AZIENDA ULSS 20 DI VERONA SERVIZI VETERINARI

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "AZIENDA ULSS 20 DI VERONA SERVIZI VETERINARI"

Transcript

1 SERVIZI VETERINARI PRCEDURA DI CAMPINAMENT E DI RIPARTIZINE DEI PIANI PNR E PNAA GENERALITA' E FNTI NRMATIVE Il Regolamento (CE) n.178/2002 ha introdotto il principio fondamentale di conseguire i più alti livelli di tutela della salute umana e degli interessi dei consumatori attraverso la garanzia della sicurezza degli alimenti e dei mangimi, considerando tutti gli aspetti della catena di produzione come unico processo, a partire dalla produzione primaria inclusa, passando per la produzione dei mangimi fino alla vendita o erogazione degli alimenti. Una delle tappe primarie per assicurare alimenti sicuri avviene tramite l'esecuzione di piani di campionamento effettuati partendo dal processo di allevamento degli animali fino alla trasformazione in prodotti di origine animale. L'attuale piano residui (PNR) nasce in applicazione delle direttive europee 96/22 (mod. con dir. 2003/74) e 96/23, recepite con il D. Lgs. 336/99, poi sostituito dal D. Lgs 158/2006. Il D.Lgs. 158/2006, agli articoli 11, 12 e 13, fissa le modalità per l'attuazione del piano di sorveglianza per la ricerca dei residui (PNR) ed individua alcuni punti tesi a favorire l ottimizzazione delle risorse umane e finanziarie. Si tratta di un un piano finalizzato da un lato a svelare i casi di somministrazione illecita di sostanze vietate e di somministrazione abusiva di sostanze autorizzate, ma anche alla verifica della conformità dei residui di medicinali veterinari con i limiti massimi di residui (LMR) fissati dal Reg. 37/2010 e delle quantità massime di antiparassitari e contaminanti ambientali fissate dalla normativa nazionale e comunitaria. Al PNR si affianca il Piano Nazionale di controllo ufficiale sull Alimentazione degli Animali (PNAA), a valenza triennale, che prevede, in accordo a quanto stabilito dal Regolamento CE n. 178/2002 e dal Regolamento CE n. 882/2004, la programmazione di controlli ufficiali sui mangimi lungo tutta la filiera alimentare animale al fine di garantire un elevato livello di protezione della salute umana, animale e dell ambiente. Le modalità di prelevamento dei campioni per il controllo ufficiale degli alimenti per gli animali sono fissate dal Regolamento (CE) n. 152/2009, tranne che per le modalità di prelievo per i campioni destinati alla ricerca di pesticidi e Salmonella spp. per i quali il D.M. 20 aprile 1978 è ancora la norma di riferimento. RIPARTIZINE DEI CAMPINAMENTI PREVISTI DAI PIANI (tabella 5) In recepimento delle normative comunitarie, al Ministero della Salute compete la predisposizione e l'elaborazione del piano residui e del piano alimentazione animale, la funzione di coordinamento delle attività dei servizi centrali e regionali incaricati del controllo, la verifica di strumenti di indagine epidemiologica per stabilire la numerosità campionaria, l'implementazione e la revisione dei piani in itinere, le valutazioni di ordine interpretativo-legale e il collegamento con la Commissione Europea. Le Regioni coordinano le attività delle diverse USL e suddividono i campionamenti annuali tra le diverse aziende sanitarie, tenendo conto del patrimonio zootecnico e delle attività produttive ed aziendali del territorio di competenza, valutano e comparano i risultati ottenuti nelle differenti

2 ASL, costituiscono, con le USL e gli IZS, i Nuclei perativi di Vigilanza (NRV) e predispongono altresì ulteriori piani di campionamento locali (regionali o provinciali) e monitoraggi per ricerche. Nell'ambito di ogni USL la suddivisione finale dei prelievi, ad opera del referente dei piani, nei diversi distretti veterinari avviene tenendo in considerazione i diversi tipi di allevamenti e la tipologia degli stabilimenti presenti in ogni ambito territoriale. CMPITI DEL PERSNALE UFFICIALE DI CNTRLL Compete al personale ufficiale di controllo individuare la struttura dove effettuare il prelievo, la verifica di eventuali trattamenti effettuati e l'esistenza di un piano di autocontrollo, l'esecuzione del prelievo e la preparazione del campione, la corretta compilazione del verbale di campionamento, il trasferimento dei campioni al laboratorio d'analisi. La struttura dove effettuare il campionamento viene scelta, in accordo con quanto previsto dal D.Lgs. 158/2006 e dai regolamenti comunitari nn. 854/2004 e 882/2004, in base all'analisi del rischio (caratteristiche produttive dello stabilimento, adeguatezza del sistema di autocontrollo messo in atto dal responsabile dello stabilimento, risultati dei controlli negli anni precedenti, ecc.) e adottando tutte le precauzioni per garantire l'elemento sorpresa del sopralluogo. Nel caso poi di ricerche di farmaci il cui uso è consentito, prima di procedere al prelievo, il personale di controllo verifica sul registro l'eventuale trattamento degli animali oggetto del campionamento e appone sullo stesso il proprio timbro e la firma. Nel caso di prelievi effettuati al macello, il personale sanitario ufficiale verifica l'attuazione del programma di autocontrollo per la ricerca dei residui, come previsto dall'art. 14 del D. Lgs 158/06, la correttezza dei documenti di accompagnamento e comunica alle AUSSL competenti l'avvenuto campionamento per β agonisti e cortisonici al fine della farmacovigilanza. STRATEGIA E MDALITA' DI CAMPINAMENT Sono previste tre strategie di campionamento: piano (campioni programmati sulla base delle realtà produttive regionali e delle AUSSL), extrapiano (prelievi effettuati solo su imput della Regione) e su sospetto (campioni che vengono eseguiti a seguito di precedente accertata positività). I campionamenti si suddividono in tre tipi: mirato, che segue criteri ben precisi di selezione, su animali potenzialmente a rischio (per età, razza, sesso, conformazione, uso comune del farmaco, tipo di allevamento, ecc.); clinico-anamnestico, in relazione alla valutazione di sintomi che possono ricondurre al trattamento illecito (nervosismo, tossicosi, edema dei genitali, ecc.) e per i quali è necessario il sequestro dell'animale o della partita sottoposti al campionamento; a seguito di positività, per il quale è altresì indispensabile effettuare il sequestro dell'oggetto del campionamento (tabella 1). Negli ultimi due casi è necessario inoltre avvisare l'izs dell'avvenuto vincolo. Le sostanze ricercate vengono suddivise in: sostanze di categoria A, ovvero sostanze ad effetto anabolizzante e sostanze non autorizzate, e sostanze di categoria B, rappresentate dai medicinali veterinari e degli agenti contaminanti. Nel piano di campionamento vengono inoltre definite: specie e categorie animali da campionare, punti di prelevamento (allevamento, macello, ecc.), sostanze ricercate e modalità di ricerca. Come matrici sono individuati sia alimenti (latte, muscolo, uova, fegato, miele), sia non alimenti (urina, acqua, tiroide, grasso, siero/plasma, pelo, bulbo oculare).

