GUIDA ALLA CARTOGRAFIA GUIDE A' LA CARTOGRAPHIE

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1 GUIDA ALLA CARTOGRAFIA GUIDE A' LA CARTOGRAPHIE PIC INTERREG III A ALCOTRA EUROBASSIN PIANO DI BACINO TRANSFRONTALIERO DEL FIUME ROIA PLAN DE BASSIN TRANSFRONTALIER DU FLEUVE ROYA

2 EUROBASSIN Guida alla cartografia SOMMARIO Premessa...2 La cartografia classica descrizione della struttura delle tavole...3 La cartografia web-gis su internet istruzioni base...5 I livelli informativi di supporto cartografia di base...7 immagine satellitare SPOT... 7 isoipse / curbes de niveau... 8 strade / troncon routes... 8 ferrovie / troncon voies ferrées... 9 toponimi /toponymes... 9 reticolo idrografico / reséau hydrographique... 9 Carta M_01 - Carta Geolitologica...10 L origine delle litologie: cenni di geologia strutturale Carta M_02 Carta Geomorfologica...14 Carta M_03 Carta Idrogeologica...20 Carta M_04 Carta dell orientamento dei versanti...23 Carta M_05 Carta dell acclività...24 Carta M_06 Carta della vegetazione reale...25 Carta M_07 Carta dell uso del suolo...26 Carta M_08 Carta della franosità reale...28 Carta M_09 Carta delle opere strutturali idrauliche e degli interventi di difesa del suolo...30 Carta M_10 Carta delle inondazioni storiche...31 Carta M_11 Cartografia dei vincoli territoriali...32 Carta M_12 Aree esposte alla pericolosità da inondazione...33 Carta M_13 Carta della pericolosità e suscettività al dissesto...34 Carta M_14 Carta degli elementi a rischio...36 Carta M_15 Carta del rischio geomorfologico...37 Carta M_16 Carta del rischio idraulico...38 Carta M_17 Vulnerabilità degli acquiferi...39 Cata M_18 Carte climatologiche /44

3 EUROBASSIN Guida alla cartografia Premessa Questa guida ha lo scopo di descrivere in modo divulgativo le caratteristiche della cartografia, tematica e di base, prodotta nell ambito del progetto Interreg III EUROBASSIN, e quindi di servire da guida nella consultazione della stessa. La cartografia EUROBASSIN è stata prodotta e viene divulgata secondo due diverse modalità. La prima è costituita dalla cartografia classica, ovvero da tavole stampabili su carta, corredate ciascuna di una legenda che ne illustra i grafismi, e affiancabili tra loro per ottenere la copertura totale del territorio esaminato. Le carte tematiche, divise secondo tipologia e tematismo, sono realizzate alla scala di 1 : oppure, nella maggior parte dei casi, di 1 : La seconda modalità di divulgazione della cartografia EUROBASSIN è invece piuttosto innovativa, in quanto risiede interamente sul web, e si contraddistingue per una marcata interattività ed interrogabilità da parte dell utente. In questa modalità di consultazione le carte tematiche, sebbene organizzate secondo i loro contenuti in modo analogo alle tavole della cartografia classica, possono essere composte ed incrociate fra loro, nonché sovrapposte a diverse gradazioni di trasparenza, per confrontarle fra loro. Oppure possono essere zoomate, impostandone anche manualmente il rapporto di scala desiderato, per coglierne i contenuti a diverse scale di rappresentazione, sebbene le carte siano ottimizzate per essere consultate alla scala di 1 : Ogni elemento grafico può essere interrogato, per conoscerne più in dettaglio le caratteristiche, attivando la funzione di query, mediante appositi pulsanti visibili sullo schermo. E così possibile accedere in tempo reale ai data-base condivisi italo-francesi, che costituiscono uno dei più importanti risultati del lavoro comune svolto per EUROBASSIN. L elenco delle fonti utilizzate nelle diverse carte, così come il formato ed i campi informativi che le costituiscono, sono riportati nei documenti esplicativi allegati a ciascuna carta e disponibili nel DVD contenente i risultati di progetto Questa guida si propone quindi di descrivere entrambe le modalità di fruizione della cartografia, cercando di adottare, per quanto possibile, un linguaggio semplice e comprensibile a tutti. L aspetto della divulgazione delle conoscenze territoriali e della cartografia che le rappresenta è infatti molto importante per EUROBASSIN, perché costituisce un elemento di servizio alle popolazioni ed agli operatori tecnici, ma anche potenzialmente agli insegnanti ed agli studenti, che gravitano sull area transfrontaliera del bacino del fiume Roia. Aver reso disponibile su web tutta la cartografia di progetto, ne rende possibile la fruizione da parte di innumerevoli e svariati utenti, ai quali ci auguriamo che questa guida potrà essere utile. 2/44

4 EUROBASSIN Guida alla cartografia La cartografia classica descrizione della struttura delle tavole L elenco della cartografia prodotta da EUROBASSIN è contenuto nel sommario. Sono state realizzate immagini di ciascuna carta prodotta, in formato.pdf (il formato introdotto dal software Acrobat Reader, che si è imposto quale formato universale di visualizzazione di testi e grafica, e che è installato pressocché in tutti i personal computer). Le carte sono state suddivise in tavole di formato A1 (cm 59,4 x 84,1) o A2 (cm 42,0 x 59,4) a seconda della scala e del tematismo rappresentato. Qualora la carta sia stata prodotta alla scala 1 : , per ottenere la copertura totale del territorio del bacino del Roia sono state necessarie 7 tavole in formato A1, mentre per quelle realizzate alla scala 1 : ne è stata sufficiente una sola, orientata in verticale. Alcune carte dedicate alle caratteristiche del principale acquifero del bacino (ovvero della principale zona nella quale è possibile estrarre acqua potabile, e dove infatti sono localizzati i pozzi che alimentano gli acquedotti più importanti) sono state restituite ad una scala molto dettagliata (1 : 6.000), ma sono state realizzate in tavole di formato A2, in ragione della limitata estensione dell area esaminata. In ogni tavola è indicata la sua posizione rispetto all area del bacino idrografico. Viene anche indicata la scala di rappresentazione, oltre che il numero e la data di produzione. Le tavole sono state realizzate nella proiezione cartografica in uso in Italia, ovvero la proiezione Gauss-Boaga - fuso Ovest, riferita all elissoide Roma /44

