Misura 124 Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nei settori agricolo e alimentare e in quello forestale

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1 Misura 124 Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nei settori agricolo e alimentare e in quello forestale Capofila: Titolo Progetto: Responsabile scientifico: Certificazione Genetica del Vino di Origine Siciliana Francesco Carimi Sito web Contatti: invinoveritas.bionatitalia.eu psr124@bionatitalia.eu

2 Partner: Bionat Italia IBBR/CNR Azienda Vinicola Benanti Cantine Siciliane Riunite (già Cantine Trapanesi Riunite) Graham & Associati Azienda Agricola Bonivini Aziende Agricole Planeta Cantina Sociale Primavera Vivai Saladino Luigi Cantine Settesoli

3 OBIETTIVI La finalità del presente progetto è quella di realizzare una nuova certificazione della filiera vitivinicola siciliana, attraverso innovative metodologie genetiche, biomolecolari e biogeochimiche, al fine di accrescere la competitività delle aziende siciliane a livello nazionale ed internazionale. La certificazione che si propone consentirà di identificare scientificamente: l'autenticità del prodotto (metodologie genetiche); l'autenticità del territorio di origine (metodologie biogeochimiche); l autenticità dei lieviti per la fermentazione alcolica (metodologie biomolecolari). In questo modo si garantisce e certifica il valore aggiunto rappresentato dalla tipicità dei cultivar, dal territorio di origine degli stessi e dall utilizzo di lieviti indigeni siciliani.

4 TRASFERIMENTO DELL INNOVAZIONE Il trasferimento dell innovazione è stato guidato dal partner scientifico Istituto di Bioscienze e BioRisorse (IBBR) del Consiglio Nazionale delle Ricerche per tramite del gruppo di ricerca, composto dai responsabili delle 6 azioni in cui il progetto è suddiviso; tale gruppo ha fatto da tramite tra le strutture di ricerca e le aziende beneficiarie dell innovazione. L IBBR ha trasferito all azienda capofila Bionat Italia Srl: gli standard varietali per il riconoscimento dei vitigni autoctoni siciliani utilizzati per le DOC: Carricante, Catarratto, Corinto nero, Damaschino, Frappato, Grecanico, Grillo, Inzolia, Malvasia di Lipari, Moscato bianco, Nerello Cappuccio, Nerello Mascalese, Nero d Avola, Nocera nera, Perricone e Zibibbo; i protocolli per la caratterizzazione genetica del materiale vegetale utilizzando 9 microsatelliti nucleari: VVS2, VVMD5, VVMD7, VVMD25, VVMD27, VVMD28, VVMD32, VrZAG62 e VrZAG79; le sequenze plastidiali polimorfiche su cui sino stati disegnati i primer utilizzati per la caratterizzazione genetica dei vini.

5 TRASFERIMENTO DELL INNOVAZIONE Bionat Italia ha ottimizzato: i protocolli per la caratterizzazione genetica dei vitigni autoctoni siciliani con microsatelliti nucleari; i protocolli per la caratterizzazione genetica dei vini mediante marcatori plastidiali. I protocolli messi a punto nell ambito del progetto hanno permesso di verificare che le cantine coinvolte per la realizzazione dei nuovi vini hanno utilizzando vitigni autoctoni e lieviti indigeni. La certificazione genetica del vino individuando il vitigno utilizzato, la certificazione microbiologica del lievito utilizzato per la fermentazione e la certificazione biogeochimica per individuare la regione geografica di provenienza delle uve offrono un potente strumento per la promozione del Born in Sicily.