3 Nell'eseg uire il campionamento il veterinario ufficiale applica specifiche procedure operative, le buone pratiche di campionamento e di gestione del campione, la corretta stesura del verbale di prelievo. Le procedure operative si estrinsecano in allevamento nella scelta mirata degli animali da campionare, mentre al macello si evidenziano nella scelta della partita (durante la visita antemortem), nella identificazione degli animali, nella verifica della corrispondenza tra campioni e animali. In entrambi i casi, allevamento e macello, è necessario inoltre fornire informazioni precise al proprietario/responsabile della struttura, eseguire il prelievo e la sigillatura del campione in sua presenza e trascrivere sul verbale le eventuali dichiarazioni dello stesso. I prelievi si effettuano adottando le buone pratiche di campionamento che prevedono la corretta esecuzione del numero di aliquote (5 normalmente, 6 nel caso di mangimi di cui una per il mangimificio, 2 se si prelevano bulbi oculari e tiroide da inviare entrambi all'izs), il prelevamento della matrice indicata nella tabella e nella quantità necessaria per lo svolgimento dell'analisi, l'effettuazione di corrette modalità di campionamento e l'impiego di contenitori e sigilli idonei (tabella 2) Nel caso di determinate sostanze sono necessarie ulteriori attenzioni, in particolare, nel caso di boldenone bisogna evitare qualsiasi forma di inquinamento del prelievo e procedere al congelamento nel più breve tempo possibile del campione, se si ricerca il 19-nortestosterone vanno testati solo i maschi, per la ricerca di cortisone sono necessari almeno tre animali del gruppo, per i β-agonistisi il campionamento del pelo deve avvenire sulle parti più pigmentate e in acquacoltura infine la ricerca di verde malachite deve avvenire nelle prime fasi dell'allevamento, mentre le sostanze di categoria B vanno ricercate nelle ultime fasi di produzione. Procedure particolari vengono intraprese anche nel caso il test istologico evidenzi casi sospetti: si eseguono controlli in allevamento ai sensi del'art. 18 del D. Lgs 158/06 e si procede al campionamento di alimenti ed eventualmente di matrici biologiche, intensificando i controlli nel caso l'azienda sia recidiva, ma non effettuando il sequestro dell'allevamento. Infine, nel caso di controlli per diossine e PCB (DL e NDL), è necessario che il campionamento sia effettuato in 2 aliquote, con precauzioni particolari per la tipologia e la quantità delle matrici prelevate, ma senza porre l'azienda, anche in questo caso, in vincolo (tabella 3). Completa il campionamento la compilazione del verbale di prelievo, che deve avvenire utilizzando unicamente il modello predisposto per il PNR e deve essere precisa e accurata. A carico del personale ufficiale di controllo è inoltre la corretta conservazione dei campioni e il loro recapito al laboratorio entro 2 giorni lavorativi dal prelievo. Quando il campione non rispetta le buone pratiche di campionamento (matrice, quantità, conservazione, ecc.), quando è accompagnato da un verbale non correttamente compilato e quando viene recapitato oltre i due giorni lavorativi, viene dichiarato non idoneo da parte dell'izs.

4 TABELLA 1 - TAVLA RIASSUNTIVA DELLA STRATEGIA DI CAMPINAMENT TIP PIAN PIAN EXTRAPIAN SSPETT TIPLGIA CAMPINAMENT DESCRIZINE SUDDIVISINE CAMPINE IN 4/5 ALIQUTE SEQUESTR CAUTELATIV MIRAT prelevato sulla base della programmazio ne PNR SI per la ricerca di sost. vietate e/o non autorizzate, cortisonici, antibatterici, sulfa-midici e chinolonici. Negli altri casi, sulla base della valutazione del veterinario ufficia-le prelevatore o su indicazione regionale Sulla base della valutazione del veterinario ufficiale prelevatore o su indicazione regionale A SEGUIT PSITIVITA' prelevato a seguito di non conformità di un campione mirato del Piano BBLIGATRI BBLIGATRI MIRAT prelevato sulla base della programmazio ne Extrapiano SI per la ricerca di sost. vietate e/o non autorizzate, cortisonici, antibatterici, sulfa-midici e chinolonici. Negli altri casi, sulla base della valutazione del veterinario ufficia-le prelevatore o su indicazione regionale Sulla base della valutazione del veterinario ufficiale prelevatore o su indicazione regionale A SEGUIT PSITIVITA' prelevato a seguito di non conformità di un campione mirato del Extrapiano BBLIGATRI BBLIGATRI CLINIC- ANAMNESTIC prelevato al di fuori delle programmazio ni, sulla base di indizi e sospetti BBLIGATRI BBLIGATRI A SEGUIT PSITIVITA' prelevato a seguito di non conformità di un campione per sospetto clinicoanamnestico BBLIGATRI BBLIGATRI

5 MATRICE TABELLA 2 - QUANTITA' DA PRELEVARE PER CIASCUNA MATRICE QUANTITA' MINIMA PER ALIQUTA URINA 30/50 ml 150/250 ml SIER/PLASMA 10 ml 50 ml GRASS, MUSCL, FEGAT 100 g 500 g CAMPINE GLBALE RENE 100 g intero rene (entrambi ovini e vitelli) BULB CULARE 1 bulbo entrambi i due bulbi TIRIDE mezza tiroide l'intero organo PEL 2,5 g 13 g LATTE 200 ml 1 lt UVA 6 uova 30 uova MIELE 100 g 500 g MEDICINALI VETERINARI SU SUPPRT LIQUID PREMISCELE MEDICATE, PREMISCELE DI ADDITIVI ml ml g g MANGIMI, ACQUA 500 g/ml 2,5 kg/lt

6 TABELLA 3 - PRELIEVI RELATIVI ALL'ANALISI DI PCDD/F, DL-PCB, NDL-PCB Matrice Tipologia Quantità minima per aliquota (kg) Carne bovina Muscolo scheletrico 1 Carne ovina Muscolo scheletrico 1 Carne suina Muscolo scheletrico 1 Pollame Pollo Mezza carcassa 1 Tacchino Cosce 1 Gallina Mezza carcassa 1 Acquacol tura Trote Tranci 1 Eurialine Tranci 1 Latte Bovino 1 vi-caprino 1 Bufalino 1 Uova 12 unità Mangimi Per suini 0,5 Per bovini 0,5 Per acquacoltura 0,5

7 CAMPI NAMENTI NEL CAS DI CNFERMA DI TRATTAMENT ILLECIT Nel caso venga confermato il trattamento illecito, il personale ufficiale di controllo adottata integralmente i provvedimenti previsti dall'art. 22 del D.Lgs. 158/2006 che prevedono: il sequestro dell'allevamento oggetto d'indagine e delle aziende ad esso collegate (con la medesima ragione sociale e/o proprietà), tenuto conto della tipologia della non conformità rilevata; l'identificazione con contrassegni ufficiali degli animali presenti nella/e azienda/e sotto sequestro; il prelievo in azienda di campioni ufficiali statisticamente rappresentativi. Per quanto riguarda quest'ultimo aspetto, è importante, anzitutto, garantire la corretta identificazione della partita oggetto del campionamento che deve essere costituita da un gruppo di animali della stessa specie e fascia di età, allevati nella medesima azienda, nel medesimo tempo ed in condizioni uniformi di allevamento (laddove siano presenti in azienda partite distinte di animali da sottoporre ad indagine, tali partite devono essere oggetto di campionamenti diversi) ed elaborare un piano di campionamento che tenga conto del numero di animali costituenti la partita e della stima di prevalenza (percentuale di animali sottoposti a trattamento illecito nella partita esaminata). La numerosità campionaria va determinata secondo quanto indicato dalla Formula Cannon & Roe (tabella 4). Tale modalità di campionamento viene applicata anche a seguito di un sospetto di trattamento illecito nella fase di completamento dell'analisi (ad esempio a seguito di positività al test di screening). In questo caso si devono porre sotto sequestro, qualora non lo fossero, solo gli animali appartenenti alla partita oggetto di campionamento. TABELLA 4 - NUMERSITA CAMPINARIA* DIMENSINE DELLA PARTITA DIMENSINE DEL CAMPINE Da 1 a 7 tutti 8 7 Da 9 a 11 9 Da 12 a Da 17 a Da 24 a Da 36 a Da 63 a Da 178 a infinito 21 *Formula di Cannon & Roe. LC 99 %, LP 20 %

