Market-Driven Management, spazio competitivo ed economia d impresa globale

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Market-Driven Management, spazio competitivo ed economia d impresa globale"

Transcript

1 Market-Driven Management, spazio competitivo ed economia d impresa globale Silvio M. Brondoni * Abstract Le imprese si confrontano oggi in condizioni di alta intensità competitiva, in mercati globali e soggetti ad instabilità politica, sociale e tecnologica. Nessuna impresa può pertanto confidare, come in passato, solo sulle proprie risorse, conoscenze e competenze.l economia d impresa globale impone organizzazioni articolate, diffuse e fortemente interconnesse (network). Queste strutture complesse privilegiano le capacità gestionali e le outsourcing relation con co-makers e partners esterni (competitive alliances). La cultura d impresa evolve pertanto in un cross cultural management, orientato a superare gli ambiti fisici di concorrenza (market-space management) e un appartenenza aziendale localistica. Nei mercati globali, la cultura d impresa di network consente di omologare le organizzazioni con una uniformità costruttiva, stimolata e controllata dal sistema delle reti di comunicazione (Internet; Intranet; Extranet) e presuppone valutazioni multilivello di performance, che prevedono la stima della sintonia strategica (chairman leadership) e della sintonia operativa (management leadership). Keywords: Market-Driven Management; Economia d impresa globale; Cross Cultural Management; Mercati globali; Global Network; Alleanze competitive; Outsourcing; Co-Makership; Chairman Leadership. 1. Globalizzazione ed economia d impresa Con la globalizzazione dei mercati cadono molte frontiere, i caratteri immateriali sopravanzano gli elementi tangibili 1, il tempo diviene una funzione critica dell esistenza e la mobilità (di persone, beni, conoscenze e idee) afferma nuovi sistemi di relazioni nell ambito di un economia d impresa globale 2. Nei mercati globali, le imprese si confrontano pertanto secondo logiche di market-space competition 3, cioè con confini di concorrenza in cui lo spazio non rappresenta un dato, ovvero un elemento noto e stabile del processo decisionale, ma piuttosto un fattore competitivo il cui profilo si configura e si modifica per effetto delle azioni/reazioni di imprese e governi. Le politiche aziendali basate su uno spazio competitivo allargato, cioè privo di vincoli e di condizionamenti tangibili ed amministrativi (market-space management), in sintesi, prevedono il superamento degli usuali limiti di controllo diretto e di prossimità che connotano la fisicità delle attività (invarianza dei beni prodotti, quantità realizzate con controlli diretti, numero finito di clienti e fornitori, localizzazione statica degli impianti di produzione, ecc.) ed affermano piuttosto contesti di operatività contraddistinti da: predominio di risorse immateriali; adattabilità competitiva; flessibilità gestionale 4. La globalizzazione, infatti, ha modificato radicalmente i tradizionali principi-base della produzione industriale (cioè un interazione coordinata di lavoratori, tecnologie e materiali, con una standardizzazione spinta in termini di sequenza temporale e spaziale), che in estrema sintesi fina a poco tempo fa si è sempre caratterizzata per: una produzione efficiente della maggior quantità possibile di beni standardizzati; strutture basate su una divisione rigida e pianificata dei compiti; presenza dei lavoratori sul luogo di produzione. Nei mercati globali, per contro, la leva strategica delle organizzazioni si sposta dalla caratterizzazione dei beni (differenziazione di offerta) alla qualificazione delle conoscenze possedute e gestite. I sistemi informativi (interni e tra imprese) diventano così un fattore critico per lo sviluppo aziendale; la * Professore Ordinario di Economia e Gestione delle Imprese, Università degli Studi di Milano- Bicocca Management (), n. 1, 2008, pp (English Version:

2 20 collaborazione tra aziende si realizza mediante la predisposizione di specifici canali e flussi informativi; ed infine, i processi organizzati secondo una logica sequenziale si trasformano in rapporti sviluppati all interno di network project-oriented, che arrivano fino all azienda virtuale. Nuove forme flessibili di organizzazione, quindi, che postulano la divisione delle strutture in termini di spazio, tempo e funzioni svolte 5. In termini di spazio, innanzi tutto, la realizzazione di definiti prodotti non è necessariamente ubicata stabilmente in un dato luogo; i processi produttivi, infatti, sono di norma ripartiti tra differenti aziende e non richiedono più una prossimità spaziale, poiché i flussi informativi che generano le produzioni consentono il trasferimento fisico dell output (anche parziale) ovunque nel mondo, direttamente da singole unità e senza vincoli temporali 6. In termini di tempo, inoltre, il market-space management incide sull efficienza temporale di produzione e della supply chain di definiti beni; network variamente articolati e localizzati sostituiscono produzioni e processi sequenziali, per cui il tempo di produzione/consegna configura il complesso delle esigenze realizzative e di logistica delle unità operative che compongono il network. Da ultimo, in termini di funzioni svolte, il market-space management tende a proporre una fondamentale modifica nei rapporti di relazione e di collaborazione con i clienti, i partner ed i co-makers, superando i limiti tipici della cooperazione di interfaccia e volgendosi invece a realizzare una più stretta e selettiva interazione tra team interaziendali. 1.1 Mercati globali e spazio competitivo d impresa Lo sviluppo aziendale basato sullo spazio competitivo allargato (marketspace management), proprio per la logica di crescita continua tipica della market-space competition, genera mega-organizzazioni, con un top management power sovra nazionale 7, che talvolta crea addirittura problemi etici internazionali nei rapporti con gli Stati-Nazione 8. I network globali che operano in spazi allargati di concorrenza (valorizzando e sfruttando gli intangible assets di patrimonio di marca, sistema informativo e cultura d impresa) vengono infatti a disporre di informazioni di mercato talmente estese e sofisticate che spesso si trovano a contendere ai governi il primato nella fissazione delle lineeguida di sviluppo locale. Le organizzazioni globali a rete palesano tuttavia proprio con riguardo al potere di mercato (che può condurre i network più forti verso posizioni di oligopolio globale) ed alla diffusione geografica (che deve essere sempre più estesa) rilevanti fattori critici di sviluppo nel perseguire una stabile supremazia locale, per la diffidenza e la sensibilità critica degli opinion makers (consumatori, azionisti, dipendenti, fornitori, media, ecc.), sempre più interconnessi, informati e delocalizzati rispetto alla produzione e al consumo dei beni. Le politiche aziendali di globalizzazione dei mercati provocano diffuse critiche (crescita economica concentrata nei paesi ad alta intensità di R&D; ricerca scientifica mirata ; scarsa attenzione alla trasparenza genetica, all ambiente, alla sicurezza alimentare e alle condizioni di marginalità sociale), che risultano molto partecipate perché anche le comunicazioni di massa del XXI secolo sono globalizzate (e soprattutto non sono più unidirezionali e lineari, dall emittente ai riceventi) 9. Management (), n. 1, 2008, pp (English Version:

3 21 La globalizzazione, l economia d impresa globale e le politiche di market-space management non paiono tuttavia i paradigmi da porre in discussione per la crescita sociale e la diffusione del benessere 10. Per contro, le finalità d impresa di lungo periodo e le politiche di sviluppo globale delle imprese e delle corporation meritano un serio approfondimento Cluster, distretti e cultura di concorrenza La globalizzazione ha in effetti evidenziato le profonde differenze tra cluster e distretti, soprattutto in termini di Ricerca & Sviluppo (R&D) e di reattività competitiva (market-driven management). I distretti individuano agglomerazioni di imprese, in genere di piccole/medie dimensioni, ubicate in ambiti territoriali circoscritti e specializzate in una o più fasi di un processo produttivo I sistemi-territorio sono poco esposti alla concorrenza, difesi da confini naturali (fisici o amministrativi) o da fattori limitativi della crescita aziendale (ad esempio, reti di trasporto obsolete o sistemi informativi elementari). Nei distretti industriali affermatisi in Italia sin dagli anni 70, per la crisi della grande impresa il marketing, la finanza, la comunicazione sono molto ridotti, la cultura d impresa premia le tradizioni e la R&D tende ad essere autoreferenziale. Per contro, i cluster sono costituiti da concentrazioni geografiche di imprese capital intensive, associazioni e istituzioni che concorrono ad apportare e condividere specifiche conoscenze, accumulando rilevanti differenziali competitivi di localizzazione. Significativi esempi di cluster sono: The Silicon Valley (California, computer technology); The Napa Valley (California, produzione vino); Bangalore (India, software outsourcing); Dhahran Techno-Valley (Arabia Saudita, energia);. Silicon Wadi (Israele, telecomunicazioni wireless); Grenoble (France, Micro-Nano Technologies); Toulouse (France, aerospaziale); The Silicon Fen (Cambridge, UK, biotecnologie e computer technology); Hollywood (US, produzione film); Detroit (US, auto). I cluster sono quindi aggregazioni di organizzazioni high technologyoriented che consentono di sviluppare rapporti di filiera virtuali, in cui lo scambio e le sinergie delle conoscenze si integrano con le esperienze, valorizzando una cultura aziendale finalizzata al confronto competitivo e diretta a favorire una cooperative R&D. In sintesi, lo sviluppo a lungo termine delle imprese globali non può prescindere dal soddisfacimento di un nuovo benessere, da perseguire con: - l espansione dei confini di concorrenza (market-space competition) e l adozione di politiche aziendali fondate su una globalizzazione armonica delle produzioni e dei consumi (market-space management) 12, abbandonando così le performance basate su squilibri competitivi locali (che ad evidenza massimizzano il profitto se si sfruttano a brevissimo termine e se al contempo non si sostengono costi di sviluppo locale) 13 ; - la creazione di new industries (tutela sviluppi biologici; valorizzazione patrimoni nutrizionali di massa e selettivi; preservazione climatica; politica dell energia e del riciclaggio rifiuti), in coerenza con Management (), n. 1, 2008, pp (English Version:

4 22 le nuove esigenze trasversali determinate da mercati con produzioni e consumi globali; - la focalizzazione dell economia d impresa su fattori-chiave non e- lementari (techno, comunicazione, intangible assets), il cui valore non si determina in rapporto al grado di sfruttamento, ma in relazione all intensità di condivisione di una definita risorsa anche con strutture esterne all organizzazione. 1.3 Market-Space Management e interdipendenze competitive La condivisione di risorse immateriali perseguita dalle politiche aziendali di market-space management di norma avviene tra differenti strutture appartenenti ad uno stesso network, ma può riguardare anche altre organizzazioni per effetto di alleanze e joint venture. In ogni caso, l economia d impresa può estendere le aree di attività nella dimensione immateriale e configurare così complesse relazioni sistemiche interaziendali (e i cui leganti sono costituiti da cultura d impresa, sistema informativo e patrimonio di marca), che determinano posizioni di concorrenza per acquisti, trasformazione, distribuzione e vendita dai confini molto labili e instabili, in quanto riferiti ad una matrice (potenzialmente molto mutevole) di beni e di imprese 14. Un esempio sintomatico di gestione delle risorse immateriali e di interdipendenze competitive a livello sistema di imprese, può individuarsi nella moderna parabola del pane, cioè un prodotto molto tradizionale e apparentemente lontano dalle logiche di market-space competition : Il pane fresco è oggi, a livello internazionale, un bene complesso e di non sempre a- gevole classificazione merceologica. Per i consumatori di tutto il mondo, il pane fresco è il pane fragrante, ancora caldo, che si acquista sotto casa. In molte nazioni, tuttavia, si tende a circoscriverne l ambito competitivo, per le esigenze delle aziende locali industriali ed artigiane impegnate nella produzione e distribuzione. In realtà, il pane fresco è di frequente un pane industriale surgelato, oppure precotto, od anche cotto (quindi con materie prime e fasi di lavorazione che partecipano al processo produttivo senza alcun vincolo di tempo e di spazio), soggetto a libera circolazione delle merci, trasportato dai siti di produzione ai punti di vendita, per essere proposto al consumatore con un brevissimo completamento di cottura, che consente di avere un pane appena uscito dal forno 24 ore al giorno. Quindi, con una dilatazione enorme dei confini di concorrenza in termini produzione, vendita e consumo 15. L impresa tende oggi a costituire un sistema vitale complesso 16, orientato alla concorrenza, con un orizzonte gestionale che sovrasta le tradizionali dimensioni di spazio e di tempo (cioè, riferite ad un ambiente finito, che pertanto consente di misurare, ad un dato istante t, performance e posizione competitiva e di conseguenza, l eventuale posizione dominante di una combinazione elementare impresa-bene-mercato). Management (), n. 1, 2008, pp (English Version:

5 23 In realtà, le condizioni di market-space competition delineano confini di concorrenza sofisticati e a matrice internazionale, in cui lo spazio e il tempoconcorrono essi stessi a formare e ad alterare il contesto competitivo di riferimento, rendendo tra l altro molto difficoltosa la valutazione con gli usuali indicatori di performance e di posizione di eventuali condizioni di predominio di mercato. Lo spazio di concorrenza generato dalle condotte di market-space management risulta pertanto difficilmente delimitabile in settori di attività, ed è più propriamente riconducibile ai sistemi di risorse immateriali (Brand Equity, sistema informativo, cultura d impresa) che pro tempore contribuiscono a qualificare il profilo competitivo di definite imprese. 1.4 Le economie di scala globali nelle imprese a network Nei mercati aperti, senza la difesa di confini geografici e amministrativi, le imprese adottano condotte gestionali molto flessibili, caratterizzate da un assoluto predominio delle risorse intangibili e finalizzate a sfruttare economie di scala globali. Nelle economie globali di dimensione, la ricerca del costo minimo di produzione presuppone: 1. funzioni complesse di outsourcing; 2. una localizzazione dinamica degli impianti; 3. ed infine una commercializzazione su larga scala, per fronteggiare domande locali poco motivate agli acquisti, volatili nelle preferenze di scelta e non-fedeli nei riacquisti (ossia, le tipiche condizioni dell eccesso di offerta, oggi aggravate da crescenti spinte inflazionistiche e recessive). La concorrenza delle imprese globali sui mercati aperti ha modificato radicalmente i tradizionali caratteri della produzione industriale, costituiti da: strutture lunghe, con rigide divisioni dei compiti; lavoratori presenti nei luoghi di produzione; massive produzioni di beni uniformi; scorte di materie prime, semilavorati e prodotti finiti ammassate in prossimità dei siti di produzione e dei mercati di consumo. La market-space competition enfatizza invece le economie di scala globali, il cui valore non dipende dal grado di sfruttamento di fattori produttivi elementari, ma dalla intensità di condivisione di definite risorse in un sistema di networking, cioè dalla sofisticazione dei rapporti di collaborazione tra strutture interne, esterne e di co-makership. Ecco perché le imprese italiane e il made in Italy sono in crescente difficoltà nelle economie globali e con consumi saturi. In effetti, i distretti produttivi spesso si riducono a luoghi di produzione per conto terzi e anche il grande artigianato di design (tessile, arredo-casa, orafi ecc.) vede sparire le nicchie dorate (piccole produzioni con prezzi di vendita alti e giustificati dalla creatività) e le opportunità di un export facilitato dai rapporti di cambio tra le valute. La nuova concorrenza richiede infatti imprese a network con elevate capacità gestionali, in grado di dominare la comunicazione, la ricerca e lo sviluppo di nuovi prodotti, il marketing, il controllo e la finanza. 1.5 Network globali e Cross Cultural Management Le imprese si confrontano oggi in condizioni di alta intensità competitiva, in mercati globali e soggetti ad instabilità politica, sociale e tecnologica. Management (), n. 1, 2008, pp (English Version:

