DISABILITA MOTORIA E ASPETTI RELAZIONALI

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1 DISABILITA MOTORIA E ASPETTI RELAZIONALI

2 I genitori Nelle famiglie la presenza di un figlio con disabilità determina una situazione di sofferenza. Le reazioni della famiglia alla nascita di un figlio con handicap: 1) Shock e trauma 2) Reazioni di difesa 3) Azioni rivolte al miglioramento dell handicap

3 FASI DEL PROCESSO DI ADATTAMENTO DELLA FAMIGLIA IN SITUAZIONE DI HANDICAP PRIMA FASE SECONDA FASE TERZA FASE E la fase dello shock iniziale: i genitori provano un senso di sgomento, dolore e incredulità per il bambino e per se stessi, un senso di impotenza, la sensazione di essere travolti e schiacciati, un blocco della capacità di pensare e agire, con il pensiero fisso su ciò che è successo. E caratterizzata dall azione dei meccanismi di difesa: la negazione della realtà, il rifiuto rivolti all handicap del figlio o alla persona del figlio stesso (non accettandolo come proprio figlio). In alcuni casi si sviluppa una reazione depressiva, in altri il rifiuto si intreccia con i sensi di colpa o di rabbia. Gradualmente si attenuano le reazioni difensive e si cominciano a mettere in atto azioni rivolte al miglioramento della situazione del figlio e al benessere di tutta la famiglia. Può essere utile il confronto con altre famiglie che vivono lo stesso problema.

4 Il bambino portatore di handicap Al di là della reazione della famiglia, il bambino con handicap ha un mondo interno ricco di emozioni e vissuti intensi in relazione alla presenza dell handicap.

5 L interazione con i pari L apparenza fisica riveste un ruolo cruciale: le interazioni con i pari, preferenze sociali, sono influenzate dalle caratteristiche fisiologiche. Ciò genera discriminazione nei confronti dei bambini con disabilità motoria, poiché giudicati meno attraenti.

6 Tuttavia, dagli studi condotti, risulta che i coetanei rivolgono a tali bambini più attenzioni relazionali Con il tempo vi è un relativo calo di attenzioni relazionali poiché essi non conoscono strategie per il mantenimento di interazioni amicali Molto spesso sono rivolti loro comportamenti assistenziali. Un buon equilibrio personale può generare un atteggiamento di più o meno accettazione.

7 La qualità della vita I bambini con PCI (Paralisi Cerebrale Infantile) sono più esposti a rischi per la salute mentale rispetto ai soggetti normodotati. Fra questi bambini si osservano problemi emotivi e/o comportamentali, inoltre, uno degli aspetti principali del problema della disabilità motoria è il dolore che porta difficoltà della vita quotidiana e sul funzionamento scolastico.

8 I domìni della qualità della vita Benessere psicologico Concetto di sé Supporto sociale Ambiente scolastico Risorse economiche Accettazione sociale

9 Patologie delle condotte motorie dovute a un alterazione della relazione io-mondo: La disgrafia L impaccio motorio I tic nervosi La disprassia

10 La disgrafia Cos è? La disgrafia è un disturbo che coinvolge la scrittura di parole e di numeri e l utilizzo del segno grafico. Il soggetto con disgrafia può risultare anche impacciato ed in difficoltà con alcuni compiti di motricità fine.

11 Come si manifesta? scarsa leggibilità; lentezza e stentatezza; disorganizzazione delle forme e degli spazi grafici; scarso controllo del gesto; confusione e disarmonia; rigidità ed eccessiva accuratezza; difficoltà nell atto scrittorio in presenza di crampi o dolori muscolari.

12 Le tipologie di disgrafia (classificazione di Ajuriaguerra) scritture tese: presentano tensione e contrazione del gesto grafico; scritture molli: presentano rilasciamenti e irregolarità; scritture impulsive: caratterizzate da gesto grafico incontrollato in corpo e alla fine di parola. Le scritture impulsive possono essere ulteriormente distinte in molli o rigide ; scritture maldestre: presentano irregolarità e disorganizzazione nella forma dei grafemi e nel movimento complessivo della scrittura; scritture lente e precise: mostrano una iper-strutturazione delle lettere per un eccesso di precisione.

13 Strategie didattiche per disgrafia Fornire uno schema della lezione. Utilizzare organizzatori grafici. Posizionare lo studente vicino l insegnante. Utilizzo di fogli a righe per la matematica. Utilizzo di un pc portatile per prendere appunti.

14 L impaccio motorio Comprende una serie di gesti goffi e pesanti o un impossibilità a ottenere un rilassamento muscolare attivo che può arrivare ad una contrazione cerea e ad un irrigidimento degli arti tipici della catalessia.

