Cosa c è nella lezione. In questa sezione si parlerà di: Il chirp. Fibre a bassa dispersione. La compensazione. Compensazione e slope

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Cosa c è nella lezione. In questa sezione si parlerà di: Il chirp. Fibre a bassa dispersione. La compensazione. Compensazione e slope"

Transcript

1 Reti in fibra ottica Cosa c è nella lezione In questa sezione si parlerà di: Il chirp Fibre a bassa dispersione La compensazione Compensazione e slope 2/64

2 Come estendere il limite Abbiamo visto dalle slide precedenti che il limite di dispersione a 10 Gbit/s è molto restrittivo persino per sistemi ottimizzati con modulazione esterna. Vediamo ora che esistono alcune tecniche che possono estendere significativamente i limiti di dispersioni trovati 3/64 Come estendere il limite Queste tecniche richiedono maggiore complessità al trasmettitore, al ricevitore o lungo la linea di trasmissione, e dunque maggiori costi Molti sistemi che devono necessariamente essere a basso costo (tipicamente LAN come FDDI, Gbit Ethernet, etc.), e che pertanto usano sorgenti economiche a spettro largo (LED o Laser FP), sono tagliati fuori dall uso di queste tecniche. 4/64

3 Reti in fibra ottica Segnali ottici con chirp Il chirp è una modulazione di fase/frequenza del segnale ottico NO chirp E(t) t Chirp E(t) Stesso inviluppo del campo elettromagnetico, proporzionale alla radice quadrata della potenza ottica t 6/64

4 Interazione fra chirp e dispersione Il chirp può essere visto come una variazione della frequenza istantanea del segnale ottico durante l emissione dell impulso Frequenze diverse viaggiano a velocità diverse a causa della dispersione Un opportuno chirp può pertanto contrastare gli effetti della dispersione 7/64 Interazione fra chirp e dispersione Per esempio, per D >0 frequenze più elevate (lunghezze d onda inferiori) viaggiano più velocemente Se il fronte di salita e quello di discesa di un impulso hanno rispettivamente frequenza istantanea minore e maggiore, vi può essere invarianza o addirittura compressione dell impulso Il risultato è mostrato nella prossima slide. 8/64

5 Compensazione con il chirp β 2 < 0 D > 0 P t 9/64 Compensazione con il chirp β 2 < 0 D > 0 P f ist (t) Red shift t t Blue shift 10/64

6 Compensazione con il chirp β 2 < 0 D > 0 P f ist (t) Red shift t t Blue shift 11/64 Compensazione con il chirp β 2 < 0 D > 0 P f ist (t) Red shift t t Blue shift τ g ω c ω 12/64

7 Compensazione con il chirp β 2 < 0 D > 0 P f ist (t) Red shift t t Blue shift τ g ω c ω 13/64 Compensazione con il chirp β 2 < 0 D > 0 P f ist (t) Red shift t t Blue shift τ g ω c ω 14/64

8 Compensazione con il chirp β 2 < 0 D > 0 P f ist (t) Red shift t t Blue shift τ g P ω c ω t 15/64 Limitazioni I metodi basati sul chirp siscontrano con limitazioni varie Il trasmettitore e più complicato e richiede modulatori elettrootticipiù costosi 16/64

9 Limitazioni In teoria, combinando una opportuna sagomatura della modulazione di ampiezza con un opportuno chirp, è possibile compensare qualunque valore di dispersione Nella pratica, non è possibile ottenere profili di impulso e di chirp arbitrari ed il metodo risulta di efficacia piuttosto limitata 17/64 Reti in fibra ottica

10 Fibre a dispersione spostata Nelle fibre standard l entità della dispersione di guida d onda è limitata, cosicchè lo zero di dispersione della fibra (c.a 1300 nm) è vicino allo zero di dispersione del materiale (c.a nm) Utilizzando opportuni parametri di progetto, è possibile rendere la dispersione di guida d onda significativa e tale da mutare sostanzialmente la lunghezza d onda dello zero di dispersione. 19/64 Fibre a dispersione spostata Questa tecnica è alla base delle fibre a dispersione spostata, o Dispersion Shifted Fibers (DSF) n 1 Profilo di indice n 2 Core Cladding 20/64

11 Esempi di profili di indice Fibra DSF Fibra SMF Altri esempi 21/64 Fibra DSF Standard fiber D (ps/nm/km) Dispersion shifted fiber Lunghezza d onda (micron) 22/64

12 Dispersione appiattita L uso di fibre a dispersione spostata consente di far coincidere lo zero di dispersione con il minimo di attenuazione della fibra Queste fibre hanno avuto molto successo fino all avvento dei sistemi WDM, attorno al /64 Dispersione appiattita Per i sistemi WDM non è sufficiente avere lo zero di dispersione ad una singola lambda serve avere dispersione bassa su di una banda estesa Per questo sono state fabbricate successivamente le fibre a dispersione appiattita o dispersion flattened fibers (DFF) 24/64

13 Fibre DFF 20 D (ps/nm/km) Standard fiber Dispersion shifted fiber Dispersion flattened fiber Lunghezza d onda (micron) 25/64 Limiti delle DSF/DFF Sia le fibre DCF, sia le DFF non hanno però avuto il successo sperato La ragione è che si è visto molto presto che la trasmissione WDM su dispersione molto bassa eccitava eccessivamente gli effetti non lineari 26/64

14 Limiti delle DSF/DFF In particolare il FWM (Four Wave Mixing) distrugge rapidamente il segnale WDM se questo è inviato nei dintorni dello zero di dispersione Si è pertanto concluso che, per il WDM in particolare, il problema della dispersione non può essere risolto trasmettendo su fibre a dispersione molto bassa. 27/64 Reti in fibra ottica

15 La lunga distanza WDM Grazie all avvento degli amplificatori otticied alla maturazione delle tecnologie WDM, nella seconda metà degli anni 90 si era in grado di costruire sistemi con molti canali e a lunga distanza Tuttavia la fibra SMF poneva limitiazioni troppo stringenti, mentre le fibre DSF e DFF erano inadeguate a causa dell eccessiva generazione di effetti non-lineari 29/64 La dispersione media Si è allora pensato di creare delle fibre che avessero D negativo in terza finestra Tratti di fibra convenzionale con D>0 possono infatti essere annullati o compensati se seguiti da tratti di fibra con D<0 Infatti ciò che conta per il segnale è la dispersione media nella tratta: L 1 D= Dzdz ( ) L 0 30/64

16 Annullamento D media Se la linea ha un solo tipo di fibra con dispersione D, risulta: D = D Se vi sono due tipi di fibra, con dispersione D 1 e D 2 per lunghezze L 1 ed L 2, con L=L 1 +L 2 : 1 D = D L + D L L [ ] /64 Annullamento D media È chiaro dunque che disponendo di fibre con segno di D opposto è possibile ottenere dispersione media nulla pur avendo dispersione locale diversa da zero D = 0 D 0 D /64

