Barbara Martinelli. Introduzione alle Costellazioni Familiari Sistemiche metodo Bert Hellinger
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- Orazio Benedetti
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1 Barbara Martinelli Introduzione alle Costellazioni Familiari Sistemiche metodo Bert Hellinger Tratto dalla tesi "Il movimento del corpo nelle costellazioni familiari come movimento dell anima, dello spirito e del campo" di Barbara Martinelli per il diploma in Course de Formation Professionnel en Constellations Familiales et Systemiques, méthode Bert Hellinger - UNIVERSITE EUROPEENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L., Bruxelles Dicembre 2011.
2 Sommario 1. Introduzione. 2. Le basi del lavoro delle costellazioni Che cosa è la costellazione familiare Il legame con la famiglia Il ruolo e il senso del facilitatore nelle costellazioni familiari Il ruolo dei rappresentanti Obiettivo delle costellazioni familiari Perché ci si avvicina alle costellazioni familiari Come agiscono le costellazioni Le costellazioni familiari come metodo fenomenologico.
3 1. Introduzione. Sono arrivata a conoscere le costellazioni familiari quasi per caso, nel 2003, quando mi trovavo in un momento difficile della mia vita e dal quale facevo fatica ad uscire. Da quando ebbi l opportunità di partecipare al primo incontro, rimasi profondamente colpita da questo metodo di lavoro su di sé partendo dalla propria famiglia (questo era quello che mi avevano riferito riguardo alle costellazioni familiari). Partecipai al seminario con il mio attuale marito Massimo che mi accompagnò all incontro affermando vengo per vedere se è una cosa pericolosa. La cosa fu talmente pericolosa che, in seguito, ci iscrivemmo entrambi alla formazione con Bert e M. Sophie Hellinger a Bolzano. La mia formazione di base è quella di insegnante di educazione fisica e lavoro da molti anni nel campo del benessere psico-fisico. Le persone vengono da me perché non stanno bene fisicamente e, proprio per la mia formazione, utilizzo il movimento corporeo come primo approccio al problema. Da quando ho conosciuto le costellazioni familiari mi avvicino al problema della persona, e quindi
4 al disagio fisico e alla malattia, anche dal punto di vista sistemico. Quello che ho potuto riscontrare è che spesso, dopo aver lavorato con le costellazioni, si ha un cambio di posizione del cliente nei confronti della malattia. Questo, a volte, fa diminuire i sintomi e quasi sempre facilita l eliminazione della rabbia nei confronti delle malattia stessa.
5 2. Le basi del lavoro delle costellazioni Che cosa è la costellazione familiare. La costellazione familiare è un procedimento attraverso il quale una famiglia viene messa in scena. Ciò significa che, nell ambito di un gruppo, vengono scelti, dal facilitatore o dalla persona che vuole mettere in scena la propria famiglia, dei rappresentanti per i suoi genitori, per i fratelli e per se stessa e vengono messi in scena in relazione tra loro. La costellazione familiare è una forma di rappresentazione della realtà che ci mostra quello che è al di là di ciò che crediamo essere la dinamica della nostra famiglia. Cosa accade quando la famiglia è messa in scena? Accade che i rappresentanti sentono come le persone che rappresentano, senza sapere nulla delle persone rappresentate. Come è possibile ciò? Ciò che accade nell ambito della costellazione è possibile per il fatto che tutti sono in collegamento con una forza più grande, con ciò che Bert Hellinger definisce un campo spirituale, nel quale tutti i membri della famiglia sono presenti e sono in risonanza reciproca.
