Istituto Comprensivo Statale G. Solari Albino

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1 Istituto Comprensivo Statale G. Solari Albino Via Crespi, Albino (BG) Tel. n. 035/ Fax n. 035/ Distretto n. 26 di Albino Timbro della scuola

2 Sommario L Integrazione Scolastica degli alunni in situazone di handicap (prospetto) pag Finalità e riferimenti legislativi pag. 4 Calendarizzazione annuale dei documenti H pag. 5 Certificazione della situazione di handicap pag. 6-7 I rapporti con l' A.S.L. pag. 8-9 Modalità organizzative e strumenti di rilevazione (con Allegati) pag Manuale per la compilazione delle Schede di rilevazione (con Allegati) pag Manuale per la compilazione del P.D.F. (con Allegati) pag Manuale per la compilazione del P.E.I (con Allegati) pag Le risorse scolastiche ed extrascolastiche pag Integrazione: disagio, handicap, stranieri pag Continuità tra scuola primaria e secondaria pag Progetto accoglienza dei docenti di sostegno pag Rapporto scuola - famiglia pag. 85 Protocollo / Convenzione per l'orientamento degli alunni diversamente abili pag Il Progetto per l'integrazione Scolastica (mod. I.S.) e ipotesi organizzativa per l'anno successivo pag Criteri per la stesura della Relazione Finale e predisposizione cartellette di continuità per gli alunni diversamente abili pag Indicazioni per lo svolgimento degli Esami di Licenza Media e valutazioni quadrimestrali pag Allegati degli incontri con le famiglie e gli operatori servizi sociali e riabilitativi pag Appendice Normativa pag

3 L'INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI IN SITUAZIONE DI HANDICAP PROSPETTO - 2 -

4 - 3 -

5 1. FINALITÀ E RIFERIMENTI LEGISLATIVI L'integrazione scolastica ha come finalità lo sviluppo delle potenzialità della persona in situazione di handicap: - Nell ' apprendimento - Nella comunicazione - Nelle relazioni - Nella socializzazione - Nell'autonomia così come sanciscono gli art. 12 e 13 della legge-quadro n 104, 5 febbraio Circa le modalità per l'integrazione la legge-quadro richiama l'esigenza di tutte le competenze e di tutte le professionalità che entrano in gioco: La scuola - L'equipe socio-sanitaria dell' ASL e dell'uonpi - I genitori della persona con handicap - Lo stesso alunno - Gli altri alunni II comma 5 dell'art. 12 identifica alcuni momenti significativi dell'iter finalizzato alla piena integrazione scolastica degli alunni in situazione di handicap: - L'individuazione dell'alunno come persona handicappata - La definizione di una diagnosi funzionale - La predisposizione di un P.D.F. - La formulazione di un PEI - Le occasioni di verifica degli interventi realizzati e di aggiornamento della documentazione

6 CALENDARIZZAZIONE ANNUALE DEI DOCUMENTI H. 1 1 FASE Osservazione Profilo Dinamico Funzionale Diagnosi funzionale Situazione di Partenza * osservazioni iniziali * situazione di partenza 30 ottobre 2 FASE Stesura programmazione educativa individualizzata Definizione obiettivi generali Obiettivi educativi Obiettivi didattici Gerarchizzazione degli obiettivi intermedi Strategie Selezione dei contenuti mezzi didattici, spazi e tempi Forme di integrazione tra attività scolastiche ed extrascolastiche definizione verifiche e valutazione Scadenze: * delibera P.E.I. * Consegna P.E.I. Entro il 15 nov. Inf./Prim. 30 nov. Secondaria 3 FASE Valutazione e osservazione del processo di apprendimento Eventuale programmazione dell iter di recupero Verifica correttiva Verifica in itinire per la valutazione formativa Valutazione sommativa Scadenze: 1 Quadr. * giudizio sintetico per discipline *Valutazione sul livello globale di maturazione 2 Quadr. * giudizio sintetico per discipline *Valutazione sul livello globale di maturazione * Agg. PDF *Relazione finale - 5 -

7 CERTIFICAZIONE DELLA SITUAZIONE DI HANDICAP ACCORDO DI PROGRAMMA PROVINCIALE 1. La segnalazione da parte delle scuole: 1.1. viene effettuata dai Capi d Istituto sulla scorta dei modulari forniti dal Provveditorato per la segnalazione di alunni in situazione di handicap all ufficio H del Provveditorato agli Studi entro il MESE DI FEBBRAIO di ogni anno, accludendo la certificazione di cui al punto se il tipo di handicap richiede SOLO accompagnamento o assistenza, i Direttori o Presidi invieranno comunque al Provveditorato le schede di segnalazione, senza richiesta di sostegno didattico. 2. la certificazione della situazione di handicap: 2.1. viene effettuata in sede di I diagnosi, al momento del I inserimento scolastico, al passaggio di ciclo/ordine di scuola o dal neuropsichiatra infantile della Azienda Ospedaliera o dallo psicologo dell ASL o dal medico della specifica patologia 2.2. se il tipo di handicap è grave e richiede un assistenza educativa o l accompagnamento o la presenza di apposito personale per consentire la comunicazione, ciò dovrà essere specificato all atto della individuazione dell alunno come persona in situazione di handicap 2.3. se la certificazione è già stata rilasciata alla famiglia da parte di specialisti o Centri accreditati secondo la normativa regionale, si curerà che essa sia riportata sui modelli allegati. In tal caso la struttura pubblica (AO ASL) competente per il territorio di residenza dell alunno in situazione di handicap si limiterà ad un atto di CONVALIDA. Qualora la certificazione sia già stata rilasciata alla famiglia da parte di specialisti privati non accreditati, essa potrà essere convalidata dopo adeguata presa visione della documentazione da parte della struttura pubblica competente per il territorio di residenza dell alunno in situazione di handicap. In ogni caso, la convalida potrà avvenire solo se il certificato attestante la situazione di handicap sarà stato redatto da un Medico Specialista nella patologia o da uno Psicologo, iscritto all apposito Albo La certificazione viene consegnata al genitore entro il 20 gennaio di ogni anno, che si farà carico di trasmetterla alla scuola all atto di iscrizione per l anno scolastico successivo E valida per l intero ciclo scolastico in corso, salvo invio di variazioni successive Sarà custodita agli atti riservati della scuola e sotto la diretta sorveglianza del Capo di Istituto. Ogni altra documentazione medica relativa agli alunni in situazione di handicap sarà tenuta agli atti e potrà essere solo visionata, non riprodotta, dagli insegnanti, col consenso dei Capi di Istituto certificazioni cumulative In via sperimentale, la trasmissione delle certificazioni cumulative è sostituita da una lista degli alunni in situazione di handicap di 1 segnalazione o con passaggio di ciclo/ordine di scuola inviata direttamente da ogni struttura segnalante al Provveditorato agli Studi entro il 15 febbraio di ogni anno. L ufficio H del Provveditorato agli studi entro il mese di marzo effettua una prima verifica ed entro il mese di giugno una seconda verifica. Inoltre, l ufficio H del Provveditorato agli studi si farà carico, nei primi mesi dell anno scolastico, di inviare ad ogni struttura segnalante un ritorno sulle segnalazioni effettivamente ricevute la diagnosi funzionale: va predisposta: - in sede di prima diagnosi o di significative variazioni - 6 -

8 - all inizio della frequenza della scuola materna - all inizio della prima classe elementare - all inizio della prima classe della scuola media - all uscita della scuola media, sotto forma di relazione conclusiva dell orientamento è redatta dal responsabile della certificazione sulla base del modello di legge, dando priorità alle situazioni gravi e complesse, e deve essere consegnata al genitore affinché la trasmetta alle scuole competenti, tra luglio e settembre, per l anno scolastico successivo. il Capo d Istituto mette a disposizione dei gruppi la diagnosi funzionale e verrà curata dagli stessi la predisposizione del Profilo Dinamico Funzionale e quella del Piano Educativo Individualizzato

9 I RAPPORTI CON L A.S.L. I rapporti con gli operatori dell A.S.L. risentono spesso dell esperienza pregressa fatta, a volte, di intesa e collaborazione, altre volte di latenze e incomprensioni. E importante che la scuola abbandoni i pregiudizi e si accosti all incontro con l A.S.L. con la sua specifica competenza - costruita con l apporto collegiale di tutti gli operatori scolastici; - concordata e condivisa al proprio interno. La competenza scolastica si riferisce a: - cosa vedo del bambino dal mio specifico e ricco punto di osservazione; - cosa ritengo che sia realistico progettare dentro la scuola per contribuire al processo di crescita della persona; - come questa ipotesi di lavoro possa integrarsi entro un progetto globale che preveda contributi e apporti di altri soggetti. L A.S.L. concorre alla definizione del progetto globale attraverso a) la stesura della diagnosi funzionale; b) la disponibilità ad incontrare gli insegnanti secondo le modalità previste dal Protocollo di Intesa stipulato col ex-provveditorato agli Studi: per la nostra provincia si tratta di 3 incontri annuali. Risulta tuttavia verificata la disponibilità dell A.S.L. a usare con flessibilità i termini di questa Intesa e ad incontrare gli insegnanti ogni volta che se ne presenti la necessità. Allora il problema non è quello di ritrovarsi a stendere materialmente insieme il P.D.F. ma confrontarsi al fine di individuare per ciascun soggetto portatore di handicap, un possibile progetto di crescita che vada oltre il tempo della scuola e nel quale la scuola sia capace di riconoscere i suoi compiti e di assumere la sua parte di impegno. Anche qualora non fosse possibile disporre di incontri sistematici con gli operatori dell A.S.L., la scuola, in quanto istituzione preordinata all educazione dei soggetti, non può esimersi dalla definizione delle ipotesi progettuali e dal confronto con la famiglia. La collaborazione e l integrazione con i servizi dell A.S.L. andranno in ogni modo ricercate dalle figure istituzionali di riferimento (Capi d Istituto, Centro Servizi Amministrativi Area 2 Sostegno alla Persona - Ufficio Interventi Educativi). Il consiglio di classe/team docente deve provvedere a contattare la referente A.S.L. almeno due volte all anno. - All inizio dell anno - Alla fine dell anno. Per quanto riguarda l incontro d inizio anno è bene che avvenga prima della presentazione del P.E.I e quindi allagare la relazione dell incontro al P.E.I. Se l incontro non avviene nei tempi consigliati o non avviene affatto spiegare per iscritto i motivi. All inizio d anno scolastico preoccuparsi di procurarsi: - La certificazione più recente - La diagnosi funzionale più recente

10 Il nostro istituto scolastico fa riferimento al polo territoriale di: Neuropsichiatria Infantile di Gazzaniga, Zogno.: Dr.ssa Calabrese: Via.... Gazzaniga tel. e fax. 035/.. Dr.ssa Mologni: Via.... Gazzaniga tel. e fax. 035/ / Dr.ssa Iozzo Viale Martiri della Libertà, 6 Zogno (bg) tel. 0345/90834 Dott.. dott.ssa.. - tel. dott.ssa. - tel... - PSICOLOGI dott.ssa. tel:.. NEUROPSICHIATRI INFANTILI SPORTELLO DI CONSULENZA PSICOLOGICA DELL I. C. Appuntamento telefonico, per insegnanti e genitori, presso la Segreteria dell Istituto tel

