Area Ambiente e Territorio. Avv. Maria Adele Prosperoni

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1 Area Ambiente e Territorio Avv. Maria Adele Prosperoni

2 I PROBLEMI DI INQUADRAMENTO GIURIDICO Residui sottoprodotti RIFIUTO PRODOTTO BIOGAS SUBSTRATO DIGESTIONE ANAEROBICA DIGESTATO SCARICO RIFIUTO Utilizzazione agronomica

3 LA NOZIONE DI RIFIUTO E SOTTOPRODOTTO QUALSIASI SOSTANZA OD OGGETTO DI CUI IL DETENTORE SI DISFI Atto o fatto oggettivo ABBIA L INTENZIONE DI DISFARSI ABBIA L OBBLIGO DI DISFARSI Fonte normativa, regolamentare o amministrativa Natura del bene? AREA DEL RIFIUTO AREA DEL NON RIFIUTO ESCLUSIONI SOTTOPRODOTTI CONCETTO ALTERNATIVO

4 AREA DEL RIFIUTO E DEL NON RIFIUTO AREA DEL RIFIUTO AREA DEL NON RIFIUTO ESCLUSIONI SOTTOPRODOTTI CAROGNE E RIFIUTI AGRICOLI: MATERIE FECALI E SOSTANZE NATURALI NON PERICOLOSE UTILIZZATE NELLE ATTIVITÀ AGRICOLE IN QUANTO REGOLATI DA ALTRE DISPOSIZIONI CHE ASSICURANO TUTELA AMBIENTALE E SANITARIA MATERIE FECALI E VEGETALI PROVENIENTI DA ATTIVITÀ AGRICOLE utilizzati in attività agricole o in impianti aziendali ed interaziendali per produrre energia o calore o biogas se sussistono le condizioni SONO RIFIUTI! NON SONO RIFIUTI! NON SI APPLICA LA LEGGE GENERALE SUI RIFIUTI, MA LE NORME SPECIALI DI RIFERIMENTO NON SI APPLICA LA LEGGE GENERALE SUI RIFIUTI, MA SONO TRATTATI COME PRODOTTI

5 AREA DEL RIFIUTO LE ESCLUSIONI INQUADRAMENTO DEGLI EFFLUENTI DI ALLEVAMENTO D.Lgs.152/06 ESCLUSIONI SOTTOPRODOTTI CAROGNE E RIFIUTI AGRICOLI: MATERIE FECALI E SOSTANZE NATURALI NON PERICOLOSE UTILIZZATE NELLE ATTIVITÀ AGRICOLE QUALORA GIÀ CONTEMPLATI DA ALTRA NORMATIVA MATERIE FECALI E VEGETALI PROVENIENTI DA ATTIVITÀ AGRICOLE utilizzati in attività agricole o in impianti aziendali ed interaziendali per produrre energia o calore o biogas Gli effluenti di allevamento POSSONO SFUGGIRE ALLA QUALIFICA DI RIFIUTI, se vengono utilizzati come fertilizzanti dei terreni nel contesto di una pratica legale di spargimento su terreni ben identificati e se lo stoccaggio del quale sono oggetto è limitato alle esigenze di queste operazioni di spargimento

6 AREA DEL NON RIFIUTO LA NOZIONE DI SOTTOPRODOTTO OGNI STORIA E A SE. CONSEGUENZA DI UN PROCESSO PRODUTTIVO DESTINATO AD ALTRO IL DETENTORE NON INTENDE DISFARSENE DESTINATO ED AVVIATO IN MODO CERTO ED EFFETTIVO AD UN ALTRO IMPIEGO PREVENTIVAMENTE INDIVIDUATO UTILIZZO SENZA TRASFORMAZIONI PRELIMINARI VALORE ECONOMICO DI MERCATO RISPETTO DI STANDARDS MERCEOLOGICI, TECNICI, DI SICUREZZA ED AMBIENTALI L IMPIEGO NON DEVE DARE LUOGO AD EMISSIONI O IMPATTI DIVERSI DA QUELLI AUTORIZZATI PER IMPIANTO DI DESTINAZIONE