6 AZIONI PROGETTUALI Il progetto approvato prevede la realizzazione delle seguenti sei azioni e il raggiungimento dei seguenti corrispondenti obiettivi specifici: Azione 1: Identificazione dei prodotti di filiera pilota da certificare e dei loro processi di produzione; Azione 2: Definizione delle metodologie di certificazione Azione 3: Produzione di nuovi vini siciliani e selezione massale dei cultivar autoctoni Azione 4: Caratterizzazione genetica, biogeochimica e biomolecolare dei prodotti pilota Azione 5: Rilascio delle certificazioni dei prodotti pilota selezionati Azione 6: Disseminazione dei risultati

7 Azione 1 Identificazione dei prodotti di filiera pilota da certificare e dei loro processi di produzione Sono state selezionate una specie/tipologia di vite, lievito e vino per ognuno dei prodotti pilota in base a criteri di competitività e ricadute economiche sul territorio e di fattibilità tecnico scientifica e disponibilità di risorse. In particolare i prodotti pilota, da certificare in seno al progetto, sono stati selezionati tra quelli aderenti ai sistemi di qualità sostenuti dalla misura 132; nell ambito di tali prodotti, sono stati identificati 16 vitigni tipici siciliani. È stata effettuata la raccolta di almeno 5 campioni per ciascun vitigno, con campionamenti negli areali tipici di produzione. Il materiale campionato è stato sottoposto ad analisi genetica per individuare i profili prevalenti dei 16 vitigni. Per la produzione dei vini pilota si è infine deciso di utilizzare i seguenti vitigni tipici siciliani, in modo tale, tra l altro, da poter analizzare sia vini rossi (Nero d Avola e Nerello Mascalese) che bianchi (Carricante).

8 Azione 2 Definizione delle metodologie di certificazione Per la progettazione della certificazione genetica sono stati analizzati i dati scientifici disponibili in letteratura selezionando quelli da applicare ai prodotti pilota. Si è stabilito di effettuare l estrazione del DNA da vino utilizzando i protocolli descritti in letteratura basati sul CTAB e DTAB ed il protocollo innovativo messo a disposizione dal partner Bionat Italia, che consente di utilizzare piccole quantità di campione e di ridurre gli step operativi. Le estrazioni effettuate con i differenti protocolli hanno permesso di ottenere del DNA parzialmente degradato che è stato utilizzato per l amplificazione di SSR plastidiali identificati dall IGV-CNR. Questa fase ha permesso di disegnare, su specifiche sequenze di DNA plastidiale ottenute in seguito a sequenziamento del genoma plastidiale di alcune cultivar di vite, i primer che consentiranno di discriminare le cultivar selezionate nel progetto e di ottenere amplificati di dimensione tale da analizzare il DNA degradato presente nei campioni di vino.

9 Azione 2 Definizione delle metodologie di certificazione Da un punto di vista geochimico, sono stati individuati gli elementi chimici (terre rare) da ricercare su campioni di vino e di suolo raccolti nelle aziende facenti parte del Progetto. Per tali elementi, le metodologie di certificazione messe a punto prevedono la loro determinazione su differenti frazioni di suolo, tra i quali verranno selezionati quelli da sottoporre ad analisi isotopica per la determinazione dei rapporti isotopici 87 Sr/ 86 Sr. Per quanto riguarda le analisi di tipo microbiologico si è deciso di effettuare una conta, su terreni selettivi, dei lieviti presenti nei vari campioni raccolti durante vari step di produzione dei vini del progetto, per garantire che la fermentazione alcolica sia avvenuta effettivamente per opera dei lieviti autoctoni selezionati. È stato inoltre previsto di analizzare geneticamente e confrontare i profili dei lieviti presenti a fine fermentazione alcolica nei vari campioni con quelli selezionati nel progetto, mediante analisi del DNA.

10 Azione 3 Produzione di nuovi vini siciliani e selezione massale dei vitigni autoctoni Il partner Vivaio Saladino per effettuare la selezione massale ha effettuato 4 sopralluoghi, in differenti fasi fenologiche, presso i vigneti dei partner vitivinicoli. Il primo sopralluogo è stato effettuato entro due settimane dal germogliamento, il secondo alla fioritura, il terzo all invaiatura e l ultimo è stato effettuato alla maturazione dell uva. Quest ultimo rilievo ha permesso di effettuare misurazioni carpometriche (misure dei frutti) con il rilevamento, descrizione e misurazione di caratteri morfologici, fenologici e produttivi delle piante di vite individuate al fine di descrivere i vitigni analizzati. I sopralluoghi hanno permesso di individuare 214 piante che sono state sottoposte ad analisi fitosanitarie (da Bionat Italia), campionate ed innestate (dai Vivai Saladino) e sottoposte ad analisi genetica (dall IBBR/CNR).

