Indagine sulle emissioni di gas serra in aziende bovine da latte della Filiera AQ

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Indagine sulle emissioni di gas serra in aziende bovine da latte della Filiera AQ"

Transcript

1 Antonello cannas AlBerto S. Atzori g. zanirato Indagine sulle emissioni di gas serra in aziende bovine da latte della Filiera AQ 4

2 Indagine sulle emissioni di gas serra in aziende bovine da latte della Filiera AQ

3 Progetto finalizzato con il contributo del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali nell ambito dell attivazione dei Contratti di Filiera D.M. 1 agosto 2013 ISBN Finito di stampare nel mese di dicembre 2013 dalla Litografia SAB - Budrio (BO) 2

4 INDICE Zootecnia ed emissioni di gas serra pag. 5 Indagine sulle emissioni di gas serra in aziende bovine da latte della Filiera AQ » 21 Principali risultati aggregati » 29 Cooperativa Latte Arborea » 35 Cooperativa Assolac » 47 Cooperativa Granlatte » 61 Cooperativa Progetto natura » 75 Strategie di mitigazione delle emissioni nelle aziende bovine da latte » 89 Conclusioni » 100 3

5 Gruppo di Lavoro Dipartimento di Agraria, Università degli Studi di Sassari Responsabile scientifico del progetto: Prof. Antonello Cannas, Professore Ordinario di Nutrizione ed alimentazione animale, Sez. di Scienze Zootecniche Dr. Alberto S. Atzori, Ricercatore in Zootecnica speciale Dr.ssa Maria Gabriella Serra, Dottoranda di ricerca Sez. Ingegneria del Territorio Prof.ssa Lelia Murgia, Professore Associato di Meccanica agraria Dr. Giuseppe Todde, Dottorando di ricerca in Meccanica agraria Sez. Agronomia, coltivazioni erbacee e genetica Prof. Francesco Giunta, Professore Associato di Agronomia e coltivazioni erbacee Prof. Giovanni Pruneddu, Professore Aggregato di Agronomia e coltivazioni erbacee Dr. Pietro Giola, Assegnista di ricerca Ain gronomia e coltivazioni erbacee Prof. Bruno Basso, Professore Ordinario di Agronomia e coltivazioni erbacee, Michigan State University, USA Ringraziamenti I ricercatori del Dipartimento di Agraria dell Università di Sassari desiderano ringraziare per il supporto e la preziosa e continua collaborazione le seguenti aziende e persone: Cooperativa 3A Latte Arborea: Dr. Mauro Panetto, Dr.ssa Agata Marongiu, Dr.ssa Silvia Fiori, Dr. Roberto Cocco, Cooperative Asso.La.C.: Dr. Arnaldo Perfetti Cooperative Granlatte: Dr. Filippo Nettis, Dr. Marcello Pinto Cooperativa Progetto Natura: Dr. Giovanni Capuzzello, Un particolare ringraziamento va a tutti gli Allevatori che hanno messo a disposizione tanto del loro prezioso tempo per l esecuzione di questo studio 4

6 Zootecnia ed emissioni di gas serra 5

7

8 Impatto ambientale della zootecnia Negli ultimi decenni è cresciuta la consapevolezza che tutte le attività umane hanno un forte impatto sull ambiente. È cresciuta di pari passo l esigenza di quantificare la responsabilità ambientale di ogni settore produttivo (agroalimentare in primis) e di comunicare quest ultima al consumatore. Nel caso della zootecnia l impatto ambientale può avvenire in vari modi (consumo di energia, consumo di suolo, inquinamento delle falde, riduzione della biodiversità, etc.). Sicuramente però l impatto che più di tutti ha comportato le maggiori critiche per la zootecnia riguarda la produzione di gas ad effetto serra da parte degli allevamenti zootecnici L effetto serra e il riscaldamento globale La temperatura del pianeta è regolata, fra le varie cose, dalla concentrazione di diversi gas che si trovano nella parte più alta dell atmosfera. Questi gas (soprattutto anidride carbonica, metano, protossido di azoto, chiamati in inglese green house gases, GHG) schermano la terra da sempre, regolando la quantità di calore che essa libera verso lo spazio. Tuttavia nell ultimo secolo la loro concentrazione è aumentata moltissimo, soprattutto per effetto delle attività umane, intrappolando parte dell energia che prima si liberava nello spazio. Ciò sta determinando l aumento della temperatura sulla superficie terrestre, contribuendo al riscaldamento globale. 7

9 L effetto schermante (effetto serra, perché i gas si comportano come il vetro di una serra) è diverso per i diversi gas coinvolti. Per questo gli effetti delle emissioni si uniformano prendendo come riferimento l effetto schermante dell anidride carbonica (CO 2 per i chimici) con la CO 2 equivalente (CO 2 eq.) 1 kg di anidride carbonica = 1 kg di CO 2 equivalente 1 kg di metano (CH 4) = equivalente a 25 kg di CO 2 1 kg di nitrossido di azoto (N 2O) = equivalente a 298 kg di CO 2 8

10 Zootecnia e riscaldamento globale Secondo le stime FAO (FAO, 2013) il settore zootecnico mondiale è responsabile per il 14,5% delle emissioni totali antropogeniche (cioè di origine umana). Considerando i principali gas serra, a livello mondiale gli allevamenti zootecnici sarebbero responsabili della emissione di circa il 9% dell anidride carbonica, il 37% del metano e il 65% del nitrossido di azoto. EMISSIONI ANTROPOGENICHE MONDIALI Ammontano a circa 500 miliardi di tonnellate di CO 2eq per anno. Gli allevamenti zootecnici sono responsabili, come già detto, di circa il 14,5% delle emissioni totali, così suddivise: Bovini da carne: 5,9%, Bovini da latte: 2,9% Ovini e Caprini: 0,9%, Suini 1,3%, Polli: 1,2%, Altre specie: 2.2% L effetto serra di una certa attività umana puoi essere misurato: in termini assoluti (tonnellate/anno) come quantità di gas serra (come CO 2 eq.) prodotta per ottenere per un certo prodotto od attività. Questa si chiama spesso Carbon footprint (impronta del carbonio in italiano) In zootecnia: kg di CO 2 eq. per animale per giorno o anno kg di CO 2 eq./kg di latte o carne kg di CO 2 eq./kg di SS ingerita 9

11 Zootecnia italiana e gas serra In Italia l agricoltura è responsabile ogni anno di circa il 7% delle emissioni totali nazionali, la zootecnia di circa il 3.2% (di cui per il 54% gli allevamenti bovini da latte) I bovini da latte nel mondo (FAOSTAT, 2013) 10

12 I paesi con maggiori produzioni di latte (milk nella figura) e con sistemi di allevamento tecnologicamente più avanzati hanno livelli di emissione totali (GHG nella figura) minori di quelle dei paesi meno avanzati. Infatti, al crescere del livello produttivo (kg/anno di latte per vacca) le emissioni per kg di latte diminuiscono (Capper, 2010): America settentrionale e Europa, che hanno i livelli produttivi (milk yield in figura) superiori a 6000 kg di latte per capo, emettono circa kg di CO 2 / kg di latte prodotto (Carbon footprint in figura). Asia e Africa fino, che hanno livelli produttivi bassi, emettono fino a 7 kg di CO 2 per kg di latte prodotto Questo avviene perché c è una quota fissa ed elevata di emissioni in tutti gli animali, anche quelli in crescita od asciutta, legata al mantenimento. A parità di animali presenti, più latte si fa in un allevamento, più questa quota fissa si diluisce. Le emissioni della filiera del latte bovino Le emissioni di gas serra avvengono in tutte le fasi della filiera del latte bovino, dalla produzione degli alimenti necessari alla alimentazione degli animali, alla trasformazione e distribuzione, fino al consumatore finale. Tuttavia, le emissioni maggiori (circa l 80%) avvengono nella nelle aziende zootecniche, mentre il resto della filiera della produzione del latte (tra- 11

13 sporto del latte, sua trasformazione, vendita e regrigerazione o sperco nelle famiglie) incide per il restante 20%. Emissioni nelle aziende zootecniche: metano ruminale (enterico) Nelle aziende zootecniche la produzione di metano avviene soprattutto nel rumine dei bovini, durante i processi digestivi È un prodotto di scarto che deriva principalmente dalla fermentazione della fibra (quindi soprattutto dai foraggi)ed è la principale causa di emissione di gas serra (> 40% del totale) da parte dei ruminanti AGV : acidi grassi volatili: acido acetico, propionico, butirrico CH 4 : metano prodotto da fermentazioni ruminali viene eruttato Amidi, fibra Proteina Grassi Bittante et al., 1999 Razioni ricche in foraggi: alta produzione di acido acetico e metano Razioni ricche in concentrati: si produce molto acido propionico, bassa produzione metano 12

14 Perdite da CH 4: 5-10 % dell energia degli alimenti Meno energia è sprecata come metano, più energia rimane per le produzioni (ad es. latte) la produzione di metano si riduce nel rumine (per kg di alimento usato) quando: aumenta l ingestione giornaliera ( la digeribilità, % di ac. propionico) la % di fibra e foraggi nella razione, la % di concentrati, di amido e zuccheri si aumenta la degradabilità dell amido si migliora la qualità dei foraggi si macina la fibra si aggiungono grassi insaturi alla razione si usano alcuni additivi 13

15 Emissioni nelle aziende zootecniche: deiezioni e reflui zootecnici Derivano soprattutto da metano prodotto quando i reflui sono conservati in condizioni anaerobiche (senza aria) e nitrossido di azoto in condizioni aerobiche (quando invece c è aria) Metano (CH 4 ) prodotto ed emesso quando le deiezioni sono conservate in condizioni anaerobiche e in forma liquida o semiliquida (stoccaggio di lungo periodo) con deiezioni ricche Allevamenti bovini con vasconi di lungo stoccaggio Allevamenti senza terra (suinicoli, avicoli, cunicoli) deiezioni secche o quelle liberate al pascolo non portano alla produzione di quantità significative di metano (condizioni aerobiche) Nitrossido di N (N 2 O) Emissioni dirette processi aerobici di nitrificazione dell ammoniaca contenuta nelle deiezioni seguiti da processi anaerobicidi denitrificazione dei nitrati NITRIFICAZIONE NH 4 - NO 2 - NO 3 - DENITRIFICAZIONE NO 3 - NO 2 - NO (gas) N 2 O(gas) N 2 trattamento aerobico deiezioni solide da animali che liberano le deiezioni nel suolo (feedlot o animali al pascolo) Emissioni indirette processi di volatilizzazione di NH 3 e NO x e percolamento 14

16 Emissioni nelle aziende zootecniche: effetto del livello produttivo la produzione di GHG aumenta in termini assoluti col crescere del livello produttivo delle vacche a seguito dell aumento di ingestione Tuttavia: per kg di prodotto (latte, carne), diminuisce al crescere del livello produttivo I gas prodotti per il mantenimento, l accrescimento (rimonta) e la gravidanza degli animali dell allevamento sono diluiti in una maggiore quantità di prodotto (latte) Gli animali e gli allevamenti molto produttivi usano razioni con meno foraggio o con fibra di migliore qualità 15

17 Emissioni nelle aziende zootecniche: effetto delle tecniche di allevamento Riduzione della Carbon footprint : sino a -25% di metano migliorando l efficienza riproduttiva degli allevamenti (Garnsworthy, 2004) riduzione età al primo parto o della quota di rimonta - 8% metano in vacche da latte con un serio piano di controllo delle mastiti (Stott et al., 2010) In generale, il miglioramento della carriera produttiva utile e dell efficienza produttiva, nonché la riduzione delle categorie improduttive (rimonta, vacche in asciutta, vacche malate) comporta forti riduzione delle emissioni Tutto ciò che a livello aziendale consente di produrre la stessa quantità di latte con meno risorse (alimenti), riduce le emissioni di gas serra per litro di latte prodotto 16