7 LA NOZIONE DI SCARICO D.Lgs.152/06 QUALSIASI IMMISSIONE EFFETTUATA ESCLUSIVAMENTE TRAMITE UN SISTEMA STABILE DI COLLETTAMENTO CHE COLLEGA SENZA SOLUZIONE DI CONTINUITÀ IL CICLO DI PRODUZIONE DEL REFLUO CON IL CORPO RICETTORE

8 I PROBLEMI DI INQUADRAMENTO GIURIDICO TAR EMILIA ROMAGNA N.3296/08 LA PRONUNCIA HA RICONOSCIUTO: della MATRICE ORGANICA IN INGRESSO AL DIGESTORE LA NATURA DI RIFIUTI costituita da biomasse (effluenti di allevamento utilizzati nella fase di avvio della fermentazione e silomais) del BIOGAS del DIGESTATO in uscita all impianto L IMPIANTO ENERGETICO È STATO QUALIFICATO COME IMPIANTO DI RECUPERO DEI RIFIUTI CON NECESSITA DI RISPETTO DELLA RELATIVA DISCIPLINA E DELLE PROCEDURE IN MATERIA DI VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE

9 Il SUBSTRATO INQUADRAMENTO GIURIDICO COLTURE ENERGETICHE (silomais, insilato di sorgo) REFLUI ZOOTECNICI RESIDUI AGRICOLI O FORESTALI PRODOTTI SECONDARI E SCARTI INDUSTRIA AGROALIMENTARE d.lgs.387/03 BIOMASSE la parte biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui provenienti dall'agricoltura, dalla silvicoltura e dalle industrie connesse BIOMASSE PRODOTTI RESIDUI sottoprodotti rifiuti

10 IL BIOGAS INQUADRAMENTO GIURIDICO UN RESIDUO PUO ESSERE QUALIFICATO COME SOTTOPRODOTTO SE: E DESTINATO ED AVVIATO IN MODO CERTO ED EFFETTIVO AD UN ALTRO IMPIEGO PREVENTIVAMENTE INDIVIDUATO UTILIZZO SENZA TRASFORMAZIONI PRELIMINARI TAR EMILIA ROMAGNA IL SUBSTRATO NON PUÒ ESSERE CONSIDERATO UN SOTTOPRODOTTO PERCHE IL SUO UTILIZZO PER PRODURRE ENERGIA RICHIEDE UNA TRASFORMAZIONE PRELIMINARE, CIOÈ LA TRASFORMAZIONE IN BIOGAS

11 IL SUBSTRATO INQUADRAMENTO GIURIDICO BIOGAS ENERGIA SUBSTRATO DIGESTIONE ANAEROBICA DIGESTATO QUAL E L OBIETTIVO DI UN IMPIANTO DI BIOGAS? LA PRODUZIONE DI GAS COMBUSTIBILE? LA PRODUZIONE DI ENERGIA? LA DIGESTIONE ANAEROBICA E UN TRATTAMENTO PRELIMINARE?

12 IL BIOGAS INQUADRAMENTO GIURIDICO IL BIOGAS E UN MISCUGLIO DI GAS: D.Lgs.152/06 Parte II, sezione 6, Allegato V alla Parte V CH % CO, N 2, H 2, H 2 S, vapore acqueo CO % GAS COMBUSTIBILE CHE DEVE PROVENIRE DALLA FERMENTAZIONE ANAEROBICA METANOGENICA DI SOSTANZE ORGANICHE NON COSTITUITE DA RIFIUTI. IN PARTICOLARE NON DEVE ESSERE PRODOTTO DA DISCARICHE, FANGHI, LIQUAMI E ALTRI RIFIUTI A MATRICE ORGANICA. IL BIOGAS DERIVANTE DAI RIFIUTI PUÒ ESSERE UTILIZZATO CON LE MODALITÀ ED ALLE CONDIZIONI PREVISTE DALLA NORMATIVA SUI RIFIUTI

