Gossuinus e il Chronicon Clarevallense

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1 Gossuinus e il Chronicon Clarevallense Stefano Mula Il volume 1855 bis della Patrologia latina del Migne, ben conosciuto da chi si interessa al nostro Herbertus, ci offre alle colonne un testo di notevole importanza per la storia delle prime collezioni di exempla cistercensi: l'anonimo Chronicon Clarevallense 1. Si tratta di una breve cronaca di Clairvaux dall'anno 1147 fino al 1192, in cui l'autore, un anonimo monaco cistercense, inserisce alcuni dettagli altrimenti a noi sconosciuti, su tre opere della fine del dodicesimo secolo. Si tratta ovviamente del Liber miraculorum di Herbertus (c. 1249B), del pulchrum volumen (c. 1249C) del priore Giovanni, recentemente tornato alla luce grazie agli studi di Brian McGuire che l'ha potuto identificare in un manoscritto della biblioteca di Lione, ma soprattutto di un altro quendam librum miraculorum (c. 1249B), opera dell'altrimenti ignoto monaco di Clairvaux Gossuinus, il quale è citato dall'anonimo autore del Chronicon come la fonte delle informazioni su Herbertus e sul priore Giovanni. Fonte di informazioni sulle altre due collezioni, il liber di Gossuinus per lungo tempo è rimasto un vano nome, senza che ad esso si potesse attaccare nient'altro che le brevi affermazioni sui suoi predecessori e qualche indicazione del contenuto della sua opera inserite all'interno del Chronicon: Apud Berlencuriam sepulta est hoc tempore virgo Christi Emelina, de qua domnus Gossuinus praedictus quaedam mira retulit. (c. 1249C, corsivo mio). Nel complesso, il Chronicon si presentava già così come una fonte fondamentale per la storia dell'evoluzione della letteratura degli exempla nel mondo cistercense. Il passo da compiere per decidere di procedere ad una nuova edizione del Chronicon nel contesto della

2 Stefano Mula Gossuinus e il Chronicon Clarevallense 2 preparazione di una nuova edizione del Liber di Herbertus non era molto lungo, e il nostro gruppo di ricerca aveva quindi deciso farlo, per mettere a disposizione degli studiosi di tutto il mondo un testo affidabile. Il manoscritto su cui sembra essersi basato l'illustre Chiffletius 2 per la sua edizione, ripresa successivamente dal Migne, è stato da tempo identificato. Originariamente di Clairvaux, passato per le mani del famigerato Libri, è ora conservato alla biblioteca Laurenziana di Firenze nel fondo Ashburnham dove è catalogato sotto il numero Bruno Griesser 3 ne pubblicò quasi cinquant'anni fa i ff , contenenti una raccolta di miracoli anonima che, come ben mostrò lo stesso Griesser, costituiscono una delle fonti scritte del Dialogus miracularum di Cesario di Heisterbach. Per questa edizione però il grande studioso cistercense non ebbe l'opportunità di consultare l'originale, ma solo le fotocopie dei fogli necessari alla sua edizione 4, e non si poté quindi accorgere che l'edizione del Chronicon Clarevallense non era completa. Ma ecco il contenuto del manoscritto in questione secondo la descrizione di Léopold Delisle 5 seguita dal Griesser 6 : ff Estratti dalle Vitae patrum ff Passiones S. Jacobi Martyris et Albini Martyris ff Vita di Petrus de Diogilo, priore di Jeully ff Vita Sancti Bernardi di Johannes Eremita 1 Come è ben noto, parte di questo volume riproduce più o meno fedelmente il volume Sancti Bernardi Clarevallensis abbatis genus illustre assertum, pubblicato dal padre Chiffletius a Digione nel Il quale indica solamente che il testo è tratto ex veteri codice ejusdem (i.e. Clairvaux) monasterii. 3 P. Bruno Griesser, O. Cist., "Ein Himmeroder Liber miraculorum und seine Beziehungen zu Caesarius von Heisterbach," in Archiv für mittelreinische Kirchengeschichte 4 (1952), Ibid, p. 257, n Léopold Delisle, "Notice sur des manuscrits du fond Libri conservés à la Laurentienne," in Notices et extraits des manuscrits de la Bibliothèque nationale, 32, Paris, Imprimerie Nationale, 1886, pp , ivi, pp Ibid. p Non avendo ancora potuto avere visione dell'originale, ma solo un microfilm, mi baso per il momento su questa descrizione.