18 Emissioni nelle aziende zootecniche: N 2 O e CO 2 dalla produzione aziendale di alimenti zootecnici Emissioni primarie dirette di N 2 O Le emissioni dirette rappresentano una quota dell N apportato al suolo derivante da fertilizzanti minerali ed organici e dall N presente nei residui colturali, che nel suolo subisce delle trasformazioni chimiche che comportano una sua perdita nell ambiente. Emissioni primarie indirette di N 2 O e CO 2 Emissioni indirette di N 2 O derivanti dalla deposizione atmosferica dell azoto volatilizzato Emissioni indirette di N 2 O derivanti dalla lisciviazione e/o ruscellamento nel suolo dell azoto dei fertilizzanti Emissioni di CO 2 derivanti dalla fertilizzazione con urea L apporto di urea per la fertilizzazione delle colture agrarie può portare a delle emissioni di CO 2. L urea (CO(NH 2 ) 2 ), in presenza di acqua e dell enzima ureasi, viene convertita in ammonio (NH 4+ ), ione idrossido (OH - ) e bicarbonato (HCO 3- ), quest ultimo può evolvere in anidride carbonica e acqua Emissioni secondarie Emissioni di CO 2 eq. per la produzione di fertilizzanti Derivano dalla produzione di fertilizzanti, si differenziano per tipologia di fertilizzante impiegato. Per i fertilizzanti azotati, fosfatici e potassici i coefficienti di emissione considerati sono pari rispettivamente a 3.307, e kg di CO 2 eq. per kg di unità fertilizzante utilizzata. Emissioni di CO 2 eq. per la produzione di presidi sanitari Per la produzione di presidi sanitari, il fattore di emissione utilizzato è pari a 22 kg di CO 2 eq. per kg di principio attivo del presidio sanitario impiegato per i trattamenti fitosanitari 17

19 Emissioni di CO 2 eq. per la produzione di semi Questa fonte di emissione secondaria viene determinata utilizzando un fattore di emissione pari a 0.3 kg di CO 2 eq. per kg di seme utilizzato per la semina delle colture aziendali. Tale fattore di emissione è stato stimato prendendo in considerazione le emissioni totali generate durante la produzione di semi alle quali è stato sottratto il quantitativo di CO 2 assimilato dai semi stessi Emissioni di CO 2 eq. per la produzione della plastica La stima delle emissioni relative alla produzione della plastica viene effettuata utilizzando un coefficiente di emissione pari a 2 kg CO2 per kg di plastica utilizzata Emissioni nelle aziende zootecniche: CO2eq da alimenti acquistati Il consumo di alimenti acquistati è comunque associato ad emissioni che avvengono per la produzione di questi alimenti nei pesi di origine. Gli alimenti importati possono avere un elevato costo ambientale per il loro trasporto, per i processi di trasformazione industriale e talvolta per la deforestazione con cui si sono liberati i terreni per coltivare questi alimenti A parità di efficienza agronomica e di processi di trasformazione, gli alimenti prodotti localmente hanno un impatto minore Emissioni nelle aziende zootecniche: CO 2eq da consumi energetici Le fonti fossili utilizzate per la produzione di energia (meccanica, elettrica o termica) sono composte a base di atomi di carbonio e idrogeno dette anche idrocarburi (gasolio, gas, benzina, carbone ecc). Durante il processo di combustione gli idrocarburi generano anidride carbonica, acqua ed energia. C x H x + O 2 = CO 2 + H 2 O + ENERGIA Gasolio (energia meccanica) Emissioni di anidride carbonica si verificano durante l utilizzo delle macchine motrici e operatrici semoventi attraverso la combustione di gasolio (lavorazioni di campo, preparazione e distribuzione alimenti, irrigazione ecc). 18

20 Elettricità (energia elettrica) L utilizzo di apparecchiature elettriche (mungitura, refrigerazione del latte, irrigazione, ecc) comporta emissione di anidride carbonica in atmosfera durante i processi di produzione dell energia elettrica. GPL o metano (energia termica) La combustione di GPL o metano e le relative emissioni di CO 2 avvengono per il riscaldamento dell acqua per la pulizia degli impianti di mungitura e della refrigerazione Fattori di emissione specifica delle diverse fonti energetiche (ENEA 2010, ISPRA 2011, EN15603) Gasolio 3,15 kg CO 2 /kg Elettricità 0,41 kg CO 2 /kwh GPL 2,87 kg CO 2 /kg Metano 2,63 kg CO 2 /kg La produzione aziendale di energia termica o energia elettrica da fonti alternative (solare termico o fotovoltaico, biomasse, biogas, eolico) riduce, spesso drasticamente, le emissione nette delle aziende zootecniche 19

21

22 Indagine sulle emissioni di gas serra in aziende bovine da latte della Filiera AQ 21

23 Obbiettivi principali Misurare l impronta ambientale in termini di emissioni di gas ad effetto serra negli allevamenti di bovini da latte soci delle Cooperative partner di Filera AQ srl all interno dell azienda zootecnica (dalla produzione degli alimenti alla frigo del latte) Individuare le principali fonti di emissione e le principali strategie di mitigazione per ridurre le emissioni di gas serra da parte delle aziende zootecniche Partner e dati del progetto iniziale Cooperativa Regione Produttori (n.) 3A Arborea Sardegna 325 Assolac Calabria 153 Granlatte Puglia e Basilicata 297 Progetto Natura Sicilia

24 Il progetto prevedeva 4 azioni principali, della durata complessiva di 30 mesi Azione 1 Indagine preliminare su tutte le aziende (questionario sintetico) Individuazione aziende campione Indagine analitica su aziende campione (30% del totale) Stima analitica delle emissioni di gas serra per unità di prodotto (kg di CO 2 eq./kg di latte) 23

25 Indagine analitica su 285 aziende campione Periodo di riferimento: 1 ottobre settembre 2011 Questionario (31 pagine): Parte Generale Dati generali (dimensione, manodopera, altimetria, giacitura, etc.) Parte Zootecnica Specie, razze e categorie animali allevate Razioni alimentari e costi alimenti Tipologia di stabulazione Gestione dei reflui Parte Energetica Consumi energetici (gasolio, gas, elettricità) da bollette e fatture aziendali da audit energetico (caratteristiche impianti/macchine e tempi lavoro) Parte Agronomica Emissioni di N 2 O dirette (fertilizzanti e residui colturali), ed indirette (deposizione N atm., lisciviazione) Emissioni secondarie di CO 2 eq (produzione fertilizzanti, di presidi sanitari, di semi e plastica) Formazione dei Tecnici delle Cooperative per la raccolta dei dati Rilevamento dei dati effettuato dai Tecnici in collaborazione con i Titolari delle aziende zootecniche Intervista agli allevatori Raccolta di documentazione aziendale (planimetrie, cartellini dei mangimi acquistati, razioni, controlli funzionali APA, registro dei conferimenti, analisi del latte, bollette riportanti i consumi energetici, etc) Rilevamento diretto parco macchine ed impianti, loro caratteristiche e potenza Elaborazione dei dati da parte dei Ricercatori del Dipartimento di Agraria dell Università di Sassari Continua interazione con i Tecnici delle Cooperative per il controllo di qualità sui dati, verifiche, correzioni, etc. 24

26 Rispetto della riservatezza dei dati delle singole aziende Azione 2 Sviluppo di un modello previsionale (implementato in un software) da applicare a tutte le aziende e utilizzabile in futuro per aggiornare le stime Azione 3 Implementazione in tutte le aziende socie del modello e del software e stima della GHG complessiva delle Cooperative Azione 4 Divulgazione dei risultati con presentazione da parte dei Ricercatori del Dipartimento di Agraria nelle sedi delle 4 Cooperative Visite aziendali dei Tecnici delle Cooperative nelle aziende zootecniche con maggiori criticità, per suggerire ed implementare tecniche per la mitigazione delle emissioni 25

27 Metodo di stima analitico delle emissioni L approccio adottato è quello della misurazione delle emissioni nel ciclo di vita (LCA) parziale del latte, dalla produzione degli alimenti alla consegna del latte fino al cancello dell azienda (ISO 14040, 2006; IPCC, 2006 e IDF 2010). Non sono invece state considerate le emissioni per il trasporto del latte, la sua trasformazione, la vendita, la refrigerazione domestica ed il consumo. Per ognuna delle 285 stalle campionate sono state calcolate: Emissioni Animali Metano ruminale: è stato stimato a partire dalle razioni somministrate agli animali e dal consumo di sostanza secca proporzionale al fabbisogno energetico degli animali; Metano da reflui: è stato stimato calcolando le quantità di reflui prodotti; Nitrossido di azoto da reflui è stato stimato,attraverso il calcolo della ingestione di proteina grezza, delle escrezioni di azoto dei diversi gruppi animali allevati, dell azoto volatilizzato e dell azoto rimanente nelle strutture di stoccaggio dei reflui. Il nitrossido emesso dai reflui è stato calcolato con coefficienti di emissione specifici per le diverse modalità di gestione dei reflui di ogni stalla. Emissioni da consumi di gasolio, energia elettrica, GPL, metano e produzione di energia da fonte rinnovabile Attraverso l inventario delle utenze presenti in azienda (Audit energetico su impianti e motori elettrici, a gas e diesel) e i rispettivi tempi di utilizzo sono stati calcolati i quantitativi di energia utilizzati e le relative emissioni di anidride carbonica utilizzando i seguenti coefficienti di emissione: Diesel 3,15 kg CO 2 -eq per kg Elettricità 0,41 kg CO 2 -eq per kwh GPL 2,87 kg CO 2 -eq per kg Metano 2,63 kg CO 2 /kg Produzione di energia rinnovabile: 0,38 kg CO 2 -eq per kwh Emissioni da alimenti prodotti in azienda Sono state analizzate tutte le colture aziendali, suddivise in gruppi in relazione alla specie coltivata e al tipo di prodotto ottenuto, se destinato all alimentazione dei bovini da latte: Mais (insilato e granella) Cereali autunno-vernini (fieno, insilato e granella) 26

28 Erba medica (fieno) Miscugli di graminacee (fieno) Miscugli di graminacee e leguminose (fieno e insilato) Leguminose (granella) Loiessa (fieno e/o insilato) Per ognuno dei gruppi considerati sono state calcolate tutte le emissioni dirette, indirette e secondarie derivanti dalle diverse fonti. La somma di tutte le fonti di emissione per coltura aziendale è stata divisa per le produzioni ottenute ed ha permesso di determinare le emissioni di CO 2 eq. per kg di prodotto aziendale utilizzato in razione come alimento zootecnico per i bovini da latte Impatto coltura = kg di CO 2 eq. / kg di sostanza secca prodotta Ripartizione delle emissioni tra latte e carne Le emissioni di ogni singola azienda sono state scontate di una quota attribuita alla produzione di carne (da vitelli eccedenti la rimonta e da vacche a fine carriera) in modo da determinare la quota di CO 2 equivalente attribuibile alla sola produzione del latte. Efficienza di produzione ed emissioni aziendali Le performance ambientali delle aziende campione (emissione di CO 2 ) sono state valutate attraverso l analisi di alcuni parametri di efficienza tecnica e produttiva che comprendono principalmente: numero di capi allevati nelle diverse categorie; livelli produttivi degli animali; indice di conversione alimentare; escrezioni di azoto; rese colturali; efficienza di utilizzazione dell azoto NUE (zootecnica: proteina del latte/proteina della dieta; agronomica: kg di alimento per kg di fertilizzante; dimensionamento dei macchinari e degli impianti, ripartizione dei consumi, inefficienze energetiche. 27

