INDICE ATTIVITA N 67 ATTIVITA N 74/A (LOCALE CUCINA)

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "INDICE ATTIVITA N 67 ATTIVITA N 74/A (LOCALE CUCINA)"

Transcript

1

2 INDICE ATTIVITA N PREMESSA 1.0 DESCRIZIONE DEI LOCALI 1.1 ELENCO DELLE ATTIVITA CLASSIFICABILI AI FINI ANTINCENDIO 1.2 NORMATIVA DI RIFERIMENTO 1.3 CLASSIFICAZIONE 2. CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE 2.0 SCELTA DELL'AREA (NESSUNA MODIFICA) 2.1 UBICAZIONE 2.2 ACCESSO ALL'AREA (NESSUNA MODIFICA) 2.3 ACCOSTAMENTO AUTOSCALE (NESSUNA MODIFICA) 2.4 SEPARAZIONE 3. COMPORTAMENTO AL FUOCO 3.0 RESISTENZA AL FUOCO DELLE STRUTTURE 3.1 REAZIONE AL FUOCO DEI MATERIALI 4. SEZIONAMENTI 4.0 COMPARTIMENTAZIONE 4.1 SCALE 4.2 ASCENSORI E MONTACARICHI 5. MISURE PER L EVACUAZIONE IN CASO DI EMERGENZA 5.0 AFFOLLAMENTO 5.1 CAPACITÀ DI DEFLUSSO 5.2 SISTEMA DI VIA DI USCITA 5.3 LARGHEZZA DELLE VIE DI USCITA 5.4 LUNGHEZZA DELLE VIE DI USCITA 5.5 LARGHEZZA TOTALE DELLE USCITE DI OGNI PIANO 5.6 NUMERO DELLE USCITE 6. SPAZI A RISCHIO SPECIFICO 6.0 CLASSIFICAZIONE 6.1 SPAZI PER ESERCITAZIONI 6.2 SPAZI PER DEPOSITI 6.3 SERVIZI TECNOLOGICI IMPIANTI DI PRODUZIONE DI CALORE (CENTRALE TERMICA) IMPIANTI DI CONDIZIONAMENTO E DI VENTILAZIONE CONDIZIONAMENTO LOCALIZZATO IMPIANTI CENTRALIZZATI PER LA PRODUZIONE DI ARIA COMPRESSA 6.4 SPAZI PER L'INFORMAZIONE E LE ATTIVITÀ PARASCOLASTICHE 6.5 AUTORIMESSE 6.6 SPAZI PER SERVIZI LOGISTICI MENSE DORMITORI 7. IMPIANTI ELETTRICI 7.0 GENERALITÀ 7.1 IMPIANTO ELETTRICO DI SICUREZZA 8. SISTEMI DI ALLARME 9. MEZZI ED IMPIANTI FISSI DI PROTEZIONE ED ESTINZIONE DEGLI INCENDI 9.1 RETE IDRANTI 9.2 ESTINTORI 9.3 IMPIANTI FISSI DI RILEVAZIONE E/O DI ESTINZIONE INCENDI 10. SEGNALETICA DI SICUREZZA ATTIVITA N 74/A (LOCALE CUCINA)

3 LAVORI DI RIFUNZIONALIZZAZIONE LABORATORI E SPAZI DIDATTICI 1.0 PREMESSA 1.1 NORMATIVA DI RIFERIMENTO 2.0 LUOGO DI INSTALLAZIONE DEGLI APPARECCHI 3.0 APERTURE DI AERAZIONE 4.0 DISPOSIZIONE DEGLI APPARECCHI ALL INTERNO DEI LOCALI 5.0 LOCALI DI INSTALLAZIONE DI IMPIANTI CUCINA E LAVAGGIO STOVIGLIE 5.1 CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE 5.2 ACCESSO E COMUNICAZIONI 6.0 IMPIANTO DI ADDUZIONE DEL GAS 6.1 MATERIALI TUBAZIONI GIUNZIONI, RACCORDI, PEZZI SPECIALI 6.2 POSA IN OPERA 6.3 PROVA DI TENUTA DELL IMPIANTO INTERNO 6.4 DIMENSIONAMENTO DELL IMPIANTO 7.0 EVACUAZIONE FUMI DEGLI APPARECCHI DI UTILIZZAZIONE 8.0 IMPIANTO ELETTRICO 9.0 MEZZI DI ESTINZIONE DEGLI INCENDI 10 SEGNALETICA DI SICUREZZA ATTIVITA N 74/. (CENTRALE TERMICA A GAS METANO) ATTIVITA N 65/A (PALESTRA ) ALLEGATI 1.0 PREMESSA L Istituto E. Medi sito in via Papa Giovanni Paolo II C.da Crocitta a Randazzo, oggetto della presente relazione, è in possesso di un C.P.I. rilasciato in data 23/07/1992 prat. n 15578, e pertanto ad oggi scaduto. 1

4 Ai fini della messa a norma dell Istituto sono in corso le procedure per il rinnovo del C.P.I., le quali devono avvenire ai sensi del D.P.R. 151/2011 e D.M. 07/08/2012 che introducono la S.C.I.A., atteso che nel corso degli anni all interno dell Istituto sono state apportate delle modifiche. In questa sede si focalizza l attenzione principalmente sui lavori di rifunzionalizzazione laboratori e spazi didattici contestualizzandoli all interno dei locali dell Istituto, e pertanto si farà solo un breve cenno al riguardo delle modifiche che hanno interessato l altra parte dell edificio, non oggetto della presente, per le quali in occasione di inoltro della S.C.I.A. verrà presentata la dichiarazione di non aggravio rischio incendio. Con la presente si illustrano le variazioni che saranno apportate al locale cucina già esistente al piano terra, che comprende anche la trasformazione della sala mensa in locale ristorante. I lavori, ma soprattutto le apparecchiature da impiegare all interno del locale cucina determinano delle modifiche al riguardo delle potenze ivi presenti in quanto si passa dall essere al di sotto dei 116 kw ad un attività in categoria A. I criteri di prevenzione incendi che saranno adottati nella nuova cucina saranno riportati nella presente con un riquadro a diverso sfondo per distinguerli dal resto dell istituto, e sono meglio illustrati negli elaborati grafici allegati (Ved. All. 4 Tavole grafiche antincendio). Resta fermo che, per come previsto dal D.P.R. 151/2011 dopo il completamento dei lavori riguardanti la cucina didattica verrà presentata regolare S.C.I.A DESCRIZIONE DEI LOCALI L edificio in esame può essere suddiviso in due blocchi, uno anteriore e uno posteriore, collegati al P.T. e al P.1 da un ampio corridoio. Il blocco anteriore, in massima parte occupato da aule e laboratori, è costituito da tre elevazioni fuori terra, mentre quello posteriore, dove trovano posto l aula magna, la palestra, la cucina didattica, nonché alcuni laboratori, è costituito in parte da due elevazioni fuori terra e per la restante parte da una elevazione fuori terra. Per un maggiore dettaglio si rimanda agli elaborati grafici a suo tempo depositati per l acquisizione del C.P.I.. Piano terra Nel blocco anteriore, sono presenti le aule, la biblioteca e i servizi amministrativi (presidenza, segreteria, vicepresidenza, d.s.g.a. ecc.), mentre nel blocco posteriore trovano posto la palestra, la cucina con gli annessi locali di servizio e la mensa, nonché alcune aule destinate ad esercitazioni ed un bar. Piano primo Nel blocco anteriore sono presenti le aule ed tre laboratori (informatica, lingue e trattamento testi), mentre nel blocco posteriore troviamo l aula magna. Piano secondo * * * È costituito solamente dal blocco anteriore dove sono presenti le aule didattiche. * * * I collegamenti verticali tra i vari livelli del blocco anteriore sono realizzati a mezzo due scale interne e due esterne, mentre nel blocco posteriore troviamo una scala interna ed una esterna, quest ultima ad esclusivo servizio dell aula magna. Nel blocco posteriore, in adiacenza alla palestra, sono presenti tre locali con accesso direttamente dall esterno destinati rispettivamente a deposito, centrale termica e centrale idrica, nonché i locali di abitazione del custode, anch essi con accesso esclusivo dall esterno, che ad oggi sono occupati dalla protezione civile comunale. 2

5 L alimentazione elettrica dell istituto avviene mediante una cabina di trasformazione MT/BT posta in prossimità dell ingresso principale dell istituto. Nell attività scolastica in oggetto (attività n 67), su richiesta del Dirigente scolastico, saranno effettuati dei lavori di riqualificazione e cambio di destinazione d'uso finalizzati alla realizzazione di un laboratorio di cucina-ristorazione (attività n 74) costituito da cucina con locale di servizio annesso, sala ristorante, e bar, con una potenzialità di apparecchi alimentati a gas superiore alle 116 Kw. Il laboratorio, in massima parte, sarà realizzato nella zona di edificio già autorizzata come preparazione e vendita di alimenti per gli alunni (v. Elab. N 4 Tav. n 5, 6). Lo scopo della presente è quello di descrivere tutte le opere e le misure di sicurezza che saranno adottate per la tutela e l'incolumità degli utenti e dei beni presenti all'interno dell'edificio scolastico in riferimento ai lavori di riqualificazione dei laboratori in oggetto ( cucina con locale di servizio annesso, sala ristorante, bar). Il laboratorio di ristorazione verrà frequentato esclusivamente dagli studenti dell istituto e pertanto, in base a quanto riportato nel punto 6 del D.M. 26/08/1992 spazi a rischio specifico, può essere considerato come uno spazio per esercitazioni (punto 6.1). 1.2 ELENCO DELLE ATTIVITA CLASSIFICABILI AI FINI ANTINCENDIO Per quanto riguarda le attività classificabili ai fini antincendio, ai sensi del D.P.R. 151/2011, all interno dell edificio sono individuate: ATTIVITA PRINCIPALE (67 / C) Scuole di ogni ordine grado e tipo, con oltre 100 persone presenti ATTIVITA SECONDARIE 1) ATTIVITA 74/ C - CENTRALE TERMICA A GAS METANO (Potenzialità complessiva kw) - Impianti per la produzione di calore alimentati a combustibile solido, liquido o gassoso con potenzialità superiore a 116 kw 2) ATTIVITA 74 / A CUCINA A GAS METANO (Potenzialità complessiva 183 kw) (ATTIVITA IN ESAME) - Impianti per la produzione di calore alimentati a combustibile solido, liquido o gassoso con potenzialità superiore a 116 kw 3) ATTIVITA 65 / A PALESTRA (Presenza di persone inferiore a 200) -.. palestre, sia a carattere pubblico che privato, con capienza superiore a 100 persone, ovvero di superficie lor-da in pianta al chiuso superiore a 200 m2... ATTIVITA N 67 3

6 1.3 NORMATIVA DI RIFERIMENTO La normativa a cui si farà riferimento durante la stesura della presente relazione è: - Decreto del Ministero dell Interno del 09 Marzo 2007 Prestazioni di resistenza al fuoco delle costruzioni nelle attività soggette al controllo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco ; - Decreto del Ministero dell Interno del 16 Febbraio 2007 Classificazione di resistenza al fuoco di prodotti ed elementi costruttivi di opere da costruzione - Lettera Circolare prot. n. P414/ 4122 sott. 55 del 28 Marzo 2008 DM 9 marzo Prestazioni di resistenza al fuoco delle costruzioni nelle attività soggette al controllo del CNVVF. Chiarimenti ed indirizzi applicativi; - D.M.LL.PP. 18/12/ Norme tecniche aggiornate relative all'edilizia scolastica, ivi compresi gli indici minimi di funzionalità didattica, edilizia ed urbanistica da osservarsi nella esecuzione di opere di edilizia scolastica - ; - D.P.R. 01/08/2011 n. 151 Regolamento recante semplificazione della disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione incendi, a norma dell articolo 49 comma 4-quater, decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122" - Circolare n del 5 ottobre Nuovo regolamento di prevenzione incendi - d.p.r. 1 agosto 2011, n Lettera circolare n del 6 ottobre Nuovo regolamento di prevenzione incendi d.p.r. 1 agosto 2011, n.151: Regola-mento recante disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione incendi, a norma dell articolo 49 comma 4-quater, decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n Primi indirizzi applicativi. - D.M. 7 agosto 2012 "Disposizioni relative alle modalità di presentazione delle istanze concernenti i procedimenti di prevenzione incendi e alla documentazione da allegare, ai sensi dell'articolo 2, comma 7, del decreto del Presidente della Repubblica 1 agosto 2011, n. 151" - D.M. 30/11/ Termini, definizioni generali e simboli grafici di prevenzione incendi; - D.M. 26/06/1984 e s.m.i - Classificazione di reazione al fuoco ed omologazione dei materiali ai fini della prevenzione incendi; - punto 2.5. del D.M.I 16/05/1987 n Norme di sicurezza antincendi per gli edifici di civile abitazione - Ascensori - ; - D.M. 26/08/ Norme di prevenzione incendi per l'edilizia scolastica; - Lettera circolare 30 ottobre 1996, n. 2244/ Norme di prevenzione incendi per l'edilizia scolastica; - Circ. Min. Int. 26/01/1993 n Impianti di protezione attiva antincendi; - D.Min.Int. 14/12/ Norme tecniche e procedurali per la classificazione di resistenza al fuoco ed omologazione di porte ed altri elementi di chiusura; - Lett. Circ. Min. Interno 17/05/1996 n Norme di prevenzione incendi per l'edilizia scolastica. Chiarimenti sulla larghezza delle porte delle aule didattiche ed esercitazioni; - Lett. Circ. Min. Interno 30/10/1996 n D.M. 26/08/92: Norme di prevenzione incendi per l'edilizia scolastica. Chiarimenti applicativi e deroghe in via generale ai punti 5.0 e