3 Stefano Mula Gossuinus e il Chronicon Clarevallense 3 ff Chronicon Clarevallense ff Estratti dal Dialogus miraculorum di Cesario di Heisterbach ff Altri estratti, preceduti da una intestazione: Hec est adbreuiatio relationum fratris Cesarii monachi de Valle S. Petri Chronicon di nuovo! ff Raccolta di miracoli composta da un monaco cistercense. Il Delisle aveva potuto notare, all'analisi dell'originale, che questa divisione in otto parti è dovuta alla semplice giustapposizione di diversi fascicoli, che lo studioso riteneva comunque originari di Clairvaux. Sfuggì però all'attenzione del Delisle che il fascicolo contenente il Chronicon non fu edito integralmente dal Chiffletius, che ne tralasciò numerosi fogli tanto da renderne necessaria una nuova edizione, che apparirà in un prossimo fascicolo del bollettino Herbertus. Il Chiffletius non considerò evidentemente di grande importanza, e escluse dalla sua edizione, estratti dall'opera o dalle opere di Gossuinus, non solo senza segnalare tale eliminazione, ma addirittura modificando il testo tràdito al fine di nasconderne la presenza. Ecco per esempio come appare nel manoscritto la citazione prima riportata: Apud Berlencuriam sepulta est hoc tempore virgo Christi Emelina, de qua domnus Gossuinus predictus ita retulit. (f. 46 r, corsivo mio) Ita quindi, e non quaedam mira come nell'edizione. Il manoscritto quindi segue con il testo, in questo caso, della vita di Emelina. L'intervento editoriale del Chifflet fu costante, così da far scomparire per alcuni secoli l'unico testimone, ancorché parziale, dell'opera del monaco Gossuinus. Abbiamo ora di nuovo a disposizione degli estratti dai suoi scritti contenenti, in

4 Stefano Mula Gossuinus e il Chronicon Clarevallense 4 particolare, numerosi exempla, la Vita di santa Ascelina 7 e la Vita di santa Emelina 8. Al momento non ho elementi sufficienti per poter affermare che si tratti di frammenti di un'opera unica, e mi rimetto quindi alla tradizione che vuole Gossuinus autore di tre opere differenti 9. La prima impressione è però che l'anonimo autore del Chronicon non faccia differenze tra i testi che inserisce, e che quindi tutti gli estratti siano in definitiva derivati da un'unica e sola opera, il Liber miraculorum di Gossuinus, per molto tempo perduto e ora, almeno in parte, ritrovato. In attesa di poter presentare fra breve l'edizione critica del testo, ecco una breve lista degli estratti, accompagnati dall'indicazione del foglio del manoscritto e, tra parentesi, del corrispondente punto della colonna del volume 185/2 della Patrologia latina: f. 46r (c. 1249C): Apud Berlencuriam sepulta est hoc tempore virgo Christi Emelina, de qua domnus Gossuinus predictus ita retulit Hec Gossuinus. 10 ff. 46r-46v (c. 1249D, prima dell'anno 1181): Ex libello domini Gossuini 11 in melius perficere. ff. 46v -47v (c. 1250A, prima dell'anno 1183): Ex libello domini Gossuini 12 magnificat ex integro. ff. 47v-50r (c. 1250BD): Ex narratione domini Gossuini satis prolixa 13 scribit idem domnus Gossuinus. 7 BHL 721b. Su Ascelina rimando all'articolo di Goffredo Venuta, "Ascelina di Boulancourt" in Bibliotheca sanctorum 2, Roma, 1962, cc BHL Su Emelina rimando all'articolo di Marie-Anselme Dimier, "Emelina di Boulancourt" in Bibliotheca sanctorum 4, Roma, 1964, cc Per esempio, si veda Marie-Anselme Dimier, "Goswino di Boulancourt" in Bibliotheca sanctorum, vol. 7, Roma, 1966, cc Segue un ulteriore episodio della vita della beata cistercense introdotto da Celebre autem narratur de ista Emelina 11 de virgine quedam que ad infernalia ducta fuit tormenta. 12 Una serie di otto brevi exempla.