29

30 Principali risultati aggregati 29

31 Principali risultati Caratteristiche medie delle 285 aziende zootecniche studiate Latte Arborea Granlatte Asso.La.C Progetto natura AZIENDE, n SAU, ha 41,2 43,7 48,2 49,1 Vacche presenti per azienda, n Latte/vacca pres., kg/anno Latte 4%/vacca pres., kg/anno Foraggi, % di SS consumata* 64,7 56,6 66,1 60,6 Alimenti acquistati % SS consumata* 45,8 46,5 52,4 44,7 % del costo razioni* 76,7 71,7 64,9 72,1 kg latte/kg SS consumata *0,84 0,83 0,67 0,74 * incluse tutte le categorie animali Sintesi delle emissioni stimate nelle 285 aziende zootecniche Dati cumulativi del campione 3A Granlatte Assolac Progetto Natura Latte conferito, kton al 4% 63,0 41,3 17,0 20,2 kg latte/anno per vacca Emissioni totali, kton CO 2 eq 89,7 58,8 26,8 34,3 Emissioni attribuite al latte 94,2% 94,3% 91,3% 93,2% Carbon footprint (CF): kg di CO 2 eq/kg latte al 4% grasso 1,34 1,35 1,45 1,59 CF del latte con grasso al 3.6% 1,27 1,28 1,38 1,51 Carbon footprint delle aziende campione delle 4 cooperative Media fra le aziende: 1,63 kg CO 2 eq/kg latte (range ) Media ponderata per il latte prodotto: 1,39 kg CO 2 eq/kg latte Emissioni totali delle 4 Cooperative (incluse tutte le aziende socie) = kton CO 2 eq Circa 2.5% del totale della zootecnia italiana 30

32 La distribuzione di frequenza delle aziende per classe di emissione indica che circa metà delle aziende campione ha emissioni inferiori a 1,5 kg di CO 2 /kg di latte conferito mentre circa il 10% le ha superiori a 2,75. n. Aziende, e, n. Aziend e, 35% 35% 30% 30% 25% 25% 20% 20% 15% 15% 10% 10% 5% 5% 0% 0% Classe d i emissione, kg of CO Classe di emissione, kg of CO 2eq/kg 2 e q/kg di latte 4% di grasso di latte 4% di grasso La ripartizione della CO 2 emessa indica che la quota prevalente è data dal metano, enterico + reflui, e dalla produzione di alimenti. Tuttavia, le emissioni legate all energia sono quelle in cui sono attuabili il maggior numero di strategie di mitigazione a breve termine. Alimenti Alimenti acquistati acquis 18% 18% Energia Energia 6% 6% Metano Metano enterico enterico 46% 46% Alimenti Alimenti aziendali aziendali 8% 8% N 2 O da N 2 O reflui da reflui 7% 7% Metano da Metano reflui da refl 15% ui 15%

33 y = 227.1x-0.57 R = 0.77 P< ,3 4,8 4,3 3,8 3,3 2,8 2,3 1,8 1,3 0,8 0,3 kg CO 2 eq/kg latte conferito kg latte/anno per vacca adulta Le emissioni per kg di latte si riducono all aumentare del livello produttivo medio aziendale Il livello produttivo ha un forte impatto sulle performances ambientali, questo è dovuto principalmente al fatto che con produzioni elevate le emissioni che derivano dalla quota di alimenti, escrezioni, consumi energetici associati al mantenimento degli animali o ai costi fissi della stalla vengono diluiti in un maggior numero di litri di latte prodotti, che hanno quindi un minore impatto unitario. Il grafico indica che, per produrre la stessa quantità di latte di una stalla da 9000 kg/vacca, le stalle da 6500 e 4000 kg/vacca emettono rispettivamente il 20% e il 60% di gas serra in più 32

34 Media Nord Italia 1.30 per allevamenti intensivi (Guerci et al., 2012) USA 1.1, Svezia 1.1, Germania 1.3, Olanda 1.4, Francia 1.7, Media mondiale 2.8, Emissioni s ioni (kg CO2 eq. / kg prodotto) Miscugli Graminacee- Leguminose (fieno e fasciati) COOPERATIVE PROGETTO T NATURA 3A ARBOREA GRANLATTE ASSOLAC y = 2.17x-0.69 R = P*** kg di sostanza secca prodotti / kg di azoto distribuiti Relazione tra emissioni e ed efficienza dell uso dell azoto (kg s.s. fieno o fieno silo/kg di N distribuito) Quando le colture sono prodotte in maniera efficiente (molti kg di prodotto per kg di fertilizzante) si ha una consistente riduzione delle emissioni di CO 2 eq per kg prodotto Lo spreco di azoto comporta un elevato costo ambientale ed economico. 33

35

36 Cooperativa 3A - LATTE ARBOREA 35

37 Risultati della cooperativa LATTE ARBOREA Inquadramento generale delle aziende campione (n=83) MEDIA DEV ST MAX MIN Superficie, ha Vacche presenti Vacche in lattazione, n Vacche in asciutta, n Rimonta capi, Capi improduttivi 50.2% 5.7% 68.8% 38.1% Parti per vacca presente x anno Asciutta, % di vacche adulte 17.8% 11.6% 88.3% 6.6% Alimenti utilizzati dalle aziende campione, % del totale Mangime e nuclei acquistati 9.80% Farine acquistate 22.90% Farine prodotte 1.20% Pascolo o 3.30% Paglia 3.80% Integratori 1.30% Fieno acquistato 5.70% Insilato mais 26.60% Insilato erba; 2.50% Fieno prodotto 22.70% 36

38 Sintesi delle emissioni misurate sul campione Media DS MAX MIN Carbon footprint (CFP), kg CO 2 eq/kg di latte RIPARTIZIONE EMISSIONI METANO RUMINALE EMISSIONI DA REFLUI Metano da reflui N 2 O da reflui Dirette Indirette ALIMENTI aziendali acquistati ENERGIA Emissioni attribuite al latte, % 94.2% 3.7% 99.9% 72.0% Le emissioni medie delle aziende campione della cooperativa Latte Arborea sono risultate di 1,47 kg CO 2 eq per kg di latte conferito con valore massimo di 4,97 e minimo di Il valore di 4,97 risulta un valore estremo infatti il secondo valore più basso osservato è di 2,30. Considerando che aziende che conferiscono molto latte hanno anche emissioni inferiori alla media il latte conferito alla azienda Arborea dalle aziende campione ha un livello di emissione di 1,34 kg CO 2 eq per kg di latte conferito (media ponderata per il latte prodotto). Le emissioni delle vacche in lattazione, della rimonta e degli alimenti acquistati hanno una notevole incidenza. Elevati valori di emissione sono stati osservati nelle aziende che con un numero elevato di capi improduttivi (asciutte e rimonta) rispetto al numero di capi adulti totali (> 53%), con una elevata età al primo parto delle manze (>25) e con un ridotto numero di parti per anno per vacca presente (< 1). 37

39 Origine delle emissioni 31 Cooperativa LATTE ARBOREA: fattori di emissione CO2eq, kg/kg di llatte conferito Composizione delle emissioni per classi di livello produttivo o N = N = 7 Energia N = 25 N = 43 Alimenti acquistati Alimenti aziendali 0.12 Reflui Livello produttivo kg di latte /anno per vacca Il metano rappresenta la quota di emissioni maggiore in tutte le classi di livello produttivo. Il metano è molto più elevato nelle aziende con basso livello produttivo con una bassa efficienza di conversione alimentare 38

40 k q, CO2e Livello produttivo kg di latte /anno per vacca Indice di conversione: kg di alimento per kg di latte venduto Livello produttivo kg di latte /anno per vacca Aziende che consumano più di 1,2 kg di SS per kg di latte conferito hanno emissioni di gas serra superiori alla media della cooperativa; aziende con livelli produttivi elevati hanno indici di conversione < 1.1 kg di SS per kg di latte Proteina della razione delle vacche in lattazione 32 Poche aziende del campione hanno mostrato di avere razioni con carenza o ec- cesso proteico, mentre la maggior parte delle aziende è inclusa nel range 14-17% che è da ritenersi ottimale per i livelli produttivi osservati. È da tenere presente che una eccessiva riduzione della proteina della razione (eccessivo risparmio sulla soia) comporta una riduzione delle escrezioni e delle emissioni azotate tuttavia potrebbe ridurre l efficienza di conversione 32 alimentare (meno kg di latte per kg di SS) causando un aumento delle emissioni di metano enterico e un aumento dei costi di alimentazione per kg di latte. 39

41 Cooperativa LATTE ARBOREA: parte agronomica Le emissioni totali stimate per la cooperativa sono risultate pari a ton. di CO 2 eq. per anno, ripartite nel seguente modo: Emissioni dirette (per apporti di N al suolo) rappresentano la principale fonte di emissione essendo pari al 43.5 % Emissioni indirette (per volatilizzazione e lisciviazione) 27.5% Emissioni derivanti dalla produzione di fertilizzanti minerali hanno inciso per il 18.8% sul totale delle emissioni. Emissioni secondarie (derivanti dall utilizzo di urea e dalla produzione di presidi sanitari, semi e plastica) hanno rappresentato l 10.2% delle emissioni totali della cooperativa Ripartizione % delle emissioni nelle diverse componenti 10.3% EMISSIONI apporti di N al 43.5% 18.8% EMISSIONI DIRETTE (apporti di N al suolo) EMISSIONI INDIRETTE (volatilizzazione e lisciviazione) EMISSIONI PRODUZIONE FERTILIZZANTI 27.5% EMISSIONI SECONDARIE (urea, produzione di presidi sanitari, semi e plastica) 100% 10,694 8,902 7,979 8,566 11, ,803 Emissioni secondarie 90% 18,724 15,797 13,678 (urea, produzione semi, 15,824 80% 19,429 18,099 19,033 pesticidi e plastica) 70% 18,552 32,477 20,001 17,983 60% 16,957 12,020 17,749 Emissioni da produzione 5,584 11,151 50% 10, ,881 10,714 10,239 fertilizzanti 8,621 40% 6,312 30% 20% 42,205 46,174 52,759 46,477 49,336 Emissioni lisciviazione 44,175 33,866 10% 0% Emissioni volatilizzazione Emissioni dirette (apporti di N al suolo) 33 40

42 Dati agronomici ed efficienze relativi alle aziende campione appartenenti alla cooperativa Latte Arborea Aziende (%) Ha (%) Produzioni medie (t ha -1 tal quale) e min. - max. Emissioni medie (kg CO 2 eq. kg s.s. -1 ) e min. - max. Mais (insilato) Mais (granella) Cereali aut-ver(fieno) Cereali aut-ver (insilato) Cereali aut-ver (granella) Erba medica (fieno) Miscugli graminacee (fieno) Miscugli gram e leg (fieno) Miscugli gram e leg(insilato) Leguminose (granella) Loiessa (fieno e/o insilato) Emissioni (medie e variazione) (t CO 2 eq. ha -1 ) NUE Variazione NUE media ottimale (kg s.s. kg N distribuito -1 ) N distribuito (media e variazione) (kg N ha -1 ) Mais (ins.) Mais (granella) Cereali aut-ver (fieno) Cereali aut-ver(ins.) Cereali aut-ver(granella) Miscugli gram (fieno) Miscugli gram e leg (fieno) Miscugli gram e leg (ins.) Leguminose (granella) Loiessa (fieno e/o insilato)

43 Le aziende della cooperativa ARBOREA hanno mostrato un elevatissima variabilità tra le diverse aziende per i parametri analizzati, soprattutto per le rese e l efficienza di utilizzazione dell azoto. Tale variabilità indica che esistono ampi margini di miglioramento soprattutto in termini di azoto distribuito che per alcune colture raggiunge livelli più che doppi rispetto ai valori ottimali. Infatti l azoto distribuito deve essere proporzionale ai livelli di resa ottenibili. Sono ingiustificati apporti di fertilizzante (organico+minerale) superiori a kg di N/ha per il mais, o kg/ha per le colture autunno-vernine, anche con livelli massimi di resa prevista. NUE (kg di s. s. prodotti / kg di N distribuiti Mais (insilato) Quantitativo di azoto distribuito (kg N /ha) Relazione tra azoto distribuito e Nitrogen Use Efficiency All aumentare della quantità di azoto distribuito la NUE si riduce, questa relazione indica che oltre un determinato quantitativo di azoto apportato con la fertilizzazione la coltura non è più in grado di assimilare tale elemento e la NUE si riduce, si verificano quindi delle perdite di azoto nell ambiente, e quindi anche nell atmosfera contribuendo all incremento delle emissioni di gas serra.. 42

