Arcadia Concilia, un nuovo Servizio della UIL per la mediazione civile e commerciale. di Carmelo Barbagallo

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1 Arcadia Concilia, un nuovo Servizio della UIL per la mediazione civile e commerciale di Carmelo Barbagallo Quando, all incirca un anno fa, il gruppo dirigente della UIL si riuniva per elaborare le modifiche da apportare allo Statuto (che sarebbero poi state discusse e adottate il 14 dicembre), concentrandosi sull articolo 4 dove sono definiti ed elencati i servizi, i coordinamenti e gli enti, si fece un gran discutere se e come inserire fra questi strumenti dell azione sindacale una nuova articolazione che si occupasse in modo specifico della mediazione civile e commerciale. Per un certo verso si era consapevoli che quello della giustizia, e delle modalità per affrontare i contenziosi senza intasare le aule dei tribunali, è una delle nuove frontiere in cui i diritti dei cittadini vanno tutelati ed il sindacato ha l obbligo di assicurare un intervento a loro sostegno, per altro verso si era dubbiosi che, ancora una volta, alle intenzioni proclamate da più parti non sarebbero seguite precise decisioni e le proposte di legge si perdessero, come in molti altri casi abbiamo verificato, in proposte di legge e disegni di riforma dimenticati nelle aule del parlamento. Qualche mese prima, d altra parte, la UIL, con un po di coraggio e scommettendo su una qualche prospettiva di evoluzione normativa anche nel nostro Paese sull esempio di altri Stati europei dove l istituto della mediazione civile e commerciale esiste da tempo, aveva dato vita ad una società denominata Arcadia Concilia. A distanza di mesi, dobbiamo riconoscerlo con orgoglio, quella scelta di strutturazione di una specifica società per la mediazione civile e commerciale e la volontà di inserire questo fra gli ambiti di intervento come Servizio del Sindacato a favore dei lavoratori, dei pensionati e dei cittadini tutti, si è rivelata vincente. Già oggi l attività è avviata a livello centrale, già sono costituite alcune sedi secondarie a livello regionale in Puglia, Piemonte, Veneto e Sardegna, mentre nelle altre regioni stiamo provvedendo in modo analogo, abbiamo già professionisti convenzionati ed i primi cittadini cominciano a rivolgersi alle strutture di Arcadia Concilia per vedere affrontate le loro problematiche e offerto un servizio di tutela e salvaguardia dei loro diritti. Ma, a questo punto, è necessario qualche chiarimento nel merito della normativa che prevede la mediazione civile e commerciale e del contesto in cui, questo nuovo istituto, si trova ad impattare. Sono trascorsi pochi mesi dall approvazione del provvedimento del Governo conosciuto come Decreto del fare, con cui si punterebbe al rilancio dell economia del nostro paese in un momento di grave crisi economica del nostro sistema produttivo e sociale. Provvedimento complesso, quello adottato, 1

2 composto di un numero importante di provvedimenti che si sviluppano in 86 articoli di legge, spaziando dal fisco alle imprese, dalle famiglie ai processi, dalle università a internet, dalla nautica alla pubblica amministrazione, e altro ancora. Il nutrito numero di provvedimenti applicati in ambiti così diversi, fa apparire l intervento dispersivo e difficilmente valutabile in assenza di una chiara indicazione di quali siano gli obiettivi generali di Governo e Parlamento. Il giudizio delle parti sociali e soprattutto del Sindacato è negativo: i provvedimenti vengono ritenuti assolutamente insufficienti per dare lo stimolo necessario al rilancio della nostra economia (e, di lì a poco, altrettanto si sarebbe detto della Legge di Stabilità). Un giudizio diverso però si può esprimere sul fronte della giustizia, dove va apprezzata l intenzione del governo di intervenire in tema di recupero di efficienza del sistema giustizia attraverso un nutrito pacchetto di disposizioni: impiego straordinario di 400 giudici ausiliari a supporto dell attività della corte d appello, revisione della garanzia dei creditori nella procedura fallimentare, Fra le novità, per l appunto, la reintroduzione della mediazione obbligatoria per arginare l enorme contenzioso civile che, con le sue lungaggini e inefficienze, attanaglia il nostro sistema di giustizia civile e ne rappresenta un ostacolo allo sviluppo e alla competitività nel confronto con gli altri paesi europei, oltre che frenare gli investimenti stranieri. Si tenta, con questa decisione di ripristino della norma sull obbligatorietà della conciliazione civile e commerciale, di trovare una cura alla patologia del nostro sistema giudiziario troppo lento e burocratico e di conseguenza inefficiente, puntando più su misure organizzative che sulle procedure processuali. Sembra, questo, il positivo segnale di una strategia complessiva, con obiettivi, definiti dallo stesso ministero della giustizio, da raggiungere nei prossimi cinque anni con una riduzione delle cause civili per oltre un milione di controversie. Che, d altra parte, qualcosa per la giustizia civile vada fatto è convinzione di tutti: l Italia detiene il triste primato della giustizia civile più lenta e inefficiente d Europa, si stima che il 20% dei procedimenti civili dura dai 16 ai 20 anni, il 30% dei processi civili al sud dura circa vent anni, ben il 21,5% dei processi civili riguarda l ambito lavorativo e previdenziale, considerando tutte le materie e tutti i gradi di giudizio si arriva alla cifra impressionante di 5,5 milioni di fascicoli ancora pendenti. Grazie a questi primati il nostro paese, nel rapporto Doing Business 2010, si è classificato al 157 posto su 183 paesi censiti, con una durata stimata per il recupero del credito commerciale pari a 1210 giorni, contro i 394 della Germania, e questo non è privo di conseguenze sulle imprese che operano nel nostro paese, costrette a vincolare risorse per tutto il tempo del giudizio, e certo non invita gli stranieri a venire ad investire e intraprendere in Italia. A questi dati, di per sé preoccupanti, va poi aggiunto l eccesso di burocrazia e i costi conseguenti a carico delle imprese: 31 miliardi di euro l anno secondo la Cgia di Mestre, 26,5 secondo la presidenza del Consiglio dei Ministri che nel suo dossier sulla semplificazione amministrativa, alla fine del 2012, ha 2