11 2. MODALITÀ ORGANIZZATIVE / STRUMENTI 2. 1 PRASSI CONSUETA 2.1.a PDF COSA È IL Profilo Dinamico Funzionale è uno strumento di osservazione dell'alunno disabile ed è la condizione preliminare per la predisposizione del PEI, al quale è strettamente legato. Prevede la descrizione funzionale del soggetto in diverse aree o assi ed ipotizza per le stesse l'area prossimale di sviluppo (quali abilità è possibile raggiungere attraverso le competenze di intervento). E' dinamico perché descrive un soggetto in evoluzione e deve essere aggiornato in relazione alla situazione che il soggetto presenta. Le osservazioni devono essere effettuate da tutti gli insegnanti della classe. Oltre alle osservazioni, presuppone una diagnosi clinica e una diagnosi funzionale elaborate dall'equipe sanitaria competente. Il PDF nasce all'interno della Legge 104/92 che definisce i rapporti tra disabili ed istituzioni inquadrandoli entro una logica di servizi tendenti all'integrazione e alla collaborazione. Ne deriva che l'utilizzo dello strumento ha senso in quanto indirizza verso l'incontro, la ricerca di alleanza e complementarità fra le parti che interagiscono col soggetto disabile. DA CHI È DEFINITO II Profilo viene predisposto congiuntamente dall'equipe socio-sanitaria, dalla scuola e dalla famiglia. Per la sua realizzazione la scuola attiva i contatti opportuni nel periodo giugno-settembre per l'anno scolastico successivo (casi in entrata). Le parti coinvolte programmano non meno di tre incontri nel corso dell'anno scolastico per il suo aggiornamento. L'insegnante di sostegno, coadiuvato dai colleghi della classe, dopo aver raccolto tutte le osservazioni necessarie, procede alla sua stesura. TEMPI Gli incontri con l'equipe suddetta (UONPI - ASL) avvengono periodicamente per illustrare la diagnosi clinica e la diagnosi funzionale e collaborare alla stesura del PDF. La stesura deve avvenire entro il 30 ottobre dell'anno scolastico di frequenza dell'alunno. STRUMENTI 1. Dati anagrafici (vedasi allegato) 2. Diagnosi clinica. La diagnosi clinica è la certificazione sintetica della tipologia di disabilità, redatta dal servizio sanitario competente (dal neuropsichiatra

12 infantile dell'uonpi, o dallo psicologo dell'asl o dal medico della specifica patologia, anche privato), su richiesta della famiglia (DPR 24/02/94 art.3). Viene effettuata in sede di prima diagnosi, al momento del primo inserimento scolastico, al passaggio di ciclo/ordine, tra febbraio e aprile per l'anno scolastico successivo. E' valida per l'intero ciclo scolastico in corso, salvo invio di variazioni successive. Sarà tenuta come ogni altra documentazione relativa agli alunni in situazione di handicap, agli atti riservati della scuola e potrà essere solo visionata, non riprodotta, dagli insegnanti. (A volte è allegata alla diagnosi funzionale). 3. Anamnesi sanitaria 4. Diagnosi funzionale e colloqui E' la situazione sanitaria relativa agli interventi riabilitativi precedenti, in atto o previsti e alla partecipazione ad eventuali gruppi/attività strutturate (psicomotricità, corsi di nuoto...) (vedasi allegato) "E' la descrizione analitica della compromissione funzionale dello stato psicofisico dell'alunno in situazione di handicap, al momento in cui accede alla struttura sanitaria per conseguire gli interventi previsti dagli articoli 12 e 13 della Legge n. 104 del 1992". (vedasi allegato) 5. Curriculum scolastico e colloqui con gli insegnanti precedenti (vedasi allegato) 6. Composizione del nucleo familiare e raccolta informazioni dalla e sulla famiglia (vedasi allegato) 7. Analisi della situazione scolastica attuale La situazione scolastica attuale scaturisce da: - a) prove d'ingresso comuni alla classe (per handicap lievi) - b) test strutturati - c) osservazioni sistematiche delle aree o degli assi descritti nel PDF (vedonsi allegati) MODELLI La scuola utilizza due modelli di PDF: 1. Il PDF per aree (per gli alunni disabili gravi) 2. Il PDF per assi (per gli alunni disabili medi o con handicap sensoriali) I modelli sono di seguito allegati ed inseriti nel registro dell insegnante di sostegno (vedonsi

13 ALLEGATI STRUMENTI PDF

14 A. DATI ANAGRAFICI DELL ALUNNO COGNOME NOME LUOGO DI NASCITA DATA DI NASCITA RESIDENTE IN VIA/PIAZZA TELEFONO Scuola e servizi precedenti TIPO DI SERVIZIO NOME E LUOGO PER. DI FREQUENZA Scuola Materna Scuola Elementare Scuola Media

15 NOTIZIE RELATIVE ALL ALUNNO 1 STORIA DELL ALUNNO 2. INFORMAZIONI DALLA DIAGNOSI FUNZIONALE 3. TERAPIE FARMACOLOGICHE 4. TERAPIE E RIABILITAZIONI 5. SITUAZIONE SANITARIA

16 B.1. STORIA DELL ALUNNO Raccolta nei colloqui con la famiglia ( situazione dell alunno alla nascita; malattie iniziali e ricoveri ospedalieri; traumi, incidenti, interventi, strategie utilizzate; )

17 B.2 INFORMAZIONI TRATTE DALLA DIAGNOSI FUNZIONALE B.2. Indicare per ognuna delle aree della diagnosi funzionale gli elementi di forza e gli elementi critici utili alla progettazione del percorso educativo-didattico AREA COGNITIVA AREA AFFETTIVO RELAZIONALE

18 AREA LINGUISTICA AREA SENSORIALE

19 AREA MOTORIO PRASSICA AREA NEUROPSICOLOGICA

20 AREA DELL AUTONOMIA IPOTESI DI ORIENTAMENTO SCOLASTICO

21 B.3. TERAPIE FARMACOLOGICHE B.4. TERAPIE E RIABILITAZIONE effettua terapie riabilitative: F.K.T. Psicomotoria Ortofonia/logopedia Altro ha effettuato terapie riabilitative: F.K.T. Psicomotoria Ortofonia/ logopedia Altro ha rapporti periodici con consulenti: Si No N.P.I. Psicologo Assistente sociale FREQUENZA: FREQUENZA: FREQUENZA: il soggetto è seguito presso centri privati e/o specialistici (specificare):

22 B.5 SITUAZIONE SANITARIA B.5.1 Stato di salute generale B.5.2 Malattie e particolari attenzioni che gli insegnanti devono avere verso il soggetto

23 C. NOTIZIE RELATIVE ALLA FAMIGLIA C.1. COMPOSIZIONE C.2. SITUAZIONE EXTRASCOLASTICA C.1. COMPOSIZIONE Padre Data di nascita Attività Titolo di studio Madre Data di nascita Attività Titolo di studio Fratello/sorella Data di nascita Attività Titolo di studio C.2. SITUAZIONE EXTRASCOLASTICA (note sulle abitudini di vita in famiglia) 1. Chi si occupa del soggetto? 2. Mostra preferenze per qualche familiare? 3. A che ora va a letto? 4. A che ora si alza? 5. Quanto tempo trascorre in casa? 6. Come trascorre il tempo libero? (il pomeriggio, il sabato, la domenica, gioca, è inattivo, ascolta la radio, guarda la TV, legge,ecc..) 7. Ha occasioni di incontrarsi e giocare con i coetanei? 8. La famiglia rileva problemi di gestione? 9. In famiglia, a fronte di una richiesta, si dimostra collaborativi e partecipe? 10. La famiglia può contare si aiuti esterni nei momenti di interruzione delle attività didattiche? 11. Se si quali? 12. Se no, si ritiene di averne bisogno?

24 STRUMENTI DI OSSERVAZIONE

25 MANUALE PER LA COMPILAZIONE DELLE SCHEDE DI RILEVAZIONE E GUIDA PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI del PEI Per ognuna delle aree considerate, il manuale contiene i descrittori relativi a COME e QUANDO i comportamenti si manifestano nell alunno/a in situazione di handicap. L utilizzo di tali descrittori dovrebbe facilitare la descrizione stessa dei comportamenti (indicati nella scheda di rilevazione con il termine di rilevatori ) e dovrebbe consentire una minore ambiguità nella interpretazione delle informazioni. 1. AREA SENSO PERCETTIVA-MOTORIA C O M E Con autonomia Con sicurezza Con aiuto (attraverso l imitazione di un modello) Con intervento direttivo e sostitutivo (parziale o totale) di altri Su richiesta Nel gruppo classe Nel rapporto individuale Con l uso di particolari strumenti e stimoli ALTRO: Q U A N D O In situazione di normale gestione di sé (spostamenti, uso servizi, scale, ecc..) Durante le attività di educazione motoria e psicomotoria Nel gioco libero e organizzato Nel lavoro scolastico In attività di manipolazione, pittura, ritaglio, ecc... In prassie di abbigliamento, di alimentazione, di igiene di sè ALTRO: 2. AREA SOCIO AFFETTIVO - RELAZIONALE C O M E a) * con ruolo attivo (collaborativo) * con ruolo passivo (dipendente, rinunciatario) * con ruolo competitivo * con ruolo propositivo * con atteggiamento di chiusura * con atteggiamento di oppositività b) * con accettazione dei ruoli proposti * con adattamento alle situazioni nuove, ai cambiamenti * con proposte personali * con richieste continue di aiuto * con comportamenti di elusione dei compiti * manifestazione di ansia * con comportamenti problematici (di disturbo, di aggressione, di isolamento, apprensione, sterotipie c) Vedi punto b) del come d) Vedi punto b) del come e) ALTRO

26 3. AREA DELL AUTONOMIA C O M E Con autonomia Con sicurezza Con aiuto (attraverso l imitazione di un modello) Con intervento diretto e sostitutivo (parziale o totale) di altri Su richiesta Nel gruppo di classe Nel rapporto individuale Con l uso di particolari strumenti e stimoli ALTRO Q U A N D O In situazioni di normale gestione di sè (spostamenti, uso servizi, scale, ecc...) Durante le attività di educazione motoria e psicomotoria Nel gioco libero e organizzato Nel lavoro scolastico In attività di manipolazione, pittura, ritaglio, ecc... In prassie di abbigliamento, di alimentazione, di igiene di sè ALTRO 4. AREA COGNITIVA C O M E a) Memoria Per la memoria è consigliabile organizzare una descrizione del tipo qui sotto riportata Ha una memoria nel tempo a: breve, medio, lungo termine * di vissuti emotivi ed esperienziali * di aspetti cognitivi legati all apprendimento * di sequenze di lavoro Necessitano di essere recuperati? Se sì, con quali strategie? In modo: completo, frammentario, fantastico, reale b) Attenzione 1) spontanea 2) su richiesta COME? continua / discontinua Durata: Brevissima: - di 5 m. Breve: fino a 10 m. Media: fino a 20 m. Nella norma: oltre i 20 m. c) Concetti spazio-temporali 1) ha interiorizzato i concetti spaziali di base (es. davanti, dietro, ecc...) 2) sa orientarsi in spazi: conosciuti nuovi grandi piccoli 3) ha interiorizzato i concetti temporali di base (es. successione, contemporeaneità, durata) 4) sa orientarsi nel tempo (nell arco della giornata, della settimana, del mese, dell anno)