5 EUROBASSIN Guida alla cartografia In Francia la rappresentazione cartografica ha uno standard diverso, ovvero il Lambert, di cui peraltro esistono diverse versioni, a seconda della zona geografica da rappresentare. La differenza principale fra la rappresentazione cartografica di Gauss-Boaga e di Lambert, consiste nelle differenti modalità di proiezione adottate. Infatti, rappresentare la geografia del globo terrestre su un piano, introduce sempre delle deformazioni, nelle aree o nelle grandezze angolari rappresentate. Generalmente il cartografo ipotizza di proiettare le geografie presenti sulla superficie del globo (immaginando la Terra quale una gigantesca abat-jour, con la fonte di luce collocata al suo centro) su di una superficie piana, avvolta intorno al globo terrestre, che funge così da schermo. Dispiegando poi il piano, si ottiene la carta geografica. Il sistema Gauss-Boaga avvolge attorno alla Terra questo ipotetico piano secondo una forma cilindrica, rendendolo tangente ad un meridiano, mentre il Lambert lo avvolge come se si trattasse di un cono, con la punta rivolta a nord. Naturalmente, sebbene la geografia da rappresentare sia in entrambi i casi la stessa, le forme che essa assume sulla carta sono diverse, e ciò dipende proprio dai diversi sistemi di proiezione. Grazie all uso intensivo di particolari software geomatici, le informazioni geografiche fornite dai diversi partner francesi sono state convertite nel sistema geografico Gauss-Boaga, ed hanno così assunto le forme adeguate per essere giustapposte alle analoghe informazioni geografiche italiane. La cartografia congiunta è quindi stata realizzata in Gauss-Boaga. Per completezza di informazione, e per rendere direttamente gestibili i dati geografici EUROBASSIN nei sistemi francesi, tutte le informazioni geografiche già unificate sono poi state riconvertite nel sistema Lambert, e consegnate sotto forma di files specifici ai partner di progetto. In questo modo sarà per loro possibile disporre dell intera cartografia EUROBASSIN anche nello standard cartografico in uso in Francia. Nella cartografia prodotta per la divulgazione, realizzata esclusivamente in Gauss-Boaga, a cornice dei tematismi rappresentati nella carta sono quindi riportati i valori delle coordinate geografiche, riferite al sistema italiano. Nella parte inferiore destra di ogni tavola è infine contenuta la legenda, che elenca e descrive le simbologie relative ai tematismi rappresentati nella carta, e che è corredata dagli emblemi dei diversi partner del progetto EUROBASSIN. 4/44

6 EUROBASSIN Guida alla cartografia La cartografia web-gis su internet istruzioni base Come si è detto, la seconda modalità di fruizione della cartografia di progetto è basata sull uso di una connessione ad internet. E sufficiente digitare per aprire il sito di progetto, di cui una sezione è appunto dedicata al visualizzatore cartografico in linea. E importante considerare che per utilizzate al meglio il visualizzatore, è necessario disporre di una connessione internet veloce, viceversa i tempi di riaggiornamento della cartografia a schermo risultano troppo lunghi. E inoltre indispensabile installare un piccolo programma per la visualizzazione, scaricabile direttamente dal sito, che consente di pilotare le banche dati remote dal proprio terminale. A questo proposito è fondamentale acconsentire al piccolo programma di visualizzazione di installarsi sul proprio computer, per cui è necessario avere le prerogative di amministratore di sistema. Questa condizione è quella usuale, nel caso di utenti che utilizzano il proprio PC in proprio, ovvero che non sono collegati ad una rete aziendale. In quest ultimo caso infatti, è invece molto probabile che esista un apposito incaricato, dell azienda o dell Ente pubblico, il quale (mediante una sua password identificativa) è l unico abilitato a consentire l installazione sui PC aziendali di nuovi programmi. Queste cautele sono implementate nelle reti aziendali per ragioni di sicurezza, in modo da proteggerle da virus o malfunzionamenti. Tuttavia queste sicurezze possono impedire al programma di visualizzazione di installarsi sul terminale prescelto, ed è quindi sempre necessario consultarsi con il tecnico incaricato dell amministrazione dei sistemi informatici, nella propria azienda o Ente di appartenenza, e chiedergli di autorizzarne l installazione. Per quanto riguarda le dotazioni hardware, necessarie ad una buona utilizzazione del visualizzatore cartografico, è evidente che maggiori saranno le caratteristiche grafiche del PC, maggiore sarà la velocità di riaggiornamento della cartografia a schermo. Anche una buona dotazione di memoria RAM favorisce la visualizzazione cartografica, così come una buona potenza del processore. Una buona configurazione è dunque costituita da un PC con processore Pentium IV, almeno 256 megabyte di memoria RAM, una scheda grafica dedicata per la gestione dello schermo e Microsoft XP quale sistema operativo. Il visualizzatore funziona anche su configurazioni più modeste, ma diviene un po lento, mentre con configurazioni più potenti l uso diviene maggiormente fluido, e si possono sovrapporre più livelli cartografici contemporaneamente. E opportuno ripetere che comunque la cosa più importante è disporre di una connessione internet veloce: il flusso dati passa attraverso la connessione internet, e se questa è lenta anche un computer performante non può garantire una visualizzazione ottimale della cartografia in linea. Tutte le istruzioni d uso sono contenute all interno del visualizzatore stesso, e sono accessibili selezionando il pulsante di Help. 5/44

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8 I livelli informativi di supporto cartografia di base Per rendere maggiormente leggibili i livelli informativi che costituiscono le carte tematiche, si è reso necessario predisporre alcuni livelli informativi di base, i quali compaiono in quasi tutte le carte prodotte da EUROBASSIN. immagine satellitare SPOT Quale sfondo per il visualizzatore web-gis è stata acquisita una immagine satellitare SPOT_IMAGE a toni di grigio, restituita con proiezione cartografica Gauss-Boaga all origine. Questa scelta si è resa necessaria per dotare il visualizzatore di una carta di riferimento non simbolica, direttamente leggibile anche da fruitori non specialisti. L immagine mantiene una buona risoluzione (la larghezza sul terreno di ogni pixel restituito è pari a 5 metri), mentre l assenza di colorazione la rende più idonea alla sovrapposizione, anche in trasparenza, con i livelli simbolici dei vari tematismi. 7/44

