OSSERVATORIO REGIONALE
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1 Direzione Generale Programmazione Territoriale e Sistemi di Mobilità. Assessorato Programmazione e sviluppo territoriale, Cooperazione col sistema delle autonomie, Organizzazione. Servizio Politiche Abitative. Amministrazione Provinciale di Forlì-Cesena OSSERVATORIO REGIONALE DEL SISTEMA ABITATIVO Rapporto Provinciale 2010 a cura di:
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3 PROGETTO O.R.S.A. (OSSERVATORIO REGIONALE DEL SISTEMA ABITATIVO) Promosso da: Assessorato Programmazione e Sviluppo Territoriale. Cooperazione col sistema delle autonomie. Organizzazione. e Amministrazione Provinciale di Forlì-Cesena Assessorato Welfare e allo Sviluppo economico pag. 3 di 139
4 Committente: Amministrazione provinciale di Forlì-Cesena Assessorato Servizio Ufficio Welfare e allo Sviluppo economico Servizio Politiche Sociali, Cultura, Pari opportunità e Relazioni Internazionali Politiche Abitative, Sanità, Pace e Diritti Umani Unità di Ricerca O.R.S.A.: Raffaele Lungarella Anna Baldisserri Elena Bortolotti Carlo Foresti Sara Brondelli Barbara Petrachin Daniele Ganapini Regione Emilia-Romagna - Responsabile del Servizio Politiche Abitative Responsabile del Progetto ORSA per la Regione Emilia-Romagna NuovaQuasco ricercatrice NuovaQuasco ricercatrice senior NuovaQuasco coordinatore delle rilevazioni del progetto O.R.S.A. NuovaQuasco rilevatrice NuovaQuasco rilevatrice NuovaQuasco - Responsabile Area Politiche Abitative e Qualità Edilizia Responsabile del Progetto ORSA per NuovaQuasco Si ringraziano per il loro contributo: l Agenzia del Territorio e l Agenzia delle Entrate; le Amministrazioni Regionale, Provinciali, Municipali e le ACER dell Emilia-Romagna; le associazioni regionali di categoria ANCE, Arcab-Legacoop, Federabitazione-Confcooperative e AGCI; la Banca d Italia, l ERVET, gli Istituti Guglielmo Tagliacarte e ISTAT; le organizzazioni sindacali regionali UIL CISL e CGIL e provinciali di categoria di Bologna, Forlì-Cesena, Modena e Piacenza; l Unioncamere Emilia-Romagna e in particolare il personale direttamente contattato nel corso della ricerca. Versione del mese di luglio 2010 pag. 4 di 139
5 Indice PREMESSA 7 I. CONTESTO SOCIOECONOMICO... 9 I.1. LA POPOLAZIONE... 9 I.2. LA POPOLAZIONE STRANIERA I.3. LA STRUTTURA PER ETÀ DELLA POPOLAZIONE I.4. LE FAMIGLIE I.5. LE TENDENZE DEMOGRAFICHE I.6. I REDDITI II. CONDIZIONE DELLE FAMIGLIE E FENOMENO ABITATIVO II.1. PATRIMONIO E REDDITI DELLE FAMIGLIE II.2. LA SPESA PER L ABITAZIONE II.3. I PRESTITI PER LA CASA II.4. GLI ACQUISTI CON MUTUO IPOTECARIO II.5. LE SOFFERENZE BANCARIE III. LOCAZIONI, SFRATTI E POLITICHE ABITATIVE III.1. I LIVELLI DELLE LOCAZIONI III.2. GLI SFRATTI III.3. L EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA III.4. IL FONDO SOCIALE PER L AFFITTO III.5. LE POLITICHE ABITATIVE IV. PARCO ALLOGGI ED ATTIVITA EDILIZIA IV.1. L ATTIVITÀ EDILIZIA IV.2. IL PATRIMONIO IMMOBILIARE RESIDENZIALE V. MERCATO IMMOBILIARE E ASPETTI COLLEGATI V.1. L ANDAMENTO DEL MERCATO IMMOBILIARE V.2. L ANDAMENTO E I LIVELLI DEI PREZZI IMMOBILIARI V.3. PREZZI DI COMPRAVENDITA E VARIAZIONI VI. CONTESTO SOCIO-ECONOMICO E QUADRO RIASSUNTIVO VI.1. LO SCENARIO REGIONALE VI.2. CONTESTO SOCIO-ECONOMICO PROVINCIALE VI.3. RIEPILOGO E RIFLESSIONI VI. APPENDICE pag. 5 di 139
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7 PREMESSA Per una quota sempre maggiore di popolazione la casa, che nell intimo delle persone rappresenta un luogo di socialità, benessere ed identità, costituisce un problema o un emergenza. Se le abitazioni presenti sul territorio paiono in numero adeguato alla popolazione residente, le famiglie bisognose di un alloggio o quelle in difficoltà nel mantenimento dello stesso risultano sempre più numerose. Molteplici sono i fattori che hanno contribuito ad aggravare il problema mai estinto dell alloggio. La crisi economica che sta investendo il nostro paese, al pari dell intero mondo occidentale, determinando una drastica riduzione dell occupazione proprio quando le famiglie, incoraggiate dal modesto costo del denaro e dagli elevati canoni di locazione, avevano optato per l acquisto dell abitazione con indebitamenti fino al 100% del valore degli immobili acquisiti. Il mercato immobiliare che stretto nelle proprie logiche di profitto non ha saputo rispondere al fabbisogno proveniente dalle fasce più deboli della popolazione. I fenomeni sociali e demografici, quali l invecchiamento della popolazione e l immigrazione straniera, che si traducono in una contrazione delle dimensioni medie dei nuclei familiari e soprattutto nella riduzione dei percettori di reddito all interno delle famiglie. Le