27 5) sa utilizzare strumenti per orientarsi nello spazio e nel tempo (calendario, diario, orologio, lettura di percorsi, di carte tipografiche) COME? A livello: concreto di capacità rappresent. di capacità simbolica-astratta come produzione e fruizione d) Competenza linguistica 1) Capacità di ascolto (intesa come comprensione di messaggi, orali) 2) Capacità di espressione orale (parola-frase-frase minima-frasi complete) 3) Capacità di lettura funzionale, strumentale e grado di comprensione dei testi scritti. 4) Capacità di produzione scritta (riproduzione, scrittura sotto dettatura, scrittura spontanea) Sottolineare le eventuali situazioni che favoriscono o inibiscono l espressione delle sopraccitate abilità. e) Capacità logiche 1) Discriminazione 2) Associazione 3) Classificazione 4) Seriazione 5) Rapporto Causa-effetto COME? - a livello operativo- concreto - a livello rappresentativo - a livello simbolico - seguendo uno, o più criteri con materiale semplice o complesso. f) Abilità matematiche Conoscenza dei numeri (conta per contare; ha il concetto di numero entro... ; è in grado di contare in modo ascendente/discendente; in casi semplici (x1) o più complessi; sa scrivere i numeri; conosce la posizione delle cifre); Capacità di operare con i numeri interi (addizioni entro... con o senza cambio; sa eseguire sottrazioni entro... con o senza cambio; moltiplicazioni con una o due cifre al moltiplicatore con o senza cambio; divisioni con una cifra al divisore). Capacità di usare i numeri per risolvere situazioni problematiche. (Sa risolvere problemi con una/due operazioni che richiedono l uso di addizione/sottrazione/moltiplicazione/divisione). Denomina alcune figure geometriche piane e solide. Disegna le figure piane. È in grado di misurare alcune lunghezze usando appropriatamente il righello. C O M E? A livello: manipolativo rappresentativo simbolico. In modo: autonomo non autonomo. Q U A N D O ( riferibile a tutte le abilità elencate) Nell attività teorica Nell attività operativa Nell attività condotta con l uso di: immagini, strumenti audiovisivi, stimoli sonori Specificare anche se l attività è svolta: in classe piccolo gruppo individualmente

28 SCHEDE DI RILEVAZIONE SITUAZIONE DEGLI ALUNNI (ALLEGATI)

29 D.1. SCHEDA DI RILEVAZIONE SITUAZIONE ALUNNI PORTATORI DI HANDICAP 1 AREA SENSO PERCETTIVA MOTORIA - L OSSERVAZIONE È STATA EFFETTUATA NELLA SEGUENTE FASE: CON I SEGUENTI STRUMENTI: 1.1 RILEVATORI 1.2 RILEVAZIONI 1.3 COMP. PROBLEMATICI A) Motricità Globale B) motricità fine C) schema corporeo D) percezione visiva E) percezione uditiva F) percezione tattile - Altro

30 D.1. SCHEDA DI RILEVAZIONE SITUAZIONE ALUNNI PORTATORI DI HANDICAP 2 AREA SOCIO AFFETTIVA RELAZIONALE - L OSSERVAZIONE È STATA EFFETTUATA NELLA SEGUENTE FASE: inizio anno - CON I SEGUENTI STRUMENTI: 1.4 RILEVATORI 1.5 RILEVAZIONI 1.6 COMP. PROBLEMATICI G) Rapporto Con: - Compagni - Insegnanti - Adulti In Genere H) percezione di sé I) modalità di reazione a: - persone nuove - situazioni nuove - frustrazioni - difficoltà - gratificazione - costrizione J) modalità di comunicazione - Altro

31 D.1. SCHEDA DI RILEVAZIONE SITUAZIONE ALUNNI PORTATORI DI HANDICAP 3 AREA DELL AUTONOMIA - L OSSERVAZIONE È STATA EFFETTUATA NELLA SEGUENTE FASE: inizio anno - CON I SEGUENTI STRUMENTI: 1.7 RILEVATORI 1.8 RILEVAZIONI 1.9 COMP. PROBLEMATICI A) Autonomia Personale: - Igiene - Abbigliamento - Controllo Sfinterico - Spostamenti - Riconoscimento Pericoli

32 D.1. SCHEDA DI RILEVAZIONE SITUAZIONE ALUNNI PORTATORI DI HANDICAP 4 AREA COGNITIVA - L OSSERVAZIONE È STATA EFFETTUATA NELLA SEGUENTE FASE: inizio anno - CON I SEGUENTI STRUMENTI: 1.10 RILEVATORI 1.11 RILEVAZIONI 1.12 COMP. PROBLEMATICI A) Memoria B) Attenzione C) Concetti Spazio Temporali D) Competenza Linguistica E) Capacità Logiche F) Abilità Matematiche

33 COMPRENDERE IL PROFILO DINAMICO FUNZIONALE L utilizzo consapevole del Profilo Dinamico Funzionale (P.D.F.) richiede la comprensione dei significati e delle intenzionalità proprie dello strumento. Occorre ricordare che il P.D.F. nasce all interno della L.104/92 che definisce i rapporti tra portatori di handicap e istituzioni inquadrandoli entro una logica di servizi tendenti all integrazione ed alla collaborazione. Ne deriva che l utilizzo dello strumento ha senso in quanto indirizza verso l incontro, la ricerca di alleanze e la complementarietà fra le parti che, in forme diversa e con diverse competenze, interagiscono col soggetto disabile. L incontro non è fondato su: - l analisi e l osservazione (appartenente alla propria cultura ed ai paradigmi) - la gestione dell intervento (appartenente alla propria metodologia, alla propria tecnica e strumentazione) Ma è fondato su: - la descrizione funzionale (come io operatore vedo il soggetto nel mio contesto) - l area prossimale di sviluppo (quali abilità è possibile che sviluppi attraverso le mie competenze ed il mio intervento) L esistenza dello spazio di possibile incontro fra sistemi diversi, logiche diverse, specializzazioni diverse permette una regolazione collaborativa fra conoscenza sul soggetto e progetto di lavoro sul soggetto. A. I CONTENUTI DEL PDF ED IL SIGNIFICATO PER LA SCUOLA Il PDF porta in superficie due modelli operativi da sempre latenti nella scuola: 1) il modello appartenente ad una concezione della scuola come sistema chiuso. In quest ottica il PDF è un ulteriore strumento da compilare in modo adempitivo. Importante è la forma che prende sostanza attraverso frasi da adattare, scalette predefinite... Il soggetto disabile diviene approssimazione al modello prestampato; non è identità, ma similarità per avvicinamento alla descrizione standard 2) Il modello appartenente ad una concezione della scuola come sistema aperto. In quest ottica il PDF è uno strumento di conoscenza e di incontro-confronto fra le parti che interagiscono con il soggetto disabile

34 Il soggetto disabile non è soltanto ciò che la scuola riesce a descrivere, ma è persona, unità che va ben oltre la pluralità degli interventi e delle letture. L utilizzo significativo degli assi interni al PDF può risultare opportunamente diverso in relazione alla tipologia del servizio ed al soggetto. I nove assi possono avere una diversa importanza per la singola scuola e per le diverse situazioni di handicap. E il soggetto disabile, con la sua funzionalità, che determina l utilizzazione del PDF e non, viceversa, la compilazione pedissequa e predeterminata del PDF, che determina una lettura del soggetto. IMPLICAZIONI: - ogni soggetto disabile avrà una sua organizzazione del PDF (la scelta degli assi e l ordine con cui vengono analizzati sono definiti in relazione al suo handicap ed al servizio che utilizza il PDF.) - ogni soggetto disabile avrà una sua compilazione del PDF (il profilo non è uno strumento da compilare dall inizio alla fine, sempre e comunque, ma va elaborato in relazione alla situazione che il soggetto presenta). Vi è in questo modo di operare un passaggio fondamentale: dallo strumento-genericità all alunno-singolarità Poiché il disabile ha un suo rapporto con il mondo ed una sua selezione della realtà, l insegnante deve operare una selezione del PDF attraverso un utilizzo consapevole per avvicinarsi il più possibile, attraverso la descrizione, alla realtà del soggetto. Pur se in modo riduttivo, potremmo ad esempio evidenziare come nello strumento si possa operare una suddivisione degli assi per ricondurli ad aree di maggiore ampiezza: AREA SOCIALE STRUTTURALE SCOLASTICA -autonomia -comunicazione -linguistico -cognitivo -affettivo/relazionale -sensoriale -motorio prassico -apprendimento -neuropsicologico Ogni servizio dal suo punto di vista può avere letture pertinenti per ogni asse. L attenzione non è posta nella ricerca del punto di vista unico e specialistico, ma nella diversità, che crea ricchezza di confronto e possibilità di crescita

35 B. I RAPPORTI CON LA FAMIGLIA Nella costruzione del P.D.F. l incontro scuola/famiglia rappresenta uno spazio necessario. Occorre: 1) riconoscere alla famiglia il ruolo fondamentale che occupa nella vita concreta del soggetto portatore di handicap; 2) individuarla come particolare e indispensabile fonte di conoscenza; 3) attribuirle una funzione rilevante nella realizzazione del progetto di crescita del figlio. L individuazione e il riconoscimento di obiettivi comuni può rappresentare lo spazio dell incontro e della possibile intesa/negoziazione dei rispettivi compiti. La scuola deve tenere conto che - il bambino con handicap è prima di tutto della famiglia; - spesso la famiglia è lasciata sola a elaborare una realtà così difficile; - spesso la famiglia è sola anche nel gestire una realtà fatta di faticosa quotidianità. Il rapporto di collaborazione non sempre è un punto di partenza; più spesso deve essere conquistato accogliendo anche quegli atteggiamenti di diffidenza che la famiglia può mettere in atto per difendersi. Tocca alla scuola costruire competenza nella costruzione della relazione in termini di alleanza educativa con la famiglia. Un classico strumento di incontro è il colloquio, tuttavia spesso questo strumento viene utilizzato in maniera unidirezionale: è la scuola che restituisce alla famiglia il suo parere, il suo giudizio su come va il bambino. In presenza di problemi tale giudizio si estende spesso, anche se in forme più o meno esplicite, a come va la famiglia. Questa modalità risulta decisamente inopportuna e inefficace in generale; non sembra davvero il caso di utilizzarla con la famiglia del bambino in situazione di handicap. L incontro collaborativo si avvale di un altro tipo di colloquio: il colloquio esplorativo nel quale non ci sono giudicanti e giudicati ma persone che recuperano la conoscenza specifica che il loro ruolo e la loro collocazione permettono e la mettono al servizio del progetto di crescita che le accomuna: è questo lo spazio dell incontro possibile che il P.D.F. prefigura

36 C. LE PROCEDURE SCOLASTICHE 1 - LA COLLOCAZIONE Rispetto a questo nuovo strumento la scuola riconosce che si colloca - dopo la rilevazione della situazione di partenza; - prima della stesura del Progetto Educativo Individualizzato La rilevazione della situazione di partenza è finalizzata alla conoscenza della persona e viene effettuata attraverso: consultazione della documentazione scolastica pregressa colloqui con gli insegnanti della scuola di provenienza consultazione della diagnosi funzionale osservazioni dirette e sistematiche da parte di tutti gli operatori scolastici ricognizione e discussione delle diverse osservazioni consultazione della famiglia attraverso il colloquio esplorativo.. La stesura del Progetto Educativo Individualizzato (o Personalizzato) riguarda la persona e non soltanto l alunno ; presuppone il contributo e la condivisione degli altri soggetti che hanno responsabilità di scelte decisioni relative alla crescita della persona: almeno la famiglia e l A.S.L.; presuppone il P.D.F. in quanto strumento che raccoglie tali scelte e decisioni; sottolinea la parte di specifica pertinenza della scuola entro il progetto generale; dichiara le forme e modalità di raccordo e collaborazione individuate; comprende l indicazione delle decisioni assunte rispetto alla scelta delle aree da potenziare prioritariamente, agli aspetti di organizzazione, alla metodologia, ai metodi e alle strategie che si intendono utilizzare per conseguire gli obiettivi educativi e didattici previsti, alle modalità di verifica e valutazione degli interventi attuati. La predisposizione del P.D.F. ha senso in quanto rappresenta e documenta lo spazio dell incontro fra i diversi soggetti che concorrono a definire e a realizzare il progetto educativo relativo al pieno sviluppo delle potenzialità di una persona in situazione di handicap. In quanto tale ad ogni inizio d anno va verificata la sua rispondenza alle indicazioni in esso delineate

