RICERCA E CONTEGGIO DI SPECIE LEGIONELLA IN BIOFILM E SEDIMENTI

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "RICERCA E CONTEGGIO DI SPECIE LEGIONELLA IN BIOFILM E SEDIMENTI"

Transcript

1 METODO NAZIONALE STANDARD RICERCA E CONTEGGIO DI SPECIE LEGIONELLA IN BIOFILM E SEDIMENTI W 15 Emesso da Standards Unit, Evaluations and Standards Laboratory Centre for Infections Regional Food, Water and Environmental Coordinators Forum. Pagina 1 di 15

2 STATO DEI METODI NAZIONALI STANDARD I Metodi Nazionali Standard, che includono le procedure operative standard (POS) algoritmi e linee guida, promuovono l adozione di elevati livelli di qualità, contribuendo ad assicurare la possibilità di confronto delle informazioni diagnostiche ottenute in laboratori diversi. Ciò consente la standardizzazione della sorveglianza sostenuta dalla ricerca, sviluppo e verifica, promovendo nello stesso tempo la salute pubblica e la fiducia del paziente nelle proprie strutture sanitarie. I metodi sono ben referenziati e rappresentano un buon standard minimo per la microbiologia clinica e per la salute pubblica. Comunque, utilizzando i Metodi Nazionali Standard, i laboratori dovranno tenere in considerazione le esigenze locali e potranno intraprendere ricerche addizionali. I metodi forniscono inoltre un punto di riferimento per un loro ulteriore sviluppo. I Metodi Nazionali Standard sono stati sviluppati, revisionati ed aggiornati con una procedura aperta di consenso ove le opinioni di tutti i partecipanti sono state tenute in adeguata considerazione ed i documenti elaborati riflettono il consenso della maggior parte degli stessi. I rappresentanti di alcune organizzazioni professionali, incluse quelle il cui logo appare sulla prima pagina, sono membri dei gruppi di lavoro che sviluppano i Metodi Nazionali Standard. L inclusione del logo di una organizzazione nella prima pagina implica sostegno agli obiettivi ed al processo di preparazione dei metodi standard. I componenti di queste organizzazioni scientifiche hanno partecipato allo sviluppo dei Metodi Nazionali Standard ma le loro opinioni personali non rispecchiano necessariamente quelle dell organizzazione di cui sono membri. L elenco attuale delle organizzazioni professionali partecipanti può essere ottenuto tramite all indirizzo standards@hpa.org.uk. Le prestazioni dei metodi standard sono condizionate dalla qualità di reagenti, strumentazione, procedure commerciali o prove messe a punto in loco. I laboratori dovrebbero assicurare che queste siano state validate e dimostrate idonee allo scopo prefissato. Devono essere adottate procedure di controllo di qualità interno ed esterno. Nonostante siano state osservate le più scrupolose attenzioni nella preparazione di questa pubblicazione, la Health Protection Agency o qualsiasi organizzazione di sostegno non può essere ritenuta responsabile dell accuratezza o dell utilizzo o di qualsiasi conseguenza derivante dall uso o da modifiche delle informazioni contenute in questo documento. Queste procedure sono intese solamente come una risorsa generale per i professionisti che esercitano in questo settore, operanti nel Regno Unito, pertanto si dovrà ricorrere ad altri consulenti quando ritenuto necessario. Se si apportano modifiche a questa pubblicazione, si deve porre in evidenza dove sono state apportate modifiche al documento originale. La Health Protection Agency (HPA) dovrà essere informata in ogni circostanza. La HPA è una organizzazione indipendente che ha lo scopo di proteggere la salute della popolazione. Ad essa confluiscono esperienze professionali già appartenenti ad organizzazioni ufficiali. Maggiori informazioni riferibili alla HPA possono essere ottenute al sito La HPA è un organizzazione che mira ad essere completamente in accordo con le direttive Caldicott. Ciò significa prendere ogni possibile precauzione per prevenire la diffusione non autorizzata di informazioni sui pazienti e di garantire che le informazioni relative agli stessi siano mantenute in condizioni di sicurezza 1. Maggiori dettagli possono essere ottenuti dal sito web. Contributi allo sviluppo dei documenti possono essere forniti contattando l indirizzo standards@hpa.org.uk. Per cortesia prendere nota che la bibliografia è attualmente formattata con il software Reference Manager. Se si modifica o si cancella il testo senza avere installato nel computer il Reference Manager; la bibliografia non sarà aggiornata automaticamente. Riferimento suggerito per questo documento: Health Protection Agency (2006). Detection and enumeration of Legionella species in biofilms and sediments. National Standard Method W 15 Emisione 1. Regional Food, Water and Environmental Coordinators Forum Pagina 2 di 15

3 INDICE STATO DEI METODI NAZIONALI STANDARD INDICE... 3 PROCEDURA DI MODIFICA... 4 SCOPO DEL DOCUMENTO... 5 INTRODUZIONE DEFINIZIONI PRINCIPIO CONSIDERAZIONI SULLA SICUREZZA PRELIEVO DEL CAMPIONE TRASPORTO E CONSERVAZIONE DEL CAMPIONE PROCEDURA SUL CAMPIONE ATTREZZATURA TERRENI DI COLTURA E REAGENTI PROCEDURA SUL CAMPIONE PREPARAZIONE DEL CAMPIONE PREPARAZIONE DEL BIOFILM E SOSPENSIONI DEL SEDIMENTO PRE-TRATTAMENTO E SEMINA DELLE PIASTRE DI AGAR SELETTIVO INUBAZIONE E LETTURA DELLE PIASTRE DI AGAR SELTTIVO CONTEGGIO DELLE COLONIE IDENTIFICAZIONE E TIPIZZAZIONE CALCOLO DEI RISULTATI REFERTO CONTROLLO DI QUALITA TERRENO PROVE DI CONFERMA STRUTTURE DI RIFERIMENTO RINGRAZIAMENTI E CONTATTI ALLEGATO: DIAGRAMMA DI FLUSSO CHE ILLUSTRA LA PROCEDURA DI RICERCA E CONTEGGIO DI LEGIONELLA IN BIOFILM E SEDIMENTI BIBLIOGRAFIA Regional Food, Water and Environmental Coordinators Forum Pagina 3 di 15

4 PROCEDURA DI MODIFICA Documento di riferimento controllato Titolo del documento controllato W 15 Ricerca e conteggio di specie Legionella in biofilm e sedimenti Ciascun Metodo Nazionale Standard possiede una registrazione separata con le modifiche. Le modifiche di questa revisione sono riportate in questa pagina. Le precedenti modifiche sono disponibili presso la standards@hpa.org.uk. Qualora vi sia una revisione di pagine o vengano emesse pagine nuove il proprietario di ciascun documento controllato dovrebbe aggiornare la copia in laboratorio. Modifica Numero/ Data 2/ Emissione no. Scartata Inserita Emissione no Pagina Sessione(i) interessate Generalità Modifica Aggiornate per includere anche la ISO mentre è in revisione Conferma di specie Legionella Titolo modificato in sospette Legionella e sezione aggiornata per evitare l uso di agar sangue Terreno Aggiunta un indicazione quantitativa Prove di conferma Aggiunto controllo negativo Regional Food, Water and Environmental Coordinators Forum Pagina 4 di 15

5 RICERCA E CONTEGGIO DI SPECIE LEGIONELLA IN BIOFILM E SEDIMENTI SCOPO La presente procedura descrive un metodo quantitativo per l isolamento di ceppi di Legionella da biofilm e campioni di sedimento. INTRODUZIONE Generalità Le specie Legionella sono agenti eziologici della legionellosi. Sono batteri che vivono nell acqua, diffusi in natura e sono stati riscontrati nell ambiente idrico in un ampio intervallo di temperature compreso fra 30 C e 40 C 2. La tolleranza nei confronti di temperature relativamente elevate probabilmente consente loro di colonizzare alcuni sistemi idrici artificiali che sono spesso a temperature superiori a quelle ambientali. Le Legionelle sono prevalenti nei sistemi idrici artificiali, e la legionellosi si trasmette per aerosol ed occasionalmente per aspirazione. Le torri di raffreddamento sono spesso coinvolte nelle epidemie acquisite in comunità e, sebbene i sistemi d acqua calda siano comunemente coinvolti nelle epidemie nosocomiali, sono state segnalate numerose altre sorgenti d infezione. I campioni idrici possono essere indagati per le specie Legionella in corso di ricerche epidemiologiche, come compito dell autorità locale, industriale, di un programma di sorveglianza ospedaliera, per la validazione di un nuovo trattamento battericida o per altri motivi di controllo. Pure l HSE 3 raccomanda di routine, almeno trimestralmente, il campionamento delle torri di raffreddamento e quello dei sistemi idrici d acqua fredda e calda se le condizioni di temperatura raccomandate non sono state controllate o sono state disattese o se la condizione del rischio locale ne suggerisca la necessità. Anche negli ambienti ospedalieri il numero delle specie di Legionella è spesso ridotto, raramente supera l 1% del totale della popolazione batterica. Al contrario, il loro numero nel biofim e nei sedimenti può essere molto elevato, ed i campioni possono richiedere la diluizione prima dell analisi. Le procedure descritte si avvalgono della BS 6068 (ISO 11731) 4. Nota: La ISO è ora suddivisa in due parti. L ultima, la Parte 2 (BS - ISO :2004 BS :2004 Water quality - Detection and enumeration of Legionella Part 2: Direct membrane filtration method for waters with low bacterial counts. London: British Standards Institution; 1998) è solo applicabile ad acque disinfettate con conteggio di fondo ridotto ed utilizza la filtrazione seguita dalla deposizione diretta della membrana su un terreno selettivo. La ISO originale è ancora valida ed ora è in revisione. A termine delle revisione sarà definita ISO Part 1. La HPA non ha adottato la ISO Parte 2 come metodo standard proprio, ma continuerà a seguire la ISO Parte 1. Regional Food, Water and Environmental Coordinators Forum Pagina 5 di 15