3 sottolineato come l eccesso di costi della regolazione rappresenta una delle cause principali dello svantaggio competitivo dell Italia. Proprio davanti a questo stato di cose, come UIL conveniamo che ci sia l esigenza di una profonda riforma del processo civile, caratterizzata anche dall innovativo istituto della mediazione civile e commerciale. Questa nuova modalità di composizione del contenzioso civile e commerciale ha il chiaro obiettivo di ridurre il flusso in ingresso di nuove cause nel sistema giudiziario, offrendo al cittadino uno strumento più semplice e veloce con tempi e costi certi. Davanti a questa opportunità offerta ai cittadini per ottenere giustizia e salvaguardia dei loro diritti in tempi brevi ed a costi contenuti, la UIL ha deciso di darsi uno strumento specifico e totalmente dedicato a questa tematica: Arcadia Concilia. Si tratta di una società con socio unico (la UIL, per l appunto), già costituita e iscritta al Registro degli organismi abilitati a svolgere la mediazione di cui all art.3 del D.I. 18 ottobre 2010 al numero progressivo 931, con provvedimento del Dipartimento per gli Affari di giustizia, Direzione Generale della Giustizia civile del 13 settembre Questa certificazione formale è determinante per poter svolgere le attività specifiche, ma è soprattutto un importante traguardo che vede il riconoscimento da parte del Ministero della Giustizia dei requisiti organizzativi e procedurali, oltre al possesso di competenze professionali, elementi fondamentali per chi come noi si propone nel mondo dei servizi e nel rapporto con i cittadini. Un risultato, quello conseguito, per nulla scontato e facile che ha richiesto una profonda attività di preparazione di atti procedure e di individuazione di strutture operative necessarie a soddisfare i requisiti previsti dalla legge, tutto questo senza avere la possibilità di ispirarsi a modelli organizzativi e operativi già collaudati a causa della fase di assestamento normativo che questo istituto sta vivendo. Arcadia Concilia, d altronde, è parte del più complessivo progetto di valorizzazione, ampliamento, diffusione del sistema dei servizi della UIL presentato e discusso in occasione della Conferenza di organizzazione UIL di Bellaria. Il progetto Arcadia Concilia risponde a questa mission: offrire ai nostri iscritti e simpatizzanti un servizio extragiudiziale, semplice, veloce ed efficiente, con tempi e costi certi capace di rispondere ai bisogni di tutti, allargando così anche il ventaglio dei servizi offerti dalla UIL. Si tratta di un idea coerente rispetto i temi del dibattito che hanno caratterizzato i lavori della conferenza, concentrato appunto nell analisi di come riformare e aggiornare la nostra azione politico-sindacale per meglio intercettare i bisogni e le esigenze di tutti i cittadini, candidando la UIL a rappresentarne i bisogni, individuare le giuste risposte e ricercare le soluzioni. 3

