COMUNE DI FORLÌ RUE. Regolamento Urbanistico ed Edilizio

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1 STATO MODIFICATO COMUNE DI FORLÌ 2007 RUE Regolamento Urbanistico ed Edilizio adeguamento ai sensi dell articolo 43 comma 5 e successive modifiche L.R. 20/2000 del PRG/2003 redatto da OIKOS Ricerche S.r.l. NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE STRALCIO

2 COMUNE DI FORLÌ SINDACO SEGRETARIO GENERALE ASSESSORE Nadia Masini Antonio Ventrella Gabriele Zelli AREA PIANIFICAZIONE E SVILUPPO DEL TERRITORIO DIRETTORE AREA Massimo Valdinoci (Responsabile del Progetto) SERVIZIO PIANIFICAZIONE E PROGRAMMAZIONE DEL TERRITORIO DIRIGENTE Ercole Canestrini UNITA PIANIFICAZIONE URBANISTICA RESPONSABILE COORDINAMENTO GRUPPO DI LAVORO STAFF OPERATIVO Ermes Calisi Manuela Barducci CONSULENTI E COLLABORATORI Roberto Cavallucci Mirco Milandri Ermete Dal Prato Tecla Mambelli Jacqueline Fabbri Coordinatore Consulente Collaboratore Lorella Minoccheri Antonella Simoncelli Valerio Zoli ADOZIONE CONTRODEDUZIONE-APPROVAZIONE DELIBERA DI C.C. DELIBERA DI C.C. n del n del 98 23/06/ /12/2008 Delibera di C.C. n. 15 del 10/02/2009 Delibera di C.C. n. 79 del 14/04/2009 Delibera di C.C. n. 169 del 14/12/2009 Delibera di C.C. n. 171 del 14/12/2009 Delibera di C.C. n. 69 del 14/06/2010 Delibera di C.C. n. 175 del 21/12/2009 Delibera di C.C. n. 97 del 26/07/2010 Conferenza di Servizi del 14/01/2010 Delibera di C.C. n. 127 del 25/10/2010 Delibera di C.C. n. 90 del 20/04/2009 Delibera di C.C. n. 146 del 06/12/2010 Delibera di C.C. n. 11 del 24/01/2011 Delibera di C.C. n. 74 del 28/06/2010 Delibera di C.C. n. 44 del 28/03/2011 Conferenza di Servizi del 03/09/2009 Delibera di C.C. n. 46 del 04/04/2011 Delibera di C.C. n. 52 del 18/04/2011 Delibera di C.C. n. 103 del 25/07/2011

3 Legenda modifiche Carattere verde barrato Testo vigente eliminato in fase di adozione Carattere rosso Nuovo testo introdotto in adozione Carattere blu barrato Testo vigente o adottato eliminato in fase di controdeduzioni Carattere rosso Nuovo testo introdotto in fase di controdeduzione (OSS. nn) Numero osservazione RISERVA PROVINCIA Riserva provinciale

4 TITOLO I DISPOSIZIONI PRELIMINARI... 3 Art. 1 - Finalità del RUE e oggetto delle Norme Tecniche di Attuazione 3 Art. 3 - Definizioni 3 Art. 4 - Usi 14 Art. 5 - Cambio di destinazione e mutamento d'uso degli immobili 16 TITOLO II ATTUAZIONE DEL PIANO Art. 6 - Potenzialità edificatoria delle aree 18 Art. 7 - Strumenti urbanistici attuativi - Convenzionamento: definizione, obiettivi, contenuti Disciplina dei comparti urbanistici in attuazione 18 Art. 8 - Interventi diretti 20 Art. 9 - Opere di urbanizzazione e oneri di urbanizzazione 21 Art Disciplina della realizzazione delle opere di urbanizzazione 21 Art Categorie di intervento: definizioni 22 Art Restauro scientifico - Restauro e risanamento conservativo Ripristino tipologico Recupero e risanamento delle aree libere 22 Art Interventi di riqualificazione nelle zone parzialmente edificate 24 Art. 23 bis Compensazione di filari e siepi meritevoli di tutela 25 Art Parcheggi privati 25 TITOLO III SISTEMA INSEDIATIVO TERRITORIO URBANIZZATO 29 Art Norme generali sugli interventi edilizi diretti in zona B 29 Art Zone di espansione del PRG 1988, attuate (sottozona B1.3a) 29 Art Zone di integrazione del PRG 1988, soggette a piano attuativo attuate - (sottozona B1.3b) 30 Art Tessuti misti (sottozona B 3.1) 30 Art Zone di espansione del PRG 1988, attuate (sottozona B3.2a) 31 Art Zone di completamento del PRG 1988 soggette a piano attuativo attuate (sottozona B3.2b) 31 Art Zone insediate di frangia (sottozona B3.3) 32 Art Zone residenziali con prevalenza di verde o parcheggio privati (sottozona BV) 33 Art Zone di espansione del PRG 1988, attuate (sottozone C1) 34 Art Aree soggette a piano urbanistico o progetto unitario, attuate: Ambiti di Trasformazione (ADU, ADF, AC, PI), Poli Funzionali (PA, PTA, H), Zone di Nuovo Insediamento, zone dotate di assetto infrastrutturale ed insediativo 34 Art Zona D - Attività produttive: destinazioni d uso 35 Art Sottozone previste dal PRG 1988, soggette a piano attuativo attuate (D1.1); 35 Art Sottozona D3.1 (Zone previste dal PRG 1988) attuate 36 Art sottozona D3.2 (Zone produttive di nuovo insediamento) attuate 36 Art Sottozona T1.1 (Zone di completamento previste dal PRG 1988, soggette a piano attuativo, attuate)37 Art Zona T2 (zone terziarie da riqualificare, previste dal PRG 1988, attuate) 37 Art Zona T3 (zone terziarie di espansione, previste dal PRG 1988) attuate 38 Art Zona T4 (zone terziarie di espansione di nuova previsione) attuate 38 TITOLO V TERRITORIO RURALE Art Norme generali sulle zone agricole e definizioni 39 Art Strumenti di attuazione dello Strumento Urbanistico Generale nelle zone E 40 Art Modalità di intervento edilizio in zona E 40 Art Interventi edilizi di nuova costruzione per la realizzazione di abitazioni 42 Art Interventi sugli edifici rurali abitativi agricoli e civili esistenti compresi i servizi 43 Art Edifici ricadenti in fasce di rispetto stradali, ferroviarie, di elettrodotti. Edifici ricadenti in aree boscate 44 Art Sottozona E5 (Zona rurale di distacco e mitigazione degli impatti ambientali di infrastrutture e attività produttive) 45 TITOLO X - REGOLAMENTO EDILIZIO Art Titoli abilitativi 46 Art Attività edilizia libera - Attività non rilevanti ai fini edilizi 46 Art Opere soggette a denuncia di inizio attività segnalazione certificata inizio attività obbligatoria (OSS. 3F/1) 47 Art Opere e lavori eseguibili d'urgenza 47 Art Progettisti 47 Art Compiti della commissione 48 1

