POLITICHE REGIONALI E FONTI RINNOVABILI NEL SETTORE ELETTRICO
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1 OSSERVATORIO ENERGIA POLITICHE REGIONALI E FONTI RINNOVABILI NEL SETTORE ELETTRICO Tommaso Franci Workshop ENEA - ROMA, 18 Aprile 28 RIDUZIONE DELLE EMISSIONI E SVILUPPPO DELLE RINNOVABILI: QUALE RUOLO PER LO STATO E LE REGIONI?
2 OBIETTIVI REGIONALI 21 INCREMENTO POTENZA E.L. INSTALLATA [MW] MW Piemonte Val d'aosta Lombardia Trentino AA Veneto Friuli VG Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzi Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna
3 Obiettivi regionali 21 di incremento della potenza installata e assetto di riferimento Piemonte Valle d'aos ta Lombardia Trentino AA Veneto Friuli VG Liguria Em ilia R om agna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzi Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia MW Sardegna Ob. Reg. 21 Incremento potenza installata [MW] Potenza installata anno di riferimento
4 Obiettivi regionali 21 di potenza installata (MW) Piemonte Valle d'aosta Lombardia Trentino AA Veneto Friuli VG Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzi Molise Campania Puglia Basilicata MW Calabria Sicilia Sardegna
5 Stato di attuazione al 26 degli obiettivi regionali 21 di incremento della potenza installata ,6 8 % 6 7,3 68,8 62,3 58,9 53,8 4 35,4 32,3 2 18,75 2, ,6 11,5 11,8 12,7 8,1 7,6 9, ,7 5 23,6 28,3 ITALIA Piemonte Valle d'aosta Lombardia Trentino Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzi Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna NORD CENTRO SUD % stato di attuazione al 26 degli obiettivi regionali 21 di incremento della potenza installata
6 POSIZIONE DELLE REGIONI ITALIANE RISPETTO AL TARGET DELLA 21/77/CE 25 22, ,8 27,6 26,9 28,3 27,5 5 17,6 13, , ,2 5,8 16,3 6,4 5,6 15,4 2,7 6,8 6 Piemonte V. d'aosta Lombardia Trent.A.A. Veneto F.V.G. Liguria E.Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzi Molise Campania Puglia B a s ilic a ta Calabria S ic ilia Sardegna %
7 Produzione e potenza installata: 2-26 e obiettivi 21 Potenza installata 2-26 (MW) Produzione 2-26 (GWh) Ob. Naz % cons.interno lordo (GWh) Ob. Naz. 21 Libro Bianco (GWh) Ob. Reg. 21 (GWh) Ob. Regionali Ob. L. Bianco O b. 22% C.I.L. 7
8 Energia elettrica da fonti rinnovabili: obiettivi e scenari di sviluppo Potenza installata (MW) Ob. Regionali 21 Produzione (GWh) Scenario IAFR in Prog. Ob % C.I.L. "Position Paper" 22 Ipotesi obiettivo 34% Ob. Regionali Scenario IAF R in O b % "Position Paper" O biettiv o 22 8
9 Produzione 26, obiettivi regionali 21 e scenario A di ripartizione dell obiettivo % C.I.L. GWh Produzione 26 Ob. Reg. 21 scenario A ripart reg. ob Piemonte Lombardia Veneto Liguria Toscana Marche Abruzzi Campania Basilicata Sicilia 9
10 Produzione 26, obiettivi regionali 21 e scenario B di ripartizione dell obiettivo % C.I.L. GWh Produzione 26 Obiettivi regionali 21 Scenario B ripart. regionale obiettivo Piemonte Lombardia Veneto Liguria Toscana Marche Abruzzi Campania B a s ilic a ta S ic ilia 1
11 SCENARIO A Scenario A: ripartizione della quota minima di incremento di energia elettrica prodotta con fonti rinnovabili per raggiungere l'obiettivo 212 del 25% sul CIL (GWh) Abruzzi; 1818; 4% Lazio; 136; 3% Marche; 45; 1% Umbria; 1465; 3% Basilicata; 445; 1% Puglia; 152; 2% Campania; 1136; 3% Molise; 241; 1% Sicilia; 55; 1% Calabria; 1646; 4% Sardegna; 839; 2% Piemonte; 466; 1% Valle d'aosta; 2255; 5% Lombardia ; 8695; 19% Toscana; 5515; 12% Emilia Romagna; 1573; 4% Trentino Alto Adige; 6352; 14% Liguria; 25; % Friuli Venezia Giulia; 1295; 3% Veneto; 3165; 7% 11
12 SCENARIO B Scenario B: Ripartizione della quota minima di incremento di energia elettrica prodotta con fonti rinnovabili per raggiungere l'obiettivo 212 del 25% sul CIL (GWh) Sardegna; 281; 6% Sicilia; 274; 5% Calabria; 45; 1% Basilicata; 758; 2% Piemonte; 3664; 8% Valle d'aosta; 1151; 3% Puglia; 469; 11% Lombardia ; 8888; 2% Campania; 74; 2% Molise; 156; 2% Abruzzi; 77; 2% Lazio; 129; 3% Marche; 715; 2% Umbria; 1477; 3% Toscana; 494; 11% Emilia Romagna; 181; 4% Veneto; 2125; 5% Friuli Venezia Giulia; 1133; 3% Liguria; 444; 1,% Trentino Alto Adige; 3893; 9% 12
13 Criticità Cooperazione interistituzionale Obiettivi regionali 212 della finanziaria e obiettivi 22 della nuova Direttiva UE Obiettivo 212 per le rinnovabili e scenari di sviluppo della domanda elettrica Stato di attuazione Obiettivi 21, e nuovi obiettivi Criteri di ripartizione tra le regioni della quota minima di incremento dell energia elettrica prodotta con fonti rinnovabili Standard di formulazione dei programmi regionali di promozione delle fonti di energia rinnovabili Quote regionali di minimo di incremento della produzione al 212 e adeguamento dei programmi regionali Applicazione della Direttiva 21/42/CE (Valutazione Ambientale Strategica) Efficacia dei poteri sostitutivi dello Stato nei confronti delle regioni previsti dal comma 17 Efficacia dei procedimenti autorizzativi e conflitti ambientali 13