13 I RESIDUI DELL IMPIANTO DI BIOGAS DIGESTATO SEPARAZIONE LIQUIDO/SOLIDO < 5% SOSTANZA SECCA 27-30% SOSTANZA SECCA ACCUMULO LIQUIDO ACQUE AZOTATE COMPOSTAGGIO SOLIDO AMMENDANTE ORGANICO GESTIONE DEI RIFIUTI DEPURAZIONE - SCARICO GESTIONE DEI RIFIUTI UTILIZZAZIONE AGRONOMICA COMPOSTAGGIO

14 L UTILIZZAZIONE AGRONOMICA ART.112 D.LGS.152/06 LA GESTIONE DI effluenti di allevamento UTILIZZAZIONE AGRONOMICA acque di vegetazione residuate dalla lavorazione delle olive acque reflue provenienti da piccole aziende agroalimentari acque reflue assimilate alle domestiche FINALIZZATA ALL'UTILIZZO DELLE SOSTANZE NUTRITIVE E AMMENDANTI NEI MEDESIMI CONTENUTE LE ATTIVITÀ DI UTILIZZAZIONE AGRONOMICA EFFETTUATE NEL RISPETTO DEL DM 7 APRILE 2006 E DELLA DISCIPLINA REGIONALE SONO ESCLUSE DAL CAMPO DI APPLICAZIONE DELLA NORMATIVA IN MATERIA DI RIFIUTI!

15 L UTILIZZAZIONE AGRONOMICA POSSONO ESSERE OGGETTO DI UTILIZZAZIONE AGRONOMICA (d.m.7 aprile 2006) EFFLUENTI DI ALLEVAMENTO letami liquami ACQUE REFLUE Piccole aziende agroalimentari o COLTIVAZIONE E SILVICOLTURA Acque reflue industriali assimilate alle domestiche o ALLEVAMENTO DI BESTIAME o TRASFORMAZIONE O VALORIZZAZIONE DELLA PRODUZIONE AGRICOLA (funzionalmente complementare al ciclo produttivo aziendale) QUANDO NON SIANO ASSIMILATE, LE ACQUE REFLUE NON POSSONO ESSERE UTILIZZATE A FINI AGRONOMICI, MA VANNO AVVIATE AD UN IMPIANTO DI DEPURAZIONE, PER LO SCARICO, O AD UN SISTEMA DI GESTIONE DEI RIFIUTI

16 IL BIOGAS NEL DM 7 APRILE 2006 ALLEGATO III STRATEGIE DI GESTIONE DEGLI EFFLUENTI ZOOTECNICI PER IL RIEQUILIBRIO DEL RAPPORTO AGRICOLTURA/AMBIENTE PARTE B TRATTAMENTI CONSORTILI DI LIQUAMI ZOOTECNICI Gli impianti interaziendali con utilizzo agronomico dei liquami trattati prevedono in testa la digestione anaerobica per sfruttare al meglio il potenziale energetico dei liquami (produzione di biogas). ART.27 STRATEGIE DI GESTIONE INTEGRATA DI EFFLUENTI ZOOTECNICI Le regioni, nell'ambito dei Programmi, d'azione definiscono politiche per la gestione degli effluenti zootecnici basate su tecniche finalizzate al ripristino di un corretto equilibrio agricoltura-ambiente, in conformità alle modalità di gestione di cui all'allegato III al presente decreto, tenendo conto delle migliori tecniche disponibili al fine di evitare il trasferimento dell'inquinamento tra i diversi comparti ambientali. La realizzazione e l'esercizio degli impianti per i trattamenti previsti all'allegato III parte B, punto 1.sono approvati e autorizzati ai sensi dell'art. 12 del D.Lgs.387/03.

17 IL BIOGAS NELLA NUOVA DIRETTIVA SUI RIFIUTI LA RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO DEL 17 GIUGNO 2008 L art. 2 della proposta di nuova direttiva sui rifiuti esclude dal campo di applicazione della normativa in materia di rifiuti LE MATERIE FECALI, PAGLIA ED ALTRO MATERIALE AGRICOLO O FORESTALE NATURALE NON PERICOLOSO UTILIZZATI NELL ATTIVITÀ AGRICOLA, NELLA SELVICOLTURA O PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA DA TALE BIOMASSA mediante processi o metodi che non danneggiano l ambiente e non mettono in pericolo la salute umana.

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