5 RICHIESTA DI PERMESSO DI COSTRUIRE, o DENUNCIA DI INIZIO ATTIVITÀ e segnalazione certificata di inizio attività - STRUMENTI DI ATTUAZIONE DELLO STRUMENTO URBANISTICO GENERALE (OSS. 5F/5)...48 Art Aventi titolo alla richiesta del permesso di costruire, o denuncia di inizio attività e segnalazione certificata di inizio attività (OSS. 5F/5) 48 Art Documenti a corredo della richiesta del permesso di costruire 49 Art Documentazione per presentare la Denuncia di Inizio Attività e la segnalazione certificata di inizio attività (OSS. 5F/5) 53 Art Strumenti di attuazione dello Strumento Urbanistico Generale 53 RILASCIO, CONDIZIONI E VALIDITÀ DEI PERMESSI DI COSTRUIRE, E DELLE DENUNCE DI INIZIO ATTIVITÀ e segnalazione certificata di inizio attività (OSS. 5F/5)...56 Art Modalità per lae Denunciae di Inizio Attività e la segnalazione certificata di inizio attività 56 Art Controllo comunale sulla esecuzione dei lavori 57 Art Segnalazione, recinzione ed illuminazione della zona dei lavori 57 Art Spazi scoperti 58 Art Recinzioni 58 Art Posa di insegne fabbricati di insegne per attività direzionali, commerciali e produttive 59 Art Installazione di cartelli segnaletici e pubblicitari a palo, cartelli indicatori stradali, impianti pubblicitari, elementi di arredo urbano, a cura di privati 60 Art Corpi tecnici posti sui prospetti degli edifici o emergenti sopra le falde del tetto (corpi per il condizionamento dell'aria, pannelli solari, antenne paraboliche e simili) soggetti a segnalazione certificata di inizio attività denuncia di inizio attività 61 Art Tende aggettanti sullo spazio pubblico 61 Art Impianti di trattamento dell'aria 62 Art Approvvigionamento d acqua potabile. Dotazione di servizi igienici 62 ALLEGATO 3: DISPOSIZIONI PER L USO RAZIONALE DELLE RISORSE CLIMATICHE ED ENERGETICHE Art. 4 - Isolamento termico dell involucro degli edifici nuovi 63 Art. 5 - Isolamento termico dell involucro degli edifici esistenti 63 Art. 7 - Impianti solari termici 63 Art. 8 - Impianti solari fotovoltaici 63 2

6 TITOLO I DISPOSIZIONI PRELIMINARI Art. 1 - Finalità del RUE e oggetto delle Norme Tecniche di Attuazione 1. Ogni attività che comporti trasformazione urbanistica e/o edilizia del territorio comunale: - è disciplinata dalle presenti norme, dal Regolamento d Igiene, dalle Leggi, decreti e regolamenti nazionali e regionali in materia; - è soggetta a titolo abilitativo (denuncia di inizio attività, segnalazione certificata di inizio attività o permesso di costruire) di cui alla legislazione regionale e nazionale in materia. (OSS. 5F/5) 2. Qualora, in fase di gestione delle presenti norme, emergessero elementi di contraddizione o incertezze nell applicazione delle stesse, il Dirigente responsabile in materia procede, con apposito atto, alla loro interpretazione, dandone comunicazione agli Ordini Professionali. 3. Per l applicazione delle norme sulle distanze minime da tenere nella edificazione, indicate negli articoli successivi, si considerano anche i confini, le strade, i fabbricati, i centri abitati dislocati nei territori dei Comuni confinanti. 4. La progettazione architettonica ed edilizia, improntata a criteri di sostenibilità ambientale, è incentivata nelle forme indicate all art. 1 dell Allegato 3 Disposizioni per l uso razionale delle risorse climatiche ed energetiche. Art. 3 - Definizioni 1. Ai fini dell'applicazione delle presenti Norme, si utilizzano le seguenti definizioni: 1. Zona Parte del territorio definita dallo Strumento Urbanistico Generale in base a caratteri propri e ad obiettivi del Piano, classificata e disciplinata in relazione a regole di trasformazione omogenee, attraverso parametri urbanistici ed edilizi, criteri e modalità di intervento, norme di attuazione. Le zone sono graficamente identificate nelle tavole di POC e di RUE in scala 1:5.000 (Tavv. P 1-43); alcune sottozone, comparti e unità minime di intervento all'interno delle zone sono individuati nelle tavole in scala 1:2.000, 1:1.000, 1:500 (Tavv. NS, BOR, CS). 2. Sottozona Parte di territorio, graficamente individuata nelle tavole di POC e di RUE, in cui si applicano specifiche disposizioni normative, differenziate rispetto a quelle di ambiti limitrofi anche all'interno della stessa zona. 3. Comparto urbanistico Porzione di zona in cui si opera previo Piano Urbanistico Attuativo o attraverso Progetto Unitario estesi all intero comparto, attraverso il coordinamento dei soggetti interessati, ai sensi del Titolo V della L.R.n.47/1978. I comparti sono individuati graficamente nelle tavole in scala 1:5.000 e 1: Unità edilizia Unità tipologico-funzionale corrispondente ad un edificio autonomo dal punto di vista dell'accesso e della distribuzione, distinguibile da quelli vicini; di massima essa è individuata, per le zone storiche, nelle tavole di piano relative alle zone storiche, in scala1:2.000, 1:1.000 e 1: Unità immobiliare Entità edilizia con o senza area di pertinenza, in grado di assolvere autonomamente alle proprie funzioni (alloggio, negozio, magazzino, laboratorio, ecc.). 6. Intervento Complesso delle operazioni finalizzate, secondo un progetto unitario, a realizzare le trasformazioni urbanistiche ed edilizie sulla porzione di territorio interessato. 7. Destinazione d'uso Complesso omogeneo di attività (classificate al successivo art. 4). Per destinazione d'uso di un immobile esistente si intende quella stabilita dalla licenza o concessione edilizia ovvero dalla autorizzazione rilasciata ai sensi di legge o da titolo abilitativo (denuncia di inizio attività, segnalazione certificata di inizio attività o permesso di 3