4 La mediazione civile e commerciale Scheda di approfondimento a cura di Giovanni Bellissima Nasce, anche nel nostro Paese, la mediazione civile e commerciale Con la riforma del processo civile (l.69/2009), il Parlamento italiano, ha introdotto un nuovo istituto, la mediazione civile e commerciale, come strumento per giungere alla conciliazione. Si tratta di uno strumento moderno già in uso in altri Paesi Europei con risultati molto positivi. La mediazione civile e commerciale nasce nel 2008 come direttiva Europea la quale obbliga gli Stati membri ad adeguarsi alle disposizioni entro il 21 maggio In Italia l istituto è stato introdotto con il decreto legislativo numero 28 del 4 marzo Stop alla mediazione 24 ottobre 2012, la Corte Costituzionale esprime parere contrario nei confronti della mediazione obbligatoria preventiva in funzione di filtro all azione giudiziale, bocciando il decreto legislativo attuativo approvato a suo tempo dal governo, motivando la sentenza di bocciatura come eccesso di delega; in sostanza punisce l errore formale prodotto dal governo nell iter autorizzativo. Quindi, non un giudizio sulla mediazione obbligatoria in quanto tale, ma una censura dell operato del Governo in relazione a quanto deliberato dal Parlamento con Legge delega art. 60 della legge 69/2009 in attuazione della direttiva europea n 52/2008. Effetti della decisione Arcadia Concilia, a soli 41 giorni dall ottenimento del decreto autorizzativo da parte del Ministero, ha visto vanificati, difatti, tutti gli sforzi prodotti per organizzare ed avviare l attività. Insieme alla nostra società oltre 900 Organismi di Mediazione già accreditati al ministero e mediatori civili formati hanno, in un solo colpo, perso due anni di lavoro e bruciato oltre 600 milioni complessivi d investimenti fatti. Si consideri che nelle cause civili i fascicoli pendenti, a giugno 2009, erano 5,9 milioni e sono scesi a 5,4 a giugno La contrazione è del 3,5% nei tribunali, dell 1,3% nelle Corti d Appello, del 7% negli uffici del Giudice di Pace. La riduzione si deve, almeno in parte, agli effetti della mediazione civile obbligatoria, che nei 20 mesi di operatività (prima dello stop della Consulta), ha visto trattati circa 210 mila casi con il 48% di accordi raggiunti. Questi dati dimostrano che l istituto obbligatorio della mediazione in pochi mesi ha 4

5 prodotto benefici ai cittadini ed alla stessa giustizia italiana, recuperando efficienza e riduzione dei giudizi pendenti e dei tempi di ottenimento del giudizio. Il Decreto del fare reintroduce la mediazione obbligatoria Il Governo Letta, a distanza di otto mesi dalla sentenza di bocciatura della Corte Costituzionale, ha reintrodotto la mediazione civile obbligatoria presentandola all interno del Decreto Legge n.69 del 21 giugno La riforma della mediazione è entrata in vigore lo scorso 21 settembre La questione, però, è ben lungi dall essere conclusa: occorrono chiarimenti operativi su alcuni passaggi della norma che hanno modificato il Dlgs 28/2010 e il ministero della giustizia sta strutturando i prossimi interventi per aumentare i controlli sui mediatori. Che cosa è la mediazione civile e commerciale Si tratta di un istituto giuridico per la composizione dei conflitti tra soggetti privati relativi a diritti disponibili (sono tali, generalmente, i diritti patrimoniali; indisponibili sono, invece, i diritti che, per la loro rilevanza pubblicistica, non possano essere negoziati (es. diritti della personalità, gli status familiari). La mediazione può essere: facoltativa, quando le parti scelgono liberamente la via della composizione stragiudiziale della lite; demandata dal giudice, il quale può invitare le parti a risolvere il loro conflitto davanti agli organismi di mediazione; obbligatoria, in questo caso costituisce condizione di procedibilità ossia: è un requisito necessario per poter avviare il processo in materia di diritti reali: Condominio, Divisione, Successioni ereditarie, Patti di famiglia, Locazione, Comodato, Affitto di aziende, Risarcimento dal danno derivante da responsabilità medica e sanitaria, Risarcimento dal danno derivante da diffamazione con il mezzo della stampa o con altro mezzo di pubblicità, Contratti assicurativi, Contratti bancari, Contratti finanziari. L attività di mediazione ha lo scopo di accompagnare le parti in conflitto a una conciliazione amichevole attraverso l opera di un mediatore, vale a dire un soggetto professionale, terzo e imparziale, che aiuti le parti a comporre una controversia. Il mediatore, sottoposto al vincolo di riservatezza e adeguatamente formato, assiste le parti nella ricerca di una composizione non giudiziale del problema senza attribuire ragione e torto, con il compito esclusivo di agevolare la risoluzione autonoma della lite giungendo a un accordo sottoscritto dalle parti; soltanto in caso di mancato accordo, se le parti lo richiedono e vi sono le condizioni, può formulare una sua proposta formale. 5

6 Differenze tra mediazione civile e conciliazione in genere L istituto della mediazione civile e commerciale, ancora poco conosciuto anche per effetto della sua recente introduzione normativa, si distingue chiaramente da altre forme di conciliazione già esistenti nell ordinamento giuridico italiano. L atto, infatti, dispone che per mediazione civile e commerciale debba intendersi l attività finalizzata alla composizione di una controversia e che invece, la conciliazione sia il mero risultato di tale attività (mediazione come procedura finalizzata alla conciliazione). Tale distinguo è stato ben evidenziato per rilevare che la mediazione civile è uno strumento innovativo di portata generale e riguarda tutte le controversie civili e commerciali. Nello specifico, la mediazione civile e commerciale si distingue da altri istituti finalizzati alla conciliazione come: Conciliazione Paritetica, dove il verbale ha efficacia sulla base dell articolo 1965 del C.C. (negoziazioni dei protocolli in corso fra associazioni e aziende) Arbitrato (artt. 806 e 840 C.P.C.), dove invece viene emesso giudizio Conciliazione societaria d.lgs. 5/2003 Conciliazione penale Dlgs 274/2000 Conciliazione del lavoro d.lgs. 80/1998 e legge 183/2010 Conciliazione presso il co.re.com legge 249/1997 Conciliazione presso le CCIAA, legge 580/1993 6

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