37 2 - LA STESURA DEL P.D.F. : I SOGGETTI COINVOLTI Il Capo di Istituto: promuove e coordina le attività della scuola in merito alla stesura del P.D.F. e facilita tutte le operazioni relative. Il gruppo di lavoro per l handicap della scuola: promuove la riflessione sul senso dello strumento e individua l attivazione di procedure funzionali alla stesura (delibere del Collegio Docenti, accordi con ASL, coinvolgimento delle famiglie, modalità e strumenti di osservazione,...). Il modulo o il Consiglio di Classe: utilizzano le procedure di osservazione, confrontano i dati raccolti direttamente e acquisiti indirettamente, individuano le aree di potenzialità e di difficoltà su cui fondare il progetto di crescita del portatore di handicap, condividono la propria ipotesi progettuale con famiglia e ASL, stabiliscono forme di collaborazione per la realizzazione del progetto, individuano con chiarezza quale parte del progetto globale sia di specifica pertinenza della scuola e debba pertanto essere assunto nel P.E.I. L insegnante di sostegno: rappresenta, all interno della scuola, il referente privilegiato del progetto. In quanto tale può anche essere la persona che stende materialmente il P.D.F. rendendosi interprete delle decisioni condivise nelle fasi precedenti. La delega può essergli riconosciuta in quanto insegnante dotato di specifica competenza ma esclude totalmente atteggiamenti di deresponsabilizzazione e di isolamento

38 GUIDA DI RIFERIMENTO PER LA STESURA DEL P.D.F. ASSI Sono state indicate le principali linee di sviluppo dell alunno/a in riferimento sia alla vita scolastica sia ad altre variabili che concorrono al processo di sviluppo. La successione della descrizione degli assi permette la descrizione iniziale delle funzioni più generali (intelligenza, affettività) nel cui contesto vanno inquadrate tutte le prestazioni del soggetto; fa seguito la descrizione degli assi relativi alle competenze più settoriali, diversamente compromesse nelle diverse situazioni di handicap ed infine la descrizione del comportamento sociale e delle competenze più strettamente relative alla scuola. Tali competenze costituiscono infatti la risultante dell integrazione delle aree precedenti. DESCRIZIONE FUNZIONALE: come funziona il soggetto Per ogni asse devono essere riportate le difficoltà che il soggetto incontra, non in termini di presenza/assenza o assenza di abilità caratteristiche o sintomi, ma piuttosto rispetto alle modalità di funzionamento del bambino in quel settore. SVILUPPO POTENZIALE: il successivo livello di sviluppo Si richiede di individuare, per ogni asse, il livello di sviluppo successivo presumibilmente raggiungibile dal soggetto, a breve-medio termine, desunto sia dalle competenze che il soggetto mostra di possedere seppure in modo non generalizzato e non completamente autonomo presupponendo la permanenza dello stesso livello di prestazioni educativo-riabilitativo. COGNITIVO DESCRIZIONE DEI SINGOLI ASSI ( specificazioni ) Descrivere come funziona il soggetto in riferimento a: Livello di sviluppo cognitivo raggiunto, espresso in termini funzionali: fascia di sviluppo (normodotazione, ritardo lieve, medio, grave, insufficienza ecc.), fase di sviluppo controllata (ad esempio in termini piagetiani ), età mentale, ecc.; Strategie utilizzate nella soluzione dei compiti propri della fascia di età, stile cognitivo ecc. Capacità di usare in modo integrato competenze diverse (ad es. usa il linguaggio per programmare il gioco, utilizza lo sguardo per progettare le azioni, utilizza conoscenze precedenti per affrontare compiti nuovi, ecc.) AFFETTIVO RELAZIONALE Descrivere come funziona il soggetto in riferimento a: Area del sé descrivendo il grado di autostima, la tolleranza alle frustrazioni, il grado di autonomia emotiva ecc. Rapporto con gli altri (separatamente per adulti e coetanei) riferito in particolare alle modalità affettivo-relazionali di esprimere e comunicare i propri sentimenti, al grado di iniziativa /indipendenza emotiva raggiunte, alla capacità di collaborazione, ecc.. Motivazione al rapporto e all atteggiamento nei riguardi dell apprendimento scolastico, extrascolastico ed in diversi contesti e con diversi interlocutori

39 COMUNICAZIONALE Descrivere come funziona il soggetto in riferimento a: Le modalità di interazione I contenuti prevalenti I mezzi privilegiati (oculo-motorio, gestuale-mimico, mimico-facciale, verbale, graficopittorico, musicale, ecc.) LINGUISTICO Descrivere come funziona il soggetto in riferimento a: Comprensione del linguaggio orale (parole, frasi, periodi, racconti di varia complessità, ecc.) in diversi contesti Produzione verbale rispetto allo sviluppo fonologico (dislalie), al patrimonio lessicale, alla struttura sintattica e narrativa Uso comunicativo del linguaggio verbale posseduto, in situazioni diverse Uso di linguaggi alternativi o integrativi SENSORIALE Descrivere come funziona il soggetto in riferimento a: Funzionalità visiva riportando il tipo di eventuale deficit (acuità, campo visivo, percezione cromatica, paresi, nn. cranici, ecc.), il grado di deficit, l eventuale compenso in presenza di ausilii, l epoca di comparsa del disturbo, le concrete possibilità d uso delle capacità residue, le possibili funzioni di supporto Funzionalità uditiva rispetto al tipo (centrale, periferico ecc.) ed al grado di deficit, al compenso in presenza di ausilii, all epoca di comparsa del disturbo, alle possibilità d uso delle capacità residue e degli ausilii, alle possibili funzioni di supporto Funzionalità tattile MOTORIO PRASSICO Descrivere come funziona il soggetto in riferimento a: Motricità globale riportando le posture accessibili, l equilibrio e le possibilità di spostamento, le modalità di controllo del movimento (ad es. la presenza di goffaggine, di paure motorie, di scarsa coordinazione, ecc.) Motricità fine osservata rispetto alla prensione, ad eventuali tremori, dismetrie, coordinazione settoriale, ecc. Prassie semplici e complesse (in rapporto alle fasce di età) compiute con ed in assenza dell oggetto, con intento imitativo e/o creativo NEUROPSICOLOGICO Descrivere come funziona il soggetto in riferimento a: Capacità mnestiche (memoria a breve termine, verbale e/o visuo-spaziale) ad al loro uso spontaneo Capacità attentive osservate rispetto a compiti di diversa natura e complessità e rispetto a diverse condizioni ambientali Organizzazione spazio-temporale nel comportamento spontaneo ed in compiti strutturati

40 AUTONOMIA Descrivere come funziona il soggetto in riferimento a: Autonomia della persona nell alimentazione, nella pulizia personale, nell abbigliamento (annotare se a causa di reale assenza di possibilità o a causa di assenza di specifica azione educativa per l autonomia) Autonomia sociale ad esempio rispetto al controllo di spostamenti finalizzati all interno o all esterno di ambienti noti ed alle capacità d uso funzionale di strumenti di autonomia sociale (ad es. telefono, denaro, mezzi di trasporto pubblico, ecc.) ed anche rispetto ai rapporti con altre persone. APPRENDIMENTO Descrivere come funziona il soggetto in riferimento alle attività caratteristiche della: Età pre-scolare: organizzazione del gioco (ad esempio manipolativo, imitativo, simbolico ecc.) e del grafismo (ad es. scarabocchio non a significato, disegno rappresentativo, narrativo, descrittivo, ecc.) Età scolare: acquisizione della lettura (ad esempio di singole sillabe, di parole, di frasi; alla presenza e tipologia di errori; comprensione di quanto viene letto); acquisizione della scrittura nelle sue diverse modalità (ad es. copiato, dettato, spontaneo ecc.) e gradi di complessità (ad es. sillaba, parola frase, riassunto, tema, ecc.); acquisizione del calcolo (ad es. contare, corrispondenza quantità-numero, quattro operazioni, ecc.) e del ragionamento matematico elementare Capacità di leggere ed interpretare anche messaggi espressi da linguaggi diversi da quelli codificati (ad es. immagine, suono, ecc.) Livello di uso spontaneo delle competenze acquisite Ambito degli apprendimenti curricolari e non (da specificarsi secondo i diversi ordini di scuola rispetto alle limitazioni connesse alla menomazione)

41 E PROFILO DINAMICO FUNZIONALE (ALLEGATI)

42 ASSE COGNITIVO N 1 progressivo Data : SPECIFICAZIONI riferite all asse COGNITIVO LIVELLO DI SVILUPPO COGNITIVO RAGGIUNTO, espresso in termini funzionali: fascia di sviluppo (normodotazione, ritardo lieve, medio, grave, insufficiente, ecc...), fase di sviluppo controllata (ad es. in termini piagetiani) età mentale, ecc... Descrivere COME FUNZIONA il soggetto in riferimento alle singole specificazioni SUCCESSIVO LIVELLO DI SVILUPPO che il soggetto mostra di possedere o poter avere in modo non generalizzato o non completamente autonomo SINTESI DI ASSE Aspetti prioritari da considerare in relazione al contesto e al progetto educativo STRATEGIE utilizzate nella soluzione dei compiti propri della fascia di età, stile cognitivo, ecc Capacità di USARE IN MODO INTEGRATO COMPETENZE DIVERSE (ad es. usa il linguaggio per programmare il gioco, utilizza lo sguardo per progettare le azioni, utilizza conoscenze precedenti per affrontare compiti nuovi, ecc...)

43 ASSE AFFETTIVO RELAZIONALE N 2 progressivo Data : SPECIFICAZIONI riferite all asse AFFETTIVO RELAZIONALE AREA DEL SE descrivendo il grado di autostima, la tolleranza alle frustrazioni, il grado di autonomia emotiva, ecc Descrivere COME FUNZIONA il soggetto in riferimento alle singole specificazioni SUCCESSIVO LIVELLO DI SVILUPPO che il soggetto mostra di possedere o poter avere in modo non generalizzato o non completamente autonomo SINTESI DI ASSE Aspetti prioritari da considerare in relazione al contesto e al progetto educativo RAPPORTO CON GLI ALTRI ( distinto per adulti e coetanei) riferito in particolare alle modalità affettivo-relazionali di esprimere e comunicare i propri sentimenti, al grado di iniziativaindipendenza emotiva raggiunta, alla capacità di collaborazione, ecc... MOTIVAZIONE AL RAPPORTO E ALL ATTEGGIAMENTO nei riguardi dell apprendimento scolastico, extrascolastico e in diversi contesti o con diversi interlocutori

44 ASSE COMUNICAZIONALE N 3 progressivo Data : SPECIFICAZIONI riferite all asse COMUNICAZIONALE MEZZI PRIVILEGIATI ( oculo motorio, gestuale mimico, mimico facciale, verbale, grafico pittorico, musicale, ecc... ) Descrivere COME FUNZIONA il soggetto in riferimento alle singole specificazioni SUCCESSIVO LIVELLO DI SVILUPPO che il soggetto mostra di possedere o poter avere in modo non generalizzato o non completamente autonomo SINTESI DI ASSE Aspetti prioritari da considerare in relazione al contesto e al progetto educativo CONTENUTI PREVALENTI MODALITÀ DI INTERAZIONE