Amministrazioni locali si trovano così a far fronte al problema in carenza di finanziamenti e con la consapevolezza del territorio quale risorsa primaria e non infinita, da qui la necessità di dati quantitativi e qualitativi sul reale fabbisogno abitativo nei suoi differenti aspetti. L Osservatorio Regionale del Sistema Abitativo finalizzato a sostenere le Amministrazioni locali nel determinare l entità e le caratteristiche del fabbisogno abitativo ne disegna un immagine costruita sulle informazioni statistiche disponibili (istituzionali) e su altre opportunamente mirate e autonomamente realizzate in ambito locale. I temi di osservazione spaziano dal contesto socioeconomico, in cui si prendono in esame gli aspetti legati a fenomeni sociali ed economici locali, agli andamenti del mercato immobiliare o delle locazioni, gli sfratti e le politiche abitative, ma quello che riteniamo essere il punto di forza dell Osservatorio è il sistema di coinvolgimento del panel di soggetti individuati localmente tra operatori del mercato, rappresentanze di associazioni di categoria o sindacali, funzionari degli enti pubblici locali ed altri soggetti ritenuti validi conoscitori del territorio in cui operano (Testimoni privilegiati), consultati per mezzo di interviste e collegialmente nei Focus Group realizzati in ogni provincia aderente al progetto. pag. 7 di 139
8 Ne deriva un immagine che, preoccupante sotto molti punti di vista, non è in grado di quantificare puntualmente il fabbisogno di abitazioni presente sul territorio ma ne descrive molte caratteristiche utili alla sua individuazione. pag. 8 di 139
9 I.1. La popolazione I. CONTESTO SOCIOECONOMICO Al 1 gennaio 2010 in provincia di Forlì-Cesena si contano residenti che, in riferimento all anno precedente, indicano un incremento demografico pari all 1,1%, in valore assoluto corrisponde a persone. Tabella I.1. Popolazione residente al 1 gennaio 2009 e 2010 per Comune, differenze in valore assoluto e percentuale, incidenza sul totale Comune di residenza Popolazione 01/01/2009 Popolazione 01/01/2010 pag. 9 di 139 Differenza v.a Differenza % Incidenza sul totale% Bagno di Romagna ,1 1,6 Bertinoro ,3 2,8 Borghi ,8 0,7 Castrocaro Terme ,4 1,7 Cesena ,7 24,5 Cesenatico ,7 6,5 Civitella di Romagna ,3 1,0 Dovadola ,8 0,4 Forlì ,2 30,0 Forlimpopoli ,8 3,3 Galeata ,1 0,6 Gambettola ,9 2,6 Gatteo ,0 2,2 Longiano ,3 1,7 Meldola ,6 Mercato Saraceno ,7 1,8 Modigliana ,2 1,2 Montiano ,3 0,4 Portico e S. Benedetto ,4 0,2 Predappio ,1 1,7 Premilcuore ,2 0,2 Rocca San Casciano ,7 0,5 Roncofreddo ,5 0,9 San Mauro Pascoli ,3 2,8 Santa Sofia ,6 1,1 Sarsina ,2 0,9 Savignano sul Rubicone ,1 4,4 Sogliano al Rubicone ,5 0,8 Tredozio ,3 Verghereto ,1 0,5 Provincia ,1 su Regione 8,9 Comprensorio di Forlì ,0 47,6 Comprensorio di Cesena ,3 52,4 Regione ,3 Fonte dati: elaborazione NuovaQuasco su dati Regione Emilia Romagna
10 Nota: al 1 gennaio 2010 la popolazione regionale oltre al naturale incremento di popolazione presenta un aumento pari a unità corrispondenti ai residenti nei nuovi comuni emiliano-romagnoli annessi per effetto della Legge 117/2009. L incremento demografico non è omogeneamente distribuito su tutto il territorio provinciale, interessa solo 22 dei 30 comuni appartenenti alla provincia e di questi solamente 13 mostrano aumenti superiori alla media provinciale (1,1%), mentre 6 di essi con incrementi superiori alla media regionale (1,3%): Bertinoro, Borghi, Cesenatico, Gatteo, Mercato Saraceno, S. Mauro Pascoli, Sogliano al Rubicone. La figura I.1 rappresenta la mappa della provincia di Forlì-Cesena con i confini comunali e, in grigio più chiaro (nelle stampe a colori in verde), i comuni che hanno registrato incrementi percentuali superiori alla media provinciale ed in grigio più scuro (nelle stampe a colori in azzurro) i comuni che invece hanno segnato decrementi demografici. Figura I.1. Mappa della provincia pag. 10 di 139
11 Dei 6 comuni in contrazione demografica (Modigliana, Portico, Predappio, Premilcuore, Rocca S. Casciano e Verghereto) 5 ricadono nel comprensorio di Forlì che complessivamente registra un aumento di popolazione inferiore alla media provinciale ed anche del comprensorio di Cesena. Relativamente ai capoluoghi, tuttavia, la popolazione di Forlì aumenta percentualmente più di quella di Cesena. Nella tabella I.2. è indicata la popolazione residente nei comuni della provincia ai censimenti dal dopoguerra ad oggi (i dati dal 2002 al 2010 sono invece di origine anagrafica), nelle ultime due righe, inoltre, sono indicate le variazioni demografiche annue (in valore percentuale). Nel confronto tra la provincia di Forlì-Cesena e la regione si può constatare come le popolazioni di entrambi i territori