17 Le fibre DCF Le fibre utilizzate per compensare la dispersione sono chiamate DCF (Dispersion Compensating Fibers). Un valore tipico di dispersione per una DCF è D = - 80 ps/nm/km a 1550 nm. Per ottenere tali valoridi D, i profili di indice impiegati sono molto sofisticati e queste fibre tendono ad avere un costo piuttosto elevato. 33/64 Le fibre DCF Inoltre hanno generalmente perdite piuttosto elevate, che possono però essere recuperate grazie agli amplificatori ottici. Più amplificatori significa comunque maggiore costo e dunque questa soluzione, sebbene molto efficace, risulta costosa. 34/64

18 La dispersione accumulata Per varie ragioni, nella pratica spesso si usa, invece della dispersione media, la dispersione accumulata. La sua definizione è: L D = D( z) dz = D L acc 0 Nel caso di due fibre, si ha: D = D L + D L acc /64 Commenti La dispersione media e quella accumulata sono legate semplicemente dal fattore L Nota: nelle formule di limite di dispersione da noi scritte, va sempre sostituita la dispersione media. Ad esempio, per spettro stretto: 1 L 10 DBr 2 36/64

19 Commenti In entrambi i casi, la situazione migliore possibile si ottiene avvicinando a zero il valore: D = 0 D = acc 0 37/64 Un esempio Esempio: sistema da 250 km fibra SMF con D SMF =16 ps/nm/km fibra DCF con D DCF =-80 ps/nm/km 38/64

20 Un esempio Per ottenere dispersione media nulla si risolve dunque il sistema: L= 250 = LDCF + LSMF D = 0= D L + D L = 80L + 16L acc DCF DCF SMF SMF DCF SMF L L SMF DCF = = /64 Sistemi multi-tratta La fibra DCF può essere inserita sulla tratta propagativa in linea in tal caso i km di DCF contano come km di estensione geografica del sistema. Oppure la DCF può essere installata in uno spool e co-locata con un amplificatore in tal caso diviene un componente concentrato che ha un insertion loss di cui tenere conto nel progetto, e non contribuisce all estensione del sistema. 40/64

21 Sistemi multi-tratta La prima configurazione è tipica dei sistemi sottomarini e comunque di queisistemi progettati e realizzati da zero. La seconda è tipica dei sistemi (la grande maggioranza) che vengono realizzati su cavi già installati. 41/64 Mappa di dispersione D acc D 1, L 1 D 2, L 2 D 1, L 1 D 2, L 2 D 1 D 2 D 3 D 4 La mappa di dispersione è il grafico della dispersione accumulata in funzione di L Si vede che alternando fibre con dispersione di segno opposto si può ottenere un risultato complessivo pari a zero I valori di D delle fibre danno la pendenza delle rette 42/64

22 Mappa di dispersione D 1, L 1 D 2, L 2 D 1, L 1 D 2, L 2 D acc D2 D2 D1 D1 43/64 Le fibre NZDSF Per rendere la compensazione della dispersione meno gravosa, si è pensato di realizzare fibre con dispersione ridotta. Queste fibre, denominate NZDSF (Non-Zero Dispersion Shifted Fibers) presentano valori di dispersione a 1550 nm da un terzo ad un quinto di quelli della SMF. 44/64

23 Le fibre NZDSF Benchè inferiori alla SMF, questi valori di D sono sufficienti a proteggere il sistema dagli effetti non lineari. Allo stesso tempo, la dispersione da compensare risulta, a parità di lunghezza, molto inferiore al caso SMF, richiedendo molta meno DCF. 45/64 Fibre commerciali 10 D (ps/nm-km) SMF NZDSF (Lucent TrueWave) DSF NZDSF (Corning LS) λ (µm) 46/64

24 Standards D (ps /nm-km) SMF NZDSF (Lucent TrueWave) DSF NZDSF (Corning LS) Standard single mode fiber (SMF) ITU G.652 D=16 ps/nm/km a 1550 nm D=0 ps/nm/km a 1330 nm Dispersion Shifted Fiber (DSF) Standard ITU G.653 D=0 ps/nm/km a 1550 nm λ (µm) 47/64 Standards D (ps /nm-km) SMF NZDSF (Lucent TrueWave) DSF NZDSF (Corning LS) Non-Zero Dispersion Shifted (DS) Fiber Non-zero NZ-DSF, Low-Shifted LS-DSF ITU G.655 D = 4-6 ps/nm/km a 1550 nm λ (µm) DCF Special fiber for dispersion compensation High dispersion values, D = ps/nm/km 48/64

25 Vantaggi per le medie distanze Con fibre NZDSF, anche in assenza di compensazione, è ovviamente possibile estendere comunque il limite di dispersione. Per esempio, utilizzando una fibra NZDSF con D=4 ps/nm/km un laser DFB un modulatore esterno senza chirp a 10 Gbit/s il limite di dispersione diviene 250 km (invece di 62.5 per la SMF). 49/64 Bit rate [Gbit/s] Grafico per SMF Gbit/s 2.5 Gbit/s D= D= L [Km] /64

26 I cavi installati sono SMF L uso di fibre NZDSF in sistemia media distanza senza compensazione di dispersione è tuttavia piuttosto raro. In contesti di media distanza, tipicamente terrestri, si tende ad utilizzare cavi già installati che sono, nella quasi totalità dei casi, di tipo SMF 51/64 Reti in fibra ottica

27 Impatto del parametro S La dispersione delle fibre non è costante in lunghezza d onda Abbiamo visto che: ( λ) ( λ ) + ( λ λ ) D D S 0 0 Questo significa che se progettiamo una linea in modo da compensare esattamente la dispersione ad una certa λ 0, non è detto che la dispersione risulticompensata ad ogni generica λ 53/64 Mappe e slope A causa della slope S, ogni canale vedrà dunque una mappa differente. Alcuni canali saranno quasi perfettamente compensati mentre per altri vi potrebbe essere una dispersione residua tale da provocare forte penalità. 54/64

28 Mappe e slope D acc λ Dispersione per il primo canale Dispersione per il canale centrale z Dispersione per l ultimo canale λ pettine WDM 55/64 Impatto della slope Cerchiamo di valutare l impatto della slope In un sistema a 40 Gbit/s con modulatore esterno senza chirp, la massima dispersione accumulata tollerabile è dell ordine di 62.5 ps/nm : 1 L 2 10 DBr 1 D L = D = 62.5 [ps/nm] acc 10B 2 r 56/64