45 ASSE LINGUISTICO N 4 progressivo Data : SPECIFICAZIONI riferite all asse LINGUISTICO COMPRENSIONE DEL LINGUAGGIO ORALE ( parole, frasi, periodi, racconti di varia complessità, ecc...) in diversi contesti Descrivere COME FUNZIONA il soggetto in riferimento alle singole specificazioni SUCCESSIVO LIVELLO DI SVILUPPO che il soggetto mostra di possedere o poter avere in modo non generalizzato o non completamente autonomo SINTESI DI ASSE Aspetti prioritari da considerare in relazione al contesto e al progetto educativo PRODUZIONE VERBALE rispetto allo sviluppo fonologico ( dislalie ), al patrimonio lessicale, alla struttura sintattica e narrativa USO COMUNICATIVO DEL LINGUAGGIO VERBALE posseduto in situazioni diverse USO DI LINGUAGGI ALTERNATIVI e/o INTEGRATIVI

46 ASSE SENSORIALE N 5 progressivo Data : SPECIFICAZIONI riferite all asse SENSORIALE FUNZIONALITÀ VISIVA Riportando il tipo di eventuale deficit ( acuità, campo visivo, percezione cromatica, paresi nn. Cranici, ecc... ), grado di deficit, eventuale compenso in presenza di ausili, epoca di comparsa del disturbo, le concrete possibilità d uso delle capacità residue; le possibili funzioni di supporto Descrivere COME FUNZIONA il soggetto in riferimento alle singole specificazioni SUCCESSIVO LIVELLO DI SVILUPPO che il soggetto mostra di possedere o poter avere in modo non generalizzato o non completamente autonomo SINTESI DI ASSE Aspetti prioritari da considerare in relazione al contesto e al progetto educativo FUNZIONALITÀ UDITIVA rispetto al tipo ( centrale, periferico, ecc...), e al grado di deficit, al compenso con ausili, all epoca di comparsa del disturbo, alle possibilità d uso delle capacità residue e degli ausili; alle possibili funzioni di supporto FUNZIONALITÀ TATTILE

47 ASSE MOTORIO - PRASSICO N 6 progressivo Data : SPECIFICAZIONI riferite all asse MOTORIO - PRASSICO MOTRICITÀ GLOBALE Riportando le posture accessibili, l equilibrio e le possibilità di spostamento, le modalità di controllo del movimento ( ad esempio la presenza di goffaggine, di paure motorie, di scarsa coordinazione, ecc...) Descrivere COME FUNZIONA il soggetto in riferimento alle singole specificazioni SUCCESSIVO LIVELLO DI SVILUPPO che il soggetto mostra di possedere o poter avere in modo non generalizzato o non completamente autonomo SINTESI DI ASSE Aspetti prioritari da considerare in relazione al contesto e al progetto educativo MOTRICITÀ FINE Osservata rispetto alla prensione, ad eventuali tremori, dismetrie, coordinazione settoriale, ecc... PRASSIE SEMPLICI E COMPLESSE ( in rapporto alle Fasce di età ) compiute con e in assenza dell oggetto, con intento Imitativo e/o creativo

48 ASSE NEUROPSICOLOGICO N 7 progressivo Data : SPECIFICAZIONI riferite all asse NEUROPSICOLOGICO CAPACITÀ MNESTICHE ( memoria a breve termine, verbale e/o visuo spaziale ) ed al loro uso spontaneo Descrivere COME FUNZIONA il soggetto in riferimento alle singole specificazioni SUCCESSIVO LIVELLO DI SVILUPPO che il soggetto mostra di possedere o poter avere in modo non generalizzato o non completamente autonomo SINTESI DI ASSE Aspetti prioritari da considerare in relazione al contesto e al progetto educativo CAPACITÀ ATTENTIVE osservate rispetto a compiti di diversa natura e complessità e rispetto a diverse condizioni ambientali ORGANIZZAZIONE SPAZIO TEMPORALE nel comportamento spontaneo ed in compiti strutturati

49 ASSE DELL AUTONOMIA N 8 progressivo Data : SPECIFICAZIONI riferite all asse dell AUTONOMIA AUTONOMIA PERSONALE nella alimentazione, nella pulizia personale, nell abbigliamento (annotare se a causa di reale assenza di possibilità o a causa di assenza di specifica azione educativa per l autonomia) Descrivere COME FUNZIONA il soggetto in riferimento alle singole specificazioni SUCCESSIVO LIVELLO DI SVILUPPO che il soggetto mostra di possedere o poter avere in modo non generalizzato o non completamente autonomo SINTESI DI ASSE Aspetti prioritari da considerare in relazione al contesto e al progetto educativo AUTONOMIA SOCIALE ad esempio rispetto al controllo di spostamenti finalizzati all interno o all esterno di ambienti noti e alle capacità d uso funzionale di strumenti di autonomia sociale (ad es. telefono, denaro, mezzi di trasporto pubblico, ecc ) ed anche rispetto ai rapporti con altre persone

50 ASSE DELL APPRENDIMENTO N 9 progressivo Data : SPECIFICAZIONI riferite all asse DELL APPRENDIMENTO GIOCO E GRAFISMO (in età prescolare o in caso di menomazioni gravi ) organizzazione del gioco - ad es. manipolativo, imitativo simbolico, ecc - e del grafismo ad es. scarabocchio non a significato, disegno rappresentativo, narrativo, descrittivo ecc...- Descrivere COME FUNZIONA il soggetto in riferimento alle singole specificazioni SUCCESSIVO LIVELLO DI SVILUPPO che il soggetto mostra di possedere o poter avere in modo non generalizzato o non completamente autonomo SINTESI DI ASSE Aspetti prioritari da considerare in relazione al contesto e al progetto educativo LETTURA sua acquisizione ad esempio di singole sillabe, di parole, di frasi; presenza e tipologia di errori; comprensione di quanto viene letto SCRITTURA sua acquisizione nelle sue diverse modalità (ad esempio copiato, dettato, spontaneo ecc..) e gradi di complessità (ad esempio sillaba, parola, frase, riassunto, tema, ecc..)

51 ASSE DELL APPRENDIMENTO N 10 progressivo Data : SPECIFICAZIONI riferite all asse dell APPRENDIMENTO CALCOLO sua acquisizione ( ad es.: contare, corrispondenza quantità - numero, le quattro operazioni, ecc. ) e possesso del ragionamento matematico elementare Descrivere COME FUNZIONA il soggetto in riferimento alle singole specificazioni SUCCESSIVO LIVELLO DI SVILUPPO che il soggetto mostra di possedere o poter avere in modo non generalizzato o non completamente autonomo SINTESI DI ASSE Aspetti prioritari da considerare in relazione al contesto e al progetto educativo ALTRI LINGUAGGI capacità di leggere e interpretare anche messaggi espressi da linguaggi diversi (ad es.: immagine, suono, ecc..) livello di USO SPONTANEO delle competenze acquisite ambito degli APPRENDIMENTI CURRICOLARI e non (da specificarsi secondo i diversi ordini di scuola) rispetto alle limitazioni connesse alla menomazione

52 ASSE DELL APPRENDIMENTO N 11 progressivo Data : SPECIFICAZIONI riferite all asse dell APPRENDIMENTO Ambito degli APPRENDIMENTI CURRICOLARI e non (da specificarsi secondo i diversi ordini di scuola) rispetto alle limitazioni connesse alla menomazione Descrivere COME FUNZIONA il soggetto in riferimento alle singole specificazioni

53 PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO - PEI ( o PEP) COSA È II Piano Educativo Individualizzato o Personalizzato è l'insieme delle scelte educativodidattiche attuate a scuola e definite in termini di obiettivi, metodi e strumenti, modalità di verifica e di valutazione. E' un progetto definito ogni anno sulla base delle rilevazioni attuate nel Profilo Dinamico Funzionale. La predisposizione del PEI è obbligatoria, ai sensi della legge 104 del '92. DA CHI È DEFINITO L'elaborazione del PEI o PEP è del Consiglio di Classe. Il compito di trascrizione e di conservazione del PEI e degli altri materiali di programmazione è affidato ali "insegnante di sostegno, che assume una importante funzione di riferimento e di coordinamento per i colleghi e per la famiglia dell' alunno. Gli obiettivi educativi e didattici devono essere condivisi con la neuropsichiatria e con la famiglia. Il PEI deve essere approvato ufficialmente dal Consiglio di Classe e consegnato ai genitori attraverso un incontro ( v. scheda rapporto scuola-famiglia ). TEMPI La stesura deve avvenire entro il 30 novembre dell'anno scolastico di frequenza dell'alunno. VERIFICA / REVISIONE La verifica del PEI viene attuata costantemente e procede come feed-back continuo. Ogni anno è necessario predisporre un nuovo PEI anche in funzione dell'orientamento. La sintesi degli obiettivi e delle scelte definite nel PEI viene esposta alla famiglia dell'alunno dall'insegnante di sostegno, dal coordinatore di classe e dal dirigente scolastico. MODELLI La scuola utilizza tre modelli: 1. Programmazione educativo-didattica individuale (o differenziata), per alunni disabili gravi 2. Programmazione comune alla classe (o individualizzata), per alunni con lieve disabilità 3. Programmazione mista (in parte individuale ed in parte comune alla classe). I tre modelli sono di seguito allegati ed inseriti nel registro dell'insegnante di sostegno, oltre che agli atti della scuola

54 MANUALE PER LA COMPILAZIONE DEL P. E. I. (programmazione educativa individualizzata) CRITERI GENERALI PER LA STESURA DEL PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO Premesse per la formulazione del "Piano Educativo Individualizzato" Il Piano educativo individualizzato (indicato in seguito con il termine PEI), è il documento nel quale vengono descritti gli interventi integrati ed equilibrati tra di loro, predisposti per l'alunno in situazione di handicap, in un determinato periodo di tempo, ai fini della realizzazione del diritto all'educazione e all'istruzione.(comma 1 dell'art. 12 della legge n. 104 del 1992.) La scuola indicando i criteri per la stesura di questo documento non dimentica che la formulazione del piano educativo individualizzato, per essere sempre coerente con i bisogni degli alunni in situazione di handicap, deve adottare una particolare duttilità. Il criterio della flessibilità riveste una fondamentale importanza perché rende questo documento un efficace strumento di programmazione e fa diventare concreto e realmente perseguibile il diritto all educazione e all istruzione degli alunni in situazione di handicap. Il piano educativo individualizzato è l insieme degli interventi educativi e didattici pensati e articolati in funzione della crescita armonica della personalità dell alunno in situazione di handicap. - Il PEI è deliberato dal consiglio di classe/ programmazione di modulo ed è elaborato sulla scorta del P.D.F. e naturalmente sulla rilevazione della situazione di partenza dell anno in corso. - IL PEI è redatto entro il 15/30 novembre di ogni anno, esso va verificato e eventualmente aggiornato almeno a cadenza quadrimestrale - Il dirigente scolastico verifica la congruenza del PEI con i criteri stabiliti nel POF. - Il PEI va presentato alla famiglia dell alunno e agli operatori dell ASL. - La predisposizione del piano educativo individualizzato è obbligatoria, ai sensi della legge 104/92. Si auspica che il modello di PEI proposto sia d aiuto agli insegnanti nelle scelte didattiche ed organizzative e nel mantenere la memoria delle decisioni. IL pei non è uno strumento da compilare in modo adempitivi e pedissequo. A. PRESENTAZIONE DELL ALUNNO La presentazione dell alunno,fatta in modo discorsivo, è una sintesi delle notizie raccolte precedentemente riguardo gli aspetti peculiari dell alunno che possono essere: dati anagrafici, diagnosi clinica o informazioni tratte dalla diagnosi funzionale;terapie e riabilitazione e situazione sanitaria; Anamnesi scolastica; brevi notizie sulla classe in cui è inserito; notizie rilevanti sulla storia del bambino (situazione del bambino alla nascita, malattie iniziali,ricoveri ospedalieri,traumi, incidenti,interventi ecc.); notizie relative alla famiglia (composizione chi si occupa dell alunno ecc.); notizie relative a situazione extrascolastiche (tempo libero, passioni particolari e altro) B. SITUAZIONE DI PARTENZA La situazione di partenza, fatta in modo discorsivo, deve essere una chiara sintesi della rivelazione della situazione di partenza che descrive come funziona e quali sono i comportamenti problematici o rilevanti dell alunno nell area senso percettiva motoria; nell area socio affettivo relazionale; nell area dell autonomia e nell area cognitiva