8 E E MDALITA' DI CAMPINAMENT PER IL PNAA STRATEGI La programmazione dei controlli ufficiali nella filiera alimentare animale prevede due tipi di attività differenti: attività di Monitoraggio volta alla raccolta di dati al fine di valutare l evoluzione di un determinato fenomeno, in riferimento ad obiettivi o requisiti predefiniti, e attività di Sorveglianza volta alla verifica della conformità alla normativa. I controlli sui mangimi vengono effettuati con frequenza stabilita in base alla valutazione dei rischi, tenendo conto del numero e della tipologia delle aziende del settore dei mangimi, della specie animale di destinazione del mangime, delle caratteristiche e dell uso del mangime o di qualsiasi trasformazione, attività, operazione che possa influire sulla sicurezza dei mangimi, nonché del livello di applicazione della normativa da parte degli operatori del settore dei mangimi e delle precedenti non conformità. I prelievi vengono predisposti lungo tutta la filiera produttiva, incluse le fasi di distribuzione, di trasporto e somministrazione. Anche in questo caso sono previste tre strategie di campionamento: piano (programmati annualmente ed effettuati con regolarità), extrapiano (per esigenze epidemiologiche, ricerche), su sospetto (non programmati, su fondato sospetto di irregolarità, con sequestro preventivo della partita campionata). I campionamenti previsti dal PNAA sono effettuati in base ai seguenti criteri: casuale o non mirato (campionamenti ufficiali programmati nell ambito del piano di monitoraggio); mirato (campionamenti ufficiali in assenza di sospetto, programmati nell ambito del piano di sorveglianza); su sospetto (campionamenti ufficiali non programmati, ma effettuati sulla base di sospetto di irregolarità, in base a filoni d indagine, notizie anamnestiche, segnalazione da parte di altri organi di controllo, emergenze epidemiologiche, emergenze tossicologiche, ). In quest'ultimo caso è previsto il sequestro amministrativo preventivo della partita campionata, la raccolta di tutte le informazioni utili per circoscrivere l episodio, la messa in atto di tutte le misure necessarie al rintraccio delle partite positive o sospette e la valutazione delle misure preventive da adottare. Sono oggetto di campionamento: gli additivi, le premiscele, materie prime per mangimi di origine (animale, vegetale, minerale), tutte le tipologie di mangimi (completi e complementari), gli alimenti medicamentosi per animali (contenenti premiscele medicate), i prodotti intermedi, l acqua di abbeverata. Numerose sono le categorie di sostanze ricercate: agenti tossici di origine naturale (micotossine), sostanze di origine agricolo-industriale (composti inorganici, composti azotati, organoclorurati, radionuclidi, ), additivi vietati e sostanze farmacologicamente attive, diossine e PCB, proteine animali trasformate, GM e batteri del genere Salmonella spp.. Per ogni campione prelevato dovrà corrispondere la ricerca di una sola sostanza/famiglia di sostanze. Il campionamento deve essere eseguito tenendo conto delle buone pratiche di campionamento, impiegando attrezzature e procedure che consentano di prelevare campioni elementari di peso adeguato da tutte le zone del lotto, si deve altresì considerare sia la tipologia di matrice su cui si interviene (caratteristiche specifiche di granulometria e di composizione), sia la distribuzione dell analita/contaminante nella massa (omogeneo o meno). Ulteriori attenzioni devono essere previste nella omogenizzazione del mangime e nella macinazione del campione globale, nell'ottenimento del campione finale (5/6 aliquote), nella pulizia degli strumenti di macinazione. Il campione infine idoneamente identificato ed etichettato, conservato e trasportato in modo da garantirne la validità dal punto di vista giuridico e analitico, va accompagnato dal relativo verbale

9 di prelievo, adeguatamente e correttamente compilato. Al verbale di prelevamento deve essere obbligatoriamente allegata l etichetta o il documento commerciale, o loro copia. RENDICNTAZINE DELL'ATTIVITA' SVLTA Al personale ufficiale di controllo dell'aulss compete da ultimo la rendicontazione dell'attività svolta e l'eventuale gestione delle non conformità. Ad eccezione dei casi di riscontro di positività, per i quali è necessario, al fine dell'avvio tempestivo delle attività di famacosorveglianza, che gli organi prelevatori, ricevuta la comunicazione dell'izs, informino tempestivamente gli uffici regionali di coordinamento e l'eventuale ASL di provenienza dell'animale campionato, la rendicontazione dell'attività svolta avviene a cadenza semestrale e annuale. I campioni effettuati e gli esiti ottenuti dall'izs vengono inseriti dal personale del distretto veterinario in un file che viene condiviso da tutti i distretti e poi elaborato dal referente dei piani. Completati i campionamenti PNR quindi iniziano i flussi informativi con progressione dalla periferia al centro: ogni ULSS invia rendicontazione delle attività svolte alle Regioni che, a loro volta, le trasmettono al Ministero della Salute, che ha il compito finale di raccogliere le informazioni, valutare i mezzi adottati e i risultati ottenuti e di inviarli alla Commissione Europea., che li pubblica, assieme a tutti quelli raccolti dai diversi Stati Membri, nei Summary Reports ( Gli esiti dei controlli ufficiali svolti annualmente ai sensi del PNAA, sono invece riportati nel rapporto ufficiale consultabile sul sito nell area Alimenti e Sanità Animale seguendo il percorso negli approfondimenti ( Temi elenco a destra dello schermo) Sanità Animale Alimentazione Animale PNAA. TABELLA 5 - SCHEMA DEL PRCESS DI RIPARTIZINE DEI PIANI DI CAMPINAMENT Ministero della Salute Predisposizione, Coordinamento, Contatto EU Istituto Superiore di Sanità Laboratorio Nazionale di Riferimento RIPARTIZINE CAMPINI FLUSS INFRMATIV Servizi Veterinari Regionali Attuazione, Coordinamento, Rendicontazione Nuclei perativi di Vigilanza Supporto Tecnico ai Servizi Veterinari ASL Servizi Veterinari ASL Esecuzione Campionamenti e Attività Ispettive (Referente ASL per PNR/PNAA) Istituti Zooprofilattici Sperimentali Esecuzione Analisi, Rendicontazione

PNAA biennio 2006-2007- Esami condotti nella Regione Lazio sui mangimi per animali destinati alla produzione di derrate alimentari Bovini da latte

PNAA biennio 2006-2007- Esami condotti nella Regione Lazio sui mangimi per animali destinati alla produzione di derrate alimentari Bovini da latte CONTROLLI NELLA FILIERA ALIMENTARE PER LA RICERCA DI RESIDUI DI SOSTANZE INDESIDERATE DA PARTE DEI SERVIZI DI SANITA PUBBLICA VETERINARIA DELLA REGIONE LAZIO Le diossine sono un gruppo di 210 sostanze

Dettagli

Parte I (punti 3-9): Misure sanitarie obbligatorie per il controllo della Paratubercolosi bovina

Parte I (punti 3-9): Misure sanitarie obbligatorie per il controllo della Paratubercolosi bovina LINEE GUIDA PER L ADOZIONE DI PIANI DI CONTROLLO E PER L ASSEGNAZIONE DELLA QUALIFICA SANITARIA DEGLI ALLEVAMENTI NEI CONFRONTI DELLA PARATUBERCOLOSI BOVINA 1. Definizioni Ai sensi delle presenti linee

Dettagli

Buone pratiche di sperimentazione clinica negli animali dei medicinali veterinari

Buone pratiche di sperimentazione clinica negli animali dei medicinali veterinari negli animali dei medicinali veterinari Modelli innovativi di lotta alla varroa: l acido formico in gel. Dr. Salvatore Macrì Dirigente Veterinario Ministero della Salute Roma Istituto Zooprofilattico Sperimentale

Dettagli

I MANGIMI MEDICATI. Legislazione Prescrizione Produzione Commercializzazione Utilizzo. Dott. Silvio Zavattini, DMV, L.P. www.swinevetgroup.

I MANGIMI MEDICATI. Legislazione Prescrizione Produzione Commercializzazione Utilizzo. Dott. Silvio Zavattini, DMV, L.P. www.swinevetgroup. I MANGIMI MEDICATI Legislazione Prescrizione Produzione Commercializzazione Utilizzo Dott. Silvio Zavattini, DMV, L.P. www.swinevetgroup.it 1 2 3 4 5 6 7 8 5. CONTROLLO DI QUALITÀ 5.1 esiste una persona

Dettagli

Il Regolamento CE 178/2002: La Rintracciabilità negli Alimenti degli Animali. Ragusa 28/01/2005

Il Regolamento CE 178/2002: La Rintracciabilità negli Alimenti degli Animali. Ragusa 28/01/2005 REGIONE SICILIANA ASSESSORATO SANITA' AZIENDA UNITA' SANITARIA LOCALE N. 7 RAGUSA DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE -AREA DI SANITA' PUBBLICA VETERINARIA IGIENE DEGLI ALLEVAMENTI E DELLE PRODUZIONI ZOOTECNICHE

Dettagli

Effettuare gli audit interni

Effettuare gli audit interni Scopo Definire le modalità per la gestione delle verifiche ispettive interne Fornitore del Processo Input Cliente del Processo Qualità (centrale) e Referenti Qualità delle sedi territoriali Direzione Qualità

Dettagli

1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE...2 2 RIFERIMENTI... 2 3 SIGLE E DEFINIZIONI... 2 4 RESPONSABILITA...3 5 PROCEDURA...3

1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE...2 2 RIFERIMENTI... 2 3 SIGLE E DEFINIZIONI... 2 4 RESPONSABILITA...3 5 PROCEDURA...3 del 13 11 2012 Pagina 1 di 6 INDICE 1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE...2 2 RIFERIMENTI... 2 3 SIGLE E DEFINIZIONI... 2 4 RESPONSABILITA...3 5 PROCEDURA...3 5.1 Programmazione delle attività...3 5.2 Documentazione...