6 1 DEFINIZIONI Per gli obiettivi di questo metodo la Legionella è definita come un genere di microrganismi Gramnegativi, di solito in grado di crescere in non meno di 2 giorni sull agar BCYE (buffered charcoal yeast extract) contenente L-cisteina ed una sorgente di ferro. Formano colonie spesso bianche, dal porpora al blu, o di colore verde vischio, che possono divenire fluorescenti sotto luce ultravioletta. Osservate con microscopio a bassa risoluzione le colonie assumono aspetto di vetro smerigliato od opalescente. La crescita non si manifesta in assenza di cisteina. 2 PRINCIPIO Si prepara la sospensione di biofilm o del sedimento del campione in un diluente sterile o in acqua. Una quota di questa sospensione non è trattata, una seconda è trattata con acido, una terza è esposta al calore. Le quote trattate e non sono seminate su piastre di agar selettivi per le specie Legionella e poste ad incubare. Al termine dell incubazione, le colonie sviluppate sui terreni selettivi che assumono aspetti caratteristici, sono considerate come specie sospette di Legionella e sono contate. Le colonie delle sospette Legionella sono poste in sottocoltura per verificare la richiesta di L-cisteina. 3 CONSIDERAZIONI SULLA SICUREZZA 5-14 Adottare le normali precauzioni del laboratorio di microbiologia. 3.1 PRELIEVO DEL CAMPIONE N/D 3.2 TRASPORTO E CONSERVAZIONE DEL CAMPIONE E essenziale l adeguamento alle attuali regolamentazioni della posta e del trasporto. 3.3 PROCEDURA SUL CAMPIONE Sebbene la Legionella appartenga ai microrganismi del Gruppo di Rischio 2, l agitazione e la miscelazione con vortex dei concentrati dovrebbe essere eseguita in una cabina microbiologica di sicurezza in conformità alla EN12469:2000 Biotechnology - Performance criteria for microbiological safety cabinet I contenitori della centrifuga dovrebbero essere aperti all interno di una cabina di sicurezza. Se non si sono manifestate perdite, le provette devono essere rimosse con attenzione per non sospendere di nuovo il deposito. Se si sono verificate perdite, ci si deve cautelare secondo le normali procedure di laboratorio per la sicurezza Le seguenti indicazioni devono essere supplementate con le indicazioni del COSHH locale e con la valutazione del rischio 4 ATTREZZATURA Normale attrezzatura di laboratorio ed aggiungere: Biglie di vetro Miscelatore Vortex Cabina microbiologica di sicurezza Bagno ad acqua a 50 C ± 1 C Termostato: 36 C ± 1 C (con umidificatore e preferibilmente 2.5% di CO 2 ) Regional Food, Water and Environmental Coordinators Forum Pagina 6 di 15

7 Microscopio stereoscopio per piastre con illuminazione incidente obliqua Lampada ultravioletta (lunghezza d onda UV 366 nm) Pipettattori automatici e puntali di pipette sterili in grado di distribuire volumi da ml (opzionali) Pipette (sterili a svuotamento totale) da 10 ml ed 1 ml graduate a volume di 0.1 ml (opzionale) Spatole (sterili) 5 TERRENI DI COLTURA Soluzione salina di Page (opzionale) Cloruro di sodio Solfato di magnesio pentaidrato Cloruro di calcio diidrato Sodio fosfato monoacido Potassio fosfato biacido Acqua ph 6.8 ± 0.2 a 25 C 120 mg 4 mg 4 mg 142 mg 136 mg 1 L Soluzione di Ringer 1/40 (opzionale) Cloruro di sodio Cloruro di potassio Calcio cloruro, anidro Bicarbonato di sodio Acqua 225 mg 11 mg 12 mg 5 mg 1 L Acqua distillata o deionizzata (opzionale) Tampone acido a doppia concentrazione ph 2.2: Miscelare 39 ml di HCl 0.4 mol/l con 250 ml di soluzione di cloruro di potassio 0.4 mol/l. Aggiustare a ph 2.2 ± 0.2 aggiungendo una soluzione di idrossido di potassio (KOH) 1 mol/l. Conservare al buio in contenitore chiuso di vetro a temperatura ambiente per non più di 1 mese. Acido cloridrico 0.4 mol/l: Aggiungere ad 1 litro di acqua 34.8 ml di HCl concentrato (peso specifico 1.18, concentrazione minima 34.8%, circa 10 molare). L esatto volume di acido può richiedere degli aggiustamenti secondo il grado di purezza. Cloruro di potassio (0.4 mol/l): Aggiungere 28.8 g di cloruro di potassio ad 1 L di acqua Agar glicina vancomicina polimixina cicloexamide (GVPC) Carbone attivato Estratto di lievito Idrossido di potassio Tampone ACES (N-2-acetamino-2-aminoetano acido sulfonico) Pirofosfato ferrico L-cisteina cloridrato monoidrato 2.0 g 10.0 g 2.8 g 10.0 g 0.25 g 0.4 g Regional Food, Water and Environmental Coordinators Forum Pagina 7 di 15

8 α-chetoglutarato, sale monopotassico Glicina (priva di azoto) Polimixina B solfato Vancomicina cloridrato Cicloesamide Agar Acqua ph 6.8 ± 0.2 a 25 C 1.0 g 3.0 g UI 1 mg 80 mg 13.0 g 1 L Nota: Può essere utilizzato come alternativa il GVPN contenente 50mg/L di natamicina al posto della cicloesamide Agar carbone tamponato estratto di lievito con cisteina (BCYE+, buffered charcoal yeast extract agar with cysteine) Carbone attivato Estratto di lievito Idrossido di potassio Tampone ACES (N-2-acetamino-2-aminoetano acido sulfonico) Pirofosfato ferrico L-cisteina cloridrato monoidrato αchetoglutarato, sale monopotassico Agar Acqua ph 6.8 ± 0.2 a 25 C 2.0 g 10.0 g 2.8 g 10.0 g 0.25 g 0.4 g 1.0 g 13.0 g 1 L Agar carbone tamponato estratto di lievito senza cisteina (BCYE-) Carbone attivato Estratto di lievito Idrossido di potassio Tampone ACES (N-2-acetamino-2-aminoetano acido sulfonico) αchetoglutarato, sale monopotassico Pirofosfato ferrico Agar Acqua ph 6.8 ± 0.2 a 25 C 2.0 g 10.0 g 2.8 g 10.0 g 1.0 g 0.25 g 13.0 g 1 L Soluzione fisiologica con formalina al 2% (opzionale) Tampone fosfato salino (phosphate buffered saline) (PBS) (Opzionale) Cloruro di sodio Cloruro di potassio Sodio fosfato monoacido Potassio fosfato biacido Acqua 8.0 g 0.2 g 1.15 g 0.2 g 1 L Regional Food, Water and Environmental Coordinators Forum Pagina 8 di 15

9 ph 7.3 ± 0.2 a 25 C Reagenti per colorazione di immunofluorescenza (opzionale) Confezioni commerciali per agglutinazione al lattice (opzionale) 6. PROCEDURA SUL CAMPIONE 6.1 PREPARAZIONE DEL CAMPIONE I campioni dovrebbero essere trasportati da personale adeguatamente addestrato 15. Aggiungere un composto inattivante in eccesso (se disponibile) ai campioni che contengono sostanze biocide. I campioni idrici dovrebbero essere ricevuti e manipolati come descritto nella SOP: W 1 Sezione I campioni dovrebbero essere trasportati a temperatura ambiente (compresa fra 6 e 18 C) e protetti dalla luce solare. I campioni devono essere conservati a temperatura ambiente e protetti dalla luce fino quando sono processati. 6.2 PREPARAZIONE DEL BIOFILM E SOSPENSIONI DEL SEDIMENTO Preparare una sospensioni 1:10 e 1:100 del campione in diluente sterile o acqua. Se il campione non può essere raccolto con la pipetta, preparare la sospensione pesando il campione originale, come 1:10 (p/v). Miscelare in modo appropriato agitando o scotendo con vortex. Per facilitare il mescolamento, aggiungere al campione circa 1cm 3 di palline sterili di vetro. Se la consistenza iniziale del campione lo permette, lo si può utilizzare per prove successive così com è oppure diluito. 6.3 PRE-TRATTAMENTO E SEMINA SU PIASTRA DI AGAR SELETTIVO il concentrato è seminato in tre modi: direttamente senza successivo trattamento; dopo pretrattamento termico; e dopo pre-trattamento acido. Il trattamento e le procedure della semina sono di seguito descritte. Nota: nelle ricerche in corso di epidemia il campione originale non concentrato può esser seminato in coltura nello stesso modo. Ciò si riferisce in modo particolare a campioni provenienti da torri di raffreddamento e da altre acque non potabili TRATTAMENTO TERMICO Distribuire 0.2 ml del concentrato finale in un contenitore dotato di tappo a vite e inserire in un bagno ad acqua a 50 ± 1 C per 30 ± 5 minuti. Miscelare in modo opportuno il campione riscaldato, e diffondere 0.1 ml sulla superficie di un agar GVPC o GVPN utilizzando una spatola sterile. Se si prevede un intervallo di tempo fra le semine, come quando ad esempio si devono manipolare numerosi campioni, raffreddare rapidamente dopo il riscaldamento TRATTAMENTO ACIDO Distribuire 0.2 ml della sospensione di prova in un contenitore dotato di tappo a vite. Aggiungere un uguale volume di tampone acido a ph 2.2 e lasciare agire per 5 minuti ± 30 secondi. Immediatamente dopo seminare su tutta la superficie di un piastra GVPC o GVPN 0.2 ml di campione trattato. Regional Food, Water and Environmental Coordinators Forum Pagina 9 di 15