5 Stefano Mula Gossuinus e il Chronicon Clarevallense 5 ff. 50r-50v (c. 1250D, prima dell'anno 1186): Anno domini Refert dominus Gossuinus de quodam sacerdote ei noto et familiari 14 Hucusque Gossuinus. f. 51r (1151B tra amitterent e Et hoc anno assignantur): Hic potest inseri relatio fratris Cesarii de sermone que habuit laicus monacus ad hunc cardinalem. 15 ff. 51r-52r (c. 1251B, subito prima di Inter haec autem): Anno domini Fertur contigisse 16 Simile quid narratur in libello domini Gossuini in bona vita finem habuit. ff. 52r-52v (c. 1252B, ultima riga, al posto di domnus Gossuinus multa retulit): domnus Gossuinus ista retulit Dei animam" 17 Seguono a questo punto degli estratti di Cesario, dei quali tratteremo più diffusamente nella nostra edizione del Chronicon. Per quanto riguarda in particolare le due Vitae delle sante Emelina e Ascelina, notiamo infine che sono già state pubblicate una prima volta nel Menologium Cisterciense da C. Henriquez e di lì riprese negli Acta Sanctorum 18. A giudicare da un primo confronto tra l'edizione di Henriquez e il manoscritto Ashburnham, è evidente la somiglianza dei due testi, tanto che non sembra azzardata l'ipotesi che il testo base dell'edizione sia stato proprio il nostro manoscritto, al quale Henriquez ha potuto aggiungere la 13 Si tratta della Vita Asceline, una parte della quale è compresa nell'edizione del Chronicon, ma si tratta di un brevissimo estratto. Nel manoscritto, a partire dal f. 49r abbiamo il racconto di alcune visioni (Sequitur de visionibus). 14 Seguono altri otto exempla attribuibili a Gossuinus. 15 Questa piccola nota è intrigante. Dobbiamo dedurne che il manoscritto del Chronicon rappresenta solo la prima bozza di un'opera più vasta che non fu mai finita? Il riferimento a un passo di Cesario, che non compare però nel manoscritto, sembra indicare l'inserzione nel testo di una glossa marginale. Il rinvio è a Dialogus IV, 79 "De sermone monachi illiterati ad Henricum Cardinalem Albanensem. (Cesarii Heisterbacensis monachi Dialogus miraculorum, a cura di Joseph Strange, Colonia-Bonn-Bruxelles, Heberle, 1851, 2 voll., ivi vol. 1 pp ) 16 Seguono sei exempla, dei quali solo il primo non è da attribuire a Gossuinus. 17 Il fascicolo si interrompe su queste parole, nel mezzo della descrizione del viaggio dell'anima di Everardo di Colonia. 18 Per Emelina si veda AASS Octobris XII, Bruxelles, 1867, pp ; l'edizione e il commento dei bollandisti sono alle pp Per Ascelina invece AASS Augusti IV, Anversa, 1739, pp ; edizione e commento alle pp Stiamo preparando una nuova edizione di queste due opere.

6 Stefano Mula Gossuinus e il Chronicon Clarevallense 6 seguente nota tratta probabilmente da un Martirologio cistercense: Sepulta est [Emelina] in Ecclesia Vurlencuriae, et ad tumbam ejus die ac nocte lampas ardet accensa. 19 Lo stesso dicasi per l'edizione della vita di Santa Ascelina. Anche in questo caso i due testi sono fortemente simili, con il testo dell'edizione sempre un po' più breve di quello del manoscritto Ashburnham. Inoltre, il testo ristampato negli Acta Sanctorum è chiaramente ripreso da una cronaca, con l'indicazione dell'anno del Signore , e ciò non fa che confermare la nostra ipotesi. I padri bollandisti nel trattare di Emelina sono invece stati tratti in inganno dall'edizione del Chronicon allora recentemente apparsa nel volume della Patrologia latina, e citano a p. 394 l'errata trascrizione che abbiamo già citato all'inizio di questo articolo, e nella quale il Chiffletius sostituì il tradito ita con quaedam mira, rendendo così differenti due frasi altrimenti uguali. Usando così il testo pubblicato da Migne come supporto all'edizione dell'henrique, si è data l'impressione dell'esistenza di due testi differenti quando in realtà non si tratterebbe che di uno solo, il nostro Chronicon Clarevallense. 19 AASS Octobris XII, p AAAA Augusti IV, p. 653