Dettagli

PSR CAMPANIA 2007/2013 FONDO FEASR MANUALE OPERATIVO DELLE ATTIVITA DI CONTROLLO DELL AUDIT

PSR CAMPANIA 2007/2013 FONDO FEASR MANUALE OPERATIVO DELLE ATTIVITA DI CONTROLLO DELL AUDIT PSR CAMPANIA 2007/2013 FONDO FEASR MANUALE OPERATIVO DELLE ATTIVITA DI CONTROLLO DELL AUDIT INDICE - Premessa Pag 1 1 Tipologia dei controlli 1 1a Controlli di gestione 1 1b Controlli di ammissibilità

Dettagli

REGOLAMENTO (CE) N. 183/2005 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO

REGOLAMENTO (CE) N. 183/2005 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO REGOLAMENTO (CE) N. 183/2005 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 12 gennaio 2005 che stabilisce requisiti per l igiene dei mangimi Regolamento 183/2005 Applicazione sul territorio regionale L applicazione

Dettagli

COMUNE DI SALUDECIO REGOLAMENTO COMUNALE SUI CONTROLLI INTERNI

COMUNE DI SALUDECIO REGOLAMENTO COMUNALE SUI CONTROLLI INTERNI COMUNE DI SALUDECIO Provincia di Rimini ******************************** REGOLAMENTO COMUNALE SUI CONTROLLI INTERNI ART. 3 D.L.10.10.2012 n.174 convertito nella L. 07.12.2012 n.213 Approvato con delibera

Dettagli

Marchio dei prodotti agroalimentari del Parco di Montevecchia e della Valle del Curone DISCIPLINARE DI PRODUZIONE ROSMARINO DA PRODUZIONE INTEGRATA

Marchio dei prodotti agroalimentari del Parco di Montevecchia e della Valle del Curone DISCIPLINARE DI PRODUZIONE ROSMARINO DA PRODUZIONE INTEGRATA pag. 1 Marchio dei prodotti agroalimentari del Parco di Montevecchia e della Valle del Curone DISCIPLINARE DI PRODUZIONE ROSMARINO DA PRODUZIONE INTEGRATA Premessa Il Parco Regionale di Montevecchia e

Dettagli

106 13.1.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 2. Allegato A

106 13.1.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 2. Allegato A 106 13.1.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 2 Allegato A LINEE DI INDIRIZZO PER IL CONTROLLO UFFICIALE DELLE IMPRESE ALIMENTARI SOGGETTE A REGISTRAZIONE AI SENSI DEL REGOLAMENTO EMANATO

Dettagli

VIGILANZA SU FARMACI E FITOTERAPICI

VIGILANZA SU FARMACI E FITOTERAPICI VIGILANZA SU FARMACI E FITOTERAPICI VIGILANZA SUI FARMACI Gli operatori sanitari (medici, farmacisti, infermieri ecc.) devono: compilare l apposita scheda di segnalazione delle reazioni avverse (vedi allegato1);

Dettagli

LABORATORIO CHIMICO CAMERA DI COMMERCIO TORINO

LABORATORIO CHIMICO CAMERA DI COMMERCIO TORINO LABORATORIO CHIMICO CAMERA DI COMMERCIO TORINO L attività di audit del Laboratorio Chimico per la ristorazione scolastica LA MISSIONE Essere di ausilio alla Camera di Commercio di Torino ed alle altre

Dettagli

La gestionedella cartella sanitaria e di rischio ai sensi del dlgs 81/08. HSR Resnati spa

La gestionedella cartella sanitaria e di rischio ai sensi del dlgs 81/08. HSR Resnati spa La gestionedella cartella sanitaria e di rischio ai sensi del dlgs 81/08 HSR Resnati spa dott. Rino Donghi 29 novembre 2008 Premessa Il dlgs 81/08 del 29 aprile 08, in particolare agli artt. 25, 38 e 41,

Dettagli

REGOLAMENTO RELATIVO ALLA ELEZIONE ED ATTRIBUZIONI DEI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA DEL COMPARTO DELLA ASL VITERBO

REGOLAMENTO RELATIVO ALLA ELEZIONE ED ATTRIBUZIONI DEI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA DEL COMPARTO DELLA ASL VITERBO REGIONE LAZIO AZIENDA SANITARIA LOCALE VITERBO REGOLAMENTO RELATIVO ALLA ELEZIONE ED ATTRIBUZIONI DEI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA DEL COMPARTO DELLA ASL VITERBO REVISIONE DATA 0 15.06.2004

Dettagli

I N OSTRI NOSTRI CONTROLLI CONTROLLI: DALLE PRODUZIONI.

I N OSTRI NOSTRI CONTROLLI CONTROLLI: DALLE PRODUZIONI. I NOSTRI CONTROLLI: DALLE PRODUZIONI. Maria Cesarina Abete Mangimi e sicurezza alimentare La sicurezza degli alimenti di origine animale inizia con la sicurezza dei mangimi L alimentazione animale è un

Dettagli

Obblighi delle imprese oggetto di controlli effettuati dal Servizio Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche (SIAPZ)

Obblighi delle imprese oggetto di controlli effettuati dal Servizio Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche (SIAPZ) Obblighi delle imprese oggetto di controlli effettuati dal Servizio Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche (SIAPZ) ALIMENTAZIONE ANIMALE L impresa (OSM) deve attenersi alle Audit D iniziativa,

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali

Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali DIPARTIMENTO PER LA SANITÀ PUBBLICA VETERINARIA, LA NUTRIZIONE E LA SICUREZZA DEGLI ALIMENTI Direzione Generale Sicurezza degli Alimenti e Nutrizione

Dettagli

sommario 1. introduzione al sistema 2. moduli base 3. tracciabilità e rintracciabilità 4. esportabilità dati macellazione

sommario 1. introduzione al sistema 2. moduli base 3. tracciabilità e rintracciabilità 4. esportabilità dati macellazione tracciabilità rintracciabilità e carni bovine sommario 1. introduzione al sistema 2. moduli base 2.1. anagrafiche base 2.2. anagrafe bestiame 2.3. entrata capi 2.4. magazzino 2.5. prenotazione macellazione

Dettagli

Legislazione di riferimento

Legislazione di riferimento CHECK-LIST PER L ESECUZIONE DEL CONTROLLO SULL APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI IDENTIFICAZIONE E REGISTRAZIONE DEGLI ANIMALI DELLA SPECIE BOVINA E BUFALINA AI SENSI DEL REGOLAMENTO (CE) 1082/03 E SUCCESSIVE

Dettagli

Oggetto : Piano regionale di sorveglianza e di vigilanza sanitaria sull alimentazione degli animali (PRAA) 2009-2010-2011

Oggetto : Piano regionale di sorveglianza e di vigilanza sanitaria sull alimentazione degli animali (PRAA) 2009-2010-2011 Oggetto : Piano regionale di sorveglianza e di vigilanza sanitaria sull alimentazione degli animali (PRAA) 2009-2010-2011 IL DIRETTORE PRO-TEMPORE DEL DIPARTIMENTO SOCIALE VISTO il Decreto legislativo

Dettagli

9.3.2011 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 10 DELIBERAZIONE 28 febbraio 2011, n. 104

9.3.2011 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 10 DELIBERAZIONE 28 febbraio 2011, n. 104 9.3.2011 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 10 DELIBERAZIONE 28 febbraio 2011, n. 104 Indirizzi per l attività di gestione degli elenchi regionali degli operatori biologici e dei concessionari

Dettagli

COMUNE DI CAMINO (AL) REGOLAMENTO SUI CONTROLLI INTERNI. Approvato con Deliberazione di Consiglio Comunale n. 3 del 25/1/2013