10 Quando deve essere seminato più di un campione trattato, processare lotti non superiori a 5 aggiungendo il tampone acido ad intervalli di 1 minuto NON TRATTATO Preparare le diluizioni se richieste. Seminare 0.1 ml di sospensione sulla superficie di piastre GVPC e diffondere l inoculo con una spatola sterile CONSERVAZIONE DEI CONCENTRATI Conservare in contenitori dotati di tappo a vite a 6 ± 2 C al buio fino a 12 mesi. Nota: la ripetizione della prova sui concentrati conservati può risultare importante nelle ricerche di epidemie da malattia dei Legionari. 6.4 INCUBAZIONE ED ESAME DELLE PIASTRE DI AGAR SELETTIVO Lasciare i terreni seminati fino a quando l inoculo è stato completamente assorbito, inserire in camera umida ed incubare a 36 ± 1 C. L incubazione in atmosfera di aria con il 2.5% di CO 2 (v/v) può favorire la crescita di alcune specie di Legionella. Incubare la piastre per 10 giorni e controllare almeno 3 volte ad intervalli di 2 4 giorni durante questo periodo. Se sulle piastre si manifesta un rigoglioso sviluppo di colonie diverse dalla Legionella, queste possono sopprimere lo sviluppo di qualsiasi specie di Legionella presente. Se dopo 2 4 giorni di incubazione si osserva un abbondante crescita concomitante, riseminare una quota del concentrato conservato diluita 100 volte. 6.5 CONTEGGIO DELLE COLONIE Al termine dell incubazione, esaminare le colonie con microscopio idoneo all osservazione delle piastre con luce ad incidenza obliqua. Le colonie delle specie Legionella assumono un tipico aspetto a vetro smerigliato con riflessi perlacei iridescenti. Le colonie caratteristiche sono lisce con bordo continuo e spesso assumono colore bianco o grigio-blu-porpora, ma possono essere di colore scuro, rosa, verde vischio o rosso scuro. Contare fino a 150 colonie di Legionella sospette per piastra. Quando un campione contiene alcune specie di Legionella la presenza di autofluorescenza può aiutare l identificazione. Pertanto, esaminare le piastre anche con luce ultravioletta (366 nm). Le colonie di Legionella bozemanii, Legionella gormanii, Legionella dumoffii, Legionella anisa, Legionella cherrii, Legionella steigerwaltii, Legionella gratiana, Legionella tucsonensis e Legionella parisiensis presentano una fluorescenza bianco brillante, Legionella rubrilucens e Legionella erythra appaiono rosse. Queste ultime specie possono mostrare fluorescenza solo quando crescono a temperature più basse o se sono lasciate a temperatura ambiente per 48 ore. La Legionella pneumophila non possiede autofluorescenza ed appare di colore verde opaco o gialla. Le colonie sospette di ciascun tipo di crescita presente devono essere contate e registrate per ogni metodo di pre-trattamento, e una loro selezione deve essere assoggettata alle prove di conferma CONFERMA DELLE SPECIE LEGIONELLA Selezionare tre colonie caratteristiche per Legionella da ciascuna delle piastre di agar GVPC. Eseguire le sottocolture da quelle di agar BCYE+ e BCYE-. Inserire in un termostato a 36 ± 1 C per almeno 2 giorni. Colonie, che crescono sul BCYE+ ma che non si sviluppano sul BCYE- (od agar sangue) sono specie sospette di Legionella. Calcolare e registrare poi il numero confermato di ciascun tipo di colonia di Legionella. Regional Food, Water and Environmental Coordinators Forum Pagina 10 di 15

11 6.6 IDENTIFICAZIONE E TIPIZZAZIONE Le specie Legionella possono essere identificate con metodi diversi, inclusa l immunofluorescenza o l agglutinazione col lattice. Per le richieste di routine è sufficiente identificare i ceppi a livello L. pneumophila sierogruppo 1, L. pneumophila sierogruppi 2-14 o specie Legionella diversa da L. pneumophila. In corso di ricerche epidemiologiche, gli isolati dovrebbero essere conservati e le sottocolture inviate al laboratorio di riferimento per una completa identificazione e siorotipizzazione. Può essere necessario conservare fino a 30 colonie per piastra IMMUOFLUORESCENZA Accertarsi che la crescita delle specie Legionella da coltura di 2 4 giorni sia pura valutando l aspetto della colonia (eseguire sottocoltura su BCYE se necessario). Preparare una sospensione leggermente torbida con 3 colonie di Legionella in 1 o 2 ml di soluzione fisiologica con formalina al 2% (se ciò non è adatto per il reagente a disposizione, seguire le indicazioni del produttore del metodo). Diluire, se necessario, in tampone fosfato salino. Preparare in modo analogo una sospensione di controllo positiva utilizzando L. pneumophila NCTC come controllo del sierogruppo 1, L. pneumophila sierogruppo 6 NCTC come controllo dei sierogruppi 2 14, L. micdadei NCTC come controllo delle specie Legionella, ed un controllo negativo utilizzando la sospensione fornita come controllo negativo. Contrassegnare i vetrini multi pozzetto di PTFE (Poli Tetra Fluoro Etilene) utilizzando un vetrino separato per ciascun controllo e per ciascun ceppo da identificare. Seguire le indicazioni del produttore per la fissazione e la colorazione della sospensione antigene di prova e dei controlli. Allestire i vetrini aggiungendo sufficiente quantità di liquido montante in modo da che diffonda sotto un coprioggetto pulito di larghezza sufficiente a ricoprire tutti i pozzetti (di solito 2 3 gocce). Assicurarsi che non siano presenti bolle d aria fra il vetrino e coprioggetto. Esaminare i vetrini con microscopio ad epifluorescenza a 50x con obbiettivo ad immersione ad acqua. Considerare positive le cellule che assumono aspetto fluorescente verde brillante con l anticorpo specie-specifico. I ceppi che manifestano reattività crociata possono essere inviati al laboratorio di riferimento dopo accordo con gli addetti, se ciò è ritenuto appropriato CONFEZIONI PER AGGLUTINAZIONE AL LATTICE Seguire le istruzioni del produttore. 7 CALCOLO DEI RISULTATI Calcolare il numero di colonie sospette per Legionella per grammo o ml nel modo seguente: Numero colonie sospette = Numero di colonie x Fattore di diluizione Volume seminato Calcolare il numero confermato delle specie Legionella per grammo o ml nel modo seguente: Numero confermato = No. di colonie confermate x Numero colonie sospette No. colonie saggiate 8 REFERTO Se nessuna colonia di specie Legionella è presente alla diluizione 10-1 refertare nel modo seguente: < 1.0 x 10 2 ufc/g o ml Se le Legionella sono rilevate a concentrazioni di 100 o superiori per grammo, refertare il numero ad 1 decimale come potenza di 10 in forma di: a x 10 b ufc/g o ml ove a è il numero di ufc (con 1 decimale) e b rappresenta la potenza appropriata di dieci. Regional Food, Water and Environmental Coordinators Forum Pagina 11 di 15

12 Arrotondare i conteggi per eccesso se l ultima cifra è uguale o superiore a 5 o per difetto se l ultima cifra è 4 o minore: esempio 1920 ufc/g refertare come 1.9 x 10 3 ufc/g ufc/g refertare come 2.4 x 10 5 ufc/g Nel giudizio interpretativo del referto deve essere riferita qualsiasi interferenza che può aver influenzato il risultato finale, come elevate concentrazioni di pseudomonadi. 9 CONTROLLO DI QUALITA 9.1 TERRENO E essenziale che ciascuna beuta di BCYE o GVPC preparata sia considerata come un lotto di terreno separato. Ciascun lotto di terreno deve essere saggiato per verificare la capacità di sviluppo di L. pneumophila e di L. bozemanii e confrontato quantitativamente al precedente lotto di terreno, noto per soddisfare la crescita di L. pneumophila e di L. bozemanii. I conteggi da aliquote della stessa sospensione di prova dovrebbero cadere all interno dell intervallo di confidenza stabilito al 95% (Tabella 8.1 in Microbiology of Drinking Water 2002) 17. Poiché alcuni ceppi di pseudomonas sono in grado di inibire lo sviluppo delle legionella su GVPC, deve essere definita la capacità del terreno di impedire la crescita dei microrganismi concomitanti. Ciò può essere ottenuto preparando diluizioni decimali di Pseudomonas aeruginosa NCTC ed inoculando ciascuna di loro sugli agar GVPC e BCYE per ottenere conteggi compresi fra 10 e 50 colonie. Il terreno è considerato idoneo se il GVPC è in grado di ridurre il numero di microrganismi di almeno una concentrazione logaritmica. Queste condizioni di verifica sono richieste solo per terreni prodotti in laboratorio o confezionati commercialmente ove la certificazione delle prestazioni non specifica il grado di inibizione nei confronti delle pseudomonadi. 9.2 PROVE DI CONFERMA Controllo positivo: Seminare una piastra di agar GVPC con L. pneumophila sierogruppo 1 NCTC per ottenere una crescita a colonie isolate o con 0.1 ml di un concentrato conservato, precedentemente riscontrato positivo per specie Legionella. Processare tutti i controllo in parallelo con le prove di routine. 10 STRUTTURE DI RIFERIMENTO In alcune circostanze come durante un epidemia, gli isolati possono essere inviati alla Health Protection Agency Atypical Pneumonia Unit per la completa identificazione sierologica e per la sottotipizzazione della L. pneumophila sierogruppo 1 dopo colloquio con gli esperti, se ciò è considerato appropriato. 11 RINGRAZIAMENTI E CONTATTI Questi Standard Method sono stati iniziati e sviluppati, riveduti e revisionati dal Water Working Group for Standard Method ( Si ringraziano le numerose persone appartenenti a laboratori clinici di microbiologia ed alle organizzazioni specialistiche che hanno fornito informazioni e commenti nel corso della preparazione di questo documento, ed il Redattore Medico per la revisione finale. I Metodi Nazionali Standard sono emessi dalla Standards Unit, Evaluations and Standards Laboratory, Centre for Infections, Health Protection Agency London. Regional Food, Water and Environmental Coordinators Forum Pagina 12 di 15