7 1.4 CLASSIFICAZIONE PROVINCIA REGIONALE DI CATANIA Dal calcolo del massimo affollamento risulta che all interno dell edificio in esame è prevista la presenza contemporanea di n 855 persone (alunni, personale docente e non docente), e pertanto la scuola può essere classificata come di tipo 4 (da 801 a 1200 persone). 2. CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE 2.0 SCELTA DELL'AREA (NESSUNA MODIFICA) OMISSIS 2.1 UBICAZIONE I locali in oggetto, anche a seguito delle modifiche apportate (ved. Elab. Grafici), non sono adiacenti, sottostanti o soprastanti ad altri locali aventi destinazione d uso diversa da quella scolastica. 2.2 ACCESSO ALL'AREA (NESSUNA MODIFICA) OMISSIS 2.3 ACCOSTAMENTO AUTOSCALE (NESSUNA MODIFICA) OMISSIS 2.4 SEPARAZIONE L edificio scolastico è ubicato in un edificio indipendente, costruito per tale specifica destinazione e pertanto non è ne adiacente ne sottostante o sovrastante ad altri locali aventi destinazione diversa. L alloggio del custode, oggi destinato a uffici della Protezione Civile Comunale, è dotato di proprio accesso indipendente e non comunica con i locali scolastici. 3. COMPORTAMENTO AL FUOCO 3.0 Resistenza al fuoco delle strutture Calcolo del carico d incendio dell edificio L edificio, nel suo insieme, può essere suddiviso nei seguenti compartimenti antincendio: 1) Edificio scolastico: costituito dalle aule, laboratori, uffici amministrativi e locali di servizio annessi (NON OGGETTO DELLA PRESENTE) 2) Locale Cucina (OGGETTO DELLA PRESENTE); 3) Centrale termica (NON OGGETTO DELLA PRESENTE); 4) Centrale idrica (NON OGGETTO DELLA PRESENTE); 5) Deposito (NON OGGETTO DELLA PRESENTE); 6) Alloggio custode (NON OGGETTO DELLA PRESENTE). * * * 5

8 COMPARTIMENTO 1: EDIFICIO SCOLASTICO Omississ. COMPARTIMENTO 2: LOCALE CUCINA (AREA A RISCHIO SPECIFICO) Al locale cucina tuttora esistente, come già detto in precedenza, dovranno essere apportate delle modifiche e a tal proposito, in allegato alla presente, vengono prodotti gli elaborati grafici specifici nonché la relazione nella quale vengono descritti i principi di prevenzione incendi che verranno approntati. Attualmente la potenzialità degli apparecchi presenti nella cucina è inferiore a 116 kw, mentre con la nuova realizzazione la potenza sarà superiore ai 116 kw, da cui ne discende un aumento dell energia potenziale e l incremento della classe di resistenza al fuoco delle strutture portanti e separanti (punto della regola tecnica allegata al D.M. 12 aprile 1996) che da R/REI 60 devono essere portate a R/REI 120 conformemente a quanto prescritto dalla norma. Il compartimento antincendio, costituito dal solo locale cucina, pertanto è ottenuto con l impiego di idonee strutture separanti di adeguata resistenza REI, con l incremento della resistenza al fuoco delle strutture portanti ed infine con l installazione delle porte REI. Le strutture portanti presenti nel locale cucina sono costituite da pilastri, travi e tegoli prefabbricati in c.a.p., la cui resistenza al fuoco sarà incrementata nel seguente modo: - Per i pilastri e le travi si procede con l applicazione, sulla faccia a vista, di un intonaco di tipo omologato avente una caratteristica REI 120; - Per i tegoli, la protezione sarà realizzata mediante la posa in opera di un controsoffitto, ad orditura nascosta, con caratteristica REI 120. Le strutture separanti presenti nel locale cucina sono costituite dalle pareti e dalle porte che delimitano l ambiente dai locali interni, la cui resistenza al fuoco sarà incrementata nel seguente modo: - Le pareti di separazione saranno realizzate direttamente con blocchetti di calcestruzzo aerato autoclavato (densità di 500 kg/mc) dello spessore di cm 15 con resistenza al fuoco certificata non inferiore a EI 180 (v. Elab. N 4 Tav. n 11); - Le porte saranno realizzate con elementi aventi una resistenza al fuoco pari a REI 120 e inoltre saranno dotate di chiusura automatica, realizzata mediante fermi elettromagnetici con pulsanti di sgancio, collegata direttamente alla centrale di rilevazione incendi (v. Elab. N 4 Tavv. n 9-11); COMPARTIMENTO 3: CENTRALE TERMICA Omississ. COMPARTIMENTI 4, 5, 6: CENTRALE IDRICA, DEPOSITO, ALLOGGIO CUSTODE Omississ. 6

9 3.1 Reazione al fuoco dei materiali PROVINCIA REGIONALE DI CATANIA Per la classificazione di reazione al fuoco dei materiali, si fa riferimento al decreto ministeriale 26 giugno Come già detto in occasione del calcolo del carico d incendio l edificio, nel suo insieme, può essere suddiviso nei seguenti compartimenti antincendio: 7) Edificio scolastico: costituito dalle aule, laboratori, uffici amministrativi e locali di servizio annessi (NON OGGETTO DELLA PRESENTE) 8) Locale Cucina (OGGETTO DELLA PRESENTE); 9) Centrale termica (NON OGGETTO DELLA PRESENTE); 10) Centrale idrica (NON OGGETTO DELLA PRESENTE); 11) Deposito (NON OGGETTO DELLA PRESENTE); 12) Alloggio custode (NON OGGETTO DELLA PRESENTE). COMPARTIMENTO 1: EDIFICIO SCOLASTICO Omississ. COMPARTIMENTO 2: LOCALE CUCINA (AREA A RISCHIO SPECIFICO) Nel compartimento in esame si applicherà quanto previsto al punto della regola tecnica relativa agli impianti termici alimentati a combustibile gassoso (D.M. 12/04/1996) e pertanto nei lavori di rifunzionalizzazione si utilizzeranno strutture di classe 0 di reazione al fuoco. COMPARTIMENTO 3: CENTRALE TERMICA Omississ. COMPARTIMENTI 4, 5, 6: CENTRALE IDRICA, DEPOSITO, ALLOGGIO CUSTODE Omississ. 4. SEZIONAMENTI 4.0 COMPARTIMENTAZIONE L istituto scolastico in esame ha un altezza antincendio compresa tra 12 e 24 ml, e pertanto la massima superficie del compartimento ammissibile è di 6000 mq. La superficie totale del compartimento principale, (Compartimento n. 1 Edificio scolastico), anche a seguito delle modifiche con gli interventi in programma non subisce variazioni sostanziali. Come già detto oltre al compartimento principale sono presenti dei compartimenti secondari, alcuni dei quali rappresentano degli spazi a rischio specifico. 7

10 Quindi, tenuto conto che le modifiche effettuate, e da effettuare con i lavori di rifunzionalizzazione, non incidono sull altezza antincendio dell edificio, restano confermate le resistenze al fuoco delle strutture portanti e separanti del C.P.I.. Per i lavori di rifunzionalizzazione della cucina, che rappresenta un area a rischio specifico e compartimento antincendio sono applicate le disposizioni emanate nelle normative di cui all attività 74 [V. REL. ATT. 74 IN CALCE ALLA PRESENTE]. Con i lavori da eseguire per la rifunzionalizzazione dei laboratori i sezionamenti dell edificio scolastico non vengono modificati, in quanto si interviene solamente sul locale che ospiterà la cucina creando un compartimento antincendio con propria uscita direttamente all'esterno e quindi indipendente rispetto alla restante parte dell edificio scolastico. Il compartimento è realizzato trattando / realizzando strutture poratanti e separanti per come già descritto al paragrafo SCALE Le caratteristiche delle scale e la loro resistenza al fuoco, con i lavori di rifunzionalizzazione spazi didattici non subiscono alcuna variazione rispetto allo stato attuale. 4.2 ASCENSORI E MONTACARICHI Le caratteristiche dei vani ascensori e la loro resistenza al fuoco, con i lavori di rifunzionalizzazione spazi didattici non subiscono alcuna variazione rispetto allo stato attuale. 5. MISURE PER L EVACUAZIONE IN CASO DI EMERGENZA 5.0 AFFOLLAMENTO COMPARTIMENTO 1: EDIFICIO SCOLASTICO Omississ. COMPARTIMENTO 2: LOCALE CUCINA (AREA A RISCHIO SPECIFICO) L intervento da effettuare con i lavori di rifunzionalizzazione degli spazi didattici non determina una variazione del massimo affollamento dell edificio in quanto i locali in questione saranno frequentati esclusivamente dagli alunni dello stesso istituto e dal personale docente. Anche la capacità di deflusso dell istituto non cambia in quanto le uscite di sicurezza non verranno modificate nel numero, nella posizione e nella larghezza. Anche la lunghezza dei percorsi non viene variata. Per quanto riguarda i locali di nuova realizzazione ed in particolare della cucina, sala ristorante e locale di servizio annesso alla cucina sono dotati di uscite di sicurezza indipendenti rispetto alle altre di cui è dotato l istituto. La larghezza delle uscite di sicurezza dei locali di cui sopra sono ampiamente sufficienti all esodo in sicurezza delle persone (v. elab. 4 Tav. 9). 8

11 In generale, il sistema delle vie d'uscita dei locali oggetto d intervento non varia rispetto a quanto tuttora presente, tranne che per l'aggiunta di un altra uscita nel locale di servizio annesso alla cucina, ed in particolare: - locale di servizio annesso alla cucina: n. 1 uscita verso l esterno della larghezza di cm 120 dotata di maniglione antipanico; - locale cucina: n. 1 uscita verso l esterno della larghezza di cm 120 dotata di maniglione antipanico; - sala ristorante: n. 2 uscite verso l esterno ognuna della larghezza di cm 120. La sala ristorante è dotata di n. 72 posti a sedere a cui di deve aggiungere il personale di servizio e quello che frequenta il bar (v. Elab. N 4 Tav. n 9) L integrazione dell uscita nel locale di servizio, annesso alla cucina, è necessaria al fine di evitare che gli occupanti, in caso di emergenza, attraversino il compartimento antincendio costituito dal laboratorio di cucina (v. Elab. N 4 Tav. n 9). COMPARTIMENTO 3: CENTRALE TERMICA Omississ. COMPARTIMENTI 4, 5, 6: CENTRALE IDRICA, DEPOSITO, ALLOGGIO CUSTODE Omississ. 5.1 CAPACITÀ DI DEFLUSSO La capacità di deflusso per gli edifici scolastici è non superiore a 60 per ogni piano. 5.2 SISTEMA DI VIA DI USCITA Il sistema organizzato di vie d uscita della scuola, con i lavori di rifunzionalizzazione laboratori e spazi didattici, non subisce alcuna modifica rispetto alla attuale situazione, in quanto vengono mantenute inalterate in numero e dimensione le uscite odierne. In aggiunta a quanto tuttora presente, viene aggiunta un uscita, che porta direttamente all esterno, nel locale di servizio annesso alla cucina in maniera tale che gli occupanti, in caso di emergenza non attraversino il compartimento antincendio costituito dalla cucina. 5.3 LARGHEZZA DELLE VIE DI USCITA La larghezza di tutte le vie di uscita, verso l esterno o luogo sicuro, non è inferiore a ml 1,20. Anche le porte dei locali frequentati dagli alunni hanno, singolarmente, una larghezza non inferiore a ml 1, LUNGHEZZA DELLE VIE DI USCITA La lunghezza dei percorsi di uscita, con i lavori di rifunzionalizzazione laboratori e spazi didattici, non ha subito variazioni 9