29 Impatto della slope Un valore tipico di slope per fibre moderne NZDSF è 0.05 ps/km/nm 2 Assumiamo che λ sia la distanza fra il canale centrale e quelli estremi Assumiamoche il canale centrale sia perfettamente compensato perfettamente compensato λ λ 57/64 Impatto della slope Calcolando la dispersione accumulata per i canali laterali, ed imponendo che stia nel limite, si ottiene: ps ps D = S λ L= 0.05 Lkm [ ] λ 62.5 acc 2 km nm nm L λ 1250[ km nm] 58/64

30 Impatto della slope Per raggiungere ad esempio i 1000 km non si puo eccedere Dl=1.25 nm Questo significa un pettine WDM pari a soli 2 λ=2.5 nm, ovvero c.a 375 GHz, cioè 4-5 canali al massimo con spaziatura tipica per 40 Gbit/s di 100 GHz 59/64 Compensazione della slope Nei sistemi ad altissima capacità, si usano oggi: Nuove fibre con valore del parametro S ridotto, come la TrueWave RS (Reduced Slope) Fibre DCF di ultima generazione che oltre ad avere segno opposto di D, hanno anche segno opposto di S D acc Dispersione per il primo canale In verde: dispersione per il canale centrale z Dispersione per l ultimo canale 60/64

31 Commenti Il progetto ottimizzato delle mappe di dispersione consente di raggiungere la massimacapacità della fibra per sistemi punto-punto. Tutti i recenti record di trasmissione usano (fra l altro) un progetto molto accurato ed ottimizzato delle mappe di dispersione, tenendo conto anche degli effetti non-lineari. Resta il fatto che la compensazione della dispersione è costosa e ha senso economico solo nel contesto di sistemi a lunghissima distanza ed alta capacità. 61/64 Equalizzazione elettronica Nel contesto di sistemi di rete Metropolitana o Metropolitana Estesa (alcune centinaia di km al massimo) si cerca di trovare soluzioni alternative 62/64

32 Equalizzazione elettronica Numerosi gruppi di ricerca stanno oggi studiando tecniche di compensazione elettronica della dispersione al ricevitore Teoricamente, è possibile compensare perfettamente la dispersione (ed anche la PMD) a livello ottico, ma a caro prezzo Dopo la fotorivelazione è possibile elaborare elettronicamente il segnale per compensare questi effetti 63/64 Equalizzazione elettronica Si usano tecniche mutuate dall equalizzazione adattativa dei sistemi non ottici Tuttavia, la non-linearità del fotodiodorende una parte degli effetti dispersivi irreversibile: pertanto, i metodi elettronici sono solo parzialmente efficaci. 64/64

La dispersione cromatica: contromisure

La dispersione cromatica: contromisure La dispersione cromatica: contromisure Come estendere il limite? Abbiamo visto dalle slide precedenti che il limite di dispersione a 10 Gbit/s è molto restrittivo persino per sistemi ottimizzati con modulazione

Dettagli

Propagazione in fibra ottica

Propagazione in fibra ottica Propagazione in fibra ottica Struttura delle fibre ottiche In questa sezione si affronteranno: Modi in fibra ottica Dispersione multimodale Confronto multimodo-singolo modo. I modi in fibra ottica Il campo

Dettagli

Reti in fibra ottica. Cosa c è nella lezione. In questa lezione si parlerà di: Caratterizzazione analitica. Cause fisiche della dispersione.

Reti in fibra ottica. Cosa c è nella lezione. In questa lezione si parlerà di: Caratterizzazione analitica. Cause fisiche della dispersione. Reti in fibra ottica Cosa c è nella lezione In questa lezione si parlerà di: Caratterizzazione analitica Cause fisiche della dispersione. 2/41 Generalità La dispersione cromatica può limitare drasticamente

Dettagli

La linea di comunicazione ottica

La linea di comunicazione ottica ARCHITETTURA DEL SISTEMA Abbiamo considerato i componenti principali di un sistema di trasmissione a fibra ottica, cioè la fibra, il trasmettitore, il ricevitore, e l amplificatore. Si discute ora brevemente

Dettagli

INTRODUZIONE: PERDITE IN FIBRA OTTICA

INTRODUZIONE: PERDITE IN FIBRA OTTICA INTRODUZIONE: PERDITE IN FIBRA OTTICA Il nucleo (o core ) di una fibra ottica è costituito da vetro ad elevatissima purezza, dal momento che la luce deve attraversare migliaia di metri di vetro del nucleo.

Dettagli

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo.

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo. DALLE PESATE ALL ARITMETICA FINITA IN BASE 2 Si è trovato, partendo da un problema concreto, che con la base 2, utilizzando alcune potenze della base, operando con solo addizioni, posso ottenere tutti

Dettagli

Guide d onda. Cerchiamo soluzioni caratterizzate da una propagazione lungo z

Guide d onda. Cerchiamo soluzioni caratterizzate da una propagazione lungo z GUIDE D ONDA Guide d onda Cerchiamo soluzioni caratterizzate da una propagazione lungo z Onde progressive e regressive Sostituendo nell equazione d onda ( essendo Valido anche per le onde regressive Equazione

Dettagli

Introduzione alle fibre ottiche

Introduzione alle fibre ottiche Introduzione alle fibre ottiche Struttura delle fibre ottiche Una fibra ottica è sostanzialmente un cilindro (solitamente in vetro) con una parte centrale, detta core, con un indice di rifrazione superiore

Dettagli

LA TRASMISSIONE DELLE INFORMAZIONI QUARTA PARTE 1

LA TRASMISSIONE DELLE INFORMAZIONI QUARTA PARTE 1 LA TRASMISSIONE DELLE INFORMAZIONI QUARTA PARTE 1 I CODICI 1 IL CODICE BCD 1 Somma in BCD 2 Sottrazione BCD 5 IL CODICE ECCESSO 3 20 La trasmissione delle informazioni Quarta Parte I codici Il codice BCD

Dettagli

Corso di DISPOSITIVI E SISTEMI PER LE COMUNICAZIONI IN FIBRA OTTICA

Corso di DISPOSITIVI E SISTEMI PER LE COMUNICAZIONI IN FIBRA OTTICA Università Mediterranea di Reggio Calabria - Facoltà di Ingegneria Corso di DISPOSITIVI E SISTEMI PER LE COMUNICAZIONI IN FIBRA OTTICA Prof. Ing. Riccardo Carotenuto Anno Accademico 2007/2008-1- SOMMARIO

Dettagli

La dispersione cromatica, Caratterizzazione e cause

La dispersione cromatica, Caratterizzazione e cause La dispersione cromatica, Caratterizzazione e cause Velocità e ritardo di ruppo La velocità di propaazione in fibra deli impulsi che portano i bit è detta velocità di ruppo. Il tempo di propaazione deli

