2.5 I diversi tipi di grafici ed il loro ordine di studio
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- Erica Di Pietro
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1 I diversi tipi di grafici ed il loro ordine di studio In questo paragrafo sono presentati i principali tipi di grafici che si possono utilizzare per descrivere l andamento dei prezzi e per compiere un primo tipo di analisi tecnica. In particolare, si fanno alcune riflessioni per ciò che concerne la loro costruzione, la scelta della scala per l asse delle ordinate o dei prezzi (aritmetica o logaritmica), le diverse opzioni per l asse dell ascisse (in genere rappresentativo del tempo). In merito a questo ultimo punto si indica anche l ordine di studio in cui vanno analizzati i grafici per avere una corretta conoscenza dei loro trend. Con riferimento al primo aspetto si distinguono essenzialmente tre tipologie di grafici a seconda dei dati di mercato che incorporano (o rappresentano): 1. grafici prezzo, tempo e volumi indicati a parte. Rientrano tra questi il grafico lineare, a barre ed il candlestick; 2. grafici solo prezzo: è il caso del c.d. point & figure, del Kagi e del 3 line break; 3. grafici prezzo, tempo e volumi integrati nel prezzo. Ne sono un esempio l equivolume ed il candlevolume. 1. I grafici della prima categoria prevedono l indicazione dei prezzi sull asse verticale (o delle ordinate, y) e l indicazione dell unità temporale prescelta sull asse orizzontale (o delle ascisse, x). Il livello di volume scambiato in ogni unità temporale di riferimento è rappresentato mediante un istogramma raffigurato in un riquadro a parte, collocato sopra o sotto il grafico del prezzo. Il grafico lineare è quello in cui per ogni unità temporale di riferimento (ora, giorno, settimana) si prende un solo valore, di solito il prezzo di chiusura (giudicato da molti, tra cui Dow, il più significativo per rappresentare l andamento delle contrattazioni), successivamente i punti così determinati vengono uniti dando luogo ad una linea curva. Figura Grafico lineare giornaliero con valori di chiusura e volumi indicati a parte. L asse verticale viene suddiviso in due parti (spesso ¾ per il prezzo e ¼ per i volumi), ognuna con la propria scala di riferimento. Una logica simile si applica in caso di visualizzazione di uno o più indicatori di momento.
2 70 Il grafico a barre, invece, incorpora più informazioni concernenti l andamento del prezzo nella relativa unità temporale: il prezzo massimo, il prezzo minimo, quello di chiusura e talvolta quello di apertura. La distanza tra prezzo massimo e minimo, detta range, individua l escursione di prezzo che si è verificata in quella data unità di tempo e viene rappresentata con una stanghetta (o barra) verticale. Il prezzo di chiusura è indicato con un trattino sulla destra, mentre quello di apertura sulla sinistra. Figura Costruzione di un grafico a barre. Il candlestick è un grafico di origine giapponese che come il bar chart prevede, per ogni unità temporale, la visualizzazione dei quattro prezzi: apertura, massimo, minimo e chiusura, ma a differenza di questo pone maggior enfasi sulla variazione di prezzo intervenuta fra apertura e chiusura: tale distanza è detta real body e viene colorata di verde (o di bianco) se il periodo considerato si è chiuso al rialzo, di rosso (o di nero) se si è chiuso al ribasso. Questa tecnica di rappresentazione, dunque, permette una più veloce interpretazione dei movimenti di mercato e ben si presta alla catalogazione di pattern capaci di fornire attendibili indicazioni sul futuro movimento di prezzo 134. Figura Costruzione di un grafico a candele. 134 Nda. Per pattern si intende un particolare tipo di candela o la combinazione di due o più candele, a cui sulla base dell evidenza empirica, è stato attribuito un preciso significato rialzista o ribassista (di inversione o di continuazione). Le linee verticali sopra o sotto il real body sono rispettivamente dette upper e lower shadows (ossia ombra superiore ed inferiore).