7 costruire) e, in assenza o indeterminazione di tali atti, dalla classificazione catastale attribuita in sede di primo accatastamento o da altri documenti probanti. (OSS. 5F/5) 8. Superficie territoriale (S.T.) E l area complessiva interessata da un intervento urbanistico attuativo, perimetrata nelle tavole di POC e di RUE comprendente le aree per l urbanizzazione primaria e secondaria e le aree destinate all edificazione. A tale superficie si applica l indice di utilizzazione territoriale (U t ) 9. Superficie fondiaria (S.F.) E l area utilizzabile a fini edificatori, con omogenea destinazione di zona, che risulta dalla S.T. sottraendo le superfici per le opere di urbanizzazione primaria e secondaria e per altre destinazioni non edificatorie definite dallo Strumento Urbanistico Generale; può essere individuata nelle tavole di progetto di POC e di RUE con apposito perimetro e simbolo. A tale superficie si applica l'indice di utilizzazione fondiaria (U f ). 10. Superficie complessiva (Sc), Superficie utile abitabile (Su), Superficie accessoria non residenziale (Snr) Vengono utilizzate per la funzione abitativa. La Superficie utile abitabile (Su) è la somma delle superfici di pavimento degli alloggi di ciascun piano dell edificio (compreso il sottotetto abitabile) misurate al netto di murature, pilastri, tramezzi, sguinci, vani di porte e finestre, scale interne, ballatoi di accesso, vani ascensore e cavedi per impianti tecnici. La Superficie accessoria non residenziale (Snr) è la somma delle superfici di pavimento misurate al netto di murature, pilastri, tramezzi, sguinci, vani di porte e finestre, dei seguenti elementi: A) - Sottotetti non abitabili (accessibili e non), per la parte con altezza media interna superiore a 2,40 m. Non contribuisce al calcolo dell altezza media la parte con altezza netta interna non superiore a 1,80 m. - Locali di servizio, non ricompresi negli alloggi, con altezza media interna superiore a 2,40 m - Autorimesse singole o collettive (quando non costituiscono la funzione principale) con altezza media interna superiore a 2,40 m B) - Sottotetti non abitabili (accessibili e non) per la parte con altezza media interna non superiore a 2,40 m. Non contribuisce al calcolo dell altezza media la parte con altezza netta interna non superiore a 1,80 m. - Locali di servizio, non ricompresi negli alloggi, con altezza media interna non superiore a 2,40 m - Autorimesse singole o collettive (quando non costituiscono la funzione principale) con altezza media interna non superiore a 2,40 m. - Scale interne, la cui superficie va calcolata in proiezione ed una sola volta - Androni di ingresso - Logge e rientranze al piano terra le cui profondità siano > 1.50 m. e porticati ad uso privato - Pertinenze edilizie, come definiti al punto 34 del presente comma. C) - Locali tecnici, cabine idriche e centrali termiche per impianti centralizzati (comuni ad almeno due unità immobiliari principali). - Vani scala di accesso alla copertura ed ai sottotetti non abitabili. - Terrazzi e balconi - Piani interrati e seminterrati, come definiti al successivo punto 27 del presente comma, utilizzati strettamente al servizio della residenza, a condizione che l'intradosso del relativo soffitto non emerga in nessun punto per più di 50 cm. dal livello del terreno circostante e/o del marciapiede perimetrale dell edificio, fatte salve le rampe d accesso alle autorimesse. Non rientrano nella Superficie accessoria non residenziale (Snr) i seguenti elementi: 4

8 - Porticati pubblici o privati ad uso pubblico - Volumi tecnici emergenti dalla copertura del tetto, destinati ad extracorsa degli ascensori e di locali strettamente necessari per impianti, serbatoi, vasi di espansioni o canne fumarie - Scale di sicurezza antincendio esterne ed aperte, nonché qualsiasi rampa esterna di scala non coperta - La zona dei sottotetti con altezza netta interna inferiore a 1,80 m - I vani ascensore, i cavedi per impianti tecnici - Intercapedini con altezza netta non superiore a 1,50 m poste tra l edificio e il terreno sottostante - I pergolati realizzati in legno o metallo. Negli interventi di demolizione e ricostruzione nonché di nuova costruzione, ad eccezione dell ampliamento e/o sopraelevazione, la Superficie accessoria non residenziale (conteggiata al 100% del valore numerico) - (Snr), deve essere almeno pari al 10% della Superficie utile abitabile (Su). Di tale percentuale almeno 3 mq. di Snr dovranno essere di pertinenza esclusiva di ogni alloggio. Non contribuiscono al calcolo della Superficie accessoria non residenziale le scale interne, le logge, i balconi, le autorimesse pertinenziale e le parti comuni. Contribuisce al calcolo della Superficie accessoria non residenziale la parte di superficie eccedente la dimensione dello stallo di parcheggio ricavato all interno dell edificio. La Superficie complessiva (Sc) è la somma della Superficie utile abitabile (Su) e della Superficie accessoria non residenziale (Snr) di cui al precedente punto A, conteggiate integralmente, nonché della Superficie accessoria non residenziale (Snr) di cui al precedente punto B conteggiata al 60% del suo valore numerico. Non contribuisce al calcolo della Superficie complessiva (Sc) la Superficie accessoria non residenziale (Snr) di cui al precedente punto C. Concorrerà, in ogni caso, alla somma della Superficie complessiva (Sc) il 100% del valore numerico della Snr, di cui ai punti A e B precedenti, eccedente il 50% della Su. 11. Superficie totale (St), Superficie utile (Sn), Superficie accessoria (Sa) Vengono utilizzate per le funzioni non residenziali (produttive, direzionali, alberghiere, commerciali, agricole ecc.). La Superficie utile (Sn) è la somma delle Superficie nette di tutti i piani, compresi i sottotetti con altezza netta interna superiore a 2,40 m., nonché i locali destinati al personale di servizio e di custodia e i locali adibiti ad uffici a condizione che gli stessi siano funzionali all esercizio dell impresa. La Superficie accessoria (Sa) è la superficie netta destinata al servizio dell attività e comprende: - tettoie e porticati; - le scale interne, la cui superficie va calcolata in proiezione ed una sola volta; - pertinenze edilizie, come definiti al punto 34 del presente comma; - la zona dei sottotetti con altezza netta interna superiore a 1,80 m. Non contribuiscono al calcolo della superficie accessoria (Sa): - la zona dei sottotetti con altezza netta interna non superiore a 1,80 m.; - le scale antincendio esterne ed aperte e le scale esterne non coperte; - i vani ascensore e montacarico, la centrale termica, elettrica e di condizionamento, i corpi tecnici ed ogni altro impianto tecnologico necessario al miglioramento delle condizioni di lavoro e dell ambiente - i porticati pubblici o privati ad uso pubblico. Non contribuiscono altresì i parcheggi interrati e seminterrati a condizione che l intradosso del relativo soffitto non emerga in nessun punto per più di 50 cm dal livello del terreno circostante e/o del marciapiede perimetrale dell edificio, fatto salve le rampe di accesso alle autorimesse. La Superficie totale (St) è la somma della Superficie utile (Sn), conteggiata integralmente, e della Superficie accessoria (Sa), conteggiata al 60% del suo valore numerico. Concorrerà, in ogni caso, alla somma della Superficie totale (St) il 100% del valore numerico della Superficie accessoria (Sa) eccedente il valore della Superficie utile (Sn). 5