14 Il ruolo dello Stato Venuto meno il ruolo nelle funzioni amministrative e di gestione dei sussidi agli investimenti, resta cruciale il ruolo di indirizzo degli strumenti di incentivazione e diventa essenziale quello di regia dei processi di governance istituzionale delle politiche energetiche nel nuovo assetto costituzionale. per il ruolo di regia dell amministrazione centrale nelle politiche per la promozione delle fonti rinnovabili si possono individuare tre ambiti di riferimento che saranno determinanti per l adozione delle iniziative necessarie ad un salto di qualità nell efficacia dell intervento pubblico in questo settore: un ambito di scenario nazionale, uno di scenario regionale ed uno di scenario locale 14
15 Ambiti di attuazione delle politiche di promozione delle fonti rinnovabili Scenario nazionale: concertazione e cooperazione Stato-Regioni Scenario regionale: integrazione delle politiche e governance a livello regionale Scenario locale: procedimenti autorizzativi e conflitti ambientali 15
16 Scenario nazionale: concertazione e cooperazione Stato-Regioni strumenti flessibili per lo sviluppo di una prassi di cooperazione interistituzionale, continua, adeguata all esercizio delle responsabilità nazionali e regionali in materia di politiche energetiche, nell ottica dell interesse generale del Paese; introduzione di meccanismi sanzionatori nei confronti delle eventuali inadempienze da parte delle regioni, sia nella definizione dei nuovi programmi che nella loro attuazione. I meccanismi sanzionatori (come la sospensione del trasferimento di finanziamenti statali) può essere efficace per responsabilizzare maggiormente le regioni a differenza dei poteri sostitutivi che rischiano di avere l effetto opposto; linee guida e standard comuni di riferimento a livello nazionale per la formulazione e dei programmi regionali di promozione delle fonti energetiche rinnovabili; definizione degli scenari di riferimento di evoluzione della domanda elettrica in modo coordinato con gli obiettivi delle politiche di efficienza energetica; coordinamento della definizione dei nuovi obiettivi regionali 212 con il processo di approvazione della nuova direttiva UE in materia di fonti energetiche rinnovabili linee guida per i procedimenti autorizzativi sia sotto il profilo amministrativo che dell efficacia nell uso degli strumenti di informazione e partecipazione della VIA 16
17 Scenario regionale: integrazione delle politiche e governance a livello regionale la fase di adeguamento dei programmi regionali dovrà fondarsi su attività di concertazione istituzionale, di governance con gli attori economico-sociali e di integrazione con le politiche ambientali e con le altre politiche pubbliche (ambientali, agricole, territoriali) che interagiscono sostanzialmente con le politiche di promozione delle fonti rinnovabili.; la fase di ridefinizione della programmazione regionale prevista dalla legge finanziaria potrà consentire di verificare la validità dei potenziali di sviluppo individuati dagli atti di indirizzo regionali esistenti, individuare le potenzialità di effettivo sviluppo nell uso delle diverse fonti rinnovabili offerte oggi dalle diverse realtà territoriali; lo svolgimento della VAS per i nuovi programmi regionali con un approccio operativo e non burocratico, può essere uno strumento efficace per affrontare in modo adeguato i problemi legati alla individuazione del potenziale effettivamente sfruttabile, alla integrazione con le altre politiche pubbliche collegate, e fornire una base solida ai processi di concertazione istituzionale e governance economico-sociale; 17
18 Scenario locale: procedimenti autorizzativi e conflitti ambientali - i problemi di efficacia dei procedimenti autorizzativi legati alle dinamiche di conflitto ambientale possono essere affrontati in modo sostanziale superando, sia da parte delle imprese che della pubblica amministrazione, un approccio burocratico formale nella gestione degli strumenti di comunicazione informazione e partecipazione del pubblico interessato già previsti dalla normativa, in particolare quando è richiesta la Valutazione di impatto ambientale. 18
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