12 5.5 LARGHEZZA TOTALE DELLE USCITE DI OGNI PIANO La larghezza totale delle uscite di piano, con i lavori di rifunzionalizzazione laboratori e spazi didattici, non ha subito variazioni, anzi ne è stata aggiunta una della larghezza di cm 120 (locale di servizio annesso alla cucina). 5.6 NUMERO DELLE USCITE Il numero totale delle uscite di piano, con i lavori di rifunzionalizzazione laboratori e spazi didattici, non ha subito variazioni, anzi ne è stata aggiunta una nel locale di servizio annesso alla cucina. Nel locale cucina, attualmente presente ed autorizzato con il C.P.I. oggi scaduto, è presente, oltre alla normale porta d ingresso, anche un uscita della larghezza di ml. 1,20, con sistema di apertura a semplice spinta, che porta direttamente in luogo sicuro. 6. SPAZI A RISCHIO SPECIFICO 6.0 CLASSIFICAZIONE Nell edificio scolastico sono presenti i seguenti spazi a rischio specifico: Spazi per esercitazioni Cucina didattica (oggetto della presente) Spazi per depositi Loc. al P.T. con acc. dall ester. (non oggetto della presente) Servizi tecnologici. Centrale termica (non oggetto della presente) Spazi per l'inform. e le attiv. Parasc.. Aula Magna (non oggetto della presente) Spazi per serv. logistici. Sala ristor. (attuale sala mensa) (oggetto della presente) 6.1 SPAZI PER ESERCITAZIONI Lo spazio per esercitazione a rischio specifico è costituito dall attuale locale cucina, dove sono presenti delle apparecchiature a gas metano. L Amministrazione Provinciale, per come auspicato dall istituzione scolastica, ha intenzione di apportare delle modifiche all attuale locale cucina. In particolare, per com è possibile notare dagli elaborati grafici, si vuole procedere alla rimodulazione degli spazi ai fini della realizzazione di un laboratorio cucina con una diversa forma planimetrica, più funzionale alle esigenze del caso, e procedere alla creazione di adeguati locali di servizio (spogliatoi, lavaggio stoviglie ecc..) e di una zona bar all interno dell attuale sala mensa che verrebbe rinominata a sala ristorante. Questi ambienti funzionali all attività didattica dell istituto, ubicati al piano terra dell'edificio, saranno direttamente connessi all attività scolastica e saranno frequentati esclusivamente dagli stessi alunni dell istituto e dal personale docente. All interno dell attuale cucina sono presenti delle apparecchiature alimentate a gas metano le quali, complessivamente, hanno una potenza inferiore a 116 kw. 10

13 A seguito della modifica della cucina saranno introdotte altre apparecchiature, sempre alimentate a gas metano, con potenza complessiva stabilmente presente, nella nuova configurazione, pari a 183 kw. Per quanto sopra, tenuto conto che all interno della cucina è presente un impianto di produzione del calore (attrezzature della cucina) di potenzialità pari a 183 kw essa rientra tra le attività soggette al controllo di prevenzione incendi e precisamente, per come già detto all inizio, è classificabile come attività n.74/a. Le strutture portanti e separanti del locale cucina, tenuto conto che sono presenti delle attrezzature che sviluppano complessivamente una potenzialità superiore a 116 kw, ai sensi della regola tecnica riguardante gli impianti di produzione del calore allegata al D.M. 12/04/1996, devono avere una resistenza al fuoco minima pari a REI 120 che, come già detto al paragrafo 3.0 sarà ottenuta nel seguente modo: - Per i pilastri e le travi si procede con l applicazione, sulla faccia a vista, di un intonaco di tipo omologato avente una caratteristica REI 120; - Per i tegoli, la protezione sarà realizzata mediante la posa in opera di un controsoffitto, ad orditura nascosta, con caratteristica REI Le pareti di separazione saranno realizzate direttamente con blocchetti di calcestruzzo aerato autoclavato (densità di 500 kg/mc) dello spessore di cm 15 con resistenza al fuoco certificata non inferiore a EI 180 (v. Elab. N 4 Tav. n 11); - Le porte saranno realizzate con elementi aventi una resistenza al fuoco pari a REI 120 e inoltre saranno dotate di chiusura automatica, realizzata mediante fermi elettromagnetici con pulsanti di sgancio, collegata direttamente alla centrale di rilevazione incendi (v. Elab. N 4 Tavv. n 9-11); Tenuto conto che i macchinari installati all interno del locale cucina sono alimentati a gas metano, è necessario avere delle aperture di aerazione permanente, protette con grigliato metallico, praticate su parete esterna, a filo del controsoffitto REI, con una superficie complessiva superiore a 1/20 della superficie in pianta del locale. Per il dimensionamento delle aperture di aerazione verso l esterno si rimanda alla relazione relativa all attività 74/A allegata alla presente. Ogni bruciatore delle apparecchiature di laboratorio alimentate con combustibile gassoso sarà dotato di dispositivo automatico di sicurezza totale che intercetterà il flusso di gas in mancanza di fiamma. Per un maggiore dettaglio si rinvia all allegato 4 - Tavv. N SPAZI PER DEPOSITI Omissis.. In adiacenza al locale cucina è previsto anche un altro ambiente, locale di servizio, che servirà al deposito del materiale necessario alla cucina ed alla sala ristorante. In ogni caso in questo locale il carico d incendio è inferiore ai 30 kg/mq e di conseguenza sarà prevista la presenza di un estintore, di tipo approvato, della capacità estinguente non inferiore a 21A 89BC. 6.3 SERVIZI TECNOLOGICI IMPIANTI DI PRODUZIONE DI CALORE (CENTRALE TERMICA) Omissis.. 11

14 IMPIANTI DI CONDIZIONAMENTO E DI VENTILAZIONE I lavori di rifunzionalizzazione laboratori e spazi didattici non prevedono alcuna installazione di impianti di condizionamento e ventilazione CONDIZIONAMENTO LOCALIZZATO I lavori di rifunzionalizzazione laboratori e spazi didattici non prevedono alcuna installazione di impianti di condizionamento e ventilazione IMPIANTI CENTRALIZZATI PER LA PRODUZIONE DI ARIA COMPRESSA I lavori di rifunzionalizzazione laboratori e spazi didattici non prevedono alcuna installazione di impianti per la produzione di aria compressa. 6.4 SPAZI PER L'INFORMAZIONE E LE ATTIVITÀ PARASCOLASTICHE Aula Magna Omissis. I lavori di rifunzionalizzazione laboratori e spazi didattici non interferiscono in alcun modo con i locali dell aula magna. PALESTRA Omissis. I lavori di rifunzionalizzazione laboratori e spazi didattici non interferiscono in alcun modo con i locali della palestra in quanto la distribuzione delle uscite resta immutata. 6.5 AUTORIMESSE Omissis. 6.6 SPAZI PER SERVIZI LOGISTICI MENSE Attualmente nell edificio scolastico è previsto un ampio locale destinato a mensa il quale è in diretta comunicazione: - Con la cucina attualmente presente, a mezzo di porta REI; - Con la restante parte dell edificio scolastico, a mezzo due porte ognuna della larghezza di cm 160; - Con luogo sicuro (spazio esterno) a mezzo di due porte, ognuna della larghezza di cm 120,00 dotate di apertura con sistema a spinta. 12

15 Nei lavori di rifunzionalizzazione dei laboratori e spazi didattici, questo locale subirà una riduzione di superficie, a vantaggio della cucina, e viene ri-denominato sala ristorante. Per il resto non subisce alcuna modifica, e il collegamento diretto con la cucina avviene mediante porta REI 120 con fermi elettromagnetici collegati direttamente alla centrale di rilevazione incendi che si andrà ad installare appositamente. Per maggiori dettagli si rimanda alla relazione, allegata alla presente, riguardante la cucina e riferita al rispetto della normativa di prevenzione incendi in riferimento all impianto di produzione del calore (att. 74) DORMITORI Omissis. 7. IMPIANTI ELETTRICI 7.0 GENERALITÀ Omissis. Per quanto riguarda, invece, le modifiche da effettuare nei lavori di rifunzionalizzazione dei laboratori e spazi didattici riguarderanno anche l impianto elettrico il quale verrà rifatto integralmente a partire dal quadro generale che alimenta la zona (cucina, lavaggio stoviglie, ecc). Gli impianti a servizio dei nuovi ambienti saranno realizzati conformemente a quanto disposto nella legge 01 marzo 1968 n Per garantire un adeguata alimentazione del nuovo quadro generale della zona cucina, senza modificare l attuale architettura dell impianto esistente, dall interruttore generale del quadro principale dell istituto posto nella hall del piano terra viene derivato un interruttore inserito all interno di un quadretto (QG alimentazione ) adiacente al principale di cui sopra. Questa soluzione in caso di emergenza permette di togliere tensione a tutto l istituto, compreso i nuovi laboratori da realizzare, per mezzo del pulsante di emergenza tuttora presente. L alimentazione del quadro generale (QG laboratori ) a servizio degli ambienti cucina-sala ristorante-dispensaoffice-spogliatoi con servizi igienici annessi, ed ubicato nel corridoio a servizio degli stessi laboratori viene alimentato direttamente dal quadretto (QG alimentazione ) di cui al punto precedente. Per una maggiore sicurezza locale anche il (QG laboratori ) sarà dotato di interruttore generale munito di bobina di sgancio comandata da n 2 pulsanti a rottura vetro. Uno di questi comandi sarà posto in adiacenza al quadro generale dei laboratori ( QG laboratori ), mentre l'altro sarà posizionato all'esterno in prossimità dell'uscita di sicurezza del locale cucina (v. Elab. N 4 Tav. n 11). Per un maggiore dettaglio sulle caratteristiche dell impianto elettrico si rimanda alla relazione specifica. Anche l interruttore generale presente al interno del quadro di ogni laboratorio sarà dotato di un pulsante a rottura vetro, posto in adiacenza alla stesso quadro, che consentirà di togliere tensione all ambiente (v. Elab. N 4 Tav. n 11). Da quanto sopra è evidente che in questa maniera è possibile ottenere una sicurezza di tipo progressiva il che vuol dire che è possibile togliere tensione all impianto in maniere graduale a seconda della gravità della situazione che si presenta. All interno della cucina l impianto elettrico sarà costituito da apparecchiature classificate idonee per i luoghi ATEX. 13

16 7.1 IMPIANTO ELETTRICO DI SICUREZZA Omissis. Per quanto riguarda i nuovi ambienti, office / lavaggio stoviglie, spogliatoi, disimpegni, saranno dotati d illuminazione di sicurezza che garantirà un livello d illuminamento non inferiore a 5 lux, ottenuta mediante normali plafoniere stagne da 1x36 watt dotate di un gruppo di emergenza (batteria tampone) con un autonomia superiore ai 30, e dispositivo di ricarica automatico, con tempo di ricarica completa entro le 12 ore. Per il locale cucina l illuminazione di emergenza è costituita da plafoniere da 2 x 58 Watt (v. Elab. N 4 Tav. n 11) idonee per l installazione in ambienti soggetti alla normativa ATEX, dotate di un gruppo di emergenza costituito da una batteria tampone, con un autonomia superiore ai 30, e dispositivo di ricarica automatico, con tempo di ricarica completa entro le 12 ore. Per un maggiore dettaglio si rimanda alla relazione ed ai risultati sul calcolo illuminotecnico. 8. SISTEMI DI ALLARME Omissis. 9. MEZZI ED IMPIANTI FISSI DI PROTEZIONE ED ESTINZIONE DEGLI INCENDI 9.1 RETE IDRANTI La rete idrica antincendio non ha subito modifiche rispetto a quanto previsto originariamente. In prossimità della cucina e degli altri laboratori sono presenti n. 2 idranti UNI 45 (v. Elab. N 4 Tavv. n 2). 9.2 ESTINTORI Per quanto riguarda la rimodulazione degli ambienti cucina, gli stessi saranno dotati di n 5 estintori portatili di cui uno posizionato nel locale cucina, uno nel locale di servizio, uno nel locale di servizio annesso alla cucina, e due nella sala ristorante. Nel locale cucina sarà posizionato un estintore con capacità estinguente di 21A 89BC, mentre nel locale di servizio, nel locale di servizio annesso alla cucina, nella sala ristorante gli estintori avranno una capacità estinguente di 13A 89 BC. Questi estintori saranno ubicati in prossimità delle uscite (v. Elab. N 4 Tav. n 11). 9.3 IMPIANTI FISSI DI RILEVAZIONE E/O DI ESTINZIONE INCENDI Omissis. Al fine di ottenere un maggiore livello di sicurezza nei locali oggetto d intervento (rimodulazione locali cucina) sarà installata una centrale per la rivelazione e segnalazione automatica degli incendi. Alla centrale saranno collegati i seguenti dispositivi: Locale Cucina Nel locale cucina saranno installati dei rivelatori termici di massima temperatura in quanto tenuto conto della particolare attività che si svolge all interno dell ambiente non è possibile posizionare dei rivelatori di fumo. 14

