IL MEDIATORE Master Universitario di I livello Università degli Sudi di Udine Walter De Liva e Orsolina Valeri

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1 IL MEDIATORE Master Universitario di I livello Università degli Sudi di Udine Walter De Liva e Orsolina Valeri ALCUNE DEFINIZIONI MEDIATORE CULTURALE semplice trasmissione e conservazione delle differenze culturali svolta principalmente da cittadini stranieri che operano per avvicinare le comunità alle istituzioni MEDIATORE INTERCULTURALE figura ponte in grado di agevolare i rapporti fra le singole amministrazioni e gli stranieri appartenenti ai diversi gruppi etnici, nazionali, linguistici e religiosi 1 Tipica degli insegnanti che operano per rendere i saperi disponibili a categorie diverse di cittadini. (Duccio Demetrio) 1 Art.42 comma I, D.L.vo 286/1997, Testo Unico sull immigrazione. 1

2 MEDIATORE LINGUISTICO CULTURALE straniero buon livello culturale parla diverse lingue facilita l inserimento dei cittadini stranieri tramite tra i bisogni dei migranti e le risposte offerte dai servizi pubblici MEDIATORE LINGUISTICO interviene nelle scuole per avviare o facilitare l apprendimento dell italiano L2 agli alunni immigrati persona laureata che padroneggia con sicurezza il lessico e le regole dell italiano L2 1. IL MEDIATORE CULTURALE Il termine mediatore culturale dal punto di vista linguistico, accosta due parole, su cui è opportuno soffermarci per entrare più direttamente nel merito di tale pratica. Mi soffermo innanzitutto su che cosa, in generale, si intenda per mediatore. Per l ambito culturale il mediatore, inteso proprio come colui che sta in mezzo non potrà essere un semplice membro della propria cultura o un interprete pedissequo della cultura ospitante, nel qual caso non metterebbe in atto alcun tipo di interazione tra una sponda e l altra, ma dovrà rappresentare il terzo elemento che permette il dialogo, facilitando la relativizzazione delle posizioni e, dunque, la relazione. Il secondo termine cultura va a connotare il campo d azione che,nello specifico, costituisce le relazioni tra autoctoni, operatori dei servizi e istituzioni e utenti stranieri che con essi si trovano ad interagire. Il mediatore culturale è la terza persona che nel caso specifico è nativo della comunità di immigrati per la quale svolge la sua funzione. D altra parte è solitamente anche figura acquisita della realtà autoctona, soggetto in parte o pienamente integrato. 2

3 La figura del mediatore culturale è tuttavia da alcuni anni al centro di numerose discussioni. Molte Amministrazioni locali ne hanno fatto una bandiera, altre la ritengono inutile. Ma chi sono questi mediatori? Sono quelle persone in grado di accompagnare la relazione tra immigrati e contesto di riferimento. Persone che vivono in Italia da parecchi anni, nel senso che non sono di recente immigrazione, per cui sono in possesso della carta di soggiorno, sono diventati cittadini italiani. Uomini e donne che si sono riuniti o si riuniscono in Associazioni e lavorano ogni giorno nei settori scolastico- educativo, socio - sanitario, giuridico - amministrativo e formativo - del lavoro per agevolare, per facilitare l inserimento, l integrazione dei migranti all interno del territorio. Fermarsi a riflettere, superata ormai la fase dell emergenza, da parte di chi si occupa di mediazione culturale significa andare oltre l improvvisazione e costruire un preciso identikit, frutto di un momento di autoanalisi della passata esperienza e di uno studio attento ed approfondito In merito considero interessante uno studio compiuto da Massimiliano Tarozzi relativo al tema dei mediatori culturali pubblicato nel saggio La mediazione educativa. Mediatori culturali tra uguaglianza e differenza. Tarozzi afferma che tale figura è caricata di eccessive aspettative e quindi ritiene opportuno, prima di tutto, dire cosa il mediatore non è: 1. Il mediatore culturale non è l esperto di intercultura cui demandare tutto ciò che concerne l educazione interculturale e l integrazione dei bambini non autoctoni 2. Non è pensabile che tutte le funzioni della mediazione siano svolte da una sola persona che peraltro dovrebbe possedere abilità e capacità illimitate. 3. Non è legittimo delegare in toto al mediatore il ruolo di agente, principale o esclusivo, del cambiamento sociale. 4. La mediazione cognitiva (ovvero la presenza costante di un mediatore culturale in una classe in cui vi siano molti bambini di etnica minoritaria ad affiancare il lavoro dell insegnante) è una funzione non solo difficilmente realizzabile ma nemmeno auspicabile. Costruire uno spazio interattivo appropriato, come sostengono Favaro e Demetrio, è compito dell insegnante, non di altri. 5. Non sembra auspicabile nemmeno la figura del mediatore come informatore, ovvero come colui che entra nelle classi con interventi sporadici per far conoscere la cultura di un determinato paese. E, in sostanza, il rischio di ridurre la cultura alla dimensione folklorica. 6. Il mito della imparzialità. Il rischio è che il mediatore si trovi tirato dalle due parti e di non riuscire a gestire questa difficilissima situazione. 3