3 71 2. I grafici ove manca la correlazione tra la rilevazione dei prezzi e il tempo 135, tipo il point & figure, sono finalizzati a meglio individuare i cambiamenti di tendenza e trascurano le piccole oscillazioni. In essi, le nuove rilevazioni sull asse delle ordinate e gli spostamenti sull asse orizzontale si verificano solo in caso di variazioni di prezzo pari o superiori a misure preventivamente stabilite, giudicate significative o tali da determinare un inversione di trend. 3. I grafici della c.d. ultima generazione, infine, forniscono in una unica soluzione importanti informazioni non solo sul prezzo ed il tempo, ma anche sulle quantità scambiate e dunque restituiscono ai volumi la dignità di fondamentale indicatore per la valutazione dei movimenti di mercato. * * * Per quanto riguarda l asse delle ordinate (o dei prezzi) è comune usare due tipi di scala dei valori: aritmetica (per periodi inferiori all anno o per i contratti futures) e logaritmica (per analisi di medio-lungo termine superiori ad un anno). La prima, seppur molto impiegata da vari analisti ed operatori, presenta l inconveniente di evidenziare la stessa distanza verticale per una medesima variazione della quotazione in termini assoluti e dunque non si presta ad analisi di medio/lungo termine, più interessate alle variazioni percentuali e alla stima (calcolo) dei possibili prezzi obiettivo. La scala logaritmica supera tali difficoltà ed esprime la stessa distanza verticale per la medesima variazione della quotazione in termini percentuali, qualunque sia il livello del prezzo. In sostanza tale tipo di scala tende a schiacciare i valori più elevati e a dilatare quelli più bassi 136. Figura Scala aritmetica e logaritmica a confronto. 135 Maggi M. - Investire con l analisi tecnica - Bloomberg Investimenti/Egea, Benedetto G. / Miglioli F. - Trading on line - IlSole24Ore, 2000.
4 72 Relativamente all asse delle ascisse, in genere rappresentativo del tempo, si possono fare tre considerazioni: la prima è che di solito, per evitare soluzioni di continuità, si fa riferimento al calendario di borsa e non all anno solare. Per cui, salvo festività, la giornata del venerdì è seguita dalla seduta del lunedì (settimana con 5 giorni lavorativi). La seconda osservazione concerne le possibili opzioni per la scelta dell unità (o compressione) 137 temporale di riferimento, ossia l intervallo fra una rilevazione e l altra (anche detta periodicità). Per i dati intraday si parte dal tick by tick o dal minuto per arrivare all orario e al 120 minuti, talvolta al quattro ore; per i dati end of day si va dal giornaliero all annuale. E evidente che, dati gli inevitabili limiti alla capacità (umana e tecnologica) di visualizzare contemporaneamente un certo numero massimo di dati, più grande è l unità temporale scelta, maggiore è il periodo di tempo che si può rappresentare graficamente e dunque sottoporre ad analisi. In genere, facendo riferimento ai dati end of day ed allo stato attuale della tecnologia 138, un grafico giornaliero copre un periodo pari a 6/18 mesi, un settimanale circa 2/7 anni, un mensile 8/30 anni. Mentre per i dati intraday, come si può verificare, un grafico con rilevazione a cinque minuti permette di rappresentare da 7/8 ore di contrattazioni ad un massimo di quasi cinque sedute (da 7 ore), l orario da due settimane (ovvero 10 sedute da 7/8 ore) a un mese e mezzo (7 settimane di contrattazione da 5 giorni) e così via. Da ultimo è bene sottolineare che in letteratura 139 è abbastanza diffusa la convinzione che per effettuare corrette previsioni (per non dire operazioni vincenti) bisogna partire dall analisi di grafici di lungo periodo fino a scendere a quelli di breve/brevissimo. In tal senso è consigliabile, indipendentemente dalla propria ottica di investimento, dapprima analizzare i grafici annuale, trimestrale e mensile per capire le tendenze di fondo, farsi un idea sul probabile ciclo del possesso decennale che sta attraversando il singolo strumento (o indice) oggetto di analisi, nonché per individuare i possibili obiettivi futuri. Successivamente, per stabilire il momento più opportuno di entrata o uscita dal mercato, è bene indagare i grafici settimanale, giornaliero ed orario (eventualmente anche il cinque minuti, se si tratta di trade di corto respiro o su strumenti derivati). 137 Maggi M. - Investire con l analisi tecnica - Bloomberg Investimenti/Egea, Nda. Precisamente, ai grafici del sito internet (e variando la densità di visualizzazione dei dati da low ad high). 139 Nda. Per tutti si vedano Pring e Murphy nelle rispettive opere più volte citate.
