CONDIVISIONE DI MATERIALI DIDATTICI ED ESPERIENZE: UN AIUTO ALLA FORMAZIONE DEI DOCENTI

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1 Andronico A., Casadei G., Atti Didamatica 2007, Informatica per la didattica, vol.ii, pp , Soc.Editrice Asterisco snc CONDIVISIONE DI MATERIALI DIDATTICI ED ESPERIENZE: UN AIUTO ALLA FORMAZIONE DEI DOCENTI Emanuela Busetti 1, Giuliana Dettori 2, Paola Forcheri,1, Maria Grazia Ierardi 1 1 IMATI-CNR, Via De Marini 6, Genova, Italia 2 ITD-CNR Via De Marini 6, Genova, Italia Condividere idee ed esperienza relative all uso della tecnologia educativa può contribuire a diffondere l innovazione nella scuola e a migliorare la formazione degli insegnanti. In questo contributo proponiamo di utilizzare a questo scopo il paradigma dei Learning Object (LO), opportunamente adattato in modo da dare risalto alle intenzioni pedagogiche ed alle esperienze d uso dei materiali didattici considerati. Per questo abbiamo progettato e implementato LODE (Learning Objects Discussion Environment), un prototipo di ambiente collaborativo orientato a questo tipo di attività. Un primo utilizzo di questo ambiente in un corso di specializzazione per insegnanti di scuola secondaria ha evidenziato l apprezzamento degli specializzandi per questo ambiente e il tipo di attività che comporta. Nella nostra esperienza, la condivisione di materiali didattici è stata considerata più come sorgente di idee da adattare alle proprie esigenze didattiche che come un semplice riutilizzo di pacchetti didattici pronti all uso. Questa prima esperienza ha messo in luce, inoltre, la necessità di includere in un archivio di LO suggerimenti per la costruzione di percorsi didattici. 1. Introduzione La collaborazione tra insegnanti è attualmente riconosciuta come un utile strumento per gestire le necessità di formazione continua ed aggiornamento [3], in quanto favorisce la condivisione di esperienze e competenze pedagogiche, nonché il confronto di problemi didattici e possibili modi per affrontarli. Per questo, negli ultimi lustri sono state create svariate comunità (per lo più virtuali) di insegnanti, con diversi orientamenti. Malgrado gli ottimi risultati ottenuti in alcuni ambiti, però, la maggior parte di queste proposte non sono riuscite a raggiungere una diffusione capillare ed ad influenzare la pratica didattica su larga scala. Pensiamo, ad esempio, ai gruppi sviluppati intorno al software CABRI (http: // che hanno coinvolto un gran numero di insegnanti e hanno dato luogo ad esperienze didattiche stimolanti ed efficaci, ma non sono riusciti ad indurre un cambiamento generale nel modo di insegnare la Geometria nella scuola secondaria superiore. Anche iniziative sviluppate fuori dall Italia, focalizzate sulla costruzione di archivi di materiali didattici organizzati in forma di Learning Object, come MERLOT ( o ARIADNE ( hanno ottenuto un

2 successo limitato e gli insegnanti che li utilizzano regolarmente per ricavarne materiali ed idee per il proprio lavoro non sono molto numerosi. Il limitato successo di tali iniziative dipende, a nostro parere, dal fatto che esse assumono implicitamente che gli insegnanti (che sono gli utenti finali dei materiali condivisi) si sentano a proprio agio con le soluzioni proposte [4], sia dal punto di vista pedagogico sia da quello tecnologico. Spesso, invece, questo non accade, in quanto la condivisione generalmente riguarda il solo materiale trascurando informazioni che risultano invece cruciali per un effettivo e fruttuoso utilizzo, quali ad esempio indicazioni tecniche per un buon uso, suggerimenti per migliorarlo e per adattarlo a situazioni diverse e resoconti di esperienze effettive. Senza queste informazioni complementari, il processo di condivisione di materiali didattici, che è in realtà una vera e propria operazione di trasferimento tecnologico, risulta incompleto, ostacolando la diffusione di esperienze innovative. Come precisa Zelkowitz [7], la qualità dei processi di trasferimento è fondamentale per il loro