COMUNE DI CAMINO (AL) REGOLAMENTO SUI CONTROLLI INTERNI. Approvato con Deliberazione di Consiglio Comunale n. 3 del 25/1/2013 COMUNE DI CAMINO (AL) REGOLAMENTO SUI CONTROLLI INTERNI Approvato con Deliberazione di Consiglio Comunale n. 3 del 25/1/2013 INDICE TITOLO I PRINCIPI GENERALI... 3 Articolo 1 Oggetto... 3 Articolo 2 Sistema

Dettagli

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA ing. Davide Musiani Modena- Mercoledì 8 Ottobre 2008 L art. 30 del D.Lgs 81/08 suggerisce due modelli organizzativi e di controllo considerati idonei ad avere efficacia

Dettagli

Marchio dei prodotti agroalimentari del Parco di Montevecchia e della Valle del Curone

Marchio dei prodotti agroalimentari del Parco di Montevecchia e della Valle del Curone pag. 1 Marchio dei prodotti agroalimentari del Parco di Montevecchia e della Valle del Curone DISCIPLINARE DI PRODUZIONE PRODUZIONI ORTICOLE DA PRODUZIONE BIOLOGICA Premessa Il Parco Regionale di Montevecchia

Dettagli

CONTROLLO UFFICIALE NEI SOTTOPRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE

CONTROLLO UFFICIALE NEI SOTTOPRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE CONTROLLO UFFICIALE NEI SOTTOPRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE Genova, 2 luglio 2014 Fare clic per modificare lo stile del sottotitolo dello schema Le vostre domande e le nostre risposte Per alcune di esse,

Dettagli

Seminario su D.Lgs.81/08

Seminario su D.Lgs.81/08 Seminario su D.Lgs.81/08 La Valutazione del Rischio Per individuare le Misure di Prevenzione e Protezione a tutela della Salute e Sicurezza dei lavoratori Piacenza, 17/11/2010 Anna Bosi Dipartimento Sanità

Dettagli

Regolamento comunale per la disciplina dei controlli interni

Regolamento comunale per la disciplina dei controlli interni Regolamento comunale per la disciplina dei controlli interni TITOLO I PRINCIPI GENERALI art. 1 Oggetto 1. Il presente Regolamento disciplina organizzazione, strumenti e modalità di svolgimento dei controlli

Dettagli

Regolamento per la formazione professionale continua del Consiglio Nazionale

Regolamento per la formazione professionale continua del Consiglio Nazionale Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili FORMAZIONE PROFESSIONALE CONTINUA degli iscritti negli Albi tenuti dagli Ordini dei dottori commercialisti e degli esperti contabili

Dettagli

INTRODUZIONE AL MANUALE DELLA QUALITA

INTRODUZIONE AL MANUALE DELLA QUALITA INTRODUZIONE AL MANUALE DELLA QUALITA Elaborazione Verifica Approvazione Il Responsabile Qualità Il Rappresentante della Direzione Il Dirigente Scolastico (.. ) (. ) ( ) Data Data Data Rev Causale (emis./revis.)

Dettagli

Università degli Studi di Palermo Servizio di Prevenzione e Protezione di Ateneo

Università degli Studi di Palermo Servizio di Prevenzione e Protezione di Ateneo NG Università degli Studi di Palermo REGOLAMENTO Per l individuazione dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) e la definizione delle loro attribuzioni (approvato nella seduta di contrattazione

Dettagli

CORSO DI PERFEZIONAMENTO IN SICUREZZA AGROALIMENTARE ORGANIZZATO DALL UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PERUGIA

CORSO DI PERFEZIONAMENTO IN SICUREZZA AGROALIMENTARE ORGANIZZATO DALL UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PERUGIA CORSO DI PERFEZIONAMENTO IN SICUREZZA AGROALIMENTARE ORGANIZZATO DALL UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PERUGIA Corso di perfezionamento in: IGIENE DELLE PRODUZIONI ANIMALI E ALIMENTARI: RUOLO DEL MEDICO VETERINARIO

Dettagli

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI COMUNE DI VIANO PROVINCIA DI REGGIO EMILIA REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Approvato con deliberazione di G.C. n. 73 del 28.11.2000 INDICE TITOLO 1 ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART.

Dettagli

PARAMETRI IGIENICO-SANITARI DEL LATTE BOVINO: PROBLEMATICHE CONNESSE CON IL IL CONTROLLO E L AUTOCONTROLLO

PARAMETRI IGIENICO-SANITARI DEL LATTE BOVINO: PROBLEMATICHE CONNESSE CON IL IL CONTROLLO E L AUTOCONTROLLO PARAMETRI IGIENICO-SANITARI DEL LATTE BOVINO: PROBLEMATICHE CONNESSE CON IL IL CONTROLLO E L AUTOCONTROLLO Reggio Emilia, 21-22 aprile 2010 Bologna, 19-20 maggio 2010 Dr.ssa Lucia Nocera Servizio Veterinario

Dettagli

Gestire le NC, le Azioni Correttive e Preventive, il Miglioramento

Gestire le NC, le Azioni Correttive e Preventive, il Miglioramento Scopo Responsabile Fornitore del Processo Input Cliente del Processo Output Indicatori Riferimenti Normativi Processi Correlati Sistemi Informatici Definire le modalità e le responsabilità per la gestione

Dettagli

UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso

UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso SORVEGLIANZA E CERTIFICAZIONI UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso Pagina 1 di 10 INTRODUZIONE La Norma UNI EN ISO 9001:2008 fa parte delle norme Internazionali

Dettagli

Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche

Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche Metodologia dell attività di vigilanza e controllo dell Autorità in relazione agli obblighi di pubblicazione

Dettagli

Allegato A LINEE DI INDIRIZZO RELATIVE ALL ATTIVITA DI MACELLAZIONE DI ANIMALI EFFETTUATA PER IL CONSUMO DOMESTICO PRIVATO DELLE CARNI

Allegato A LINEE DI INDIRIZZO RELATIVE ALL ATTIVITA DI MACELLAZIONE DI ANIMALI EFFETTUATA PER IL CONSUMO DOMESTICO PRIVATO DELLE CARNI Allegato A LINEE DI INDIRIZZO RELATIVE ALL ATTIVITA DI MACELLAZIONE DI ANIMALI EFFETTUATA PER IL CONSUMO DOMESTICO PRIVATO DELLE CARNI INDICE Capo 1. Macellazione di ovini secondo rito religioso presso

Dettagli

Manuale della qualità. Procedure. Istruzioni operative

Manuale della qualità. Procedure. Istruzioni operative Unione Industriale 19 di 94 4.2 SISTEMA QUALITÀ 4.2.1 Generalità Un Sistema qualità è costituito dalla struttura organizzata, dalle responsabilità definite, dalle procedure, dai procedimenti di lavoro

Dettagli

Dott. Dario Capelli Dirigente Medico SIAN ASL NA 2 NORD referente SIAN ex ASL NA 3 PRINCIPI GENERALI DELLA LEGISLAZIONE ALIMENTARE. Art.

Dott. Dario Capelli Dirigente Medico SIAN ASL NA 2 NORD referente SIAN ex ASL NA 3 PRINCIPI GENERALI DELLA LEGISLAZIONE ALIMENTARE. Art. Dott. Dario Capelli Dirigente Medico SIAN ASL NA 2 NORD referente SIAN ex ASL NA 3 PRINCIPI GENERALI DELLA LEGISLAZIONE ALIMENTARE Art. 5 Obiettivi Generali 1. La legislazione alimentare persegue uno o

Dettagli

A.O. MELLINO MELLINI CHIARI (BS) GESTIONE DELLE RISORSE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 3. INFRASTRUTTURE...

