Art. 5 Il patrimonio sociale è costituito da:

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1 7. STATUTO "<...> Coop. Sociale a r.l." Art. 1 È costituita con i requisiti della mutualità una cooperativa di solidarietà sociale denominata "<...>. Cooperativa sociale a r.l." con sede in <...> La società è retta coi principi della mutualità a sensi del codice civile e delle leggi vigenti, in particolare alla legge 8 novembre 1991 n. 381 art. 1 comma 1. Art. 2 La società ha lo scopo di perseguire l'interesse generale della comunità alla promozione e all'integrazione sociale dei cittadini attraverso la creazione di servizi finalizzati all'inserimento lavorativo di persone svantaggiate, con particolare attenzione ai condannati ammessi a misure alternative alla detenzione. In particolare la cooperativa intende: a) fornire servizi per inventariazioni, elaborazioni dati e testi, gestione etrattamento immagini, ricerche e sondaggi; b) gestire per conto di terzi ed anche in proprio mostre, fiere, stands culturali, servizi di mensa, bar e ristorazione, subordinatamente all'ottenimento delle necessarie autorizzazioni; c) prestare servizi di assistenza, guardiania e custodia; d) svolgere servizi di pulizia, manutenzione, riordino di ambienti, trasporti e fattorinaggi; e) svolgere servizi di promozione pubblicitaria e in genere di comunicazione, studiando e realizzando iniziative, manifestazioni e campagne promozionali e di sensibilizzazione. Per il raggiungimento dello scopo sociale, la cooperativa potrà acquistare immobili e negozi, affittare locali e aree, contrarre mutui, chiedere il contributo e il concorso dello Stato delle amministrazioni regionali, provinciali, comunali, degli istituti di credito o cassa di risparmio e di altre persone fisiche e giuridiche, compiere tutte le operazioni mobiliari e immobiliari connesse o comunque necessarie al raggiungimento dello scopo sociale. La cooperativa potrà inoltre costituire fondi per lo sviluppo tecnologico, per la ristrutturazione e il potenziamento aziendale nonché adottare procedure di programmazione pluriennale finalizzate allo sviluppo e all'ammodernamento aziendale, ai sensi della legge 31 gennaio 1992 n. 59 ed eventuali norme integrative e modificative. Per il raggiungimento degli scopi sociali la cooperativa potrà anche integrare la propria attività con quella degli enti cooperativi e non, promuovendo e aderendo a consorzi (o ad altri enti associativi). Art. 3 La società avrà durata fino al <...> e potrà essere prorogata con delibera assembleare. CAPITALE, PATRIMONIO SOCIALE, AZIONI Art. 4 Il capitale della società è costituito da un numero illimitato di quote nominative del valore nominale di L (cinquantamila) cadauna. Nessuno socio può possedere nella cooperativa tante quote il cui importo superi il limite massimo stabilito dalla legge. Le quote non possono essere cedute con effetto verso la società se la cessione non è autorizzata dagli amministratori. L'alienazione, se approvata dal consiglio di amministrazione, potrà effettuarsi solamente a favore di persone già socie. Le quote non possono essere sottoposte a pegno o ad altro vincolo. Art. 5 Il patrimonio sociale è costituito da:

2 a) il capitale sociale che è variabile e formato dalle quote sociali; b) dalla riserva indivisibile. La riserva indivisibile è costituita: - dalle eccedenze attive di bilancio; - da qualunque altro importo che provenga alla cooperativa per atti di liberalità, lasciti o per contributi in conto capitale da enti pubblici. Art. 6 Il patrimonio sociale non è mai ripartibile fra i soci, salvo le quote rimborsabili per i casi di recesso, decadenza, esclusione o indegnità e morte del socio e per quelli di scioglimento o liquidazione della cooperativa. Gli eventuali finanziamenti accordati dai soci della cooperativa sono infruttiferi come pure le quote sociali. Gli utili della società vengono utilizzati per migliorare i servizi, la produzione e le attività della società cooperativa al fine di meglio adempiere agli scopi sociali prefissati. SOCI Art. 7 Il numero dei soci è illimitato. Possono essere soci tutti coloro che abbiano specifiche competenze nei campi di attività della cooperativa. Sono ammessi quali soci, compatibilmente con il loro stato soggettivo, le persone svantaggiate quali i condannati ammessi a misure alternative alla detenzione previste dagli articoli 47, 47-bis, 47-ter, e 48 della legge 26 luglio 1975, n. 354 e successive modifiche e integrazioni. Le persone svantaggiate devono costituire almeno il trenta per cento dei lavoratori della cooperativa. La condizione di persona svantaggiata deve risultare da documentazione proveniente dalla amministrazione, fatto salvo il diritto alla riservatezza. La società può ammettere, nel numero non superiore alla metà del numero complessivo dei soci, persone fisiche che parteciperanno alle attività quali soci volontari. Possono inoltre essere ammessi quali soci sovventori coloro i quali, ai sensi della legge 31/1/92 n. 59 ed eventuali norme integrative e modificative, partecipano a programmi di sviluppo tecnologico, ristrutturazione, potenziamento aziendale o a programmi pluriennali per lo sviluppo e l'ammodernamento aziendale. Ogni socio è iscritto in un'apposita sezione del libro soci in base all'appartenenza a ciascuna delle categorie suindicate. Coloro i quali intendono associarsi alla cooperativa dovranno presentare domanda scritta al consiglio di amministrazione, indicante i propri dati anagrafici, l'attività svolta. Sulle domande di ammissione decide il consiglio di amministrazione con delibera motivata. I soci sono obbligati a versare l'importo delle quote sottoscritte, le eventuali quote associative annue e ogni altro importo che sarà disposto dalla assemblea dei soci, nonché ad osservare lo statuto e le deliberazioni assunte dall'assemblea o dal consiglio di amministrazione. Art. 8 La qualità di socio si perde per morte, esclusione, recesso o altre cause. In caso di morte si osservano le disposizioni al riguardo previste dalla legislazione e quelle del codice civile. Art. 9 È ammesso il recesso del socio che non si trovi più in grado di partecipare al raggiungimento degli scopi sociali. In ogni caso il recesso deve essere ammesso con delibera del consiglio di amministrazione.