successo. Se organizzata opportunamente, la condivisione di materiali didattici strutturati in forma di LO può giocare due ruoli complementari nella formazione e crescita professionale degli insegnanti. Come strumento per l apprendimento individuale, i LO permettono di fruire di biblioteche di materiale didattico da cui mutuare idee da rielaborare in accordo con il proprio stile di insegnamento ed orientamento pedagogico. Come strumento per l apprendimento collaborativo, lo scambio di LO con i colleghi può risultare un arricchimento professionale facendo emergere la possibile diversità di aspetti e approcci educativi e favorendone il confronto. Questo può indurre gli insegnanti ad interrogarsi sul proprio stile di insegnamento e a migliorare la propria professionalità. Per rendere possibile questo tipo di utilizzo dei LO, un archivio di materiali didattici (repository) dovrebbe essere integrato con un ambiente collaborativo dove sia possibile discutere problemi relativi alla creazione di LO nonché al confronto di loro possibili varianti e di diverse esperienze di utilizzo, e dove si possano esplicitare relazioni concettuali tra LO, così da favorire la creazione di cammini di apprendimento. Sfruttare i LO a scopo formativo richiede però un adeguata preparazione e la disponibilità di ambienti strutturati ad hoc. Occorre, cioè, da un lato rafforzare la preparazione degli insegnanti sulle Tecnologie dell Informazione e della Comunicazione (TIC) in modo da evidenziare gli aspetti che possono dare un contributo in campo educativo, in particolare guidando gli insegnanti in formazione a familiarizzare con la creazione e lo scambio di materiali didattici ed esperienze d uso. Dall altro lato, occorre sviluppare ambienti di comunicazione connessi ad archivi di materiali didattici, in modo da facilitare lo sviluppo di comunità di insegnanti impegnati a migliorare le proprie capacità professionali attraverso lo scambio di competenze con i colleghi. La condivisione di una pluralità di esperienze, e la formulazione di nuove proposte scaturite dalla collaborazione, può trasformare i repository in basi di conoscenza, conservando nel tempo una traccia dell esperienza di numerosi insegnanti e contribuendo alla creazione e diffusione di proposte innovative nel sistema scolastico.

3 Per realizzare queste idee, stiamo sviluppando un approccio alla formazione iniziale degli insegnanti basato sull uso dei LO all interno di un ambiente collaborativo, LODE (Learning Objects Discussion Environment), che è stato progettato e sviluppato a tale scopo. Con il nostro approccio intendiamo fornire agli insegnanti in formazione una base di competenze metodologiche ed operative che favoriscano il lavoro collaborativo e l apprendimento reciproco all interno di una comunità di pratica. 2. LODE: un ambiente collaborativo per condividere competenze didattiche LODE è stato sviluppato sulla base della piattaforma OpenSource Atutor ( ed è disponibile in italiano ed in inglese. La sua principale caratteristica, rispetto agli ambienti attualmente utilizzati per il lavoro collaborativo, consiste nel fornire specifiche funzionalità per la condivisione di esperienze didattiche relative all uso di LO. LODE fornisce ai suoi utenti (che per far parte della comunità devono registrarsi) diverse funzionalità che aiutano ad elaborare ed accrescere la conoscenza condivisa nell ambiente, quali: reperire materiale didattico; creare nuovi LO; proporre versioni diverse dei propri LO e di quelli di altri autori; definire collegamenti logici tra LO di diversi autori; condividere riflessioni ed esperienze d uso sul materiale, sotto forma di commenti; discutere problematiche pedagogiche ed applicative. LODE è fortemente orientato all attività individuale e allo stesso tempo offre ampie possibilità di comunicazione e collaborazione tra colleghi. Non esiste una pagina iniziale generale, ma ogni utente ha la sua pagina iniziale (Fig. 1), denominata I miei LO. Questa pagina mostra la lista di tutti i LO