17 In relazione al calcolo del numero di rivelatori necessari alla copertura dell ambiente visto che la superficie del locale è pari a circa 85,00 mq ed il soffitto piano (contro-soffitto) è posto ad altezza inferiore a ml 6,00 e tenuto conto che ogni singolo rivelatore termico in queste condizioni, (installato direttamente sul contro soffitto) copre una superficie di circa mq 30,00 risulta che è necessario installare n. 3 rivelatori termici che per maggiore sicurezza vengono arrotondati a 4 (v. Elab. N 4 Tav. n 11). Tenuto conto che il contro-soffitto deve essere a tenuta i fori di passaggio dei cavi del sistema di rivelazione saranno adeguatamente sigillati con prodotti siliconici. Nel locale cucina si posizioneranno altresì n 2 pulsanti a rottura vetro (uno ogni 50 ml di perimetro) che verranno posizionati in prossimità delle due uscite del locale. Oltre a quanto sopra nella restante parte dei locali in cui s interviene verranno posizionati i seguenti pulsanti a rottura vetro: - n 3 sala ristorante; - n 1 office e lavaggio stoviglie; - n. 1 locale di servizio; - n. 1 Locale di servizio annesso alla cucina; Per maggiore dettaglio sulla loro posizione si vedano le planimetrie allegate alla presente relazione (v. Elab. N 4 Tav. n 11). La centrale di rilevazione sarà collegata e comanderà i magneti di chiusura delle porte antincendio, una sirena piezoelettrica bitonale interna ed una sirena esterna. La centrale sarà costantemente alimentata dalla rete elettrica ed in caso di assenza di tensione l operatività sarà assicurata da accumulatori che garantiranno il funzionamento per almeno 72 ore in condizione di riposo e 30 minuti in condizione di allarme. L alimentatore garantirà una sufficiente ricarica in 24 ore e la completa in 72 ore. I comandi delle porte e delle sirene, tenuto conto del loro notevole assorbimento, saranno alimentati da un gruppo ausiliario di alimentazione. 10. SEGNALETICA DI SICUREZZA Si applicheranno le vigenti disposizioni sulla segnaletica di sicurezza, espressamente finalizzata alla sicurezza antincendi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 1982, n. 524 (Gazzetta Ufficiale n. 218 del 10 agosto 1982). 15

18 ATTIVITA N 74/A (LOCALE CUCINA) LAVORI DI RIFUNZIONALIZZAZIONE LABORATORI E SPAZI DIDATTICI 1. PREMESSA All interno della scuola (attività n. 67) è presente un'altra attività correlata dovuta alla presenza nelle cucine di apparecchiature alimentate a gas metano di potenzialità pari a 183 Kw > 116 Kw di cui al prospetto che segue. APPARECCHIATURA POTENZIALITÀ (KW) Cuocipasta a gas 4 fuochi (già esistente) 28 cuocipasta a gas 2 vasche da lt brasiera a gas 28 forno a convezione 22 fry top a gas 13 cucina a gas 4 fuochi 28 friggitrice a gas 24 friggitrice a gas 24 TOTALE 183 > 116 e pertanto ai sensi del D.P.R. 151/2011 i locali risultano soggetti ai controlli di prevenzione incendi (attività n. 74 cat. A ). La presente ha lo scopo di individuare tutte le misure di sicurezza per la salvaguardia delle persone e delle strutture dell edificio scolastico e quindi evitare accumuli pericolosi di combustibile gassoso nei luoghi d installazione e nei locali direttamente comunicanti ed in caso d incidente limitare i danni alle persone ed ai locali. Gli apparecchi presenti all interno del locale sono di tipo B e precisamente : apparecchio previsto per essere collegato ad un condotto o ad un dispositivo di evacuazione dei prodotti della combustione verso l'esterno. L'aria comburente è prelevata direttamente dall'ambiente dove l apparecchio è collocato, e saranno provvisti dei dispositivi di sicurezza regolazione e controllo ed inoltre avranno la marcatura CE di attestato di conformità. Si allega alla presente la planimetria con l ubicazione di tutte le apparecchiature alimentate a gas previste dall istituzione scolastica (v. Elab. N 4 Tav. n 12.). 1.1 NORMATIVA DI RIFERIMENTO Tenuto conto di quanto sopra i locali devono essere conformi alla seguente normativa: - Legge 06/12/1971 n. 1083: Norme per la sicurezza dell impiego del gas combustibile; - D.M. Interno 26 Agosto 1992: Norme di prevenzione incendi per l edilizia scolastica; 16

19 - D.M. Interno 12 Aprile 1996: Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l esercizio degli impianti termici alimentati da combustibili gassosi; - D.M. 37/08: Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11-quaterdecies, 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all'interno degli edifici; - UNI 7129: Impianti a gas per uso domestico alimentati da rete di distribuzione - progettazione, installazione, manutenzione; - UNI 9165: Reti di distribuzione del gas con pressioni massime di esercizio minori o uguali a 5 bar progettazione, costruzione, collaudo; - UNI 8723: Impianti a gas per apparecchi utilizzati in cucine professionali e di comunità prescrizioni di sicurezza; Per quanto riguarda i termini e le definizioni si farà riferimento al D.M.Int. 30/11/1983 (Termini, definizioni generali e simboli grafici di prevenzione incendi) ed al Titolo I del D. M. Int. 12/04/1996. INSTALLAZIONE IN LOCALE ISERITO NELLA VOLUMETRIA DEL FABBRICATO SERVITO 2.0 LUOGO DI INSTALLAZIONE DEGLI APPARECCHI Le apparecchiature alimentate a gas saranno installate in un locale inserito all interno della volumetria del fabbricato servito (v. Elab. N 4 Tavv. n 5 6), e saranno alimentate con gas metano che ha una densità <0,8. Il piano di calpestio del locale cucina è ubicato al di sopra del piano di campagna (ml 0,10). Il locale cucina ha un perimetro totale di 44,03 ml ed una parete confinante con spazio scoperto privato di ml 7,10 (pari al 16,10 % del perimetro > 15 %). 3.0 APERTURE DI AERAZIONE Al fine di soddisfare i requisiti dettati dal D.M. 12/04/1996 il locale sarà dotato di aperture di aerazione permanente realizzate su parete esterna protetta da grigliato metallico. Tenuto conto che all interno del locale deve essere evitata la formazione di sacche di gas, le aperture saranno collocate a filo del controsoffito, quest ultimo appositamente realizzato proprio per questo scopo. La superficie delle aperture di cui sopra è funzione della portata termica, e nello specifico per i locali fuori terra è pari a: S Q x 10 Nel caso in esame, tenuto conto che la potenza termica delle apparecchiature è pari a 183,00 kw, la cucina, per rispettare i requisiti del D.M. 12/04/1996, deve avere un apertura di aerazione a filo del controsoffitto pari a: dove: S = superficie di aerazione in cmq Q = portata termica espressa in kw. S (cmq) = Q (kw) x 10 = 183,00 Kw x 10 = 1830,00 cmq = 1,83 mq 17

20 Gli impianti termici di questa natura oltre ad essere regolati dalla normativa di prevenzione incendi sono sottoposti alle norme di buona tecnica che permettono il corretto funzionamento delle apparecchiature in sicurezza. Ai sensi della norma UNI 7129 laddove sono installati apparecchi di cottura è indispensabile che possa affluire tanta aria quanta ne viene richiesta per la regolare combustione del gas e per la ventilazione degli ambienti. In particolare la ventilazione degli ambienti deve essere assicurata da una superficie pari a 6 cmq per ogni kw di potenza installata. Nel locale cucina in esame è pertanto necessaria una superficie di ventilazione di: 183,00 kw x 6 cmq/kw = 1098,00 cmq = 1,098 mq In atto il locale cucina possiede delle aperture di aerazione permanente protette da griglia e/o alette metalliche (v. All. 4.a Tavole grafiche antincendio: Elab. N 4 Tav. n 9 ) la cui superficie ammonta a: Griglia sottostante alle finestre: Finestre con aerazione permanente: n 2 x 175 x 30 cm = cmq n 2 x 249 x 50 cm = cmq (filo controsoffitto) Porta d ingresso con aerazione permanente: 120 x ( ) cm = cmq (superiore + inferiore) Tot cmq Per quanto sopra le aperture di ventilazione poste in basso alla parete esterna ed in alto, a filo del controsoffitto, sono sufficienti rispettivamente all ingresso dell aria comburente e all aerazione per evitare la formazione di sacche di gas. Ai sensi del D.M. 26/08/1992 negli spazi per esercitazioni ove sono presenti apparecchiature alimentate a gas metano è necessario avere delle aperture attestate verso l esterno pari a 1/20 della superficie in pianta del locale e pertanto > di 4,25 mq (1/20 di 85,07). Anche questo requisito risulta soddisfatto in quanto la superficie totale delle aperture presenti nel locale è di 4,38 mq. 4.0 DISPOSIZIONE DEGLI APPARECCHI ALL INTERNO DEI LOCALI Gli apparecchi verranno installati in maniera tale da permettere l accessibilità agli organi di regolazione, sicurezza e controllo nonché la loro posizione consentirà la regolare manutenzione ordinaria. L allaccio degli apparecchi all impianto verrà eseguito con raccordi rigidi o tubazioni flessibili che non provocheranno sollecitazioni agli apparecchi di cui sopra. 5.0 LOCALI DI INSTALLAZIONE DI IMPIANTI CUCINA E LAVAGGIO STOVIGLIE La funzione del locale cucina è solo quella della preparazione dei pasti, ed esso è separato (mediante strutture REI) sia dalla sala ristorante che dal locale lavaggio stoviglie. Il locale lavaggio stoviglie, ai fini di un corretto ciclo di lavorazione, ha una comunicazione diretta con la sala ristorante e con il disimpegno a servizio del laboratorio didattico. Per quanto sopra non si terrà conto del locale lavaggio stoviglie in quanto è separato dalla cucina ed in esso non sono presenti apparecchiature alimentate a gas e la descrizione che segue si riferisce al locale cucina. 5.1 CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE Le strutture portanti e separanti del locale cucina, tenuto conto che sono presenti delle apparecchiature che sviluppano, complessivamente, una potenzialità di 183,00 kw, devono avere una resistenza al fuoco minima pari a REI 120 che sarà ottenuta nel seguente modo: 18

21 - Per i pilastri e le travi si procede con l applicazione, sulla faccia a vista, di un intonaco di tipo omologato avente una caratteristica REI 120; - Per i tegoli, la protezione sarà realizzata mediante la posa in opera di un controsoffitto, ad orditura nascosta, con caratteristica REI Le pareti di separazione saranno realizzate direttamente con blocchetti di calcestruzzo aerato autoclavato (densità di 500 kg/mc) dello spessore di cm 15 con resistenza al fuoco certificata non inferiore a EI 180 (v. All. 4.a Tavole grafiche antincendio: Elab. N 4 Tav. n 11); - Le porte saranno realizzate con elementi aventi una resistenza al fuoco pari a REI 120 e inoltre saranno dotate di chiusura automatica, realizzata mediante fermi elettromagnetici con pulsanti di sgancio, collegata direttamente alla centrale di rilevazione incendi (v. All. 4.a Tavole grafiche antincendio: Elab. N 4 Tavv. n 9-11); 5.2 ACCESSO E COMUNICAZIONI L accesso interno alla cucina avverrà direttamente dal corridoio di disimpegno e dalla sala ristorante a mezzo porte resistenti al fuoco (REI 120) della larghezza pari a ml 1,20 dotate di fermi elettromagnetici con pulsanti di sgancio collegati alla centrale di rilevazione incendi. All interno della cucina, come già detto nella relazione di prevenzione incendi, saranno posizionati n 4 rilevatori di massima temperatura collegati alla centralina antincendio e due pulsanti di allarme incendio. L accesso dall esterno avverrà mediante una porta della larghezza di cm 120 in classe 0 di reazione al fuoco. 6.0 IMPIANTO DI ADDUZIONE DEL GAS L impianto a gas metano sarà costituito da una tubazione principale, derivata direttamente a valle del gruppo di misura dell Ente erogatore, la quale andrà ad alimentare un collettore dal quale partono le tubazioni che alimenteranno singolarmente i vari utilizzatori. Solo l alimentazione del forno sarà direttamente derivata dalla tubazione principale al fine di evitare interferenze con la restante impiantistica interna che passerà a pavimento. La tubazione principale, in prossimità del gruppo di misura, sarà dotata di elettrovalvola d intercettazione che interromperà, in caso di fughe di gas, il flusso verso il collettore. La tubazione di alimentazione del collettore sarà a vista mentre le tubazioni in uscita dal collettore saranno poste, entro guaina, sotto traccia e avranno una sezione adeguata alla potenzialità del singolo utilizzatore. Sia in partenza sia all arrivo all apparecchiatura, le tubazioni saranno dotate di valvola d intercettazione che indicherà chiaramente la posizione di aperto e chiuso. Il calcolo della tubazione principale che alimenta il collettore e quello delle singole tubazioni che alimenteranno le utenze è stato effettuato tenendo conto della potenzialità degli utilizzatori in maniera tale che la perdita di carico, tra l inizio e l arrivo, non sia superiore a 5 mm di colonna d acqua. Per il calcolo della sezione della tubazione principale si è tenuto conto della somma delle potenzialità degli apparecchi utilizzatori. L impianto di rilevazione dei gas sarà costituito da una centrale, indipendente da quella di rilevazione fumi, alla quale saranno collegati i rilevatori e l elettrovalvola di cui sopra. I rivelatori del gas, allo stesso modo dei rilevatori termici, saranno installati direttamente sul controsoffitto piano e in particolare ne verranno posizionati n. 4 visto che la superficie del locale cucina è di circa mq 85,00 e lo loro copertura è di circa mq 20,00 per ogni singolo rilevatore posto in queste condizioni (soffitto piano). 19