44 Emissioni (kg CO2 eq. / kg prodotto) Mais (insilato) NUE (kg di sostanza secca prodotti / kg di azoto distribuiti) Relazione tra emissioni e Nitrogen Use Efficiency (NUE = kg s.s. di prodotto /kg di N distribuito) I risultati ottenuti evidenziano che esiste una forte relazione inversa tra NUE ed emissioni, all aumentare della NUE le emissioni si riducono in maniera considerevole

45 Cooperativa LATTE ARBOREA: parte energetica Energia consumata e prodotta, medie aziendali (N = 83) Media Capo Vacca lattazione Ettaro kg latte Diesel (kg) ,027 Elettricità (kwh) ,058 GPL (kg) 60 0,5 1,2 2,0 0,000 Fonti rinnovabili (kwh) ,012 Ripartizione consumi elettrici Spazzolatura 2% Illuminazione 5% Altro 2% Mungitura 23% Vent-Neb 6% Trattamento Liquami 8% Refrigerazione Latte 23% Irrigazione 6% Pompaggio Acqua 13% Riscaldamento Acqua 12% Le analisi sui consumi elettrici aziendali hanno evidenziato un elevata richiesta di energia elettrica nelle operazioni di mungitura (23%), refrigerazione del latte (23%) e riscaldamento dell acqua (12%). Queste tre operazioni richiedono il 58% dei consumi elettrici aziendali. 44

46 Operazioni di Campo 43% Operazioni di Campo 43% Ripartizione consumi Gasolio Prep-Dist Alimenti 47% Prep-Dist Alimenti 47% Irrigazione 1% Irrigazione 1% rattamento Liquami Trattamento 9% Liquami 9% Le analisi sui consumi di gasolio aziendali hanno evidenziato un elevato fabbisogno nelle operazioni di lavorazioni di campo (43%), preparazione e distribuzione alimenti (47%) e gestione dei reflui (9%). Queste tre operazioni utilizzano il 99% dei consumi di gasolio. I consumi di gasolio per unità di alimento prodotto in azienda dipendono notevolmente dalla resa delle colture utilizzate. Come evidenziato nella figura, la produzione di 1 tonnellata di sostanza secca di insilato di mais necessita di 11 kg di gasolio, mentre 1 tonnellata di sostanza secca di granella+paglia necessita 70 kg di gasolio

47 Emissioni di CO 2 da elettricita (E) e da diesel (D) Pompaggio Altro Acqua 3% E 3% E Riscaldamento Acqua 2% Refrigerazione E Latte 4% E Mungitura 4% E Irrigazione D+E 2% Trattamento Liquami D+E 9% Operazioni di Campo D 35% Preparazione- Distribuzione Alimenti 38% D La combustione di gasolio per le operazioni di campo (35%) e la preparazione-distribuzione degli alimenti (38%), rappresentano le operazioni più inquinanti, con il 73% delle emissioni di CO 2 aziendali. Classi di Livello produttivo (tonnellate latte anno/vacca lattazione) per consumi di energia e relative emissioni di CO 2 (N=83) Fonti Energetiche < >10 GPL (kg) GPL emissioni (kg CO 2 eq) Diesel (kg) Diesel emissioni (kg CO 2 eq) , Elettricita (kwh)* 9, Elettricita emissioni (kg CO 2 eq)* Totale emissioni (kg CO 2 eq/100 kg latte) 24,36 15,40 9,76 8,21 *Elettricità da fonti rinnovabili non inclusa Il livello produttivo influisce notevolmente sulle emissioni di anidride carbonica. Le emissioni sono 3 volte inferiori passando da un livello produttivo inferiore di 5 ad un livello produttivo maggiore di 10 tonnellate di latte/vacca lattazione anno. 46

48 Risparmio energetico ed economico annuale attraverso l utilizzo di strategie di mitigazione dei consumi elettrici. kwh Risparmiati kwh/1000 kg Latte Tot. kg CO 2 -eq Euro Totali Euro/1000 kg Latte Variatore , ,1 Pre-refrigeratore , ,4 Recuperatore Calore , ,1 Fotovoltaico Pannelli Solari ,1 Le tecnologie per il risparmio energetico, quali il variatore di velocità della pompa del vuoto (inverter), il prerefrigeratore e il recuperatore di calore, permettono di ridurre il consumo di elettricità nelle operazioni di mungitura e refrigerazione del latte. La tecnologia più diffusa è risultata il recuperatore di calore, presente nel 60% degli impianti, seguita dal variatore di velocità (30%). Nelle aziende in cui tali dispositivi erano presenti, il risparmio medio stimato sulla bolletta elettrica aziendale variava da 1045 a poco più di 1300 all anno. Per l autoproduzione aziendale di energia dalle più comuni fonti rinnovabili, solare termico e fotovoltaico, il vantaggio economico medio è stato stimato senza considerare gli incentivi statali. 47

49 Cooperativa ASSO.LA.C. 49

50 Risultati della Cooperativa ASSO.LA.C. Inquadramento generale delle aziende campione (n=44) Media DS MAX MIN ha Vacche presenti, n Vacche in lattazione, n Vacche in asciutta, n Rimonta capi, n Asciutta, % di vacche pres. 38% 26% 110% 1% Rimonta, % di vacche pres. 57% 37% 215% 13% Capi improduttivi, % di totale 53.4% 10.6% 80.0% 28.6% Parti per vacca presente x anno Alimenti utilizzati dalle aziende campione, % del totale Integratori 0.30% Altro 0.10% Insilato mais 5.20% Mangime e nucleo acquistati 22.60% Insilato erba 0.50% Farine acquistate 9.50% Farine prodotte 1.50% Pascolo 0.20% Fieno prodotto 48.10% Paglia 4.90% Fieno acquistato 7.10% 50

51 Sintesi delle emissioni misurate sul campione Media DS MAX MIN Carbon footprint (CFP), kg CO 2 eq/kg di latte RIPARTIZIONE EMISSIONI METANO RUMINALE EMISSIONI DA REFLUI Metano da reflui N 2 O da reflui Dirette Indirette ALIMENTI aziendali acquistati ENERGIA Emissioni attribuite al latte, % 91.3% 4.9% 99.6% 92.6% Le emissioni delle aziende campione di ASSO.LA.C sono risultate di 2,06 kg CO 2 eq per kg di latte conferito (media aritmetica) Considerando che aziende che conferiscono molto latte hanno anche emissioni inferiori alla media, è più corretto considerare la media delle emissioni ponderata per la produzione di latte di ciascuna azienda, pari a 1,44 kg CO 2 eq per kg di latte conferito. 51

52 Origine delle emissioni totali Le emissioni delle vacche in lattazione, hanno la maggiore incidenza ma quelle della rimonta e delle vacche asciutte pesano notevolmente sul latte prodotto ed incrementano la carbon footprint. Sebbene gli alimenti acquistati rappresentino circa la metà degli alimenti consumati, le emissioni di questi sono molto maggiori Risultati ASSO.LA.C.: fattori di emissione 42 Composizione delle emissioni per classi di livello produttivo Il metano rappresenta la quota più elevata di emissioni in tutte le classi di livello produttivo, tuttavia il suo contributo è maggiore nelle aziende di basso livello produttivo 52

53 Indice di conversione: kg di alimento per kg di latte venduto kg CO 2 eq/kg di latte venduto 5.5 y = 1.145x R = kg di SS consumata dall allevamento per kg di latte venduto Aziende che consumano più di 1,4 kg di SS per ogni kg di latte conferito hanno emissioni di gas serra superiori alla media della cooperativa N 2 O dai reflui ed efficienza animale di utilizzazione dell azoto Le emissioni dei reflui aumentano con razioni ad elevata percentuale di proteina e bassa efficienza di utilizzazione dell azoto. Tuttavia, in diverse aziende di questa cooperativa le emissioni elevate di metano e di azoto dei reflui, sono spesso legate ad una bassa efficienza alimentare e da bassi livelli produttivi. 53

54 Cooperativa ASSO.LA.C.: parte agronomica Le emissioni totali stimate per la cooperativa sono risultate pari a ton. di CO 2 eq. per anno, ripartite nel seguente modo: Emissioni dirette (per apporti di N al suolo) rappresentano la principale fonte di emissione con una percentuale pari al 44,5 % Emissioni indirette (per volatilizzazione e lisciviazione) 25,9% Emissioni derivanti dalla produzione di fertilizzanti minerali hanno inciso per il 21,2% sul totale delle emissioni. Emissioni secondarie (derivanti dall utilizzo di urea e dalla produzione di presidi sanitari, semi e plastica) hanno rappresentato l 8,4% delle emissioni totali della cooperativa 21.2% 8.4 % 44.5% EMISSIONI DIRETTE (apporti di N al suolo) EMISSIONI INDIRETTE (volatilizzazione e lisciviazione) EMISSIONI PRODUZIONE FERTILIZZANTI 25.9% Ripartizione % delle emissioni nelle diverse componenti 54 44

55 Dati agronomici ed efficienze relativi alle aziende campione appartenenti alla cooperativa ASSO.LA.C. Aziende (%) Ha (%) Produzioni medie (t ha -1 tal quale) e min. - max. Emissioni medie (kg CO 2 eq. kg s.s. -1 ) e min. - max. Mais (insilato) Mais (granella) Cereali aut-ver(fieno) Cereali aut-ver (insilato) Cereali aut-ver (granella) Erba medica (fieno) Miscugli graminacee (fieno) Miscugli gram e leg (fieno) Miscugli gram e leg(insilato) Leguminose (granella) Loiessa (fieno e/o insilato) Emissioni (medie e variazione) (t CO 2 eq. ha -1 ) NUE Variazione NUE media ottimale (kg s.s. kg N distribuito -1 ) N distribuito (media e variazione) (kg N ha -1 ) Mais (ins.) Mais (granella) Cereali aut-ver (fieno) Cereali aut-ver(ins.) Cereali aut-ver(granella) Miscugli gram (fieno) Miscugli gram e leg (fieno) Miscugli gram e leg (ins.) Leguminose (granella) Loiessa (fieno e/o insilato) NUE = kg s.s. di prodotto /kg di N distribuito 55

56 Le aziende della cooperativa Asso.La.C. hanno mostrato un elevata variabilità tra le diverse aziende per i parametri analizzati, tale variabilità indica che esistono degli ampi margini di miglioramento per quelle aziende con livelli di efficienza ridotti rispetto alla media della cooperativa. Valori di bassa efficienza rispetto a quella ottimale sono da attribuire a: quantitativi di azoto eccessivi che vengono mediamente distribuiti nelle colture di cereali coltivate in purezza destinati all insilamento; i valori critici sono riportati in rosso nella tabella. basse rese che in alcune aziende corrispondono a produzioni per ettaro vicine alla metà di quelle osservate mediamente nel campione. NUE (kg di s.s. prodotti / kg n distribuiti) Loietto (fieno e/o insilato) Quantitativo di azoto distribuito (kg N / ha) Relazione tra azoto distribuito e Nitrogen Use Efficiency All aumentare della quantità di azoto distribuito la NUE si riduce, questa relazione indica che oltre un determinato quantitativo di azoto apportato con la fertilizzazione la coltura non è più in grado di assimilare tale elemento e la NUE si riduce, si verificano quindi delle perdite di azoto nell ambiente, e quindi anche nell atmosfera contribuendo all incremento delle emissioni di gas serra. Emissioni (kg CO2 eq. / kg prodotto) 56 NUE (kg di sostanza secca prodotti / kg di azoto distribuiti)

57 Emissioni (kg CO2 eq. / kg prodotto) Loietto (fieno e/o insilato) NUE (kg di sostanza secca prodotti / kg di azoto distribuiti) Relazione tra emissioni e Nitrogen Use Efficiency (NUE = kg s.s. di prodotto /kg di N distribuito) I risultati ottenuti evidenziano che esiste una forte relazione inversa tra NUE ed emissioni, all aumentare della NUE le emissioni si riducono in maniera considerevole