a cui l utente è interessato, o perché ne è l autore (vedi (a) in Fig. 1) o perché si è registrato (b) per lavorare su di esso. Abbiamo deciso di richiedere agli utenti di registrarsi ai LO su cui intendono lavorare per favorire la comunicazione fra utenti mediante la creazione di piccole sottocomunità interessate ad un argomento specifico all interno della comunità globale, potenzialmente molto vasta, degli insegnanti che lavorano con un dato archivio. E infatti riconosciuto in letteratura che una buona interazione fra i partecipanti ad una attività di apprendimento in rete è essenziale sia per favorire il processo di costruzione di conoscenza sia per la sopravvivenza della comunità stessa [6]. Fra i LO di interesse di ogni utente ve ne è uno automaticamente incluso nella pagina iniziale di ogni membro della comunità, contenente la Risorsa Help per l uso dell ambiente (vedi (c) in Fig. 1). Nella pagina iniziale individuale sono anche presenti i comandi per accedere alle operazioni generali disponibili, in particolare browsing (d), ricerca (per metadati) nell archivio (e) e accesso ad una casella di posta personale (f). Selezionando con il mouse il nome di un qualsiasi LO che compare in questa pagina si raggiunge la pagina del LO stesso (vedi Fig. 2), che fornisce un quadro sinottico dei metadati (a), uno o più link al contenuto del LO (b), le connessioni con altri LO (c), i commenti a questo LO (d) inseriti dallo stesso autore o da altri utenti, un link alla pagina dei forum associati al LO (e).

4 Fig. 1. Una pagina iniziale personale in LODE che mostra: a) i LO di cui l utente è autore; b) i LO di altri autori a cui l utente è registrato; c) il LO risorsa di Help; d) la funzionalità di browsing; e) la funzionalità di ricerca; f) l accesso alla casella postale personale I metadati che abbiamo scelto di utilizzare comprendono: titolo, lingua, breve descrizione, parole chiave, categoria interna, requisiti tecnici, formato del (o dei) file, ruolo dell utente, argomento scolastico a cui il LO si riferisce, approccio pedagogico, livello scolare. Nel definire i metadati da utilizzare nell ambiente, abbiamo esaminato gli standard internazionali attualmente diffusi, come il LOM [5]. Tale descrizione, tuttavia, è a nostro parere troppo tecnica per risultare efficace e di facile utilizzo per gli insegnanti, in particolare per quelli ancora in formazione. Abbiamo quindi deciso di limitare i metadati agli elementi che caratterizzano i LO dal punto di vista didattico, per minimizzare lo sforzo necessari alla loro definizione e per mettere gli insegnanti in grado di reperire agevolmente nell archivio materiale di loro interesse e pianificare il loro riuso, lavorando solo con elementi familiari. Il contenuto dei LO viene fornito mediante il collegamento ad uno o più file, anche di formato diverso e può inoltre includere risorse esterne, quali pagine web o file scaricabili da altri server. Le connessioni tra LO comprendono attualmente quattro possibilità: deriva da: questo LO include alcuni aspetti di quello collegato sviluppati in modo diverso, ad esempio sottolineando qualche aspetto o adottando un diverso approccio pedagogico;

5 sostituisce: questo LO è stato sviluppato trasformando un altro LO già presente nell archivio, per essere utilizzato in un diverso livello scolastico o contesto applicativo; specializza: questo LO è destinato ad approfondire parti del LO cui è connesso; complementare: questo LO integra il contenuto di quello cui è connesso. Ogni utente registrato ad un LO può inserire commenti su di esso, condividendo punti di vista, risultati di utilizzo o proposte per cambiamenti pedagogici o pratici, riflessioni sul lavoro fatto e suggerimenti per un diverso utilizzo. Tutti gli utenti registrati ad un LO possono introdurre commenti su di esso, compreso il creatore del LO, che può, in questo modo, specificare le proprie intenzioni pedagogiche e descrivere la propria esperienza d uso. I commenti hanno metadati ad hoc, che vengono visualizzati