13 Per ulteriori informazioni contattare: Standards Unit Evaluations and Standards Laboratory Centre for Infections Health Protection Agency Colindale, London NW9 5EQ Regional Food, Water and Environmental Coordinators Forum Pagina 13 di 15

14 ALLEGATO: DIAGRAMMA DI FLUSSO CHE ILLUSTRA RICERCA E CONTEGGIO DI SPECIE LEGIONELLA IN BIOFILM E SEDIMENTI Trasporto in laboratorio in contenitori idonei a temperatura ambiente senza esporre alla luce solare diretta Conservare a temperatura ambiente al buio ed esaminare entro 24 ore dal prelievo Preparare diluizioni 1:10 e 1:100 Miscalare su vortex Dividere in 3 aliquote - non trattata, trattata con calore e trattata con acido Pretrattare come approrpriato e seminare ml (in funzione del trattammento) su agar GVPC Incubare a 36 C ed aumentare l'umidità (preferibilmente con CO 2 ) for 2 to 10 days Eseguire sottocolture in agar BCYE+ e BCYE- per prove di conferma Calcolare il conteggio confermato delle Legionella Inviare al la boratrio di riferimento per prove sierologiche e di identificazione della specie, se ritenuto necessario Regional Food, Water and Environmental Coordinators Forum. Pagina 14 di 15

15 BIBLOGRAFIA 1. Department of Health NHS Executive: The Caldicott Committee. Report on the review of patientidentifiable information. London. December Lee JV, West AA. Survival and growth of Legionella species in the environment. J Appl Bacteriol Symp Sup 1991;70:121S-9S. 3. HSC Approved Code of Practice & Guidance L8 Legionnaires' disease : The control of legionella bacteria in water systems. 3rd ed. Norwich: HMSO; BS 6068-ISO Water quality - Part 4: Microbiological methods - Section 4.12:1998 Detection and enumeration of Legionella. London: British Standards Institution; Advisory Committee on Dangerous Pathogens 2004 Approved List of Biological Agents. p Public Health Laboratory Service Standing Advisory Committee on Laboratory Safety. Safety Precautions: Notes for Guidance. 4 th ed. London: Public Health Laboratory Service (PHLS); Control of Substances Hazardous to Health Regulations General COSHH. Approved Code of Practice and Guidance, L5. Suffolk: HSE Books; Health and Safety Executive. 5 steps to risk assessment: a step by step guide to a safer and healthier workplace, IND (G) 163 (REVL). Suffolk: HSE Books; Health and Safety Executive. A guide to risk assessment requirements: common provisions in health and safety law, IND (G) 218 (L). Suffolk: HSE Books; NHS Estates. Health Building Note 15. Accommodation for pathology services. 1 st ed. London: Her Majesty's Stationary Office (HMSO); (Out of print - 2nd edition in press). 11. BS EN 12469: Biotechnology - performance criteria for microbiological safety cabinets. London: British Standards Institution (BSI); BS 5726: Microbiological safety cabinets. Part 2. Recommendations for information to be exchanged between purchaser, vendor and installer and recommendations for installation. London: British Standards Institution (BSI); BS 5726: Microbiological safety cabinets. Part 4. Recommendations for selection, use and maintenance. London: British Standards Institution (BSI); Advisory Committee on Dangerous Pathogens. The management, design and operation of microbiological containment laboratories. Suffolk: HSE Books; British Standard BS 7592:1992. Methods for sampling for Legionella organisms in water and related materials Health Protection Agency. National Standard Method: General technique for the detection of bacteria by membrane filtration W1. London: Health Protection Agency; Standing Committee of Analysts. The Microbiology of Drinking Water (2002) - Part 1 - Water Quality and Public Health. Methods for the examination of waters and associated materials. Environment Agency. Regional Food, Water and Environmental Coordinators Forum. Pagina 15 di 15

PAZIENTE IN GRAVIDANZA A CONTATTO CON MALATTIA ESANTEMATICA

PAZIENTE IN GRAVIDANZA A CONTATTO CON MALATTIA ESANTEMATICA METODO NAZIONALE STANDARD ALGORITMO MINIMO DI PROVA PAZIENTE IN GRAVIDANZA A CONTATTO CON MALATTIA ESANTEMATICA VSOP 33 Emesso dalla Standards Unit, Evaluations and Standards Laboratory Specialist and

Dettagli

RICERCA INFEZIONE DA EPATITE C

RICERCA INFEZIONE DA EPATITE C METODO NAZIONALE STANDARD ALGORITMO MINIMO DI PROVA RICERCA INFEZIONE DA EPATITE C VSOP 5 Emesso dalla Standards Unit, Evaluations and Standards Laboratory Centre for Infections Revisione no: 5 Data di

Dettagli

TRASMISSIONE VERTICALE DI HCV

TRASMISSIONE VERTICALE DI HCV METODO NAZIONALE STANDARD ALGORITMO MINIMO DI PROVA VSOP 8 Emesso da Standards Unit, Evaluations and Standards Laboratory Centre for Infections Revisione no: 1 Data di revisione: 21.11.07 Emesso da: Standards

Dettagli

IDENTIFICAZIONE DI SPECIE LEGIONELLA

IDENTIFICAZIONE DI SPECIE LEGIONELLA METODO NAZIONALE STANDARD IDENTIFICAZIONE DI SPECIE LEGIONELLA BSOP ID 18 Emesso da Standards Unit, Evaluations and Standards Laboratory Centre for Infections Revisione no: 2 Data di revisione 12.11.07

Dettagli

SIEROLOGIA DEL VIRUS DI EPSTEIN-BAAR

SIEROLOGIA DEL VIRUS DI EPSTEIN-BAAR METODO NAZIONALE STANDARD SIEROLOGIA DEL VIRUS DI EPSTEIN-BAAR VSOP 26 Emesso da Standards Unit, Evaluations and Standards Laboratory Centre for Infections Revisione no.3 Data di revisione 05.03.08 Emesso

Dettagli

Ricerca Legionella nei campioni di acqua

Ricerca Legionella nei campioni di acqua 1 1. Scopo e campo di applicazione 2. Diagramma di flusso 3. Riferimenti normativi 4. Descrizione attività 5. Comunicazione dei risultati ed archiviazione 6. Allegati redatto da: R.Galdi verificato da:

Dettagli

IDENTIFICAZIONE DI SPECIE YERSINIA NELLE FECI

IDENTIFICAZIONE DI SPECIE YERSINIA NELLE FECI METODO NAZIONALE STANDARD IDENTIFICAZIONE DI SPECIE YERSINIA NELLE FECI BSOP ID 22 Emesso da Standards Unit, Evaluations and Standards Laboratory Specialist and Reference Microbiology Division IDENTIFICAZIONE

Dettagli

Impiego in laboratorio

Impiego in laboratorio Impiego in laboratorio Sommario Velcorin Impiego in laboratorio Pagina 3 5 Introduzione Pagina 3 Misure precauzionali Pagina 3 Procedimento (metodo sensoriale) Pagina 4 Procedimento (metodo microbiologico)

Dettagli

RICERCA E CONTEGGIO DI SPECIE LEGIONELLA CON FILTRAZIONE E CENTRIFUGAZIONE

RICERCA E CONTEGGIO DI SPECIE LEGIONELLA CON FILTRAZIONE E CENTRIFUGAZIONE METODO NAZIONALE STANDARD RICERCA E CONTEGGIO DI SPECIE LEGIONELLA CON FILTRAZIONE E CENTRIFUGAZIONE W 12 Emesso da Standards Unit, Evaluations and Standards Laboratory Centre for Infections Regional Food,

Dettagli

VALIDAZIONE SECONDO LE NORME ISO ED UNI-ENV-ISO DEL METODO COLORIMETRICO QUANTITATIVO MBS CONTA DI COLIFORMI IN ACQUE SUPERFICIALI

VALIDAZIONE SECONDO LE NORME ISO ED UNI-ENV-ISO DEL METODO COLORIMETRICO QUANTITATIVO MBS CONTA DI COLIFORMI IN ACQUE SUPERFICIALI VALIDAZIONE SECONDO LE NORME ISO ED UNI-ENV-ISO DEL METODO COLORIMETRICO QUANTITATIVO MBS CONTA DI COLIFORMI IN ACQUE SUPERFICIALI Le metodiche sperimentali e le analisi statistiche che vengono applicate

Dettagli

RICERCA SU CAMPIONI CLINICI CON MICROSCOPIA ELETTRONICA UTILIZZANDO LA CONCENTRAZIONE CON PRECIPITATO DI SOLFATO D'AMMONIO

RICERCA SU CAMPIONI CLINICI CON MICROSCOPIA ELETTRONICA UTILIZZANDO LA CONCENTRAZIONE CON PRECIPITATO DI SOLFATO D'AMMONIO METODO NAZIONALE STANDARD RICERCA SU CAMPIONI CLINICI CON MICROSCOPIA ELETTRONICA UTILIZZANDO LA CONCENTRAZIONE CON PRECIPITATO DI SOLFATO D'AMMONIO VSOP 15 Emesso da Standards Unit, Evaluations and Standards

