La Casa dei Bambini e dei Genitori a San Rossore
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- Edoardo Romeo
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1 La Casa dei Bambini e dei Genitori a San Rossore
2 Promotori del progetto Il Progetto è stato proposto dal Comitato di presidenza della Tenuta di San Rossore In collaborazione con Regione Toscana, Ente Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli, Comune di Pisa, Comune di San Giuliano, Asl 5 Fatto proprio dalla Giunta Regionale nel dicembre 2002 che ha dato avvio alla sua attuazione l 11 luglio 2009
3 Perché La genitorialità appare oggi sempre più fragile e percorsa da profonde tensioni. Il venir meno di contesti familiari e sociali allargati e condizioni di vita sempre più stressanti fanno crescere le incertezze e la solitudine dei genitori di fronte ai compiti educativi e alle difficoltà che inevitabilmente accompagnano la crescita di un figlio. I servizi cui i genitori si rivolgono per essere aiutati sono diversi ma scarsamente collegati tra loro.
4 Obiettivi generali 1 Il presente progetto si propone di integrare l offerta dei Servizi socio-sanitari e socio-educativi attraverso la realizzazione di un centro permanente di accoglienza e di sostegno alle famiglie con bambini da zero a cinque anni, in coerenza con il dibattito culturale sulla relazione genitori-bambini e con analoghe esperienze europee. In particolare, nell ambito del rapporto genitori-bambini la condizione di bene-essere costituisce il presupposto indispensabile per favorire una relazione di per sé difficile e delicata e per molti aspetti rischiosa.
5 Obiettivi generali 2 Dal punto di vista dei bisogni sociali, il presente progetto integra l offerta di servizi per l infanzia in ambito pubblico e privato. Attualmente, infatti, gli asili nido e le scuole materne offrono uno spazio nel quale i bambini vengono accuditi e possono sperimentarsi in assenza dei genitori. Non esistono però spazi che i genitori possano regalare a se stessi ed ai propri figli, spazi da dedicare esclusivamente ai propri bambini o dove poter sperimentare e confrontare la propria genitorialità con altri genitori e con esperti, senza fretta, al di fuori della quotidianità.
6 Obiettivi generali 3 Il Parco di San Rossore, che da sempre rappresenta per gli abitanti della città di Pisa un opportunità per trascorrere il tempo libero e godere di una splendida natura, costituisce anche l ambiente ideale nel quale realizzare La casa dei Bambini e dei Genitori e ospitare servizi e iniziative culturali e formative di livello europeo intorno a questo tema, finalizzate ad una migliore fruizione da parte dei cittadini delle sue risorse ambientali e di una loro ottimizzazione sia in ambito culturale, sia in ambito sociale.
7 Obiettivi generali 4 La Casa dei Bambini e dei Genitori costituisce, infine, un centro di formazione, sperimentazione e ricerca sul tema del rapporto genitori-bambini per gli operatori e gli esperti che presteranno al suo interno la loro attività, ma anche un luogo di confronto culturale con altre esperienze regionali, nazionali ed europee.
8 Obiettivi specifici 1 Realizzazione di spazi interni ed esterni, organizzati, di incontro e di gioco di genitori e dei loro bambini da zero a cinque anni, in presenza di personale qualificato di animazione e di supporto psicologico;
9 Obiettivi specifici 2 Organizzazione di percorsi formativi per genitori interessati ad approfondire gli aspetti che connotano il periodo dell età evolutiva, con particolare riferimento agli aspetti psicologici della relazione con i loro bambini e l organizzazione di gruppi di arricchimento della funzione genitoriale;
10 Obiettivi specifici 3 Approfondimento di situazioni particolari in spazi individuali e servizio di counselling per favorire l elaborazione di difficoltà nelle relazioni affettive precoci;
11 Obiettivi specifici 4 Servizi domiciliari, per situazioni di particolare bisogno, in estensione delle finalità primarie del progetto, a cura di esperti delle tecniche di osservazione delle relazioni madre-bambino;
12 Obiettivi specifici 5 Corsi di formazione per operatori degli asili nido e delle scuole materne, educatori, volontari;
13 Obiettivi specifici 6 Monitoraggio dei dati qualitativi e quantitativi dei servizi offerti, dei risultati conseguiti, delle criticità rilevate e delle iniziative future;
14 Obiettivi specifici 7 Pubblicizzazione del progetto finalizzata a promuovere maggiori conoscenze sulle relazioni genitori figli;
15 Obiettivi specifici 8 Organizzazione di workshop per gli operatori addetti alla gestione della Casa nei quali sviluppare l analisi e l approfondimento dei temi in essa trattati, in collaborazione con esperti provenienti da altre esperienze nazionali ed europee;
16 Il percorso formativo Il percorso formativo si è rivolto a tutti gli operatori della prima infanzia coinvolti e/o interessati ed ha avuto lo scopo di avviare la costruzione di un linguaggio comune e l acquisizione di strumenti di lettura con cui osservare e decodificare le prime relazioni e le situazioni di interazione genitori-figli.