6 Tutti, all interno della famiglia, sono in relazione con gli altri nei loro comportamenti e sentimenti, anche se non sempre in maniera conscia. Questa relazione può essere molto profonda e si manifesta, passo dopo passo, con la costellazione stessa. Le costellazioni familiari mostrano ciò che è, al di là delle immagini che ci siamo costruiti rispetto alle relazioni con i nostri familiari, e quindi alle nostre convinzioni. Accade spesso, infatti, che una persona resti focalizzata su un immagine negativa rispetto a un famigliare solo perché è sempre stato così. Ma per poter capire che cos è e come funziona una costellazione familiare vedremo perché e come avviene il movimento nei rappresentanti durante lo svolgimento di una costellazione. Bert Hellinger, che ha sviluppato il metodo delle costellazioni familiari, cominciò ad osservare le dinamiche familiari fin da quando si trovava in Africa come missionario. Egli cominciò il suo lavoro di osservazione dal fatto che tutti siamo figli di genitori, anzi siamo i nostri genitori proprio perché da loro siamo stati generati; tutti apparteniamo ad una famiglia e siamo collegati gli uni agli altri da un legame profondo. Questo avviene anche con le generazioni passate, per cui possiamo essere in collegamento in un modo speciale con un membro della famiglia che neanche
7 conosciamo, per esempio una nonna o una bisnonna, e portarne il destino; questo si chiama irretimento. È importante ricordarsi che avere degli irretimenti è qualcosa di comune all interno di una famiglia, e le costellazioni familiari ci danno la possibilità di diventarne consapevoli e responsabili. Inoltre questo legame profondo, che passa di generazione in generazione, crea un campo che ha un anima comune. Le relazioni tra i componenti della famiglia sono regolate da leggi (ordini dell amore) che hanno conseguenze molto vaste, e solo se rispettiamo queste leggi possiamo vivere nell amore e nella pace. Molto spesso, con la rappresentazione, si mostra ciò che accade se agiamo senza rispettare le leggi che regolano la famiglia.
8 2.2. Il legame con la famiglia. Il legame con la famiglia è un legame che va al di là della nostra volontà, è un legame di amore profondo che a volte può essere addirittura cieco come Bert Hellinger lo definisce. Questo vuol dire che, per esempio, proprio per questo legame profondo un figlio vuole morire al posto di un genitore, cioè si fa carico del destino di un genitore. Ciò accade quando il genitore non prende su di sé, per esempio, le responsabilità delle proprie azioni. Questo legame che abbiamo con la nostra famiglia e le generazioni passate è qualcosa che è possibile perché esiste una forza che arriva dal mistero della vita e che ci muove. Quindi ognuno di noi è condotto da forze più grandi dalle quali non può sfuggire e, solo se si rende conto di ciò e lo accetta con amore, può restare nel flusso della vita e sentirsi in pace. Attraverso le costellazioni familiari possiamo passare da un campo che ha un anima comune a un campo spirituale, quindi a un campo più grande, più vasto.
9 2.3. Il ruolo e il senso del facilitatore nelle costellazioni familiari. Il facilitatore, nelle costellazioni familiari, si mette al servizio di forze che lo conducono, che conducono il cliente e il suo sistema. Il suo ruolo è quello di guida senza giudizio e pregiudizio, lasciando spazio alla percezione e abbandonando, quindi, le immagini preconcette che può avere del cliente e di sé stesso. Il facilitatore si mette in relazione con tutti i membri della famiglia del cliente, con tutti coloro che appartengono al sistema del cliente stesso compresi gli esclusi. Questo lo fa restando in raccoglimento e in ascolto della sua percezione, tenendo tutti nel suo cuore, compreso il cliente. Questa fase è importante che avvenga senza lasciar parlare la persona, che spesso, invece, tende a voler intervenire per spiegare o chiedere spiegazioni riguardo la richiesta che lei ha fatto. È per questo che, sempre di più, Bert Hellinger tende a voler sapere molto poco della storia del cliente, ma anche del problema che la persona pensa di avere. Innanzitutto perché quello che è necessario e sufficiente sapere lo si percepisce dopo le primissime parole che vengono dette dalla persona.