3 Art. 10 È escluso dalla società il socio: che non esegue in tutto o in parte il versamento delle quote sottoscritte; che non esegue gli altri versamenti richiesti dal consiglio di amministrazione e/o dall'assemblea dei soci per il conseguimento dell'oggetto sociale, che non osserva le norme civili o fiscali in materia di società cooperative, le disposizione del presente statuto o le delibere regolarmente prese dagli organi sociali della cooperativa. L'esclusione è dichiarata dal consiglio di amministrazione con deliberazione motivata. Art. 11 In caso di morte o recesso o esclusione del socio, la liquidazione della quota verrà fatta a fine esercizio nella misura non superiore al valore nominale delle quote. La domanda di rimborso deve essere fatta, a pena di decadenza, nel termine di sei mesi dalla chiusura dell'esercizio sociale. In mancanza di tale domanda le somme sono devolute alla riserva ordinaria. In caso di decesso del socio la società liquiderà agli eredi le quote al valore nominale di esse. ESERCIZIO SOCIALE E DISTRIBUZIONE DEGLI UTILI Art. 12 L'esercizio sociale si chiude al 31 dicembre di ogni anno. Il consiglio di amministrazione provvede alla formazione del bilancio da sottoporre all'assemblea. La relazione degli amministratori sull'andamento della gestione sociale, oltre a quanto disposto dall'art bis, deve illustrare l'andamento dell'attività della cooperativa anche nei suoi risvolti sociali con particolare riguardo ai benefici prodotti a vantaggio delle persone a cui favore la cooperativa opera. La relazione deve inoltre contenere una fondata valutazione sulla conformità dell'attività svolta dalla cooperativa rispetto alle finalità enunciate statutariamente. Art. 13 I residui attivi del bilancio, cioè quanto rimane dopo le detrazioni di qualsiasi spesa ed impegno od ammortamento, saranno nella loro totalità così ripartiti: a) non meno del 20% (venti per cento) al fondo di riserva ordinaria legale; b) il 3% ai fondi mutualistici per la promozione e lo sviluppo della cooperazione, con le modalità previste dalla legge; c) un dividendo ai soci sovventori, se esistenti, aumentato rispetto ai soci ordinari del 2%; d) un eventuale dividendo ai soci in misura non superiore a quella ammessa per il godimento dei benefici fiscali; e) l'eventuale ulteriore rimanenza a fondo di riserva. Le riserve non sono mai ripartibili ai soci durante l'esistenza della società, né in occasione dello scioglimento della società. ORGANI SOCIALI Art. 14 Sono organi sociali della cooperativa: 1. l'assemblea; 2. il consiglio di amministrazione; 3. il collegio sindacale.