9 12. Superficie di vendita Ai sensi dell art.4 del D.Lgs.114/1998 e del punto 1.6 della Del.C.R.n.1253 del (Criteri di pianificazione territoriale e urbanistica riferiti alle attività commerciali in sede fissa), per superficie di vendita di un esercizio commerciale si intende la misura dell area o delle aree destinate alla vendita, comprese quelle occupate da banchi, scaffalature, vetrine e quelle dei locali frequentabili dai clienti, adibiti all esposizione delle merci e collegati direttamente all esercizio di vendita. Non costituisce superficie di vendita quella dei locali destinati a magazzini, depositi, lavorazioni, uffici, servizi igienici, impianti tecnici e altri servizi per i quali non è previsto l ingresso dei clienti, nonché gli spazi di avancassa purché non adibiti all esposizione di merci. 13. Superficie utile lorda (S.U.L.) E la somma delle superfici di tutti i piani misurate al lordo degli elementi verticali, fuori ed entro terra, accessibili e non, con esclusione di: - piani e intercapedini o loro parti, di altezza media non superiore a m.1,50; - pensiline; - porticati posti al piano terra, per una superficie non superiore al 20% rispetto all intera superficie dell edificio ricadente nelle zone A, B, C, D, DT ed E compresa nel perimetro del Territorio Urbanizzato; - balconi e scale esterne a sbalzo; - logge, per una superficie non superiore al 20% rispetto all intera superficie dell edificio ricadente nelle zone A, B, C, D, DT ed E compresa nel perimetro del Territorio Urbanizzato - sottotetti di altezza media non superiore a m.1,50; - corpi tecnici isolati o sporgenti dalla sagoma dell edificio; - locali interrati posti in edifici in zona A. Ai fini del calcolo della SUL le murature perimetrali esterne dell edificio di spessore maggiore di 30 e non superiore ai 55 centimetri, vengono convenzionalmente calcolate di spessore pari a 30 cm. 14. Superficie coperta (S.q.) E la proiezione orizzontale dei fili esterni e dei tamponamenti perimetrali, compreso i volumi aggettanti chiusi, con esclusione delle proiezioni esterne aggettanti non più di 2,00 m. (balconi, sporti, pensiline, ecc.). Nel calcolo della S.q. le murature perimetrali esterne dell edificio di spessore maggiore di 30 e non superiore ai 55 centimetri, vengono convenzionalmente calcolate di spessore pari a 30 cm. Ai fini del conteggio della S.q., gli aggetti superiori ai 2,00 m. concorrono per la sola parte eccedente tale quantità. Nelle zone D e T, a condizione che la distanza dai confini non sia inferiore a m. 3, tale valore viene portato a 4 m. Nelle zone ADU, PI, ADF, AC, PA, PTA, H e ZNI la Sq deve essere conteggiata con riferimento alla superficie fondiaria dell intero comparto. (OSS. 4F) 15. Superficie permeabile (S.p.) Superficie di terreno che consente alle acque di raggiungere per tutta la sua estensione le falde nel sottosuolo. Le pavimentazioni discontinue che consentono l inerbimento sono considerate permeabili. I solai con soprastante terreno drenante sono conteggiati in percentuale come segue: - 20% solaio di copertura a verde pensile estensivo con piante appartenenti al genere Sedum; - 50% solaio con soprastante cm di terreno drenante; - 70% solaio con soprastante 80 cm di terreno drenante. La quota di superficie territoriale che lo Strumento Urbanistico Generale prescrive come superficie permeabile non deve pertanto essere interessata da manufatti edilizi che, in superficie o in profondità (fatti salvi quelli delle reti tecnologiche), ostacolino o impediscano tale deflusso. 6

10 La superficie permeabile prescritta nelle diverse disposizioni delle presenti norme va calcolata in rapporto alla superficie dell area inedificata calcolata come differenza tra la superficie del lotto e la superficie massima copribile. Peraltro, nei casi di comprovata situazione di incompatibilità col sistema idrogeologico e/o geologico del sottosuolo tale limitazione non costituisce criterio vincolante. La superficie permeabile si calcola come segue: - Sp = K x (SF Sq) ove: - K è il coefficiente di permeabilità indicato in termini percentuali per ogni zona urbanistica - SF = superficie fondiaria - Sq= superficie coperta (data da SF x RC). Nelle zone ADU, PI, ADF, AC, PA, PTA, H e ZNI il rapporto di la Sp deve essere conteggiatao con riferimento alla superficie fondiaria dell intero comparto. Nei casi di comprovata situazione di incompatibilità col sistema idrogeologico e/o geologico del sottosuolo la superficie permeabile non costituisce parametro vincolante. (OSS. 4F) 16. Rapporto di copertura (R.C.) E il rapporto tra la superficie coperta (S.q.) e la superficie fondiaria (S.F.). 17. Altezza delle fronti (H.f.) E data, per ogni fronte, dalla differenza fra la quota del marciapiede, (ovvero la quota della linea di stacco dell edificio nella sua configurazione finale) e la più alta delle seguenti quote, con esclusione dei manufatti tecnologici: - quota media ponderale della linea di intersezione tra l intradosso del solaio sovrastante l'ultimo piano che determina Su e/o Sn e il piano verticale del paramento interno della muratura che identifica la fronte; - quota media ponderale della linea di intersezione tra l intradosso del solaio di copertura che nel punto più alto (colmo) supera 1,80 m oppure che, nel punto più basso supera 0,50 m rispetto al pavimento del solaio sottostante e il piano verticale del paramento interno della muratura che identifica la fronte; - quota dell'intradosso del solaio di copertura nel punto più alto dell'intera falda nel caso in cui la falda stessa abbia in qualunque punto pendenza maggiore del 40%; - sommità del parapetto in muratura piena, avente l altezza superiore a ml. 1,20 (per gli edifici con copertura piana). In ogni caso la quota altimetrica dell'intradosso di un solaio si calcola, nel caso esso sia costituito da elementi strutturali quali travi, sotto le stesse, purché l'interasse massimo tra le travi sia 1,20 mt. Nel caso di interventi sul patrimonio edilizio esistente, lo spostamento di solai di piano non altera l altezza dei fronti dell edificio. La quota del marciapiede dell edificio, ovvero la quota della linea di stacco dell edificio nella sua configurazione finale, non potrà superare la quota del marciapiede o confine stradale di una misura superiore al 5% della mutua distanza. Se la quota del marciapiede o del confine stradale è superiore a quella del terreno sistemato l altezza massima va misurata da quest ultima. Salvo diversa specifica prescrizione dei singoli strumenti urbanistici, la misura dell altezza non tiene conto del vano scala, dell ascensore e di canne fumarie, né delle maggiorazioni corrispondenti a bocche di lupo o agli accessi esterni, carrabili e pedonali, al piano seminterrato o interrato, purché gli accessi stessi, realizzati in trincea rispetto alla linea di terra, non siano di larghezza superiore a m 5, salvo prescrizioni di sicurezza impartite dagli organi preposti. Nel calcolo della H.f. relativamente ai limiti massimi di altezza delle singole zone o sottozone, i solai fuori terra di spessore maggiore di 30 e non superiore ai 45 centimetri, vengono convenzionalmente calcolati di spessore pari a 30 cm. Tale riduzione non si applica nel calcolo dell indice di visuale libera V.L., delle distanze dai confini D.c. e dalle strade D.s..(OSS. 5F/13) 7

