ADEGUAMENTO TECNICO DELLA DISCARICA PER RIFIUTI NON PERICOLOSI DI PONTEY, LOCALITÀ VALLOILLE STUDIO D IMPATTO AMBIENTALE RELAZIONE DI SINTESI

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1 ADEGUAMENTO TECNICO DELLA DISCARICA PER RIFIUTI NON PERICOLOSI DI PONTEY, LOCALITÀ VALLOILLE STUDIO D IMPATTO AMBIENTALE RELAZIONE DI SINTESI ZIMATEC STUDIO ASSOCIATO DI INGEGNERIA Sede legale: Via Bramafam AOSTA Sede operativa: Corso Ferrucci 77/ TORINO Tel. 011/ FAX 011/ zimatec@zimatec.it RESPONSABILE PROGETTAZIONE Dott. Ing. Flavio RE SVILUPPO PROGETTUALE: Dott. Arch. Paolo MONTAGNINO Dott. Ing. Michele MONTRONE SETTEMBRE 2011 Dott. Ing. Andrè JOLY COD. REV. DATA REDATTO VERIFICATO APPROVATO II.447.VIA.RS 0 09/2011 PM PM FR

2 COORDINAMENTO E SVILUPPO PROGETTUALE, INQUADRAMENTO TERRITORIALE E STUDIO D INSERIMENTO AMBIENTALE Dott. Ing. Flavio RE ASPETTI URBANISTICI ED ELABORAZIONE PROCEDIMENTO DI V.I.A. Dott. Arch. Paolo MONTAGNINO ASPETTI NATURALISTICI ED AGRONOMICI Dr. Roberto GAUDIO ASPETTI GEOLOGICI Dott. Geol. Roby VUILLERMOZ

3 1 Lo studio di impatto ambientale relativo all adeguamento tecnico della discarica per rifiuti non pericolosi di Pontey (Località Valloille), al fine di realizzare una discarica di sottocategoria intermedia tra discarica per rifiuti pericolosi e non, secondo le indicazioni del nuovo DM 27 settembre 2010 è stato redatto ai sensi dell' articolo 15 della Legge regionale 26 maggio 2009, n. 12, poiché il progetto trattato rientra nella categoria di opere comprese nell'allegato A, Progetti da assoggettare a procedura di VIA (articoli 6, 15 e 17), al punto 12 : Impianti di smaltimento e di recupero, questi ultimi per i procedimenti rientranti nelle procedure ordinarie di autorizzazione di cui all'articolo 208 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale), di rifiuti pericolosi mediante le operazioni di cui agli allegati B e C, della parte IV, del medesimo decreto; è fatta eccezione per le operazioni di smaltimento D13, D14 e D15, nonché per le operazioni di recupero R13, per le quali è necessaria una procedura di verifica di assoggettabilità ai sensi dell'articolo 17 La Regione già in occasione della prima pianificazione del 1989 in materia di gestione dei rifiuti aveva individuato la necessità della realizzazione di una discarica per lo smaltimento dei rifiuti industriali prodotti nel proprio territorio. L'intervento oggetto del progetto rientra nell'ambito delle attività e degli obiettivi di gestione dei rifiuti urbani ed assimilati stabiliti dal Piano Regionale, approvato con delibera del Consiglio Regionale n. 3188/XI del 15 aprile 2003, in quanto a seguito dell entrata in vigore del decreto legislativo 13 gennaio 2003, n. 36, la Regione aveva fatto predisporre il Piano di adeguamento della discarica, ai sensi dell articolo 17 del decreto stesso. Nel settembre 1997 è stato redatto il progetto generale di tutte le infrastrutture di servizio e di approntamento di un primo lotto della discarica. Era altresì compresa anche la predisposizione di tutta l area del 2 lotto, ad eccezione della realizzazione dei sistemi di impermeabilizzazione e contenimento, nonché di controllo tecnico (sistemi di drenaggio e raccolta del percolato, sistema di controllo infratelo, ecc.), rinviati ad una seconda fase operativa. Il progetto è stato quindi approvato, ai sensi e per gli effetti di cui all art.27 del D.Lgs.vo n.22 e s.m.i., con deliberazione della G.R del 1 dicembre Gli interventi sono quindi stati appaltati e realizzati tra gli anni 1999 e 2002, e sono consistiti in tutte quelle opere necessarie alla predisposizione a discarica dell area interessata, quali opere di protezione idraulica (arginature spondali e golenali), opere di viabilità e accesso (strada di accesso, strade interne di servizio, piazzali di manovra), opere complementari alla corretta funzionalità della discarica (impianto di pesatura automatica, palazzina uffici, edificio ricovero mezzi e magazzini, impianto di lavaggio ruote automezzi, rete raccolta percolato e vasca di accumulo percolato, pozzo alimentazione acque di servizio con impianti idrico e di irrigazione e vasca di accumulo acque e di irrigazione, rete di raccolta acque nere e fossa Imhoff, impianto di riscaldamento edifici, cabina elettrica e impianto elettrico).