Dettagli

Linee guida per la rilevazione sistematica della customer satisfaction tramite emoticons

Linee guida per la rilevazione sistematica della customer satisfaction tramite emoticons Allegato 1 Linee guida per la rilevazione sistematica della customer satisfaction tramite emoticons 1. Premessa La rilevazione della customer satisfaction è utilizzata da molte amministrazioni per misurare

Dettagli

La determinazione quantitativa in microbiologia

La determinazione quantitativa in microbiologia La determinazione quantitativa in microbiologia La determinazione quantitativa è una tecnica microbiologica che permette di verificare il numero di microrganismi presenti in un campione, per unità di peso

Dettagli

Centro di saggio Certificazione M.S. 158/245/2005 DRAFT AM1379-4

Centro di saggio Certificazione M.S. 158/245/2005 DRAFT AM1379-4 Pagina: 1 di 7 DRAFT AM1379-4 VALUTAZIONE DELL ATTIVITÀ ANTIMICROBICA SU LEGIONELLA PNEUMOPHILA DI AGENTE INCORPORATO SU LAMINATO D ALLUMINIO SECONDO ASTM E 2180/01 Programma di Studio n.: AM1379 Contratto

Dettagli

STUDIO SPERIMENTALE DI VALIDAZIONE DELLE PROCEDURE DI DISINFEZIONE CON IL SISTEMA HYGIENIO NEGLI AMBULATORI DENTISTICI

STUDIO SPERIMENTALE DI VALIDAZIONE DELLE PROCEDURE DI DISINFEZIONE CON IL SISTEMA HYGIENIO NEGLI AMBULATORI DENTISTICI STUDIO SPERIMENTALE DI VALIDAZIONE DELLE PROCEDURE DI DISINFEZIONE CON IL SISTEMA HYGIENIO NEGLI AMBULATORI DENTISTICI Indice. Introduzione Scopo Campo di Applicazione Luogo esecuzione delle prove di laboratorio

Dettagli

Per la conservazione viene aggiunta sodio azide a una concentrazione finale inferiore allo 0,1 %.

Per la conservazione viene aggiunta sodio azide a una concentrazione finale inferiore allo 0,1 %. Scheda Tecnica 0123 Technical File No.: 46 Prodotto: Categoria di prodotto secondo la classificazione CE: Anti-Xga coombsreactive Policlonale, umano IgG Allegato III Autocertificazione del produttore Struttura

Dettagli

Bozza UNI Riproduzione riservata

Bozza UNI Riproduzione riservata DATI DI COPERTINA E PREMESSA DEL PROGETTO U59099510 Yogurt con aggiunta di altri ingredienti alimentari Definizione, composizione e caratteristiche Yogurt and yogurt with addition of food ingredients Definition,

Dettagli

GESTIONE DELLA FORMAZIONE E

GESTIONE DELLA FORMAZIONE E 08/02/2011 Pag. 1 di 7 GESTIONE DELLA FORMAZIONE E DELL ADDESTRAMENTO DEL PERSONALE 1. SCOPO... 2 2. APPLICABILITÀ... 2 3. DOCUMENTI DI RIFERIMENTO... 2 3.1. Norme... 2 3.2. Moduli / Istruzioni... 2 4.

Dettagli

ISO/IEC 17025 : 2005 per i Laboratori di Prova

ISO/IEC 17025 : 2005 per i Laboratori di Prova ISO/IEC 17025 : 2005 per i Laboratori di Prova Perugia, 30 giugno 2005 D.ssa Daniela Vita ISO/IEC 17025:2005 1 Differenza tra UNI EN ISO 9001:2000 e ISO/IEC 17025:2005 La norma UNI EN ISO 9001:2000 definisce

Dettagli

INDICE. Istituto Tecnico F. Viganò PROCEDURA PR 01. Rev. 2 Data 20 Maggio 2009. Pagina 1 di 9 TENUTA SOTTO CONTROLLO DEI DOCUMENTI

INDICE. Istituto Tecnico F. Viganò PROCEDURA PR 01. Rev. 2 Data 20 Maggio 2009. Pagina 1 di 9 TENUTA SOTTO CONTROLLO DEI DOCUMENTI INDICE 1 di 9 1. SCOPO 2. CAMPO DI APPLICAZIONE 3. TERMINOLOGIA E ABBREVIAZIONI 4. RESPONSABILITÀ 5. MODALITÀ OPERATIVE 5.1. Redazione e identificazione 5.2. Controllo e verifica 5.3. Approvazione 5.4.

Dettagli

BI-O.K. STEAM INDICATORE BIOLOGICO per il controllo dei processi di sterilizzazione con vapore saturo

BI-O.K. STEAM INDICATORE BIOLOGICO per il controllo dei processi di sterilizzazione con vapore saturo BI-O.K. STEAM INDICATORE BIOLOGICO per il controllo dei processi di sterilizzazione con vapore saturo INTRODUZIONE PROPPER BI-OK è un sistema per il controllo biologico dei cicli di sterilizzazione con

Dettagli

4.5 CONTROLLO DEI DOCUMENTI E DEI DATI

4.5 CONTROLLO DEI DOCUMENTI E DEI DATI Unione Industriale 35 di 94 4.5 CONTROLLO DEI DOCUMENTI E DEI DATI 4.5.1 Generalità La documentazione, per una filatura conto terzi che opera nell ambito di un Sistema qualità, rappresenta l evidenza oggettiva

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA Pagina: 1 di 5 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA 4.0 SCOPO DELLA SEZIONE Illustrare la struttura del Sistema di Gestione Qualità SGQ dell Istituto. Per gli aspetti di dettaglio, la Procedura di riferimento

Dettagli

La valutazione del rischio chimico

La valutazione del rischio chimico La valutazione del rischio chimico Introduzione Per sua stessa definizione, l agente chimico è una sostanza o un preparato di natura chimica. L agente chimico può presentarsi sotto forma di gas, vapore,

Dettagli

A cura di Giorgio Mezzasalma

A cura di Giorgio Mezzasalma GUIDA METODOLOGICA PER IL MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PIANO DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE FSE P.O.R. 2007-2013 E DEI RELATIVI PIANI OPERATIVI DI COMUNICAZIONE ANNUALI A cura di Giorgio Mezzasalma

Dettagli

VALIDAZIONE METODI DI PROVA PROVE MICROBIOLOGICHE

VALIDAZIONE METODI DI PROVA PROVE MICROBIOLOGICHE VALIDAZIONE METODI DI PROVA PROVE MICROBIOLOGICHE 1 Il processo di validazione/qualificazione di un metodo microbiologico presuppone che i fattori critici siano adeguatamente disciplinati da indicazioni

Dettagli

Perché le regole e come

Perché le regole e come Perché le regole e come Conseguenze sullo sviluppo umano > http://www.sistemaambiente.net/form/it/iso/2_conseguenze_sullo_sviluppo_umano.pdf Le norme ISO Il sistema di gestione aiuta > http://www.sistemaambiente.net/form/it/iso/4_sistema_di_gestione.pdf

Dettagli

MANDATO DI AUDIT DI GRUPPO

MANDATO DI AUDIT DI GRUPPO MANDATO DI AUDIT DI GRUPPO Data: Ottobre, 2013 UniCredit Group - Public MISSION E AMBITO DI COMPETENZA L Internal Audit è una funzione indipendente nominata dagli Organi di Governo della Società ed è parte

Dettagli

MANUALE D USO PER TRASFORMATORI DI TENSIONE PER MISURA IN MEDIA TENSIONE

MANUALE D USO PER TRASFORMATORI DI TENSIONE PER MISURA IN MEDIA TENSIONE MANUALE D USO PER TRASFORMATORI DI PER MISURA IN MEDIA F.T.M. S.r.l. Fabbrica trasformatori di misura Via Po, 3 20090 Opera MI - Italia Tel : +39 (0)2 576814 Fax : +39 (0)2 57605296 E-mail: info@ftmsrl.it

Dettagli

Parte I (punti 3-9): Misure sanitarie obbligatorie per il controllo della Paratubercolosi bovina

Parte I (punti 3-9): Misure sanitarie obbligatorie per il controllo della Paratubercolosi bovina LINEE GUIDA PER L ADOZIONE DI PIANI DI CONTROLLO E PER L ASSEGNAZIONE DELLA QUALIFICA SANITARIA DEGLI ALLEVAMENTI NEI CONFRONTI DELLA PARATUBERCOLOSI BOVINA 1. Definizioni Ai sensi delle presenti linee

Dettagli

Fare Efficienza Energetica attraverso l automazione degli edifici

Fare Efficienza Energetica attraverso l automazione degli edifici Fare Efficienza Energetica attraverso l automazione degli edifici Grazie alla rapida diffusione di tecnologie intelligenti a buon mercato la gestione efficiente degli edifici è ormai diventata uno standard

Dettagli

UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso

UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso SORVEGLIANZA E CERTIFICAZIONI UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso Pagina 1 di 10 INTRODUZIONE La Norma UNI EN ISO 9001:2008 fa parte delle norme Internazionali

Dettagli

Regolamento per lo svolgimento di attività di ispezione in qualità di Organismo di Ispezione di Tipo A.