9 isoipse / curbes de niveau Le isoipse, con equidistanza di 25 metri, sono state ottenute mediante l elaborazione di un modello tridimensionale numerico (DEM) del territorio sotteso al bacino del Roia, anch esso fornito da SPOT_IMAGE. I lati della cella del DEM misurano 25 metri, ed anche il modello DEM, come la foto satellitare, è restituito con proiezione cartografica Gauss Boaga all origine. Nel visualizzatore, così come in quasi tutte le carte tematiche, le isoipse sono distinte in rosso (isoipse principali equidistanza 100 metri) ed in grigio (isoipse secondarie equidistanza 25 metri). strade / troncon routes I livelli vettoriali corrispondenti al reticolo stradale francese ed italiano sono stati tratti dalle rispettive banche dati cartografiche, le quali però sono all origine strutturate in modo differente tra loro. E stata quindi effettuata una analisi dei dati, seguita poi da una armonizzazione e selezione degli stessi, per individuare i campi informativi da associare alle grafiche visualizzabili sul web-gis mediante il tasto info. Nel visualizzatore sono state inserite solo le strade principali, ma l insieme delle basi dati, armonizzate ed unificate, sono parte integrante dei prodotti di progetto. Nella cartografia sono state distinti i tratti di strade in superficie, in galleria ed in viadotto. 8/44

10 ferrovie / troncon voies ferrées Anche per la rappresentazione delle ferrovie valgono le medesime considerazioni inerenti le strade. toponimi /toponymes I toponimi rappresentano elementi puntuali, la cui nomenclatura è stata ottenuta dall armonizzazione dei corrispondenti livelli informativi delle banche dati italiana e francese. reticolo idrografico / reséau hydrographique Per la parte francese è stato completamente ridisegnato, utilizzando quale riferimento la carta IGN alla scala 1 : ; anche la nomenclatura dei corsi d acqua francesi è stata basata su quanto indicato dalla cartografia IGN. Analogamente sono stati ridisegnati gli specchi d acqua/retenues, che appartengono ad un diverso livello informativo, attivabile sul visualizzatore. Per la parte italiana è stato utilizzato il livello informativo relativo ai corsi d acqua, già approntato per il Piano di Bacino italiano. 9/44

11 Carta M_01 - Carta Geolitologica Questa carta rende conto della litologia delle diverse zone del territorio del bacino idrografico. Si differenzia da una carta geologica classica, perché in essa viene data maggiore importanza alla tipologia delle rocce, rispetto alla loro rigorosa attribuzione formazionale. 10/44

12 E dunque una cartografia geologica a vocazione applicativa, realizzata secondo le indicazioni tecnico-normative elaborate dalla Regione Liguria per la redazione dei Piani di Bacino. Per costruirla si è proceduto ad una disamina complessiva delle informazioni geologiche disponibili ai due lati della frontiera. Per quanto riguarda la Francia, sono state consultate le carte geologiche realizzate dal BRGM alla scala 1 : , le quali sono state scansite dai colleghi francesi ed inserite in un sistema GIS. I fogli esaminati sono il Mentone Nizza, il St-Martin-Le Boréon, il VièveTende. È stata inoltre consultata la sintesi geolitologica alla scala 1 : realizzata dal BRGM nel 1997 sull intero territorio delle Alpi Marittime. I colleghi francesi hanno inoltre digitalizzato tutti gli elementi geolitologici contenuti in queste carte di base. Per quanto riguarda il territorio italiano, la carta geolitologica è quella predisposta nell ambito del Piano di Bacino predisposto dalla Provincia di Imperia. Si sono quindi confrontati ed armonizzati sia i dati grafici che quelli geolitologici, fino a giungere infine alla carta geolitologica EUROBASSIN, prodotta in tavole alla scala di 1 : nonché pubblicata sul visualizzatore web-gis. La legenda illustrativa delle tavole al si differenzia leggermente da quella presente sul visualizzatore, perché in quest ultima è stata aggiunta anche l età attribuita ai diversi tipi di rocce. Nella legenda, i testi in corsivo in ciascuna delle due lingue riguardano la geolitologia del territorio complementare; es: i testi francesi in corsivo riguardano le geolitologie proprie al territorio italiano e vice-versa. Sia sul visualizzatore che sulle carte sono inoltre presenti i tracciati delle faglie certe e di quelle probabili, nonché alcune informazioni sulla giacitura delle bancate rocciose. È opportuno sottolineare che le zonazioni presenti nella carta indicano il tipo di roccia prevalente, ma che all interno di esse possono ritrovarsi in parte anche litologie diverse da quelle indicate. È il caso ad esempio delle Formazioni di rocce sedimentarie, che possono presentare al loro interno una marcata variabilità litologica. Inoltre, anche lo stato di fratturazione e/o degradazione della roccia, che può essere molto differenziato nei diversi luoghi, a causa della presenza di faglie e sovrascorrimenti tettonici, comporta differenze nel comportamento geomeccanico delle rocce. Infine, la scala di rappresentazione di 1 : non può consentire di localizzare le variazioni litologiche più in dettaglio. La carta geolitologica deve quindi essere considerata una carta orientativa, che informa sulle caratteristiche delle rocce nelle varie zone, senza pretendere però di trarne indicazioni assolute. 11/44

13 L origine delle litologie: cenni di geologia strutturale Le fasi salienti dell orogenesi alpina si sono verificate all incirca tra i 90 e i 40 milioni di anni fa, in seguito al movimento di avvicinamento e alla successiva collisione dei continenti paleoeuropeo e insubrico. Essi erano separati da un antico oceano, cui corrisponde il cosiddetto dominio piemontese-ligure, caratterizzato dalla presenza di litosfera oceanica. Questo importante evento tettonico produsse la deformazione sia dei materiali oceanici interposti con le relative coperture (in gran parte scomparsi per subduzione), sia quelli continentali più vicini alla zona di collisione che vennero traslati e più o meno appilati gli uni sopra gli altri, formando così un edificio a falde che costituisce la catena montuosa. 12/44