4 2 Con l entrata in vigore del nuovo DM 27 settembre 2010, che abroga il DM 3 agosto 2005, sono stati modificati i criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica. I nuovi criteri prevedono modalità di caratterizzazione dei rifiuti da ammettere in discarica tali da non garantire più l ammissibilità diretta degli stessi se non attraverso un analisi puntuale di tutti i carichi di rifiuti conferiti all impianto, necessaria per intercettare tutte le partite non conformi secondo quanto previsto dalla tabella 5, dell articolo 6 del decreto stesso. Tale modalità di caratterizzazione comporta l individuazione puntuale di tutti i carichi non conformi e il conseguente respingimento degli stessi in quanto lo smaltimento non risulta compatibile con la tipologia della discarica. Con particolare riferimento alle scorie non trattate, che rappresentato la quasi totalità della tipologia conferita nella discarica di Pontey, anche se tali rifiuti sono classificati dal punto di vista amministrativo come non pericolosi, la loro ammissione allo smaltimento presso tale discarica comporta la verifica puntuale della conformità dei limiti stabiliti dalla tabella sopra indicata per l eluato. Il superamento di tali limiti comporta, infatti, l obbligo di conferimento presso una discarica di categoria superiore o in una discarica individuata come sottocategoria di discarica per rifiuti non pericolosi. Considerato che l attività di conferimento dei rifiuti in discarica, configurandosi come attività di pubblico interesse, non può essere interrotta, la Società S.p.A., su richiesta dell Amministrazione Regionale, ha predisposto uno studio di fattibilità per la predisposizione dei possibili interventi tecnici di adeguamento finalizzati ad una riclassificazione della attuale discarica per rifiuti non pericolosi in sottocategoria intermedia tra discarica per rifiuti pericolosi e non, adottando, sotto il profilo dei presidi di protezione ambientale, le misure previste per la realizzazione di una discarica per rifiuti pericolosi, ma peraltro mantenendo invariata l attuale classificazione, in modo da rendere possibile il proseguimento delle attività di smaltimento delle tipologie di rifiuti fino ad oggi conferite nel rispetto dei limiti di accettazione previsti dalla tab.6 dell articolo 8 del DM 27 settembre L adeguamento tecnico finalizzato alla riclassificazione, prevede il potenziamento del sistema di impermeabilizzazione, e quindi del livello di sicurezza della discarica mediante inserimento di un terzo telo di impermeabilizzazione e di un nuovo sistema di raccolta del percolato. Si precisa che a fronte di un sostanziale incremento dei fattori di sicurezza ambientali della discarica, ottenibile con gli interventi di adeguamento previsti e di seguito illustrati nel dettaglio, non si prevede la modifica della tipologia dei rifiuti attualmente conferiti che rimarranno i medesimi. Ovvero la riclassificazione della discarica non comporta alcuna variazione della tipologia dei rifiuti attualmente autorizzati con Autorizzazione integrata ambientale (A.I.A.), rilasciata. ai sensi del D.Lg.vo n. 59 alla soc. S.p.A, con provvedimento dirigenziale n del Fermo restando la necessità di integrare gli interventi di approntamento per rendere l invaso compatibile con la nuova normativa, visto lo stato di avanzamento dei lavori