pur registrando variazioni di volta in volta differenti risultino in aumento per tutto il periodo, anche se nell insieme la popolazione regionale registra un incremento leggermente superiore (la variazione demografica della regione è pari a circa il 24,0% mentre in provincia è circa il 21,0%). A livello comunale gli andamenti demografici paiono molto diversificati, oltre la metà dei territori ha minor popolazione al che al censimento del 1951 (17 casi su 30), si tratta di tutti quei Comuni situati nella porzione più interna della provincia (quella posta più ad ovest). Per contro nei Comuni nord-orientali della provincia si determinano incrementi demografici molto consistenti, in particolare nei Comuni costieri (Gambettola, Gatteo, San Mauro Pascoli e Savignano sul Rubicone) tra il 1951 ed il 2010 la popolazione risulta quasi triplicata. Il saldo complessivo della popolazione è determinato dalla sommatoria delle sue diverse componenti e tra queste sono due che influiscono in misura determinante, il saldo naturale ed il saldo migratorio. Nella tabella I.3. sono proprio riprodotti i valori assunti dalle due componenti del saldo complessivo negli anni dal 1987 al 2009 per la provincia di Forlì-Cesena e per l intera regione. In essa si può verificare come il saldo naturale oltre ad assumere valori assoluti minori risulti sempre negativo mentre quello migratorio oltre ad essere sempre positivo assume valori crescenti di anno in anno. All interno del saldo migratorio, poi, si osservino gli andamenti delle sub-componenti saldo migratorio da Italia (cioè il conteggio algebrico delle entrate ed uscite di popolazione residente verso altri comuni italiani) e saldo migratorio da estero (cioè il conteggio algebrico delle entrate ed uscite di popolazione residente verso altri paesi), la prima raggiunge il suo picco massimo nei primi anni 2000 per poi cominciare a diminuire mentre la seconda, sempre in aumento, prende il sopravvento proprio a partire da quegli anni. Questi andamenti verificati per la provincia risultano analoghi anche in regione. pag. 11 di 139
12 Tabella I.2. Serie storica della popolazione residente nella provincia di Forlì-Cesena dal dopoguerra da oggi Comuni di residenza cens. cens. cens. cens. cens. cens Bagno di Romagna Bertinoro Borghi Castrocaro T. e T. S Cesena Cesenatico Civitella di Romagna Dovadola Forli' Forlimpopoli Galeata Gambettola Gatteo Longiano Meldola Mercato Saraceno Modigliana Montiano Portico e San B Predappio Premilcuore Rocca San Casciano Roncofreddo San Mauro Pascoli Santa Sofia Sarsina Savignano sul R Sogliano al R Tredozio Verghereto Provincia Regione Variazioni in percentuale di ogni anno sul precedente Provincia - 0,72% 2,45% 4,37% -0,13% 2,84% 0,24% 0,79% 1,18% 1,30% 0,92% 0,89% 1,34% 1,30% 1,11% Regione - 3,5% 4,9% 2,9% -1,2% 1,9% 1,3% 0,6% 1,0% 1,2% 0,9% 0,9% 1,2% 1,5% 1,3% Fonte dati: elaborazione NuovaQuasco su dati Regione Emilia Romagna pag. 12 di 139
13 Tabella I.3. Componenti dei saldi demografici della provincia di Forlì-Cesena e della regione Emilia-Romagna serie storica Provincia di Forlì-Cesena Regione Emilia-Romagna Anno Naturale Migratorio Migratorio da Italia Migratorio da estero Saldo totale Naturale Migratorio Migratorio da Italia Migratorio da estero Saldo totale Fonte dati: elaborazione NuovaQuasco su dati Regione Emilia Romagna Per ragioni di sintesi non è stato possibile inserire nel documento la serie storica dei movimenti della popolazione di tutti i comuni della provincia ma esaminandone le componenti per un periodo più ristretto (dal 2000 al 2009) si sono rilevate delle peculiarità: alcuni comuni che, contrariamente a quanto asserito in precedenza relativamente ai valori provinciali, segnano saldi naturali sempre positivi (Borghi, Gambettola, Gatteo, Longiano, San Mauro Pascoli e Savignano sul Rubicone) ed altri comuni in cui la componente migratoria da Italia prevale su quella da estero (Bertinoro, Borghi, Forlimpopoli, Gatteo e Longiano). Nell insieme si tratta proprio di quei comuni segnalati all inizio del paragrafo per gli elevati incrementi demografici. pag. 13 di 139