Dettagli

Lezione 28 Maggio I Parte

Lezione 28 Maggio I Parte Lezione 28 Maggio I Parte La volta scorsa abbiamo fatto un analisi dei fenomeni di diafonia e avevamo trovato che per la diafonia vicina il valore medio del quadrato del segnale indotto dalla diafonia

Dettagli

9. Urti e conservazione della quantità di moto.

9. Urti e conservazione della quantità di moto. 9. Urti e conservazione della quantità di moto. 1 Conservazione dell impulso m1 v1 v2 m2 Prima Consideriamo due punti materiali di massa m 1 e m 2 che si muovono in una dimensione. Supponiamo che i due

Dettagli

Amplificatori Audio di Potenza

Amplificatori Audio di Potenza Amplificatori Audio di Potenza Un amplificatore, semplificando al massimo, può essere visto come un oggetto in grado di aumentare il livello di un segnale. Ha quindi, generalmente, due porte: un ingresso

Dettagli

INTEGRATORE E DERIVATORE REALI

INTEGRATORE E DERIVATORE REALI INTEGRATORE E DERIVATORE REALI -Schemi elettrici: Integratore reale : C1 R2 vi (t) R1 vu (t) Derivatore reale : R2 vi (t) R1 C1 vu (t) Elenco componenti utilizzati : - 1 resistenza da 3,3kΩ - 1 resistenza

Dettagli

Informatica per la comunicazione" - lezione 8 -

Informatica per la comunicazione - lezione 8 - Informatica per la comunicazione - lezione 8 - Esercizio Convertire i seguenti numeri da base 10 a base 2: 8, 23, 144, 201. Come procedere per risolvere il problema? Bisogna ricordarsi che ogni sistema,

Dettagli

Il mercato di monopolio

Il mercato di monopolio Il monopolio Il mercato di monopolio Il monopolio è una struttura di mercato caratterizzata da 1. Un unico venditore di un prodotto non sostituibile. Non ci sono altre imprese che possano competere con

Dettagli

f(x) = 1 x. Il dominio di questa funzione è il sottoinsieme proprio di R dato da

f(x) = 1 x. Il dominio di questa funzione è il sottoinsieme proprio di R dato da Data una funzione reale f di variabile reale x, definita su un sottoinsieme proprio D f di R (con questo voglio dire che il dominio di f è un sottoinsieme di R che non coincide con tutto R), ci si chiede

Dettagli

Sorgenti e ricevitori. Impiego delle fibre ottiche in telefonia

Sorgenti e ricevitori. Impiego delle fibre ottiche in telefonia Argomenti relativi alle fibre ottiche. Fibre ottiche: Costituzione delle fibre Propagazione di energia ottica Sorgenti e ricevitori Impiego delle fibre ottiche in telefonia Frequenza normalizata Apertura

Dettagli

Il concetto di valore medio in generale

Il concetto di valore medio in generale Il concetto di valore medio in generale Nella statistica descrittiva si distinguono solitamente due tipi di medie: - le medie analitiche, che soddisfano ad una condizione di invarianza e si calcolano tenendo

Dettagli

EMISSIONE E ASSORBIMENTO DI LUCE DA PARTE DELLA MATERIA

EMISSIONE E ASSORBIMENTO DI LUCE DA PARTE DELLA MATERIA EMISSIONE E ASSORBIMENTO DI LUCE DA PARTE DELLA MATERIA Poiché la luce è energia trasportata da oscillazioni del campo elettrico (fotoni) e la materia è fatta di particelle elettricamente cariche (atomi

Dettagli

LA CORRELAZIONE LINEARE

LA CORRELAZIONE LINEARE LA CORRELAZIONE LINEARE La correlazione indica la tendenza che hanno due variabili (X e Y) a variare insieme, ovvero, a covariare. Ad esempio, si può supporre che vi sia una relazione tra l insoddisfazione

Dettagli

B9. Equazioni di grado superiore al secondo

B9. Equazioni di grado superiore al secondo B9. Equazioni di grado superiore al secondo Le equazioni di terzo grado hanno una, due o tre soluzioni, risolvibili algebricamente con formule molto più complesse di quelle dell equazione di secondo grado.

Dettagli

Regole della mano destra.

Regole della mano destra. Regole della mano destra. Macchina in continua con una spira e collettore. Macchina in continua con due spire e collettore. Macchina in continua: schematizzazione di indotto. Macchina in continua. Schematizzazione

Dettagli

SPC e distribuzione normale con Access

SPC e distribuzione normale con Access SPC e distribuzione normale con Access In questo articolo esamineremo una applicazione Access per il calcolo e la rappresentazione grafica della distribuzione normale, collegata con tabelle di Clienti,

Dettagli

SISTEMI DI NUMERAZIONE E CODICI

SISTEMI DI NUMERAZIONE E CODICI SISTEMI DI NUMERAZIONE E CODICI Il Sistema di Numerazione Decimale Il sistema decimale o sistema di numerazione a base dieci usa dieci cifre, dette cifre decimali, da O a 9. Il sistema decimale è un sistema

Dettagli

GUIDA ALLE SOLUZIONI

GUIDA ALLE SOLUZIONI Come posizionare una antenna indoor attiva o passiva per una ricezione ottimale? Come verificare in una stanza se il segnale digitale è presente? Perché effettuando la scansione con l antenna indoor non

Dettagli

Il riduttore di focale utilizzato è il riduttore-correttore Celestron f/ 6.3.

Il riduttore di focale utilizzato è il riduttore-correttore Celestron f/ 6.3. LE FOCALI DEL C8 Di Giovanni Falcicchia Settembre 2010 Premessa (a cura del Telescope Doctor). Il Celestron C8 è uno Schmidt-Cassegrain, ovvero un telescopio composto da uno specchio primario concavo sferico

Dettagli

ESEMPIO 1: eseguire il complemento a 10 di 765

ESEMPIO 1: eseguire il complemento a 10 di 765 COMPLEMENTO A 10 DI UN NUMERO DECIMALE Sia dato un numero N 10 in base 10 di n cifre. Il complemento a 10 di tale numero (N ) si ottiene sottraendo il numero stesso a 10 n. ESEMPIO 1: eseguire il complemento

Dettagli

DETERMINAZIONE DI V S30 ReMi software

DETERMINAZIONE DI V S30 ReMi software DETERMINAZIONE DI V S30 ReMi software Il calcolo di questo parametro dinamico può essere effettuato attraverso le classiche prove sismiche in foro del tipo DOWN-HOLE oppure con metodi innovativi indiretti.