14 Principali Unità strutturali1 La Valle Roia è costituita in parte dalla terminazione sud-orientale del Massiccio cristallino dell Argentera Mercantour che si estende verso l Est ed il Nord-Est sotto la copertura subalpina. Questo insieme forma il nucleo di una antiforme con asse N120 di cui le pieghe successive, verso l Est ed il Nord-Est, sono rappresentate dalla successione delle unità strutturali interne sovrapposte, ovvero, nell ordine : - Unità del Colle di Tenda, Unità della zona dei lembi di carreggiamento, Unità della falda dei Flysh ad Helmintoidi Unità del Brianzonese ligure. La strutturazione in mega-antiforme è posteriore ai processi di strutturazione delle diverse unità strutturali, ed è interessata da superfici di taglio tardive. Quest ultime sarebbero il risultato dell azione di una faglia, probabilmente ancora attiva. Riepilogo della storia geologica2 Dopo la messa in posto delle strutture erciniche, una prima fase distensiva apre dei piccoli bacini nei quali si depositano nel Stefaniano (-295 Ma) delle formazioni detriche. Nel Permiano (-290 Ma Ma) all interno di vasti bacini separati da soglie con poca o nulla copertura, si accumulano delle potenti serie detritiche a dominante pelitica. L ambiente marino non si ripresenta fino al Muschelkalk : Trias medio e superiore ( Ma). Si osservano allora dei depositi di calcari e dolomie. Alla fine di questa fase, (Trias superiore), interviene una emersione più o meno generalizzata. Queste successioni di emersioni seguite da ingressioni marine che comportano una sedimentazione più frequentemente carbonatica si sussegue fino al Cretaceo superiore (- 70 Ma). Una tettonica ad horst e graben genera lacune importanti nelle sequenze stratigrafiche. Alla fine del Cretaceo superiore, (-65 Ma), interviene la fase di deformazione generalizzata alpina e pireneo-provenzale, che si distingue per una generale emersione. L emersione si mantiene fino al Luteziano (-50 Ma). Essa da luogo alla sucessione di facies conosciuta in letteratura come «Série di Trucco». La trasgressione marina del Luteziano supériore - Priaboniano (- 39 Ma) é caratterizzata da differenti facies che possono essere distinte da nord a Sud. Il flysch paleogenico è l ultimo termine della serie sedimentaria che costituisce la copertura. Le sabbie argillose, le ghiaie ed i ciottoli che riempiono il fondovalle e le strutture litorali attuali, costituiscono delle formazioni recenti e si trovano ad una quota molto prossima a quella dei livelli attuali attivi. 1 2 D après «carte géologique de la France à 1/50 000» D après «carte géologique de la France à 1/ » 13/44

15 Carta M_02 Carta Geomorfologica La Carta Geomorfologica è senz altro quella che ha comportato il maggiore sforzo di documentazione e di armonizzazione. Lo scopo della carta è quello di illustrare la dinamica dei versanti, dando conto dei fenomeni erosivi e della franosità, nonché delle principali forme del paesaggio, nelle diverse zone del bacino. Per quanto riguarda il territorio italiano, i dati e le indicazioni cartografiche provengono dal Piano di Bacino già realizzato dalla Provincia di Imperia. Per quanto riguarda la Francia, le informazioni derivano dagli studi sulla franosità del bacino del Roia e del Bevera, eseguiti alle scale 1 : ed 1 : Quest ultimi studi hanno riguardato solo alcune zone, ovvero quelle dove sono localizzati i principali centri abitati. Le indagini svolte in Italia sono invece a copertura totale del territorio, e sono originariamente realizzate alla scala 1 : Questa differenza di approccio è dovuta sostanzialmente a differenti normative presenti nei due Paesi per la redazione degli studi geomorfologici. Anche per quanto riguarda l identificazione e la suddivisione delle fenomenologie di frana nonché la stessa terminologia tecnica, si sono riscontrate particolari difficoltà di armonizzazione fra gli studi francesi e quelli italiani, a causa della matrice in parte diversa delle scuole di riferimento. La Carta Geomorfologica EUROBASSIN rappresenta quindi un punto di sintesi e di equilibrio, ed ha cercato di salvaguardare la completezza del dato e la coerenza cartografica delle fenomenologie esaminate. Per giungere alla redazione di una carta geomorfologica, è necessario svolgere indagini di vario tipo, sia in laboratorio che sul terreno. Fra di esse una delle metodologie più utilizzate, sia in Francia che in Italia, è la fotointerpretazione, basata sull osservazione stereoscopica di coppie di foto aeree, messe a disposizione rispettivamente dall IGN francese e dalla Regione Liguria. La fotointerpretazione consente di stimare la presenza di roccia affiorante o di coltri colluviali, nonché lo spessore di quest ultime. Poiché esalta i dislivelli e le altre forme del terreno, la fotointerpretazione consente inoltre di individuare e circoscrivere le zone soggette a movimenti gravitativi, ad erosioni, a deformazioni diffuse, ad irregolarità nella pendenza dei versanti. Naturalmente le osservazioni da foto aeree devono essere poi verificate sul terreno, mediante appositi sopralluoghi di controllo. Per quanto riguarda l identificazione e la perimetrazione delle frane, un ruolo molto importante è ricoperto dalla memoria storica e dalle testimonianze dirette della popolazione. Le frane sono classificate secondo la loro tipologia e secondo il loro stato di attività. È quindi possibile articolarle in frane attive, quando i fenomeni gravitativi sono ancora in evoluzione; frane quiescenti, quando i fenomeni gravitativi hanno raggiunto uno stato di equilibrio ed i movimenti si sono fermati, pur restanto possibili future riattivazioni. Le frane stabilizzate sono quelle per le quali gli interventi umani o particolari situazioni morfologiche hanno prodotto una definitiva disattivazione dei fenomeni gravitativi, mentre le paleofrane (definite per il solo territorio italiano) sono le vestigia di fenomenologie antiche, avvenute in condizioni climatiche e/o paleogeografiche differenti da quelle attuali. 14/44

16 Principali tipologie di frane individuate dagli studi francesi e italiani I principali tipi di frane classificate nella parte francese del bacino del Roia sono: - caduta massi e crolli rocciosi, in particolare nei terreni calcarei del Giurassico e nelle peliti del Permiano - le frane di scivolamento, soprattutto nelle carniole del Trias, nelle marne poste al limite Giurassico-Cretaceo, nei calcescisti paleogenici o nelle colluvioni e morene recenti 15/44

17 - gli sprofondamenti e crolli di cavità sotterranee, frequenti nei terreni calcarei giurassici del massiccio del Marguareis (zona di Brigue), o ancora nelle carniole ad intercalazioni gessose del trias - i fenomeni franosi a cinematica veloce (ovvero debris-flow, erosioni concentrate e similari, denominati in francese ravinements ), normalmente riscontrabili nelle formazioni recenti, ma anche nelle marne e marno-calcari paleogenici e cretacei 16/44