11 Punto di misura dell'altezza della fronte Solaio di copertura H fronte 1= h1 se (p%) 40% H fronte 2= h2 H fronte= h' se (p%)>40% media p% h Ultimo solaio di piano h1 h' h2 1 2 h IMPOSTA>50 h COLMO>180 H fronte 1= h1 H fronte 2= h2 p% H fronte 1= h1 H fronte 2= h2 p% media ultimo solaio di piano <50 <180 ultimo solaio di piano 1 h1 2 h2 (p 40%) h IMPOSTA>50 h COLMO h1 2 h2 (p 40%) h IMPOSTA 50 h COLMO 180 H fronte 1= h1 H fronte 2= h2 p% H fronte 1= h1 H fronte 2= h2 p% media ultimo solaio di piano media ultimo solaio di piano >180 >50 >180 <50 h1 h2 h1 h2 1 2 (p 40%) h IMPOSTA>50 h COLMO> (p 40%) h IMPOSTA<50 h COLMO>180 Hmax= h + hmedia ponderale vano sottotetto p% locale sottotetto conteggiato nella Su o Sn. H fronte 1= h1 H fronte 2= h2media ponderale media media ponderale ultimo solaio di piano h h 1 h1 2 h2 (p 40%) h IMPOSTA>50 h COLMO>180 8

12 18. Altezza massima degli edifici (H max) E' la massima tra le altezze delle diverse fronti dell'edificio, misurate come al precedente punto 17. Nel calcolo della H. max., i solai fuori terra di spessore maggiore di 30 e non superiore ai 45 centimetri, vengono convenzionalmente calcolati di spessore pari a 30 cm. 19. Distanza tra gli edifici (D.f.) E la distanza minima tra le fronti degli edifici insistenti su altra area di intervento, misurata nei punti di massima sporgenza, con esclusione delle pertinenze di servizio in corpi distaccati. (La distanza fra edifici sulla stessa area di intervento è definita dal Titolo X del Regolamento Edilizio). Per gli edifici gradonati la distanza viene misurata in corrispondenza di ogni arretramento. Ai fini dell applicazione di D.f. - fanno sempre distanza i piani seminterrati; - non fanno distanza gli altri volumi emergenti dal livello d imposta del marciapiede o del terreno adiacente all edificio, per una misura non superiore a m. 1,00, nonché le scale esterne completamente aperte e a sbalzo dal fabbricato, per una misura non superiore a m. 2, Distanza dai confini (D.c.) E la distanza minima intercorrente tra il fabbricato ed il confine. Si intende come confine oltre che la linea di separazione delle diverse proprietà esistenti o la linea che definisce i diversi lotti o comparti dei piani attuativi, anche la linea di delimitazione delle zone soggette a PUA e/o a progetto unitario non attuati, oltre che delle zone A, E e delle sottozone riconducibili al Sistema delle dotazioni Territoriali. All'interno dell'area d'intervento (A.I.) non si considerano i confini di proprietà. Ai fini dell applicazione di D.c. - fanno sempre distanza i piani seminterrati; - non fanno distanza gli altri volumi emergenti dal livello d imposta del marciapiede o del terreno adiacente all edificio, per una misura non superiore a m. 1,00, nonché le scale esterne completamente aperte e a sbalzo dal fabbricato, per una misura non superiore a m. 2, Distanza dalle strade (D.s.) E la distanza minima tra l edificio ed il confine della sede stradale, comprensiva di marciapiede, di arredo stradale e delle aree pubbliche di parcheggio ricavate all interno della carreggiata. Ai fini dell applicazione delle presenti Norme, vanno considerati oltre alle pareti esterne del fabbricato, i piani circoscritti alle strutture verticali e i corpi edilizi interrati. Ai fini dell applicazione di D.s. non si considerano i volumi emergenti dal livello di imposta del marciapiede o del terreno adiacente o prospiciente (senza tener conto di eventuali sbancamenti per rampe di accesso a locali interrati o seminterrati) per una misura non superiore a m. 1,00 nonché le scale esterne completamente aperte e a sbalzo dal fabbricato, per una misura non superiore a m. 2, Indice di visuale libera (V.l.) L indice di visuale libera rispetto ai confini è definito dal rapporto: distanza dai confini/altezza della fronte (V.l. = D.c./H.f.). L indice di visuale libera rispetto alle strade è definito dal rapporto: distanza dalle strade/altezza della fronte (V.l. = D.s./H.f.). L indice di visuale libera rispetto alle fronti è definito dal rapporto: distanza tra le fronti e somma delle altezze delle due fronti V.l. = D.f./(H.f1 + Hf2). La visuale libera minima rispetto alle fronti di uno stesso edificio o di edifici insistenti nella stessa area di intervento è fissata dal Titolo X - Regolamento Edilizio. 23. Volume del fabbricato (V) E la somma dei prodotti della superficie utile lorda di ciascun piano per l altezza dello stesso piano, misurata tra le quote di calpestio del piano stesso e del piano superiore. Per l ultimo piano, l altezza è quella compresa tra la quota di calpestio e l intradosso del solaio di copertura ovvero del solaio non determinante S.U.L.. 9

