SEMINARIO SUI DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO (D.S.A.)

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1 SEMINARIO SUI DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO (D.S.A.) Liceo Carlo Sigonio - Modena 3 settembre 2014 Prof.ssa Silvia Marchesi Prof.ssa Federica Giannini Prof.ssa Manuela Bigi 1

2 INDICE BREVE INTRODUZIONE TEORICA... 3 QUESTIONARIO SUGLI STILI DI APPRENDIMENTO 11 POSSIBILI STRUMENTI COMPENSATIVI E DISPENSATIVI (allegato alla nota U.S.R. Emilia Romagna 13925) 20 INDICAZIONI PRATICHE.. 24 ULTERIORI SUGGERIMENTI OPERATIVI.. 29 MAPPE MENTALI E CONCETTUALI 35 ESAMI DI STATO 39 LICEO SIGONIO-MODENA a.s :... - Circolare Operativa - Situazione alunni H DSA BES 43 BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA.. 48 MODULISTICA (ALLEGATI) 2

3 BREVE INTRODUZIONE TEORICA 3

4 DEFINIZIONE E CODIFICA Il termine D.S.A. indica una serie di difficoltà in ambito scolastico, presenti in soggetti che non hanno gravi menomazioni sensoriali, neurologiche, hanno abilità cognitive globali nella norma non hanno disturbi della sfera emotiva, non vivono in situazioni ambientali di svantaggio socio-culturale che possono aver interferito con un istruzione adeguata, hanno avuto esperienze scolastiche normali, con una didattica adeguata. Sono codificati a livello internazionale, di solito con i seguenti codici definiti dall ICD-101: F81 - Disturbi evolutivi specifici delle abilità scolastiche: F81.0 Disturbo specifico di lettura F81.1 Disturbo specifico della scrittura F81.2 Disturbo specifico delle abilità aritmetiche F81.3 Disturbi misti delle abilità scolastiche F81.8 Altri disturbi evolutivi delle abilità scolastiche F81.9 Disturbi evolutivi delle abilità scolastiche non specificati Nella pratica quotidiana si parla soprattutto in termini di Dislessia (F81.0) Disortografia e disgrafia (F81.1) Discalculia (F82.2) I dislessici presentano difficoltà nel decodificare il testo scritto. Manca l automatizzazione del processo, cioè l esecuzione in modo rapido, corretto, con basso dispendio di energie La LETTURA di un dislessico è generalmente lenta e scorretta, ma non sempre. Può essere lenta e corretta, ma anche veloce e scorretta. Se la lettura non è troppo lenta, la comprensione del testo letto non ne risentirà particolarmente. Se è troppo lenta il lettore dislessico non riuscirà a comprendere o a ricordare cosa ha letto. 4

5 Se la lettura è veloce e scorretta, la comprensione ne risentirà maggiormente. In tal caso il soggetto dislessico può cercare di compensare per via lessicale, cioè cercare di indovinare quale sia la parola dopo aver decodificato le prime lettere (applica quindi le stesse strategie di un normolettore), ma questa strategia non sempre porta al successo, soprattutto se la decodifica delle prime lettere è stata effettuata in maniera errata. 5

6 IL PROCESSO DI DECODIFICA Per imparare a leggere e scrivere il bambino deve: acquisire la consapevolezza fonologica, cioè percepire i diversi suoni della lingua parlata - i fonemi - e farsene mentalmente una rappresentazione fonologica, imparare a mettere in collegamento l immagine mentale del singolo suono con l immagine scritta del suono il grafema memorizzare la corrispondenza tra fonema e grafema. Per leggere c è bisogno di una sorta di ping pong costante tra grafema e fonema. Man mano che l abilità di lettura aumenta, leggere costerà sempre meno fatica, fino a diventare un automatismo quasi inconscio. Per un lettore abile non è possibile non leggere. Il soggetto dislessico invece fatica a raggiungere l automatizzazione, continuerà a doversi concentrare molto per svolgere i processi sopra descritti. ALTRE CARATTERISTICHE che possono essere presenti (sia nei dislessici puri sia negli altri soggetti con D.S.A.): 1. confusione con i simboli matematici (es. x è un per o una ics?) 2. difficoltà morfo-sintattiche 3. difficoltà coi tempi verbali composti (il tempo preferito è l imperfetto) 4. difficoltà ad imparare a memoria definizioni, poesie, regole 5. difficoltà a memorizzare lessico complesso o tecnico 6. difficoltà nella memorizzazione delle tabelline 7. povertà lessicale in genere (spesso legata alla carenza di lettura, evitata perché troppo faticosa) 8. difficoltà nella distinzione destra/sinistra 9. difficoltà nei rapporti spaziali (anche nell uso del foglio su cui scrivere o nel disegno, soprattutto quello tecnico, difficoltà nel leggere una cartina) 10. difficoltà nei rapporti temporali 11. disorganizzazione, disordine (dimenticare gli oggetti, gli appuntamenti ecc.) 12. distraibilità (difficoltà a selezionare gli stimoli, es. nel brusio in classe) 6

7 DISTURBI SPECIFICI DELLA SCRITTURA: DISORTOGRAFIA E DISGRAFIA Nei disturbi della scrittura vi è una componente di natura linguistica (disortografia, deficit nei processi di cifratura) e una componente di natura motoria (disgrafia deficit nei processi di realizzazione grafica). Disgrafia e disortografia non sono necessariamente abbinati. E più frequente la comorbilità di dislessia e disortografia. DISORTOGRAFIA E la difficoltà nel tradurre correttamente i suoni che compongono le parole nei segni grafici corrispondenti. Tale disturbo ha la sua causa originaria nelle peculiarità del processamento fonologico. Sinteticamente e a grandi linee, l alunno disortografico presenta in scrittura le caratteristiche descritte per la lettura nei soggetti dislessici. Come si può manifestare la disortografia? Il ragazzo che presenta disortografia evolutiva commette numerosi errori (significativamente più numerosi della media per la sua età) nella scrittura delle parole, delle frasi, del periodo. ERRORI FONOLOGICI Sono gli errori in cui non è rispettato il rapporto tra fonemi e grafemi: CONFUSIONE TRA FONEMI (SUONI) SIMILI (es: folpe per volpe) OMISSIONE E AGGIUNTA DI LETTERE E DI SILLABE (es: foco per fuoco, tavolovo per tavolo) INVERSIONI (es: li per il, sefamoro per semaforo) GRAFEMA INESATTO (es: pese per pesce, agi per aghi) 7