Regolamento per lo svolgimento di attività di ispezione in qualità di Organismo di Ispezione di Tipo A. Regolamento per lo svolgimento di attività di ispezione in qualità di Organismo di Ispezione di Tipo A. In vigore dal 06. 07. 2011 RINA Via Corsica 12 16128 Genova - Italia tel +39 010 53851 fax +39 010

Dettagli

ZytoLight SPEC ERG Dual Color Break Apart Probe

ZytoLight SPEC ERG Dual Color Break Apart Probe ZytoLight SPEC ERG Dual Color Break Apart Probe IVD Dispositivo medico-diagnostico in vitro Produttore: ZytoVision GmbH Codice: Z-2138-200 (0.2ml).. Per l identificazione della traslocazione che coinvolge

Dettagli

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE.

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE. I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE. 1 Nel panorama legislativo italiano la Salute e la Sicurezza sul Lavoro sono regolamentate da un gran numero di

Dettagli

OBIETTIVO LEGIONELLA: PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI, STRATEGIE DI MANUTENZIONE, DI CONTROLLO E DI BONIFICA

OBIETTIVO LEGIONELLA: PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI, STRATEGIE DI MANUTENZIONE, DI CONTROLLO E DI BONIFICA OBIETTIVO LEGIONELLA: PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI, STRATEGIE DI MANUTENZIONE, DI CONTROLLO E DI BONIFICA Mercoledì 13 novembre 2013 Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma RISCHIO LEGIONELLA AUTOCONTROLLO

Dettagli

Gestione dei documenti e delle registrazioni Rev. 00 del 11.11.08

Gestione dei documenti e delle registrazioni Rev. 00 del 11.11.08 1. DISTRIBUZIONE A tutti i membri dell organizzazione ING. TOMMASO 2. SCOPO Descrivere la gestione della documentazione e delle registrazioni del sistema di gestione 3. APPLICABILITÀ La presente procedura

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ DI

MANUALE DELLA QUALITÀ DI MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 13 MANUALE DELLA QUALITÀ DI Copia master Copia in emissione controllata (il destinatario di questo documento ha l obbligo di conservarlo e di restituirlo, su richiesta della

Dettagli

7.2 Controlli e prove

7.2 Controlli e prove 7.2 Controlli e prove Lo scopo dei controlli e delle verifiche è quello di: assicurare che l ascensore sia stato installato in modo corretto e che il suo utilizzo avvenga in modo sicuro; tenere sotto controllo

Dettagli

UNI CEI EN ISO/IEC 17025 Sez. 4 e requisiti SINAL per l accreditamento dei laboratori

UNI CEI EN ISO/IEC 17025 Sez. 4 e requisiti SINAL per l accreditamento dei laboratori UNI CEI EN ISO/IEC 17025 Sez. 4 e requisiti SINAL per l accreditamento dei laboratori Struttura della norma ISO/IEC 17025 1. Scopo 2. Riferimenti normativi 3. Termini e definizioni 4. Requisiti gestionali

Dettagli

Manuale della qualità. Procedure. Istruzioni operative

Manuale della qualità. Procedure. Istruzioni operative Unione Industriale 19 di 94 4.2 SISTEMA QUALITÀ 4.2.1 Generalità Un Sistema qualità è costituito dalla struttura organizzata, dalle responsabilità definite, dalle procedure, dai procedimenti di lavoro

Dettagli

INTRODUZIONE AL MANUALE DELLA QUALITA

INTRODUZIONE AL MANUALE DELLA QUALITA INTRODUZIONE AL MANUALE DELLA QUALITA Elaborazione Verifica Approvazione Il Responsabile Qualità Il Rappresentante della Direzione Il Dirigente Scolastico (.. ) (. ) ( ) Data Data Data Rev Causale (emis./revis.)

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

Nuovo Order Manager per il software NobelProcera

Nuovo Order Manager per il software NobelProcera Nuovo Order Manager per il software NobelProcera Guida rapida versione 1 Il nuovo Order Manager facilita i processi e le procedure di invio degli ordini mediante il sistema NobelProcera, che comprendono

Dettagli

Estratto dal settimanale Terra e Vita n. 16/2004, pagg. 51-52

Estratto dal settimanale Terra e Vita n. 16/2004, pagg. 51-52 Estratto dal settimanale Terra e Vita n. 16/2004, pagg. 51-52 Ve.Pro.L.G. Esempio d applicazione del software, nell assistenza tecnica per ottimizzare l impiego di acqua e di energia negli impianti di

Dettagli

«Gestione dei documenti e delle registrazioni» 1 SCOPO... 2 2 CAMPO DI APPLICAZIONE E GENERALITA... 2 3 RESPONSABILITA... 2 4 DEFINIZIONI...

«Gestione dei documenti e delle registrazioni» 1 SCOPO... 2 2 CAMPO DI APPLICAZIONE E GENERALITA... 2 3 RESPONSABILITA... 2 4 DEFINIZIONI... Pagina 1 di 6 INDICE 1 SCOPO... 2 2 CAMPO DI APPLICAZIONE E GENERALITA... 2 3 RESPONSABILITA... 2 4 DEFINIZIONI... 2 5 RESPONSABILITA... 2 5.3 DESTINATARIO DELLA DOCUMENTAZIONE... 3 6 PROCEDURA... 3 6.1

Dettagli

ALLEGATO 13.2 - Esempio di questionario per la comprensione e valutazione del sistema IT

ALLEGATO 13.2 - Esempio di questionario per la comprensione e valutazione del sistema IT ALLEGATO 13.2 - Esempio di questionario per la comprensione e valutazione del sistema IT Premessa L analisi del sistema di controllo interno del sistema di IT può in alcuni casi assumere un livello di

Dettagli

Aiuto all applicazione EN-5 Raffreddamento, de-/umidificazione

Aiuto all applicazione EN-5 Raffreddamento, de-/umidificazione Aiuto all applicazione EN-5 Raffreddamento, de-/umidificazione Contenuti e scopo Questo aiuto all applicazione tratta delle procedure e delle esigenze inerenti la progettazione, l installazione e la sostituzione

Dettagli

Cod. EM6U4. Prove di stabilità dei Vini

Cod. EM6U4. Prove di stabilità dei Vini Cod. EM6U4 Prove di stabilità dei Vini Test di tenuta all aria Operazione: Prelevare 1 bicchiere di vino da testare; lasciare all aria per 12 24 ore; Vino limpido, quasi invariato, senza depositi; giudizio:

Dettagli

lcertificare il Sistema di Gestione per la Qualità Certificazione dei Sistemi di Gestione per la Qualità (Norma UNI EN ISO 9001:2008)

lcertificare il Sistema di Gestione per la Qualità Certificazione dei Sistemi di Gestione per la Qualità (Norma UNI EN ISO 9001:2008) La rubrica Certificazione che viene inaugurata in questo numero, ha l obiettivo di mettere in condizione l utente di capire concretamente i vantaggi e le difficoltà cui si va incontro attraverso l iter

Dettagli

Aspetti analitici nel Controllo ambientale di Legionella. D.ssa Leonarda Chetti Arpa Sezione di Bologna

Aspetti analitici nel Controllo ambientale di Legionella. D.ssa Leonarda Chetti Arpa Sezione di Bologna Aspetti analitici nel Controllo ambientale di Legionella D.ssa Leonarda Chetti Arpa Sezione di Bologna Procedure analitiche La ricerca di Legionella è tecnicamente difficile. Richiede Laboratori specialistici

Dettagli

Metodi di conta microbica

Metodi di conta microbica Metodi di conta microbica esistono differenti metodiche per la determinazione quantitativa dei microrganismi tecniche colturali e non colturali conta diretta ed indiretta il tipo di microrganismo/i ed

Dettagli

1. DISTRIBUZIONE Datore di Lavoro Direzione RSPP Responsabile Ufficio Tecnico Responsabile Ufficio Ragioneria (Ufficio Personale) Ufficio Segreteria

1. DISTRIBUZIONE Datore di Lavoro Direzione RSPP Responsabile Ufficio Tecnico Responsabile Ufficio Ragioneria (Ufficio Personale) Ufficio Segreteria Acquedotto Langhe e Alpi Cuneesi SpA Sede legale in Cuneo, corso Nizza 9 acquedotto.langhe@acquambiente.it www.acquambiente.it SGSL Procedura Gestione dei documenti e del 06/05/2013 1. DISTRIBUZIONE Datore

Dettagli

ISO 9001:2000: COME UTILIZZARE LA NORMA PER GESTIRE I FORNITORI

ISO 9001:2000: COME UTILIZZARE LA NORMA PER GESTIRE I FORNITORI Attenzione: la Guida che state stampando è aggiornata al 14/06/2007. I file allegati con estensione.doc,.xls,.pdf,.rtf, etc. non verranno stampati automaticamente; per averne copia cartacea è necessario

Dettagli

Pagina 19. Sigla/Firma 4. OBIETTIVI DEL PROGETTO - 1

Pagina 19. Sigla/Firma 4. OBIETTIVI DEL PROGETTO - 1 4. OBIETTIVI DEL PROGETTO - 1 Obiettivo generale del progetto proposto dall ATS Aziende Casearie Riunite è definire e validare interventi di innovazione precompetitiva dei processi di produzione della

Dettagli

ISTITUTO TECNICO AGRARIO Carlo Gallini

ISTITUTO TECNICO AGRARIO Carlo Gallini DETERMINAZIONE DEL FOSDORO ASSIMILABILE COME P2O5 METODO OLSEN PRINCIPIO Il fosforo viene estratto con una soluzione di NaHCO 3 0.5 N (ph 8.5). Sull estratto il fosforo viene dosato per via spettrofotometrica