10 A volte già la postura e il respiro che il cliente ha quando si siede vicino al facilitatore fornisce delle indicazioni. Poi, perché ciò che è necessario ed essenziale si manifesta naturalmente durante la rappresentazione della costellazione. Quello che il facilitatore deve fare è osservare ciò che accade, ponendo, con umiltà, all ultimo posto nel sistema del cliente. Eventualmente può intervenire se si rende conto che cala l energia nel gruppo, che il movimento si blocca o che i rappresentanti non riescono a mantenere il raccoglimento necessario e quindi rischiano di interpretare rimanendo nei propri pensieri. Stando nella percezione, al facilitatore arriva un immagine, una frase, che è quella giusta per il cliente perché andrà a muovere qualcosa di molto importante nell anima della persona. È per questo che il facilitatore non deve fare qualcosa, ma si deve mettere in ascolto restando nel flusso naturale in attesa che qualcosa arrivi, senza aspettative. Questo concetto è ben espresso dalla condizione che nelle arti marziali giapponesi si indica con l allocuzione sen no sen ovvero intenzione senza intenzione. Il suo compito è quello di rendersi conto di quando il movimento fluisce e acconsentire a ciò,
11 lasciando andare la voglia di guarire, di aiutare a tutti i costi la persona, rimanendo, invece, all ultimo posto, con presenza, rivolgendosi al cliente e agli esclusi della famiglia con amore, portandoli nel cuore. Nelle costellazioni familiari non si può programmare come procedere, perché entrano in gioco forze che vanno al di là del singolo individuo. Con le costellazioni si porta pace e si accoglie la persona o le persone che sono state escluse o allontanate dalla famiglia. Il facilitatore nell ambito della costellazione, impara a muoversi in questi campi più vasti ed a intervenire in ognuno di questi. Per fare ciò il facilitatore ha bisogno di conoscere le leggi che regolano il campo, che ha un anima comune, e gli effetti che queste possono avere. Quest anima tende a seguire queste leggi, e per questo ci sono conseguenze molto grandi per i componenti di una famiglia. Quindi quando il facilitatore viene preso da una forza che lo guida, non c è nulla da fare se non stare in osservazione o addirittura fare un passo in dietro e affidarsi completamente al movimento. Per questo il facilitatore si inchina con umiltà, restando all ultimo posto nel sistema del cliente.
12 2.4. Il ruolo dei rappresentanti. I rappresentanti, nella costellazione familiare, vengono messi in scena dal facilitatore affinché si mostri la dinamica nelle relazioni all interno della famiglia. Quello del rappresentante è un ruolo di servizio. Se i rappresentanti rimangono in uno stato di raccoglimento e ascoltano il proprio corpo senza giudicare quello che sta avvenendo, possono muoversi nello spazio e provare sentimenti che appartengono al sistema della persona per cui è stata messa in scena la costellazione. Accade, così, che il rappresentante senta le stesse emozioni e gli stessi sintomi della persona che sta rappresentando, anche senza conoscerla e senza essere a conoscenza della storia della persona stessa. È un esperienza straordinaria quella che può fare il rappresentante, poiché quello che sente può essere anche molto lontano dalla propria storia personale e aumentando la propria consapevolezza ed esperienza (visto che evolviamo facendo esperienze) mettendosi nei panni dell altro. A questo proposito mi ricordo di quando ho avuto la possibilità di rappresentare, per esempio, la vita, la morte, la malattia, la madre, la figlia, il defunto, il destino.
13 Sempre, in questi casi, ho ricevuto un dono speciale da questa esperienza che mi ha permesso di cambiare le mie convinzioni rispetto a ciò che stavo rappresentando. Infatti nel rappresentare la morte, mi sono resa conto di quanto la morte sia piena di amore e di benevolenza e di come accolga nelle proprie braccia la persona con un grande amore e, dall altra parte, come la persona morta si senta accolta, amata e al sicuro tra le sue braccia. Quando ho rappresentato la malattia (io rappresentavo il cancro), avevo bisogno di essere accolta dalla persona e non allontanata e ho potuto trovare pace solo quando ciò è accaduto. Se durante un seminario qualcuno mi dice che l unica cosa efficace è fare la propria costellazione, gli ricordo che quello che riceviamo dal poter fare il rappresentante è un grande dono e molto spesso mettersi semplicemente nei panni dell altro va in risonanza con la nostra storia e quindi è una grande opportunità di crescita personale.
14 2.5. Obiettivo delle costellazioni familiari. Le costellazioni familiari tendono a un sentimento di pace e di amore riunendo ciò che, per eventi traumatici accaduti nella famiglia, è stato separato. Quali sono questi eventi? Un aborto, un abbandono, una separazione, una malattia, uno stupro, un omicidio, un suicidio, una dipendenza, un fallimento, un torto grave, una morte improvvisa, bambini non nati o nati morti e altri eventi importanti che in una famiglia, nelle varie generazioni, possono essere accaduti. In tutte le famiglie ci sono stati eventi traumatici, per cui tutti siamo irretiti e ciò fa parte della vita.