22 Per quanto riguarda la disposizione planimetria i rilevatori saranno disposti in prossimità degli utilizzatori in maniera tale da essere lontani dalle prese da cui viene immessa l aria esterna. Per la loro individuazione planimetrica si rimanda all elaborato grafico allegato alla presente (v. All. 4.a Tavole grafiche antincendio: Elab. N 4 Tav. n 12); I fori di passaggio dei cavi del sistema di rivelazione gas e fumi saranno adeguatamente sigillati con prodotti siliconici. 6.1 MATERIALI L impianto e i materiali impiegati per la sua realizzazione saranno conformi alla legislazione tecnica vigente. Il dimensionamento delle tubazioni e degli eventuali riduttori di pressione sarà tale da garantire il corretto funzionamento degli apparecchi di utilizzazione TUBAZIONI All esterno (dal gruppo di misura al collettore posizionato all esterno della cucina) verrà impiegata una tubazione di acciaio senza saldatura longitudinale conforme, per caratteristiche qualitative e dimensionali, a quelle indicate dalla normativa UNI 8863 serie media, mentre dal collettore ai vari utilizzatori sarà impiegata una tubazione in HDPE PE GIUNZIONI, RACCORDI, PEZZI SPECIALI Le giunzioni dei tubi in acciaio saranno realizzate mediante raccordi filettati con pezzi speciali in acciaio o in ghisa malleabile ovvero a mezzo saldatura di testa per fusione. Tenuto conto che si è in presenza di gas con densità minore di 0,8, nella giunzione delle tubazioni, a mezzo raccordi filettati, sarà consentito, quale mezzo di tenuta, solamente l impiego di canapa con mastici adatti nastro di tetrafluoroetilene, mastici idonei per lo specifico gas. Non sarà impiegata biacca, minio e materiali simili. Le valvole impiegate per le tubazioni in acciaio saranno di facile manovrabilità con possibilità di rilevare le posizioni di aperto e chiuso. Esse saranno in acciaio, in ottone, o in ghisa sferoidale e avranno una sezione libera di passaggio non inferiore al 75 % di quella del tubo sul quale sono inserite. Le valvole impiegate per le tubazioni in rame saranno di facile manovrabilità con possibilità di rilevare le posizioni di aperto e chiuso. Esse saranno in acciaio, in ottone, o bronzo e avranno una sezione libera di passaggio non inferiore al 75 % di quella del tubo sul quale vengono inserite. 6.2 POSA IN OPERA Il percorso della tubazione esterna in acciaio sarà a vista a una distanza di circa cm 2 dal filo parete e adeguatamente ancorata (ogni 2,50 ml) al fine di evitare scuotimenti, vibrazioni, oscillazioni. In ogni caso la sua posizione sarà tale da evitare eventuali urti o danneggiamenti. Il collettore, in ingresso, sarà dotato di una valvola d intercettazione che indicherà chiaramente la posizione di aperto e chiuso. Dal collettore ai vari apparecchi utilizzatori sarà impiegata una tubazione interna in rame posta entro guaina direttamente sulla caldana del solaio e ricoperta da cm 2 di malta cementizia. All uscita del pavimento lo spazio che intercorre tra la tubazione e la guaina di cui sopra sarà sigillata, in corrispondenza del filo pavimento, con materiali adatti in maniera tale che un eventuale fuga di gas sfiati verso l esterno. Nell attraversamento del muro perimetrale esterno la guaina sarà murata con malta di 20

RELAZIONE TECNICA SPECIALISTICA

RELAZIONE TECNICA SPECIALISTICA PREMESSA... 3 DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO... 3 DESCRIZIONE DEL PROGETTO... 4 OPERE CIVILI... 6 NORME DI RIFERIMENTO... 8 NORME RELATIVE ALLA SICUREZZA ED ALLA PREVENZIONE INCENDI... 8 NORME RELATIVE

Dettagli

RELAZIONE TECNICA SPECIALISTICA

RELAZIONE TECNICA SPECIALISTICA PREMESSA...3 DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO... 3 DESCRIZIONE DEL PROGETTO... 4 OPERE CIVILI...6 NORME DI RIFERIMENTO...7 NORME RELATIVE ALLA SICUREZZA ED ALLA PREVENZIONE INCENDI... 7 NORME RELATIVE

Dettagli

Norme di sicurezza antincendi per gli edifici di civile abitazione arch. Antonio Esposito Comando Provinciale VV.F. Pisa

Norme di sicurezza antincendi per gli edifici di civile abitazione arch. Antonio Esposito Comando Provinciale VV.F. Pisa «Scienza e Tecnica della Prevenzione Incendi» A.A. 2013-2014 Norme di sicurezza antincendi per gli edifici di civile abitazione arch. Antonio Esposito Comando Provinciale VV.F. Pisa DPR 151/2011 Regolamento

Dettagli

REALIZZAZIONE DI CENTRO RESIDENZIALE DI CURE PALLIATIVE HOSPICE IN SPICCHIO 2 STRALCIO ESECUTIVO FUNZIONALE

REALIZZAZIONE DI CENTRO RESIDENZIALE DI CURE PALLIATIVE HOSPICE IN SPICCHIO 2 STRALCIO ESECUTIVO FUNZIONALE INDICE 1) Premessa 2) Progetto edilizio 3) verifica norme antincendio 4) Attività 91 5) Mezzi ed impianti fissi di estinzione 6) Segnaletica di sicurezza 1 REALIZZAZIONE DI CENTRO RESIDENZIALE DI CURE

Dettagli

LA SICUREZZA ANTINCENDIO LA SICUREZZA ANTINCENDIO NEGLI OSPEDALI

LA SICUREZZA ANTINCENDIO LA SICUREZZA ANTINCENDIO NEGLI OSPEDALI LA SICUREZZA ANTINCENDIO LA SICUREZZA ANTINCENDIO NEGLI OSPEDALI dott. ing. Emilio Milano pagina 1 COS E LA PREVENZIONE INCENDI Decreto Legislativo 8 marzo 2006, n. 139 - Capo III - Art. 13 (S.O.G.U. Serie

Dettagli

GUIDA ALL INSTALLAZIONE DI UN SISTEMA FISSO AUTOMATICO DI RIVELAZIONE E ALLARME D INCENDIO

GUIDA ALL INSTALLAZIONE DI UN SISTEMA FISSO AUTOMATICO DI RIVELAZIONE E ALLARME D INCENDIO GUIDA ALL INSTALLAZIONE DI UN SISTEMA FISSO AUTOMATICO DI RIVELAZIONE E ALLARME D INCENDIO La presente guida mette in risalto solo alcuni punti salienti estrapolati dalla specifica norma UNI 9795 con l

Dettagli

RELAZIONE CALCOLO CARICO INCENDIO VERIFICA TABELLARE RESISTENZA AL FUOCO **** **** **** D.M. Interno 09 Marzo 2007 D.M. 16 Febbraio 2007 L.C.

RELAZIONE CALCOLO CARICO INCENDIO VERIFICA TABELLARE RESISTENZA AL FUOCO **** **** **** D.M. Interno 09 Marzo 2007 D.M. 16 Febbraio 2007 L.C. RELAZIONE CALCOLO CARICO INCENDIO VERIFICA TABELLARE RESISTENZA AL FUOCO **** **** **** D.M. Interno 09 Marzo 2007 D.M. 16 Febbraio 2007 L.C. 15/02/2008 L.C. 28/03/2008 GENERALITA' COMPARTIMENTI La presente

Dettagli

RELAZIONE TECNICA INQUADRAMENTO GENERALE

RELAZIONE TECNICA INQUADRAMENTO GENERALE Permesso di costruire Centro-Video-Gioco-Sport FABBRICATO: COMMERCIALE-DIREZIONALE RELAZIONE TECNICA INQUADRAMENTO GENERALE Il fabbricato oggetto dell attuale presentazione per il rilascio del permesso

Dettagli

Il dm 7 agosto 2012 e la gestione delle modifiche del rischio incendio nelle attività soggette al DPR 151/11.

Il dm 7 agosto 2012 e la gestione delle modifiche del rischio incendio nelle attività soggette al DPR 151/11. FORUM di PREVENZIONE INCENDI Il dm 7 agosto 2012 e la gestione delle modifiche del rischio incendio nelle attività soggette al DPR 151/11. Francesco Notaro Nucleo Investigativo Antincendi Milano 27 Settembre

Dettagli

LA PREVENZIONE INCENDI NELLE ATTIVITA SCOLASTICHE

LA PREVENZIONE INCENDI NELLE ATTIVITA SCOLASTICHE CONVEGNO SICUREZZA: QUALI EQUILIBRI tra SCUOLA ed ENTI LOCALI? LA PREVENZIONE INCENDI NELLE ATTIVITA SCOLASTICHE ASTI, 16 aprile 2012 Ing. Francesco ORRU Normativa Classificazione Scelta dell area Ubicazione

Dettagli

L AUTORIMESSA IN CONDOMINIO CON CAPACITA DI PARCAMENTO SINO A 9 AUTOVEICOLI IL RISPETTO DELLA NORMATIVA ANTINCENDIO

L AUTORIMESSA IN CONDOMINIO CON CAPACITA DI PARCAMENTO SINO A 9 AUTOVEICOLI IL RISPETTO DELLA NORMATIVA ANTINCENDIO L AUTORIMESSA IN CONDOMINIO CON CAPACITA DI PARCAMENTO SINO A 9 AUTOVEICOLI IL RISPETTO DELLA NORMATIVA ANTINCENDIO Via Panfilo Tedeschi 1 67100 L'Aquila (AQ) Tel./Fax 086262641 www.zedprogetti.it NOTE

Dettagli

QT_EFC_03. I sistemi di Evacuazione Fumo e Calore nelle regole tecniche di Prevenzione Incendio QUADERNO TECNICO EFC_03

QT_EFC_03. I sistemi di Evacuazione Fumo e Calore nelle regole tecniche di Prevenzione Incendio QUADERNO TECNICO EFC_03 QT_EFC_03 I sistemi di Evacuazione Fumo e Calore nelle regole tecniche di Prevenzione Incendio QUADERNO TECNICO EFC_03 Il presente documento è stato realizzato dall ufficio tecnico Zenital, coordinato

Dettagli

Nuovo codice di prevenzione incendi. Capitolo S.9: Operatività antincendio

Nuovo codice di prevenzione incendi. Capitolo S.9: Operatività antincendio Nuovo codice di prevenzione incendi Capitolo S.9: Operatività antincendio Istituto Superiore Antincendi, Roma Cos è?? Perchè?? Cos è? E la strategia antincendio che ha come scopo rendere possibile l effettuazione

Dettagli

PREVENZIONE INCENDI norme e procedure

PREVENZIONE INCENDI norme e procedure PREVENZIONE INCENDI norme e procedure dott. ing. Gioacchino Giomi COMANDANTE VIGILI DEL FUOCO ROMA 1 abitazione 2 fabbrica 3 albergo 4 albergo 5 CHE COSA E LA PREVENZIONE INCENDI è una funzione di preminente

Dettagli

I&Q STUDIO TECNICO ASSOCIATO COMUNE DI SEGRATE PROVINCIA DI MILANO

I&Q STUDIO TECNICO ASSOCIATO COMUNE DI SEGRATE PROVINCIA DI MILANO I&Q STUDIO TECNICO ASSOCIATO COMUNE DI SEGRATE PROVINCIA DI MILANO AL COMANDO PROVINCIALE DEI VV.F. DI MILANO Ufficio Prevenzione Incendi Relazione tecnica concernente l installazione di cucina per ristorante

Dettagli

LA COMPARTIMENTAZIONE LE DISTANZE DI SICUREZZA

LA COMPARTIMENTAZIONE LE DISTANZE DI SICUREZZA Ordine degli Ingegneri della provincia di Taranto Corso di specializzazione in prevenzione incendi ai sensi della Legge 818/1984 e del D.M. 25/3/1985 MODULO C Tecnologie dei materiali e delle strutture

Dettagli

* * * * * Pratica VV.F. 4996

* * * * * Pratica VV.F. 4996 Azienda Ospedaliera Policlinico di Modena ******** ADEGUAMENTO ANTINCENDIO AL PROGETTO GUIDA DEGLI ATRI E DEI VANI SCALA DEL POLICLINICO DI MODENA RELAZIONE TECNICA * * * * * Pratica VV.F. 4996 L AMMINISTRAZIONE