14 I.2. La popolazione straniera Pur avendo osservato l importanza dei flussi migratori da altre regioni del Paese, i flussi dall estero non sono certo trascurabili ed anzi, negli ultimi due anni, rappresentano l origine più frequente dei nuovi cittadini residenti in provincia di Forlì-Cesena. Tabella I.4. Comune di residenza Popolazione straniera residente al 1 gennaio 2009 e 2010 per Comune, variazioni percentuali sull anno precedente, incidenza sul totale della popolazione residente e la ripartizione territoriale Popolazione al 01/01/2009 Popolazione al 01/01/2010 Differenza % Incidenza sulla popolazione Incidenza territoriale Bagno di Romagna ,7 6,4 1,0 Bertinoro ,4 7,5 2,1 Borghi ,3 7,0 0,5 Castrocaro Terme e T. S ,1 11,5 1,9 Cesena ,1 8,7 21,4 Cesenatico ,2 8,8 5,7 Civitella di Romagna ,7 15,3 1,5 Dovadola ,9 10,8 0,5 Forli' ,2 10,6 32,1 Forlimpopoli ,8 8,5 2,8 Galeata ,0 20,3 1,3 Gambettola ,9 10,4 2,8 Gatteo ,0 12,4 2,8 Longiano ,8 7,0 1,2 Meldola ,6 12,6 3,3 Mercato Saraceno ,3 9,9 1,8 Modigliana ,0 9,4 1,2 Montiano ,0 7,1 0,3 Portico e San Benedetto ,3 5,9 0,1 Predappio ,1 9,3 1,6 Premilcuore ,8 13,2 0,3 Rocca San Casciano ,9 5,0 0,3 Roncofreddo ,7 10,0 0,9 San Mauro Pascoli ,6 12,4 3,5 Santa Sofia ,3 11,0 1,2 Sarsina ,3 7,2 0,7 Savignano sul Rubicone ,4 13,9 6,2 Sogliano al Rubicone ,3 9,6 0,8 Tredozio ,0 4,1 0,1 Verghereto ,5 4,8 0,2 Provincia ,1 9,9 8,4 Regione ,8 10,5 Fonte dati: elaborazione NuovaQuasco su dati Regione Emilia Romagna All 1 gennaio del 2010 si contano cittadini stranieri residenti, in più rispetto alla medesima data del Il raffronto con la popolazione complessiva definisce una incidenza media della popolazione straniera pari al 9,9%, valore leggermente inferiore a quello medio regionale che invece risulta pari al 10,5%. pag. 14 di 139
15 Anche nel caso dei cittadini stranieri la distribuzione territoriale nell ambito della provincia non risulta certo omogenea, si pensi che solamente nei comuni capoluogo si concentra oltre il 50% della popolazione straniera della provincia (Forlì 32,1%, Cesena 21,4%), nonostante ciò le incidenze sul totale della popolazione rimangono al 10,6% per Forlì ed addirittura all 8,6% per Cesena, valore inferiore alla media regionale (10,5%). Per contro numerosi ambiti dove la presenza straniera raggiunge quote di popolazione importanti: Galeata dove i 508 stranieri residenti rappresentano oltre il 20% della popolazione complessiva, Civitella di Romagna dove i 588 stranieri superano il 15% dei residenti, Savignano sul Rubicone, Meldola e Gatteo con incidenze superiori al 12%. Altri territori che invece paiono poco permeabili al fenomeno: Rocca San Casciano, Tredozio e Verghereto in cui si contano meno di 5 cittadini stranieri ogni 100 residenti. Nella Figura I.2. sono rappresentati graficamente i confronti tra le serie storiche della popolazione straniera e della popolazione non straniera per la provincia di Forlì-Cesena e per l intera regione, non si rilevano sostanziali differenze: mentre la popolazione straniera cresce in tutto il periodo in entrambi i casi, il numero dei cittadini non stranieri cresce molto più debolmente. Le scale di riferimento dei grafici, diverse, accentuano il fenomeno ma la composizione degli istogrammi non lascia spazio ad ambiguità: sembra in atto una sostituzione della popolazione. Figura I.2. Andamento demografico della provincia di Forlì Cesena : confronto tra italiani e stranieri Emilia-Romagna Provincia di Forlì-Cesena Stranieri Non stranieri Stranieri Non stranieri Fonte dati: elaborazione NuovaQuasco su dati Regione Emilia Romagna fonte ISTAT pag. 15 di 139
16 I.3. La struttura per età della popolazione Le caratteristiche del movimento della popolazione e dei flussi migratori descritte nelle pagine precedenti trovano evidenza anche su altri aspetti demografici, primo fra tutti l età della popolazione. Partendo proprio dall età media nella figura I.3. sono poste a confronto quelle dei residenti in provincia di Forlì-Cesena con quelle dei residenti in Emilia-Romagna nel periodo Le due curve evidenziano chiaramente l invecchiamento subito dalla popolazione nel corso del tempo, si parte nel 1988 con un età media inferiore ai 42 anni per la regione e di poco superiore ai 40 (40,4 anni) per la provincia e si arriva al 2009 con circa 44,85 anni per la regione e 44,61 per Forlì-Cesena. Ad una lettura più attenta, oltre alla riduzione del divario d età, si possono riconoscere altri elementi che contribuiscono a diversificare i due territori. Nel caso dell Emilia-Romagna si può rilevare che l età media aumenta con minor intensità fino al 2007 quando raggiunge il valore massimo di 44,93 anni, da quel momento comincia a diminuire lievemente fino al valore di 44,85 al Per quanto concerne la provincia di Forlì-Cesena, invece, l età media oltre a crescere con maggior intensità, cresce indefinitamente per tutto l arco temporale rappresentato in figura. Figura I.3. Serie storica dell età media della popolazione in provincia di Forlì-Cesena ed in regione Emilia-Romagna Forlì-Cesena Emilia-Romagna Fonte dati: elaborazione NuovaQuasco su dati Regione Emilia Romagna fonte ISTAT pag. 16 di 139