8 ERRORI NON FONOLOGI Sono gli errori nella rappresentazione ortografica (visiva) delle parole senza commettere errori fonologici in questi casi interviene la necessità di recuperare le regole ortografiche dalla memoria. CONFUSIONE TRA GRAFEMI SIMILI Esempi: brobabilmente per probabilmente SEPARAZIONI ILLEGALI Esempi: par lo per parlo, in sieme per insieme, l'avato per lavato FUSIONI ILLEGALI Esempi: nonevero per non è vero, lacqua per l'acqua SCAMBIO GRAFEMA OMOFONO Esempi: squola per scuola, qucina per cucina TRONCAMENTI Esempi: in somma per insomma, d avanti per davanti 8

9 DISGRAFIA L alunno disgrafico ha difficoltà nel riprodurre i segni alfabetici e quelli numerici. La disgrafia non riguarda l ortografia o la sintassi. Si manifesta, tra l altro, con: ridotta capacità dell uso dello spazio del foglio, direzionalità del segno inadeguata o invertita, difficoltà di riprodurre figure geometriche, alternanza di microscrittura e macroscrittura, pressione della mano troppo debole o troppo forte. 9

10 DISCALCULIA La discalculia è la difficoltà a svolgere rapidamente e correttamente compiti numerici e aritmetici di base. Non va confusa con le difficoltà di calcolo e/o di soluzione dei problemi che hanno circa il 20% degli studenti. Esaminando gli errori dei bambini e dei ragazzi discalculici si è arrivati a ipotizzare l esistenza di diverse tipologie di discalculia: Dislessia per i numeri Coinvolge la corretta lettura e scrittura dei numeri (e degli altri simboli matematici). Cecità al numero Problemi nella quantificazione, comparazione, seriazione. In questo caso anche la riabilitazione non dà esiti molto buoni. Discalculia procedurale Caratterizzata da difficoltà nell acquisizione delle procedure e degli algoritmi del calcolo (es. errori nell incolonnamento, nel riporto, nel prestito). 10

11 QUESTIONARIO SUGLI STILI DI APPRENDIMENTO 11

12 QUESTIONARIO SUGLI STILI DI APPRENDIMENTO *Le seguenti affermazioni descrivono alcune abitudini di studio e modi di imparare. Decidi in quale misura ogni affermazione si applica nel tuo caso. Scrivi accanto ad ogni affermazione uno di questi numeri: 0 = mai o raramente 1 = qualche volta 2 = spesso 3 = sempre o quasi sempre 1. Quando studio, se sottolineo o evidenzio parole e frasi mi concentro di più. 2. Mi piace lavorare senza pianificare tutto all'inizio, ma "aggiustando il tiro" man mano che procedo. 3. Preferisco che l'insegnante ci assegni lavori che ognuno di noi possa poi svolgere come preferisce. 4. Mi risulta difficile capire un termine o un concetto se non mi vengono dati degli esempi. 5. Mi confondono grafici e diagrammi che non sono accompagnati da spiegazioni scritte. 6. Preferisco i lavori da svolgere passo per passo, completando un compito prima di iniziare il successivo. 7. Ricordo meglio un argomento se posso fare un'"esperienza diretta", per esempio facendo un esperimento di laboratorio, costruendo un modello, facendo una ricerca, ecc. 8. Preferisco imparare leggendo un libro piuttosto che ascoltando una lezione. 9. Sono soddisfatto se di un argomento capisco le idee generali, senza considerare i particolari. 10. Capisco meglio un argomento parlandone o discutendone con qualcuno piuttosto che soltanto leggendo un testo. 11. Mi piace lavorare in gruppo. 12. Quando studio su un libro imparo di più guardando figure, grafici e mappe piuttosto che leggendo il testo scritto. 13. Se devo raccontare o riferire qualcosa mi soffermo molto sui dettagli. 14. Riesco facilmente a seguire qualcuno che parla anche se non lo guardo in faccia. 15. Capisco meglio le istruzioni di un compito se mi sono presentate per iscritto. 16. Se si deve lavorare a gruppi, preferisco che sia l'insegnante a decidere come formare i gruppi. 17. Durante una lezione o una discussione scrivere o disegnare qualcosa mi aiuta a concentrarmi. 18. Imparo e ricordo di più quando studio da solo. 12

13 19. In un lavoro di gruppo preferisco che l'insegnante ci lasci liberi di distribuirci i compiti all'interno del gruppo. 20. Organizzo il mio tempo, sia nello studio che nelle altre attività. 21. Quando leggo un testo mi creo mentalmente delle immagini sulla storia, i personaggi o le idee. 22. Quando studio ho bisogno di pause frequenti e di movimento fisico. 23. Alla fine di un lavoro di gruppo mi sento di avere imparato di più che se avessi lavorato da solo. 24. Preferisco gli esercizi con una sola soluzione o risposta piuttosto che gli esercizi più "aperti" e "creativi". 25. Quando in classe lavoro con un compagno o in gruppo ho la sensazione di perdere tempo. 26. Mi risulta più facile ricordare figure e illustrazioni in un libro se sono stampate a colori vivaci. 27. Imparo meglio se parto da una visione generale dell'insieme piuttosto che da dettagli e aspetti specifici. 28. Preferisco che una regola o una teoria mi venga chiaramente spiegata prima di applicarla in esempi ed esercizi. 29. Per capire un testo che sto studiando mi aiuto facendo disegni e diagrammi. 30. Imparo di più durante le lezioni in classe che studiando a casa. 31. Non mi piace leggere o ascoltare le istruzioni per un compito; preferirei cominciare subito a lavorarci. 32. Capisco meglio le istruzioni di un compito se mi vengono spiegate a voce e non soltanto fornite per iscritto. 33. Se un compito deve essere svolto a gruppi, preferisco che siano gli studenti stessi a decidere come formare i gruppi. 34. Prendo appunti durante le spiegazioni dell'insegnante e le discussioni in classe e li rileggo poi per conto mio. 35. Mi risulta abbastanza facile sintetizzare ciò che è stato detto in una discussione. 36. Quando studio mi concentro di più se leggo o ripeto a voce alta. 37. Imparo di più a casa che in classe. 38. Se devo decidere se qualcosa è giusto o corretto, mi baso più sull'istinto che sulla logica. 39. Preferisco imparare vedendo un video o ascoltando una cassetta piuttosto che leggendo un libro. 40. Quando studio su un libro prendo appunti o faccio riassunti. 13