58 Cooperativa ASSOLAC: parte energetica Energia consumata e prodotta, medie aziendali (N=44) Media Capo Vacca lattazione Ettaro kg latte Diesel (kg) 16, ,093 Elettricita (kwh) 30, ,086 GPL (kg) 360 3,1 6,8 10,7 0,001 Fonti rinnovabili (kwh) -138, ,028 Ripartizione consumi elettrici Le analisi sui consumi elettrici aziendali hanno evidenziato un elevata richiesta di energia elettrica nelle operazioni di irrigazione (29%), mungitura (16%), refrigerazione del latte (11%) e riscaldamento dell acqua (10%). Queste ultime tre operazioni richiedono il 37% dei consumi elettrici aziendali. 58

59 Ripartizione consumi Gasolio Le analisi sui consumi di gasolio aziendali hanno evidenziato un elevato fabbisogno nelle operazioni di preparazione e distribuzione alimenti (32%), lavorazioni di campo (25%), irrigazione (22%), trattamento liquami (22%). I consumi di gasolio per unità di alimento prodotto in azienda dipendono notevolmente dalla resa delle colture utilizzate. Come evidenziato nella figura, la produzione di 1 tonnellata di sostanza secca di insilato di mais necessita di 14 kg di gasolio, mentre 1 tonnellata di sostanza secca di granella necessita 48 kg di gasolio

60 % delle emissioni di CO 2 da elettricita (E) e da Diesel (D) La combustione di gasolio per la preparazione-distribuzione degli alimenti (25%) e per le operazioni di campo (20%), rappresentano le operazioni più inquinanti, con il 45% delle emissioni di CO 2 aziendali insieme alle operazioni di irrigazione, con il 23% (elettricità e gasolio) Classi di Livello produttivo (tonnellate latte anno/vacca lattazione) per consumi di energia e relative emissioni di CO 2 (N=44) Fonti Energetiche < >10 GPL (kg) GPL emissioni (kg CO 2 eq) Diesel (kg) Diesel emissioni (kg CO 2 eq) Elettricita (kwh)* Elettricita emissioni (kg CO 2 eq)* Totale emissioni (kg CO 2 eq/100 kg latte) 64,06 22,44 15,21 27,82 *Elettricità da fonti rinnovabili non inclusa 60 49

61 Il livello produttivo influisce notevolmente sul carico delle emissioni di anidride carbonica. Le emissioni infatti diminuiscono quando la produzione annuale di latte per vacca aumenta. Risparmio energetico ed economico annuale attraverso l utilizzo di strategie di mitigazione dei consumi elettrici kwh Risparmiati kwh/1000 kg Latte Tot. Kg CO 2- eq Euro Totali Euro/1000 kg Latte Variatore ,7 Pre-refrigeratore ,3 Recuperatore Calore ,3 Fotovoltaico ,8 Le tecnologie per il risparmio energetico, quali il variatore di velocità della pompa del vuoto (inverter), il pre-refrigeratore e il recuperatore di calore, permettono di ridurre il consumo di elettricità nelle operazioni di mungitura e di refrigerazione del latte. Nelle aziende in cui tali dispositivi erano presenti, il risparmio medio stimato sulla bolletta elettrica aziendale variava da 470 a oltre all anno. Per l autoproduzione di energia dalle più comuni fonti rinnovabili, solare termico e fotovoltaico, il vantaggio economico medio è stato stimato senza considerare gli incentivi statali. 61

INDAGINE SULLE EMISSIONI DI GAS SERRA IN AZIENDE BOVINE DA LATTE DELLA FILIERA AQ

INDAGINE SULLE EMISSIONI DI GAS SERRA IN AZIENDE BOVINE DA LATTE DELLA FILIERA AQ INDAGINE SULLE EMISSIONI DI GAS SERRA IN AZIENDE BOVINE DA LATTE DELLA FILIERA AQ Dipartimento di Agraria Università degli Studi di Sassari Sez. Scienze Zootecniche - Coordinatore: prof. Antonello Cannas

Dettagli

REG. (CE) N. 1698/2005 -PSR 2007-2013 DGR N. 1354 DEL 03.08.2011 MISURA 124 COOPERAZIONE PER LO SVILUPPO DI NUOVI PRODOTTI, PROCESSI E TECNOLOGIE NEL

REG. (CE) N. 1698/2005 -PSR 2007-2013 DGR N. 1354 DEL 03.08.2011 MISURA 124 COOPERAZIONE PER LO SVILUPPO DI NUOVI PRODOTTI, PROCESSI E TECNOLOGIE NEL REG. (CE) N. 1698/2005 -PSR 2007-2013 DGR N. 1354 DEL 03.08.2011 MISURA 124 COOPERAZIONE PER LO SVILUPPO DI NUOVI PRODOTTI, PROCESSI E TECNOLOGIE NEL SETTORE AGRICOLO, ALIMENTARE E FORESTALE Strategie

Dettagli

Indicatori aziendali: bilancio aziendale dell azoto

Indicatori aziendali: bilancio aziendale dell azoto Indicatori aziendali: bilancio aziendale dell azoto I bilanci colturali e aziendali dell azoto sono degli indicatori semplici della valutazione della gestione dell azoto delle colture e agrotecniche ad

Dettagli

BIOGAS: UN OPPORTUNITÀ PER LA GESTIONE SOSTENIBILE IN AGRICOLTURA Merigo Giambattista Dipartimento agricoltura, sviluppo sostenibile ed energie rinnovabili CONAF Giorgio Provolo Dipartimento di Scienze

Dettagli

Allegato A al Decreto n. 104 del 31 marzo 2008 pag. 1/9 PREMESSE

Allegato A al Decreto n. 104 del 31 marzo 2008 pag. 1/9 PREMESSE Allegato A al Decreto n. 104 del 31 marzo 2008 pag. 1/9 TRATTAMENTO DEGLI EFFLUENTI DI ALLEVAMENTO: PERDITE DI AZOTO VOLATILE E CONTENUTO RESIDUO NELLE FRAZIONI PALABILE E NON PALABILE DEI MATERIALI TRATTATI

Dettagli

Bilanci aziendali e LCA di aziende da latte

Bilanci aziendali e LCA di aziende da latte L IMPRONTA ANIMALE Valutazione dell Impatto Ambientale della Zootecnia Fiera Agricola - Verona. 3 Febbraio 2012 Bilanci aziendali e LCA di aziende da latte G.Matteo Crovetto Alberto Tamburini DSA Università

Dettagli

Produzione efficiente di biogas da digestione anaerobica di matrici agroalimentari: attuale in Piemonte e indicazioni di sviluppo razionale

Produzione efficiente di biogas da digestione anaerobica di matrici agroalimentari: attuale in Piemonte e indicazioni di sviluppo razionale Produzione efficiente di biogas da digestione anaerobica di matrici agroalimentari: quadro attuale in Piemonte e indicazioni di sviluppo razionale P. Balsari, F. Gioelli Facoltà di Agraria, Università

Dettagli

CONVERSIONE TERMOCHIMICA

CONVERSIONE TERMOCHIMICA CONVERSIONE TERMOCHIMICA PIROLISI La pirolisi si può svolgere secondo diverse modalità: Carbonizzazione a temperature tra 300 C e 500 C Pirolisi convenzionale a temperature inferiori a 600 C Fast pirolisi

Dettagli

La valutazione dell impatto ambientale della zootecnica: l impronta ecologica

La valutazione dell impatto ambientale della zootecnica: l impronta ecologica La valutazione dell impatto ambientale della zootecnica: l impronta ecologica Luca Battaglini Dipartimento Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari Università degli Studi di Torino Accademia di Agricoltura

Dettagli

Energia e ambiente: sviluppo sostenibile. Prof. Ing. Sergio Rapagnà Facoltà di Agraria Università degli Studi di Teramo

Energia e ambiente: sviluppo sostenibile. Prof. Ing. Sergio Rapagnà Facoltà di Agraria Università degli Studi di Teramo Energia e ambiente: sviluppo sostenibile Prof. Ing. Sergio Rapagnà Facoltà di Agraria Università degli Studi di Teramo La quantità di energia consumata dipende dal grado di sviluppo dell economia Tempo:

Dettagli

Impatto ambientale delle attività zootecniche

Impatto ambientale delle attività zootecniche Impatto ambientale delle attività zootecniche Impatto ambientale delle attività zootecniche: effetto potenzialmente inquinante per l aria, l acqua e il terreno dovuto alle emissioni nell ambiente di varie

Dettagli

Sostenibilità ambientale nell allevamento bovino da latte

Sostenibilità ambientale nell allevamento bovino da latte DIPARTIMENTO DI SCIENZE AGRARIE E AMBIENTALI Piacenza, 11 febbraio 2014 Sostenibilità, opportunità e criticità nella filiera latte post 2015 Sostenibilità ambientale nell allevamento bovino da latte G.

Dettagli

CONFERENZA INTERNAZIONALE SUL TEMA DELLA SOSTENIBILITÀ Strumenti normativi e formativi al servizio della sostenibilità

CONFERENZA INTERNAZIONALE SUL TEMA DELLA SOSTENIBILITÀ Strumenti normativi e formativi al servizio della sostenibilità CONFERENZA INTERNAZIONALE SUL TEMA DELLA SOSTENIBILITÀ Strumenti normativi e formativi al servizio della sostenibilità LA GESTIONE SOSTENIBILE DELL ENERGIA ENERGIA Prof.Luigi Bruzzi Università di Bologna

Dettagli

Linee di mangimi per vacca da latte. Perfecta Equilibria Fiocco H.G. Leader Gold Parma Reggio Sviluppo

Linee di mangimi per vacca da latte. Perfecta Equilibria Fiocco H.G. Leader Gold Parma Reggio Sviluppo Linee di mangimi per vacca da latte Perfecta Equilibria Fiocco H.G. Leader Gold Parma Reggio Sviluppo Indice Perfecta. Perfetto equilibrio tra fonti proteiche naturali per la migliore efficienza produttiva

Dettagli

Introduzione. 02» Prodotto oggetto del report e unità funzionale

Introduzione. 02» Prodotto oggetto del report e unità funzionale » Spinaci Cubello Foglia Più 01» Introduzione Questo documento è un estratto del Report relativo al calcolo dell impronta di carbonio (Carbon Footprint) di 8 prodotti orticoli surgelati a marchio Orogel,

Dettagli

Deforestazione: i consumi nell UE tra i maggiori responsabili

Deforestazione: i consumi nell UE tra i maggiori responsabili Deforestazione: i consumi nell UE tra i maggiori responsabili Tra il 1990 e il 2008 le importazioni ed i consumi dell Europa hanno contribuito alla deforestazione di 9 milioni di ettari (una superficie

Dettagli

N. 14: Produzioni e consumi energetici italiani (v. Q. n. 06)

N. 14: Produzioni e consumi energetici italiani (v. Q. n. 06) N. 14: Produzioni e consumi energetici italiani (v. Q. n. 06) 1. Introduzione I consumi di energia all utilizzatore (domestico, industriale, commerciale, per trasporti, agricolo, amministrativo, ecc) nelle

Dettagli

Valutazioni economiche delle colture oleaginose per la filiera biodiesel

Valutazioni economiche delle colture oleaginose per la filiera biodiesel EIMA International, Bologna 7-11 Novembre 2012 PLF Unità di Ricerca per le Produzioni Legnose fuori Foresta Colture erbacee oleaginose: potenzialità produttive di brassicacee e girasole, meccanizzazione

Dettagli

Metodologia. 5 rapporto sull energia

Metodologia. 5 rapporto sull energia 2 Metodologia 5 rapporto sull energia 23 2.1 Usi finali e consumi finali Per l aggiornamento del bilancio energetico provinciale al 2005 si è adottata la stessa metodologia utilizzata per il Quarto Rapporto

Dettagli

Il biogas negli allevamenti zootecnici

Il biogas negli allevamenti zootecnici Il biogas negli allevamenti zootecnici SEMINARIO Sostenibilità economica ed ambientale del biogas negli allevamenti Nicola Labartino CRPA SpA Martedì 10 giugno 2014 Agriturismo del Papa Pozza di Maranello

Dettagli

Costi di produzione, prezzo del latte

Costi di produzione, prezzo del latte ASSEMBLEA APROLAV (TREVISO) 21 MAGGIO 2014 Costi di produzione, prezzo del latte Alberto Menghi (a.menghi@crpa.it) Centro Ricerche Produzioni Animali Desideria Scilla A.Pro.La.V. Le domande Il prezzo del

Dettagli

Biogas. 12 novembre2015 WORKSHOP: L ATTIVITA DI CONTROLLO PRESSO LE AZIENDE ZOOTECNICHE SOGGETTE AIA (IPPC 6.6) Silvia R.