5 3 nel sito attuale, qualunque alternativa di localizzazione all interno della Regione comporterebbe costi economici e costi di consumo del territorio decisamente svantaggiosi. Nel caso in cui l intervento non venisse realizzato, poi, si porrebbe comunque il problema dello smaltimento dei rifiuti provenienti dalle lavorazioni industriali della Regione e il trasporto in discariche più lontane avrebbe dei costi economici che inciderebbero fortemente sui costi di produzione. L area d intervento occupa una superficie totale compresa entro la recinzione di circa mq, in un settore marginale inserito nel fondovalle, in sponda idrografica destra rispetto al fiume Dora Baltea ed è ricompresa tra il versante, la Dora Baltea e l autostrada Torino Aosta (tavola 1). La zona, interessata da attività estrattive fino alla metà degli anni 90, è ora occupata dal 1 lotto di discarica, in fase di coltivazione e dal 2 lotto, per il quale è stata eseguita solo la preparazione dell invaso, rimodellando il terreno naturale. Il sito è ubicato all interno di un ampia area pianeggiante con quota media dei piazzali di servizio pari a 462 m s.l.m. e quota variabile della zona golenale della Dora Baltea compresa tra 459,00 e 460,00 m. A sud è delimitato dal versante rimodellato dell invaso della discarica, il cui ciglio superiore recintato è attualmente alla quota media di m 496,00, con distanza variabile da m dal bordo del canale di derivazione della CVA, posto ad una quota media di circa 510,00 m s.l.m. Verso est l area di discarica è delimitata dal corso del torrente Prelaz. Con l ampliamento in progetto, previsto congiuntamente alle opere di adeguamento, l area di discarica si amplierà dal lato sud, verso monte, fino in prossimità del canale CVA, occupando una superficie di proprietà della Regione Autonoma Valle d Aosta pari a mq Il sito è agevolmente raggiungibile dalla SS 26 attraverso il ponte che, circa 500 m a valle della frazione Bedugaz, collega il territorio del Comune di Saint Denis con quello di Pontey (strada regionale dell Envers). Oltrepassata la Dora si abbandona la strada regionale per imboccare sulla destra la strada vicinale sterrata della Pianeta, che, dopo essere passata sotto la sede autostradale, la costeggia risalendo la valle e raggiungendo il sito ubicato a circa 400 m di distanza del sottopasso. La prossimità dell autostrada A5 Torino-Aosta (casello Nus casello Chatillon) consente di evitare attraversamenti di centri abitati in caso di provenienze da maggiore distanza. La valutazione è stata svolta attraverso l analisi delle categorie ambientali presenti nel territorio, che possono essere coinvolte dall intervento, sia in fase di cantiere che in fase di esercizio e di fine esercizio.

6 4 L esame delle interrelazioni tra gli aspetti più rilevanti e gli ambiti d impatto, impostato con la matrice degli impatti ambientali, ha tenuto conto degli interventi di ottimizzazione adottati in fase progettuale e di quelli di minimizzazione utilizzati per realizzare la migliore integrazione possibile dell opera prevista con l ambiente circostante. I parametri ambientali analizzati sono i seguenti: - Atmosfera In fase di costruzione le azioni che possono generare fenomeni di disturbo nei confronti della componente atmosfera derivano dalle operazioni di movimentazione del terreno, dal riporto di materiale rilevato, dall allontanamento ed avvicinamento di mezzi pesanti. Nell impianto in esame è previsto il conferimento di rifiuti speciali prevalentemente inorganici provenienti dalle attività produttive aventi sede nel territorio regionale, che non generano emissioni maleodoranti. Le emissioni di polveri sono mitigabili per mezzo di accorgimenti gestionali quali la ricopertura giornaliera dei rifiuti e le bagnature. Ne deriva che nella fase di esercizio della discarica non sono rilevabili azioni che possono peggiorare la condizione attuale della componente atmosfera. - Ambiente idrico I fattori di impatto relativi all'ambiente idrico, per quanto riguarda il progetto in esame, riguardano la possibilità di inquinamento delle acque superficiali e delle falde sotterranee. In fase di costruzione dell opera, le azioni che possono generare fenomeni di disturbo nei confronti della componente idrica superficiale sono la produzione di polveri da parte delle macchine operatrici di cantiere; l inquinamento prodotto dal traffico connesso al trasporto dei materiali; la realizzazione di pavimentazione ed impermeabilizzazione di strade, piazzali e aree di stoccaggio, con intercettamento delle acque meteoriche e possibili loro inquinamenti ed infiltrazioni. I possibili effetti prodotti sull'ambiente idrico in fase di esercizio della discarica e sono fondamentalmente dovuti alla presenza di effluenti liquidi prodotti in seguito a ruscellamento di acque superficiali e al rischio di inquinamento delle falde sotterranee in seguito ad infiltrazione di percolato. Nella realizzazione degli interventi in esame, particolare importanza è stata attribuita al sistema di impermeabilizzazione e controllo per evitare ogni possibile infiltrazione.