18 In territorio italiano, oltre ad alcune paleofrane piuttosto estese, sono diffusi piccoli movimenti franosi attivi, in genere poco profondi, legati a fattori antropici quali la realizzazione di strade, sbancamenti, cattiva regimazione delle acque. Nella zona di Roverino è segnalata una zona di caduta massi, particolarmente pericolosa a causa della presenza di edifici e di infrastrutture viarie. 17/44

19 Nelle tavole cartografiche alla scala 1 : , nonché nel visualizzatore web-gis, le zone non coperte dalle indagini geomorfologiche hanno come sfondo l immagine satellitare SPOT. Nel visualizzatore web è possibile interrogare i diversi oggetti grafici, e disporre così di informazioni aggiuntive su di essi. 18/44

20 Essendo la Carta geomorfologica la più densa di informazioni, la sua gestione nel visualizzatore in linea è quella più problematica, specie utilizzando personal computers non molto performanti. È possibile migliorare le prestazioni del visualizzatore disattivando alcuni livelli informativi, per visualizzare un gruppo di elementi alla volta. Nell immagine soprastante, ad esempio, sono state soppresse le curve di livello, le coperture detritiche, le strade e ferrovie e le zone di roccia affiorante. È possibile quindi mantenere visibili solo le frane, oppure viceversa solo le coperture detritiche, il reticolo idrografico, le morfologie di tipo lineare o puntuale, nonché le varie combinazioni fra loro possibili. In questo modo il visualizzatore potrà essere gestito più velocemente, e consentirà interrogazioni più mirate agli oggetti di interesse. 19/44

21 Carta M_03 Carta Idrogeologica La Carta Idrogeologica contiene numerose informazioni sulla qualità dell acqua, sulla permeabilità dei terreni, sull articolazione del bacino complessivo in sottobacini, sulla presenza di laghi e dighe, sul percorso delle condotte e degli acquedotti principali. Nella cartografia pubblicata sul visualizzatore web-gis, le informazioni sono direttamente disponibili in linea. La permeabilità dei terreni è stata stimata sulla base della natura litologica del sublstrato nelle varie zone esaminate. I valori di permeabilità sono stati attribuiti come illustrato dalla tabella riportata qui sotto. 20/44

22 Sulla carta idrogeologica sono stati riportati anche i punti presso i quali sono stati eseguiti i campionamenti d acqua da sottoporre ad analisi presso i laboratori ARPAL. Nel visualizzatore, ogni punto è interrogabile, e fornisce una finestra nella quale sono riportati il nome della località, la descrizione, il codice ed il link alle schede contenenti i risultati delle analisi eseguite. Le schede sono restituite in formato.pdf di Adobe Acrobat, e sono quindi direttamente scaricabili ed eventualmente stampabili dall utente. Nell immagine soprastante, si noti che la colorazione corrispondente alle classi di permeabilità è stata resa semitrasparente, mediante l apposita funzione presente nel visualizzatore, e lascia quindi intravedere sullo sfondo l immagine satellitare SPOT. 21/44

23 Nel visualizzatore sono stati inoltre cartografati i limiti dei sottobacini di ordine Stahler 4 e superiori, i quali sono interrogabili selezionando il layer corrispondente e cliccando su di essi mediante lo strumento info. Il metodo di Strahler, utilizzato per effettuare la gerarchizzazione dei corsi d acqua, consiste nell attribuire a ciascuno di essi un indice, basato sul fatto che il corso d acqua considerato abbia o meno affluenti da monte. Nelle più zone elevate, il ruscellamento dell acqua di pioggia non è ancora molto organizzato, ma iniziano a riconoscersi nella morfologia i fossi e le incisioni prodotte dall erosione delle acque sul suolo, che ne indicano le vie di scorrimento preferenziale. A questi primi segmenti del reticolo idrografico viene attribuito il valore uno (primo ordine) nella gerarchia di Strahler. Più in basso, i ruscelli confluiscono l uno nell altro. Quando due ruscelli di primo ordine confluiscono fra loro, il segmento che segue è cosiderato di secondo ordine. Qualora altri primi ordini confluiscano in esso, il suo valore Strahler non cambia. Quando due segmenti di secondo ordine confluiscono fra loro, danno origine ad un segmento di terzo ordine, e così via. In pratica mediante il metodo Strahler si esprime il grado di organizzazione del reticolo idrografico. Poiché la rappresentazione dei reticoli idrografici nelle carte francesi ed italiane era espressa in scale diverse, e quindi con diverso dettaglio, in questo caso i valori di Strahler debbono essere considerati solo orientativi. Nelle tavole dell Atlante cartografico i limiti dei sottobacini non sono stati riportati. 22/44

24 Carta M_04 Carta dell orientamento dei versanti Si tratta di una carta che evidenzia i settori di versante diversamente orientati rispetto al nord geografico. I settori sono stati individuati mediante procedura di calcolo semiautomatizzata, basata sul modello numerico del bacino idrografico, acquisito da Spotimage. Il livello informativo, con cromatismi diversi, è presente sia nel visualizzatore in linea che nelle tavole dell Atlante, alla scala 1 : /44

25 Carta M_05 Carta dell acclività In questa carta il territorio è suddiviso in zone a diversa pendenza, e viene presentato sia nelle tavole dell Atlante che nel visualizzatore. I settori sono stati individuati mediante procedura di calcolo semi-automatizzata, basata sul modello numerico del bacino idrografico, acquisito da Spotimage. Nell immagine di esempio, la zonazione mette in buona evidenza le aree più acclivi, corrispondenti ai canyons ed alle pareti rocciose. 24/44

26 Carta M_06 Carta della vegetazione reale Per la parte italiana sono stati utilizzati i dati relativi alla carta forestale regionale invece di quelli raccolti nella carta della vegetazione reale del Piano di Bacino già redatto dalla Provincia di Imperia, per una maggior coerenza con i dati francesi. Per la fase di accostamento tra i dati italiani e quelli francesi e l'individuazione di una legenda comune, Datasiel ha lavorato attraverso un'attività complessa, con il contributo di molteplici operatori (personale del CAAR di Sarzana e collaboratori esterni del CAAR, Forestali della Provincia di Imperia). Il risultato di questa attività è raccolto nella legenda comune. 25/44