Dettagli

Domande a scelta multipla 1

Domande a scelta multipla 1 Domande a scelta multipla Domande a scelta multipla 1 Rispondete alle domande seguenti, scegliendo tra le alternative proposte. Cercate di consultare i suggerimenti solo in caso di difficoltà. Dopo l elenco

Dettagli

Laser Fabry-Perot Distributed Feedback Laser. Sorgenti ottiche. F. Poli. 22 aprile 2008. F. Poli Sorgenti ottiche

Laser Fabry-Perot Distributed Feedback Laser. Sorgenti ottiche. F. Poli. 22 aprile 2008. F. Poli Sorgenti ottiche Sorgenti ottiche F. Poli 22 aprile 2008 Outline Laser Fabry-Perot 1 Laser Fabry-Perot 2 Laser Fabry-Perot Proprietà: sorgente maggiormente utilizzata per i sistemi di telecomunicazione in fibra ottica:

Dettagli

Come visto precedentemente l equazione integro differenziale rappresentativa dell equilibrio elettrico di un circuito RLC è la seguente: 1 = (1)

Come visto precedentemente l equazione integro differenziale rappresentativa dell equilibrio elettrico di un circuito RLC è la seguente: 1 = (1) Transitori Analisi nel dominio del tempo Ricordiamo che si definisce transitorio il periodo di tempo che intercorre nel passaggio, di un sistema, da uno stato energetico ad un altro, non è comunque sempre

Dettagli

Dispositivi di rete. Ripetitori. Hub

Dispositivi di rete. Ripetitori. Hub Ripetitori Dispositivi di rete I ripetitori aumentano la distanza che può essere ragginta dai dispositivi Ethernet per trasmettere dati l'uno rispetto all'altro. Le distanze coperte dai cavi sono limitate

Dettagli

RIDURRE I COSTI ENERGETICI!

RIDURRE I COSTI ENERGETICI! Otto sono le azioni indipendenti per raggiungere un unico obiettivo: RIDURRE I COSTI ENERGETICI! www.consulenzaenergetica.it 1 Controllo fatture Per gli utenti che sono o meno nel mercato libero il controllo

Dettagli

13. Campi vettoriali

13. Campi vettoriali 13. Campi vettoriali 1 Il campo di velocità di un fluido Il concetto di campo in fisica non è limitato ai fenomeni elettrici. In generale il valore di una grandezza fisica assegnato per ogni punto dello

Dettagli

Reti in fibra ottica. Obiettivo del corso: Reti in fibra ottica. Fornire una panoramica sulle moderne reti di trasporto basate su fibra ottica.

Reti in fibra ottica. Obiettivo del corso: Reti in fibra ottica. Fornire una panoramica sulle moderne reti di trasporto basate su fibra ottica. Reti in fibra 1/21 Reti in fibra Obiettivo del corso: Fornire una panoramica sulle moderne reti di trasporto basate su fibra. 2/21 Campi di applicazione 1/3 Applicazione principale: reti di trasporto di

Dettagli

Con il termine elettrosmogsi designa il presunto inquinamento derivante dalla formazione di campi elettromagnetici (CEM) dovuti a radiazioni

Con il termine elettrosmogsi designa il presunto inquinamento derivante dalla formazione di campi elettromagnetici (CEM) dovuti a radiazioni ELETTROSMOG Con il termine elettrosmogsi designa il presunto inquinamento derivante dalla formazione di campi elettromagnetici (CEM) dovuti a radiazioni elettromagnetiche non ionizzanti, quali quelle prodotte

Dettagli

SISTEMA di GESTIONE QUALITÀ Non Conformità ed Efficacia delle Azioni Correttive Preventive

SISTEMA di GESTIONE QUALITÀ Non Conformità ed Efficacia delle Azioni Correttive Preventive SISTEMA di GESTIONE QUALITÀ Non Conformità ed Efficacia delle Azioni Correttive Preventive Il sistema di gestione della qualità a cui mi riferisco è quello relativo alla norma ISO-9001:2000. Prima di entrare

Dettagli

Introduzione alle trasmissioni ottiche

Introduzione alle trasmissioni ottiche Introduzione alle trasmissioni ottiche ORGANIZZAZIONE DEL CORSO Introduzione e storia delle trasmissioni ottiche Argomenti del corso Richiami di fisica Fibre ottiche Propagazione in fibra ottica Modulazione,

Dettagli

Economia Applicata ai sistemi produttivi. 06.05.05 Lezione II Maria Luisa Venuta 1

Economia Applicata ai sistemi produttivi. 06.05.05 Lezione II Maria Luisa Venuta 1 Economia Applicata ai sistemi produttivi 06.05.05 Lezione II Maria Luisa Venuta 1 Schema della lezione di oggi Argomento della lezione: il comportamento del consumatore. Gli economisti assumono che il

Dettagli

ANALISI DELLE FREQUENZE: IL TEST CHI 2

ANALISI DELLE FREQUENZE: IL TEST CHI 2 ANALISI DELLE FREQUENZE: IL TEST CHI 2 Quando si hanno scale nominali o ordinali, non è possibile calcolare il t, poiché non abbiamo medie, ma solo frequenze. In questi casi, per verificare se un evento

Dettagli

I.P.S.I.A. Di BOCCHIGLIERO. ---- Fotoemettitori e Fotorivelatori ---- Materia: Telecomunicazioni. prof. Ing. Zumpano Luigi. Filippelli Maria Fortunata

I.P.S.I.A. Di BOCCHIGLIERO. ---- Fotoemettitori e Fotorivelatori ---- Materia: Telecomunicazioni. prof. Ing. Zumpano Luigi. Filippelli Maria Fortunata I..S.I.A. Di BOCCHIGLIERO a.s. 2010/2011 -classe III- Materia: Telecomunicazioni ---- Fotoemettitori e Fotorivelatori ---- alunna Filippelli Maria Fortunata prof. Ing. Zumpano Luigi Fotoemettitori e fotorivelatori

Dettagli

Scelta intertemporale: Consumo vs. risparmio

Scelta intertemporale: Consumo vs. risparmio Scelta intertemporale: Consumo vs. risparmio Fino a questo punto abbiamo considerato solo modelli statici, cioè modelli che non hanno una dimensione temporale. In realtà i consumatori devono scegliere

Dettagli

1. Distribuzioni campionarie

1. Distribuzioni campionarie Università degli Studi di Basilicata Facoltà di Economia Corso di Laurea in Economia Aziendale - a.a. 2012/2013 lezioni di statistica del 3 e 6 giugno 2013 - di Massimo Cristallo - 1. Distribuzioni campionarie

Dettagli

ALLEGATO G 1. Addendum sul principio di schermatura.