Biogas. 12 novembre2015 WORKSHOP: L ATTIVITA DI CONTROLLO PRESSO LE AZIENDE ZOOTECNICHE SOGGETTE AIA (IPPC 6.6) Silvia R. Biogas 12 novembre2015 WORKSHOP: L ATTIVITA DI CONTROLLO PRESSO LE AZIENDE ZOOTECNICHE SOGGETTE AIA (IPPC 6.6) Silvia R. Motta - ERSAF Numero di impianti di digestione anaerobica in RL Gli impianti in

Dettagli

ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI : LA FILIERA AGROENERGETICA

ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI : LA FILIERA AGROENERGETICA Renzo Persona Dottore Agronomo- Prof. Ord. di Estimo Rurale Generale e Magistrale presso l Università degli Studi di Padova Convegno del 18 febbraio 2010 ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI : LA FILIERA AGROENERGETICA

Dettagli

IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi.

IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi. IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi. Negli ultimi anni, il concetto di risparmio energetico sta diventando di fondamentale

Dettagli

Anno 2014. Rapporto ambientale

Anno 2014. Rapporto ambientale Anno 2014 Rapporto ambientale 1 ANNO 2014 Nell anno 2005 la SITI TARGHE S.r.l. ha ottenuto la certificazione ambientale secondo la norma internazionale ISO 14001:2004, rinnovata nel 2008, nel 2011 e nel

Dettagli

ESERCITAZIONE DI AGRONOMIA. Fertilizzazioni

ESERCITAZIONE DI AGRONOMIA. Fertilizzazioni ESERCITAZIONE DI AGRONOMIA Fertilizzazioni 17 aprile 2012 Introduzione Concimazione: apporto di elementi nutritivi direttamente utilizzabili dalla pianta fertilizzazione Ammendamento: apporto di sostanze

Dettagli

Il Dairy margin protection program: un nuovo strumento di garanzia del reddito per gli allevatori USA

Il Dairy margin protection program: un nuovo strumento di garanzia del reddito per gli allevatori USA Il Dairy margin protection program: un nuovo strumento di garanzia del reddito per gli allevatori USA Cristian Bolzonella Contagraf, Università di Padova Steven Taff Dipartimento Economia Applicata, Università

Dettagli

Efficienza energetica negli edifici

Efficienza energetica negli edifici Efficienza energetica negli edifici Marco Filippi Dipartimento di Energetica, Politecnico di Torino data conferenza In Italia si contano circa 13 milioni di edifici, di cui l 85% sono a destinazione residenziale,

Dettagli

L impianto di biogas a misura di azienda agricola

L impianto di biogas a misura di azienda agricola L impianto di biogas a misura di azienda agricola Dr. Daniele Pederzoli, Agraferm technologies ag Germania Mantova 02.04.2008 Chi é agraferm? Istanbul Che cos è il Biogas? o Risulta dalla decomposizione

Dettagli

Associazione Regionale Allevatori della Liguria via Vittorio Veneto 149/2 Mignanego (GE) p.iva 01553510999. tel. 010581938 fax 0107721655

Associazione Regionale Allevatori della Liguria via Vittorio Veneto 149/2 Mignanego (GE) p.iva 01553510999. tel. 010581938 fax 0107721655 Associazione Regionale Allevatori della Liguria via Vittorio Veneto 149/2 Mignanego (GE) p.iva 01553510999. tel. 010581938 fax 0107721655 PRESENTAZIONE DEL PROGETTO ZOOALIMSOST è un progetto finalizzato

Dettagli

La gestione zootecnica del gregge

La gestione zootecnica del gregge La gestione zootecnica del gregge Introduzione Per una corretta gestione del gregge l azione zootecnica è incisiva negli allevamenti stanziali o semi-stanziali Dove si possono controllare i seguenti aspetti

Dettagli

Caratteristiche chimiche e nutrizionali dei pascoli toscani e aspetti della loro digestione nei ruminanti

Caratteristiche chimiche e nutrizionali dei pascoli toscani e aspetti della loro digestione nei ruminanti Caratteristiche chimiche e nutrizionali dei pascoli toscani e aspetti della loro digestione nei ruminanti M. Antongiovanni Dipartimento di Scienze Zootecniche 1 Indice degli argomenti La dieta dei ruminanti

Dettagli

Figura 3.22 - Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica. Figura 3.23 - Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica

Figura 3.22 - Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica. Figura 3.23 - Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica Figura 3.22 Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica Figura 3.23 Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica 67 Figura 3.24 Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica (dati

Dettagli

Agribrands Europe Italia S.p.A. Ottobre 2001 MANZART. Cod. 121 D NOTA TECNICA. Linea Bovini Latte - Codice DI 3267 1A

Agribrands Europe Italia S.p.A. Ottobre 2001 MANZART. Cod. 121 D NOTA TECNICA. Linea Bovini Latte - Codice DI 3267 1A Agribrands Europe Italia S.p.A. Ottobre 2001 MANZART Cod. 121 D NOTA TECNICA Linea Bovini Latte - Codice DI 3267 1A MANZART: L ARTE DI ALLEVARE MANZE FORTI E ROBUSTE AL MINORE COSTO Il Programma Purina

Dettagli

BILANCIO AZIENDALE. frumento. 6,5 ha frumento CALCOLO DEL FIENO NORMALE (FN) PRODOTTO IN AZIENDA E DELLA PLV-CEREALI. Produzione Totale (q)

BILANCIO AZIENDALE. frumento. 6,5 ha frumento CALCOLO DEL FIENO NORMALE (FN) PRODOTTO IN AZIENDA E DELLA PLV-CEREALI. Produzione Totale (q) BILANCIO AZIENDALE Calcolare il beneficio fondiario (Bf) di un azienda agraria cerealicola-zootecnica, ordinaria, avendo a disposizione i seguenti dati: - Superficie totale 40 ha; superficie improduttiva

Dettagli

Centro di ricerca per gli alimenti e la nutrizione (CRA-NUT)

Centro di ricerca per gli alimenti e la nutrizione (CRA-NUT) Centro di ricerca per gli alimenti e la nutrizione (CRA-NUT) Centro di ricerca per gli alimenti e la nutrizione (CRA-NUT) Gruppo di ricerca Sorveglianza del rischio alimentare Sorveglianza dell esposizione

Dettagli

Il presenta capitolo analizza alcuni dei dati provinciali relativi al tema energia. Gli indicatori proposti sono in sintesi:

Il presenta capitolo analizza alcuni dei dati provinciali relativi al tema energia. Gli indicatori proposti sono in sintesi: Energia Energia Premessa Il presenta capitolo analizza alcuni dei dati provinciali relativi al tema energia. Gli indicatori proposti sono in sintesi: Richiesta di energia primaria Consumi energetici per

Dettagli

Questionario informativo per uno studio di fattibilità

Questionario informativo per uno studio di fattibilità Questionario informativo per uno studio di fattibilità 1 Anagrafica Ragione sociale Azienda: Indirizzo: Riferimento: Funzione aziendale: Telefono: Mobile: E-mail: Tipologia di azienda: agricola non agricola

Dettagli

PROGRESS: UN CODICE PER IL CALCOLO DELLE EMISSIONI DA VEICOLI STRADALI IN AMBITO URBANO

PROGRESS: UN CODICE PER IL CALCOLO DELLE EMISSIONI DA VEICOLI STRADALI IN AMBITO URBANO VIII Incontro EXPERT PANEL EMISSIONI DA TRASPORTO STRADALE Roma, 5 novembre 2003 PROGRESS: UN CODICE PER IL CALCOLO DELLE EMISSIONI DA VEICOLI STRADALI IN AMBITO URBANO Massimo Capobianco, Giorgio Zamboni

Dettagli

Sintesi osservazioni VIA del Polo Energie Rinnovabili di Castiglion Fiorentino

Sintesi osservazioni VIA del Polo Energie Rinnovabili di Castiglion Fiorentino 1 Sintesi osservazioni VIA del Polo Energie Rinnovabili di Castiglion Fiorentino Dr Federico Valerio Ricercatore Istituto Nazionale Ricerca sul Cancro di Genova Direttore Servizio Chimica Ambientale Consulente

Dettagli

Le principali tipologie di biomassa utilizzabili per la produzione di energia sono:

Le principali tipologie di biomassa utilizzabili per la produzione di energia sono: PascaleCave e Costruzioni S.r.l. Biomassa -Biogas Biomassa La Biomassa utilizzabile ai fini energetici consiste in tutti quei materiali organici che possono essere utilizzati direttamente come combustibili

Dettagli

PROGETTO BIOGAS REGIONS PROGRAMMA EUROPEO ENERGIA INTELLIGENTE EIE

PROGETTO BIOGAS REGIONS PROGRAMMA EUROPEO ENERGIA INTELLIGENTE EIE PROGETTO BIOGAS REGIONS PROGRAMMA EUROPEO ENERGIA INTELLIGENTE EIE ZOOTECNIA E DEIEZIONI ANIMALI PROBLEMA O OPPORTUNITÀ????? SEMINARIO 10.03.2009 FACOLTÀ DI AGRARIA MOSCIANO S.A. TERAMO DOTT. AGR. ANGELO

Dettagli

ecofarm Dagli scarti della tua azienda, energia pulita e concime. Domino Nuova energia per la tua azienda

ecofarm Dagli scarti della tua azienda, energia pulita e concime. Domino Nuova energia per la tua azienda Dagli scarti della tua azienda, energia pulita e concime. Domino Nuova energia per la tua azienda Domino Come funziona un impianto biogas Il biogas si ottiene dalla fermentazione anaerobica di biomasse

Dettagli

Parte 1 - La questione energetica. Parte 2 - L energia nucleare come fonte energetica: fissione e fusione

Parte 1 - La questione energetica. Parte 2 - L energia nucleare come fonte energetica: fissione e fusione Parte 1 - La questione energetica Parte 2 - L energia nucleare come fonte energetica: fissione e fusione Gilio Cambi INFN Bologna & Dipartimento di Fisica ed Astronomia Università di Bologna Pesaro, 22

Dettagli

Materiali per la formazione della lettiera, con relative caratteristiche chimiche e stima del consumo giornaliero.