A.O. MELLINO MELLINI CHIARI (BS) GESTIONE DELLE RISORSE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 3. INFRASTRUTTURE... Pagina 1 di 6 INDICE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 2.1. GENERALITÀ... 2 2.2. COMPETENZA, CONSAPEVOLEZZA E ADDESTRAMENTO... 2 3. INFRASTRUTTURE...3 4. AMBIENTE DI LAVORO...6

Dettagli

Il Manuale di Corretta Prassi per le Imprese Agricole. Corso per i Coordinatori Regionali di Campagna Amica 5 marzo 2013

Il Manuale di Corretta Prassi per le Imprese Agricole. Corso per i Coordinatori Regionali di Campagna Amica 5 marzo 2013 Il Manuale di Corretta Prassi per le Imprese Agricole Corso per i Coordinatori Regionali di Campagna Amica 5 marzo 2013 Il Manuale di Corretta Prassi Coldiretti Validato dal Ministero della Salute a gennaio

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA Pagina: 1 di 5 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA 4.0 SCOPO DELLA SEZIONE Illustrare la struttura del Sistema di Gestione Qualità SGQ dell Istituto. Per gli aspetti di dettaglio, la Procedura di riferimento

Dettagli

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A. INDICE 1 GENERALITA... 2 2 RESPONSABILITA... 2 3 MODALITA DI GESTIONE DELLA... 2 3.1 DEI NEOASSUNTI... 3 3.2 MANSIONI SPECIFICHE... 4 3.3 PREPOSTI... 4 3.4 ALTRI INTERVENTI FORMATIVI... 4 3.5 DOCUMENTAZIONE

Dettagli

La valutazione del rischio chimico

La valutazione del rischio chimico La valutazione del rischio chimico Introduzione Per sua stessa definizione, l agente chimico è una sostanza o un preparato di natura chimica. L agente chimico può presentarsi sotto forma di gas, vapore,

Dettagli

Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili

Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili 1. PREMESSA La disciplina dei cantieri temporanei e mobili ha trovato preciso regolamentazione nel Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81, e nel successivo

Dettagli

FIDEURO MEDIAZIONE CREDITIZIA S.R.L.

FIDEURO MEDIAZIONE CREDITIZIA S.R.L. 1 FIDEURO MEDIAZIONE CREDITIZIA S.R.L. MANUALE DELLE PROCEDURE INTERNE PARTE GENERALE 2 INDICE 1. Informazioni sulla Società ed attività autorizzate 3 2. Autore del manuale delle procedure interne 3 3.

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ SIF CAPITOLO 08 (ED. 01) MISURAZIONI, ANALISI E MIGLIORAMENTO

MANUALE DELLA QUALITÀ SIF CAPITOLO 08 (ED. 01) MISURAZIONI, ANALISI E MIGLIORAMENTO INDICE 8.1 Generalità 8.2 Monitoraggi e Misurazione 8.2.1 Soddisfazione del cliente 8.2.2 Verifiche Ispettive Interne 8.2.3 Monitoraggio e misurazione dei processi 8.2.4 Monitoraggio e misurazione dei

Dettagli

PROCEDURA GENERALE PG 01 Rev. 0 APPROVVIGIONAMENTO Del.. Pagina 1 di 6. Azienda DESTINATARI. Data di emissione. Redazione..

PROCEDURA GENERALE PG 01 Rev. 0 APPROVVIGIONAMENTO Del.. Pagina 1 di 6. Azienda DESTINATARI. Data di emissione. Redazione.. APPROVVIGIONAMENTO Del.. Pagina 1 di 6 DESTINATARI emissione. Redazione.. Approvazione Distribuzione. APPROVVIGIONAMENTO Del.. Pagina 2 di 6 1. SCOPO E APPLICAZIONE La presente Procedura è riferita alle

Dettagli

Azienda Sanitaria Firenze

Azienda Sanitaria Firenze Azienda Sanitaria Firenze I Sistemi di Gestione della Salute e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro in relazione al D.Lgs. 231/01 DALLA VERIFICA DELL APPLICAZIONE FORMALE ALLA VALUTAZIONE DELL EFFICACIA DEL

Dettagli

DI SOSTANZE STUPEFACENTI E PSICOTROPE

DI SOSTANZE STUPEFACENTI E PSICOTROPE ATTIVITA LAVORATIVA ABUSO DI BEVANDE ALCOLICHE USO DI SOSTANZE STUPEFACENTI E PSICOTROPE PUNTO DI PARTENZA Decreto legislativo 81 del 2008: Articolo 41: Nei casi ed alle condizioni previste dall ordinamento

Dettagli

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca. Acquisizione Beni e Servizi

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca. Acquisizione Beni e Servizi Acquisizione Beni e Servizi Indice dei contenuti 1. SCHEDA SERVIZIO ACQUISIZIONE BENI E SERVIZI...3 1.1. TIPOLOGIA... 3 1.2. SPECIFICHE DEL SERVIZIO... 3 1.2.1 Descrizione del servizio... 3 1.2.2 Obblighi

Dettagli

COMUNE DI VENTOTENE PROVINCIA DI LATINA REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI

COMUNE DI VENTOTENE PROVINCIA DI LATINA REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI COMUNE DI VENTOTENE PROVINCIA DI LATINA REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI Approvato con delibera del Consiglio Comunale n. 3 del 26.04.2013 1 CAPO I Art.1 Art.2 Art.3 Art.4 PRINCIPI GENERALI

Dettagli

STRUTTURE METALLICHE IN ACCIAIO

STRUTTURE METALLICHE IN ACCIAIO STRUTTURE METALLICHE IN ACCIAIO La marcatura CE UNI EN 1090-1. Il primo passo è il conseguimento dell Attestato di Denuncia Attività da parte del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e l iscrizione

Dettagli

INDICAZIONI OPERATIVE PER VALUTARE E PROMUOVERE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DELLA SICUREZZA

INDICAZIONI OPERATIVE PER VALUTARE E PROMUOVERE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DELLA SICUREZZA INDICAZIONI OPERATIVE PER VALUTARE E PROMUOVERE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DELLA SICUREZZA Con il presente documento si precisano le modalità di intervento da adottare da parte degli Spisal per valutare

Dettagli

1. ORGANIZZAZIONE E FUNZIONI DELLA SOCIETÀ... 2. AMBITO NORMATIVO... IL PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E LA PUBBLICITA

1. ORGANIZZAZIONE E FUNZIONI DELLA SOCIETÀ... 2. AMBITO NORMATIVO... IL PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E LA PUBBLICITA INTRODUZIONE: 1. ORGANIZZAZIONE E FUNZIONI DELLA SOCIETÀ... 2. AMBITO NORMATIVO... IL PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E LA PUBBLICITA 1. IL PROCEDIMENTO DI ELABORAZIONE E ADOZIONE. 2. IL FLUSSO

Dettagli

MSOffice1 REGIONE LAZIO

MSOffice1 REGIONE LAZIO MSOffice1 La Tutela dell Ambiente garanzia della salubrità e sicurezza del nostro cibo L impatto sulla sicurezza alimentare. dall autocontrollo al controllo ufficiale Ugo Della Marta Dirigente Area Sanità

Dettagli

2. Requisiti della formazione rivolta agli OSA e agli alimentaristi

2. Requisiti della formazione rivolta agli OSA e agli alimentaristi FORMAZIONE DEGLI ALIMENTARISTI E DEGLI OPERATORI DEL SETTORE ALIMENTARE (OSA) AI SENSI DELLA D.G.R. LIGURIA 29/06/2012 N. 793 1. Introduzione Un efficace formazione e un adeguato addestramento del personale

Dettagli

ADEMPIMENTI PER L ENTRATA A REGIME DELLA RIFORMA CONTABILE PREVISTA DAL DECRETO LEGISLATIVO 23 GIUGNO 2011, N. 118, NELL ESERCIZIO 2016

ADEMPIMENTI PER L ENTRATA A REGIME DELLA RIFORMA CONTABILE PREVISTA DAL DECRETO LEGISLATIVO 23 GIUGNO 2011, N. 118, NELL ESERCIZIO 2016 ADEMPIMENTI PER L ENTRATA A REGIME DELLA RIFORMA CONTABILE PREVISTA DAL DECRETO LEGISLATIVO 23 GIUGNO 2011, N. 118, NELL ESERCIZIO 2016 1) Introduzione Com è noto, nel corso del 2015, gli enti territoriali,

Dettagli

ATTIVAZIONE DELLE ALLERTE

ATTIVAZIONE DELLE ALLERTE Come si applica: ATTIVAZIONE DELLE ALLERTE Ogni volta il Servizio Dipartimentale ASL disponga di informazioni relative alla presenza di un rischio grave per la salute umana, animale o per l ambiente, l