27 Carta M_07 Carta dell uso del suolo La zonazione dell'uso del suolo riportata nella cartografia Eurobassin è quella proposta dallo standard COR.IN.E (CORdination de l'information pour l'environment). Si tratta di una procedura di classificazione dell uso del suolo basata su osservazioni da satellite, integrate da fotointerpretazione e sopralluoghi. Il programma, avviato nel 1985, prevede la realizzazione di un progetto sperimentale per la raccolta e la normalizzazione di informazioni sullo stato dell'ambiente e delle risorse naturali nei Paesi della CEE. Uno degli obiettivi del programma COR.IN.E è la realizzazione della Carta di copertura del suolo in scala 1: per tutto il territorio della Comunità (2.3 milioni di Kmq). Ciascuno dei Paesi aderenti alla CEE ha avuto il compito di realizzare il progetto secondo le specifiche indicate dalla metodologia. 26/44

28 L'aspra morfologia, l'estrema frammentazione delle aree agricole e l'intensa attività antropica svolta a carico del patrimonio vegetale sono tutti elementi che contrastano con la realizzazione di una cartografia a piccola scala, quale la carta della copertura del suolo secondo la metodologia COR.IN.E.. Infatti la scala di restituzione della cartografia (1: ) comporta necessariamente la perdita di dettaglio e la generalizzazione del territorio che, nel caso di una realtà particolarmente frammentata, induce un grado di approssimazione molto più elevato che in territori con una più elevata omogeneità territoriale. Le attività elaborative svolte sono comunque compatibili con una scala di rappresentazione maggiore di quella richiesta (e comunque non superiore a 1:50.000), con un dettaglio informativo cartografabile pari a 5 ettari. Nella cartografia Eurobassin, i dati Corine sono stati proposti alla scala 1 : , sebbene essa sia superiore ai limiti di affidabilità dichiarata, in considerazione dell unitarietà dello standard internazionale di riferimento. Nell immagine di esempio è chiaramente percepibile la differente destinazione d uso, fra il settore francese di La Brigue ed il territorio italiano alla confluenza fra il Roia ed il Bevera, ben evidenziata dal diverso cromatismo che li contraddistingue. 27/44

29 Carta M_08 Carta della franosità reale In essa sono localizzati i movimenti franosi individuati e censiti nell ambito delle indagini geomorfologiche svolte nell area del bacino idrografico. La corrispondente Tavola dell Atlante cartografico è resa alla scala di 1 : Nel visualizzatore è possibile interrogare i punti di localizzazione, ed ottenere a schermo le schede informative di ciascuna frana. 28/44

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31 Carta M_09 Carta delle opere strutturali idrauliche e degli interventi di difesa del suolo La corrispondente Tavola dell Atlante cartografico è resa alla scala di 1 : Nel visualizzatore web sono disponibili informazioni supplementari, inerenti i diversi tematismi raffigurati, le quali divengono accessibili selezionando il tasto Info. 30/44

32 Carta M_10 Carta delle inondazioni storiche La corrispondente Tavola dell Atlante cartografico è resa alla scala di 1 : Nel visualizzatore è possibile accedere al repertorio fotografico dei maggiori danni documentati. 31/44

33 Carta M_11 Cartografia dei vincoli territoriali. La corrispondente Tavola dell Atlante cartografico è resa alla scala di 1 : In essa sono raccolte le zonazioni di tipo regolamentare vigenti in territorio italiano e francese. Nel visualizzatore i tematismi si sovrappongono, e per distinguerli è necessario operare sulla rispettiva trasparenza e visibilità. Nella tavola dell Atlante le diverse zone sono state retinate, per poterne consentire una buona visibilità anche nelle aree in cui esse sono sovrapposte l una all altra. 32/44

34 Carta M_12 Aree esposte alla pericolosità da inondazione Questo tematismo è stato definito in modo differente in territorio italiano e francese. Nel primo caso le aree inondabili vengono calcolate sulla base di studi idraulici, i quali quantificano le portate dei corsi d acqua su base statistica, associandole a tempi di ritorno di 50, 200 e 500 anni. In territorio francese è stato invece applicata una metodologia di tipo idro-geomorfologico, atta a valutare i livelli già raggiunti dalle acque, ed a definire sulla base di essi la pericolosità da inondazione. Nel visualizzatore è possibile accedere ad ulteriori informazioni, richiamabili cliccando sui corrispondenti punti di dettaglio della pericolosità. 33/44

35 Carta M_13 Carta della pericolosità e suscettività al dissesto Le metodologie applicate nel territorio francese ed in quello italiano differiscono notevolmente. In territorio italiano la suscettività al dissesto viene considerata nel suo complesso, senza differenziare i movimenti franosi per tipologia. In Francia vengono invece individuate quattro tipologie di frana (scivolamenti, crolli, sprofondamenti e ravinement, quest ultimi corrispondenti a fenomeni a dinamica veloce, quali erosioni concentrate e debris-flow). In entrambi i casi i livelli informativi della pericolosità sono ottenuti mediante l applicazione di algoritmi di calcolo in ogni cella elementare nella quale è stato suddiviso il territorio, i quali tengono conto della combinazione delle diverse circostanze che li contraddistinguono. In particolare vengono incrociati i tematismi della geolitologia e dell acclività, i quali assumono valori-indice diversi a seconda della fenomenologia sottoposta ad indagine. In territorio francese sono quindi stati aplicati quattro algoritmi diversi, uno per ogni tipo di movimento franoso considerato. Nel caso delle frane di crollo e caduta massi, i colleghi francesi hanno anche applicato un particolare programma di calcolo, mediante il quale è possibile stimare l area che può essere raggiunta dai blocchi in caduta. In Francia lo studio sulla pericolosità è stato affrontato in tre fasi: in un primo tempo è stato eseguito uno studio alla scala di 1 : su tutto il territorio sotteso al bacino dell asta principale del Fiume Roia; sono poi stati eseguiti studi di maggior dettaglio, alla scala 1 : , nelle zone maggiormente insediate; infine, lo studio alla scala 1 : è stato esteso al territorio compreso nel bacino dell affluente Bevera. Un diverso algoritmo è stato infine applicato in territorio italiano, coerentemente con le normative tecniche di pianificazione di bacino promulgate dalla Regione Liguria, nell ambito della redazione delle carte di piano di Bacino alla scala 1 : Nella cartografia Eurobassin si dà conto di tutte queste indagini, espresse in forma cartografica, che danno origine ad una molteplicità di livelli informativi. Per questo la copertura territoriale è stata articolata in più tavole, ognuna dedicata ad una particolare fenomenologia. Nel visualizzatore i livelli informativi sono tutti presenti, sia quelli studiati alla scala 1 : , sia quelli alla scala 1 : Per poterli osservare è necessario spegnere tutti i livelli, mantenendo acceso solo quello di interesse, oppure lasciarne acceso più di uno e operare sulla trasparenza per poterli visualizzare contemporaneamente. Nelle tavole dell Atlante, gli studi di maggior dettaglio alla scala 1 : sono sovrapposti a quelli a scala inferiore, nelle zone ove sono stati redatti. Per il territorio italiano, in tutte le tavole viene riproposta la cartografia di sintesi ottenuta dall applicazione degli algoritmi della Regione Liguria. La cartografia Eurobassin è stata restituita alla scala di riferimento di 1 : Per ogni spiegazione di dettaglio sulle procedure utilizzate, si rimanda alla specifica documentazione tecnica e normativa. 34/44