17 Il percorso formativo La tecnica dell osservazione delle relazioni genitori- figli secondo il metodo di E. Bick: l Infant Observation La costruzione e lo sviluppo delle prime relazioni Infant research e neuroscienze
18 Il percorso formativo La relazione con le famiglie: dall accoglienza alla corresponsabilità educativa Acquisizione di maggiore conoscenza dei nuovi servizi e dei presupposti pedagogici su cui si basano e ai quali occorrerà fare riferimento nella Casa ma anche nei più tradizionali servizi socio-educativi Laboratori condotti dalle educatrici
19 Il percorso formativo Testimonianze di altri operatori che in luoghi diversi hanno già attivato esperienze analoghe (Angers, Londra, Mendrisio) I servizi del territorio, le cooperative e le associazioni incontrano la casa
20 Percorsi formativi Favorire le relazioni Spazi di gioco per adulti bambini insieme Presenza attiva degli operatori Ricerca e documentazione Attività con genitori e bambini Banca del tempo Casa dei bambini e dei genitori Servizio 0-5 Consultazioni brevi Sostegno a domicilio Gruppi di lavoro Sperimentazione Incontro con altre comunità Comunità educante Relazioni interpersonali collaborative
21 Stage nella Casa Opportunità offerte dall esperienza: misurarsi con le relazioni primarie nel contesto allargato della comunità educante nell ambito di un progetto sperimentale Tipo di attività: affiancamento al tutor psicologo o specializzando in un servizio pubblico nell ambito dell età evolutiva Frequenza nell orario di apertura della Casa ( 2 mattine e 2 pomeriggi) Feedback periodico sull esperienza tramite focus group
22 Servizio 0-5 Consultazione breve con i genitori di bambini da 0 a 5 anni Azienda Usl 5 Pisa D.ssa Maria Rosa Ceragioli Firenze 16/03/2010
23 La consultazione breve con famiglie di bambini sotto i cinque anni nasce a Londra alla fine degli anni '80 per rispondere in tempi brevi e in modo diversificato ai bisogni di genitori la cui attenzione era focalizzata su alcuni aspetti della salute del loro neonato o del loro bambino.
24 Il progetto ha come obiettivo il sostegno della genitorialità e l intervento sulla relazione genitori-figli per la cura precoce del disagio psicologico infantile e per la prevenzione dei disagi psichici dell'infanzia e dell'adolescenza.
25 Il focus dell intervento del Servizio 0-5 è quindi rivolto alla relazione tra genitore e bambino.
26 L obiettivo delle psicoterapie brevi consiste quindi nel liberare il bambino dalle eccessive proiezioni genitoriali e renderlo capace di riappropriarsi della propria conflittualità evolutiva.
27 Il neonato è un essere molto indifeso e dipendente dal mondo esterno.
28 Il senso di colpa persecutorio è governato da processi di scissione e proiezione, cioè viene depositata nell altro la responsabilità del malessere. Il senso di colpa depressivo è governato dai processi riparativi cioè da un assunzione di responsabilità e dalla voglia di capire. (M.Klein)
29 Bion introduce il concetto di contenitore e contenuto. La Reverie materna (reverie significa fantasticheria ) sta ad indicare che la mente della madre accoglie i contenuti del bambino e glieli restituisce in forma rielaborata.
30 Winnicott era un uomo audace che incoraggiava i genitori ad una grande libertà (M.Pozzi) Holding Handling - Object Presenting
31 Il contributo importante di Bowlby sugli stili di attaccamento ha messo in evidenza la complessità dei fenomeni interattivi che si producono nella relazione tra il mondo dei bambini e il mondo dei loro genitori.
32 Script significa copione. Le famiglie, soprattutto quelle caratterizzate da alti livelli di patologia, tendono a replicare o a correggere vecchi copioni.(j.byng-hall)
33 Le ricerche condotte di recente sui legami suggeriscono che i mammiferi sociali, e perciò gli esseri umani, regolano la reciproca neurofisiologia e modificano la struttura interna del sistema nervoso l uno dell altro tramite lo scambio sincrono di affetti. (Amini)
34 L Infant Observation indica un attitudine all incontro con l altro. Nell Infant Observation l attenzione viene rivolta all interazione tra la madre e il bambino come un TUTTO, Michael Rustin dice concentrarsi sull interazione come un tutto.
35 Le neuroscienze confermano che la modificazione negli affetti e nella rappresentazione dell immagine di sé e dell altro che si produce in un percorso di psicoterapia riflette cambiamenti strutturali di determinati schemi nel sistema nervoso del paziente.
36 Il termine genitorialità, dall inglese parenthood, in italiano come in francese e in spagnolo costituisce un neologismo, è quindi un termine nato abbastanza recentemente che ha però avuto un grande successo ed utilizzo come a coprire una necessità di indagine più specifica su maternità e paternità insieme.
37 La genitorialità merita una attenzione speciale dei poteri politici e della sanità. E necessario lavorare per i padri, le madri e i bambini: aver cura delle relazioni familiari, della famiglia, rispettando le differenze e i diversi stili familiari.
38 L essenziale è attendere e passo passo arrivare
39 Grazie per l attenzione
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