55 C. ORARIO SETTIMANALE Orario delle lezioni della classe. Orario attività dell alunno (specificare l attività). Orario attività dell alunno con l insegnante di sostegno e/o con l assistente educatrice. D. MODALITA ORGANIZZATIVE DELL INTERVENTO In questa parte si spiegherà come saranno organizzate le modalità dell intervento educativo. Si esporranno le modalità organizzative intese come situazioni di lavoro: Attività con il gruppo classe (interventi in classe ) Attività svolte in piccoli gruppi. (interventi in piccoli gruppi) Attività didattiche individuali. (interventi Individuali) Attività individuali da svolgere esternamente alla scuola Nei diversi tipi di modalità organizzativa si potrà indicare: con chi, quando, per quanto tempo, per fare che cosa E. PROGRAMMAZIONE GENERALE In questa parte si devono esplicitare gli obiettivi generali educativi e didattici trasversali. Sulla scorta dei bisogni prioritari dell alunno specificare gli obiettivi educativi quali possono essere: l autonomia personale e sociale, la partecipazione, l impegno, l attenzione, la collaborazione, il rapporto con l ambiente con la scuola con i compagni (socializzazione), il comportamento, l autocontrollo, la responsabilità Per quanto riguarda gli obiettivi didattici generali possono essere: il metodo di lavoro, la produzione (produzione orale e scritta), il lessico, la comprensione, l ascolto, la comunicazione, l uso dei linguaggi, abilità logiche, operative, motorie F. PROGRAMMAZIONE PERCORSI DIFFERENZIATI Per ciascuna delle discipline/ambiti o aree del percorso individualizzato vanno declinate le finalità, gli obiettivi, la metodologia e gli strumenti. Dove è possibile indicare pure: contenuti,organizzazione, tempi, spazi e sussidi. G. PROGRAMMAZIONE PERCORSI COMUNI ALLA CLASSE. In questa parte vanno inserite le parti di programmazione comuni a quella della classe in cui è inserito l alunno. In particolare concerne la programmazione degli obiettivi didattici di singole discipline. (alcuni alunni seguono la programmazione comune alla classe solo per alcune discipline.) H. PROGETTO DI ORIENTAMENTO SCOLASTICO LAVORATIVO Il processo di orientamento degli alunni disabili è finalizzato alla individuazione ed alla progressiva costruzione Del Progetto di vita della persona in situazione di Handicap. Si basa pertanto su ipotesi formulate sulla scorta delle rilevazioni e delle osservazioni effettuate durante tutto il percorso scolastico. Le ipotesi sono formulate congiuntamente dalla famiglia, dal servizio scolastico, istituzionalmente orientativo, dagli operatori dei servizi sociali e sanitari che seguono l alunno. Il progetto di orientamento va elaborato il più precocemente possibile e comunque NON OLTRE IL 1 QUADRIMESTRE DELLA PENULTIMA CLASSE (generalmente 2 media) del percorso scolastico. La scuola: - Definisce gli obiettivi generali. - Elabora delle linee di orientamento attraverso l esplorazione di ipotesi possibili e praticabili. - Verifica le aspettative della famiglia - Promuove incontri con enti e servizi esterni alla scuola. (ASL, Neuropsichiatria, Comune; )

56 - Effettua la ricognizione delle risorse territoriali (cooperative, istituti superiori, C.S.E., centri di formazione professionale ) - Promuove e stipula progetti di tirocini, progetti ponte, pre-inserimenti, convenzioni - Organizza le attività di orientamento formativo (conoscenza di se, delle professioni, attitudini specifiche) I. VALUTAZIONE E VERIFICHE La valutazione serve per regolare il processo di formazione e per orientare l alunno nella conoscenza e nello sviluppo delle proprie potenzialità. In questa parte del PEI la scala di valutazione che si vuole adottare (giudizi sintetici) e il loro corrispettivo livello di comportamento cognitivo. Il documento che si userà per esprimere la valutazione: una relazione, la scheda ministeriale (preferibilmente), ecc. vanno allegati tutti i documenti di valutazione. Per le verifiche indicare di quali strumenti si intende in particolar modo avvalersi: osservazioni, interrogazioni, prove di tipo oggettivo, di tipo soggettivo, ecc. I tempi delle verifiche e se si intende avvalersi di ausili particolari: computer, ecc

57 ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE G. SOLARI ALBINO PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO ALUNNO CLASSE

58 PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO PROGRAMMAZIONE EDUCATIVO-DIDATTCICA INDIVIDUALE (O DIFFERENZIATA) PRESENTAZIONE DELL ALUNNO RAPPRESENTAZIONE RELAZIONI ALUNNO ORARIO SETTIMANALE a) PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA INDIVIDUALIZZATA o b) PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA INDIVIDUALE o c) PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA MISTA MODALITA ORGANIZZATIVA DEGLI INTERVENTI UNITA DI APPRENDIMENTO Anno scolastico 200 /

59 Elenco dei nominativi delle figure professionali che hanno collaborato alla stesura del PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO Cognome e nome Qualifica professionale Data e firma IL DIRIGENTE SCOLASTICO

60 1. PRESENTAZIONE DELL ALUNNO (Dopo aver raccolto i dati attraverso le osservazioni, i colloqui con la famiglia, la documentazione a disposizione a scuola, si stenda una relazione che serva da presentazione iniziale dell alunno)

61 - 60 -

62 RAPPRESENTAZIONE DELLE RELAZIONI DELL ALUNNO (Immaginando che lo spazio di relazioni dell alunno sia rappresentato con la superficie del cerchio sotto riprodotto, si visualizzi graficamente: il bambino, la scuola, la famiglia e ogni altro soggetto che instauri rapporti con l alunno. Si utilizzino colori diversi per ciascun soggetto e li si identifichi con la legenda)

63 Orario della classe ORARIO SETTIMANALE Lun Mar Mer Gio Ve Sa Orario dell alunno Lun Mar Mer Gio Ve Sa Orario dell insegnante di sostegno e dell assistente educatrice Lun Mar Mer Gio Ve Sa

64 PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA INDIVIDUALIZZATA (Programmazione comune alla classe con individuazione di obiettivi minimi per l alunno) Inserire la programmazione, indicando: 1. OBIETTIVI FORMATIVI 2. OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO 3. CONTENUTI 4. METODOLOGIA 5. STRUMENTI: ORGANIZZAZIONE TEMPI SPAZI SUSSIDI 6. MODALITA DI VERIFICA DEL PROGETTO 7. VALUTAZIONE DELL INTERVENTO

65 PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA INDIVIDUALE (Programmazione diversificata) Inserire la programmazione, indicando: 1. OBIETTIVI FORMATIVI 2. OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO 3. CONTENUTI 4. METODOLOGIA 5. STRUMENTI: ORGANIZZAZIONE TEMPI SPAZI SUSSIDI 6. MODALITA DI VERIFICA DEL PROGETTO 7. VALUTAZIONE DELL INTERVENTO

66 PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA MISTA (Programmazione in parte individuale ed in parte comune alla classe) Inserire la programmazione, indicando: 1. OBIETTIVI FORMATIVI 2. OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO 3. CONTENUTI 4. METODOLOGIA 5. STRUMENTI: ORGANIZZAZIONE TEMPI SPAZI SUSSIDI 6. MODALITA DI VERIFICA DEL PROGETTO 7. VALUTAZIONE DELL INTERVENTO

67 MODALITA ORGANIZZATIVA DEGLI INTERVENTI IN CLASSE NEL PICCOLO GRUPPO INDIVIDUALI

68 UNITA DI APPRENDIMENTO (inserire unità di apprendimento esemplificative del percorso dell alunno/a)

69 ISTITUTO COMPRENSIVO DI ALBINO G. SOLARI Via Crespi, Albino (BG) Tel/Fax PROGETTO PER L ALUNNO PER ATTIVITÀ POMERIDIANA EXTRASCOLASTICA RICHIESTO DAL CDC Descrizione delle difficoltà dell alunno Finalità del progetto Obiettivi educativo-didattici Continuità/attività Tempi e spazi Data. Firma docente di sostegno.. Timbro scuola

70 LE RISORSE SCOLASTICHE ED EXTRASCOLASTICHE COMMISSIONE H Componenti: Un docente di sostegno per plesso scolastico e/o docenti disciplinari fino ad un massimo di cinque (un docente assume il ruolo di coordinatore della commissione). Compiti: Elaborare il POF relativo all'integrazione degli alunni con handicap sia interno che esterno all'istituto, e gli strumenti operativi. Analizzare l'integrazione in atto nell'istituto definendo, ove necessario, proposte per il miglioramento della situazione e possibili soluzioni per i problemi esistenti. Monitorare i rapporti fra Istituzione scolastica e servizi specialistici, altri Istituti scolastici, enti territoriali ecc... Attivare progetti di continuità fra scuole (incontri con le maestre, con gli specialisti...) predisponendo entro fine maggio, per i nuovi iscritti, i progetti per l'a.s. successivo che contengano: -obiettivi educativo-didattici -strategie metodologiche più utili, l'assegnazione alla classe, la frequenza settimanale più idonea, la presenza di alcuni compagni... - l'orario dell'insegnante di sostegno -per i casi di handicap grave, le ore settimanali dell'assistente educatore Visionare i progetti per l'anno successivo per gli alunni disabili già iscritti (elaborati da ciascun insegnante di sostegno in CDC o nel gruppo H). Proporre corsi di aggiornamento o di autoaggiornamento Impegno orario annuale: In base ai compiti assunti annualmente si definisce un monte ore (circa 30 h) Frequenza incontri: Secondo la disponibilità dei componenti della commissione. Si presenta il lavoro attuato ai colleghi e al Dirigente scolastico con frequenza trimestrale e si elabora una relazione finale del lavoro svolto. GRUPPO H Componenti: Dirigente scolastico, docenti di sostegno, coordinatori di classe ( assistenti educatori quando convocati ). Quando il Gruppo H è tecnico non sono convocati i coordinatori ma solo i docenti di sostegno. Compiti: Analizzare il procedere dei PE I Favorire il confronto fra insegnanti relativamente all'integrazione Socializzare sia esperienze di integrazione riuscite che eventuali difficoltà sostenute riflettendo sui possibili percorsi da attuare Promuovere la cultura della diversità come percorso formativo per tutti, dalla fase di conoscenza a quella di accettazione, cooperazione e valorizzazione Impegno annuale e frequenza incontri: Quattro incontri annuali di circa 2h ciascuno coordinati dal Dirigente scolastico o da un docente incaricato