15 2.6. Perché ci si avvicina alle costellazioni familiari. La persona chiede di fare una costellazione familiare perché ritiene di avere un problema, un disagio, dal quale non riesce ad uscire o per il quale non vede una soluzione. Gli ambiti in cui si può lavorare con le costellazioni familiari sono quello familiare, quello lavorativo e in tutti gli ambiti in cui vi siano delle relazioni. Le costellazioni non possono essere affrontare per mera curiosità. La costellazione familiare non è un gioco e la persona deve essere responsabile delle proprie scelte ed essere cosciente della profondità del lavoro. Spesso accade che il cliente non voglia assumersi la responsabilità di ciò che fa e di ciò che dice, e che getti la responsabilità di ciò che accade sul facilitatore. Ma questo non può funzionare, anzi il facilitatore deve bloccare questo atteggiamento e richiamare la persona alla propria responsabilità. Altre volte la costellazione mostra ciò che è o ciò che è stato, in modo chiaro e inequivocabile, ma il cliente si rifiuta di accogliere ciò che appare e da qui nasce il dolore che mantiene la persona nel passato, e quindi nel problema.
16 Bert Hellinger dice che ciò che resta indietro può agire soltanto se viene conservato nel procedere avanti e dice, inoltre, che solo ciò che amiamo ci rende liberi. Il movimento che si vede dei rappresentanti durante la costellazione familiare è un movimento che arriva nel profondo dell anima e, come tale, è un movimento molto lento. Per cui i rappresentanti si muovono, nello spazio, molto lentamente; ciò che si presenta durante la costellazione mette in moto l anima del cliente. È per questo che la disponibilità e la capacità di ricevere del cliente è di fondamentale importanza perché possano avvenire i processi interiori.
17 2.7. Come agiscono le costellazioni. Le costellazioni familiari non sono un metodo terapeutico e tanto meno una psicoterapia. Sono, invece, un processo fenomenologico che mostra ciò che è, un lavoro per l anima e per lo spirito. L anima ha un movimento molto lento e anche i cambiamenti che ci possiamo aspettare arrivano in tempi che non possono essere predeterminati dalla persona. Le costellazioni familiari mostrano ciò che è, ma accettare questo è un grande sforzo per la persona e richiede un distacco dal vecchio, dal passato. Quello che facciamo e vediamo oggi durante una rappresentazione non sappiamo quando e come darà i suoi frutti. Quindi non dobbiamo farci aspettative di come andranno le cose per non rimanerne delusi. Certo è che, dopo aver fatto una costellazione familiare, non si è più come prima proprio perché ciò che si è manifestato ha messo in atto un movimento dell anima. Il lavoro delle costellazioni nasce come lavoro di gruppo e, come tale, viene portato avanti; ma ormai da tempo si fanno anche incontri individuali.
18 Inoltre, nel 2008, Bert Hellinger ci ha presentato le costellazioni multidimensionali in cui si lavora con molte persone, molti rappresentanti con un intervento minimo da parte del facilitatore, lasciando veramente ampio spazio al movimento dello spirito. Per capire come agiscono le costellazioni familiari dobbiamo sottolineare che la vita di ogni individuo si sviluppa all interno di ordini prestabiliti, come la nascita e la morte. Essi non si orientano secondo i nostri desideri, non li possiamo controllare. Si tratta, infatti, di modelli di base che provvedono alla conservazione e allo sviluppo della vita e che valgono per ogni forma vivente. Nessuno può cambiare la propria vita e la propria storia e chi ci prova è destinato a fallire e ad andare incontro a molte sofferenze sia fisiche che psicologiche. Hellinger ha definito ordini dell amore l armonico interagire delle forze nella famiglia e nella stirpe. Con le costellazioni si può vedere che l amore ha bisogno di un certo ordine per prosperare. Inoltre, attraverso le costellazioni, riusciamo ad entrare in contatto con gli ordini prestabiliti e in questo modo ci sentiamo completi, pieni e profondamente calmi, non sempre felici (ma non è questo l obiettivo). Durante la costellazione vengono alla luce esperienze che, apparentemente, non sembrano vere
19 perché non sono a conoscenza degli interessati, ma che vengono sovente confermate successivamente. La rappresentazione delle costellazioni familiari non è però un metodo per scoprire qualcosa, e la curiosità non è contemplata. Con la rappresentazione si manifesta qualcosa che prima era nascosto alla consapevolezza della persona. I movimenti dei rappresentanti non devono essere determinati da un idea predefinita del rappresentante e il facilitatore deve controllare che ciò non accada. Per questo motivo un compito del facilitatore è di essere un attento osservatore di ciò che accade durante una costellazione e, quindi, di tutti i più piccoli movimenti corporei che si manifestano nei rappresentanti. C è bisogno di molta presenza e attenzione da parte di chi guida una costellazione. Inoltre, poiché con questo lavoro si entra nel sistema del cliente, si deve restare all ultimo posto al servizio del movimento con umiltà. Durante la costellazione non è possibile fare obiezioni perché l obiezione ha lo scopo di confutare la realtà che spesso risulta scomoda per ciò che si manifesta. Bert Hellinger dice: si deve accettare la realtà per quello che è senza rammarico, senza desiderare che andasse diversamente.