Materiali per la formazione della lettiera, con relative caratteristiche chimiche e stima del consumo giornaliero. Materiali per la formazione della lettiera, con relative caratteristiche chimiche e stima del consumo giornaliero. composizione consumo di lettiera* Materiale N P 2 O 5 K 2 O kg/capo al giorno % t.q. %

Dettagli

Quadro dei consumi energetici

Quadro dei consumi energetici Quadro dei consumi energetici La situazione nazionale Il quadro dei consumi energetici nazionali degli ultimi anni delinea una sostanziale stazionarietà per quanto riguarda il settore industriale e una

Dettagli

STABILIMENTO DI TARANTO. Febbraio 2007. Allegato D10

STABILIMENTO DI TARANTO. Febbraio 2007. Allegato D10 STABILIMENTO DI TARANTO Febbraio 2007 Analisi energetica dello Stabilimento Siderurgico ILVA di Taranto Lo stabilimento siderurgico di Taranto consuma, nel suo assetto attuale, c.a. 181.000 Tj/anno in

Dettagli

Aspetti agronomici legati all'applicazione della Deroga

Aspetti agronomici legati all'applicazione della Deroga Aspetti agronomici legati all'applicazione della Deroga Stefano Monaco, Carlo Grignani - Dip. Agroselviter Torino, 12 gennaio 2012 Quali colture per la Deroga? Su almeno il 70% della SAU bisogna coltivare

Dettagli

Prof. Ing. Maurizio Carlini

Prof. Ing. Maurizio Carlini ENERGIA DA BIOMASSE RESIDUALI NELLA REGIONE TIBERINA: OPPORTUNITÀ DI LAVORO E PROSPETTIVE DI CRESCITA PER LE AZIENDE AGRICOLE LAZIALI Prof. Ing. Maurizio Carlini 1 New Economy: dalla tecnologia alla centralità

Dettagli

Progetto co-finanziato dall Unione Europea. 7 Convegno

Progetto co-finanziato dall Unione Europea. 7 Convegno Osservatorio sulle attività di Manutenzione degli Aeroporti Italiani Progetto co-finanziato dall Unione Europea 7 Convegno Problematiche riguardanti gli ostacoli alla navigazione aerea Gestione della manutenzione

Dettagli

Relazione LCA Comparativa Infissi in Legno, PVC ed Alluminio. Commissionata da

Relazione LCA Comparativa Infissi in Legno, PVC ed Alluminio. Commissionata da Relazione LCA Comparativa Infissi in Legno, PVC ed Alluminio Commissionata da Dicembre 2012 Sommario Elementi del Sistema...3 Infisso in Legno...8 Risultati...9 Infisso in PVC...13 Risultati...14 Infisso

Dettagli

Utilizzo del Panello di girasole nell alimentazione animale

Utilizzo del Panello di girasole nell alimentazione animale Giornata di Studio "Progetto Extravalore" Utilizzo del Panello di girasole nell alimentazione animale Maria Federica Trombetta Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari ed Ambientali Università Politecnica

Dettagli

Cambiamento climatico. EMISSIONI DI GAS SERRA: Cosa ha contribuito in maniera significativa alla loro riduzione?

Cambiamento climatico. EMISSIONI DI GAS SERRA: Cosa ha contribuito in maniera significativa alla loro riduzione? Cambiamento climatico EMISSIONI DI GAS SERRA: Cosa ha contribuito in maniera significativa alla loro riduzione? La sostituzione dei CFC! Un ruolo chiave è stato quello degli idrofluorocarburi (HFC) I CFC,

Dettagli

Lavori intelligenti per il risparmio energetico

Lavori intelligenti per il risparmio energetico Città di San Donà di Piave Assessorato all Ambiente SPORTELLO ENERGIA Lavori intelligenti per il risparmio energetico SOLARE TERMICO Un impianto a collettori solari (anche detto a pannelli solari termici

Dettagli

Le Energy Saving Companies (ESCO) e la produzione di energia da fonti rinnovabili

Le Energy Saving Companies (ESCO) e la produzione di energia da fonti rinnovabili LA MULTIFUNZIONALITÀ DELLE AZIENDE AGRICOLE: LE AZIENDE AGRIENERGETICHE NEI PICCOLI COMUNI Convegno nazionale Rocchetta Sant Antonio 28 maggio 2005 Le Energy Saving Companies (ESCO) e la produzione di

Dettagli

La quantificazione dei benefici di BIOCASA sui consumi energetici ed emissioni di CO 2

La quantificazione dei benefici di BIOCASA sui consumi energetici ed emissioni di CO 2 La quantificazione dei benefici di BIOCASA sui energetici ed emissioni di CO 2 Rapporto di Sostenibilità 2011 I benefici di BIOCASA su energetici e emissioni di CO 2 Il Progetto BIOCASA è la risposta di

Dettagli

! "#$%&%! '' ' * +,-..' ( & '" "( $' ( '' '' ' " # 5 +9023,*?& # >

! #$%&%! '' ' * +,-..' ( & ' ( $' ( '' '' '  # 5 +9023,*?& # > ! $%%! ) * +,- /01 * +-23, $ +*, * 6 07)18/+923,+ -318/, :3 ;$ 033)3 --) 18/$)2018/=> +9023,*? >? ):3+$,2:3+, - ;$ -3+=,073 +$,? 2 @ +, A-3 B @ +, +,>? C6!% 8 B! 3 0 A3 6 +073, D 23 E FEF+G, FF B! 6*6$

Dettagli

Per lo sviluppo del teleriscaldamento: l acqua di falda come fonte energetica.

Per lo sviluppo del teleriscaldamento: l acqua di falda come fonte energetica. 1 Per lo sviluppo del teleriscaldamento: l acqua di falda come fonte energetica. A2A Calore & Servizi, società del gruppo A2A attiva nella gestione del teleriscaldamento nelle città di Milano, Brescia

Dettagli

FAREFFICIENZA SRL TITOLI DI EFFICIENZA ENERGETICA. Ing Lorenzo FABBRICATORE FAREFFICIENZA SRL

FAREFFICIENZA SRL TITOLI DI EFFICIENZA ENERGETICA. Ing Lorenzo FABBRICATORE FAREFFICIENZA SRL TITOLI DI EFFICIENZA ENERGETICA Ing Lorenzo FABBRICATORE FAREFFICIENZA SRL 1 - Presentazione FAREFFICIENZA SRL - Titoli di efficienza energetica - Tipologia di interventi ammissibili - Esempi economici

Dettagli

I COSTI AMBIENTALI DELL ALLEVAMENTO INTENSIVO

I COSTI AMBIENTALI DELL ALLEVAMENTO INTENSIVO Sicura & QsA - Qualità, Sicurezza Alimentare e Sanità Animale in convention, Modena Fiere, 24 25 settembre 2013 25/09/13, 9:00-13:00, Seminario: L'altro cibo, il cibo degli altri negozi e ristoranti etnici,

Dettagli

L impronta carbonica degli alimenti. Laura Tagliabue, Matteo Zanchi, Stefano Caserini Politecnico di Milano

L impronta carbonica degli alimenti. Laura Tagliabue, Matteo Zanchi, Stefano Caserini Politecnico di Milano L impronta carbonica degli alimenti Laura Tagliabue, Matteo Zanchi, Stefano Caserini Politecnico di Milano Fondazione Culturale San Fedele, Milano, 9 ottobre 2014 Indice Le emissioni di gas serra dalle

Dettagli

1.2 Emissioni climalteranti

1.2 Emissioni climalteranti 1.2 Emissioni climalteranti In tema di cambiamenti climatici il PRAA stabiliva l impegno a ridurre, nel periodo 2008-2012, le emissioni di gas serra del 6,5% rispetto ai valori del 1990, facendo proprio

Dettagli

COMPRESSIONE ELICOIDALE della ditta Chior Meccanica

COMPRESSIONE ELICOIDALE della ditta Chior Meccanica UNIVERSITÀ DEGLI S TUDI DI T ORINO DEIAFA Dipartimento di ECONOMIA E INGEGNERIA AGRARIA, FORESTALE E AMBIENTALE SEZIONE DI MECCANICA Via L. da Vinci, 44-195 Grugliasco - TO Segreteria +39-11-67859 FAX

Dettagli

I Sistemi di Gestione Integrata Qualità, Ambiente e Sicurezza alla luce delle novità delle nuove edizioni delle norme ISO 9001 e 14001

I Sistemi di Gestione Integrata Qualità, Ambiente e Sicurezza alla luce delle novità delle nuove edizioni delle norme ISO 9001 e 14001 I Sistemi di Gestione Integrata Qualità, Ambiente e Sicurezza alla luce delle novità delle nuove edizioni delle norme ISO 9001 e 14001 Percorsi di ampliamento dei campi di applicazione gestiti in modo

Dettagli

Lo scenario energetico in Italia

Lo scenario energetico in Italia Lo scenario energetico in Italia Il Bilancio Energetico Nazionale Il Ministero dello Sviluppo Economico pubblica annualmente il Bilancio Energetico Nazionale (BEN) del nostro Paese. Questo ci dà l opportunità

Dettagli

EFFICIENZA ENERGETICA : LA SOLA STRATEGIA INTELLIGIENTE PER MINIMIZZARE L INQUINAMENTO E MASSIMIZZARE IL RISPARMIO.

EFFICIENZA ENERGETICA : LA SOLA STRATEGIA INTELLIGIENTE PER MINIMIZZARE L INQUINAMENTO E MASSIMIZZARE IL RISPARMIO. EFFICIENZA ENERGETICA : LA SOLA STRATEGIA INTELLIGIENTE PER MINIMIZZARE L INQUINAMENTO E MASSIMIZZARE IL RISPARMIO. Domenico DELLAROLE Responsabile Vendite Italia WIT Italia srl Forum Telecontrollo Reti

Dettagli

Prodotti delle Fermentazioni Ruminali

Prodotti delle Fermentazioni Ruminali Prodotti delle Fermentazioni Ruminali GAS Acidi Grassi Volatili CORPI MICROBICI 1) GAS prodotti dalle Fermentazioni Ruminali CO 2 ANIDRIDE CH 4 METANO ANIDRIDE CARBONICA ALTRI (NH 3, H 2 S ) (AMMONIACA,

Dettagli

Regione Siciliana Assessorato Risorse Agricole e Alimentari Dipartimento Interventi Infrastrutturali per l Agricoltura

Regione Siciliana Assessorato Risorse Agricole e Alimentari Dipartimento Interventi Infrastrutturali per l Agricoltura Regione Siciliana Assessorato Risorse Agricole e Alimentari Dipartimento Interventi Infrastrutturali per l Agricoltura 1 Regione Siciliana Assessorato Risorse Agricole e Alimentari Dipartimento Interventi

Dettagli

CONSUMI ENERGETICI 09

CONSUMI ENERGETICI 09 CONSUMI ENERGETICI 09 Quadro sinottico degli indicatori INDICATORI DI PRESSIONE (P) Consumi di metano ad uso domestico Consumi di metano ad uso non domestico: comparto ceramico Consumi di energia elettrica

Dettagli

Marco Caliceti. 24/01/2011 - ENEA Roma BIOCARBURANTI: RECEPIMENTO DELLA DIRETTIVA 28/2009 E SVILUPPO DEL SETTORE

Marco Caliceti. 24/01/2011 - ENEA Roma BIOCARBURANTI: RECEPIMENTO DELLA DIRETTIVA 28/2009 E SVILUPPO DEL SETTORE Marco Caliceti Ottobre 2010. Ampia convergenza sul documento: Indicazioni per lo sviluppo della Filiera Biogas biometano, Italia 2020 CRPA Centro Ricerche Produzioni Animali Confagricoltura ITABIA CIA

Dettagli

La coltura del mais in Italia: storia di un grande successo e di nuove sfide

La coltura del mais in Italia: storia di un grande successo e di nuove sfide La coltura del mais in Italia: storia di un grande successo e di nuove sfide Giuseppe Carli, Presidente Sezione colture industriali di ASSOSEMENTI Bergamo, 6 febbraio 2015 Il successo del mais il MAIS

Dettagli

CONAI: BILANCIO DI DIECI ANNI DI ATTIVITA

CONAI: BILANCIO DI DIECI ANNI DI ATTIVITA CONAI: BILANCIO DI DIECI ANNI DI ATTIVITA A distanza di 10 anni dall inizio della sua attività è possibile fare un primo bilancio dei risultati dell impegno che il sistema delle imprese, rappresentato

Dettagli

All interno dei Progetti Integrati di Filiera (PIF) Settore Zootecnico: Carni Bovine

All interno dei Progetti Integrati di Filiera (PIF) Settore Zootecnico: Carni Bovine Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013 Reg. (CE) 1698/2005 Regione Toscana Bando Misura 121 Ammodernamento aziende agricole All interno dei Progetti Integrati di Filiera (PIF) Settore Zootecnico: Carni

Dettagli

Valutazioni sugli impianti a Biogas. Gianni Tamino

Valutazioni sugli impianti a Biogas. Gianni Tamino Valutazioni sugli impianti a Biogas Gianni Tamino Processi produttivi naturali e umani A differenza dei processi produttivi naturali, che utilizzano energia solare, seguono un andamento ciclico, senza

Dettagli

AUDIT ENERGETICO. I passi dell Audit

AUDIT ENERGETICO. I passi dell Audit GET Energy Srl Sede Operativa: Via G. Avolio, 14 10023 CHIERI (TO) P.IVA e C.F 10797930012 info@getenergy.it - www.getenergy.it AUDIT ENERGETICO I passi dell Audit 1 Definizione di Audit Un Audit Energetico

Dettagli

Progetto STABULUM e le filiere corte agroenergetiche nello sviluppo rurale 2014-2020

Progetto STABULUM e le filiere corte agroenergetiche nello sviluppo rurale 2014-2020 Progetto STABULUM e le filiere corte agroenergetiche nello sviluppo rurale 2014-2020 Obiettivi della Misura 124 (1) La Misura ha sostenuto progetti di cooperazione per lo sviluppo e la sperimentazione

Dettagli

Come nasce l idea della vendita diretta di latte crudo?