36 35/44

37 Carta M_14 Carta degli elementi a rischio Esprime la tipologia e la densità dei principali insediamenti ed infrastrutture esposti alle fenomenologie naturali. La perimetrazione è basata anch essa sulla zonazione Corine, ed è quindi omogenea in territorio francese ed italiano. 36/44

38 Carta M_15 Carta del rischio geomorfologico Redatta alla scala 1 : , questa carta è prevista dalla normativa tecnica italiana. Rappresenta l'incrocio fra elementi a rischio e pericolosità secondo la tabella seguente: ELEMENTI A RISCHIO E0 E1 E2 E3 PERICOLOSITA (suscettività al dissesto dei versanti) P0 P1 P2 P3 P4 Pericolosità bassa Pericolosità bassa Pericolosità media Pericolosità elevata Pericolosità molto elevata Rg0 Rg0 Rg0 Rg0 Rg0 Rg1 Rg1 Rg1 Rg0 Rg1 Rg2 Rg2 Rg1 Rg2 Rg3 Rg4 Rg1 Rg3 Rg4 Rg4 Nel caso specifico viene considerata la pericolosità geomorfologica (dinamiche dei versanti) e gli elementi a rischio ad esse correlate. E stata redatta per il solo territorio italiano. 37/44

39 Carta M_16 Carta del rischio idraulico In territorio italiano raggruppa le zone affini in termini di rischio da inondazione, tenendo conto del valore dei beni esposti, e mettendoli a sistema con la pericolosità da inondazione; in territorio francese rappresenta unicamente la pericolosità da inondazione I due tematismi sono stati rappresentati nella medesima cartografia in quanto di significato affine. Nella zona francese la zonazione è limitata alle classi di pericolosità media ed elevata. 38/44

40 Carta M_17 Vulnerabilità degli acquiferi La vulnerabilità dell acquifero principale del Roia, situato nei pressi della confluenza con il suo affluente Bevera, è stata valutata dall équipe dell Università di Siena, sulla base di numerose analisi e studi specifici atti a descriverne le caratteristiche. La cartografia è stata ottenuta sulla base di una valutazione effettuata per sistemi parametrici, denominata Metodo SINTACS. Questo metodo definisce un valore della Vulnerabilità quantitativo ; è basato sulla determinazione del valore numerico di alcuni parametri selezionati, assegnando ad ognuno di essi un peso all interno della valutazione complessiva della Vulnerabilità. La Vulnerabilità è definita da un indice numerico il quale può essere inserito in vari intervalli di grandezza in modo da facilitare la lettura dei risultati. I sistemi parametrici sono basati sulla selezione dei parametri con i quali si intende valutare la vulnerabilità degli acquiferi all inquinamento; a ciascun parametro selezionato (ad esempio: soggiacenza della falda, conducibilità idraulica, ecc.), suddiviso per intervalli di valori e/o tipologie dichiarate, viene attribuito un punteggio crescente in funzione dell importanza che esso assume nella valutazione complessiva finale. I punteggi ottenuti per ciascun parametro sono moltiplicati per stringhe di pesi che descrivano la situazione idrogeologica e/o d impatto. Il metodo SINTACS (Civita & De Maio, 1997), deve il suo acronimo alle denominazioni dei sette parametri presi in considerazione (ognuno con punteggio variabile da 1 a 10): Soggiacenza della falda; Infiltrazione efficace; Non saturo (effetto di autodepurazione del); Tipologia della copertura; Acquifero (caratteristiche idrogeologiche del); Conducibilità idraulica dell'acquifero; Superficie topografica (acclività della). Il metodo utilizza linee di pesi moltiplicatori diverse per ogni situazione di impatto considerata, in modo da amplificare il punteggio in misura proporzionale all'importanza che il parametro assume nel determinare il grado di vulnerabilità nella situazione di impatto di riferimento, che sono: 39/44

41 La procedura di calcolo è stata automatizzata con l utilizzo di software GIS (Arcmap 9.1) e moduli aggiuntivi (Spatial Analyst, 3D Analyst); la dimensione della cella elementare utilizzata è stata di 10 x 10 m. In sintesi, per ogni parametro è stata redatta una carta tematica che è stata poi trasposta nel relativo formato numerico (matrice); sulle matrici sono stati quindi applicati codici di calcolo che hanno condotto all elaborazione e/o discretizzazione delle matrici punteggi. Le carte di vulnerabilità così ottenute sono le seguenti. 40/44