Dettagli

PROGETTO PRELIMINARE PER L ADEGUAMENTO ALLE NORME DI SICUREZZA ANTINCENDIO DI EDIFICIO COMUNALE ADIBITO AD ASILO NIDO

PROGETTO PRELIMINARE PER L ADEGUAMENTO ALLE NORME DI SICUREZZA ANTINCENDIO DI EDIFICIO COMUNALE ADIBITO AD ASILO NIDO STUDIO TECNICO ING. MERIZZI PAOLO PROGETTAZIONI E CONSULENZE IN MATERIA TERMOTECNICA E ANTINCENDIO Via Roncari, 39a 21023 BESOZZO (VA) Tel. - Fax 0332/970477 - e-mail: pmerizzi@gmail.com PROGETTO PRELIMINARE

Dettagli

Sommario PREMESSA... 1 NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 1 CALCOLO ILLUMINOTECNICO... 4

Sommario PREMESSA... 1 NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 1 CALCOLO ILLUMINOTECNICO... 4 Relazione di calcolo illuminotecnico Sommario PREMESSA... 1 NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 1 CALCOLO ILLUMINOTECNICO... 4 PREMESSA Oggetto del seguente lavoro è il calcolo illuminotecnico da effettuarsi nel

Dettagli

Installazione dei contatori a membrana per reti gas metano

Installazione dei contatori a membrana per reti gas metano Installazione dei contatori a membrana per reti gas metano Tutti i contatori per gas combustibile sono strumenti di misura di precisionee pertanto vanno movimentati con le dovute cautele, sia durante le

Dettagli

installati in attività disciplinate da specifiche disposizioni tecniche di prevenzione incendi in base al sistema di classificazione europeo

installati in attività disciplinate da specifiche disposizioni tecniche di prevenzione incendi in base al sistema di classificazione europeo DECRETO MINISTERIALE 15 marzo 2005 Requisiti di reazione al fuoco dei prodotti da costruzione installati in attività disciplinate da specifiche disposizioni tecniche di prevenzione incendi in base al sistema

Dettagli

RELAZIONE TECNICA DELL IMPIANTO TERMICO

RELAZIONE TECNICA DELL IMPIANTO TERMICO RELAZIONE TECNICA DELL IMPIANTO TERMICO (Allegato alla dichiarazione di conformità o all attestazione di corretta esecuzione dell impianto a gas di cui al modello I allegato alla Delibera AEEG n 40/04)

Dettagli

Schema di decreto ministeriale, recante Approvazione di norme tecniche di prevenzione incendi per le attività di ufficio, ai sensi dell'articolo 15

Schema di decreto ministeriale, recante Approvazione di norme tecniche di prevenzione incendi per le attività di ufficio, ai sensi dell'articolo 15 Schema di decreto ministeriale, recante Approvazione di norme tecniche di prevenzione incendi per le attività di ufficio, ai sensi dell'articolo 15 del decreto legislativo 8 marzo 2006, n. 139. Il Ministro

Dettagli

CONSIGLIO NAZIONALE DEI PERITI INDUSTRIALI

CONSIGLIO NAZIONALE DEI PERITI INDUSTRIALI CONSIGLIO NAZIONALE DEI PERITI INDUSTRIALI E DEI PERITI INDUSTRIALI LAUREATI PRESSO IL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA 00187 Roma Via di San Basilio, 72 Tel. +39 06.42.00.84 Fax +39 06.42.00.84.44/5 www.cnpi.it

Dettagli

Il progetto di prevenzione incendi nella GDO:

Il progetto di prevenzione incendi nella GDO: Dal progetto alla gestione Il progetto di prevenzione incendi nella GDO: elementi tecnici e aspetti procedurali alla luce della Nuova Regola Tecnica di Prevenzione incendi per i Centri Commerciali di Mario

Dettagli

Inpdap ISTITUTO NAZIONALE DI PREVIDENZA PER I DIPENDENTI DELL AMMINISTRAZIONE PUBBLICA DIREZIONE COMPARTIMENTALE DELLA LOMBARDIA

Inpdap ISTITUTO NAZIONALE DI PREVIDENZA PER I DIPENDENTI DELL AMMINISTRAZIONE PUBBLICA DIREZIONE COMPARTIMENTALE DELLA LOMBARDIA Inpdap ISTITUTO NAZIONALE DI PREVIDENZA PER I DIPENDENTI DELL AMMINISTRAZIONE PUBBLICA DIREZIONE COMPARTIMENTALE DELLA LOMBARDIA EDIFICIO SITO IN VIA FORTEZZA N. 11 - MILANO SEDE TERRITORIALE INPDAP ATTIVITA

Dettagli

RELAZIONE TECNICA_IMPIANTO GAS METANO

RELAZIONE TECNICA_IMPIANTO GAS METANO RELAZIONE TECNICA_IMPIANTO GAS METANO Il gas metano sarà addotto, per ogni piano, con tubazione come le tavole allegate mostrano esterne al fabbricato e ad esso ancorate a vista. La rete principale sarà

Dettagli

Prot. n 10493 Roma, 14 dicembre 2004 -AL SIG. DIRETTORE CENTRALE PER L EMERGENZA E IL SOCCORSO TECNICO SEDE

Prot. n 10493 Roma, 14 dicembre 2004 -AL SIG. DIRETTORE CENTRALE PER L EMERGENZA E IL SOCCORSO TECNICO SEDE Prot. n 10493 Roma, 14 dicembre 2004 LETTERA CIRCOLARE -AL SIG. VICE CAPO DIPARTIMENTO VICARIO -AL SIG. DIRETTORE CENTRALE PER L EMERGENZA E IL SOCCORSO TECNICO -AL SIG. DIRETTORE CENTRALE PER LA FORMAZIONE

Dettagli

Capitolo 3 EDIFICIO ED IMPIANTI TECNOLOGICI

Capitolo 3 EDIFICIO ED IMPIANTI TECNOLOGICI Capitolo 3 EDIFICIO ED IMPIANTI TECNOLOGICI 3.1. Descrizione dell edificio 3.2. Descrizione delle vie di esodo 3.3. Impianto elettrico 3.3.1. Impianto di illuminazione 3.3.2. Impianto di illuminazione

Dettagli

Il sistema dei controlli VV.F. Il D.M. 22 gennaio 2008, n. 37

Il sistema dei controlli VV.F. Il D.M. 22 gennaio 2008, n. 37 Il sistema dei controlli VV.F. Il D.M. 22 gennaio 2008, n. 37 1 D. M. 22/01/2008 n.37 Ministero dello Sviluppo Economico - Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11- quaterdecies, comma 13,

Dettagli

TIPOLOGIE IMPIANTISTICHE

TIPOLOGIE IMPIANTISTICHE TIPOLOGIE IMPIANTISTICHE La scelta della tipologia impiantistica varia a seconda della destinazione d uso: EDILIZIA CIVILE: Classe Esempi 1 Locali per la residenza Alloggi ad uso privato 2 Locali per il

Dettagli

La nuova regola tecnica di prevenzione incendi per le strutture sanitarie

La nuova regola tecnica di prevenzione incendi per le strutture sanitarie CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO Comando Provinciale di Lecco La nuova regola tecnica di prevenzione incendi per le strutture sanitarie Lecco, 16 Settembre 2015 Le strutture sanitarie: le criticità

Dettagli

1. INDIVIDUAZIONE DELLE ATTIVITA' SOGGETTE AI CONTROLLI DI PREVENZIONE INCENDI

1. INDIVIDUAZIONE DELLE ATTIVITA' SOGGETTE AI CONTROLLI DI PREVENZIONE INCENDI 1. INDIVIDUAZIONE DELLE ATTIVITA' SOGGETTE AI CONTROLLI DI PREVENZIONE INCENDI Con riferimento al DPR 151/2011 "Regolamento recante disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione incendi, a norma

Dettagli

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO. Comune di Pisa

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO. Comune di Pisa DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO DOCUMENTO REDATTO AI SENSI DEL D. Lgs. 9 aprile 2008, n 81 D.M. 10 marzo 1998 D.P.R. 151 11 agosto 2011 Comune di Pisa Asilo Nido Marina di Pisa Il tecnico

Dettagli

Ordine degli Ingegneri della Provincia di Vicenza

Ordine degli Ingegneri della Provincia di Vicenza Ordine degli Ingegneri della Provincia di Vicenza Corso di specializzazione in Prevenzione incendi (Legge 7 dicembre 1984, n. 818) Compartimentazione Distanze di sicurezza Ing. Silvano BARBERI Corpo Nazionale

Dettagli

2 Principali misure di protezione antincendio da adottare

2 Principali misure di protezione antincendio da adottare Cancelleria comunale Via Municipio 13 6850 Mendrisio 058 688 31 10 cancelleria@mendrisio.ch mendrisio.ch C O STRUZIONI P R OVVISORI E L I N EE GUI D A DI PROTEZIONE ANTINCENDIO 1 Scopi e basi legali 1.1

Dettagli

Le guide degli alberghi. La prevenzione incendi Il registro dei controlli

Le guide degli alberghi. La prevenzione incendi Il registro dei controlli Le guide degli alberghi La prevenzione incendi Il registro dei controlli INTRODUZIONE L art. 5 del D.P.R. n. 37/98, disciplinando i principali adempimenti gestionali finalizzati a garantire il corretto

Dettagli

MINISTERO DELL INTERNO COMANDO PROVINCIALE VIGILI DEL FUOCO DI CREMONA

MINISTERO DELL INTERNO COMANDO PROVINCIALE VIGILI DEL FUOCO DI CREMONA 27/06/13 MINISTERO DELL INTERNO COMANDO PROVINCIALE VIGILI DEL FUOCO DI CREMONA Gruppo Interprofessionale Provincia di Cremona Seminario di aggiornamento ai sensi del D.M. 5 agosto 2011 27 giugno 2013

Dettagli

RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA Scuola Elementare F.lli Rossetti Via San Zeno PROGETTO ESECUTIVO SOSTITUZIONE GENERATORE TERMICO

RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA Scuola Elementare F.lli Rossetti Via San Zeno PROGETTO ESECUTIVO SOSTITUZIONE GENERATORE TERMICO Ing. Paolo Silveri Via Valle Bresciana, 10 25127 Brescia Tel. 347.9932215 silveri.progea@gmail.com COMUNE di ODOLO Provincia di Brescia RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA Scuola Elementare F.lli Rossetti Via

Dettagli

ANACI ROMA INCENDIO NEI CONDOMINI

ANACI ROMA INCENDIO NEI CONDOMINI INCENDIO NEI CONDOMINI FILMATO ANACI ROMA TRIANGOLO DEL FUOCO PRIMA DOMANDA... L incendio scoppia nei condomini moderni... o anche nei condomini antichi? L incendio non ha età! ANACI ROMA Dove può scoppiare

Dettagli

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI M.I.U.R. - U.S.R. LAZIO - Istituto di Istruzione Superiore "TULLIANO" 03033 ARPINO (FR) fris060008@istruzione.it FRIS006008 C.F. 91011090601 C/C Postale 28880003 Sez. Ass. Liceo Ginnasio - FRPC00601G :

Dettagli

RELAZIONE TECNICA VV.F

RELAZIONE TECNICA VV.F VAR. MET.: DERIVAZ. PER MARATEA DN 250 (10 ) - 75 bar L = 508 m RELAZIONE TECNICA VV.F 3 Nov. 12 Emissione per permessi con inserita P.E. Faragasso Lupinacci Barci 2 Giu. 12 Variato tracciato Inserita

Dettagli

RETI DI DISTRIBUZIONE DEL GAS METANO DOTT. ING. MARIA VINCENZA SACCONE

RETI DI DISTRIBUZIONE DEL GAS METANO DOTT. ING. MARIA VINCENZA SACCONE RETI DI DISTRIBUZIONE DEL GAS METANO DOTT. ING. MARIA VINCENZA SACCONE LE DISPOSIZIONI NORMATIVE PRINCIPALI Legge 1083 del 6/12/1971 Norme per la sicurezza dell impiego del gas comb.le Decreto Ministeriale

Dettagli

Locale gruppo elettrogeno (Scheda)

Locale gruppo elettrogeno (Scheda) LOCALE GRUPPO ELETTROGENO Sistema di alimentazione: TT, TN-S, IT Norme di riferimento: Norma CEI 64-8 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e

Dettagli

COMUNE di CHIOGGIA. Scheda per l individuazione degli impianti soggetti all obbligo del progetto (art.5 D.M. n 37 del 22/01/2008) DITTA:

COMUNE di CHIOGGIA. Scheda per l individuazione degli impianti soggetti all obbligo del progetto (art.5 D.M. n 37 del 22/01/2008) DITTA: COMUNE di CHIOGGIA Scheda per l individuazione degli impianti soggetti all obbligo del progetto (art.5 D.M. n 37 del 22/01/2008) DATI IDENTIFICATIVI DELL INTERVENTO: DITTA: PRATICA EDILIZIA: DESCRIZIONE

Dettagli

OBIETTIVI DI UN PIANO DELLE EMERGENZE E DI EVACUAZIONE

OBIETTIVI DI UN PIANO DELLE EMERGENZE E DI EVACUAZIONE OBIETTIVI DI UN PIANO DELLE EMERGENZE E DI EVACUAZIONE MINIMIZZARE I DANNI ALLE PERSONE AGEVOLARE L ESODO DALLE STRUTTURE PREVENIRE O LIMITARE I DANNI AL PATRIMONIO, ALL ATTIVITA LAVORATIVA ED AGLI AMBIENTI

Dettagli

REGOLE TECNICHE VERTICALI Attività ricettive turistico - alberghiere

REGOLE TECNICHE VERTICALI Attività ricettive turistico - alberghiere Capitolo V 6 REGOLE TECNICHE VERTICALI ricettive turistico - alberghiere Scopo e campo di applicazione...2 Classificazioni...2 Profili di rischio...3 Strategia antincendio...3 Vani degli ascensori..6 Capitolo

Dettagli

IL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI di concerto con IL MINISTRO DELLA SALUTE

IL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI di concerto con IL MINISTRO DELLA SALUTE Decreto del Ministero dell interno 4 febbraio 2011 Definizione dei criteri per il rilascio delle autorizzazioni di cui all art. 82, comma 2, del D.Lgs. 09/04/2008, n. 81, e successive modifiche ed integrazioni.