14 CALCOLO DEI PUNTEGGI Trascrivi il punteggio relativo ad ogni affermazione e calcola i totali. 5 Affermazione No. Punteggio 4 Affermazione No. AREA A Affermazione Punteggio No. 10 Punteggio 1 Affermazione No. Punteggio Totale Stile visivo verbale: Totale Totale Stile visivo non-verbale: Stile uditivo: Totale Area A: 31 Totale Stile cinestetico: Affermazione No. 6 AREA B Punteggio Affermazione No. 2 AREA C Punteggio Affermazione No. Punteggio Affermazione No Punteggio Totale Stile Analitico: Totale Totale Stile globale: Stile individuale: Totale Area B: Totale Area C: 33 Totale Stile di gruppo: 14

15 Calcola i valori percentuali. Totale Visivo verbale x 100 AREA A Totale Visivo non-verbale x 100 Visivo verbale diviso =...% Visivo nonverbale diviso =...% Totale Area A Totale Uditivo x 100 Totale Area A Totale Cinestetico x 100 Uditivo diviso =...% Cinestetico diviso =... % Totale Area A Totale Area A AREA B Totale Analitico x 100 AREA C Totale Individuale x 100 Analitico diviso =... % Individuale diviso =... % Totale Area B Totale Globale x 100 Totale Area C Totale Di gruppo x 100 Globale diviso =... % Di gruppo diviso =... % Totale Area B Totale Area C 15

16 INTERPRETAZIONE DEI PUNTEGGI Non ci sono punteggi migliori o peggiori in questo questionario. Ogni punteggio rappresenta il tuo personale modo di studiare e imparare. Ogni punteggio si riferisce a uno stile di apprendimento, e ogni stile di apprendimento ha i suoi lati positivi e negativi. ========================================== I modi di studiare e di imparare sono diversi da persona a persona, ma possono essere riassunti in alcune grandi categorie. Questo questionario mette a fuoco i seguenti modi di imparare: * AREA A: visivo verbale, visivo non verbale, uditivo o cinestetico: si tratta dei canali sensoriali attraverso cui percepiamo il mondo esterno. Le persone con preferenza visiva verbale imparano meglio leggendo; quelle con preferenza visiva non verbale guardando figure, diagrammi, ecc.; quelle con preferenza uditiva ascoltando; quelle con preferenza cinestetica facendo esperienza diretta delle cose; * AREA B: analitico o globale: si tratta dei modi di elaborare le informazioni. Le persone con preferenza analitica tendono a preferire il ragionamento logico e sistematico, basato su fatti e dettagli; quelle con preferenza globale tendono a considerare le situazioni in modo sintetico, basandosi sull'intuito e sugli aspetti generali di un problema. * AREA C: individuale o di gruppo: si tratta della preferenza verso il lavoro individuale o verso il lavoro con gli altri. La maggior parte delle persone dimostra una certa preferenza per un determinato stile: ad esempio, una persona può preferire uno stile uditivo, globale e di gruppo; un'altra uno stile visivo verbale, analitico e individuale; e così via. Ciò non significa che non si possano usare più stili a seconda delle necessità: anzi, il modo più efficiente di imparare consiste proprio nel sapere usare, oltre al proprio stile preferito, anche modi diversi secondo le circostanze. Le seguenti descrizioni, ed i relativi suggerimenti, potranno risultarti utili per sfruttare a fondo il tuo stile preferito. Leggi comunque anche le strategie suggerite per gli altri stili: alcune di esse potrebbero interessarti, e varrà allora la pena di provare a metterle in pratica. Al termine di questa attività, compila la "scheda di valutazione finale" e consegnala al tuo insegnante. 16

17 AREA A STILE VISIVO VERBALE Preferisci vedere ciò che devi imparare e basarti soprattutto sul linguaggio verbale: trovi utile, per esempio: * leggere delle istruzioni piuttosto che ascoltarle * prendere nota di ciò che viene detto in classe * vedere scritte le cose alla lavagna * studiare sui libri piuttosto che ascoltare una lezione Strategie suggerite: * prendi appunti in classe e riguardali a casa; anche ricopiarli e riordinarli può aiutarti a ricordare meglio * prima di studiare un capitolo di un libro, leggi attentamente i titoli, i sottotitoli, le didascalie delle figure * riassumi per iscritto quanto hai letto o ascoltato * prendi nota delle istruzioni per i compiti e le lezioni * studia e leggi silenziosamente (non a voce alta) * evidenzia con sottolineature, simboli o abbreviazioni le idee più importanti di un testo, e riassumile a margine dei paragrafi con parole tue * accompagna grafici e diagrammi con spiegazioni scritte * in generale, elenca per iscritto ciò che desideri ricordare * chiedi all'insegnante istruzioni o spiegazioni scritte * guarda in volto la persona che parla: può aiutarti a concentrarti * in classe, cerca di sederti in un posto vicino all'insegnante e alla lavagna STILE UDITIVO Preferisci sentire ciò che devi imparare: trovi utile, ad esempio: * ascoltare una lezione piuttosto che studiare su un libro * leggere a voce alta * ripetere mentalmente * partecipare a discussioni in classe * lavorare con un compagno o a gruppi * ascoltare una dimostrazione di come fare qualcosa piuttosto che leggere istruzioni scritte Strategie suggerite: * prima di leggere un capitolo, guarda titoli e figure e dì a voce alta di che cosa secondo te tratterà il capitolo * riferisci a qualcuno ciò che hai studiato; fatti fare domande * leggi e riassumi le idee principali a voce alta; se non ti è possibile, cerca comunque di "sentire" le parole nella mente mentre leggi * recita a voce alta la soluzione di un problema prima di trascriverla * registra su una cassetta le lezioni o i tuoi appunti e ascolta la registrazione * chiedi all'insegnante spiegazioni o istruzioni orali * lavora con un compagno STILE VISIVO NON VERBALE Preferisci vedere ciò che devi imparare, ma basandoti soprattutto sul liguaggio non verbale (disegni, fotografie, simboli, grafici, diagrammi, ecc.). Trovi utile, per esempio: * scorrere un libro o una rivista guardando le figure * imparare a fare qualcosa osservando come si fa piuttosto che leggendo o ascoltando delle spiegazioni * guardare un film su un certo argomento piuttosto che ascoltare una lezione o una discussione * basarti sulla memoria visiva per ricordare luoghi, persone, fatti e circostanze Strategie suggerite: * disegna figure, grafici, diagrammi per ricordare termini, e concetti e per riassumere ciò che hai letto o ascoltato * usa evidenziatori colorati nei tuoi appunti * prima di leggere un capitolo di un libro, guarda attentamente figure, fotografie, eventuali grafici, ecc. * creati delle immagini mentali di ciò che stai leggendo o ascoltando, in modo da ricordare meglio le informazioni date solo verbalmente * usa simboli e abbreviazioni * chiedi all'insegnante esempi concreti di concetti difficili e modelli di come deve essere svolto un compito * guarda in volto la persona che parla: può aiutarti a concentrarti STILE CINESTETICO Preferisci svolgere attività concrete: trovi utile, ad es.: * fare esperienza diretta di un problema * eseguire lavori anche senza leggere/ascoltare istruzioni * poterti muovere mentre studi * usare gesti nella conversazione * lavorare con un compagno o in gruppo * fare esperienze attive dentro e fuori della scuola, come ricerche, interviste, esperimenti di laboratorio Strategie suggerite: * prendi appunti mentre ascolti una lezione o studi un testo a casa: scrivere può aiutare la concentrazione * prima di studiare un capitolo di un libro, guarda le figure, leggi eventuali introduzioni o riassunti, considera con attenzione i titoli e le parole in neretto o corsivo * accompagna i tuoi appunti con grafici e diagrammi * evidenzia le idee principali in un testo, poi fanne un riassunto con parole tue su un foglio a parte * programma il tuo studio in modo da alternare i periodi di lavoro con le pause di cui hai bisogno * dividi un compito lungo in parti più piccole, e varia le attività in modo da non dover fare la stessa cosa a lungo * a casa, cerca le posizioni e i movimenti che più ti aiutano a concentrarti mentre studi: per esempio, alterna momenti in cui stai seduto a momenti in cui cammini * in classe, cerca di fare qualche movimento (anche solo con le mani), senza naturalmente disturbare gli altri * studia con un compagno 17