5 73 In conclusione, al fine di favorire la concreta assimilazione di alcuni dei concetti sopra indicati e facendo specifico riferimento al grafico a barre, dapprima, si illustra il principio che è alla base della tecnica di raggruppamento dei singoli dati per visualizzarli secondo la dimensione (o finestra) temporale preferita. Figura Bar charting. Tecnica di raggruppamento dei dati. Una barra (o candela) settimanale rappresenta in sintesi l escursione di prezzo che si è registrata, di norma, nelle cinque sedute giornaliere di borsa aperta (dal lunedì in apertura al venerdì in chiusura). Facendo riferimento a dati intraday è possibile dire che, in genere, una barra oraria rispecchia il movimento di 2 barre da 30 minuti o di 12 da cinque minuti. In questo esempio, alquanto raro, la barra mensile è stata costruita supponendo che la prima seduta di borsa aperta del mese è un lunedì e l ultima un venerdì. Successivamente, scelta la scala temporale mensile, si pongono a confronto i tre grafici appartenenti alla c.d. prima categoria con riguardo ai dati relativi all andamento dell indice azionario S&P 500 nel periodo che va da marzo 1999 a metà ottobre Figura Un confronto tra grafico lineare, a barre e a candele con riferimento all andamento mensile dell indice azionario statunitense S&P 500 nel periodo compreso tra marzo 1999 e metà ottobre Il grafico lineare è stato tracciato usando i valori di chiusura mensili. In tutti e tre i casi la scala dei valori dell asse delle ordinate (dei prezzi) è quella aritmetica. 140 Nda. Grafici scaricati dal sito internet
6 74 Per la descrizione dei grafici, che in questa sede sono stati definiti come, appartenenti alla seconda e terza categoria si rinvia alla letteratura specialistica. Sul punto ci si limita a precisare che dal punto di vista cronologico 141, nel mondo occidentale, sono apparsi prima i grafici lineari e tipo point & figure, poi quelli a barre ed a seguire l equivolume. La c.d. rappresentazione ed analisi a candele giapponesi, in oriente, trova le sue origini intorno al 1600 e faceva riferimento al mercato del riso. Infine, è bene premettere che i concetti e gli strumenti dell analisi grafica, che saranno descritti nei paragrafi successivi, in linea di massima, sono riscontrabili ed applicabili su qualsiasi tipologia di grafico ed in genere danno luogo a risultati simili. Le differenze di interpretazione e di utilizzo sono più o meno marcate a seconda della appartenenza alla medesima categoria. In applicazione del c.d. principio generale di conferma, prima di formulare una qualsiasi previsione o di attuare una decisione operativa, è comunque preferibile effettuare un preliminare confronto tra i risultati ed i segnali ricavati da due differenti grafici (specie lineare e a barre o candele) per verificarne l eventuale coincidenza o discordanza ed in ogni caso per tenerne conto al fine di meglio controllare/seguire il futuro movimento di mercato. 141 Murphy J. J. - Analisi tecnica dei mercati finanziari - ed. italiana Hoeply, 1997.
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