13 Per il locali seminterrati posti in edifici in zona A, qualora l'intradosso del relativo soffitto non emerga in nessun punto per più di 50 cm. dal livello del terreno circostante e/o del marciapiede perimetrale dell edificio, il volume va conteggiato per la sola parte emergente dal terreno. Nel calcolo del volume V, i solai fuori terra di spessore maggiore di 30 e non superiore ai 45 centimetri, vengono convenzionalmente calcolati di spessore pari a 30 cm e le murature perimetrali esterne dell edificio di spessore maggiore di 30 e non superiore ai 55 centimetri, vengono convenzionalmente calcolate di spessore pari a 30 cm. 24. Superficie di pertinenza del fabbricato Porzione di terreno avente diretta relazione funzionale con l'edificio, costituita dal sedime dell'edificio e da spazi necessari all'accesso dalla viabilità e per le funzioni accessorie. Nel nuovo intervento la superficie di pertinenza viene calcolata in base all'indice di utilizzazione fondiaria previsto dalle presenti Norme, e la relativa area viene perimetrata e vincolata alla successiva non edificazione. 25. Numero dei piani E il numero dei piani fuori terra, compreso l ultimo eventuale piano in arretramento ed escluso il piano seminterrato. 26. Piano sottotetto Si intende per piano sottotetto quello compreso tra il solaio di copertura dell ultimo piano e le falde del tetto. I piani sottotetto non abitabili nelle nuove costruzioni, demolizioni, ricostruzioni e interventi sull esistente (qualora comportino aumento dell altezza del sottotetto) dovranno avere altezza media non superiore a m. 2,00. Da tale obbligo sono esclusi gli interventi di recupero in zona A. Nei piani sottotetto non abitabili è vietato costruire balconi. Per i piani sottotetto non abitabili la superficie illuminante realizzabile dovrà essere posta preferibilmente in falda, con elementi che non emergano o modifichino il profilo della copertura e non dovrà essere superiore a 1/12 della superficie dell intero sottotetto. 27. Piano interrato o piano seminterrato Si definisce piano seminterrato il piano parzialmente interrato, quando la superficie delle pareti perimetrali comprese al di sotto della linea di terra è superiore al 50% della superficie totale delle stesse pareti perimetrali. Si definisce piano interrato il piano quando le pareti perimetrali sono completamente comprese entro la linea di terra, salvo le porzioni strettamente necessarie per bocche di lupo, accessi, carrabili e pedonali, purché realizzati in trincea rispetto alla linea di terra. Nel caso di edifici di volumetria particolare, sia per le dimensioni che per la posizione su terreni in forte pendenza e per l articolazione volumetrica nell attacco a terra, ai fini dell individuazione delle parti interrate o seminterrate si dovrà scomporre il piano in porzioni rispettivamente da considerare fuori terra, seminterrate e interrate. 28. Area di intervento (A.I.) E la superficie a cui fa riferimento l intervento urbanistico e/o edilizio. 29. Lotto fondiario edificabile E l area di intervento quando individuata da unica S.F. Porzione di terreno rappresentata in planimetria da una figura geometrica chiusa e continua, dotata dei requisiti dimensionali (lotto minimo), giuridici (destinazione di POC e di RUE) e funzionali (dotazione di infrastrutture, caratteristiche fisiche e ambientali) richiesti dalle presenti norme per consentire l'edificabilità. 30. Unità minima di intervento (U.M.I.) E l area di intervento nelle zone A, individuata con apposito perimetro nelle tavole di di POC e di RUE. 31. Tipologia edilizia E una determinata organizzazione edilizia in cui i componenti sono regolati da rapporti riconoscibili, secondo schemi funzionali, spaziali e formali ripetuti. I principali componenti della tipologia edilizia sono: strutture, parti esterne, accesso/androne; corte/giardino, corpi secondari, elementi di collegamento verticale, partitura delle facciate, caratteri particolari degli ambienti interni. 10

14 32. Superfetazione Manufatto costruito in epoca successiva all organismo edilizio originale, estraneo ad ogni suo successivo sviluppo coerente, che non riveste alcun interesse storico, artistico, tipologico, funzionale e contrasta con gli obiettivi del recupero e del risanamento igienico ed edilizio. Tale definizione trova riferimento nelle norme relative alle zone A. 33. Corpi incongrui Manufatti di pertinenza ad unità edilizie, privi di valore storico, artistico, tipologico, che pur non contrastando con preesistenti valori architettonici e ambientali, si configurano tuttavia come aggiunte disorganiche, occupandone le aree libere e pregiudicandone, in tutto o in parte, un corretto rapporto di integrazione con l unità edilizia principale. Tale definizione trova riferimento nelle norme relative alle zone A. 34. Pertinenza edilizia Opera che, pur avendo una propria individualità ed autonomia, è posta in durevole rapporto di subordinazione con un'unità immobiliare, di cui fa parte, per renderne più agevole e funzionale l'uso anche per scopi ornamentali. Pertanto si considerano pertinenze quelle opere che rispondono alle seguenti caratteristiche: 1) hanno carattere accessorio rispetto all'edificio principale; 2) sono funzionalmente ed oggettivamente inserite al servizio dello stesso; 3) non superano il 20% del volume dell'edificio principale e, comunque, una superficie di 30 mq coperti. Le piccole serre amatoriali (non ricomprese tra quelle amovibili e soggette ad attività libera), devono essere completamente trasparenti, salvo uno zoccolo in muratura di altezza non superiore a 50 cm.. Il relativo progetto deve documentare in particolare: - le relazioni tra edifici principali e pertinenza; - l'inserimento della pertinenza nel contesto; - i materiali impiegati e l'aspetto dell'oggetto edilizio; - Il rispetto dell indice di visuale libera pari a 0,50 dai confini di proprietà e di tipologia di zona; - Il rispetto della distanza prescritta dalla sede stradale. Tali manufatti vengono conteggiati ai fini degli indici edilizi. 35. Corpi tecnici esterni Complesso degli elementi relativi ad impianti tecnologici isolati o sporgenti dalla sagoma dell edificio, nonché alle opere necessarie alla sicurezza degli edifici e al superamento delle barriere architettoniche in adeguamento alle Leggi vigenti. Si considerano corpi tecnici anche i manufatti per l alloggiamento dei contenitori per la raccolta differenziata, i quali potranno essere posizionati all interno dei confini di proprietà. Ai fini della verifica del rispetto delle norme relative a D.f., V.l., D.c., D.s., per i corpi tecnici valgono le seguenti norme: - per i corpi tecnici di altezza inferiore a m.1,40 non si applicano i limiti previsti per D.f., V.l., D.c., D.s.; - per i corpi tecnici di altezza superiore a m. 1,40 si applicano i limiti previsti per D.s.; non si applicano i limiti previsti per D.f. e D.c.; la V.l. rispetto ai confini e alle fronti deve essere almeno pari a 0,5; - per i corpi tecnici in zona A non si applicano, in via generale, i limiti previsti per D.f., V.l., D.c., D.s.; - per i corpi tecnici in zona D ed E3 la V.L. rispetto i confini ed alle fronti potrà essere pari ad un terzo purché confinante con zona D ed E3. Sono comunque fatte salve le disposizioni di deroga alle normative comunali previste dalla legislazione inerente il superamento delle barriere architettoniche. 11