Dettagli

Comune di Montagnareale Provincia di Messina

Comune di Montagnareale Provincia di Messina REGOLAMENTO PER LA NOMINA ED IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE CONSILIARE PERMANENTE PER L ESAME DELLE NORME REGOLAMENTARI DELL ENTE INDICE Art. 1 - Oggetto del regolamento- definizioni. Art. 2 - Composizione,

Dettagli

REGOLAMENTO CONTROLLI INTERNI

REGOLAMENTO CONTROLLI INTERNI COMUNE DI BALLAO Piazza E. Lussu n.3 ~ 09040 Ballao (Cagliari) ~ 070/957319 ~ Fax 070/957187 C.F. n.80001950924 ~ P.IVA n.00540180924 ~ c/c p. n.16649097 REGOLAMENTO CONTROLLI INTERNI I N D I C E TITOLO

Dettagli

AUDIT. 2. Processo di valutazione

AUDIT. 2. Processo di valutazione AUDIT 2. Processo di valutazione FASE ATTIVITA DESCRIZIONE Inizio dell'audit Inizio dell attività Costituzione del gruppo di valutazione sulla base delle competenze generali e specifiche e dei differenti

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

INDICE. Istituto Tecnico F. Viganò PROCEDURA PR 01. Rev. 2 Data 20 Maggio 2009. Pagina 1 di 9 TENUTA SOTTO CONTROLLO DEI DOCUMENTI

INDICE. Istituto Tecnico F. Viganò PROCEDURA PR 01. Rev. 2 Data 20 Maggio 2009. Pagina 1 di 9 TENUTA SOTTO CONTROLLO DEI DOCUMENTI INDICE 1 di 9 1. SCOPO 2. CAMPO DI APPLICAZIONE 3. TERMINOLOGIA E ABBREVIAZIONI 4. RESPONSABILITÀ 5. MODALITÀ OPERATIVE 5.1. Redazione e identificazione 5.2. Controllo e verifica 5.3. Approvazione 5.4.

Dettagli

Gestione dei documenti e delle registrazioni Rev. 00 del 11.11.08

Gestione dei documenti e delle registrazioni Rev. 00 del 11.11.08 1. DISTRIBUZIONE A tutti i membri dell organizzazione ING. TOMMASO 2. SCOPO Descrivere la gestione della documentazione e delle registrazioni del sistema di gestione 3. APPLICABILITÀ La presente procedura

Dettagli

rispetto a... La normativa Quadro normativo Quadro normativo Regolamento dell'unione Europea Regolamento rintracciabilità sicurezza

rispetto a... La normativa Quadro normativo Quadro normativo Regolamento dell'unione Europea Regolamento rintracciabilità sicurezza rispetto a... La normativa rintracciabilità sicurezza Quadro normativo COGENTE: disposizione di legge che impone l adozione di un sistema gestionale o di uno standard di qualità VOLONTARIO: regola tecnica

Dettagli

ISTRUZIONI SULLA TRATTAZIONE DEI RECLAMI. Relazione

ISTRUZIONI SULLA TRATTAZIONE DEI RECLAMI. Relazione ISTRUZIONI SULLA TRATTAZIONE DEI RECLAMI Relazione Con le Istruzioni sulla trattazione dei reclami (di seguito, Istruzioni ) la COVIP intende procedere nella realizzazione di interventi volti ad accrescere

Dettagli

LA CERTIFICAZIONE VOLONTARIA

LA CERTIFICAZIONE VOLONTARIA LA CERTIFICAZIONE VOLONTARIA PREMESSA La certificazione volontaria di prodotto nasce dalla necessità da parte delle Organizzazioni che operano nel settore agroalimentare (Aziende produttrici, vitivinicole,ecc.)

Dettagli

sommario 1. introduzione al sistema 2. moduli base 3. tracciabilità e rintracciabilità 4. diagramma di flusso operativo 5.

sommario 1. introduzione al sistema 2. moduli base 3. tracciabilità e rintracciabilità 4. diagramma di flusso operativo 5. tracciabilità rintracciabilità e macellazione avicola sommario 1. introduzione al sistema 2. moduli base 2.1. anagrafica base 2.2. entrata partite avicole 2.3. macellazione partite 2.4. stoccaggio ed immagazzinamento

Dettagli

Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri

Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri AREA FUNZIONALE PRIMA ( ex A1 e A1S ) Appartengono a questa Area funzionale i lavoratori che svolgono attività ausiliarie, ovvero lavoratori che svolgono

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI. Premessa:

CARTA DEI SERVIZI. Premessa: CARTA DEI SERVIZI Premessa: La Carta dei Servizi è uno strumento utile al cittadino per essere informato sulle caratteristiche del servizio offerto, sulla organizzazione degli uffici comunali, sugli standards

Dettagli

Direzione Centrale Audit e Sicurezza IL SISTEMA DELL INTERNAL AUDIT NELL AGENZIA DELLE ENTRATE

Direzione Centrale Audit e Sicurezza IL SISTEMA DELL INTERNAL AUDIT NELL AGENZIA DELLE ENTRATE IL SISTEMA DELL INTERNAL AUDIT NELL AGENZIA DELLE ENTRATE Maggio 2006 1 La costituzione dell Audit Interno La rivisitazione del modello per i controlli di regolarità amministrativa e contabile è stata

Dettagli

COSTITUZIONE DELL ARCHIVIO BIOLOGICO NAZIONALE PER LA SICUREZZA DELLA RETE TRAPIANTOLOGICA ED ALLEGATO TECNICO.

COSTITUZIONE DELL ARCHIVIO BIOLOGICO NAZIONALE PER LA SICUREZZA DELLA RETE TRAPIANTOLOGICA ED ALLEGATO TECNICO. COSTITUZIONE DELL ARCHIVIO BIOLOGICO NAZIONALE PER LA SICUREZZA DELLA RETE TRAPIANTOLOGICA ED ALLEGATO TECNICO. (Consulta Nazionale per i Trapianti - 31 agosto 2004) 1. E costituito l Archivio Biologico

Dettagli

IO MANGIO A SCUOLA: IGIENE E SICUREZZA DEL CIBO

IO MANGIO A SCUOLA: IGIENE E SICUREZZA DEL CIBO IO MANGIO A SCUOLA: IGIENE E SICUREZZA DEL CIBO L approccio del Laboratorio Chimico nella ristorazione scolastica Paolo Vittone Il Laboratorio Chimico Camera di Commercio Torino Il Laboratorio Chimico

Dettagli

Procedura per la tenuta sotto controllo delle registrazioni PA.AQ.02. Copia in distribuzione controllata. Copia in distribuzione non controllata

Procedura per la tenuta sotto controllo delle registrazioni PA.AQ.02. Copia in distribuzione controllata. Copia in distribuzione non controllata Pag.: 1 di 7 Copia in distribuzione controllata Copia in distribuzione non controllata Referente del documento: Referente Sistema Qualità (Dott. I. Cerretini) Indice delle revisioni Codice Documento Revisione

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA L INTEGRITA 2014-2016

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA L INTEGRITA 2014-2016 AZIENDA SPECIALE SERVIZI PUBBLICI LOCALI VIA SOLFERINO, 13 56022 CASTELFRANCO DI SOTTO (PI) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2014-2016 Con la redazione del programma triennale per la

Dettagli

La formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto

La formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto La formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto 1 Riferimenti normativi Decreto Legislativo 19 settembre 1994 n. 626 capo VI Decreto Ministeriale 16 gennaio 1997 Decreto

Dettagli

Azienda Speciale Servizi Comuni REGOLAMENTO DI CONTABILITA DISPOSIZIONI GENERALI. Art.1

Azienda Speciale Servizi Comuni REGOLAMENTO DI CONTABILITA DISPOSIZIONI GENERALI. Art.1 Azienda Speciale Servizi Comuni REGOLAMENTO DI CONTABILITA DISPOSIZIONI GENERALI Art.1 Il presente regolamento intende disciplinare gli aspetti amministrativi, contabili e gestionali dell Azienda Speciale

Dettagli

Allegato n. 9 (punto 6 del PRAL) Corsi di formazione

Allegato n. 9 (punto 6 del PRAL) Corsi di formazione Allegato n. 9 (punto 6 del PRAL) Corsi di formazione A. Programma del corso per addetti delle imprese di da amianto (30 ore) TEMA 1. Aspetti introduttivi 2. Aspetti sanitari 2. Dispositivi di Protezione

Dettagli

REGOLAMENTO INTERNO DEL CONTROLLO DI GESTIONE

REGOLAMENTO INTERNO DEL CONTROLLO DI GESTIONE COMUNE DI CORMANO PROVINCIA DI MILANO REGOLAMENTO INTERNO DEL CONTROLLO DI GESTIONE (approvato con deliberazione C.C. n. 58 del 01/12/2003) 1 INDICE ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART. 6 AMBITO DI

Dettagli

Linee Guida per la Rendicontazione dei Progetti

Linee Guida per la Rendicontazione dei Progetti Linee Guida per la Rendicontazione dei Progetti Premessa Al fine di garantire la maggior trasparenza possibile da parte delle Organizzazioni nonprofit nei confronti dei Sostenitori, Terzo Valore richiede

Dettagli

«Gestione dei documenti e delle registrazioni» 1 SCOPO... 2 2 CAMPO DI APPLICAZIONE E GENERALITA... 2 3 RESPONSABILITA... 2 4 DEFINIZIONI...