quando un commento viene aperto. Essi comprendono: autore, data di creazione, parole chiave e collegamento al LO corrispondente. Ad ogni LO sono sempre associati due forum, uno dedicato a problemi tecnici, l altro a brevi osservazioni di carattere pedagogico (b). L autore del LO, inoltre, può creare nuovi forum su aspetti che ritiene importante discutere in relazione al LO o anche per la socializzazione all interno della sottocomunità che lavora sul LO in questione, attività che, come menzionato in precedenza, risulta essenziale per la coesione degli utenti e per il successo delle attività di apprendimento in rete. Fig. 2. La pagina iniziale di un LO che mostra: a) una visione sinottica dei metadati; b) il link al contenuto del LO; c) le connessioni logiche con altri LO; d) i commenti a questo LO; e) il link ai forum associati al LO

6 Alla Risorsa Help sono associati tre forum di interesse comune: un Caffé per la conversazione libera e la socializzazione dell intera comunità, un forum per discutere problematiche pedagogiche concernenti l uso dei LO in generale, ed uno per i problemi tecnici. Anche in questo caso, il gestore del sistema, che risulta proprietario di questo LO, può aggiungere ulteriori forum, di propria iniziativa o su richiesta di altri utenti. 3. Un esperienza d uso di LODE in un corso di formazione per insegnanti Abbiamo sperimentato LODE all interno del corso Multimedialità nella Didattica della Scuola di Specializzazione all Insegnamento Secondario dell Università di Genova, nel primo semestre 2005/2006. Al corso, rivolto a specializzandi di tutte le discipline, hanno partecipato 120 persone. Con questa esperienza intendevamo analizzare l apprezzamento dei futuri insegnanti per l ambiente, e osservare come e quanto essi utilizzavano le varie funzionalità fornite. Gli specializzandi avevano diverse preparazioni iniziali relativamente alle materie scolastiche di loro interesse, nonché alla precedente esperienza di insegnamento, che variava da nessuna a brevi periodi e perfino a diversi anni. Nessuno degli specializzandi aveva precedente esperienza di comunità di apprendimento in rete. 3.1 I compiti assegnati L attività su LODE condotta con gli specializzandi ha avuto la durata di un mese e si è svolta in tre fasi. La prima fase è consistita in una concisa presentazione dell ambiente, da parte del docente, e in un attività di familiarizzazione da parte degli specializzandi con le funzionalità offerte. Alcuni moduli elaborati da specializzandi degli anni precedenti dello stesso corso (privati di alcuni metadati) erano stati preventivamente inseriti nell archivio, per dare un idea concreta dei materiali condivisibili e favorire un esplorazione significativa dell ambiente. Agli specializzandi è stato chiesto di selezionare, analizzare e commentare uno dei moduli didattici disponibili nell archivio, specificando per esso metadati e connessioni logiche con altri LO, come se il modulo fosse stato prodotto da loro. E stato aperto un forum in relazione a questa attività, per condividere osservazioni e problemi relativi alla terminologia utilizzata per i metadati e, di conseguenza, alla facilità di reperire materiali nell archivio utilizzando la funzione di ricerca. Questo compito mirava sia a verificare se i termini utilizzati erano facilmente comprensibili per gli specializzandi, sia a spingerli a sentirsi nella posizione di contribuire a determinare il contenuto dell ambiente anziché in quella di semplici visitatori. Nella terza fase, infine, è stato chiesto agli specializzandi di inserire nell ambiente almeno un nuovo LO e un commento ad un materiale esistente, specificando metadati e connessioni con altri materiali presenti nell ambiente. Gli specializzandi dovevano inoltre preparare una relazione che spiegasse come avevano proceduto in questo compito. Questa fase mirava a far loro utilizzare in pieno le funzionalità di LODE e sperimentare di persona potenzialità e problemi relativi alla condivisione di materiali didattici.