18 AREA B STILE ANALITICO STILE GLOBALE Preferisci considerare un problema scomponendolo nelle sue parti e considerando ogni parte una per una: trovi utile, ad esempio, * ragionare in modo logico, basandoti su fatti precisi * mettere a fuoco le differenze tra le cose * procedere nel lavoro in modo lineare, passo dopo passo * svolgere i compiti in modo sistematico * programmare in anticipo ciò che devi fare * usare bene il tempo che hai a disposizione, sia per lo studio che per altre attività * non essere distratto da altri stimoli (per esempio, musica) mentre studi * avere e rispettare dei termini entro cui svolgere determinati compiti Strategie suggerite: cerca di sfruttare a fondo i tuoi punti di forza, che sono quelli sopra elencati, ma cerca anche di renderti conto dei vantaggi di uno stile più globale: ad esempio: * sforzati di considerare un problema nel suo complesso * sintetizza i particolari e i dettagli di un argomento in una visione di insieme * non trascurare le tue sensazioni e ciò che ti suggerisce l'intuito * cerca di esprimere e di comunicare ciò che sai anche se non possiedi tutte le informazioni che vorresti * confrontati con i compagni e l'insegnante Preferisci considerare un problema valutandolo nel suo complesso: trovi utile, ad esempio: * sintetizzare spesso quello che stai studiando * mettere a fuoco le somiglianze tra le cose * prendere decisioni in modo intuitivo, basandoti sulle sensazioni * svolgere più compiti nello stesso tempo * decidere cosa fare man mano che il lavoro procede, piuttosto che pianificare tutto in anticipo * non programmare rigidamente il tempo per lo studio e per altre attività Strategie suggerite: * cerca di sfruttare a fondo i tuoi punti di forza, che sono quelli sopra elencati, ma cerca anche di renderti conto dei vantaggi di uno stile più analitico: ad esempio: * cerca di organizzare il tuo tempo, prendendo nota di scadenze e decidendo l'ordine in cui svolgere i lavori * concentrati a fondo su un particolare compito, evitando di disperderti in più direzioni * oltre a una visione d'insieme di un problema, analizza le informazioni in tuo possesso e integra la visione complessiva con i necessari dettagli * sforzati di prendere decisioni non solo in base all'intuito ma anche considerando attentamente i fatti e i legami logici * leggi attentamente le istruzioni di un compito e cerca di capire bene come devi procedere prima di cominciare il lavoro * confrontati con i compagni e l'insegnante 18

19 AREA C STILE INDIVIDUALE Preferisci lavorare da solo e condurre uno studio individuale piuttosto che con un compagno o in gruppo. Impari forse meglio studiando su un libro, a casa, che non lavorando con gli altri a scuola. Strategie suggerite: * tieni presente che il confronto con l'insegnante e i compagni può essere molto utile: non toglie nulla al tuo stile personale di lavoro, ma in più ti dà la possibilità di conoscere altre opinioni, altri modi di pensare e di fare * cerca di sfruttare meglio il tempo di lavoro in classe, oltre che a casa, per esempio cominciando ad ascoltare con attenzione ciò che gli altri dicono e confrontandolo con ciò che tu sai o pensi STILE DI GRUPPO Preferisci lavorare in classe piuttosto che a casa, a coppie o in gruppo piuttosto che da solo, discutendo con gli altri piuttosto che studiando per conto tuo sui libri. Strategie suggerite: * il confronto con gli altri è indubbiamente prezioso, ma lo studio individuale è altrettanto importante per rielaborare in modo personale ciò che stai imparando * cerca di sfruttare meglio il tempo di lavoro a casa, oltre che in classe, per esempio organizzando i tuoi strumenti di lavoro (libri, quaderni, appunti, ecc.) e facendo delle sintesi personali di quanto hai studiato Fonte Mariani L Portfolio. Strumenti per documentare e valutare cosa si impara e come si impara. Zanichelli 19