15 36. Fabbricato o edificio Costruzione stabile, dotata di copertura e comunque appoggiata o infissa al suolo, riconoscibile per i suoi caratteri morfologico-funzionali, che sia accessibile alle persone e destinata alla soddisfazione di esigenze perduranti nel tempo. Per edificio residenziale si intende l edificio destinato prevalentemente ad abitazione. Per edificio non residenziale si intende l edificio destinato prevalentemente ad uso diverso da quello residenziale. 37. Ampliamento Si intende l ulteriore costruzione in senso orizzontale e/o verticale (sopraelevazione) di abitazioni o di vani in un fabbricato già esistente. 38. Fronte dell edificio Si intende il tratto visibile, da un punto di vista ortogonale, di un edificio indipendentemente dall andamento planimetrico delle pareti che lo delimitano. Ai fini del calcolo delle distanze costituiscono fronte dell edificio anche gli aggetti superiori ai 2,00 m (balconi, pensiline, cornicioni, scale a sbalzo ecc.). Nel caso di fronti caratterizzate da diverso andamento in planimetria o in altezza, il calcolo delle distanze dai confini e/o da altri edifici va eseguito tenendo conto delle singole parti dei vari fronti che si prospettano direttamente. Nelle zone D, a condizione che la distanza dai confini non sia inferiore a m. 3, il valore di m. 2,00 viene portato a 4,00 m. 39. Confine stradale Limite della proprietà stradale quale risulta dagli atti di acquisizione o dalle fasce di esproprio del progetto approvato; in mancanza, il confine è costituito dal ciglio esterno del fosso di guardia o della cunetta, ove esistenti, o dal piede della scarpata se la strada è in rilevato o dal ciglio superiore della scarpata se la strada è in trincea. 40. Allineamento edilizio Limite della fascia non edificabile su cui, ove prescritto (schede normative), devono attestarsi i fronti degli edifici. 41. Spazi interni agli edifici Si intendono per spazi interni le aree scoperte circondate da edifici per una lunghezza superiore ai 3/4 del perimetro, così suddivise: - patio, si intende per patio lo spazio interno di un edificio ad un solo piano, o all ultimo piano di un edificio a più piani; - cortile, si intende per cortile lo spazio interno ad un unità edilizia; - chiostrina, si intende per chiostrina il piccolo spazio integralmente racchiuso da un unità edilizia di origine storica. 42. Unità immobiliare, alloggio, vano, stanza a) Per unità immobiliare si intende il fabbricato o sua porzione che presenta autonomia funzionale e potenzialità reddituale (secondo le norme catastali); si intende, quindi, l entità edilizia composta da uno o più vani, idonea ad assolvere la funzine ad essa attribuita. b) Per alloggio si intende un unità immobiliare destinata ad abitazione. Al di fuori delle zone assoggettate a PUA e/o a Progetto Unitario, per ciascun alloggio è richiesta una Su minima nel rispetto delle seguenti condizioni: Gli interventi edilizi finalizzati al recupero di fabbricati esistenti, i cambi d uso verso destinazione residenziale, la suddivisione di alloggi preesistenti, la realizzazione di ampliamenti e di nuove costruzioni residenziali, ecc, sono vincolati al rispetto della Su 58 mq. Misure inferiori, fino ad un minimo di 38 mq di Su per abitazione, sono ammesse per una soglia massima di un terzo del totale delle abitazioni previste nel fabbricato (così calcolato: il n. delle abitazioni diviso 3, arrotondando all unità superiore se il decimale è a 5); Sono escluse dal rispetto dei limiti sopra riportati: le abitazioni ERP; le abitazioni con particolari funzioni sociali (es. residenza per anziani, studenti, casa famiglia, ecc..); 12

16 gli edifici monofamigliari (per i quali è sempre ammessa la suddivisione in due appartamenti); la creazione di due alloggi derivanti da ampliamenti di edifici monofamigliari; gli interventi edilizi che ripristinino la situazione preesistente. destinazioni preesistenti; gli interventi di recupero senza aumento del numero delle abitazioni esistenti; Non sono comunque ammesse nuove abitazioni di Su inferiore a mq. 38, ad eccezione degli interventi edilizi finalizzati al recupero di fabbricati esistenti che prevedono la riduzione o il mantenimento del numero delle abitazioni esistenti. (OSS. 5F/23) c) Per vano si intende lo spazio coperto, delimitato da ogni lato da pareti, che vadano di norma dal pavimento al soffitto. d) per stanza (vano utile) si intendono i vani letto, pranzo, studio, soggiorno, i sottotetti abitabili, le cucine e gli altri spazi destinati all abitazione, che abbiano luce e aria dirette. e) Per vani accessori si intendono i vani compresi nelle abitazioni destinate ai disimpegni, bagni, anticamere, corridoi, ecc..., nonché la cucina quando manchi di uno dei requisiti sopracitati per essere considerata stanza. 43. Finestra Nelle presenti norme si intende con il termine di finestra, ai fini dell applicazione delle distanze da pareti finestrate, esclusivamente la veduta di cui agli articoli 900 e succ. del C.C. Ai fini della applicazione delle norme sull illuminazione e la ventilazione naturale si considera anche la superficie delle luci di cui agli stessi articoli del C.C., e delle relative parti apribili degli infissi. 44. Soppalco Parte di vano realizzata mediante suddivisione orizzontale di parte del volume del vano (mantenendone l unitarietà), attraverso un solaio a livello intermedio; il soppalco determina un aumento di Superficie utile lorda e Superficie utile (quindi di Sc o di St) a parità di volume. 45. Carico urbanistico Effetto complessivo indotto dalle attività sul sistema delle infrastrutture e dei servizi urbani, nei termini previsti dalla Delibera del Consiglio Regionale dell Emilia-Romagna n.849 del per l applicazione degli oneri di urbanizzazione. Viene valutato in particolare ai fini della compatibilità di nuove destinazioni d'uso rispetto alle preesistenti, facendo riferimento alle esigenze indotte in termini di urbanizzazioni primarie e secondarie. 46. Indice di fabbricabilità territoriale (I t ) Rapporto tra il volume (V) massimo realizzabile in una determinata zona e la superficie territoriale (S.T.) della zona stessa. 47. Indice di fabbricabilità fondiaria (I f ) Rapporto tra il volume (V) massimo realizzabile in una determinata zona e la superficie fondiaria (S.F.) della zona stessa. 48. Indice di utilizzazione territoriale (U t ) Rapporto tra la superficie complessiva (Sc) e/o la superficie totale (St) massime realizzabili in una determinata zona e la superficie territoriale (S.T.) della zona stessa. 49. Indice di utilizzazione fondiaria (Uf) Rapporto tra la Superficie Complessiva (Sc) e/o la superficie totale (St) massime realizzabili in una determinata zona e la superficie fondiaria (S.F.) della zona stessa. Ai fini dell applicazione delle presenti Norme, si definisce Indice di utilizzazione fondiaria esistente (U fe ) lo stesso rapporto calcolato nella situazione attuale (prima dell'intervento), con riferimento alla data del Gli indici Ut e It si applicano per la determinazione della potenzialità edificatoria delle A.I. nelle zone che si attuano tramite PUA. 3. Gli indici Uf e If si applicano per la determinazione della potenzialità edificatoria dei comparti o dei lotti fondiari nelle zone ove è consentito l intervento diretto. 4. Nel caso di edificazione conseguente o successiva a PUA si applicano gli indici generali e particolari previsti nel PUA stesso. 13