Dettagli

SCHEDA REQUISITI PER LA CERTIFICAZIONE DEGLI ITSMS (IT SERVICE MANAGEMENT SYSTEMS) AUDITOR/RESPONSABILI GRUPPO DI AUDIT

SCHEDA REQUISITI PER LA CERTIFICAZIONE DEGLI ITSMS (IT SERVICE MANAGEMENT SYSTEMS) AUDITOR/RESPONSABILI GRUPPO DI AUDIT srl Viale di Val Fiorita, 90-00144 Roma Tel. 065915373 - Fax: 065915374 E-mail: esami@cepas.it Sito internet: www.cepas.it Pag. 1 di 5 SCHEDA REQUISITI PER LA CERTIFICAZIONE DEGLI ITSMS (IT SERVICE MANAGEMENT

Dettagli

PROGETTO BIOFORM Corso didattico sperimentale. Esercizio. Tipizzazione del gene PV92

PROGETTO BIOFORM Corso didattico sperimentale. Esercizio. Tipizzazione del gene PV92 PROGETTO BIOFORM Corso didattico sperimentale Esercizio Tipizzazione del gene PV92 Elementi trasponibili Che cosa sono gli elementi trasponibili? Sono segmenti di DNA che sono in grado di trasferirsi in

Dettagli

PROGETTO BASE 2011-2012 MIGLIORARE LA QUALITÀ DEL SERVIZIO CON L ASCOLTO DELL UTENTE III FASE DEL PIANO OPERATIVO

PROGETTO BASE 2011-2012 MIGLIORARE LA QUALITÀ DEL SERVIZIO CON L ASCOLTO DELL UTENTE III FASE DEL PIANO OPERATIVO MIGLIORARE LA QUALITÀ DEL SERVIZIO CON L ASCOLTO DELL UTENTE III FASE DEL PIANO OPERATIVO LINEE GUIDA PER LA SOMMINISTRAZIONE DEL QUESTIONARIO CONDIVISIONE. FORMAZIONE E INFORMAZIONE Per l attuazione dell

Dettagli

CERTIFICAZIONE DELLE AZIENDE AI SENSI DEI REGOLAMENTI EUROPEI 303/2008 E 304/2008 I & F BUREAU VERITAS ITALIA

CERTIFICAZIONE DELLE AZIENDE AI SENSI DEI REGOLAMENTI EUROPEI 303/2008 E 304/2008 I & F BUREAU VERITAS ITALIA Emesso da Ufficio: CERTIFICAZIONE DELLE AZIENDE AI SENSI INDICE 1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE... 2 2. RIFERIMENTI... 2 3. GENERALITÀ... 4 4. PROCEDURA DI CERTIFICAZIONE... 5 5. CONTENUTI DEL CERTIFICATO...

Dettagli

REGOLE PARTICOLARI PER LA CERTIFICAZIONE DI PRODOTTI PLASTICI IN POLIPROPILENE CON CONTENUTO RICICLATO

REGOLE PARTICOLARI PER LA CERTIFICAZIONE DI PRODOTTI PLASTICI IN POLIPROPILENE CON CONTENUTO RICICLATO PROCEDURA OPERATIVA REGOLE PARTICOLARI PER PRODOTTI PLASTICI IN 0 15/03/2012 RQ LTM 1 di 7 1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE...3 2. TERMINOLOGIA...3 2.1 RICICLO DI MATERIALI PLASTICI...3 2.2 MATERIALE PLASTICO

Dettagli

IL DIMENSIONAMENTO DEGLI IMPIANTI IDROSANITARI Miscelatori e riduttori di pressione

IL DIMENSIONAMENTO DEGLI IMPIANTI IDROSANITARI Miscelatori e riduttori di pressione FOCUS TECNICO IL DEGLI IMPIANTI IDROSANITARI Miscelatori e riduttori di pressione CRITERI DI CALCOLO DELLA PORTATA DI PROGETTO Lo scopo principale del dimensionamento di una rete idrica è quello di assicurare

Dettagli

MService La soluzione per ottimizzare le prestazioni dell impianto

MService La soluzione per ottimizzare le prestazioni dell impianto MService La soluzione per ottimizzare le prestazioni dell impianto Il segreto del successo di un azienda sta nel tenere sotto controllo lo stato di salute delle apparecchiature degli impianti. Dati industriali

Dettagli

DN-SEV Sistema Esperto per la Validazione

DN-SEV Sistema Esperto per la Validazione DN-SEV Sistema Esperto per la Validazione Ing.Sergio Storari DEIS Università di Bologna DN-SEV: DiaNoema Sistema Esperto per la Validazione Scopo del DN-SEV: Fornire all operatore medico informazioni esaurienti

Dettagli

LA CERTIFICAZIONE. Dr.ssa Eletta Cavedoni Responsabile Qualità Cosmolab srl Tortona

LA CERTIFICAZIONE. Dr.ssa Eletta Cavedoni Responsabile Qualità Cosmolab srl Tortona LA CERTIFICAZIONE Dr.ssa Eletta Cavedoni Responsabile Qualità Cosmolab srl Tortona Qualità Grado in cui un insieme di caratteristiche intrinseche soddisfa i requisiti (UNI EN ISO 9000/00) Requisito Esigenza

Dettagli

1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE...2 2 RIFERIMENTI... 2 3 SIGLE E DEFINIZIONI... 2 4 RESPONSABILITA...3 5 PROCEDURA...3

1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE...2 2 RIFERIMENTI... 2 3 SIGLE E DEFINIZIONI... 2 4 RESPONSABILITA...3 5 PROCEDURA...3 del 13 11 2012 Pagina 1 di 6 INDICE 1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE...2 2 RIFERIMENTI... 2 3 SIGLE E DEFINIZIONI... 2 4 RESPONSABILITA...3 5 PROCEDURA...3 5.1 Programmazione delle attività...3 5.2 Documentazione...

Dettagli

PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa

PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) Revisione Approvazione n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa PROGETTO TECNICO SISTEMA QUALITA Il nostro progetto

Dettagli

Tecniche di isolamento

Tecniche di isolamento Tecniche di isolamento Considerazioni generali Spesso il primo passo verso un isolamento di successo è quello di imitare le condizioni ambientali in cui vive l organismo. Ad esempio per alghe marine che

Dettagli

Esposizione ad agenti biologici

Esposizione ad agenti biologici Esposizione ad agenti biologici Il Titolo X corrisponde al Titolo VIII del D.Lgs. 626/94 di attuazione della direttiva 90/679/CEE, relativa alla protezione di lavoratori contro i rischi derivanti dall

Dettagli

SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA Capitolo 4

SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA Capitolo 4 1. REQUISITI GENERALI L Azienda DSU Toscana si è dotata di un Sistema di gestione per la qualità disegnato in accordo con la normativa UNI EN ISO 9001:2008. Tutto il personale del DSU Toscana è impegnato

Dettagli

QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI

QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI L ACCREDITAMENTO INTERNAZIONALE ALL ECCELLENZA Fondazione Poliambulanza ha ricevuto nel dicembre 2013 l accreditamento internazionale all eccellenza da parte di

Dettagli

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo. L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono

Dettagli

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA ing. Davide Musiani Modena- Mercoledì 8 Ottobre 2008 L art. 30 del D.Lgs 81/08 suggerisce due modelli organizzativi e di controllo considerati idonei ad avere efficacia

Dettagli

UTILIZZATORI A VALLE: COME RENDERE NOTI GLI USI AI FORNITORI

UTILIZZATORI A VALLE: COME RENDERE NOTI GLI USI AI FORNITORI UTILIZZATORI A VALLE: COME RENDERE NOTI GLI USI AI FORNITORI Un utilizzatore a valle di sostanze chimiche dovrebbe informare i propri fornitori riguardo al suo utilizzo delle sostanze (come tali o all

Dettagli

PROCEDURA GESTIONALE RISTORAZIONE COLLETTIVA. Titolo : Gestione delle non conformità GESTIONE DELLE NON CONFORMITA

PROCEDURA GESTIONALE RISTORAZIONE COLLETTIVA. Titolo : Gestione delle non conformità GESTIONE DELLE NON CONFORMITA Pag. 1 di 6 GESTIONE DELLE NON CONFORMITA INDICE: 1 - Campo di applicazione 2 - Scopo 3 - Documenti di riferimento 4 - Definizioni e abbreviazioni 5 Responsabilità 6 - Modalità Operative 7 Archiviazione

Dettagli

COMUNE DI SOLBIATE ARNO

COMUNE DI SOLBIATE ARNO SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione della Giunta Comunale n. 98 del 14.11.2013 1 GLI ELEMENTI DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE Oggetto della valutazione:obiettivi

Dettagli

LA REALTA PIEMONTESE

LA REALTA PIEMONTESE LA REALTA PIEMONTESE Annalisa Lantermo S.Pre.S.A.L. TO1 Convegno Nazionale DIAGNOSI DELLA INFEZIONE TUBERCOLARE LATENTE: LUCI E OMBRE Torino, 20-21 settembre 2012 CAMPO DI APPLICAZIONE D.Lgs. 81/08 (art.