71 CONSIGLIO DI CLASSE Componenti: I docenti disciplinari della classe e l'insegnante di sostegno Compiti:. Conoscere la diagnosi clinica e funzionale dell'alunno disabile. Attuare modalità di osservazione dell'alunno negli ambiti cognitivo, socio-affettivorelazionale, motorio e comunicazionale, da far poi confluire nel PDF. Partecipare alla formulazione del PEI e alla verifica dello stesso. Partecipare con l'insegnante di sostegno agli incontri periodici con gli specialisti e con la famiglia (anche in ore aggiuntive da assegnare al docente coordinatore del CDC o altro docente incaricato). Cooperare all'orientamento Impegno orario annuale: Le riunioni del CDC avvengono regolarmente una volta al mese circa; nelle classi ove siano presenti alunni disabili la durata del consiglio è prolungata di mezz'ora dedicata alla discussione dei problemi inerenti agli stessi. Sono previsti anche, se necessario, dei CDC aggiuntivi (fino ad un massimo di 3 per anno scolastico). DOCENTE DI SOSTEGNO Definizione II docente di sostegno è un docente disciplinare in possesso del titolo biennale di specializzazione. E' assegnato in classi normali per attivare "interventi individualizzati di natura integrativa in favore della generalità degli alunni ed in particolare di quelli che presentano specifiche difficoltà di apprendimento" ( art. 9 DPR 970 del 31/10/1975). L'art. 6, comma 2 della L. 148/90. L'art. 13, comma 6 della Legge-quadro 5/02/'92, n 104 e L'art. 315, comma 5 del D.L. 16/04/94, n 297 Recitano: " Gli insegnanti di sostegno assumono la contitolarità delle classi in cui operano, partecipano alla programmazione educativa e didattica ed alla elaborazione e verifica delle attività di competenza dei consigli di classe e dei collegi docenti". Gli interventi degli insegnanti di sostegno sono rivolti alla generalità degli alunni della classe in cui è inserito l'alunno disabile affinchè ne sia favorita l'integrazione attraverso la realizzazione di situazioni educative commisurate al tipo di handicap. Tale affermazione, avvalorata dal fatto che l'insegnante è assegnato alla classe e non all'alunno, sottolinea l'opportunità di mettere in atto forme di collaborazione e "strutture organizzative non rigide, ma flessibili (C.M. n 169 del 1978) tali da consentire che l'insegnante di sostegno non venga utilizzato per operare sempre da solo con il soggetto portatore di handicap

72 Compiti: a) - coordinare l'azione dei colleghi auricolari ai fini dell'integrazione. La C.M. 169 del 21/07/'78 specifica come l'insegnante di sostegno debba predisporre "specifiche forme di attività rivolte a favorire il pieno inserimento degli alunni nel gruppo". A tale riguardo, quando la disabilità è evidente, ha il dovere di informare i compagni dell'alunno con handicap del suo modo di essere, delle specifiche modalità di apprendimento e di relazione; b) - suggerire ai colleghi le metodologie, i procedimenti didattici, oltre ai tempi ed agli strumenti, che offrono le maggiori possibilità di successo e che si adattano all'intera classe. Occorre stabilire momenti per programmare a livello disciplinare ed educativo con i rispettivi colleghi, preparare e valutare insieme ai colleghi le verifiche periodiche, concordare con gli stessi momenti di attuazione della lezione estesa alla classe,... ; c) - mantenere rapporti stretti e collaborativi con i genitori dell'alunno ( vedi griglia rapporti scuola-famiglia allegata a questo POF) e con gli specialisti del servizio sanitario o specialisti privati e verbalizzare ciascun incontro inserendoli nel registro dell'alunno; d) - progettare l'orientamento dell'alunno attivando i percorsi necessari (vedi progetti e protocolli di orientamento allegati a questo POF ); e) - partecipare alle valutazioni di tutti gli alunni periodiche e durante la sessione degli esami di licenza (Legge n 104/'92, O.M. 19/12/'92 art.10 comma 10, O.M. n 90 del 21 maggio 2001 art. 11 comma 10 ); f) - coordinare costantemente l'intervento dell'assistente educatore presente nei casi di grave disabilità. L'insegnante di sostegno deve coordinare l'azione dell'assistente educatore nei seguenti casi: 1- Ass. ed. in orario scolastico = l'insegnante di sostegno deve dedicare 1 ora settimanale, anche ripartita (e documentata su apposito modulo) all'attività di coordinamento dell'ass.educ. : definizione obiettivi per la settimana, attività, metodi, sussidi; 2- Ass. ed. in orario extrascolastico = la progettualità degli interventi è compito della scuola e pertanto l'insegnante di sostegno in accordo con la famiglia ( vedi scheda rapporto scuola-famiglia ), la neuropsichiatria ed i colleghi stende il progetto pomeridiano e, dopo averlo esposto ad un primo incontro con l'assistente educatore, deve settimanalmente (dopo la fase iniziale anche ogni quindici giorni) incontrare/contattare l'assistente educatore per suggerire modalità adeguate, preparare attività e consegne specifiche (se il progetto è per aiuto ai compiti ), verificare le attività ed attuare un confronto (N.B. gli incontri devono avvenire a scuola in orario non sottratto alle ore stabilite per l'alunno e devono essere documentati in un apposito modulo ); g) usufruire dei testi e sussidi a disposizione per l'handicap, scegliere e richiedere sussidi e materiali in funzione dell'integrazione aggiornando la biblioteca ( a maggio tutti gli insegnanti di sostegno presentano una richiesta cumulativa in funzione dei bisogni del successivo anno scolastico ). L'insegnante di sostegno può essere utilizzato a completamento del suo orario di servizio e/o in ore aggiuntive per attività di coordinamento, di laboratorio, di potenziamento, di continuità

73 ASSISTENZA EDUCATIVA E ASSISTENTE EDUCATORE Riferimenti normativi È opportuno partire da un preciso dovere costituzionale: il diritto all educazione ed alla formazione di tutti, in particolar modo, delle persone disabili e/o svantaggiate. Le amministrazioni locali assolvono in parte tale compito tramite un piano di diritto allo studio, in cui rientra l assistenza a quei soggetti disabili che, per gravi compromissioni, rischierebbero, senza tale intervento, di non fruire del proprio diritto all inserimento scolastico. (L.R. 31 del 20/3/80 art.2 e 6). Inoltre la legge 104 del 1992, legge quadro, ribadisce all art. 13 comma 3 l obbligo per gli enti locali di fornire l assistenza per l autonomia e la comunicazione personale degli alunni con handicap fisici e sensoriali inseriti nelle scuole di ogni ordine e grado, richiamando gli adempimenti derivanti dall art. 42 e 45 del DPR 616 del Per quanto schematica la legge quadro riprende le indicazioni precedenti fornite ad esempio dalla Circolare ministeriale n. 262 del 1988, dove al paragrafo 5 si legge: in presenza di alunni con minorazioni fisiche e sensoriali o tali che ne riducano o impediscono l autonomia e la comunicazione, i Provveditorati agli studi, all atto della iscrizione, chiedono ai Comuni di nominare assistenti e accompagnatori. Inoltre il già citato articolo 45 del DPR 616/77 non indica solo gli handicappati fisici e sensoriali, ma in modo più comprensivo ed espansivo i minorati psicofisici. Ora riflettendo in modo meno formale sulle finalità della assistenza ed accompagnamento che il legislatore ha posto a carico degli Enti locali, si può facilmente dedurre e sostenere che tali interventi costituiscono un integrazione del servizio scolastico al fine di un buon inserimento degli alunni disabili. Gli obiettivi comuni dell integrazione sono così importanti che in realtà non coinvolgono solo Comuni e Stato, ma come indica la legge quadro (104/92) coinvolgono allo stesso titolo A.S.L., centri specialistici, associazioni... impegnandoli in compiti convergenti. Sono quindi necessarie collaborazioni interistituzionali che è opportuno fissare in precisi accordi di programma, in intese, in cooperazioni concrete, anche tramite l apporto di gruppi di lavoro integrati da diverse competenze ed appartenenze. Le istituzioni scolastiche possono promuovere accordi di rete o aderire ad essi per il raggiungimento delle proprie finalità istituzionali possono promuovere o partecipare ad accordi e convenzioni per il coordinamento di attività di comune interesse che coinvolgono, su progetti determinati, più scuole, enti, associazioni (Regolamento sull Autonomia Scolastica art. 7 c. 1 e 9 ) L assistente educatore è un concreto esempio di accordi fra le diverse istituzioni, che coordinano le proprie competenze e risorse verso il comune obiettivo dell integrazione. Alla luce di quanto sopra evidenziato, l a.e nasce all interno di una collaborazione fra enti diversi e si legittima e qualifica solo in una continua collaborazione fra le parti coinvolte. In particolare risultano determinati le interazioni costruttive di progettualità condivise fra: famiglia, servizi, scuola, comune. r.d.s. Protocollo d Intesa per l attuazione delle linee guida relative al servizio di assistenza socio-educativa agli alunni diversamente abili nelle scuole di ogni ordine e grado. Ambito territoriale Valle Seriana

74 SPAZI / LABORATORI / BIBLIOTECA Tipi di laboratorio e modalità di utilizzo: - Costruiti in base alle necessità dell'alunno disabile ed attivati dal docente di sostegno in piccolo gruppo (compagni di classe a turnazione o fissi, alunni extracomunitari ecc...) - Previsti all'interno di attività integrative di recupero modulari per l'intera classe o per classi parallele attivati dai docenti disciplinari e/o dal docente di sostegno Criteri: Attività soggette a valutazione e quindi integrata nel PEI anche in funzione orientativa Spazi: - Aule già predisposte per attività operative (aula di Artistica, di Tecnica, di Musica, di Informatica...) - Aule di sostegno - Biblioteca - Aule libere - Spazi aperti ( se si utilizzano spazi extrascolastici richiesta al Consiglio di Classe con autorizzazione genitori ). BIBLIOTECA SOSTEGNO I testi ed i sussidi didattici catalogati sono riposti in due armadi della biblioteca della sede, suddivisi nei diversi ambiti. Gli insegnanti di sostegno compilano una griglia per registrare la consultazione dei libri in prestito. Ogni anno la biblioteca viene aggiornata su richiesta cumulativa dei docenti di sostegno ed i nuovi libri e sussidi catalogati da docenti di sostegno non impegnati negli esami. EQUIPE DI CONSULENZA G.L.I.P. Per informazioni e consulenze sono operativi il Gruppo di Lavoro InterProvinciale composto da Dirigenti scolastici di diversi istituti (che definiscono strategie comuni ed interventi per l'integrazione) e l'equipe di Consulenza, che per i distretti scolastici n 25 e 26 ha sede presso la Scuola Elementare di Cllusone ( Via Roma n 11, Savoldelli Romano e altri...). L'Ufficio Interventi Educativi del CSA è un altro riferimento

75 - 74 -

76 2.1 RISORSE EXTRASCOLASTICHE PROGETTUALITÀ DELLA SCUOLA La scuola ha il compito, rispetto ai bisogni degli alunni, di progettare e di coordinare gli interventi a favore degli alunni diversamente abili (così come degli alunni in situazione di disagio e stranieri), sentiti i diversi interlocutori. TIPI DI INTERVENTO INTERLOCUTORI FAMIGLIA : vedi punto 2.2 d : regolazione del rapporto scuola-famiglia U.O.N.P.I. A.S.L. ( psicologo, assistente sociale... ) SPECIALISTI PRIVATI ENTE LOCALE ( servizio di assistenza educativa, servizio trasporto, sussidi...) AGENZIE EDUCATIVE : - cooperative - oratorio - volontariato - gruppi sportivi PROVINCIA ED ASSOCIAZIONI ( es.associazione italiana non-vedenti, Associazione italiana dislessia, Spazio Autismo-vedi anche Ufficio Interventi Educativi del CSA e GLIP ) Alleghiamo di seguito i prospetti che definiscono l'integrazione degli interventi progettati dalla scuola in orario scolastico ed extrascolastico per - gli alunni in situazione di disabilità, - di disagio - e per gli alunni stranieri