7 3.2Apprezzamento dell ambiente Abbiamo valutato questa esperienza sulla base di 3 tipi di dati: 1) l osservazione del comportamento degli specializzandi; 2) l analisi dei materiali prodotti; 3) le riposte ad un questionario che includeva diversi gruppi di domande chiuse a cui rispondere su una scala da 1 (pochssimo) a 5 (moltissimo), riguardanti: l interesse per l ambiente, la sua facilità d uso e di apprendimento, l apprezzamento per il feedback ricevuto, apprezzamento delle funzioni di comunicazione, oltre alcune domande a risposta aperta sulle difficoltà incontrate e sugli aspetti più o meno apprezzati. L ambiente LODE è stato apprezzato in generale dagli specializzandi, che non hanno trovato difficile impararne funzionalità e modo d uso [1]. Questo suggerisce che l introduzione di attività collaborative di questo tipo nella formazione di futuri insegnanti è fattibile e potenzialmente efficace [2]. Gli specializzandi hanno usato l ambiente spesso in misura maggiore di quanto richiesto, mostrando interesse per questa attività. Imparare a muoversi agevolmente nell ambiente non sembra aver richiesto loro molto tempo e sforzo. La descrizione di LODE prodotta dagli specializzandi ha confermato una buona comprensione della struttura e degli scopi dell ambiente, anche se con qualche difficoltà per quel che riguarda la struttura dei Knowledge Mangement Systems. Questo è un aspetto attualmente trascurato nella formazione dei futuri insegnanti, e che dovrebbe invece ricevere maggiore attenzione per prepararl ad utilizzare strumenti di rete per la formazione e l aggiornamento professionali. Il questionario e stato compilato da 106 persone. La nostra aspettativa era di ricevere risposte maggiori o uguale a 3 (sufficiente). Il valore medio di tutte le riposte è risultato 3,74, on una varianza di 0,92 e una deviazione standard di Le risposte al questionario mostrano un buon interesse per l ambiente, per quanto riguarda sia il reperimento di materiali didattici preparati dai colleghi, sia la condivisione di quelli elaborati da loro stessi, sia la possibilità di condividere con i colleghi osservazioni e commenti (6,04 % di risposte <3, 93,6 di risposte 3; risposta media 3.97, mediana 4). Questi dati sono confermati dalle risposte alle domande aperte. Per esempio, l ambiente è stato definito utile per: coordinare insegnanti e materiali su argomenti diversi, ricevere un feedback sul proprio lavoro, lo sviluppo professionale, comparare il proprio lavoro con quello dei colleghi, uno scambio culturale fra utenti, una valida alternativa alla ricerca su Internet. Per quel che riguarda la facilità d uso, la navigazione nell ambiente è stata valutata medio-alta (14,83% di risposte <3, 85,17% di risposte 3; valore medio delle risposte 3,60, mediana 4). Alcune operazioni sono però state viste come piuttosto difficili, in particolare l inserimento di nuovi LO e commenti. Mettendo questi dati in relazione alla produzione di materiali, appare però che queste difficoltà riguardavano non tanto gli aspetti tecnici dell inserimento quanto dubbi

8 e problemi nella preparazione concettuale ed organizazione dei materiali stessi, soprattutto dei commenti. Questo è stato certamente influenzato dal fatto che avevamo deciso di non fornire uno schema per la produzione dei commenti, per non limitare la creatività degli specializzandi, scelta che è invece risultata essere più una limitazione che un aiuto e che non ripeteremo in futuro. Sottolineamo, inoltre, che le funzioni di ricerca sono state poco utilizzate a causa del numero limitato di materiali presenti nell ambiente, che permetteva agli utenti di scegliere semplicemente esaminando la lista completa dei contributi, senza doversi sforzare di formulare prole chiave opportune per la ricerca. Anche la facilità di apprendimento dell ambiente è risultata medio-alta, con una concentrazione delle riposte su