17 Tabella I.5. Popolazione residente per classi di età al 1 gennaio 2010 per Comune e incidenza sulla popolazione totale Comuni v.a oltre 65 Incidenza (%) v.a. Incidenza (%) v.a. Incidenza (%) v.a. Incidenza (%) Bagno di Romagna , , , , Bertinoro , , , , Borghi , , , , Castrocaro T. T. S , , , , Cesena , , , , Cesenatico , , , , Civitella di R , , , , Dovadola , , , , Forli' , , , , Forlimpopoli , , , , Galeata , , , , Gambettola , , , , Gatteo , , , , Longiano , , , , Meldola , , , , Mercato Saraceno , , , , Modigliana , , , , Montiano , , , , Portico e San B , , , ,3 803 Predappio , , , , Premilcuore 85 10, , , ,2 827 Rocca San Casciano , , , , Roncofreddo , , , , San Mauro Pascoli , , , , Santa Sofia , , , , Sarsina , , , , Savignano sul R , , , , Sogliano al R , , , , Tredozio , , , , Verghereto , , , , Provincia , , , , Comp. di Forlì , , , , Comp. di Cesena , , , , Regione , , , , Fonte dati: elaborazione NuovaQuasco su dati Regione Emilia Romagna Totale Nelle tabelle I.5 e I.6 troviamo la ripartizione per alcune fasce d età (lavorativa e non lavorativa) della popolazione complessiva nella prima e dei soli cittadini stranieri residenti nei comuni della provincia, nella seconda. Partendo da quella riferita alla popolazione nel complesso e riferendoci al totale provinciale posto a confronto con i dati regionali si rileva come l incidenza delle diverse pag. 17 di 139
18 classi d età sia sufficientemente analoga, lievi differenze si osservano all interno delle due fasce d età lavorativa, leggermente più elevata la più giovane in provincia di Forlì- Cesena e lievemente più modesta quella più anziana. Tabella I.6. Popolazione straniera residente per classi di età al 1 gennaio 2009 per Comune, incidenza sul totale Comuni v.a oltre 65 Incidenza (%) v.a. Incidenza (%) pag. 18 di 139 v.a. Incidenza (%) v.a. Incidenza (%) Bagno di Romagna 55 14, , ,7 4 1,0 394 Bertinoro , , ,6 13 1,6 815 Borghi 36 18, , ,3 3 1,6 190 Castrocaro Terme e T. S , , ,6 14 1,9 756 Cesena , , , , Cesenatico , , ,7 57 2, Civitella di Romagna , , ,1 7 1,2 588 Dovadola 34 18, , ,3 8 4,3 186 Forli' , , , , Forlimpopoli , , ,9 34 3, Galeata , , ,9 6 1,2 508 Gambettola , , ,4 24 2, Gatteo , , ,6 22 2, Longiano , , ,7 7 1,5 478 Meldola , , ,5 17 1, Mercato Saraceno , , ,5 18 2,6 691 Modigliana , , ,6 13 2,9 454 Montiano 33 27, , ,5 2 1,7 120 Portico e San Benedetto 4 8, , ,0 0 0,0 47 Predappio , , ,9 10 1,7 603 Premilcuore 21 19, , ,8 3 2,8 109 Rocca San Casciano 17 16, , ,4 1 1,0 102 Roncofreddo 64 18, , ,8 5 1,5 338 San Mauro Pascoli , , ,2 47 3, Santa Sofia , , ,3 6 1,3 471 Sarsina 50 18, , ,5 4 1,5 268 Savignano sul Rubicone , , ,8 57 2, Sogliano al Rubicone 61 19, , ,9 7 2,3 311 Tredozio 13 24, , ,6 1 1,9 54 Verghereto 14 14, , ,4 0 0,0 96 Provincia , , , , Regione , , , , Fonte dati: elaborazione NuovaQuasco su dati Regione Emilia Romagna A livello comunale la distribuzione appare invece abbastanza diversificata, soprattutto per quanto concerne le fasce d età più giovane (0-14 anni) e più anziana (oltre 65 anni) nei Comuni descritti in forte crescita demografica o, per contro, in forte contrazione. Avviene così che a fronte di un valore medio provinciale pari al 13,2% si rilevino incidenze della fascia 0-14 anni superiori al 15% (per esempio a Borghi, Gatteo, Longiano, San Mauro Pascoli e Savignano sul Rubicone) e, analogamente, a fronte di una incidenza media del 22,2% si osservino incidenze della popolazione con oltre 65 Totale
19 anni molto più elevate, fino ai casi estremi di Portico e San Benedetto o Premilcuore dove la gli ultrasessantacinquenni rappresentano rispettivamente il 32,3 % ed il 34,2% della popolazione residente. Situazione completamente rovesciata se si considerano i soli cittadini stranieri per i quali la quota in età lavorativa supera abbondantemente i tre quarti del totale (tra i 15 ed i 64 anni ricade infatti il 77,7% degli stranieri), si osservi inoltre la quota veramente modesta di cittadini con 65 anni o più (pari al solo 2,1% del totale). Nel caso dei cittadini stranieri, poi, si rileva facilmente come la distribuzione per fasce d età sia indipendente dal territorio. Le differenze territoriali, a volte anche consistenti, paiono piuttosto legate ad una distribuzione casuale o, al limite, all entità della presenza straniera. Nella figura I.4. è mostrata una rappresentazione grafica delle due distribuzioni che ne evidenzia bene le differenze: gli istogrammi riferiti ai cittadini stranieri spostati verso le fasce d età più giovani e quelli della popolazione non straniera evidentemente spostati verso le età più elevate. Figura I.4. Popolazione per classi di età in Provincia di Forlì-Cesena e in Regione Emilia- Romagna al 1 gennaio 2010 Popolazione residente straniera e non straniera, per classi d'età, a c onfronto % anni anni anni 65 e oltre Non stranieri Stranieri Fonte dati: elaborazione NuovaQuasco su dati Regione Emilia Romagna pag. 19 di 139