ALLEGATO G 1. Addendum sul principio di schermatura. ALLEGATO G 1 Addendum sul principio di schermatura. Uno degli errori più comuni è quello di dimenticare il principio che sta alla base del funzionamento delle schermature ed il fatto che le canalizzazioni

Dettagli

Basi di matematica per il corso di micro

Basi di matematica per il corso di micro Basi di matematica per il corso di micro Microeconomia (anno accademico 2006-2007) Lezione del 21 Marzo 2007 Marianna Belloc 1 Le funzioni 1.1 Definizione Una funzione è una regola che descrive una relazione

Dettagli

Corrispondenze e funzioni

Corrispondenze e funzioni Corrispondenze e funzioni L attività fondamentale della mente umana consiste nello stabilire corrispondenze e relazioni tra oggetti; è anche per questo motivo che il concetto di corrispondenza è uno dei

Dettagli

Informatica per la comunicazione" - lezione 7 -

Informatica per la comunicazione - lezione 7 - Informatica per la comunicazione - lezione 7 - Campionamento La codifica dei suoni si basa sulla codifica delle onde che li producono, a sua volta basata su una procedura chiamata campionamento.! Il campionamento

Dettagli

Genova 15 01 14 TIPOLOGIE DI LAMPADE

Genova 15 01 14 TIPOLOGIE DI LAMPADE Genova 15 01 14 TIPOLOGIE DI LAMPADE Le lampade a vapori di mercurio sono sicuramente le sorgenti di radiazione UV più utilizzate nella disinfezione delle acque destinate al consumo umano in quanto offrono

Dettagli

COS'E' UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO E COME FUNZIONA

COS'E' UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO E COME FUNZIONA COS'E' UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO E COME FUNZIONA Il principio di funzionamento: la cella fotovoltaica Le celle fotovoltaiche consentono di trasformare direttamente la radiazione solare in energia elettrica,

Dettagli

Capitolo V. I mercati dei beni e i mercati finanziari: il modello IS-LM

Capitolo V. I mercati dei beni e i mercati finanziari: il modello IS-LM Capitolo V. I mercati dei beni e i mercati finanziari: il modello IS-LM 2 OBIETTIVO: Il modello IS-LM Fornire uno schema concettuale per analizzare la determinazione congiunta della produzione e del tasso

Dettagli

Le funzioni continue. A. Pisani Liceo Classico Dante Alighieri A.S. 2002-03. A. Pisani, appunti di Matematica 1

Le funzioni continue. A. Pisani Liceo Classico Dante Alighieri A.S. 2002-03. A. Pisani, appunti di Matematica 1 Le funzioni continue A. Pisani Liceo Classico Dante Alighieri A.S. -3 A. Pisani, appunti di Matematica 1 Nota bene Questi appunti sono da intendere come guida allo studio e come riassunto di quanto illustrato

Dettagli

ESERCIZI DI MATEMATICA FINANZIARIA DIPARTIMENTO DI ECONOMIA E MANAGEMENT UNIFE A.A. 2015/2016. 1. Esercizi: lezione 24/11/2015

ESERCIZI DI MATEMATICA FINANZIARIA DIPARTIMENTO DI ECONOMIA E MANAGEMENT UNIFE A.A. 2015/2016. 1. Esercizi: lezione 24/11/2015 ESERCIZI DI MATEMATICA FINANZIARIA DIPARTIMENTO DI ECONOMIA E MANAGEMENT UNIFE A.A. 2015/2016 1. Esercizi: lezione 24/11/2015 Valutazioni di operazioni finanziarie Esercizio 1. Un operazione finanziaria

Dettagli

Circuiti amplificatori

Circuiti amplificatori Circuiti amplificatori G. Traversi Strumentazione e Misure Elettroniche Corso Integrato di Elettrotecnica e Strumentazione e Misure Elettroniche 1 Amplificatori 2 Amplificatori Se A V è negativo, l amplificatore

Dettagli

Consideriamo due polinomi

Consideriamo due polinomi Capitolo 3 Il luogo delle radici Consideriamo due polinomi N(z) = (z z 1 )(z z 2 )... (z z m ) D(z) = (z p 1 )(z p 2 )... (z p n ) della variabile complessa z con m < n. Nelle problematiche connesse al

Dettagli

Sistemi di Telecomunicazione

Sistemi di Telecomunicazione Sistemi di Telecomunicazione Parte 6: Sistemi Ottici Parte 6.1: Propagazione in Fibra Ottica Universita Politecnica delle Marche A.A. 2013-2014 A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione 1/42 Trasmissione

Dettagli

Standard nelle fibre ottiche

Standard nelle fibre ottiche Standard nelle fibre ottiche Il protocollo ethernet ottico Ethernet è una suite di protocolli originariamente sviluppati per realizzare LAN (Local Area Networks): Ethernet ha avuto molto successo ed è

Dettagli

e-dva - eni-depth Velocity Analysis

e-dva - eni-depth Velocity Analysis Lo scopo dell Analisi di Velocità di Migrazione (MVA) è quello di ottenere un modello della velocità nel sottosuolo che abbia dei tempi di riflessione compatibili con quelli osservati nei dati. Ciò significa

Dettagli

Fotovoltaico: aspetti economici e nuovo Conto Energia

Fotovoltaico: aspetti economici e nuovo Conto Energia Il costo di un impianto fotovoltaico Un impianto fotovoltaico è costituito da differenti componenti che determinano il valore complessivo dell investimento e della spesa. In generale, per impianti di piccole,

Dettagli

La Videosorveglianza Criteri per il dimensionamento dello storage

La Videosorveglianza Criteri per il dimensionamento dello storage La Videosorveglianza Criteri per il dimensionamento dello storage Serie vol 1005/2010 L importanza di registrare le immagini video Il valore di un sistema di videosorveglianza non dipende solo dall abilità

Dettagli

Settembre 2003 LE FIBRE OTTICHE. Pietro Nicoletti. Silvano Gai. Fibre- 1 Copyright: si veda nota a pag. 2

Settembre 2003 LE FIBRE OTTICHE. Pietro Nicoletti. Silvano Gai. Fibre- 1 Copyright: si veda nota a pag. 2 LE FIBRE OTTICHE Pietro Nicoletti Silvano Gai Fibre- 1 Copyright: si veda nota a pag. 2 Nota di Copyright Questo insieme di trasparenze (detto nel seguito slides) è protetto dalle leggi sul copyright e

Dettagli

RETI DI TELECOMUNICAZIONE

RETI DI TELECOMUNICAZIONE RETI DI TELECOMUNICAZIONE SISTEMI M/G/1 e M/D/1 Sistemi M/G/1 Nei sistemi M/G/1: i clienti arrivano secondo un processo di Poisson con parametro λ i tempi di servizio hanno una distribuzione generale della

Dettagli

Digital Signal Processing: Introduzione

Digital Signal Processing: Introduzione Corso di Elettronica dei sistemi programmabili Digital Signal Processing: Introduzione Stefano Salvatori Definizioni DSP: Digital Signal Processing Signal: tutti sappiamo cosa sia un segnale; Signal Processing:

Dettagli

Osservazioni sulla continuità per le funzioni reali di variabile reale

Osservazioni sulla continuità per le funzioni reali di variabile reale Corso di Matematica, I modulo, Università di Udine, Osservazioni sulla continuità Osservazioni sulla continuità per le funzioni reali di variabile reale Come è noto una funzione è continua in un punto

Dettagli

Anno 3. Funzioni: dominio, codominio e campo di esistenza

Anno 3. Funzioni: dominio, codominio e campo di esistenza Anno 3 Funzioni: dominio, codominio e campo di esistenza 1 Introduzione In questa lezione parleremo delle funzioni. Ne daremo una definizione e impareremo a studiarne il dominio in relazione alle diverse

Dettagli

La Minimizzazione dei costi

La Minimizzazione dei costi La Minimizzazione dei costi Il nostro obiettivo è lo studio del comportamento di un impresa che massimizza il profitto sia in mercati concorrenziali che non concorrenziali. Ora vedremo la fase della minimizzazione

Dettagli

Istruzioni per l uso dei programmi MomCad, TraveCon, TraveFon

Istruzioni per l uso dei programmi MomCad, TraveCon, TraveFon Istruzioni per l uso dei programmi MomCad, TraveCon, TraveFon I tre programmi sono utility generali preparate appositamente per gli studenti (ma che potrebbero essere utili anche per professionisti). MomCad

Dettagli

TX Figura 1: collegamento tra due antenne nello spazio libero.

TX Figura 1: collegamento tra due antenne nello spazio libero. Collegamenti Supponiamo di avere due antenne, una trasmittente X e una ricevente X e consideriamo il collegamento tra queste due antenne distanti X X Figura : collegamento tra due antenne nello spazio

Dettagli

Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni

Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni 25.1: Introduzione In questo capitolo la teoria economica discussa nei capitoli 23 e 24 viene applicata all analisi dello scambio del rischio nel

Dettagli

MONOPOLIO, MONOPOLISTA

MONOPOLIO, MONOPOLISTA Barbara Martini OBIETTIVI IL SIGNIFICATO DI MONOPOLIO, IN CUI UN SINGOLO MONOPOLISTA È L UNICO PRODUTTORE DI UN BENE COME UN MONOPOLISTA DETERMINA L OUTPUT ED IL PREZZO CHE MASSIMIZZANO IL PROFITTO LA

Dettagli

CONCETTO DI LIMITE DI UNA FUNZIONE REALE

CONCETTO DI LIMITE DI UNA FUNZIONE REALE CONCETTO DI LIMITE DI UNA FUNZIONE REALE Il limite di una funzione è uno dei concetti fondamentali dell'analisi matematica. Tramite questo concetto viene formalizzata la nozione di funzione continua e

Dettagli

Rete di accesso / Rete di trasporto

Rete di accesso / Rete di trasporto Rete di accesso / Rete di trasporto Per un operatore i costi legati alle reti di trasporto sono principalmente costi legati all esercizio e alla manutenzione della rete ( Operation and maintenance ). In

Dettagli

Capitolo 12 Il monopolio. Robert H. Frank Microeconomia - 5 a Edizione Copyright 2010 - The McGraw-Hill Companies, srl

Capitolo 12 Il monopolio. Robert H. Frank Microeconomia - 5 a Edizione Copyright 2010 - The McGraw-Hill Companies, srl Capitolo 12 Il monopolio IL MONOPOLIO Il monopolio è una forma di mercato in cui un unico venditore offre un bene che non ha stretti sostituti, ad una moltitudine di consumatori La differenza fondamentale

Dettagli

CRITERI DI CONVERGENZA PER LE SERIE. lim a n = 0. (1) s n+1 = s n + a n+1. (2) CRITERI PER LE SERIE A TERMINI NON NEGATIVI

CRITERI DI CONVERGENZA PER LE SERIE. lim a n = 0. (1) s n+1 = s n + a n+1. (2) CRITERI PER LE SERIE A TERMINI NON NEGATIVI Il criterio più semplice è il seguente. CRITERI DI CONVERGENZA PER LE SERIE Teorema(condizione necessaria per la convergenza). Sia a 0, a 1, a 2,... una successione di numeri reali. Se la serie a k è convergente,

Dettagli

Più processori uguale più velocità?

Più processori uguale più velocità? Più processori uguale più velocità? e un processore impiega per eseguire un programma un tempo T, un sistema formato da P processori dello stesso tipo esegue lo stesso programma in un tempo TP T / P? In

Dettagli

Logaritmi ed esponenziali

Logaritmi ed esponenziali Logaritmi ed esponenziali definizioni, proprietà ITIS Feltrinelli anno scolastico 2007-2008 A cosa servono i logaritmi I logaritmi rendono possibile trasformare prodotti in somme, quozienti in differenze,

Dettagli

RC4 RC4. Davide Cerri. Davide Cerri CEFRIEL - Politecnico di Milano cerri@cefriel.it http://www.cefriel.it/~cerri/

RC4 RC4. Davide Cerri. Davide Cerri CEFRIEL - Politecnico di Milano cerri@cefriel.it http://www.cefriel.it/~cerri/ POLITECNICO DI MILANO CEFRIEL - Politecnico di Milano cerri@cefriel.it http://www.cefriel.it/~cerri/ è un cifrario a flusso progettato da Ron Rivest (la R di RSA) nel 1987. Era un segreto commerciale della

Dettagli

Parte II Indice. Operazioni aritmetiche tra valori rappresentati in binario puro. Rappresentazione di numeri con segno

Parte II Indice. Operazioni aritmetiche tra valori rappresentati in binario puro. Rappresentazione di numeri con segno Parte II Indice Operazioni aritmetiche tra valori rappresentati in binario puro somma sottrazione Rappresentazione di numeri con segno modulo e segno complemento a 2 esercizi Operazioni aritmetiche tra

Dettagli

Introduzione all analisi dei segnali digitali.

Introduzione all analisi dei segnali digitali. Introduzione all analisi dei segnali digitali. Lezioni per il corso di Laboratorio di Fisica IV Isidoro Ferrante A.A. 2001/2002 1 Segnali analogici Si dice segnale la variazione di una qualsiasi grandezza

Dettagli

APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI

APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI Indice 1 Le frazioni algebriche 1.1 Il minimo comune multiplo e il Massimo Comun Divisore fra polinomi........ 1. Le frazioni algebriche....................................

Dettagli

L'amplificatore operazionale - principi teorici

L'amplificatore operazionale - principi teorici L'amplificatore operazionale - principi teorici Cos'è? L'amplificatore operazionale è un circuito integrato che produce in uscita una tensione pari alla differenza dei suoi due ingressi moltiplicata per

Dettagli

www.andreatorinesi.it

www.andreatorinesi.it La lunghezza focale Lunghezza focale Si definisce lunghezza focale la distanza tra il centro ottico dell'obiettivo (a infinito ) e il piano su cui si forma l'immagine (nel caso del digitale, il sensore).