20 In questo modo anche gli avvenimenti più terribili si trasformano in pace e forza. [Nelles, W. (2004) Le costellazioni familiari, Milano [I], Apogeo - Urra. pag. 85] Con l aiuto del facilitatore il cliente si rende conto di essere legato all ambiente che lo circonda.
21 2.8. Le costellazioni familiari come metodo fenomenologico. Il metodo delle costellazioni è un metodo fenomenologico cioè si osservano i fenomeni e, invece di metterli in discussione, li si accetta come realtà che si mostra. Quello che si evidenzia durante le costellazioni non può essere spiegato con i concetti tradizionali di conoscenza del sapere. Il fatto di provare gli stessi sentimenti dei veri membri della famiglia del cliente, da parte dei rappresentanti, è determinato dal fatto che tutti noi apparteniamo ad un campo morfogenetico. Da ciò si deduce che c è un modo di conoscere le cose, che per ora ci sfugge, ma che si mostra durante una rappresentazione. Questo modo di pensare dà adito a molte critiche perché non è controllabile dalle persone e dalla mente. Quello che si vede è che facciamo parte tutti di un tutto, di qualcosa di più grande che ci unisce, e quindi si potrebbe dire che la conoscenza non è in noi, ma noi siamo nella conoscenza. A proposito di questo Rupert Sheldrake, nel suo libro La mente estesa, parla di campi morfici dei quali fanno parte i campi morfogenetici.
22 Questo biologo inglese, studiando lo sviluppo delle piante, si rese conto che tutti gli organismi viventi si organizzano tramite campi. Sheldrake poté scoprire ciò, ponendosi la domanda di come si potessero determinare forme diverse di un essere vivente, partendo da un insieme di cellule ovulari fertilizzanti uguali. Poiché anche l uomo fa parte degli esseri viventi si deduce che è organizzato nello stesso modo degli altri esseri viventi. La nascita della forma (morfogenesi) è data dai campi morfici e Sheldrake dice: I campi morfici di ogni specie hanno una storia e contengono memorie implicite date dal processo che io chiamo risonanza morfica. ( ) La risonanza morfica opera attraverso lo spazio e attraverso il tempo, dal passato al presente. [Sheldrake, R. (2003) La mente estesa, Milano [I], Apogeo - Urra. pag. 308] Quello che interessa a noi, nelle costellazioni familiari, è che la risonanza morfica opera attraverso lo spazio e attraverso il tempo dal passato al presente. Ciò spiega la memoria collettiva della specie per cui ogni membro della famiglia riceve dalla memoria, ma contribuisce alla memoria collettiva. È per questo che siamo collegati gli uni agli altri e con il tutto.
23 I campi morfici sottostanno, inoltre alle nostre percezioni, ai pensieri e agli altri processi mentali [Sheldrake, R. (2003) La mente estesa, Milano [I], Apogeo - Urra. pag. 309] E quindi, se facciamo parte del tutto e ne prendiamo parte, anche gli eventi che non abbiamo vissuto personalmente sono parte di noi, fanno parte della nostra conoscenza in senso lato e di una conoscenza comune. In quest ottica conoscere non è più importante, anzi, meno si sa meglio funziona. Quando rinunciamo a capire, cogliamo sempre qualcosa di nuovo.
24 WEB references: Bert Hellinger - Barbara Martinelli -
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