20 POSSIBILI STRUMENTI COMPENSATIVI E DISPENSATIVI allegato alla nota U.S.R. Emilia Romagna

21 SUGGERIMENTI DI POSSIBILI STRUMENTI COMPENSATIVI E DISPENSATIVI Elaborazione dell allegato alla nota U.S.R. Emilia Romagna del 4 settembre 2007 Peculiarità dei processi cognitivi Lentezza ed errori nella lettura, cui può conseguire difficoltà nella comprensione del testo Interventi compensativi / dispensativi evitare l'uso del corsivo, es. scrivere alla lavagna in stampato maiuscolo, evitare di far leggere a voce alta, incentivare a casa e in classe l utilizzo di computer con sintesi vocale, di cassette con testi registrati, di dizionari digitalizzati, sintetizzare concetti con l'uso di mappe concettuali o schemi ogniqualvolta sia possibile, leggere le consegne degli esercizi e/o fornire durante le verifiche prove su supporto digitalizzato, nelle verifiche ridurre il numero degli esercizi o semplificarli, senza modificare gli obiettivi, privilegiare le verifiche orali consentendo l uso di mappe, schemi, durante l interrogazione. Difficoltà nei processi di automatizzazione della letto-scrittura che rende difficile o impossibile eseguire contemporaneamente due procedimenti (ascoltare e scrivere, ascoltare e seguire un testo). limitare o evitare di far prendere appunti, ricopiare testi o espressioni matematiche, ecc., In caso di necessità di integrazione dei libri di testo, fornire appunti su supporto digitalizzato o cartaceo stampato (preferibilmente con carattere Arial 12-14), consentire l uso del registratore, evitare la scrittura sotto dettatura, modificare opportunamente le prove di ascolto delle lingue straniere (es. non richiedere ascolto e lettura contemporaneamente), 21

22 Difficoltà nel ricordare le categorizzazioni, i nomi dei tempi verbali, delle strutture grammaticali italiane e straniere, dei complementi. favorire l uso di schemi, o tabelle riassuntive, privilegiare l'utilizzo corretto delle forme grammaticali sulle acquisizioni teoriche delle stesse, utilizzare per le verifiche domande a scelta multipla, Incentivare l utilizzo di mappe e schemi durante l'interrogazione, anche eventualmente su supporto digitalizzato, come previsto anche nel colloquio per l'esame di Stato, per facilitare il recupero delle informazioni e migliorare l'espressione verbale che tende ad essere scarna. Discalculia, difficoltà nel memorizzare tabelline, formule, sequenze e procedure, forme grammaticali e nel recuperare rapidamente nella memoria nozioni già acquisite e comprese cui consegue difficoltà e lentezza nell esposizione durante le interrogazioni. evitare di richiedere lo studio mnemonico e nozionistico in genere, tenere presente che vi è una notevole difficoltà nel ricordare nomi, termini tecnici e definizioni (es.: materie scientifiche, diritto), consentire nella misura necessaria l uso di calcolatrice, tavole, tabelle e formulari delle varie discipline scientifiche durante le verifiche, mappe nelle interrogazioni, utilizzare prove a scelta multipla. Difficoltà nell'espressione della lingua scritta favorire l'uso di schemi testuali, favorire l'utilizzo di programmi di video-scrittura con correttore ortografico e/o predittore per l'italiano e le lingue straniere, favorire l utilizzo di altri linguaggi e tecniche (es. il linguaggio iconico) come veicoli che possono sostenere la comprensione dei testi) 22

23 ESEMPI DI STRUMENTI COMPENSATIVI tabella dei mesi, tabella dell alfabeto e dei vari caratteri (maiuscolo stampato, corsivo ecc.), tavola pitagorica, tabella delle misure, tabelle delle formule, tabelle mnemoniche calcolatrice, registratore, cartine geografiche e storiche, tabelle della memoria di ogni tipo computer con programmi di videoscrittura con correttore ortografico e sintesi vocale, commisurati al singolo caso, da usare anche in classe per il normale lavoro scolastico cassette registrate (dagli insegnanti, dagli alunni, e/o allegate ai testi), libri di testo in CD, audiolibri dizionari di lingua straniera computerizzati, traduttori. ESEMPI DI INTERVENTI DISPENSATIVI evitare lettura a voce alta, scrittura veloce sotto dettatura, lettura di consegne, ricerche nel vocabolario, studio mnemonico; riduzione o, ove necessario, dispensa dallo studio delle lingue straniere in forma scritta tempi più lunghi per prove scritte e per lo studio, mediante una adeguata organizzazione degli spazi ed un flessibile raccordo tra gli insegnanti; organizzazione di interrogazioni programmate; assegnazione di compiti a casa in misura adeguata alle effettive possibilità dell'allievo; possibilità d'uso di testi ridotti non per contenuto, ma per quantità di pagine 23

24 INDICAZIONI PRATICHE 24

25 INDICAZIONI PRATICHE PER I TUTOR MODALITÀ DI ADATTAMENTO DEI TESTI Approfondimento: creare dei collegamenti con i concetti principali e spiegarli in modo semplice Evidenziazione: evidenziare le parti rilevanti in cui sono spiegati i concetti principali Schematizzazione: creare schemi con parole chiave, ed eventuali immagini, collegate tra di loro da nessi. Serve per anticipare i contenuti, per la sintesi, per il consolidamento, per richiamare le informazioni Riduzione: selezionare alcune parti e costruire un testo semplice legato a immagini e proposto in modo di narrazione, gioco, drammatizzazione, al computer Costruzione glossario: termini illustrati con testo semplice accompagnato da immagini Riscrittura usando i criteri di leggibilità, oltre inserimento immagini esplicative e esempi legati alle esperienze o agli interessi del ragazzo: PER LA SINTASSI È NECESSARIO:. preferire frasi brevi formate da meno di 15 parole. Non si dice con molte parole ciò che si può dire con una (invece di alla luce di tutto ciò basta quindi ), escludere frasi con più di 40 parole; - privilegiare la coordinazione rispetto alla subordinazione; non mettere troppe informazioni in un unica frase; - preferire la forma attiva a quella passiva, quella affermativa a quella negativa, l indicativo al congiuntivo, i verbi ai sostantivi corrispondenti e limitare l uso della costruzione impersonale. 25

26 PER IL LESSICO È NECESSARIO: - scegliere le parole del linguaggio comune (ad es. andare piuttosto che recarsi )e concrete (meglio impiegati che risorse umane ); - preferire le parole brevi; - limitare il ricorso alle sigle; - ridurre i termini tecnico-specialistici; - rinunciare a perifrasi non necessarie; - evitare le parole straniere, arcaismi, neologismi, latinismi; - ricorrere quando è necessario a note esplicative. PER LA COMPRENSIBILITÀ DI UN TESTO È NECESSARIO: - un impianto logico e lineare; - frammentare il testo in paragrafi; - ricorrere a una chiara sequenza degli argomenti; - evidenziare le informazioni più importanti rispetto a quelle secondarie, come titolo, sottotitoli, parole evidenziate per orientare; - privilegiare il caso generale rispetto all eccezione; - limitare i riferimenti a norme, questioni, fatti non esplicitati nel testo; - non citare termini, concetti o situazioni ignoti o poco noti; - ricorrere nei casi di necessità a note di chiarimento. PER L ASPETTO GRAFICO DEL TESTOSONO IMPORTANTI I SEGUENTI ACCORGIMENTI: - caratteri grandi; - caratteri con grazie come il Times sono più leggibili ad esempio dell Arial perché le grazie guidano lo sguardo; - meglio l allineamento a sinistra che il testo giustificato; - tabelle, immagini e grafici favoriscono la comprensione; - uno stile sobrio senza eccesso delle varie forme di messa in rilievo offerte dalla videoscrittura mai troppi colori; - coerenza delle scelte grafiche nell intero documento. 26