4 LA FIGURA DEL MEDIATORE sostegno per le persone immigrate in situazione di disagio persona formata e professionalmente competente in grado di rispondere ai bisogni di mediazione nei diversi ambiti 4

5 APPARTENENZA PROVENIENZA e ESPERIENZA MIGRATORIA PREPARAZIONE TEORICA aspetti antropologia sociologia psicologia comunicazione e cultura PREPARAZIONE FORMATIVA riferita ai servizi educativo-scolastici socio-santari giuridico-amministrativi e formativo del lavoro MEDIATORE CULTURALE chi è? Intermediario non in situazioni di conflitto ma piuttosto di incomunicabilità. Facilita la comunicazione e la comprensione tra persone di culture differenti e risolve eventuali malintesi E una figura ponte tra una cultura e lingua con i suoi significati e realtà diverse verso un altra cultura e lingua con i suoi significati e realtà diverse In ambito educativo per D.Demetrio colui o colei che, in quanto membri della comunità di appartenenza dei bambini, hanno il compito che queste non vengano del tutto disperse e di farle conoscere ai bambini italiani. Per quanto riguarda l insegnamento dell italiano come L2, va sottolineato che il mediatore culturale non ha le competenze specifiche in questo campo, pertanto non deve essere utilizzato come insegnante di L2. 5

6 Le funzioni del mediatore culturale - Orientare e informare gli utenti: sul funzionamento dei servizi, sulle pratiche burocraticoamministrative da espletare, sui diritti e doveri degli utenti e delle istituzioni. - Accogliere: affinché gli stranieri possano superare la fase di disorientamento, evitando disagi e traumi psicologici provocati dal distacco e dalla nuova condizione. - Tradurre ed interpretare: intesa come una azione di facilitazione della comunicazione che gestisce i conflitti. - Sensibilizzare, pubblicizzare e informare del servizio in cui si è inseriti. Tale funzione è strettamente collegata all'analisi dei bisogni dell'utenza. 2. IL MEDIATORE INTERCULTURALE La mediazione interculturale si impone oggi come necessaria evoluzione professionale dettata non soltanto dal bisogno di operare una sintesi fra specializzazioni già conosciute: l aggiunta del suffisso inter all aggettivo "culturale", laddove inter fa riferimento alla posizione o condizione intermedia fra due cose, limiti di spazio o di tempo, esprimendo nel contempo collegamento, comunanza, reciprocità, indica la volontà di rafforzare non tanto le azioni di mediazione, quanto quelle di "stabile costruzione di rapporti fra...". Più che sinonimo di mediazione fra culture o scambio tra esse, "inter-culturale" vuole denotare qualcosa di più complesso, posto alla base di relazioni sostanziali che investono la totalità della società italiana e le sue componenti. Occuparsi di intercultura richiede dunque lo sviluppo di capacità di apprendere ad apprendere. Apprendere ad apprendere nella relazione con se stessi, con gli altri, in gruppi, in istituzioni diventa la capacità da perseguire nel portare avanti un compito così complesso. Assumersi professionalmente questo compito richiede una particolare attenzione ad esercitare costantemente un attività che muova dal locale al globale, dal dentro di noi, al di fuori di noi. La nostra riflessione si rivolge a quelle figure professionali istituzionali che si assumono il compito politico e sociale di elaborare strategie, finalità per giungere all integrazione culturale degli immigrati. Figure e professionalità diverse che entrano in contatto con uno scenario complesso che richiede un interazione tra le culture. Il significato stesso di intercultura, non è così semplice e univoco, inter - cultura fa pensare ad una cultura che accomuna come possibilità di scelte e esiti di tentativi di cooperazione, ma anche a una cultura che sta nel mezzo mentre il concetto stesso evidenzia differenze, distanze, separazione e conflitti tra quegli universi almeno in parte autonomi e chiusi quali sono le culture. Che cos'è la mediazione interculturale E' un processo che si attiva per: favorire la comprensione e il riconoscimento reciproco tra persone e ambienti caratterizzati da diverse provenienze culturali 6