«Gestione dei documenti e delle registrazioni» 1 SCOPO... 2 2 CAMPO DI APPLICAZIONE E GENERALITA... 2 3 RESPONSABILITA... 2 4 DEFINIZIONI... Pagina 1 di 6 INDICE 1 SCOPO... 2 2 CAMPO DI APPLICAZIONE E GENERALITA... 2 3 RESPONSABILITA... 2 4 DEFINIZIONI... 2 5 RESPONSABILITA... 2 5.3 DESTINATARIO DELLA DOCUMENTAZIONE... 3 6 PROCEDURA... 3 6.1

Dettagli

PROCEDURA GESTIONALE RISTORAZIONE COLLETTIVA. Titolo : Gestione delle non conformità GESTIONE DELLE NON CONFORMITA

PROCEDURA GESTIONALE RISTORAZIONE COLLETTIVA. Titolo : Gestione delle non conformità GESTIONE DELLE NON CONFORMITA Pag. 1 di 6 GESTIONE DELLE NON CONFORMITA INDICE: 1 - Campo di applicazione 2 - Scopo 3 - Documenti di riferimento 4 - Definizioni e abbreviazioni 5 Responsabilità 6 - Modalità Operative 7 Archiviazione

Dettagli

SISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO. Audit

SISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO. Audit Rev. 00 del 11.11.08 1. DISTRIBUZIONE A tutti i membri dell organizzazione ING. TOMMASO 2. SCOPO Gestione degli audit interni ambientali e di salute e sicurezza sul lavoro 3. APPLICABILITÀ La presente

Dettagli

DEFINIZIONI INDISPENSABILI

DEFINIZIONI INDISPENSABILI 1 DEFINIZIONI INDISPENSABILI Preimballaggio Per imballaggio preconfezionato, o preimballaggio, si intende l insieme del prodotto e dell imballaggio nel quale è confezionato. Possiamo affermare quindi che

Dettagli

1. Il decreto Legislativo 155/97

1. Il decreto Legislativo 155/97 CAPITOLO III IL SISTEMA H.A.C.C.P. 1. Il decreto Legislativo 155/97 Il Decreto Legislativo 155/97 stabilisce le regole generali che devono essere osservate da tutti i produttori e responsabili della filiera

Dettagli

Gestione delle Risorse

Gestione delle Risorse SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ Gestione delle Risorse Mauro Toniolo Quality, Health & Safety Manager Messa a disposizione delle risorse Norma UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità

Dettagli

5 CONVEGNO NAZIONALE FITOFARMACI E AMBIENTE PALERMO 20-21 OTTOBRE 2004

5 CONVEGNO NAZIONALE FITOFARMACI E AMBIENTE PALERMO 20-21 OTTOBRE 2004 5 CONVEGNO NAZIONALE FITOFARMACI E AMBIENTE PALERMO 20-21 OTTOBRE 2004 PIANI TRIENNALI PER LA SORVEGLIANZA SANITARIA DEI FITOFARMACI: RUOLO DELL ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ R. DOMMARCO - E. FUNARI DIPARTIMENTO

Dettagli

ESAMI DI QUALIFICA PROFESSIONALE

ESAMI DI QUALIFICA PROFESSIONALE ESAMI DI QUALIFICA PROFESSIONALE La procedura per lo svolgimento degli esami di qualifica professionale, per le classi terze inizia nel primo Consiglio di classe successivo agli scrutini di febbraio, con

Dettagli

REGOLAMENTO ASSEGNAZIONE FONDI PER PROGETTI DI INTEGRAZIONE RIVOLTI A STUDENTI DISABILI

REGOLAMENTO ASSEGNAZIONE FONDI PER PROGETTI DI INTEGRAZIONE RIVOLTI A STUDENTI DISABILI REGOLAMENTO ASSEGNAZIONE FONDI PER PROGETTI DI INTEGRAZIONE RIVOLTI A STUDENTI DISABILI 1 Art. 1 oggetto 1.1 - Il presente Regolamento disciplina l assegnazione, agli Istituti secondari di secondo grado

Dettagli

Premesso. convengono quanto segue

Premesso. convengono quanto segue Le Regioni e Province Autonome Premesso a) che in data 14 febbraio 2006 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 37 l Accordo, siglato in Conferenza Stato-Regioni, attuativo dell art.2, commi 2 e

Dettagli

Ministero della Salute PNAA 2007 PNAA 2007 PIANO NAZIONALE 2007 DI VIGILANZA E CONTROLLO SANITARIO SULL ALIMENTAZIONE DEGLI ANIMALI

Ministero della Salute PNAA 2007 PNAA 2007 PIANO NAZIONALE 2007 DI VIGILANZA E CONTROLLO SANITARIO SULL ALIMENTAZIONE DEGLI ANIMALI PIANO NAZIONALE 2007 DI VIGILANZA E CONTROLLO SANITARIO SULL ALIMENTAZIONE DEGLI ANIMALI 1 Il presente Piano Nazionale Alimentazione Animale anno 2007 è stato predisposto dal Dipartimento per la Sanità

Dettagli

PROVINCIA DI MATERA. Regolamento per il funzionamento. dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera

PROVINCIA DI MATERA. Regolamento per il funzionamento. dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera PROVINCIA DI MATERA Regolamento per il funzionamento dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera SOMMARIO Art. 1 Principi generali Art. 2 Finalità e funzioni dell Ufficio Relazioni

Dettagli

ART. 1 SCOPO ED ARTICOLAZIONE DEL REGOLAMENTO

ART. 1 SCOPO ED ARTICOLAZIONE DEL REGOLAMENTO REGOLAMENTO PER CONFERIMENTO DI INCARICHI PROFESSIONALI, SPESE DI SPONSORIZZAZIONE, SPESE PER RELAZIONI PUBBLICHE, CONVEGNI, MOSTRE, PUBBLICITÀ E RAPPRESENTANZA. ART. 1 SCOPO ED ARTICOLAZIONE DEL REGOLAMENTO

Dettagli

GESTIONE DELLE TECNOLOGIE AMBIENTALI PER SCARICHI INDUSTRIALI ED EMISSIONI NOCIVE LEZIONE 10. Angelo Bonomi

GESTIONE DELLE TECNOLOGIE AMBIENTALI PER SCARICHI INDUSTRIALI ED EMISSIONI NOCIVE LEZIONE 10. Angelo Bonomi GESTIONE DELLE TECNOLOGIE AMBIENTALI PER SCARICHI INDUSTRIALI ED EMISSIONI NOCIVE LEZIONE 10 Angelo Bonomi CONSIDERAZIONI SUL MONITORAGGIO Un monitoraggio ottimale dipende dalle considerazioni seguenti:

Dettagli

CITTÀ DI AGROPOLI. Regolamento per la pubblicazione delle Determinazioni sul sito internet istituzionale dell Ente

CITTÀ DI AGROPOLI. Regolamento per la pubblicazione delle Determinazioni sul sito internet istituzionale dell Ente CITTÀ DI AGROPOLI Regolamento per la pubblicazione delle Determinazioni sul sito internet istituzionale dell Ente Approvato con deliberazione della Giunta comunale n 358 del 06.12.2012 Regolamento per

Dettagli