17 5. Ai fini della applicazione degli indici vanno computate anche le Superfici Complessive Sc, le Superfici totali St e i Volumi V degli edifici esistenti sull area di intervento. 6. Ai fini della applicazione degli indici l area di intervento è asservita all intervento stesso all atto del rilascio del permesso di costruire. Ulteriori successivi interventi interessanti una A.I. asservita, comporteranno la verifica della relativa potenzialità edificatoria, che potrà essere utilizzata per nuovi interventi solo per la parte residua rispetto a quelli precedenti. 7. Si considera asservita l Area di Intervento relativa ad interventi per cui il titolo abilitativo (licenza o concessione edilizia o permesso di costruire) sia stato rilasciato successivamente alla data del: /11/1988 per le zone E; (OSS. 5F/29) per le altre zone. 8. Ai fini del calcolo del numero virtuale degli abitanti insediabili e del rapporto tra i diversi indici, si applica il seguente parametro: - 1 abitante = 40 mq. di Sc 9. Le cabine e le infrastrutture relative a reti tecnologiche nonché le parti private delle stesse, che su richiesta del gestore debbano essere costruite in adiacenza, anche se poste in aree private, non sono considerate ai fini della determinazione di Sc, Hf,, D.f., D.c., D.s., S.q., S.p. e V.l. 10. PRG 1988: - Con il termine PRG 1988 ci si riferisce, oltre che al PRG adottato nel 1988 ed approvato nel 1992, alle successive varianti parziali approvate e alla Variante di anticipazione approvata con delibera Giunta Provinciale n. 197 del 11/04/2000. Art. 4 - Usi 1. Gli usi ammessi vengono così definiti e raggruppati in cinque raggruppamenti, con riferimento al diverso carico urbanistico ad essi connesso. Raggruppamento 1 - Funzione abitativa U1 U2 U3 Abitazioni monofamiliari e plurifamiliari, compresi spazi di pertinenza delle abitazioni (soffitte, cantine, autorimesse, ecc.), e attrezzature di uso comune (sale condominiali, ecc.) Abitazioni per anziani, abitazioni per studenti, altre abitazioni collettive. Abitazioni per custodi e altre abitazioni di servizio Raggruppamento 2 - Funzioni terziarie e artigianato di produzione 2.A Terziario a moderato carico urbanistico U4 Piccoli uffici privati (agenzie immobiliari, agenzie turistiche, laboratori, ecc.) e studi professionali U5 Direzionalità e grandi uffici pubblici e privati a basso concorso di pubblico U6 Piccoli uffici pubblici (Sedi decentrate della pubblica amministrazione, servizi sanitari, ecc.) U7 Artigianato di servizio alla persona (barbieri, centri estetici, palestre, etc.) U8 Attività di commercio al dettaglio fino a 250 mq. di superficie di vendita (comprese sale giochi, concessionarie auto, etc.); farmacie e servizi annessi; pubblici esercizi a basso concorso di pubblico (comprese sale giochi, etc.). (OSS. 5F/3) U9 Centri religiosi, parrocchiali e relative attività culturali, sociali, ricreative di interesse locale U10 Centri civici, sedi di associazioni, attrezzature culturali, sociali e ricreative (pubbliche e private) di interesse locale (asili nido e micronidi, baby parking, spazio bambini, ecc). U11 Attrezzature sanitarie di quartiere U12 Istruzione inferiore U13 Istruzione superiore U14 Giardini di quartiere U15 Parcheggi pubblici di interesse locale 14

18 U16 U17 Impianti di distribuzione e servizi all auto Servizi tecnici urbani, attrezzature funzionali 2.B Terziario a forte carico urbanistico U18 Direzionalità e uffici privati a forte concorso di pubblico U19 Uffici pubblici a forte concorso di pubblico U20 Sedi istituzionali e attrezzature politico-amministrative U21 Sedi universitarie U22 Ospedali e attrezzature sanitarie U23 Attrezzature culturali e sociali (pubbliche e private) di interesse urbano U24 Attività delle grandi strutture di vendita (oltre mq. di Superficie di vendita) U25 Attività delle medie strutture di vendita (superfici comprese tra 250 mq. e mq. di sup. di vendita) U26 Attività di commercio all'ingrosso U27 Pubblici esercizi a forte concorso di pubblico U28 Cinema, teatri, locali per lo spettacolo U29 Sedi espositive e di servizi fieristici U30 Sedi di attività e servizi congressuali U31 Aree attrezzate per spettacoli viaggianti U32 Aeroporto U33 Stazione ferroviaria e aree ferroviarie U34 Autostazione U35 Strade e parcheggi pubblici funzionali ad attività di interesse urbano U36 Impianti per spettacoli sportivi U37 Attrezzature sportive U38 Parchi urbani U39 Attrezzature pubbliche annonarie U40 Attrezzature militari, pubblica sicurezza e ordine pubblico U41 Attività e attrezzature connesse alla protezione civile e vigili del fuoco U42 Aree attrezzate per la sosta di popolazioni nomadi U43 Servizi connessi alla mobilità privata (autonoleggi, ecc..) U44 Sedi cimiteriali 2.C Attività produttive e attività di servizio connesse U45 Artigianato produttivo di tipo laboratoriale a basso carico urbanistico U46 Attività di servizio alla produzione, compresa riparazione di beni di consumo U47 Laboratori di ricerca e prova sui materiali e sui prodotti U48 Servizi tecnici e informatici U49 Attività di ricerca applicata, finalizzate alla produzione Raggruppamento 3 - Funzioni produttive U50 U51 U52 U53 U54 U55 U56 U57 U58 U59 Attività industriali non compatibili con l ambiente urbano Artigianato di produzione non compatibile con l ambiente urbano Magazzini, depositi, stoccaggi, rimessaggio mezzi Attività connesse al trasporto ferroviario delle merci Attività connesse all autotrasporto delle merci Deposito e commercializzazione di materiali all aperto (materiali edili e altri) Deposito e selezione di materiali di recupero (rottamazioni e altri) Attività estrattive e lavorazione dei materiali Attività produttive agroalimentari e relativi impianti Allevamenti zootecnici di tipo intensivo 15

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