7 Tende quindi a: riorganizzare le relazioni prefigurare cambiamenti positivi all'interno dei servizi Chi è il mediatore interculturale E' una persona che: - appartiene ad una delle culture non italiane rappresentate sul territorio - è portatrice di lingua e cultura specifiche - ha vissuto direttamente l'esperienza migratoria - è inserita da anni nella realtà italiana e ne conosce lingua, strutture, codici di comportamento - ha seguito uno specifico percorso di formazione Mediatore culturale chi appartiene ad una data cultura nazionale o locale e di essa si rende divulgatore e animatore. Mediatore interculturale chi, pur essendo mediatore culturale di una certa origine, fa in modo di tradurre i valori dell interculturalismo indipendentemente dalle sue radici. D. Demetrio, Agenda interculturale, Meltemi 1997, p. 78 Il mediatore interculturale a scuola COSA FA - aiuta la relazione tra la struttura di accoglienza (la classe, la scuola) e gli alunni che arrivano da altri paesi - è attore di interventi per la conoscenza di altre culture; aiuta la riflessione sulle differenze e le somiglianze tra realtà diverse (educazione interculturale per tutti) - sollecita il riconoscimento della pluralità dei punti di vista e l'esercizio di decentramento - offre elementi per avviare un confronto tra universi simbolici diversi - innesta quindi processi di cambiamento, come risposta a bisogni specifici e a beneficio di tutte le componenti della scuola 7

8 CON CHI OPERA - con gli alunni immigrati - è attore di interventi per la conoscenza di altre culture; aiuta la riflessione sulle differenze e le somiglianze tra realtà diverse (educazione interculturale per tutti) - con gli insegnanti e gli operatori della scuola - con gli alunni italiani La definizione di mediatore interculturale, ripresa da Demetrio 2, viene così riassunta: "per mediatore interculturale intendiamo l insegnante che, con consapevolezza, si interroga e si attrezza per favorire non tanto la transizione da una cultura all altra quanto la sintesi - dove è possibile - tra culture, allo scopo di creare momenti pedagogici capaci di andare oltre le reciproche differenze". Seguendo ancora la proposta di Demetrio possiamo aggiungere che il "buon" mediatore deve, in sede preliminare, mettere in essere una quadruplice autoriflessione così riassumibile 1. Quali sono gli scopi del mio comunicare? 2. In quale clima o contesto attuo il mio comunicare? 3. Che cosa voglio comunicare? 4. Che cosa voglio sapere dall interlocutore? Dall autoriflessione nasce il circolo virtuoso del comunicatore interculturale che si pone il problema di: - scegliere le forme corrette - costruire uno spazio interattivo appropriato - individuare i temi e gli argomenti da raccontare e da farsi raccontare - mostrare interesse per le storie personali, per gli stili di vita, le narrazioni Non si tratta, come si può vedere, di entrare in possesso di culture altre quanto piuttosto di costruire in modo meditato, ragionato e consapevole un luogo (un ambito relazionale, una rete) di mediazione dove le differenze possano accadere, parlarsi, incontrarsi, distanziarsi, autoriconoscersi ed etoriconoscersi. Così, conclude Demetrio, "la mediazione che già fa parte intrinsecamente della professionalità docente diventa interculturale nel momento in cui l insegnante predispone le condizioni affinchè si instaurino i quattro prerequisiti precedenti in rapporto a: - punti di vista - stili di vita - desideri - sentimenti 2 D.Demetrio G. Favaro Bambini stranieri a scuola. Accoglienza e didattica interculturale nella scuola dell infanzia e nella scuola elementare.firenze, La Nuova Italia,