11 Azione 3 Produzione di nuovi vini siciliani e selezione massale dei vitigni autoctoni Dopo le opportune verifiche effettuate in campo per la produzione dei vini pilota da certificare, sono state scelte le combinazioni riportate a seguire: Partner Vitigni utilizzati Campo Benanti Carricante (AUTOCTONO) Milo, C.da Praino (CT) Nerello Mascalese (AUTOCTONO) Viagrande, C.da Monte Serra (CT) Bonivini Nero d'avola (AUTOCTONO) C.da Buonivini (SR) Fazio Nero d'avola (AUTOCTONO) Fulgatore C.da Canalottelli (TP) Planeta Nero d'avola(autoctono) C.da Ulmo, Sambuca (AG) Settesoli Nero d'avola(autoctono) Menfi, C.da Torrenova (AG) Ogni partner ha utilizzato le proprie usuali procedure di vinificazione, effettuando (in collaborazione con l IBBR/CNR e Bionat Italia) campionamenti durante le varie fasi produttive, per l effettuazione delle analisi.

12 Azione 3 Produzione di nuovi vini siciliani e selezione massale dei vitigni autoctoni Le aziende vitivinicole partner del progetto hanno pertanto avviato le attività di vendemmia e vinificazione secondo quanto indicato nella precedente tabella, riservando in cantina due vasche di fermentazione alle attività di progetto, al fine di garantire una produzione in purezza con i vitigni autoctoni individuati ed i lieviti indigeni selezionati: Cantina Vitigno Ceppo di lievito Settesoli Nero d Avola NDA 21 Bonivini Nero d Avola NDA 21 Planeta Nero d Avola NDA 21 Primavera-Fazio Nero d Avola NDA 21 Benanti Nerello mascalese Carricante EBB 1 12 EBC 1 3

13 Azioni 4 e 5 Caratterizzazione dei prodotti pilota e rilascio delle certificazioni Le analisi genetiche hanno permesso di verificare l uniformità del materiale vegetale utilizzato per la produzione dei vini pilota ; i profili genetici ottenuti hanno permesso di creare un primo database di riferimento da utilizzare per la certificazione genetica dei vitigni siciliani. Su ciascun ceppo di lievito si è proceduto all estrazione e purificazione del DNA nativo; Il DNA così ottenuto è stato analizzato ed i profili ottenuti sono stati confrontati con quelli riscontrati sui campioni di mosto a fine fermentazione,al fine di distinguere ed identificare per confronto i diversi ceppi di Saccharomyces utilizzati nel progetto e di garantire che il ceppo selezionato dal produttore sia quello che ha condotto a termine la fermentazione alcolica.

14 Azione 6 Disseminazione dei risultati Sono stati realizzati la conferenza stampa e il seminario di apertura, relativamente ai quali l ufficio stampa appositamente allestito ha consentito la diffusione in riviste (cartacee ed online) a diffusione nazionale, di cui è disponibile una rassegna stampa. È stata realizzata un analisi di mercato, comprendente: un database delle aziende potenzialmente destinatarie dell innovazione ed un analisi del comparto vitivinicolo; una valutazione di quanto possa influire la certificazione genetica nel piano di costruzione del valore nel vino; una strategia per le azioni di comunicazione da intraprendere nell ambito del progetto e, più in generale, a valle dei risultati del progetto, al fine di valorizzare le tecnologie di certificazione genetica del vino ed incrementare il valore aggiunto dei vini di qualità. È stato inoltre realizzato il sito web relativo all iniziativa, consultabile all indirizzo già comunicato in fase di presentazione del progetto: vinodioriginesiciliana.it

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