42 Con il termine Soggiacenza si intende la profondità della superficie piezometrica misurata rispetto al piano di campagna. A parità di altre condizioni, ad un aumento di tale parametro corrisponde una diminuzione della vulnerabilità, in quanto l aumento dello spessore del non saturo aumenta il potere autodepurante nei confronti di inquinanti idroveicolati. Infatti dall entità della soggiacenza dipende il tempo di transito di un contaminante idroveicolato dalla superficie del terreno all acquifero e, quindi, la durata delle azioni di autodepurazione che possono svilupparsi in questa porzione del sottosuolo. Il punteggio SINTACS, relativo al parametro soggiacenza, diminuisce all aumentare della profondità della superficie piezometrica, cioè con l aumentare dello spessore insaturo. L Infiltrazione efficace controlla la discesa in profondità dei contaminanti e la loro diluizione, sia nell insaturo che nel saturo. Tale parametro dipende da fattori meteorologici (piovosità e temperatura), antropici (pratiche irrigue), geomorfologici (acclività del piano di campagna, presenza di corpi idrici superficiali). La zona non satura è la parte di sottosuolo che è compresa tra la base del suolo e la zona satura dell acquifero, ed in essa l acqua segue un percorso prevalentemente verticale. All interno di tale zona, fattori fisici (filtrazione e dispersione) e chimici (reattività chimica dei minerali componenti il terreno, processi di biodegradazione e volatilizzazione) operano in sinergia, favorendo i processi di attenuazione dell inquinante idroveicolato. La tipologia della copertura si riferisce ai suoli. Il suolo si forma a seguito di azioni chimiche e fisiche operate dall atmosfera sulle rocce le quali, alterandosi, danno luogo a terreni diversi, ciascuno con la propria caratteristica tessiturale. Esso costituisce la prima linea di difesa del sistema acquifero, infatti al suo interno si esplicano importanti processi che nel loro complesso costituiscono il potenziale di attenuazione del suolo. Al suolo deve essere attribuito, in condizioni normali (suolo presente e mediamente profondo), un potere rilevante nell attenuazione del carico inquinante, in modo particolare nei confronti di quelli diffusi (agricolo, florovivaistico, zootecnico, ecc.). Il parametro rappresentativo del potere depurante del suolo è la tessitura: a parità di spessore, maggiore è il contenuto in materiali fini e maggiore è il potere di ritenzione idrica e quindi di eventuali inquinanti idroveicolati. Per quanto concerne l area campione, i dati relativi al tipo di Copertura sono stati ricavati dalle formazioni geologiche rapportate alla litologia predominante. Acquifero: questo parametro considera i processi che avvengono al di sotto della superficie piezometrica, quando un inquinante idroveicolato giunge in falda dopo aver superato le due linee di difesa suolo e insaturo, con abbattimento di una parte più o meno rilevante della sua concentrazione iniziale. I processi considerati sono: la dispersione, la diluizione, l assorbimento e la reattività chimica del mezzo. Il parametro in questione si valuta, quindi, analizzando le caratteristiche litologiche dell acquifero attraverso un rilevamento idrogeologico, integrato da tutti i dati ottenibili sulla struttura, sulla litologia, sullo stato di fessurazione e di eventuale carsificazione. Nell area campione, i punteggi finali relativi al parametro Acquifero, sono stati assegnati in base alla permeabilità dei litotipi affioranti costituenti l acquifero in studio. 41/44

43 La conducibilità idraulica (K) governa la capacità di veicolazione dispersione idrodinamica dell'inquinante. Un elevata conducibilità idraulica rende elevati la velocità di propagazione dell'inquinante ed il coefficiente di dispersione; in questo caso, l'inquinante tende ad invadere ampie porzioni di acquifero in tempi relativamente brevi, da cui ne deriva che ad alti valori di K corrispondono indici di vulnerabilità maggiori (e viceversa). Per la valutazione della Conducibilità idraulica nell area campione, sono stati utilizzati valori ricavati da dati bibliografici comparabili con le litologie in studio. L acclività della superficie topografica influisce sulla valutazione della vulnerabilità intrinseca in quanto essa controlla il ruscellamento (a parità di precipitazioni). In generale, minore è l acclività e maggiore è il tempo di contatto che si realizza tra un generico inquinante ed il terreno, suolo o roccia che sia, tale da favorirne l infiltrazione; quindi, ad acclività minori corrispondono condizioni di vulnerabilità maggiore. L elaborazione della carta parametrica è stata condotta a partire dal DTM dell area (maglia 20 x 20 m), da cui è stata derivata la carta delle pendenze (in %). Per quanto riguarda la carta delle tipologie di impatto nell area di studio, gli scenari scelti per l area di studio sono stati: l impatto drenaggio e l impatto fessurato. Il primo è rappresentato da aree dove si verificano continui e frequenti drenaggi dai corpi idrici superficiali a quelli sotterranei soggiacenti e dove sono presenti le falde di subalveo. Rientra in tale categoria l area di pianura nella valle alluvionale del Fiume Roia e del Bevera. Ad impatto fessurato, invece, riguardante tutte quelle aree caratterizzate da rocce permeabili per fessurazione, non carsificate o con carsismo solo superficiale, è stata compresa tutto il resto dell area caratterizzato da rocce calcaree, marne e Flysch perché la circolazione idrica avviene prevalentemente per fessurazione e non per carsismo. Infine è stato calcolato l indice di vulnerabilità intrinseca, come sommatoria del prodotto di ciascun punteggio SINTACS, di tutti i parametri, per il relativo peso assegnato. 7 ISINTACS = Σ Pi Wi i=1 dove: - Pi rappresenta il punteggio di ciascuno dei 7 parametri considerati dal metodo; - Wi è il peso relativo della stringa (scenario di impatto) scelta. Da tale relazione si ottengono dei valori numerici che rappresentano la vulnerabilità intrinseca dell acquifero in studio. Tali valori possono variare da un minimo di 26 ad un massimo di 260. Al fine di permettere una valutazione comparativa tra aree di studio diverse, e tra metodologie di analisi diverse, l indice SINTACS viene normalizzato, cioè espresso in percentuale, con valori che vanno da 1 a /44

44 Si rimanda alle relazioni redatte dall équipe dell Università di Siena per ogni approfondimento specifico sui temi trattati. 43/44

45 Cata M_18 Carte climatologiche Anche le carte climatologiche sono state redatte dall équipe dell Università di Siena, sulla base di elaborazioni complesse che hanno tenuto conto di numerosissimi dati, provenienti da molteplici archivi e strumenti di misura. Le carte ottenute sono elencate di seguito, ed il loro contenuto è esplicitato nel titolo di ciascuna di esse: Tutte le carte sono disponibili sia in forma di tavole dell Atlante, alla scala di 1 : , sia nel visualizzatore web. In quest ultimo caso, i diversi livelli climatologici possono essere sovrapposti in trasparenza, sia all immagine satellitare che ad altri tematismi di interesse, consentendo direttamente all utente di effettuare analisi e confronti fra di essi. Per ogni approfondimento sulle metodologie e sull origine dei dati utilizzati per la redazione della cartografia climatologica, si rimanda alle relazioni specifiche redatte dall équipe dell Università di Siena. 44/44

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