27 PER GLI STUDENTI L ORGANIZZAZIONE DEL TEMPO Si propone di utilizzare una tabella bisettimanale con la quale pianificare lo studio: nella parte superiore della tabella dovrebbe comparire l orario scolastico con indicazione delle discipline, verifiche ed eventuali attività scolastiche; sotto l orario pomeridiano suddiviso sulla base di quanto tempo attribuire ad ogni tipo di attività, comprese pause, attività ricreative ed impegni extrascolastici. Stabilire delle priorità in base agli impegni scolastici. Le pause non dovrebbero essere troppo lunghe. Cercare il più possibile di rispettare i tempi dati. Aggiornare l organizzazione, quando non funziona. ORGANIZZARE IL DIARIO Ogni pagina del diario dovrebbe riportare la data, le materie e i relativi compiti. Se il diario risulta particolarmente confuso, provare a scrivere in anticipo sulla pagina le materie del giorno a cui dovrà far seguito il compito scritto dallo studente. PRENDERE APPUNTI DURANTE LEZIONE Usare fogli mobili con buchi per conservarli in quaderni con anelli Tenere in ordine i fogli mettendo su ognuno la data, la materia e l argomento svolto. Per ogni materia numerare in modo progressivo le pagine. Per prendere appunti più velocemente si possono usare dei simboli e abbreviazioni convenzionali come ad esempio: = uguale, > minore Ascoltare attentamente gli insegnanti per individuare i punti importanti: i cambiamenti di tono della voce, la ripetizione di argomenti, i gesti. Cercare di individuare l ordine logico e temporale degli argomenti. Provare tutti i giorni a dedicare un quarto d ora a controllare e riordinare gli appunti, completando le parti mancanti o riscrivendo le parti confuse. Usare gli appunti come traccia per la lettura del testo. 27

28 STUDIO SUI LIBRI DI TESTO Prima di iniziare a studiare stimolare la riflessione su: ciò che già si sa sull argomento, collegando quanto sentito in classe con il testo; l idea principale del testo a partire dal titolo, dalla suddivisione in paragrafi, dalle parole in grassetto, dalle immagini e loro didascalie. Porsi delle domande sul testo, cercando di collocare il testo nell ambito più generale. Mentre si legge un testo: Sottolineare (le sottolineature non dovrebbero superare un terzo del testo) le informazioni essenziali di ogni parte. Annotare l idea principale a margine dei paragrafi. Le parole-chiave sono delle parole o brevi frasi che sintetizzano i concetti importanti espressi in un paragrafo e che ci permettono di ricordare l argomento trattato. Occorre individuare con chiarezza l argomento trattato dal testo, suddividerlo nelle varie parti che trattano i singoli aspetti dell argomento e annotare a margine del testo il contenuto fondamentale in modo sintetico. Schematizzare, collegando le parole chiave; occorre utilizzare frecce per esprimere le relazioni tra i vari elementi. E molto utile utilizzare anche immagini o simboli che rappresentino alcuni elementi. Ripetere: rileggere lo schema per verificare di aver inserito tutte le informazioni importanti. Ripetere lo schema senza leggerlo e averlo sotto agli occhi. Ripassare. Il ripasso è un modo per verificare la comprensione di ciò che si è studiato. Occorre ripetere un altra volta, a distanza di tempo dalla precedente, senza consultare il libro o gli appunti. Appuntarsi le informazioni che ci si accorge di aver dimenticato e solo in seguito andare a controllare le cose che non si sapevano e rivedere se si sono dimenticate cose importanti. E utile immaginare di essere interrogati e di rispondere a domande sull argomento. Un aiuto potrebbe essere dato dalle domande già presenti nei libri di testo o alle domande delle precedenti verifiche orali e scritte. Sarebbe utile appuntarsi le domande fatte alle interrogazioni E utile dedicare almeno 1/3 del tempo a vedere se si sa. 28

29 ULTERIORI SUGGERIMENTI OPERATIVI 29

30 ULTERIORI SUGGERIMENTI OPERATIVI Al fine di favorire il lavoro didattico ed il processo di apprendimento, si propongono, se possibile, le seguenti indicazioni: 1.Il frazionamento dei contenuti di tutte le discipline in vista delle prove di verifica sia scritte che orali e la precisa indicazione dei contenuti che saranno oggetto di verifica. 2.L uso dei dizionari in formato digitale e la dispensazione da quelli in formato cartaceo. 3.Da un attenta osservazione sembra che l alunno non tragga vantaggio nell avere maggior tempo a disposizione per le verifiche; probabilmente la strategia didattica più appropriata è quella di giungere ad individuare la quantità corretta di materiale da sottoporre a verifica. 4.L attenzione alla distribuzione dei compiti e delle verifiche è fondamentale, per potere avere un tempo adeguato nella preparazione della prova. 5.Indispensabili sono anche le interrogazioni programmate e l utilizzo di mappe e formulari, come tutti i docenti hanno indicato nelle schede informative. 6.Indispensabile è anche la corretta impaginazione dei testi delle prove di verifica ( o di eventuale materiale di studio in fotocopia), perché l alunno se ha righe troppo ravvicinate (interlinea 1) perde il segno, dunque deve sempre tornare indietro, conseguentemente la sua velocità di lettura si riduce ancora e ciò si ripercuote sui tempi di comprensione del contenuto delle frasi. A tal fine si chiede che l interlinea sia 2 e il font di 14 punti (non ci problemi invece quanto al tipo di font). Per quanto riguarda le verifiche di matematica sarebbe opportuno che ogni esercizio avesse a seguire lo spazio grafico in cui questo possa essere risolto, in modo da evitare i problemi legati alla ricopiatura del testo. 30