20 I.4. Le famiglie La famiglia, che rappresenta la forma più basilare di aggregazione della popolazione, risente direttamente dei fenomeni demografici finora descritti: l allungamento della vita media, gli stili di vita (singles), il continuo aumento delle separazioni, la mobilità del lavoro, l immigrazione ed altri fenomeni sociali più o meno recenti e diffusi portano infatti alla contrazione del numero medio dei componenti delle famiglie e ad un continuo aumento del loro numero. Nella tabella I.7. troviamo il numero delle famiglie e la dimensione media per tutti i comuni della provincia a partire dal Considerando il totale provinciale si può constatare come il numero delle famiglie aumenti costantemente mentre le dimensioni si riducono: nell anno 2003 si contano famiglie con una dimensione media di 2,5 componenti per arrivare al 2009 con famiglie per 2,4 componenti in media. In soli sette anni esse aumentano dell 11,4%, incremento che risulta superiore a quello calcolato mediamente in regione (11,0%) e più elevato per il comprensorio di Cesena (+12,6%) che per quello di Forlì (+10,2%). In ambito comunale l aumento del numero di famiglie è generalizzato a quasi tutti i territori, rimane escluso il Comune di Premilcuore dove nel periodo si registra una contrazione pari a -2,3%, con variazioni che si diversificano in modo sensibile. Da segnalare, in particolare, il Comune di Borghi dove il numero delle famiglie è aumentato del 35,1%. In riferimento alle dimensioni del nucleo familiare nella tabella I.8. è indicata la ripartizione delle famiglie, residenti nei comuni della provincia al 1 gennaio 2009, per numero di componenti. Circa un terzo delle famiglie (il 30,0%) sono uni personali, ma esaminando i singoli dati comunali si rilevano casi limite (Portico e San Benedetto 48,0% di famiglie uni personali e Premilcuore 45,5%). Di poco inferiore la quota di famiglie composte da due persone (mediamente il 27,8% del totale) e quote decrescenti all aumentare del numero dei componenti per le altre famiglie. L ultima elaborazione concerne la popolazione residente in provincia al 1 gennaio 2009 per genere e stato civile (tabella I.9.). pag. 20 di 139
21 Tabella I.7. Famiglie residenti e dimensione media per Comune al 31 dicembre di ogni anno Comune N Dim N Dim N Dim N Dim N Dim N Dim N Dim Bagno di R , , , , , , ,4 Bertinoro , , , , , , ,4 Borghi 769 2, , , , , , ,6 Castrocaro T. e T. del Sole , , , , , , ,3 Cesena , , , , , , ,4 Cesenatico , , , , , , ,3 Civitella di R , , , , , , ,4 Dovadola 684 2, , , , , , ,3 Forli' , , , , , , ,3 Forlimpopoli , , , , , , ,2 Galeata , , , , , , ,4 Gambettola , , , , , , ,6 Gatteo , , , , , , ,6 Longiano , , , , , , ,7 Meldola , , , , , , ,4 Mercato S , , , , , , ,4 Modigliana , , , , , , ,3 Montiano 554 2, , , , , , ,6 Portico e S. B , , , , , , ,0 Predappio , , , , , , ,4 Premilcuore 428 2, , , , , , ,0 Rocca San C , , , , , , ,2 Roncofreddo , , , , , , ,5 San Mauro P , , , , , , ,6 Santa Sofia , , , , , , ,4 Sarsina , , , , , , ,4 Savignano R , , , , , , ,6 Sogliano al R , , , , , , ,4 Tredozio 615 2, , , , , , ,1 Verghereto 828 2, , , , , , ,3 Provincia , , , , , , ,4 Comprensorio di Forlì Comprensorio di Cesena Regione , , , , , , ,2 Fonte dati: elaborazione NuovaQuasco su dati demo Istat pag. 21 di 139
22 Tabella I.8 Famiglie per numero di componenti all 1 gennaio 2009 Comune Numero dei componenti Bagno di Romagna 31,3% 24,9% 22,2% 15,3% 5,5% Bertinoro 26,6% 27,9% 22,2% 13,3% 5,9% Borghi 23,7% 24,8% 21,5% 16,3% 8,2% Castrocaro Terme e Terra del Sole 33,7% 28,2% 18,6% 14,2% 4,6% Cesena 29,9% 27,8% 21,1% 14,6% 5,1% Cesenatico 34,2% 24,7% 20,2% 14,5% 4,6% Civitella di Romagna 31,5% 27,3% 20,7% 12,7% 6,6% Dovadola 31,4% 27,2% 21,4% 13,8% 4,9% Forli' 31,2% 29,6% 20,5% 12,6% 4,6% Forlimpopoli 31,8% 28,8% 21,6% 12,0% 3,6% Galeata 29,5% 28,7% 19,7% 13,7% 6,8% Gambettola 22,5% 27,6% 23,3% 17,5% 7,6% Gatteo 25,6% 25,4% 22,8% 17,9% 6,7% Longiano 23,4% 21,8% 26,9% 17,8% 7,8% Meldola 27,2% 30,5% 22,4% 13,6% 4,9% Mercato Saraceno 28,5% 25,5% 21,6% 15,6% 5,8% Modigliana 36,0% 25,6% 21,0% 13,4% 4,8% Montiano 21,0% 28,6% 18,9% 17,7% 9,8% Portico e San Benedetto 48,0% 25,5% 14,8% 8,8% 4,5% Predappio 28,7% 29,6% 21,6% 14,2% 5,2% Premilcuore 45,5% 24,6% 17,5% 9,1% 2,4% Rocca San Casciano 36,9% 28,3% 17,0% 15,4% 3,4% Roncofreddo 26,2% 25,1% 21,6% 17,5% 6,9% San Mauro Pascoli 26,5% 22,5% 21,4% 19,2% 7,2% Santa Sofia 32,4% 27,6% 20,5% 14,2% 5,7% Sarsina 29,1% 28,7% 19,8% 14,9% 6,5% Savignano sul Rubicone 22,9% 26,1% 22,1% 17,8% 8,5% Sogliano al Rubicone 30,1% 25,1% 18,3% 15,6% 6,1% Tredozio 36,6% 29,6% 18,7% 10,2% 2,4% Verghereto 36,2% 25,3% 19,6% 13,7% 5,4% Provincia 30,0% 27,8% 21,0% 14,2% 5,3% Fonte dati: elaborazione NuovaQuasco su dati Regione Emilia Romagna Tabella I.9. Popolazione residente per genere e stato civile all 1 gennaio 2009 Genere Stato civile Celibi/Nubili Coniugati/e Divorziati/e Vedovi/e Totale Valori assoluti Maschi Femmine Totale Valori percentuali Maschi 45,3 50,2 1,8 2,7 100 Femmine 36,7 47,8 2,5 13,0 100 Totale 40,9 48,9 2,2 8,0 100 Fonte dati: elaborazione NuovaQuasco su dati demo Istat pag. 22 di 139