Dettagli

IMPIANTI MECCANICI: RELAZIONE DI CALCOLO

IMPIANTI MECCANICI: RELAZIONE DI CALCOLO INDICE 1 GENERALITÀ...2 1.1 Oggetto della relazione...2 2 NORMATIVA DI RIFERIMENTO...3 2.1 Impianto di riscaldamento...3 2.2 Impianto idrico-sanitario...5 2.3 Impianto antincendio...5 2.4 Impianto di scarico...6

Dettagli

Antincendio: resistenza e reazione al fuoco di prodotti ed elementi costruttivi Verifiche e controlli del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco

Antincendio: resistenza e reazione al fuoco di prodotti ed elementi costruttivi Verifiche e controlli del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco Antincendio: resistenza e reazione al fuoco di prodotti ed elementi costruttivi Verifiche e controlli del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco Torino 23.10.2013 SCIA antincendio: adempimenti e verifiche

Dettagli

Il D.M. 16 maggio 1987, n 246. Norme di sicurezza antincendi per gli edifici di civile abitazione.

Il D.M. 16 maggio 1987, n 246. Norme di sicurezza antincendi per gli edifici di civile abitazione. Il D.M. 16 maggio 1987, n 246 Norme di sicurezza antincendi per gli edifici di civile abitazione. 1 1.0. Scopo Le presenti norme hanno per oggetto i criteri di sicurezza antincendi da applicare agli edifici

Dettagli

PROVINCIA DI CREMONA c.f. 80002130195

PROVINCIA DI CREMONA c.f. 80002130195 PROVINCIA DI CREMONA c.f. 80002130195 UFFICIO TECNICO SETTORE DELL EDILIZIA Via Bella Rocca, 7-26100 CREMONA - tel. 4061 - fax n 0372/406474 e-mail: edilizia@provincia.cremona.it ITIS G. GALILEI CREMA.

Dettagli

Istituto Superiore Per la Prevenzione E la Sicurezza del Lavoro

Istituto Superiore Per la Prevenzione E la Sicurezza del Lavoro Istituto Superiore Per la Prevenzione E la Sicurezza del Lavoro Dipartimento Territoriale di BRESCIA Via San Francesco d Assisi, 11 25122 BRESCIA Competenze ed Obblighi degli Organismi Notificati, dei

Dettagli

MINISTERO DELL' INTERNO

MINISTERO DELL' INTERNO MINISTERO DELL' INTERNO DECRETO 1 luglio 2014 Regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, costruzione ed esercizio delle attivita' di demolizioni di veicoli e simili, con relativi depositi,

Dettagli

IMPIANTO ELETTRICO RELATIVO A STABILE ADIBITO AD USO BAITA-BIVACCO, REALIZZATO IN ZONA PIAN VADA (COMUNE DI AURANO - VB)

IMPIANTO ELETTRICO RELATIVO A STABILE ADIBITO AD USO BAITA-BIVACCO, REALIZZATO IN ZONA PIAN VADA (COMUNE DI AURANO - VB) RELATIVO A STABILE ADIBITO AD USO BAITA-BIVACCO, REALIZZATO IN ZONA PIAN VADA (COMUNE DI AURANO - VB) 1. INTRODUZIONE Il bivacco di Pian Vadà è costituito da un edificio a due piani, ciascuno di superficie

Dettagli

IMPRESA SICURA s.r.l.

IMPRESA SICURA s.r.l. REGISTRO DEI CONTROLLI E DELLA MANUTENZIONE ANTINCENDIO ai sensi del D.P.R. 151/2011 IMPRESA SICURA s.r.l. Via N. Bixio n. 6 47042 - Cesenatico (FC) Tel. 0547.675661 - Fax. 0547.678877 e-mail: info@impresasicurasrl.it

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO DI PREGANZIOL SCUOLA DELL INFANZIA, SCUOLA PRIMARIA E SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO VIA A. MANZONI, 1 PREGANZIOL (TV)

ISTITUTO COMPRENSIVO DI PREGANZIOL SCUOLA DELL INFANZIA, SCUOLA PRIMARIA E SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO VIA A. MANZONI, 1 PREGANZIOL (TV) Progettazione antincendio Energia - Consulenze in campo ingegneristico Tel 348-8409562 mauro.bardelle@ingpec.eu ISTITUTO COMPRENSIVO DI PREGANZIOL SCUOLA DELL INFANZIA, SCUOLA PRIMARIA E SCUOLA SECONDARIA

Dettagli

INDICE Manuale Volume 2

INDICE Manuale Volume 2 INDICE Manuale Volume 2 Pag. NOTA DEGLI EDITORI PREFAZIONE 1. INTRODUZIONE 1 2. DISPOSIZIONI LEGISLATIVE E RIFERIMENTI NORMATIVI 3 2.1 Principali disposizioni legislative 3 2.2 Principali norme tecniche

Dettagli

O rdine degli Ingegneri della Provincia di Teramo

O rdine degli Ingegneri della Provincia di Teramo 9.00 13.00 Giorno Periodo Argomento Docente 20.03 23.03 24.03 27.03 30.03 Introduzione alla Prevenzione Incendi. Allegato I del D.M. 10 marzo 1998 (valutazione dei rischi di incendio nei luoghi di lavoro).

Dettagli

PARTICOLARI COSTRUTTIVI MURATURA ARMATA POROTON

PARTICOLARI COSTRUTTIVI MURATURA ARMATA POROTON PARTICOLARI COSTRUTTIVI MURATURA ARMATA POROTON La muratura armata rappresenta un sistema costruttivo relativamente nuovo ed ancora non molto conosciuto e le richieste di chiarimenti sulle modalità di

Dettagli

La sicurezza elettrica nel condominio

La sicurezza elettrica nel condominio La sicurezza elettrica nel condominio Relatore Francesco Mirabile Federazione Nazionale Amministratori Immobiliari 16/11/2014 EN Measure s.r.l 1 Indice del corso 1. Leggi di riferimento 2. Norme tecniche

Dettagli

della SICUREZZA NELLA SCUOLA

della SICUREZZA NELLA SCUOLA Informazione ai sensi del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81, D.M. 382/98, D.M. 363/98 e Circolare Ministero Pubblica Istruzione n. 119 del 29/4/1999 A B C della SICUREZZA NELLA SCUOLA Manuale ad uso dei docenti,

Dettagli

BQ Press GAS per impianti gas per uso domestico

BQ Press GAS per impianti gas per uso domestico BQ Press GAS in accoppiamento a tubi di rame conformi alla norma UNI 1057 nei diametri da 12 a 54 mm può essere utilizzato per la realizzazione di impianti a gas per usi domestici, non superiori la portata

Dettagli

BREVI CENNI SULLE NOVITA INTRODOTTE NEL DM 19 MARZO 2015 STRUTTURA D.M. 19 MARZO 2015

BREVI CENNI SULLE NOVITA INTRODOTTE NEL DM 19 MARZO 2015 STRUTTURA D.M. 19 MARZO 2015 BREVI CENNI SULLE NOVITA INTRODOTTE NEL DM 19 MARZO 2015 Sulla GU 2573/2015, n. 70 è stato pubblicato il D.M. 19 marzo 2015 recante "Aggiornamento della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione,

Dettagli

MINISTERO DELL'INTERNO

MINISTERO DELL'INTERNO Testo http://www.gazzettaufficiale.it/guri/attocompleto?datagazzetta=2007-... di 3 30/03/2007 19.43 MINISTERO DELL'INTERNO DECRETO 9 marzo 2007 Prestazioni di resistenza al fuoco delle costruzioni nelle

Dettagli

RELAZIONE IMPIANTO IDRICO SANITARIO

RELAZIONE IMPIANTO IDRICO SANITARIO INDICE 1- GENERALITA...2 2- RETI DI ADDUZIONE DELL ACQUA...3 3- RETI DI SCARICO SERVIZI IGIENICI...5 4- IMPIANO IDRICO ANTINCENDIO...6 5- RETI DI IDRANTI...6 6- IMPIANTI FISSI DI RILEVAZIONE INCENDI...7

Dettagli

NORME PER LA SICUREZZA DEGLI IMPIANTI (Adempimenti ai sensi dell art. 6, L. 05.03.1990 n. 46, e dell art. 4, D.P.R. 06.12.1991 n.

NORME PER LA SICUREZZA DEGLI IMPIANTI (Adempimenti ai sensi dell art. 6, L. 05.03.1990 n. 46, e dell art. 4, D.P.R. 06.12.1991 n. ALLEGATO 7 BIS ALLA RICHIESTA DI PERMESSO DI COSTRUIRE O DENUNCIA INIZIO ATTIVITA DICHIARAZIONE PER ADEMPIMENTI LEGGE N. 46/90 ALLO SPORTELLO UNICO PER L EDILIZIA DEL COMUNE DI SAN MARTI DI VENEZZE (RO)

Dettagli

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI RELATIVI ALLE STRUTTURE. (Allegato al DVR dell Azienda DSU Toscana) SEDE AMMINISTRATIVA VIA MASCAGNI SIENA

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI RELATIVI ALLE STRUTTURE. (Allegato al DVR dell Azienda DSU Toscana) SEDE AMMINISTRATIVA VIA MASCAGNI SIENA Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario della Toscana DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI RELATIVI ALLE STRUTTURE (Allegato al DVR dell Azienda DSU Toscana) SEDE AMMINISTRATIVA VIA MASCAGNI

Dettagli

Edifici e locali destinati ad uffici. Ing. Stefano Perri Funzionario Comando Regionale Vigili del Fuoco Aosta s.perri@regione.vda.