Come nasce l idea della vendita diretta di latte crudo? 1 Giuseppe Invernizzi Direttore - APA CO LC e Varese 2 Come nasce l idea della vendita diretta di latte crudo? L idea nasce dall esigenza di dare risposte adeguate alla crisi che da diversi anni attanagliava

Dettagli

Riassunto della tesi di Laurea

Riassunto della tesi di Laurea Università degli Studi di Torino Facoltà di Agraria Corso di Laurea Specialistica in Agroecologia Curriculum Agroingegneria Gestionale e del Territorio Riassunto della tesi di Laurea IL MAIS COME FONTE

Dettagli

Il digestato: aspetti tecnici e normativa

Il digestato: aspetti tecnici e normativa tecnici e normativa USO DEL DIGESTATO PER IL MANTENIMENTO DELLA FERTILITÀ DEI TERRENI Paolo Mantovi Centro Ricerche Produzioni Animali Giovedì 14 Marzo 2013 - Ore 14,00 Sala Convegni Azienda Sperimentale

Dettagli

Emissioni in impianti civili per il riscaldamento domestico

Emissioni in impianti civili per il riscaldamento domestico UNIVERSITA DEGLI STUDI DI UDINE DIPARTIMENTO DI SCIENZE AGRARIE E AMBIENTALI Emissioni in impianti civili per il riscaldamento domestico R. Gubiani, G.Pergher, D. Dell Antonia, D. Maroncelli Convegno Nazionale

Dettagli

Introduzione. Fonte: European Energy & Transport - Trends to 2030

Introduzione. Fonte: European Energy & Transport - Trends to 2030 Introduzione In Italia la produzione di energia elettrica avviene in gran parte grazie all utilizzo di fonti non rinnovabili e, in misura minore, con fonti rinnovabili che per loro natura hanno un minor

Dettagli

Rapporto ambientale Anno 2012

Rapporto ambientale Anno 2012 Rapporto ambientale Anno 2012 Pagina 1 di 11 1 ANNO 2012 Nell anno 2005 la SITI TARGHE srl ha ottenuto la certificazione ambientale secondo la norma internazionale ISO 14001:2004, rinnovata nel 2008 e

Dettagli

I potenziali energetici. Beatrice Cattini Servizio Pianificazione Territoriale, Ambiente e Politiche culturali U.O. VIA e Politiche Energetiche

I potenziali energetici. Beatrice Cattini Servizio Pianificazione Territoriale, Ambiente e Politiche culturali U.O. VIA e Politiche Energetiche I potenziali energetici Beatrice Cattini Servizio Pianificazione Territoriale, Ambiente e Politiche culturali U.O. VIA e Politiche Energetiche Gli ambiti di azione del Piano Clima 2 ADATTAMENTO Gestione

Dettagli

Datum minimo massimo minimo massimo WGS84 35 49 4 20 ED50 35 49 4 20 Roma40 35 49-3 18

Datum minimo massimo minimo massimo WGS84 35 49 4 20 ED50 35 49 4 20 Roma40 35 49-3 18 Istruzioni per la compilazione della dichiarazione PRTR (art.5 Regolamento CE n.166/2006) per gli allevamenti intensivi di pollame e suini (codice 7.a, allegato I al Regolamento). Le aziende che svolgono

Dettagli

Energia. RSA Provincia di Milano. Energia

Energia. RSA Provincia di Milano. Energia RSA Provincia di Milano Energia Fig. 1: consumi elettrici per ciascun settore La produzione e il consumo di energia hanno impatto dal punto di vista ambientale, soprattutto per ciò che riguarda il consumo

Dettagli

Sistemi foraggeri per l azienda zootecnica da latte in Pianura Padana: gestione agronomica e costi. Borreani G., Tabacco E.

Sistemi foraggeri per l azienda zootecnica da latte in Pianura Padana: gestione agronomica e costi. Borreani G., Tabacco E. Sistemi foraggeri per l azienda zootecnica da latte in Pianura Padana: gestione agronomica e costi Borreani G., Tabacco E. Dip. Dip. Scienze Scienze Agrarie, Agrarie, Forestali Forestali ee Alimentari

Dettagli

Il ruolo delle bio-energie nell'uso sostenibile delle fonti energetiche rinnovabili (FER)

Il ruolo delle bio-energie nell'uso sostenibile delle fonti energetiche rinnovabili (FER) Il ruolo delle bio-energie nell'uso sostenibile delle fonti energetiche rinnovabili (FER) Maurizio Gualtieri ENEA UTTS 0161-483370 Informazioni: eventienea_ispra@enea.it 14 maggio 2014 - ISPRA Sommario

Dettagli

BIO-METHANE REGIONS. Il Bio-Metano: combustibile del futuro, opportunità per la REGIONE ABRUZZO. With the support of

BIO-METHANE REGIONS. Il Bio-Metano: combustibile del futuro, opportunità per la REGIONE ABRUZZO. With the support of IT BIO-METHANE REGIONS Il Bio-Metano: combustibile del futuro, opportunità per la REGIONE ABRUZZO With the support of BIO-METHANE REGIONS Il Bio-Metano: combustibile del futuro, opportunità per la nostra

Dettagli

FONTI DI ENERGIA. Fonti energetiche primarie. Fonti energetiche secondarie. sostanza o fenomeno capace di dar luogo ad una liberazione di energia

FONTI DI ENERGIA. Fonti energetiche primarie. Fonti energetiche secondarie. sostanza o fenomeno capace di dar luogo ad una liberazione di energia FONTI DI ENERGIA sostanza o fenomeno capace di dar luogo ad una liberazione di energia Fonti energetiche primarie quelle che si trovano disponibili in natura si possono classificare in: Fonti energetiche

Dettagli

AZIENDA AGRICOLA MOSSA

AZIENDA AGRICOLA MOSSA AZIENDA AGRICOLA MOSSA quando allevare gli animali significa curarne il benessere 1 L azienda agricola L azienda agricola Mossa pratica l allevamento della pecora di razza sarda. La conduttrice Francesca

Dettagli

ECONOMIA DEL BESTIAME

ECONOMIA DEL BESTIAME CORSO DI PREPARAZIONE AGLI ESAMI DI ABILITAZIONE PER AGROTECNICO E AGROTECNICO LAUREATO ECONOMIA DEL BESTIAME Docente: Dott. Agr. FRUCI ANTONIO Sezione 2011 Sede di BRIATICO (VV) ECONOMIA DEL BESTIAME

Dettagli

Strumenti per ridurre consumi e costi: dall audit energetico fino ai meccanismi di finanziamento Andrea Zanfini

Strumenti per ridurre consumi e costi: dall audit energetico fino ai meccanismi di finanziamento Andrea Zanfini BC1 Strumenti per ridurre consumi e costi: dall audit energetico fino ai meccanismi di finanziamento Andrea Zanfini Workshop Diapositiva 1 BC1 inserire i propri riferimenti Nome e Cognome relatore Titolo

Dettagli

La Valutazione della Convenienza Economica della Filiera del biodiesel a Scala Regionale

La Valutazione della Convenienza Economica della Filiera del biodiesel a Scala Regionale La Valutazione della Convenienza Economica della Filiera del biodiesel a Scala Regionale Filippo Arfini, Michele Donati(Uniparma) Annalisa Zezza (INEA) U.O Economia ANCONA, 26-27 SETTEMBRE 2013 Unità Operativa

Dettagli

L'ENERGIA PRIMARIA CONSUMATA DA UN EDIFICIO: FATTORI DI CONVERSIONE

L'ENERGIA PRIMARIA CONSUMATA DA UN EDIFICIO: FATTORI DI CONVERSIONE L'ENERGIA PRIMARIA CONSUMATA DA UN EDIFICIO: FATTORI DI CONVERSIONE (Dott. Renzo Mario Del Duro) Il calcolo del fabbisogno annuale di energia primaria globale di un edificio tiene in considerazione due

Dettagli

GESTIONE DELLE TECNOLOGIE AMBIENTALI PER SCARICHI INDUSTRIALI ED EMISSIONI NOCIVE LEZIONE 10. Angelo Bonomi

GESTIONE DELLE TECNOLOGIE AMBIENTALI PER SCARICHI INDUSTRIALI ED EMISSIONI NOCIVE LEZIONE 10. Angelo Bonomi GESTIONE DELLE TECNOLOGIE AMBIENTALI PER SCARICHI INDUSTRIALI ED EMISSIONI NOCIVE LEZIONE 10 Angelo Bonomi CONSIDERAZIONI SUL MONITORAGGIO Un monitoraggio ottimale dipende dalle considerazioni seguenti:

Dettagli

ASSOVETRO Il contributo economico, sociale ed ambientale al Paese

ASSOVETRO Il contributo economico, sociale ed ambientale al Paese ASSOVETRO Il contributo economico, sociale ed ambientale al Paese 26 gennaio 2015 Indice 1. L analisi in breve 2. Impatti socio-economici 3. Impatti ambientali 4. Conclusioni Indice 1. L analisi in breve

Dettagli

LABORATORIO NORD - OVEST Offerta di energia. Il sistema Cogen-Barca

LABORATORIO NORD - OVEST Offerta di energia. Il sistema Cogen-Barca LABORATORIO NORD - OVEST Offerta di energia. Il sistema Cogen-Barca Bologna, 15 maggio 2006 Hera Bologna s.r.l. 1 COGEN OSPEDALE MAGGIORE RIVA CALZONI BARCA BECCACCINO 2 La rete 3 Le condotte Posa tubazioni

Dettagli

Sostenibilità della filiera agroalimentare regionale:

Sostenibilità della filiera agroalimentare regionale: LCA Food Lazio Sostenibilità della filiera agroalimentare regionale: le aziende del Lazio verso l EXPO Milano 2015 Fondo Euorpeo Agricolo per lo sviluppo: L Europa investe nelle zone rurali Regione Lazio

Dettagli

Pierluigi Monceri Cagliari, 10 ottobre 2012. Produzione Energetica degli Impianti da Fonte Rinnovabile: i Numeri in Sardegna.

Pierluigi Monceri Cagliari, 10 ottobre 2012. Produzione Energetica degli Impianti da Fonte Rinnovabile: i Numeri in Sardegna. Pierluigi Monceri Cagliari, 10 ottobre 2012 Produzione Energetica degli Impianti da Fonte Rinnovabile: i Numeri in Sardegna. Le Fonti Rinnovabili: Dati di Scenario. In un confronto a livello mondiale,

Dettagli

NAOHG LIVING WATER www.naohg.com

NAOHG LIVING WATER www.naohg.com NAOHG LIVING WATER www.naohg.com LE GRANDI TRASFORMAZIONI ECONOMICHE DELLA STORIA AVVENGONO QUANDO UNA NUOVA TECNOLOGIA DI COMUNICAZIONE CONVERGE CON UN NUOVO SISTEMA ENERGETICO www.naohg.com COMPANY Registrata

Dettagli