31 Es.: Risolvi sul foglio a. (7 x x 11 ) 3 : Per quanto riguarda le prove di verifica strutturate (vero o falso, risposta multipla): quelle vero o falso risultano molto più complicate delle altre per i dislessici che hanno problemi di decodifica che li portano a sbagliare. Le prove a risposta multipla presentano lo stesso problema per le due risposte simili (sulle 4 presenti). Questo problema si può risolvere attraverso la semplificazione del linguaggio delle risposte sia nel caso di vero o falso, sia nel caso di risposta multipla. Es Al posto di «Due figure equivalenti sono anche congruenti» (V F) utilizzare «Due figure equivalenti sono anche sovrapponibili» (V F). (E stato utilizzato un esempio tratto dalla geometria, ma lo stesso problema vi è in tutte le discipline.) 8.Per le prove strutturate sarebbe meglio chiedere all alunno se vuole che le domande e le risposte le siano lette, in modo che lui possa concentrarsi sulla comprensione. 9. Infine un ultimo aspetto che riguarda l orale: la richiesta di velocità nella risposta ad una domanda di verifica è una richiesta molto alta per un dislessico, in quanto un dislessico ha tutta una serie di lentezze legate alla sua lentezza nella decodifica dei termini e ha perciò bisogno di tempo per potere decodificare il linguaggio. 31

32 INDICAZIONI SUL METODO DI STUDIO 1. L ORGANIZZAZIONE DEL TEMPO Utilizzare una tabella bisettimanale (o mensile) per pianificare lo studio: A. sopra compare l orario scolastico con indicazione delle discipline, verifiche ed eventuali attività scolastiche (uscite, laboratori, ); B. sotto, l orario pomeridiano suddiviso sulla base di quanto tempo attribuire ad ogni tipo di attività, comprese pause (necessarie!), attività ricreative ed impegni extrascolastici. ore LU MA ME GIO VE SA DO LU MA ME GIO VE SA DO 1 a 2 a 3 a 4 a 5 a 6 a C. Stabilire le priorità, ad esempio partire da compiti più urgenti, impegnativi, lunghi. Colorare diversamente giorni più faticosi e più leggeri. D. Cercare il più possibile di rispettare i tempi dati. E.Aggiornare l organizzazione, quando non funziona. 2. ORGANIZZARE IL DIARIO Ogni pagina del diario dovrebbe riportare le materie e i relativi compiti. Se il diario risulta particolarmente confuso, provare a scrivere in anticipo sulla pagina le materie del giorno a cui dovrà far seguito il compito scritto dallo studente. 32

33 3. CONTROLLO APPUNTI Ogni foglio di appunti dovrebbe essere datato e indicare la materia e argomento trattato. Per prendere appunti più velocemente si può consigliare di usare dei simboli e abbreviazioni convenzionali come ad esempio: = uguale, > minore...,?dubbio, ecc. Impostare la pagina degli appunti lasciando uno spazio a destra per annotazioni. Provare tutti i giorni a dedicare un quarto d ora a controllare e riordinare gli appunti. Ricordare allo studente che può prendere diversi tipi di appunti: appunti scritti classici (spesso è difficile seguire la velocità, non provare a trascrivere tutto!); appunti per parole chiave, schemi, esempi; appunti sul libro in corrispondenza delle parti spiegate; appunti orali, registrando parti della lezioni; fotografie di schemi alla lavagna. Ampliare, risistemare, schematizzare gli appunti utilizzando lo spazio laterale e finale della pagina. 4. STUDIO SUI LIBRI DI TESTO In generale: si guardano indici testuali (titolo, sottotitolo, divisione in paragrafi, parole in neretto, immagini, domande, indici, riassunti, ) per vedere cosa si sa in proposito, per fare ipotesi sull argomento, per collegare quanto sentito in classe; attraverso le domande sul testo, cercare di evidenziare le parti importanti da conoscere; usare eventuali organizzatori anticipati e riferimenti ad altri argomenti della disciplina. Mentre si legge un testo: sottolineare (le sottolineature non dovrebbero superare un terzo del testo); annotare l idea principale a margine dei paragrafi; schematizzare, collegando le parole chiave; 33

34 ripetere. 5. CREARE MAPPE 6. RIPASSARE Dividere l argomento in parti; ripetere e appuntarsi eventuali parti importanti dimenticate; stabilire per ogni parte il grado di difficoltà incontrata (potrebbe essere annotata a lato della parte con una D+, D, ); riprendi le parti più difficili; infine ripetere tutto insieme, simulando l interrogazione o il tipo di prova da eseguire. 7. PER MATEMATICA eseguire gli esercizi seguendo un esempio di svolgimento o uno schema; 34

35 MAPPE MENTALI E CONCETTUALI 35

36 MAPPE MENTALI E MAPPE CONCETTUALI Esistono diverse tipologie di mappe con scopi e funzioni differenti. MAPPE MENTALI Si utilizzano principalmente come scaletta per testi scritti o relazioni orali. Si caratterizzano per: Modello visivo a raggiera o a lista Principio associazionista Gerarchia di contesto Forte connotabilità grafica MAPPE CONCETTUALI Si utilizzano principalmente per due funzioni: supporto allo studio strumento compensativo nelle verifiche Si caratterizzano per: Dipendenza da domanda focale Principio connessionista (relazioni tra concetti) Obbligo di etichettare le relazioni Criterio di inclusione relativa Relazioni trasversali Come si costruiscono? Procedura: Individuazione del concetto di partenza Raccolta dei concetti collegati Selezione dei concetti Costruzione dei legami Assegnazione delle parole legame Gerarchizzazione della mappa E' fondamentale che le mappe vengano costruite dallo studente: fornire mappe pre-confezionate è controproducente, perchè ostacola la competenza di sintesi e non genera un apprendimento significativo. Non tutte le mappe sono ammissibili in sede di verifica. Alcune sono troppo approfondite rispetto agli obiettivi, altre non sono congruenti alle tipologie di verifica. E' pertanto necessario che lo studente presenti la mappa qualche giorno prima della verifica per provvedere agli eventuali aggiustamenti. 36