77 INTEGRAZIONE: DISAGIO, HANDICAP, STRANIERI La scuola si pone come fondamento la centralità dell'alunno, vale a dire il riconoscimento delle specificità dell'individuo. Compito della scuola è di avere e formare una sensibilità nei confronti delle diversità, di qualsiasi tipo siano. Su questa linea la scuola definisce ed attua procedure specifiche metodologico-didattiche e relazionali per alunni in situazioni di disagio, di handicap e di appartenenza ad un'altra cultura. DISAGIO La scuola riconosce il disagio scolastico nelle sue diverse connotazioni, cognitive, metacognitive ( difficoltà nell'organizzazione del lavoro e dello studio), socio-culturali, socioaffettivo-relazionali. Analisi della situazione iniziale In ORARIO SCOLASTICO Strategie di incoraggiamento e motivazione Eventuale metodologia cooperativa (coppia o piccolo gruppo) nello svolgimento delle consegne Eventuale recupero attuato dagli stessi insegnanti Progetti articolati Possibilità di contratto formativo: "PATTO" tra alunno/genitori e docenti/dirigente scolastico che, tenuto strettamente sotto controllo, consente di definire tappe di progressivo superamento dei comportamenti inadeguati Opportunità di consulenza degli insegnanti e/o dei genitori presso ASL (sportello ASL), UONPI. In ORARIO EXTRASCOLASTICO Assistenza compiti domiciliare o presso biblioteca, su richiesta della scuola (assistente educatore) Progetti sul territorio di vario tipo (Progetto Adolescenti) Collaborazione con Ente Locale, ASL, UONPI e agenzie territoriali

78 HANDICAP La scuola, nel progettare, pone attenzione non solo all'aspetto cognitivo, ma anche e soprattutto agli aspetti emotivo-relazionali. In ORARIO SCOLASTICO Profilo Dinamico Funzionale: è la descrizione dell'alunno nei vari aspetti della sua personalità, definito dagli insegnanti in collaborazione con gli specialisti dell'uonpi e con la famiglia Piano Educativo Individualizzato: è la programmazione annuale specifica tutti gli insegnanti del Consiglio di Classe predisposta da Compresenza dell'insegnante di sostegno assegnato alla classe che: coordina l'azione dei colleghi fornisce un aiuto specifico all'alunno ed alla generalità degli allievi della classe mantiene rapporti con i genitori, gli specialisti... Progetto di orientamento a partire dalla 2 a collaborazione con la famiglia e gli specialisti media, predisposto dalla scuola in Progetto di continuità fra i vari ordini di scuola Assistente educatore per i casi di grave disabilità che partecipa all'attuazione del progetto pianificato dalla scuola In ORARIO EXTRASCOLASTICO Assistenza domiciliare per lo svolgimento dei compiti (assistente educatore) prevista dalla scuola Progetti sul territorio di vario tipo: conoscenza della realtà territoriale, autonomia, socializzazione..., richiesti dalla scuola (assistente educatore, operatori...) Collaborazione con Ente Locale, ASL, UONPI, agenzie territoriali, volontariato

79 STRANIERI In una realtà sociale multietnica l'approccio pedagogico interculturale è un progetto di cultura che coinvolge tutti gli alunni e che viene ulteriormente stimolato dalla presenza di alunni stranieri. Accoglienza Analisi della situazione iniziale Individualizzazione del curricolo In ORARIO SCOLASTICO Alfabetizzazione curata dai docenti, possibilmente della stessa classe di appartenenza Interventi di educazione alla diversità attuati dai docenti di classe, dal mediatore culturale...(progetti di intercultura) Progetti articolati Mediatore culturale in compresenza durante alcune ore del tempo scuola Possibilità di consulenza presso insegnanti referenti, sportelli, aula intercultura nella scuola media di Albino In ORARIO EXTRASCOLASTICO Assistenza domiciliare per lo svolgimento dei compiti e per i rapporti scuolafamiglia (mediatore culturale, obiettore, volontariato) Progetti sul territorio di vario tipo: assistenza compiti in biblioteca, conoscenza della realtà territoriale, autonomia, socializzazione-comunicazione (mediatore culturale, obiettore, realtà territoriale di aggregazione come ad es. Progetto Adolescenti-volontariato...) Collaborazione con Ente Locale, ASL, volontariato

80 CONTINUITÀ TRA SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA ACCOGLIENZA NUOVI ISCRITTI S.E. e S.M. Per i nuovi iscritti alla scuola è necessario attivare, appena subito dopo le iscrizioni, gli incontri con le maestre, con la famiglia e con la neuropsichiatria, in modo da poter predisporre, entro fine aprile,un progetto educativo- didattico ed organizzativo per l'alunno in ingresso. Tale progetto, corrispondente al modello I.S., è riferito all'anno scolastico successivo. Gli incontri con le parti devono essere verbalizzati ; per il passaggio di informazioni fra scuola materna ed elementare, così come fra scuola elementare e scuola media, è prevista una griglia di valutazione delle capacità e delle abilità degli alunni ( di seguito allegata). Fra la scuola elementare di Albino e l'istituto Comprensivo della Scuola Media si è stabilita una convenzione che regolamenta le fasi e le modalità di accoglienza ( anch'essa qui allegata). FREQUENTANTI DA INSERIRE IN ALTRA CLASSE Se il Consiglio di Classe, sentito il parere della neuropsichiatria e della famiglia, individua la necessità di trattenere un alunno diversamente abile per un ulteriore anno alla scuola media, deve attivare, verbalizzandolo in Consiglio di Classe, un progetto di accoglienza nella classe ipotizzata, a partire dal mese di marzo e non oltre il mese di maggio. Questo progetto, coordinato e condotto dal docente di sostegno, deve prevedere la frequenza dell'alunno per alcune ore settimanali (ritenute significative alla conoscenza delle parti alunno-insegnanti- compagni ) nella futura classe

81 ISTITUTO COMPRENSIVO di ALBINO Distretto Scolastico.n 26 Via Crespi, ALBINO (BG) _ Tel/fax AREA POF "ACCOGLIENZA" CONTINUITÀTRA SCUOLA ELEMENTARE E SCUOLA MEDIA La continuità per gli "alunni diversamente abili è una condizione di garanzia per interventi non frammentari, coerenti ai bisogni educativi ed ai ritmi di apprendimento personali. Mira a favorire la crescita della persona, nell'ambito di un processo che si amplia e si diversifica in rapporto alle fasi di sviluppo e alla specificità dell'ordine di scuola. Le scuole attivano la continuità educativa e didattica tramite le modalità di raccordo previste dalla normativa vigente e le scelte d'istituto definite nel POF. TEMPI OPERAZIONI PROTAGONISTI MODALITÀ Febbraio. Periodo immediatamente successivo all'iscrizione. Incontro tra gli ordini di scuola. Compilazione griglia di rilevazione delle capacità ed abilità dell'alunno, concordata tra le scuole. Per i casi di grave disabilità eventuale ipotesi concordata di progettoponte. Febbraio. Periodo immediatamente successivo all'iscrizione. Incontro con 1 genitori. Docenti incaricati (D.S.) e genitori. Colloquio richiesto dalla scuola per acquisire informazioni relative alle abitudini di vita e comportamento dell' alunno entro il nucleo familiare, interessi e attitudini, aspettative e atteggiamenti dei familiari verso l'alunno e la scuola, per comprendere i bisogni dell'alunno (verbalizzato). Marzo - Aprile Incontro con gli operatori del servizio socio-sanitario (U.O.N.P.I.) o con specialisti privati. Genitori e D.S. - Specialisti, docenti incaricati e D.S. Genitori. Colloquio su richiesta della famiglia (verbalizzato). Colloquio per conoscere le attuali potenzialità e difficoltà dell' alunno, gli interventi attivati e la possibile evoluzione con presenza e/o approvazione dei genitori (verbalizzato)

82 TEMPI OPERAZIONI PROTAGONISTI MODALITÀ Predisposizione dei progetti-ponte concordati Docenti sostegno Scuola Elementare e Media incaricati. Incontro per definizione linee del Progetto-ponte. Aprile Piogeno per l'anno scolastico successivo. Docenti della Scuola Media, incaricati della continuità, D.S. Formulazione delle linee organizzative, educativodidattiche e metodologiche del progetto relativo a ciascun alunno. Trasmissione dei progetti (mod IS) al Centro Servizi Amministrativi di Bergamo. Aprile - Maggio Conoscenza della scuola di accoglienza. Alunni delle classi quinte, docenti incaricati. Modalità concordate per la continuità fra ordini di Scuole. Maggio Accoglienza della famiglia con la Scuola Elementare D.S. della Scuola Elementare e Media e/o docenti incaricati Incontro presso la Scuola Media. Aprile - Giugno Richiesta all'ente Locale di adeguamento delle strutture e di fornitura di eventuali arredi e sussidi (armadi,computer...). Richiesta di sussidi particolari ad associazioni specifiche. Docenti della Scuola Media, incaricati della continuità, D.S.. Richiesta scritta. Richiesta. all'ente-locale di assistenti educatoli su certificazione U.O.N.P.I.- D.S., docente incaricato Area 3, U.O.N.P.I., Assessore all Istruzione. Richiesta scritta da parte della Scuola per ore di assistenza. Giugno Acquisizione del Fascicolo Personale. Predisposizione di materiale informativo di ogni alunno. Prodotto dagli insegnanti di classe della Scuola Elementare di provenienza; Commissione composta da docenti non occupati in esami di licenza media. Consegna del fascicolo in segreteria come protocollo riservato. Plico contenente: dati anagrafici, eventuale diagnosi, griglia di continuità, verbali dei colloqui effettuati, progetto per l'anno scolastico successivo... Accoglienza nuovi alunni in ingresso. D.S., docenti incaricati, personale A.T.A. Colloqui riservati ed assegnazione incarichi. Predisposizione aule particolari, arredi. Personale ATA e dell'ente Locale. Su indicazione della commissione menzionata

83 TEMPI OPERAZIONI PROTAGONISTI MODALITÀ Settembre prima dell'inizio delle lezioni. Consiglio di Classe. Docenti della classe in cui è presente l'alunno. Conoscenza dell'alunno e condivisane delle strategie desunte dall'analisi del materiale informativo (predisposto a giugno). Settembre - Ottobre Accoglienza nuovi colleghi di sostegno. Progetti-ponte precedentemente concordati. D.S. e docenti incaricati, Docente di sostegno della Scuola Elementare. Prassi prevista nel POF. In conformità al progetto: colloqui con il docente di sostegno e con il coordinatore di classe; compresenza in orari stabiliti; predisposizione materiale didattico per l'inizio anno

84 PROGETTO ACCOGLIENZA DEI DOCENTI DI SOSTEGNO ATTIVITÀ CONTENUTI TEMPI Incontro del docente di sostegno con il dirigente scolastico o con un insegnante incaricato Presentazione del caso. Consegna del fascicolo personale alunno *. Consultazione del registro dell'anno precedente. Ih Incontro del docente di sostegno con un insegnante della classe (coordinatore o altro) Colloquio per la presentazione del caso e per le informazioni relative alle procedure di lavoro attuate nell'anno precedente (per i casi di seconda e terza media). Settembre Contatto con l'insegnante di sostegno dell'anno precedente Colloquio circa gli obiettivi didatticoeducativi, le modalità e le strategie didattiche più appropriate, h settembre/ottobre N.B. Può già essere previsto nel progetto-ponte fra scuola elementare e scuola media; in ogni caso il nome ed il telefono dell'insegnante di sostegno dell'anno precedente sono stati lasciati agli atti. Gruppi H o gruppi disciplinari Presentazione del registro. Ruolo e compiti del docente di sostegno. Risorse della scuola (Commissione H o Commissione integrazione - Gruppo H - docenti referenti -risorse e materiale ) e modalità di rapporto con le famiglie e con la neuropsichiatria. Enti sul territorio che interagiscono con la scuola (oratorio, gruppi sportivi, cooperative...). 2 h : incontro iniziale

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