23 I.5. Le tendenze demografiche Nella figura I.5. sono rappresentati gli scenari demografici della provincia di Forlì- Cesena al 2050 elaborati da Demo-Istat secondo tre differenti ipotesi: lo scenario basso tende ad un lievissimo aumento della popolazione, pari all 1,7% rispetto al 2010, mentre gli altri due portano rispettivamente ad incrementi del 14,6% per quello medio ed addirittura del 27,6% per quello alto. Una prima analisi dei risultati pubblicata sul sito web della regione, realizzata a livello regionale ed assumendo l ipotesi intermedia, propone le piramidi per età al 2007 e al 2031, della popolazione complessiva e straniera. Secondo tale ipotesi, si assisterebbe nel tempo a un invecchiamento relativo anche della componente straniera, con una situazione al 2031 di riduzione delle età intermedie (da 64,6 a 60,8%), un leggero aumento della fascia sotto i 15 anni (13%) e un deciso aumento di quella oltre i 65 (da 22,8 a 26,2%) con un permanere di saldi naturali positivi limitato a sole tre province, e ad una sola al 2031: un ringiovanimento reale può derivare quindi solo da aumenti demografici maggiori. Figura I.5. Scenari demografici provinciali Forlì-Cesena Scenario: Basso Scenario: Centrale Scenario: Alto Fonte dati: elaborazione NuovaQuasco su dati Regione Emilia Romagna pag. 23 di 139
24 Figura I.22. Piramidi per età della popolazione residente in provincia di Forlì-Cesena al 1/1/2010 totale straniera Fonte dati: elaborazione NuovaQuasco su dati Regione Emilia Romagna I dati qui a seguito, relativi alle proiezioni su popolazione (tabella I.10.) e famiglie (tabella I.11.), individuano dimensioni mede in calo dai 2,3 componenti del 2004 ai 2,2 del 2014 e ai 2,1 al Tabella I.10. Popolazione residenti per provincia dell Emilia-Romagna. Dati 2004 e proiezioni al 2014 e al 2024 nei tre scenari Area Basso Intermedio Alto Basso Intermedio Alto Bologna Forlì-Cesena Ferrara Modena Piacenza Parma Ravenna Reggio Emilia Rimini Regione Fonte: elaborazione NuovaQuasco su dati Regione Emilia-Romagna, Le famiglie emiliano-romagnole tra passato e futuro pag. 24 di 139
25 Tabella I.11. Famiglie residenti per provincia dell Emilia-Romagna. Dati 2004 e proiezioni al 2014 e al 2024 nei tre scenari Area Basso Intermedio Alto Basso Intermedio Alto Bologna Forlì-Cesena Ferrara Modena Piacenza Parma Ravenna Reggio Emilia Rimini Regione Fonte: elaborazione NuovaQuasco su dati Regione Emilia-Romagna, Le famiglie emiliano-romagnole tra passato e futuro Gli aumenti previsti in provincia riguardano tutti e tre gli scenari e non impongono particolari riflessioni sulla possibilità di localizzazione della nuova popolazione residente sul territorio provinciale nel territorio provinciale stesso. Diversa invece risulta la previsione sul numero di famiglie residenti, dove nei primi dieci anni è pronosticato un aumento variabile dal 12,3% al 15%, tali incrementi portano invece a dover individuare nuove possibili abitazioni sul territorio provinciale. I.6. I redditi Il reddito delle famiglie, disponibile o lordo, costituisce uno degli elementi essenziali per la definizione dei fabbisogni, non solamente abitativi, e per la valutazione della sostenibilità del costo dell abitare intesa come soglia massima tollerabile dell incidenza dell abitazione rispetto al reddito complessivo del nucleo familiare che vi abita. Generalmente gli istituti di credito valutano che qualora la rata di un mutuo superi la quota di un terzo del reddito del nucleo familiare, quel mutuo non sia sostenibile. Si potrebbe adottare il medesimo criterio per valutare la sostenibilità degli alloggi in affitto: qualora il canone dovesse superare un terzo del reddito l alloggio non risulterebbe sostenibile. Le difficoltà sorgono dalla carenza di informazioni sui redditi in generale ed in particolare sui redditi familiari. A tal fine, si può ricorrere all indagine campionaria della Banca d Italia I bilanci delle famiglie italiane nell anno 2008, nella quale è stato utilizzato un campione di famiglie e da cui si evince che il reddito familiare medio annuo in Italia, al netto delle imposte sul reddito e dei contributi previdenziali e assistenziali, è risultato pari a euro. Rispetto alla medesima indagine del 2006 il reddito familiare medio è aumentato dell 1,1% in termini nominali. Deflazionando i redditi, per mezzo del pag. 25 di 139