Edifici e locali destinati ad uffici. Ing. Stefano Perri Funzionario Comando Regionale Vigili del Fuoco Aosta s.perri@regione.vda. Edifici e locali destinati ad uffici Ing. Stefano Perri Funzionario Comando Regionale Vigili del Fuoco Aosta s.perri@regione.vda.it DPR 151/2011 N Attività Categoria A B C 71 Aziende ed uffici con oltre

Dettagli

SymCAD/C.A.T.S. modulo Antincendio

SymCAD/C.A.T.S. modulo Antincendio SymCAD/C.A.T.S. modulo Antincendio Potente ed aggiornato strumento di progettazione di reti idranti e sprinkler secondo le norme UNI EN 12845, UNI 10779 e NFPA 13 - - - - - - - - - - - - - - - - - - -

Dettagli

IE 010 Centrale idrica Ottobre 2014

IE 010 Centrale idrica Ottobre 2014 IE 010 Centrale idrica Ottobre 2014 Riferimenti normativi: Norma CEI 64-8 Guida CEI 64-50 Prima di effettuare il progetto dell impianto elettrico è necessario acquisire tutte le informazioni relative alla

Dettagli

RICHIESTA PARERE DI CONFORMITA ANTINCENDIO

RICHIESTA PARERE DI CONFORMITA ANTINCENDIO Settore Patrimonio e Demanio Servizi Progettazione Manutenzione Fabbricati Corso Matteotti, 3 23900 Lecco, Italia Telefono 0341.295111 Fax 0341.295444 AMPLIAMENTO I.P.S.S.C.T.S. G. FUMAGALLI IN CASATENOVO

Dettagli

Premessa 1. CARATTERISTICHE GENERALI DI PROGETTO. - Sistema di fornitura: corrente alternata trifase frequenza nominale pari a 50 Hz

Premessa 1. CARATTERISTICHE GENERALI DI PROGETTO. - Sistema di fornitura: corrente alternata trifase frequenza nominale pari a 50 Hz Premessa L impianto in questione è relativo ad un progetto per la realizzazione di un campo polivalente coperto e di un immobile adibito a spogliatoio presso la zona PIP. La documentazione di progetto

Dettagli

Allegati Obbligatori ( DM 37 / 2008 ) DICHIARAZIONE DI CONFORMITÀ N. DEL

Allegati Obbligatori ( DM 37 / 2008 ) DICHIARAZIONE DI CONFORMITÀ N. DEL DATI IDENTIFICATIVI DELL IMPIANTO Cod. rich. Venditore PDR Committente Impresa / Ditta Responsabile tecnico / Titolare La presente documentazione si riferisce alla seguente tipologia di intervento : impianto

Dettagli

La nuova regola tecnica sui centri commerciali (D.M. 27 luglio 2010)

La nuova regola tecnica sui centri commerciali (D.M. 27 luglio 2010) Corso scienza e tecnica della prevenzione incendi Pisa 11-12 Aprile 2014 La nuova regola tecnica sui centri commerciali (D.M. 27 luglio 2010) Dr. Ing. Fabio Bernardi C.N.VV.F. 1 2 Attività commerciali

Dettagli

CLASSIFICAZIONE INCENDI

CLASSIFICAZIONE INCENDI Lucidi lezione "Normativa Antincendio" Conformità edifici civili ed industriali alle norme di prevenzione incendi. Fase progettuale: - Vie di esodo - Autorimesse - Locali per impianti tecnologici (CT,

Dettagli

MINISTERO DELL INTERNO

MINISTERO DELL INTERNO MINISTERO DELL INTERNO DIPARTIMENTO DEI VIGILI DEL FUOCO, DEL SOCCORSO PUBBLICO E DELLA DIFESA CIVILE DIREZIONE CENTRALE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA TECNICA AREA PREVENZIONE INCENDI (Chiarimento)

Dettagli

NORME DI SICUREZZA ANTINCENDI PER GLI EDIFICI DI CIVILE ABITAZIONE

NORME DI SICUREZZA ANTINCENDI PER GLI EDIFICI DI CIVILE ABITAZIONE Decreto Ministero dell interno 16 maggio 1987, n. 246 Norme di sicurezza antincendi per gli edifici di civile abitazione. (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 148 del 27 giugno 1987) Il testo del presente

Dettagli

COMUNE DI Montecchio Maggiore PROVINCIA DI Vicenza

COMUNE DI Montecchio Maggiore PROVINCIA DI Vicenza COMUNE DI Montecchio Maggiore PROVINCIA DI Vicenza PROGETTO: Opere di messa a norma degli impianti dell edificio denominato ex scuola Pascoli ubicato in Via San Pio X, di proprietà del Comune di Montecchio

Dettagli

ALLEGATO - Norme di sicurezza antincendi per gli edifici di civile abitazione

ALLEGATO - Norme di sicurezza antincendi per gli edifici di civile abitazione D.M.Interno del 16/05/87, n.246 Norme di sicurezza antincendi per gli edifici di civile abitazione. Sono approvate le norme di sicurezza antincendi per gli edifici di civile abitazione contenute in allegato

Dettagli

Impianti telefonici interni (Scheda) IMPIANTI TELEFONICI INTERNI. Ultimo aggiornamento: 1 apr. 2008

Impianti telefonici interni (Scheda) IMPIANTI TELEFONICI INTERNI. Ultimo aggiornamento: 1 apr. 2008 IMPIANTI TELEFONICI INTERNI Sistema di alimentazione: Le società telefoniche, con le quali occorre prendere accordi, forniscono un armadietto unificato (420x140x70 mm) con sportello a serratura, per la

Dettagli

Reti Idranti Antincendio

Reti Idranti Antincendio Reti Idranti Antincendio Progettazione (installazione) collaudo e verifica alla luce dell edizione 2014 Ing. Luciano Nigro Rete Idranti Principale e più elementare presidio antincendio fisso Richiesta

Dettagli

L incendio Incendio a bordo 1 La normativa nel campo marittimo cura, in particolar modo, tutto quanto può essere connesso con il sinistro marittimo più frequente: l incendio a bordo. Sono previsti, nella

Dettagli

D.M. 16-05-1987, n. 246 Norme di sicurezza antincendi per gli edifici di civile abitazione.

D.M. 16-05-1987, n. 246 Norme di sicurezza antincendi per gli edifici di civile abitazione. D.M. 16-05-1987, n. 246 Norme di sicurezza antincendi per gli edifici di civile abitazione. (G.U. 27-06-1987, n. 148, Serie Generale) Preambolo IL MINISTRO DELL'INTERNO Vista la legge 27 dicembre 1941,

Dettagli

La sicurezza antincendio negli uffici

La sicurezza antincendio negli uffici G. Varisco C.T. ANIE AssoAscensori giovanni.varisco@kone.com Convegno La sicurezza antincendio negli uffici 13 marzo 2008 Istituto Superiore Antincendio Roma Le varie tipologie di ascensori previste dal

Dettagli

IL DIRETTORE GENERALE per il mercato, la concorrenza, il consumatore, la vigilanza e la normativa tecnica

IL DIRETTORE GENERALE per il mercato, la concorrenza, il consumatore, la vigilanza e la normativa tecnica DECRETO 19 maggio 2010 Modifica degli allegati al decreto 22 gennaio 2008, n. 37, concernente il regolamento in materia di attività di installazione degli impianti all'interno degli edifici. IL DIRETTORE

Dettagli

PROCEDURE STANDARDIZZATE PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI AI SENSI DELL ART. 29 D.Lgs. N 81

PROCEDURE STANDARDIZZATE PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI AI SENSI DELL ART. 29 D.Lgs. N 81 PROCEDURE STANDARDIZZATE PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI AI SENSI DELL ART. 29 D.Lgs. N 81 Fare clic per modificare lo stile del sottotitolo dello schema Indicazioni per la stesura del documento standardizzato

Dettagli

IL DIRIGENTE SCOLASTICO E L ENTE PROPRIETARIO: GLI ATTORI PRIMARI DELLA. corretto rapporto tra Scuole, Enti Locali e Organi di Vigilanza

IL DIRIGENTE SCOLASTICO E L ENTE PROPRIETARIO: GLI ATTORI PRIMARI DELLA. corretto rapporto tra Scuole, Enti Locali e Organi di Vigilanza IL DIRIGENTE SCOLASTICO E L ENTE PROPRIETARIO: GLI ATTORI PRIMARI DELLA SICUREZZA SCU NELLA SCUOLA Procedure operative per la gestione del corretto rapporto tra Scuole, Enti Locali e Organi di Vigilanza

Dettagli

Dichiarazione di conformità per caldaie a carica manuale

Dichiarazione di conformità per caldaie a carica manuale Ufficio di contatto marchio di qualità: Moritz Dreher Neugasse 6 CH-8005 Zürich Tel.: +41 (0)44 250 88 16 Fax.: +41 (0)44 250 88 22 Email: dreher@holzenergie.ch Marchio di qualità Energia leg Svizzera

Dettagli

Progetto di un edificio da destinare ad officina di riparazione autovetture con annesso salone di esposizione e vendita

Progetto di un edificio da destinare ad officina di riparazione autovetture con annesso salone di esposizione e vendita Progetto di un edificio da destinare ad officina di riparazione autovetture con annesso salone di esposizione e vendita Sessione anno 1990 Prima prova scritto-grafica A confine con una strada di un centro

Dettagli

DOTT. ING. ALESSANDRO ZITO

DOTT. ING. ALESSANDRO ZITO PREMESSA La presente relazione è stata predisposta secondo quanto esplicitamente indicato, per la redazione del Progetto Esecutivo, dall art. 35. Relazioni specialistiche del D.P.R. 5 ottobre 2010, n.

Dettagli

Decreto Ministero dell' Interno n. 246 del 16 maggio 1987

Decreto Ministero dell' Interno n. 246 del 16 maggio 1987 Decreto Ministero dell' Interno n. 246 del 16 maggio 1987 Norme di sicurezza antincendio per gli edifici di civile abitazione. Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Repubblica Italiana n.148 del 27.06.1987

Dettagli

LINEE GUIDA IN MERITO ALL ACQUISTO E ALL USO DI MACCHINE E/O APPARECCHI ELETTRICI SOMMARIO

LINEE GUIDA IN MERITO ALL ACQUISTO E ALL USO DI MACCHINE E/O APPARECCHI ELETTRICI SOMMARIO Pag. 1 / 6 1 MODIFICHE 2 PREMESSA 3 DEFINIZIONI SOMMARIO 4 PRINCPALI NORMATIVE DI RIFERIMENTO 5 MESSA IN SERVIZIO E UTILIZZO 6 INDICAZIONI PER UN CORRETTO ACQUISTO 7 SICUREZZA E MARCATURA CE 8 PROTOTIPI

Dettagli

PROBLEMATICHE SEGNALATE DALLE SCUOLE

PROBLEMATICHE SEGNALATE DALLE SCUOLE Provveditorato agli studi di Potenza A.S. 1997/98 PROBLEMATICHE SEGNALATE DALLE SCUOLE A cura di Pasquale Francesco Costante MONITORAGGIO ATTIVITA' DI 1 PREVENZIONE INCENDI Suole prive del C.P.I. ( Certificato

Dettagli

CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO COMANDO PROVINCIALE VIGILI DEL FUOCO DI PARMA IL D.M. 7/8/2012 E LA NUOVA MODULISTICA

CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO COMANDO PROVINCIALE VIGILI DEL FUOCO DI PARMA IL D.M. 7/8/2012 E LA NUOVA MODULISTICA CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO COMANDO PROVINCIALE VIGILI DEL FUOCO DI PARMA IL D.M. 7/8/2012 E LA NUOVA MODULISTICA Parma, 10 dicembre 2012 DVD ing. Annalicia Vitullo MODULISTICA STANDARDIZZATA

Dettagli

CATALOGO TECNICO ASCENSORI ELETTRICI MRL GEARLESS VIMA ASCENSORI WWW.ASCENSORIVIMA.IT

CATALOGO TECNICO ASCENSORI ELETTRICI MRL GEARLESS VIMA ASCENSORI WWW.ASCENSORIVIMA.IT CATALOGO TECNICO ASCENSORI ELETTRICI MRL GEARLESS VIMA ASCENSORI WWW.ASCENSORIVIMA.IT INDICE Caratteristiche principali pag. 3 Riferimenti normativi abbattimento delle barriere architettoniche pag. 4 Riferimenti

Dettagli

CAPITOLATO SPECIALE PER L AFFIDAMENTO IN CONCESSIONE DEI SERVIZI CIMITERIALI. (art. 30 del D.Lgs. 163/2006)

CAPITOLATO SPECIALE PER L AFFIDAMENTO IN CONCESSIONE DEI SERVIZI CIMITERIALI. (art. 30 del D.Lgs. 163/2006) COMUNE DI IMPRUNETA Provincia di Firenze CAPITOLATO SPECIALE PER L AFFIDAMENTO IN CONCESSIONE DEI SERVIZI CIMITERIALI (art. 30 del D.Lgs. 163/2006) ALLEGATO Interventi sugli impianti elettrici Il Responsabile

Dettagli

Decreto Ministeriale n 246 del 16/05/1987 Norme di sicurezza antincendio per gli edifici di civile abitazione.

Decreto Ministeriale n 246 del 16/05/1987 Norme di sicurezza antincendio per gli edifici di civile abitazione. Decreto Ministeriale n 246 del 16/05/1987 Norme di sicurezza antincendio per gli edifici di civile abitazione. Sono approvate le norme di sicurezza antincendio per gli edifici di civile abitazione contenute

Dettagli

Sezione I : Riferimenti inerenti alla documentazione Quadro A. Dichiarazione di conformità n Impianto gas rif. n data

Sezione I : Riferimenti inerenti alla documentazione Quadro A. Dichiarazione di conformità n Impianto gas rif. n data Allegato a: Dichiarazione di Conformità (ai sensi della Legge 46/90) Attestato di corretta esecuzione impianto gas di cui al modello "B" (Del. N 40/04 dell'aeeg) Sezione I : Riferimenti inerenti alla documentazione

Dettagli

Capitolo 5 AULE DIDATTICHE, UFFICI ED AMBIENTI DIVERSI

Capitolo 5 AULE DIDATTICHE, UFFICI ED AMBIENTI DIVERSI Capitolo 5 AULE DIDATTICHE, UFFICI ED AMBIENTI DIVERSI 5.1. Ambienti didattici 5.2. Aree per attività fisiche 5.3. Laboratori 5.4. Uffici Capitolo 5 - Rev. 02 26/09/2014 - pag. 1 di 5 5.1. AMBIENTI DIDATTICI

Dettagli