valori medi (4,1% di riposte <3, 90, 95,9% di risposte 3; risposta media 3,6, mediana 4). Questi dati concordano con l osservazione che gli specializzandi avevano iniziato a lavorare nell ambiente senza grandi difficoltà, malgrado la brevità della formazione ricevuta. Il feedback e gli aiuti ricevuti dall ambiente sono stati considerati abbastanza chiari ed efficaci (10,36 % di risposte <3, 89,64 % di risposte 3; valore medio 3,54, mediana 4). Analoga valutazione è stata data all utilità delle funzioni di comunicazione (7,8 % di risposte <3, 92,2 % di risposte 3; valore medio 3,97, mediana 4); la comunicazione coi colleghi è stata apprezzata più di quella con l insegnante, e l uso della posta interna più dell uso dei furum. Quest ultimo dato, a nostro parere, dipende dalla scarsa abitudine ai dibattiti di gruppo nella scuola italiana. 3.3 I materiali prodotti dagli specilizzandi I materiali didattici prodotti dagli specializzandi come elemento di valutazione per la loro partecipazione al corso sono risultati più chiari, articolati ed interessanti i quelli sviluppati dagli studenti degli anni precedenti. Questo, a nostro parere, dipende dal lavoro di riflessione richiesto per la produzione di commenti sui materiali esaminati, riflessione che li ha portati ad osservare con maggiore attenzione quali aspetti di un materiale didattico possono contribuire a renderlo efficace e facile da comprendere e riutilizzare. Questa supposizione è supportata dalle risposte ad alcune domande aperte del questionario, che sottolineavano l apprezzamento per la possibilità di aggiungere commenti a collegamenti fra i LO, in modo da evidenziarne somiglianze e differenze. E interessante notare come l analisi dei materiali presenti nell ambiente sia anche stata una fonte di ispirazione per gli specializzandi, in modo vario e non banale. Alcuni di loro, per esempio, si sono focalizzati su un argomento affrontato da un LO considerato e lo hanno sviluppato con un approccio diverso; altri hanno scelto di approfondire un argomento (per esempio, a partire da un LO sul famoso dipinto Guernica di Picasso, un gruppo di specializzandi ha elaborato un altro LO sulla guerra civile in Spagna, mentre un altro gruppo si è concentrato sulla vita del pittore); altri, infine, hanno segnalato di aver tratto ispirazione per quanto riguarda la metodologia (per esempio, dopo aver

9 considerato un tour guidato sul centro storico di Genova, un gruppo di specializzandi ha elaborato un lavoro analogo per la propria città). I collegamenti non si sono limitati a materiali sullo stesso argomento scolastico trattato, ma hanno evidenziato la possibilità di collaborazioni interdisciplinari. I commenti prodotti hanno riguardato soprattutto idee di attività da sviluppare a scuola con l aiuto dei materiali considerati. Queste comprendevano un numero di attività maggiori di quanto inizialmente previsto dagli autori dei materiali. Questo fatto supporta la nostra ipotesi che il riuso di materiali didattici sia un attività creativa in cui anche i riutilizzatori producono nuova conoscenza mediante la condivisione di idee ed esperienze d uso. Alcune difficoltà sono emerse riguardo alla terminologia usata per i metadati e le connessioni tra LO. 3.4 Difficoltà emerse Dalle risposte alle domande aperte e dai lavori degli specializzandi sono anche emerse alcune difficoltà, che richiedono attenzione per migliorare l ambiente e il suo possibile impatto sulla formazione e il lavoro degli insegnanti. La principale fonte di difficoltà appaiono i metadati, sia per quel che riguarda il loro uso nella ricerca di materiali esistenti, sia per quel che riguarda la classificazione dei nuovi materiali prodotti dagli specializzandi. Questo dipende, a nostro avviso, dalla limitata familiarità dei giovani laureati con la terminologia pedagogica, e dal fatto che gli specializzandi con diversi background