4 Art. 15 Le assemblee sono ordinarie e straordinarie. L'assemblea dei soci deve essere convocata almeno una volta all'anno entro quattro mesi dalla chiusura dell'esercizio sociale per l'approvazione del bilancio consuntivo. Qualora ricorrano particolari esigenze l'assemblea può essere convocata entro sei mesi dalla chiusura dell'esercizio sociale ai sensi dell'art c.c. Essa è inoltre convocata per la nomina delle cariche sociali e per trattare tutti gli argomenti di sua competenza. Le assemblee straordinarie sono convocate per la trattazione degli argomenti che la Legge attribuisce alla competenza di esse. Art. 16 La convocazione dell'assemblea spetta al consiglio di amministrazione e può essere richiesta anche dai sindaci o da tanti soci che rappresentino un quinto degli aventi diritto al voto, mediante comunicazione inviata al consiglio di amministrazione, la quale, in caso di richiesta dei soci, dovrà recare le sottoscrizioni dei richiedenti e gli argomenti da porre all'ordine del giorno. Art. 17 La convocazione dell'assemblea, tanto ordinaria che straordinaria, deve essere fatta oltre che con affissione dell'ordine del giorno presso la sede sociale, a mezzo di un avviso con l'elenco delle materie da trattare, da spedirsi a mezzo di posta ordinaria ai soci almeno otto giorni prima dell'adunanza. Nell'avviso di convocazione dovranno essere indicati gli argomenti posti all'ordine del giorno nonché il luogo, il giorno e l'ora tanto della prima che della seconda convocazione. L'assemblea peraltro non potrà riunirsi in seconda convocazione nello stesso giorno fissato per la prima convocazione. L'assemblea potrà essere convocata presso la sede sociale come altrove. Hanno diritto di voto i soci che siano iscritti nel libro dei soci da almeno un trimestre. Art. 18 Ogni socio ha diritto a un solo voto. Sono ammesse le deleghe con firma purché ogni rappresentante non agisca per conto di più di cinque soci e sia esso stesso socio iscritto nel libro soci da almeno tre mesi. Non possono essere delegati i membri del consiglio di amministrazione. Art. 19 Per i requisiti di validità delle assemblee e delle deliberazioni prese, si fa riferimento alle norme del codice civile. In ogni caso le assemblee in seconda convocazione saranno valide qualunque sia il numero dei partecipanti e potranno deliberare a maggioranza dei presenti salvo il disposto dell'art c.c. Art. 20 La assemblea elegge un consiglio di amministrazione composto da tre a sette membri. Il numero dei componenti è determinato dall'assemblea all'atto della nomina. Il consiglio dura in carica tre esercizi. I suoi membri sono rieleggibili e svolgono l'ufficio gratuitamente e sono esonerati dal prestare cauzione. Art. 21 Il consiglio di amministrazione è investito dei più ampi poteri per la amministrazione ordinaria e straordinaria della società, senza limitazioni di sorta, secondo i criteri forniti dalla legge. Il consiglio viene convocato dal presidente ogni qualvolta ne ravvisi la necessità.

5 La convocazione dovrà avvenire per raccomandata o telegramma e, nei casi di urgenza, anche via telefax sempre con almeno tre giorni di preavviso indicando nella convocazione gli argomenti posti all'ordine del giorno. Art. 22 Il consiglio eleggerà al suo interno un presidente il quale avrà la rappresentanza legale della società di fronte ai terzi e in giudizio. Ad esso sono altresì attribuiti i poteri di riscuotere ed incassare ogni somma dovuta alla cooperativa da privati, banche e qualsiasi altro istituto o ente pubblico o privato rilasciando corrispondenti quietanze, ed inoltre di nominare avvocati e procuratori alle liti avanti a qualsiasi autorità giurisdizionale, amministrativa o fiscale. Il consiglio elegge inoltre un vicepresidente per i casi di impedimento del presidente. COLLEGIO SINDACALE Art. 23 Il collegio sindacale si compone di tre membri effettivi e due supplenti eletti dall'assemblea ordinaria anche tra non soci, i quali restano in carica per tre esercizi e non possono essere revocati se non per giusta causa. Il collegio sindacale ha un presidente eletto dall'assemblea dei soci. Art. 24 Il collegio sindacale controlla l'amministrazione della società cooperativa, vigila sull'osservanza delle leggi e dell'atto costitutivo ed accerta la regolare tenuta della contabilità sociale e la corrispondenza del bilancio e del conto profitti e perdite con le risultanze dei libri e delle scritture, a norma di legge. I sindaci possono procedere in ogni momento, anche individualmente, ad atti di ispezione o controllo. Essi devono assistere con solo parere consultivo alle adunanze del consiglio di amministrazione e possono far iscrivere negli ordini del giorno di queste, come delle Assemblee ordinarie e straordinarie, eventuali loro proposte. Il collegio sindacale può richiedere agli amministratori notizie sull'andamento delle operazioni sociali o su determinati affari e la convocazione dell'assemblea. Degli accertamenti fatti, come delle ispezioni, deve essere redatto verbale nell'apposito libro. SCIOGLIMENTO E LIQUIDAZIONE Art. 25 L'assemblea nel deliberare lo scioglimento della società prima del termine di scadenza come negli altri casi che danno luogo allo scioglimento, nominerà i liquidatori determinandone i poteri. Art. 26 È vietata la distribuzione ai soci di dividendi. Le riserve sociali non sono ripartibili fra i soci durante la vita sociale, né in occasione dello scioglimento della cooperativa. In caso di cessazione della cooperativa il patrimonio sociale netto risultante dal bilancio di liquidazione, previo rimborso ai soci del capitale versato, deve essere destinato a fondi mutualistici per la promozione e lo sviluppo della cooperazione di cui all'art. 11, 5 comma della legge n. 59/92 e successive eventuali norme modificative ed integrative. Art. 27 Il consiglio di amministrazione può predisporre un regolamento che viene approvato dall'assemblea e che determina le modalità di funzionamento della cooperativa, ivi compresi i criteri per la remunerazione del lavoro dei soci.

6 Art. 28 Per tutto quanto non previsto nel presente statuto valgono le disposizioni delle leggi vigenti e le norme del codice civile.