9 3. IL MEDIATORE LINGUISTICO CULTURALE Il mediatore linguistico culturale è la figura professionale che ha il compito di facilitare la comunicazione e la comprensione, sia a livello linguistico che culturale, tra l'utente di etnia minoritaria e l'operatore di un servizio o ente pubblico, ponendosi in modo equidistante e neutrale tra le parti interessate. Il mediatore è tenuto a svolgere l'attività di facilitazione con imparzialità e deve garantire riservatezza sui contenuti del colloquio. Collabora alla definizione delle strategie di diffusione delle informazioni curandone l'impatto con le specifiche aree culturale. Gli ambiti d intervento Sanitario Strutture ospedaliere, ASL In ambito sanitario il ruolo del mediatore consiste nell accogliere l'utenza straniera, facilitare la comunicazione durante le visite ed i colloqui con pazienti stranieri, fornire consulenza e chiarificazioni al personale sanitario sulla cultura di provenienza dell'utente, produrre materiale informativo. Inoltre il mediatore fornisce assistenza all'utente straniero nel disbrigo delle pratiche di iscrizione al SSN e nell'orientamento presso le strutture sanitarie presenti sul territorio. Giuridico Questura, Carcere, Tribunale In ambito giuridico il ruolo del mediatore consiste nell effettuare traduzioni giurate, produrre materiale informativo nella lingua madre dell'utente, accompagnare i cittadini stranieri nei vari uffici, fornire consulenza al personale di servizio sulle specificità delle culture di appartenenza degli utenti, offrire orientamento per il disbrigo delle pratiche burocratiche (permessi di soggiorno, ricongiungimento familiare, ecc.). Sociale Servizio sociale dei comuni, Servizio sociale delle ASL (minori, adulti, famiglie) In ambito sociale il ruolo del mediatore consiste nell accogliere gli utenti stranieri che si rivolgono al servizio sociale, facilitare la comunicazione tra operatori sociali ed utenti qualora sia difficile la comprensione linguistica e/o culturale (modello educativo, peculiarità religiose), chiarire ai cittadini stranieri i ruoli ed i poteri ricoperti delle figure professionali operanti nell'ambito sociale, offrire consulenza agli operatori sociali per facilitare la risoluzione dei casi in cui sono coinvolti utenti stranieri. Lavorativo Ufficio di collocamento In ambito lavorativo il ruolo del mediatore consiste nell offrire consulenza agli operatori a contatto con il pubblico; produrre materiale informativo, fornire consulenza ai cittadini stranieri per la redazione dei curricula e la compilazione della modulistica, istituire e gestire una banca dati/archivio per la ricerca lavoro, divulgare informazioni relative all'ottenimento dell'equipollenza 9

10 dei titoli di studio, illustrare le procedure necessarie per ottenere la conversione delle patenti, agevolare il disbrigo delle pratiche burocratiche (ottenimento del permesso di soggiorno, ricongiungimento familiare, ecc.), favorire i contatti con i datori di lavoro, agevolare l'ottenimento dei contratti di lavoro. Scolastico Nidi, Scuole materne, Scuole elementari, Scuole medie In ambito scolastico il ruolo del mediatore consiste nel: facilitare la comunicazione tra l'alunno straniero e l'insegnante e tra la famiglia straniera e l'insegnante, offrire assistenza temporanea agli insegnanti di alunni che non conoscono l'italiano, fornire consulenza agli insegnanti per facilitare la comprensione di comportamenti problematici messi in atto dai bambini stranieri, fare docenza nei corsi di aggiornamento per insegnanti sulle tematiche dell'intercultura, partecipare alle riunioni tra gli insegnanti ed i genitori stranieri. Inoltre il mediatore fornisce chiarimenti a insegnanti e famiglie straniere sui diversi modelli educativi, divulga le informazioni relative alle modalità di iscrizioni nelle scuole, produce materiale informativo in lingua straniera relativo alla scuola, si occupa della redazione della modulistica scolastica nella lingua del paese di origine del bambino, prepara materiale didattico nella lingua madre dell'alunno, partecipa ad attività di promozione e valorizzazione di altre culture, fornisce la sua consulenza nei progetti per una didattica multiculturale. 4. IL MEDIATORE LINGUISTICO Al mediatore linguistico spetta il compito della mediazione linguistica. Il mediatore linguistico è una figura che interviene nelle scuole di ogni ordine e grado per avviare o facilitare l apprendimento della lingua del paese d accoglienza agli alunni immigrati. E una persona laureata che padroneggia con sicurezza il lessico e le regole della lingua oggetto dell apprendimento. Dovrebbe inoltre aver acquisito una specifica formazione post laurea nei seguenti ambiti: - la comunicazione interculturale, - la pedagogia e la didattica interculturale, - il Quadro Comune Europeo (Framework) Di conseguenza la professionalità ricercata del mediatore linguistico si definisce a partire da tre ambiti di competenza: - competenza culturale, di integrazione e sperimentazione culturale, - competenza metodologica, capacità di osservazione e di ricerca, - competenza tecnica, attenta alla pluralità dei linguaggi. 10

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