7 5 Per quanto riguarda gli effetti prevedibili in fase di cantiere e di esercizio, tenendo conto degli accorgimenti adottati in fase progettuale al fine di operare in condizione di massima sicurezza, si ritiene che possano essere considerati non significativi. - Suolo e sottosuolo Le opere previste durante la fase di approntamento della discarica riguardano i movimenti di terra per la riprofilatura dell'area, la sagomatura delle pareti, la realizzazione del sistema di impermeabilizzazione. Per quanto riguarda la fase di esercizio, i principali fattori di impatto possono consistere nell'instabilità del fondo della discarica, nell'instabilità delle scarpate naturali, nell'instabilità delle scarpate artificiali, nei fenomeni sismici. La corretta realizzazione degli accorgimenti previsti in fase progettuale, sia per la fase di cantiere che per quella di esercizio, permette di assegnare a tale problematica un livello di impatto non significativo. L impatto dovuto all'occupazione di suolo risulta essere poco rilevante in quanto l area è già utilizzata come discarica. Le operazioni di recupero ambientale, poi, esercitano effetti positivi rispetto alla trasformazione del territorio. - Vegetazione, Flora e Fauna Gli impatti di maggior rilievo, in fase di cantiere, sono dovuti all'occupazione di suolo, alla diffusione di rumore, all'emissione di polveri e inquinanti. Complessivamente i lavori previsti non produrranno modificazioni significative sulla componente vegetazionale, in quanto l area di intervento è già ampiamente compromessa perché da tempo utilizzata per attività di escavazione e quindi di discarica. Per quanto riguarda la fauna gli impatti, in fase di cantiere e di esercizio, sono sostanzialmente nulli in quanto si interviene su territori già fortemente compromessi. Si ritiene che, con la fine dell esercizio della discarica, l'impatto dovuto alla fine delle azioni di disturbo, alla creata unità vegetazionale della zona ed alla piantumazione artificiale sarà positivo.

8 6 - Rumore Le fonti potenziali di rumore sono essenzialmente le stesse sia in fase di cantiere che in fase di esercizio e sono costituite dal transito dei mezzi d opera: macchine per la movimentazione della terra, autocarri addetti al trasporto del materiale e tutte le attrezzature necessarie per la costruzione delle opere. Si tratta nel caso specifico di impatti del tutto analoghi a quelli attuali e quindi considerati negativi lievi, di durata limitata e totalmente reversibili. - Salute pubblica Si ritiene che, trattandosi di discarica controllata soggetta a prescrizioni restrittive da parte della normativa vigente, la previsione di sicurezza sia pressoché totale. Si sottolinea come le operazioni di controllo e monitoraggio previste in fase progettuale assumono particolare significato in un'ottica di salvaguardia ambientale. Lo stoccaggio controllato dei materiali e la qualificazione ambientale conseguente gli interventi previsti agiscono positivamente sulle condizioni di vita sia della popolazione residente che su quella di passaggio. - Paesaggio In fase di costruzione gli impatti non sono significativi in quanto si opera in una zona già fortemente compromessa dal punto di vista paesaggistico, nella quale l elemento caratterizzante è già la discarica. In fase di esercizio la situazione paesaggistica resterà all incirca quella attuale. Alcuni accorgimenti progettuali come la piantumazione artificiale potrà migliorare leggermente la situazione attuale. In fase di abbandono delle opere ed a ripristino ambientale eseguito, attraverso la trasformazione del territorio, la costituita unità vegetazionale e la possibilità di utilizzo di nuove nicchie ecologiche gli effetti prodotti dal progetto in esame risultano positivi, anche se in tempi prevedibilmente lunghi. - Socio - economia Si ritiene l'impatto nelle fasi di costruzione e di esercizio dell'opera non significativo. La trasformazione del territorio e il miglioramento della qualità dell'ambiente, inseriti in un progetto di riqualificazione che coinvolge l'intero territorio, determineranno un impatto positivo a fine esercizio del centro.

9 7 In occasione della prima pianificazione del 1989 in materia di gestione dei rifiuti la Regione aveva individuato la necessità della realizzazione di una discarica per lo smaltimento dei rifiuti industriali prodotti nel proprio territorio. La nuova normativa ha reso necessario l adeguamento tecnico, ma, visto lo stato di avanzamento dei lavori nel sito attuale, qualunque alternativa di localizzazione all interno della Regione comporterebbe costi economici e costi di consumo del territorio decisamente svantaggiosi. Nel caso in cui l intervento non venisse realizzato, poi, si porrebbe comunque il problema dello smaltimento dei rifiuti provenienti dalle lavorazioni industriali della Regione e il trasporto in discariche più lontane avrebbe dei costi economici che inciderebbero fortemente sui costi di produzione. In conclusione si ritiene che l adeguamento tecnico della discarica per rifiuti non pericolosi di Pontey, a fronte di impatti in parte negativi, ma di durata limitata, legati alla fase di costruzione e di esercizio determini notevoli benefici ecologici derivanti dalla messa in sicurezza e dal convogliamento dei rifiuti industriali in un unico centro regionale.

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