15 Come si manifesta? Il bambino può essere goffo o impacciato nei movimenti. Può urtare, rovesciare o far cadere le cose. Il bambino può avere difficoltà con le abilità grosso-motorie (tutto il corpo), le abilità fino motorie (uso delle mani) o entrambe. Il bambino può sviluppare in ritardo alcune capacità motorie Il bambino può mostrare una discrepanza tra le proprie capacità motorie e le capacità in altre aree. Il bambino può avere difficoltà ad acquisire nuove capacità motorie. Una volta acquisite, alcune capacità motorie possono essere eseguite abbastanza bene, mentre altre possono continuare ad essere svolte con scarsi risultati.

16 Il bambino può avere più difficoltà a svolgere attività che richiedono un cambiamento continuo della posizione del corpo oppure quando deve reagire a cambiamenti dell'ambiente. Il bambino può avere difficoltà a svolgere attività che richiedono l'uso coordinato di entrambi i lati del corpo. Il bambino può mostrare uno scarso controllo della postura e uno scarso equilibrio, soprattutto in attività che richiedono equilibrio. Il bambino può avere difficoltà a scrivere in stampatello o a mano libera. Questa capacità implica una continua interpretazione del feedback in merito ai movimenti della mano e la contemporanea pianificazione di nuovi movimenti, ed è un'attività molto difficile per la maggior parte dei bambini affetti da questa patologia.

17 I tic nervosi I tic nervosi sono dei gesti, movimenti o espressioni che una persona compie senza accorgersene ma che sono evidentissimi per chi guarda.

18 Quali possono essere le cause? Fattori Genetici Stress Disturbo dell attenzione e iperattività Disturbo ossessivo compulsivo Infezioni batteriche (nei bambini) Aggressività repressa Affaticamento Stati di ansia

19 Quali sono le tipologie? Tic motori (i più comuni, di carattere improvviso e breve. Si ricordano le varie mioclonie.) Tic vocali (l'emissione di suoni non voluti. Comprende grugniti, parole dette senza intenzione, ecc.) Tic comportamentali (ecolalia, coprolalia, ecc.) Tic distonico (un susseguirsi di movimenti coordinati con un fine inesistente ma presunto, es. saltare ) Tic sensitivo (quando esso è scatenato da una stimolazione esterna, sovente riscontrato nelle persone affette da sindrome di Tourette) Tic transitorio (riscontrabile in età infantile)

20 Strategie per i tic nervosi FARE FINTA DI NIENTE: NON SGRIDARE, NON SOTTOLINEARE, NON MOSTRARE ANSIA O PREOCCUPAZIONE. NON IMITARE, NON FARE GUARDARE ALLO SPECCHIO. LE CONSEGUENZE DI TALI COMPORTAMENTI INVOGLIANO IL PICCOLO A CONTINUARE O, PEGGIO, A FARLO DI NASCOSTO; IN SOSTANZA RINFORZANO IL SINTOMO.

21 La disprassia E l incapacità di compiere movimenti volontari, coordinati tra loro, in funzione di uno scopo. E più frequente nei bambini, comporta problemi nella coordinazione dei movimenti, nello sviluppo della motricità. E causa di goffaggine e deficit percettivi che hanno ricadute su alcuni ambiti dell apprendimento.

22 -CAUSA -RELAZIONI CON I GENITORI

23 Strategie disprassia è importante che scuola, genitori e riabilitatori operino insieme per aiutare il bambino. Chiedere consigli ai professionisti sulle "attività" migliori da svolgere. trovare giochi e astuzie per aiutare il bambino a migliorare il suo coordinamento, la sua motricità globale e la sua motricità fine. incoraggiate e valorizzate ogni piccola cosa che ha realizzato o indovinato e ogni sforzo effettuato.

24 Interventi Per quanto riguarda il trattamento delle disabilità motorie, la prevenzione gioca un ruolo fondamentale. PREVENZIONE PRIMARIA PREVENZIONE SECONDARIA

25 Per tutti i casi di disabilità motoria si ricorre a interventi che hanno la funzione di evitare le complicanze legate alla patologia. Per un buon intervento si deve tener conto: STORICITA GLOBALITA PARTECIPAZIONE ATTIVA QUALITA DELLA VITA PROGRAMMAZIONE PUNTUALE

26 SONO FONDAMENTALI: INTERVENTO RIABILITATIVO SUPPORTO PSICOLOGICO E PEDAGOGICO INTEGRAZIONE

27 Lavoro svolto da: Abate Federico Attilio Bonafede Debora Giovanna Cusumano Maria Grazia Gangarossa Grazia Indelicato Cristina Milione Ilenia Picardo Jessica Rivaldo Rosalia Russello Daniela Scannaliato Jessica

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