Dettagli

CEPAS Viale di Val Fiorita, 90-00144 Roma Tel. 065915373 - Fax: 065915374 E-mail: scrivi_a@cepas.it Sito internet: www.cepas.it

CEPAS Viale di Val Fiorita, 90-00144 Roma Tel. 065915373 - Fax: 065915374 E-mail: scrivi_a@cepas.it Sito internet: www.cepas.it Viale di Val Fiorita, 90-00144 Roma Tel. 065915373 - Fax: 065915374 E-mail: scrivi_a@cepas.it Sito internet: www.cepas.it Pag. 1 di 5 0 12.07.2007 1ª Emissione Presidente Comitato di Certificazione Presidente

Dettagli

GESTIONE DEI DOCUMENTI, DEI DATI E DELLE REGISTRAZIONI

GESTIONE DEI DOCUMENTI, DEI DATI E DELLE REGISTRAZIONI Pagina 1 di 5 0. INDICE 0. INDICE... 1 1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE... 2 2. RIFERIMENTI... 2 3. MODALITÀ OPERATIVE... 2 3.1 Emissione... 2 3.2 Identificazione... 3 3.3 Distribuzione... 3 3.4 Modifica

Dettagli

Politica del Sistema di Gestione Salute, Sicurezza e Ambiente (Politica HSE)

Politica del Sistema di Gestione Salute, Sicurezza e Ambiente (Politica HSE) Procedura Politica del Sistema di Gestione Salute, Sicurezza e Ambiente (Politica HSE) TITOLO PROCEDURA TITOLO PRPOCEDURA TITOLO PROCEDURA MSG DI RIFERIMENTO: MSG HSE 1 Questo pro hse documento 009 eniservizi

Dettagli

La sorveglianza del mercato alla luce del nuovo regolamento 528/2012 (UE)

La sorveglianza del mercato alla luce del nuovo regolamento 528/2012 (UE) 1 La sorveglianza del mercato alla luce del nuovo regolamento 528/2012 (UE) M A R I S T E L L A R U B B I A N I C S C - ISS ROMA Monitoraggio delle Conformità e Sorveglianza del Mercato Attività di controllo

Dettagli

REGOLAMENTO (UE) N. 1235/2011 DELLA COMMISSIONE

REGOLAMENTO (UE) N. 1235/2011 DELLA COMMISSIONE 30.11.2011 Gazzetta ufficiale dell Unione europea L 317/17 REGOLAMENTO (UE) N. 1235/2011 DELLA COMMISSIONE del 29 novembre 2011 recante modifica del regolamento (CE) n. 1222/2009 del Parlamento europeo

Dettagli

ASPETTI NORMATIVI DEL FENOMENO LEGIONELLA: LE LINEE GUIDA NAZIONALI GLI OBBLIGHI DELLE STRUTTURE RICETTIVE. Dott.ssa Laura Origone

ASPETTI NORMATIVI DEL FENOMENO LEGIONELLA: LE LINEE GUIDA NAZIONALI GLI OBBLIGHI DELLE STRUTTURE RICETTIVE. Dott.ssa Laura Origone ASPETTI NORMATIVI DEL FENOMENO LEGIONELLA: LE LINEE GUIDA NAZIONALI GLI OBBLIGHI DELLE STRUTTURE RICETTIVE Dott.ssa Laura Origone 1 Introduzione COSA DEVO FARE PER PREVENIRE, CONTROLLARE O ELIMINARE LA

Dettagli

LA REVISIONE LEGALE DEI CONTI La comprensione

LA REVISIONE LEGALE DEI CONTI La comprensione LA REVISIONE LEGALE DEI CONTI La comprensione dell impresa e del suo contesto e la valutazione dei rischi di errori significativi Ottobre 2013 Indice 1. La comprensione dell impresa e del suo contesto

Dettagli

Certificazione dei Sistemi di Gestione per la Qualità (Norma UNI EN ISO 9001:2008)

Certificazione dei Sistemi di Gestione per la Qualità (Norma UNI EN ISO 9001:2008) di Giampiero Mercuri Responsabile tecnico di certificazione CNIM rubrica Certificazione Certificazione dei Sistemi di Gestione per la Qualità (Norma UNI EN ISO 9001:2008) SECONDA PARTE: lo Stage 2 di Certificazione

Dettagli

BS OHSAS 18001: 2007. Occupational. Health. Safety. Assesments. Series

BS OHSAS 18001: 2007. Occupational. Health. Safety. Assesments. Series BS OHSAS 18001: 2007 Occupational Health Safety Assesments Series Prefazione La Norma è stata sviluppata per essere compatibile con le Norme: ISO 9001:2000 (Qualità) ISO 14001:2004 (Ambiente) Dr.ssa Carlotta

Dettagli

Verifiche e controlli degli impianti idrici all interno degli edifici

Verifiche e controlli degli impianti idrici all interno degli edifici Verifiche e controlli degli impianti idrici all interno degli edifici Pulizia, manutenzione e collaudo delle reti idiriche Gli impianti idraulici prima di essere consegnati all utente devono essere ripuliti

Dettagli

La norma ISO 7218:2007

La norma ISO 7218:2007 La norma ISO 7218:2007 Novità ed implicazioni nella gestione del laboratorio Dr. Angelo Viti ROMA ISS 19-20- Dicembre 2009 Angelo Viti 1/22 Angelo Viti 2/22 Organizzazione generale di un laboratorio di

Dettagli

MODALITÀ ORGANIZZATIVE E PIANIFICAZIONE DELLE VERIFICHE SUGLI IMPIANTI

MODALITÀ ORGANIZZATIVE E PIANIFICAZIONE DELLE VERIFICHE SUGLI IMPIANTI Pagina:1 di 6 MODALITÀ ORGANIZZATIVE E PIANIFICAZIONE DELLE VERIFICHE SUGLI IMPIANTI INDICE 1. INTRODUZIONE...1 2. ATTIVITÀ PRELIMINARI ALL INIZIO DELLE VERIFICHE...2 3. PIANO OPERATIVO DELLE ATTIVITÀ...2

Dettagli

Rev. 00. AUDIT N DEL c/o. Auditor Osservatori DOCUMENTI DI RIFERIMENTO. Legenda: C = Conforme NC = Non conforme Oss = Osservazione.

Rev. 00. AUDIT N DEL c/o. Auditor Osservatori DOCUMENTI DI RIFERIMENTO. Legenda: C = Conforme NC = Non conforme Oss = Osservazione. AUDIT N DEL c/o AREE DA VERIFICARE GRUPPO DI AUDIT Lead Auditor Auditor DOCUMENTI DI RIFERIMENTO Auditor Osservatori Legenda: C = Conforme NC = Non conforme Oss = Osservazione Pagina 1 di 19 Rif. 14001

Dettagli

LE NORME DELLA SERIE EN 45000

LE NORME DELLA SERIE EN 45000 LE NORME DELLA SERIE EN 45000 Le EN 45000 riguardano il processo di accreditamento di: laboratori di prova; organismi di accreditamento dei laboratori di prova; organismi di certificazione di prodotto;

Dettagli

Appendice III. Competenza e definizione della competenza

Appendice III. Competenza e definizione della competenza Appendice III. Competenza e definizione della competenza Competenze degli psicologi Lo scopo complessivo dell esercizio della professione di psicologo è di sviluppare e applicare i principi, le conoscenze,

Dettagli

ISO 15189 2007: Laboratori Medici particolari requisiti per la qualità e la competenza

ISO 15189 2007: Laboratori Medici particolari requisiti per la qualità e la competenza ISO 15189 2007: Laboratori Medici particolari requisiti per la qualità e la competenza Dr.ssa Eletta Cavedoni Cosmolab srl Tortona Corso di Controllo e Gestione Qualità Università degli Studi di Pavia

Dettagli

Report di valutazione Fiona Clark_Live

Report di valutazione Fiona Clark_Live Report di valutazione Fiona Clark_Live Analysis Aptitude Generato il: 28-gen-2011 Pagina 2 2005-2009 Saville Consulting. Tutti i diritti riservati. Indice Introduzione al report di valutazione... 3 Attitudine

Dettagli

(Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE

(Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE L 86/6 Gazzetta ufficiale dell Unione europea 5.4.2005 II (Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE DECISIONE DELLA COMMISSIONE del 22 marzo 2005 che stabilisce

Dettagli

Analisi con due Velocità

Analisi con due Velocità Analisi con due Velocità Questo documento descrive il metodo di misura di due velocità. Analisi, interpretazione esperienze e documenti complementari si trovano nei manuali del Software PIT-W versione

Dettagli

Dove, Come e Quando cercare la Legionella Diagnostica di laboratorio

Dove, Come e Quando cercare la Legionella Diagnostica di laboratorio Convegno 20 gennaio 2006 ASL 4 Chiavarese Dove, Come e Quando cercare la Legionella Diagnostica di laboratorio Claudio Grillo, U.O. Laboratori e Reti di Monitoraggio Dipartimento ARPAL della Spezia Sommario

Dettagli

APPROVVIGIONARE APPROVVIGIONARE. Rev. Data Causale Redazione Verifica Approvazione. 00 xx/xx/xxxx Prima emissione

APPROVVIGIONARE APPROVVIGIONARE. Rev. Data Causale Redazione Verifica Approvazione. 00 xx/xx/xxxx Prima emissione APPROVVIGIONARE Rev. Data Causale Redazione Verifica Approvazione 00 xx/xx/xxxx Prima emissione INDICE SCOPO DELLA PROCEDURA RESPONSABILITÀ CAMPO DI APPLICAZIONE MODALITÀ OPERATIVE MONITORAGGIO E MISURAZIONE

Dettagli

Il Process Engineering Manual: uno strumento di sussidio pratico alle attività dell ingegnere. Ing. Luigi Ciampitti Coordinatore GdL PEM, AIDIC

Il Process Engineering Manual: uno strumento di sussidio pratico alle attività dell ingegnere. Ing. Luigi Ciampitti Coordinatore GdL PEM, AIDIC Associazione Italiana Di Ingegneria Chimica Il Process Engineering Manual: uno strumento di sussidio pratico alle attività dell ingegnere Ing. Luigi Ciampitti Coordinatore GdL PEM, AIDIC 1.0 I MANUALI

Dettagli

PROCEDURE - GENERALITA

PROCEDURE - GENERALITA PROCEDURE - GENERALITA Le PROCEDURE sono regole scritte, utili strumenti di buona qualità organizzativa, con le quali lo svolgimento delle attività viene reso il più possibile oggettivo, sistematico, verificabile,

Dettagli