37 ESEMPI DI MAPPE MENTALI H 37

38 ESEMPI DI MAPPE CONCETTUALI 38

39 ESAMI DI STATO 39

40 Il Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca ESAMI DI STATO A.S ORDINANZA MINISTERIALE N maggio 2014 Prot. n.316 Istruzioni e modalità organizzative ed operative per lo svolgimento degli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria di secondo grado nelle scuole statali e non statali. Anno scolastico 2013/2014 Art.18 Esame dei candidati con DSA o con BES 1. La Commissione d esame sulla base di quanto previsto dall articolo 10 del decreto del Presidente della Repubblica 22 giugno 2009, n.122 e dal relativo decreto ministeriale n.5669 del 12 luglio 2011 di attuazione della legge 8 ottobre 2010, n. 170, recante Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico nonché dalle Linee Guida allegate al citato decreto ministeriale n del 2011, - considerati gli elementi forniti dal Consiglio di classe, terrà in debita considerazione le specifiche situazioni soggettive, adeguatamente certificate, relative ai candidati con disturbi specifici di apprendimento (DSA), in particolare, le modalità didattiche e le forme di valutazione individuate nell ambito dei percorsi didattici individualizzati e personalizzati. A tal fine il Consiglio di classe inserisce nel documento del 15 maggio di cui al decreto del Presidente della Repubblica n.323 del 1998 il Piano Didattico Personalizzato o altra documentazione predisposta ai sensi dell articolo 5 del decreto ministeriale n del 12 luglio Sulla base di tale documentazione e di tutti gli elementi forniti dal Consiglio di classe, le Commissioni predispongono adeguate modalità di svolgimento delle prove scritte e orali. A. Nello svolgimento delle prove scritte, i candidati possono utilizzare gli strumenti compensativi previsti dal Piano Didattico Personalizzato o da altra documentazione redatta ai sensi dell articolo 5 del decreto ministeriale 12 luglio B. Sarà possibile prevedere alcune particolari attenzioni finalizzate a rendere sereno per tali candidati lo svolgimento dell esame sia al momento delle prove scritte, sia in fase di colloquio. I candidati possono usufruire di dispositivi per l ascolto dei testi della prova registrati in formati mp3. Per la piena comprensione del testo delle prove scritte, la Commissione può prevedere, in conformità con quanto indicato dal capitolo delle Linee guida citate, 40

41 C. di individuare un proprio componente che possa leggere i testi delle prove scritte. Per i candidati che utilizzano la sintesi vocale, la Commissione può provvedere alla trascrizione del testo su supporto informatico. D. In particolare, si segnala l opportunità di prevedere tempi più lunghi di quelli ordinari per lo svolgimento della prove scritte, di curare con particolare attenzione la predisposizione della terza prova scritta, con particolare riferimento all accertamento delle competenze nella lingua straniera, E. di adottare criteri valutativi attenti soprattutto al contenuto piuttosto che alla forma. Al candidato potrà essere consentita la utilizzazione di apparecchiature e strumenti informatici nel caso in cui siano stati impiegati per le verifiche in corso d anno o comunque siano ritenuti funzionali allo svolgimento dell esame, senza che venga pregiudicata la validità delle prove. 2. I candidati con certificazione di Disturbo Specifico di Apprendimento (DSA), che, ai sensi dell articolo 6, comma 6, del decreto ministeriale n.5669 del 12 luglio 2011, hanno seguito un percorso didattico differenziato, con esonero dall insegnamento della/e lingua/e straniera/e, e che sono stati valutati dal consiglio di classe con l attribuzione di voti e di un credito scolastico relativi unicamente allo svolgimento di tale piano possono sostenere prove differenziate, coerenti con il percorso svolto finalizzate solo al rilascio dell'attestazione di cui all'articolo 13 del decreto del Presidente della Repubblica n. 323 del Per detti candidati, il riferimento all effettuazione delle prove differenziate va indicato solo nella attestazione e non nei tabelloni affissi all albo dell istituto. 3. Per quanto riguarda i candidati con certificazione di Disturbo Specifico di Apprendimento (DSA), che, ai sensi dell articolo 6, comma 5, del decreto ministeriale n.5669 del 12 luglio 2011, hanno seguito un percorso didattico ordinario, con la sola dispensa dalle prove scritte ordinarie di lingua/e straniera/e, la Commissione, nel caso in cui la lingua straniera sia oggetto di seconda prova scritta, dovrà sottoporre i candidati medesimi a prova orale sostitutiva della prova scritta. La Commissione, sulla base della documentazione fornita dal consiglio di classe, stabilisce modalità e contenuti della prova orale, che avrà luogo nel giorno destinato allo svolgimento della seconda prova scritta, al termine della stessa, o in un giorno successivo, purché compatibile con la pubblicazione del punteggio complessivo delle prove scritte e delle prove orali sostitutive delle prove scritte nelle forme e nei tempi previsti nell articolo 15, comma 8. Il punteggio, in quindicesimi, viene attribuito dall'intera commissione a maggioranza, compreso il presidente, secondo i criteri di conduzione e valutazione previamente stabiliti in apposita o apposite riunioni e con l'osservanza della procedura di cui all'articolo 15, comma 7. Qualora la lingua o le lingue straniere siano coinvolte nella terza prova scritta, gli accertamenti relativi a tali discipline sono effettuati dalla commissione per mezzo di prova orale sostitutiva nel giorno destinato allo svolgimento della terza prova scritta, al termine della stessa, o in un giorno successivo, purché compatibile con la pubblicazione del punteggio complessivo delle prove scritte e delle prove orali sostitutive delle prove scritte nelle forme e nei tempi previsti nell articolo 15, comma 8. I risultati della prova orale relativa alla lingua o alle lingue straniere coinvolte nella terza prova scritta sono utilizzati per la definizione del punteggio da attribuire alla terza prova scritta. 41

42 4. Per altre situazioni di alunni con BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES), formalmente individuati dal Consiglio di classe, devono essere fornite dal medesimo Organo utili e opportune indicazioni per consentire a tali alunni di sostenere adeguatamente l esame di Stato. La Commissione d esame sulla base di quanto previsto dalla Direttiva recante Strumenti di intervento per alunni con Bisogni educativi speciali ed organizzazione scolastica per l inclusione, dalla circolare ministeriale n. 8 del 6 marzo 2013 e dalle successive note, di pari oggetto, del 27 giugno 2013 e del 22 novembre esaminati gli elementi forniti dal Consiglio di classe, tiene in debita considerazione le specifiche situazioni soggettive, relative ai candidati con Bisogni Educativi Speciali (BES), per i quali sia stato redatto apposito Piano Didattico Personalizzato, in particolare, le modalità didattiche e le forme di valutazione individuate nell ambito dei percorsi didattici individualizzati e personalizzati. A tal fine il Consiglio di classe trasmette alla Commissione d esame il Piano Didattico Personalizzato. In ogni caso, per siffatte tipologie, A. non è prevista alcuna misura dispensativa in sede di esame, B. mentre è possibile concedere strumenti compensativi, in analogia a quanto previsto per alunni e studenti con DSA. 42

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