spesso sono abituati a terminologie leggermente diverse. Questo fatto suggerisce che per realizzare archivi e comunità di insegnanti davvero interdisciplinari è necessario indagare ulteriormente su quali keywords risultano più intuitive per insegnanti di diverse materie e mette in luce, inoltre, che affrontare esplicitamente questo aspetto dovrebbe essere incluso nei programmi di formazione degli insegnanti. Un altra sorgente di difficoltà sono apparse le connessioni tra LO, in quanto i tipi di legame attualmente previsti in LODE (deriva da, sostituisce, è complementare a, specializza) fanno riferimento più al modo in cui i LO connessi sono stati creati che alla reciproca posizione semantica. Questa informazione, invece, dal punto di vista dell utilità di un archivio di materiali didattici appare più importante della prima, anche perché non è improbabile che materiali di insegnanti diversi siano stati prodotti in maniera indipendente ma risultino in qualche modo logicamente collegati fra di loro e quindi si prestino ad essere usati congiuntamente per lo sviluppo di un dato argomento. Gli specializzandi hanno chiaramente espresso nelle loro osservazioni la necessità di specificare in che modo un LO è logicamente connesso con altri LO anche se nessuno di loro è materialmente derivato da essi, dal momento che questa informazione è rilevante per la selezione di gruppi di LO. La questione effettivamente merita attenzione, dal momento che la disponibilità di connessioni tra LO che siano significative dal punto di vista del contenuto agevola la costruzione di percorsi di apprendimento ricchi, articolati e coerenti, e appare quindi come un punto cruciale per una buona utilizzabilità di un ambiente come LODE.

10 5. Conclusioni La possibilità offerta da LODE di condividere esperienza mediante la discussione ed elaborazione collaborativa di risorse didattiche sembra essere un buon punto di partenza per la costruzione di comunità di insegnanti che sviluppano le proprie competenze professionali mediante tali attività. La possibilità di interagire con gli autori dei LO e con colleghi che hanno già utilizzato il materiale in classe può aiutare gli insegnanti a capire meglio l intenzione pedagogica che soggiace alle proposte didattiche raccolte in un repository, individuare diverse possibilità applicative e riflettere sulla propria attività didattica. Far parte di una comunità di insegnanti focalizzata sull uso di LO può, quindi, diventare un valido mezzo per promuovere l apprendimento e lo sviluppo professionale degli insegnanti. Questo è lo scopo di LODE e dell attività di formazione descritta in questo articolo. Bibliografia [1] Busetti E., Dettori G., Forcheri P., Ierardi M.G., 2006, Teachers appreciation of a collaborative environment on LOs, Proceedings. ICALT 2006, IEEE press, pp [2] Busetti E, Dettori G., Forcheri P., Ierardi M.G., 2006, Promoting teachers educational re-use of educational material, Lecture Notes in Computer Science, vol4227, pp [3] Butler D.L., Novak Lauscher H., Jarvis-Selinger S., Beckingham B., Collaboration and selfregulation in teachers professional development, Teaching and Teacher Education 20 (5), Elsevier, pp [4] Hand T., Gosper M., Woo K., Gibbs D., Kerr S., Rich D., 2004, Learning objects: User perspectives on the conditions surrounding their use, Proceedings of the ED-MEDIA 2004: World Conference on Educational Multimedia, Hypermedia and Telecommunications, June, Lugano, Switzerland, pp [5] IEEE, 2002, Draft Standard for Learning Object Metadata [6] Mazzoni, E., La Social Network Analysis a supporto delle interazioni nelle comunità virtuali per la costruzione di conoscenza, TD Tecnologie Didattiche, 35 (2), pp ( [7] Zelkowitz M.V., 1996, Software engineering technology infusion within NASA, IEEE Transactions on Engineering Management, 43 (3), pp

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