26 deflattore dei consumi delle famiglie di contabilità nazionale, la variazione del reddito medio familiare risulta pari al 2,6% (il deflattore dei consumi delle famiglie è preferibile all uso dell indice dei prezzi al consumo in quanto contiene informazioni su alcuni beni e servizi consumati dalle famiglie ma non inclusi nell indice dei prezzi al consumo, ad esempio gli affitti imputati). Secondo le definizioni ed i dati utilizzati nell indagine la famiglia media è costituita da 2,5 componenti e da 1,64 percettori di reddito, considerando che nel biennio il numero delle famiglie è cresciuto del 2,2% mentre la popolazione è aumentata del solo 1,5%, il reddito procapite registra una variazione del 3,5% in termini reali, quindi superiore alla variazione del reddito familiare. Come nella rilevazione del 2006 il reddito familiare medio mostra una crescita in termini reali maggiore al Sud e Isole (5,6 per cento) rispetto al centro (3,5 per cento) e al Nord (0,7 per cento), analogamente la variazione del reddito procapite in termini reali è superiore nel Sud e Isole (6,6 per cento); la variazione del Nord (2,4 per cento) supera però quella del centro (1,9 per cento). In generale tuttavia il reddito familiare medio risulta più elevato per le famiglie residenti nel Nord e nel Centro e per le famiglie con capofamiglia laureato, lavoratore indipendente o dirigente, di età compresa tra 41 e 65 anni. I risultati dell indagine sono articolati sul livello nazionale con alcuni approfondimenti a livello di macroarea, per conoscere informazioni a livello provinciale è necessario ricorrere ai dati dell Atlante di competitività delle Regioni e delle Province curato dall Istituto Tagliacarne per conto di Unioncamere. Nella tabella I.12. viene rappresentata la serie storica dal 1995 al 2008 del valore aggiunto, ai prezzi correnti di base espresso in milioni di euro, della provincia di Forlì-Cesena, della regione e dell intero Paese. Nel 2008 il v.a. della provincia di Forlì-Cesena, pari a milioni di euro, costituisce circa l 8,6% del v.a. regionale (che a sua volta rappresenta l 8,9% di quello nazionale). Il valore aggiunto della provincia aumenta di anno in anno con tasso di crescita che risulta superiore sia a quello del v.a. regionale che a quello del Paese: nel periodo il valore aggiunto della provincia di Forlì-Cesena passa da 6.272,5 mln di euro a mln di euro con un incremento pari al 73,6%, nello stesso periodo il v.a. regionale cresce del 68,0% e quello nazionale del 65,5%. I dati in tabella mostrano che, a fronte del considerevole aumento registrato nel 2007 (+7,6%), nel 2008 il v.a. della provincia subisce un assestamento, l incremento risulta così pari allo 0,2%, crescita inferiore a quella dell Emilia-Romagna (+2,8%) e dell Italia (+2,3%). pag. 26 di 139
27 Tabella I.12. Valore aggiunto ai prezzi di base, valori assoluti in min di Euro e composizione per macro aree economiche PROVINCIA DI FORLÌ-CESENA Anni Agricoltura Industria di cui Costr. Servizi v.a. Totale Agricoltura Industria Servizi , ,0 261, , ,5 5,2% 28,4% 66,4% , ,9 296, , ,2 5,2% 27,9% 66,9% , ,6 292, , ,2 4,5% 28,2% 67,3% , ,0 342, , ,8 4,4% 29,0% 66,7% , ,3 356, , ,7 5,2% 28,4% 66,4% , ,2 384, , ,3 4,9% 28,3% 66,9% , ,6 423, , ,4 5,0% 29,6% 65,5% , ,3 411, , ,0 4,1% 30,2% 65,7% , ,7 469, , ,8 4,1% 30,2% 65,6% , ,3 561, , ,2 4,0% 30,8% 65,2% , ,8 609, , ,1 3,3% 31,6% 65,1% , ,2 661, , ,4 3,2% 32,2% 64,5% , ,8 743, , ,3 3,2% 33,0% 63,7% , ,6 761, , ,0 3,3% 32,2% 64,5% REGIONE EMILIA-ROMAGNA Anni Agricoltura Industria di cui Costr. Servizi v.a. Totale Agricoltura Industria Servizi , , , , ,0 4,0% 34,4% 61,6% , , , , ,6 4,0% 34,0% 62,0% , , , , ,0 3,6% 33,7% 62,7% , , , , ,8 3,6% 34,1% 62,3% , , , , ,3 3,6% 33,5% 62,9% , , , , ,5 3,5% 33,3% 63,2% , , , , ,2 3,4% 33,2% 63,3% , , , , ,7 3,0% 33,3% 63,7% , , , , ,8 2,9% 33,1% 64,0% , , , , ,5 3,0% 33,3% 63,8% , , , , ,0 2,5% 33,0% 64,5% , , , , ,9 2,4% 33,6% 64,0% , , , , ,1 2,3% 34,0% 63,6% , , , , ,2 2,4% 33,1% 64,5% ITALIA Anni Agricoltura Industria di cui Costr. Servizi v.a. Totale Agricoltura Industria Servizi , , , , ,8 3,3% 30,3% 66,4% , , , , ,4 3,3% 29,7% 67,0% , , , , ,4 3,2% 29,5% 67,3% , , , , ,0 3,1% 29,4% 67,5% , , , , ,8 3,0% 28,7% 68,3% , , , , ,5 2,8% 28,4% 68,8% , , , , ,1 2,7% 28,1% 69,2% , , , , ,9 2,6% 27,8% 69,7% , , , , ,9 2,5% 27,1% 70,4% , , , , ,2 2,5% 27,0% 70,5% , , , , ,3 2,2% 26,9% 70,9% , , , , ,1 2,1% 27,2% 70,7% , , , , ,0 2,1% 27,5% 70,4% , , , , ,1 2,0% 27,0% 71,0% Fonte dati: Unioncamere Emilia-Romagna pag. 27 di 139
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