Dettagli

Esame sezione Brevetti 2003-2004 Prova Pratica di meccanica

Esame sezione Brevetti 2003-2004 Prova Pratica di meccanica Esame sezione Brevetti 2003-2004 Prova Pratica di meccanica OGGETVO: Brevettazione dl un perfezionamento riguardante I pressatori per mescolatori dl gomma Egregio dottore, Le invio una breve relazione

Dettagli

Lezione 10: Il problema del consumatore: Preferenze e scelta ottimale

Lezione 10: Il problema del consumatore: Preferenze e scelta ottimale Corso di Scienza Economica (Economia Politica) prof. G. Di Bartolomeo Lezione 10: Il problema del consumatore: Preferenze e scelta ottimale Facoltà di Scienze della Comunicazione Università di Teramo Scelta

Dettagli

La propagazione delle onde luminose può essere studiata per mezzo delle equazioni di Maxwell. Tuttavia, nella maggior parte dei casi è possibile

La propagazione delle onde luminose può essere studiata per mezzo delle equazioni di Maxwell. Tuttavia, nella maggior parte dei casi è possibile Elementi di ottica L ottica si occupa dello studio dei percorsi dei raggi luminosi e dei fenomeni legati alla propagazione della luce in generale. Lo studio dell ottica nella fisica moderna si basa sul

Dettagli

LE SUCCESSIONI 1. COS E UNA SUCCESSIONE

LE SUCCESSIONI 1. COS E UNA SUCCESSIONE LE SUCCESSIONI 1. COS E UNA SUCCESSIONE La sequenza costituisce un esempio di SUCCESSIONE. Ecco un altro esempio di successione: Una successione è dunque una sequenza infinita di numeri reali (ma potrebbe

Dettagli

Determinare la grandezza della sottorete

Determinare la grandezza della sottorete Determinare la grandezza della sottorete Ogni rete IP possiede due indirizzi non assegnabili direttamente agli host l indirizzo della rete a cui appartiene e l'indirizzo di broadcast. Quando si creano

Dettagli

Manuale Intel su reti Wireless

Manuale Intel su reti Wireless Manuale Intel su reti Wireless Una rete basata su cavi non e sempre la soluzione piu pratica, spesso una connettivita wireless risolve i problemi legati alla mobilita ed alla flessibilita che richiediamo

Dettagli

Pensione di vecchiaia: ecco i nuovi requisiti di età per ottenerla

Pensione di vecchiaia: ecco i nuovi requisiti di età per ottenerla Pensione di vecchiaia: ecco i nuovi requisiti di età per ottenerla Maggio 2015 Più si va avanti e più si allontana l accesso alla pensione degli italiani. Col passare degli anni, infatti, aumenta l età

Dettagli

ATTENUATOR TEST BOX. Scopo

ATTENUATOR TEST BOX. Scopo ATTENUATOR TEST BOX Scopo Il dispositivo nasce da un esigenza del personale tecnico che opera sulle fibre ottiche sia in fase di creazione dei collegamenti, sia in fase di manutenzione e quindi di ricerca

Dettagli

LE RETI: LIVELLO FISICO

LE RETI: LIVELLO FISICO LE RETI: LIVELLO FISICO Prof. Enrico Terrone A. S: 2008/09 Definizioni La telematica è la disciplina che nasce dalla combinazione delle telecomunicazioni (telefono, radio, tv) con l informatica. L oggetto

Dettagli

Cos'è il cablaggio strutturato?

Cos'è il cablaggio strutturato? Cos'è il cablaggio strutturato? Il cablaggio strutturato è una grande rete di trasmissione dati costituita da un insieme di cavi, prese, armadi ed altri accessori tramite i quali trasportare ed integrare

Dettagli

1. Limite finito di una funzione in un punto

1. Limite finito di una funzione in un punto . Limite finito di una funzione in un punto Consideriamo la funzione: f ( ) = il cui dominio risulta essere R {}, e quindi il valore di f ( ) non è calcolabile in =. Quest affermazione tuttavia non esaurisce

Dettagli

Quando troncare uno sviluppo in serie di Taylor

Quando troncare uno sviluppo in serie di Taylor Quando troncare uno sviluppo in serie di Taylor Marco Robutti October 13, 2014 Lo sviluppo in serie di Taylor di una funzione è uno strumento matematico davvero molto utile, e viene spesso utilizzato in

Dettagli

COMUNICAZIONI ELETTRICHE + TRASMISSIONE NUMERICA COMPITO 13/7/2005

COMUNICAZIONI ELETTRICHE + TRASMISSIONE NUMERICA COMPITO 13/7/2005 COMUNICAZIONI ELETTRICHE + TRASMISSIONE NUMERICA COMPITO 13/7/005 1. Gli esercizi devono essere risolti su fogli separati: uno per la prima parte del compito (esercizi 1/4), uno per la seconda parte (esercizi

Dettagli

www.previsioniborsa.net COME SI ENTRA IN POSIZIONE

www.previsioniborsa.net COME SI ENTRA IN POSIZIONE www.previsioniborsa.net 5 lezione sul METODO CICLICO COME SI ENTRA IN POSIZIONE Ci sono molti modi per entrare in posizione in un mercato (future) o un titolo, ma noi dobbiamo trovare un sistema che sia

Dettagli

Regressione Mario Guarracino Data Mining a.a. 2010/2011

Regressione Mario Guarracino Data Mining a.a. 2010/2011 Regressione Esempio Un azienda manifatturiera vuole analizzare il legame che intercorre tra il volume produttivo X per uno dei propri stabilimenti e il corrispondente costo mensile Y di produzione. Volume

Dettagli

Noleggio Semplice. www.noleggiosemplice.it. Noleggio a lungo termine autovetture e veicoli commerciali per imprese e professionisti

Noleggio Semplice. www.noleggiosemplice.it. Noleggio a lungo termine autovetture e veicoli commerciali per imprese e professionisti Noleggio Semplice Noleggio a lungo termine autovetture e veicoli commerciali per imprese e professionisti La gestione della tua auto non è mai stata più semplice La gestione dei veicoli aziendali è diventata

Dettagli

BIT? Cosa c è dietro a questo nome? Che cos è il bit? Perché si usa? Come si converte un numero binario?

BIT? Cosa c è dietro a questo nome? Che cos è il bit? Perché si usa? Come si converte un numero binario? BIT? Cosa c è dietro a questo nome? Che cos è il bit? Perché si usa? Come si converte un numero binario? Cosa c è dietro a questo nome? BIT è un acronimo e deriva da BInary digit, cioè cifra binaria Che

Dettagli