6 24 Nessuna impresa può pertanto confidare, come in passato, solo sulle proprie risorse, conoscenze e competenze. Lo sviluppo aziendale abbandona così il predominio della produzione realizzata nella grande fabbrica capitalistica degli anni 50 e 60, dove si garantiva parità di trattamento a lavoratori efficienti e inefficienti, secondo il rendimento medio delle categorie professionali. Un meccanismo semplice e coerente con un modello produttivo che si basava su 30/40 anni di lavoro nella medesima azienda, che si facesse bene o male. Dagli anni 80, tuttavia, l economia globale ha modificato profondamente imprese, produzioni e prodotti ed i lavoratori (in un crescente dinamismo localizzativo, commerciale e produttivo) si misurano con svariate forme di collaborazione, prive di garanzie di stabilità (contratti a termine; contratti di formazione; lavoro interinale; collaborazioni autonome continuative; ecc.). L economia d impresa globale impone organizzazioni articolate, diffuse e fortemente interconnesse (network). Queste strutture complesse privilegiano le capacità gestionali e le outsourcing relation con co-makers e partners esterni (competitive alliances). La cultura d impresa evolve pertanto in un cross cultural management, orientato a superare gli ambiti fisici di concorrenza (market-space management) e un appartenenza aziendale localistica. Nei mercati globali, la cultura d impresa di network consente infatti di omologare le organizzazioni con una uniformità costruttiva, stimolata e controllata dal sistema delle reti di comunicazione (Internet; Intranet; E- xtranet) e presuppone valutazioni multilivello di performance, che prevedono la stima della sintonia strategica (coerenza dei risultati e dei processi delle organizzazioni; relazioni di complementarietà; chairman leadership) e della sintonia operativa (relazioni di interdipendenza delle strutture; responsabilità condivise; management leadership). Nei mercati aperti si evidenzia pertanto la centralità dell orientamento competitivo al mercato (market-driven management) e del cross cultural management, cioè una gestione aziendale fortemente profit-focused su base locale e globale, che non si ripiega sull organizzazione (come postulano i mercati chiusi e a bassa competizione) ma per contro si valorizza con le opportunità offerte dai mercati aperti, cioè la variabilità della domanda e la instabilità generata dalla concorrenza. 2. Market-Driven Management e mercati globali Le grandi corporation, che da tempo operano in contesti dominati dalla globalizzazione dei mercati, esaltano il raggiungimento di vitali economie dei costi (di approvvigionamento, produzione, distribuzione, comunicazione, vendita). Gli enormi vantaggi economico-finanziari conseguibili dal perseguimento di crescenti economie dimensionali (supply-driven management) non prescindono tuttavia da condotte incentrate sul soddisfacimento della domanda e prioritariamente focalizzate sul confronto competitivo (market-driven management). In condizioni di concorrenza globale, l orientamento market-driven configura quindi una politica di sviluppo aziendale di lungo periodo, con vantaggi concorrenziali di costo valutabili in rapporto al soddisfacimento della domanda e soprattutto in relazione ad un migliore bench mark con la concorrenza. Management (), n. 1, 2008, pp (English Version:

7 25 L orientamento market-driven, evidenzia inoltre, negli attuali mercati globali, il primato dei fattori immateriali di offerta (cioè, i cosiddetti product intangible assets, costituiti da servizi prevendita, design, assistenza postvendita, logistica, packaging, ecc.) che peraltro sono efficacemente valorizzabili solo con la gestione degli intangible assets di impresa (ossia, cultura aziendale, sistema informativo e patrimonio di marca). L economia degli immateriali di offerta e di impresa, in particolare, assume specifico rilievo nei mercati globali e in eccesso di offerta (cioè dove le produzioni sono superiori alla capacità di assorbimento della domanda ed i prodotti, sempre più sofisticati, sono resi rapidamente obsoleti dalla facile imitabilità). In numerosi mercati, in realtà, l eccesso di offerta diviene un fattore strutturale di sviluppo delle imprese, che pianificano in ottica competitiva la progressiva sovrabbondanza di beni (tra l altro producibili a costi decrescenti per il continuo sviluppo tecnologico); beni che sono anche proposti con una copiosa varietà di alternative, per soddisfare esigenze di consumo sempre più sofisticate e per motivare una domanda che presenta crescenti infedeltà di comportamento. In tali contesti, da un lato si enfatizza il ruolo delle aziende multimercato e multibusiness e dall altro si riduce la significatività concorrenziale del settore di attività: così, le tradizionali analisi basate sulla maturità/novità del settore lasciano il posto alle attività aziendali ad alta intensità di concorrenza 17. Nell odierno dominio di ipercompetizione globale dell eccesso di offerta, un business risulta ad alta redditività solo per le organizzazioni che plasmano l innovazione di offerta e creano bolle di consumo, arrivando rapidamente a soddisfarle ( time to market ) e abbandonandole tempestivamente ( time competition ), lasciando ai concorrenti-imitatori la parte residuale della bolla (in genere dispersiva e poco redditizia per l affollarsi di proposte alternative). Strategie di ipercompetizione che rompono le regole statiche del confronto oligopolistico one-to-one e propongono invece un modello di concorrenza sistemica, da sviluppare secondo una logica di market-driven management. La globalizzazione e l eccesso di offerta impongono alle imprese una nuova filosofia di gestione orientata al mercato, in cui predomina il customer value management, cioè la vendita a bolle di domanda (bubble demand, ossia ad aggregati instabili di clientela che si sostituiscono ai segmenti di domanda), con un confronto diretto e continuo con concorrenti. In tal senso, ad esempio, Toyota e Psa producono insieme localizzando il nuovo impianto nella Repubblica Ceca tre versioni dello stesso modello (Toyota Aygo, Citroën C1, Peugeot 107), per soddisfare bolle di domanda di city car' caratterizzate da prezzo contenuto-sicurezza-personalità. L orientamento competitivo al mercato si manifesta quindi dal basso, per forzare l incontro tra offerta e domanda, sviluppando flussi di scambio e di comunicazione (push/pull communication) 18. Nei mercati globali, inoltre, il market-driven management configura una strategia di mercato sofisticata, attuata da grandi corporation, che innanzi tutto è finalizzata a superare le misure di protezionismo locale poste in essere da Stati- Nazione che operano ancora con logiche di frammentazione dello spazio. Management (), n. 1, 2008, pp (English Version:

8 26 Così, ad esempio, le politiche globali delle megacatene di distribuzione francesi e tedesche si confrontano oggi con le norme per la tutela dal made in China del settore tessileabbigliamento-calzature (contingentamenti all import; reciprocità di accesso sul mercato europeo/cinese; promozione del made in Italy; maggiori sanzioni contro la contraffazione dei marchi). In realtà le misure di difesa sono deboli, perché basate su una matrice di concorrenza elementare, come quelle adottate negli anni 60 per contrastare (invano) l invasione europea delle moto giapponesi. Anche allora la global vision dell industria giapponese e la cooperative promotion, sottovalutata all epoca dai competitor europei ed US, realizzata congiuntamente dalle corporation (Honda, Kawasaki, Suzuki, Yamaha) che partecipavano al GP del motomondiale travolse i grandi produttori (in Italia, tra gli altri, MV Agusta, Ducati, Guzzi, Laverda; in Gran Bretagna, Bsa, Triumph, Norton; in Francia Motobécane; in Spagna Derby), tutti blasonati ma con produzioni locali, protette e deboli. In mercati globali e in eccesso di offerta, con un alta sostitutività tra i prodotti, una filosofia di gestione market-driven richiede: una cultura d impresa motivata ai risultati; politiche di mercato attente all instabilità della concorrenza e alla variabilità della domanda; la riorganizzazione dell impresa su mercati, anziché su prodotti; la predisposizione di nuove metriche di valutazione dei fattori immateriali e materiali, per stimare la performance d impresa. 2.1 Mercati globali, eccesso di offerta e instabilità della domanda I mercati globali e in eccesso di offerta, che stimolano le imprese ad adottare una nuova filosofia di gestione orientata al mercato (marketdriven management), sono caratterizzati da: imprese che, in un confronto continuo con i concorrenti, generano aggregati instabili di clientela (bubble demand); confini di competizione evanescenti; un alta sostitutività tra i prodotti; ed infine performance aziendali condizionate dai tempi di ritorno degli investimenti, oltre che da i livelli di margine. Di conseguenza, nei mercati in eccesso di offerta si affermano imprese di produzione e di distribuzione con forti politiche market-driven, dove il marketing crea bolle sempre nuove di acquirenti, da sostenere con offerte molto volatili e con prodotti a forte identità. D altro canto, il primato del marketing, che ha segnato i mercati in equilibrio tra domanda ed offerta (fase che si è esaurita alla fine degli anni ottanta, quando è cessata la condizione di stabilità della domanda finale), è stato sostituito dal predominio della comunicazione e dei fattori immateriali di prodotto, per gestire situazioni di alta instabilità, con dominanza della concorrenza e dove le domande intermedie ed il global trade rivestono un ruolo centrale. La globalizzazione dei mercati determina in effetti una crescente sovracapacità produttiva e quindi esuberi di offerta mai sperimentati rispetto alle potenzialità di assorbimento della domanda. L eccesso di offerta diviene così un fattore strutturale di sviluppo, che impone alle imprese di confron- Management (), n. 1, 2008, pp (English Version:

9 27 tarsi con: consumi contraddistinti da tassi di crescita irregolari; domande instabili; e soprattutto potenziali di consumo mutevoli. In eccesso di offerta, in particolare, i consumi non sono prevedibili con i tradizionali modelli statici d acquisto. Infatti, a differenza di quanto si verificava in passato, i consumi non si sviluppano in forma semplice e lineare, né nel tempo, né nello spazio. Ad esempio, con elementari intervalli temporali tra i consumi di aree leader e di aree ritardatarie (come si osservava per molti prodotti venduti in differenti aree geografiche dello stesso Paese, come nel nord e nel mezzogiorno d Italia). In tal senso sono emblematici i consumi oggi esplosivi, anche se con andamenti e crescite molto diversi dei prodotti della solitudine attiva (health care, musica e foto digitali, giardinaggio, extreme travel, TV-LCD, ecc.), che sono stimabili solo con logiche anticipative e di parallelismo (quindi con metodiche molto diverse dai modelli lineari ed aggregativi, ancora usati da Associazioni ed enti governativi con sempre minore successo per quantificare le tendenze dei consumi). 2.2 Eccesso di offerta non-fedeltà di acquisto e politica di marca La crescente crisi dei consumi pone in luce i profondi cambiamenti delle abitudini di acquisto (di famiglie e single), che fatto mai accaduto penalizzano molte grandi marche. Il minore reddito disponibile produce infatti nuovi comportamenti di spesa, che evidenziano: - il drastico aumento della infedeltà di marca (brand switching), con punte di propensione al cambiamento di marca del 60-70% (come nel caso di olio d oliva, pelati, confetture, ecc.); - l esplosione della non-fedeltà di acquisto (e conseguente ricerca di punti di vendita e prodotti più vantaggiosi, ad esempio sfruttando private label e promozioni delle catene distributive); - il rinvio di acquisti non essenziali; - la sostituzione di prodotti no-care (product switching), ad esempio lasciando il vino per la birra; - ed infine, riduzione delle quantità acquistate. L eccesso di offerta ed i mercati globali favoriscono la crisi dei consumi ed impongono nuove regole di competizione per i prodotti di marca. In effetti, la globalizzazione dei mercati e la connessa crescente sovracapacità produttiva determinano un offerta molto superiore alle capacità di assorbimento della domanda, che esalta le marche forti (cioè con un alto indice di rotazione di marca) ed al contempo mette fuori mercato le marche deboli (cioè con bassi indici di rotazione di marca e di classe di prodotto). In condizioni di eccesso di offerta, inoltre, la spirale di crisi dei consumi è amplificata da politiche di prezzo inadeguate. Nei mercati globali e ad alta competizione il calcolo dei prezzi richiede infatti una logica nuova, fondata sulla time-based competition (abbandonando i costi e la domanda, parametri classici dei manuali di marketing) e focalizzata su flussi continui di comunicazioni digitali, con continue verifiche dei risultati e rapidi aggiornamenti (market-space management). D altro canto, in eccesso di offerta sopravvivono solo produttori e distributori con forti politiche market-driven, dove la marca è un sistema di responsabilità nelle relazioni produttore-tradeconsumatore. Management (), n. 1, 2008, pp (English Version:

10 Politica di marca, concorrenza globale e Market-Driven Management Qualche anno fa, quando la domanda primaria dei beni era in crescita, la marca era sufficiente a diffondere un prodotto e gli investimenti in pubblicità ne garantivano il successo sostenendone le vendite. La share of voice pubblicitaria era infatti correlata e tendenzialmente uguale alla market share e le marche leader con grandi budget erano inattaccabili. Oggi, la globalizzazione dei mercati e la sovracapacità produttiva esaltano le marche forti (ad alta penetrazione di mercato e ad elevata rotazione di vendita) e marginalizzano le marche deboli (con bassa penetrazione e rotazione). In tal senso, Chevrolet ha sostituito il brand Daewoo su tutta la gamma coreana, sovrapponendo il primato tecnologico della marca globale US alla popolarità di modelli che si erano affermati sui mercati per un formidabile rapporto qualità/prezzo. Nei mercati globali, il patrimonio di marca diviene una primaria risorsa immateriale, finalizzata a sostenere le vendite in contesti con domanda cedente, sviluppando appunto una gestione aziendale market-driven (come da tempo propongono le grandi corporation, quali Coca-Cola, Pepsi- Co, GE, Microsoft, Toyota, Ford, Gm, ecc.). Nella realtà italiana, spesso chiusa in una economia del castello di protezionismo e monopoli, le imprese di maggiori dimensioni sfuggono il mercato globale, l eccesso di offerta e la crisi dei consumi, e paiono prediligere gli investimenti in attività monopolistiche, prive di marca e con consumi stabili (energia, tlc, farmaceutico non innovativo, ecc.). Le imprese di minori dimensioni, invece, costrette a confrontarsi con il mercato globale, devono sostenere le performance vitali di concorrenza (quota di mercato, redditività, attrattività) potendo u- tilizzare solo marche nane, che devono competere senza il sostegno delle risorse del sistema paese e spesso addirittura frenate da carenze di strutture e infrastrutture. 2.4 Market-Driven Management, infedeltà di marca e fidelizzazione di acquisto Nei mercati globali e in eccesso di offerta, i consumatori selezionano gli acquisti e i punti di vendita, si determina un drastico aumento della infedeltà di marca (brand switching) e della non-fedeltà di acquisto (favorita soprattutto dalle private label e dalle promozioni), molte fasce di clientela abbandonano i prodotti più ricchi (product switching) e in complesso si riducono le quantità acquistate. I mercati globali spingono così le imprese ad adottare condotte competitive dure, basate sul market-driven management, che privilegiano la fidelizzazione dei consumi (più flessibile e meno costosa della fedeltà di acquisto) e le politiche di competitive pricing, dove il prezzo si fissa in base al paybak period. Management (), n. 1, 2008, pp (English Version:

11 29 L attuale crisi dei consumi, senza freni ormai da un anno, ha modificato in profondità i comportamenti di spesa, riducendo gli acquisti di auto, prodotti alimentari, abbigliamento, libri e giocattoli. In effetti, la flessione dei consumi in Italia è molto vasta (si estende anche a motorini, carburanti, entertainment) e si prevede per i prossimi sei-otto mesi una fase di spesa ancora molto riflessiva. A ben vedere, tuttavia, alcuni importanti comparti di consumo vanno in controtendenza e così sono in crescita i servizi di TLC (abbonamenti a pay tv, canoni internet, ecc.); e soprattutto aumentano le vendite di tutti i prodotti con tecnologia negoziata in dollari, come detergenti chimici, telefoni cellulari, TV Color al plasma e LCD, PC, flash memories, fotocamere e videocamere digitali, ecc. In sintesi, crescono le vendite dei beni con mercati globali e il cui rapporto di cambio euro/dollaro è in fase cedente da molti mesi, quindi con prezzi di vendita sempre più bassi. Anche questo comparto di beni (molto sfruttato dalle grandi catene di distribuzione, con import globali) sta tuttavia raggiungendo il limite di saturazione delle vendite (sale threshold), che potrà essere valicato solo in presenza di nuovi e pesanti cedimenti del cambio euro/dollaro. In contesti caratterizzati dall infedeltà di marca, l eccesso di offerta premia produttori e distributori con forti politiche market-driven, dove il marketing crea continue bolle di acquirenti, con offerte volatili e ad alto valore promozionale. Bolle di domanda che, peraltro, presuppongono continue azioni di incentivazione, con flussi informativi di natura digitale e con contenuti conoscitivi che dal mercato entrano in azienda. In altri termini, inserendo la sales promotion in un Customer Relationship Management, basato su un sistema informativo che specifica i profili di persone e di organizzazioni acquirenti e stima dimensione e durata delle bolle di domanda, secondo una logica di customer satisfaction. In passato, infatti, la sales promotion ha rappresentato un importante strumento di marketing e di comunicazione commerciale, quando la nonprice competition incentrata sulla pubblicità (advertising) iniziò ad essere meno efficace, soprattutto nelle azioni speciali di vendita locale, di breve durata e a rapido incasso (dove appunto la pubblicità lenta e costosa è quasi i- nutile). La promozione delle vendite (dapprima al consumo e poi al trade) divenne così lo strumento-principe del below-the-line, cioè degli interventi eccezionali con importi recuperati sotto la linea del profitto aziendale (a differenza della pubblicità above-the-line con costi pianificati a budget). L efficacia della sales promotion si è però ridotta nei mercati globali ed in eccesso di offerta (segnati da una sovracapacità produttiva, da un trade selettivo e molto competitivo e da una domanda distratta, instabile e non fedele); il valore complessivo di offerta generato dalla promozione risulta infatti limitato quando è generico e predisposto per un mass target di destinatari, senza una precisa specificazione del profilo dei singoli potenziali beneficiari (come invece assicurano le piattaforme di CRM). Negli odierni mercati globali ad elevata intensità competitiva, in realtà, non poche imprese utilizzano ancora tecniche promozionali elementari per incre- Management (), n. 1, 2008, pp (English Version:

12 30 mentare il fatturato in eccesso di offerta, come merce in conto vendita, formule soddisfatti o rimborsati, hard cut pricing, ecc. Questi metodi di promozione indifferenziata, tuttavia, di norma segnalano situazioni disperate, che si scontrano con imprese ad alta redditività e strutturate per profilare i comportamenti dei clienti (dal consumatore finale ai distributori, dai grossisti ai prescriber ed ai retailer), per conoscere e soddisfare le loro richieste, anzi anticiparle (prima e meglio dei concorrenti) con comunicazioni digitali e a due vie. Note 1 v. Silvio M. Brondoni, Ouverture de Market-Space Management, Symphonya. Emerging Issues in Management (), n. 1, Cfr. Silvio M. Brondoni, Jean-Jacques Lambin, Ouverture de Brand Equity, Symphonya. Emerging Issues in Management, (), n. 1, In the marketplace, content, context and infrastructure can be disaggregated to create new ways of adding value, lowering costs, forging relationships with nontraditional partners and rethinking ownership issues. In the new arena of the market-space, content, context and infrastructure are easily separated. Information technology adds or alters content, changes the context of the interaction and enables the delivery of varied content and a variety of contexts over different infrastructures. v. Jeffrey F. Raiport, John J. Sviokla, Managing in the Marketspace, Harvard Business Review, November-December, 1994, p Cfr. George S. Day, The Market-Driven Organization, The Free Press, New York, 1999; George S. Day, The Market-Driven Strategy, The Free Press, New York, 1990; Roger J. Best, Market-Based Management, Prentice Hall, Upper Sadle River, 2004; Webster Frederick E. jr., Market-Driven Management, John Wiley & Sons, New York, 2002; Jean-Jacques Lambin, Market-Driven Management, McGraw-Hill, London, 2000; Gaetano M. Golinelli, L approccio sistemico al governo d impresa, vol. 1, L impresa sistema vitale, Cedam, Padova, Cfr. Willem Koot, Peter Leisink, Paul Verweel (ed.), Organizational Relationships in the Networking Age, Edward Elgar Publishing, Cheltenham, Cfr. Maria Emilia Garbelli, Localizzazione produttiva e dinamiche competitive, Giappichelli, Torino, v. Silvio M. Brondoni, Ouverture de Market-Space Management, Symphonya. Emerging Issues in Management (), cit. 8 Cfr. Elisa Arrigo, Luca Bisio, Market-Driven Management, Corporate Governance e Stati- Nazione, in Silvio M. Brondoni (ed.), Market-Driven Management e mercati globali, Giappichelli, Torino, Cfr. Silvio M. Brondoni, Comunicazione, risorse invisibili e strategia competitiva d impresa, Sinergie, n , Cfr. Philippe De Woot, Le sfide della globalizzazione economica: imprese, concorrenza e società, Symphonya. Emerging Issues in Management (), n. 2, Cfr. Silvio M. Brondoni, Network Culture, Performance and Corporate Responsibility, Symphonya. Emerging Issues in Management (), n. 1, Cfr. Jacques Lambin, Silvio M. Brondoni, Ouverture de Market-Driven Management, Symphonya.Emerging Issues in Management (), n. 1, Cfr. Cosetta Pepe, Grande distribuzione, globalizzazione e responsabilità aziendale, Symphonya.Emerging Issues in Management (), n. 1, 2003; Clara Caselli, Ethics and Corporate Responsibility in International Relations, Symphonya. Emerging Issues in Management (), n. 1, 2003; Daniela M. Salvioni, Corporate Governance e responsabilità d impresa, Symphonya. Emerging Issues in Manage- Management (), n. 1, 2008, pp (English Version:

13 31 ment (), n. 1, 2003; Eric Lambin Managing a Sustanability Transition, Symphonya. Emerging Issues in Management (), n. 1, 2003; Paolo Ricotti, Corporate Responsibility, compatibilità e mercati, Symphonya. Emerging Issues in Management (), n. 1, v. Silvio M. Brondoni, Market-Driven Management ed economia d impresa globale, in Silvio M. Brondoni (ed.), Market-Driven Management concorrenza e mercati globali, Giappichelli, Torino, 2007, p v. Silvio M. Brondoni, Ouverture de Market-Space Management, Symphonya. Emerging Issues in Management (), cit. 16 Cfr. Gaetano M.Golinelli, L approccio sistemico al governo d impresa, cit. 17 v. Silvio M. Brondoni, Prefazione, in Silvio M. Brondoni (ed.) Market-Driven Management concorrenza e mercati globali, cit., pp. XI-XII. 18 Cfr. Margherita Corniani, Digital Marketing Communication, in Symphonya. Emerging Issues in Management (), n. 2, Management (), n. 1, 2008, pp (English Version:

Ouverture de Market-Space Management

Ouverture de Market-Space Management Ouverture de Market-Space Management Silvio M. Brondoni 1. Overture Con la globalizzazione dei mercati cadono tutte le frontiere, i caratteri immateriali sopravanzano gli elementi tangibili, il tempo diviene

Dettagli

Ouverture de Risorse immateriali e concorrenza globale

Ouverture de Risorse immateriali e concorrenza globale Ouverture de Risorse immateriali e concorrenza globale Silvio M. Brondoni * Abstract Dai primi anni 80, l economia globale ha modificato profondamente imprese, produzioni, prodotti. L economia d impresa

Dettagli

Organizzazione e pianificazione delle attività di marketing

Organizzazione e pianificazione delle attività di marketing Organizzazione e pianificazione delle attività di marketing Il continuum delle strutture tra efficienza ed efficacia Struttura funzionale Struttura divisionale Struttura a matrice Struttura orizzontale

Dettagli

CAPITOLO 11 Innovazione cam i amen o

CAPITOLO 11 Innovazione cam i amen o CAPITOLO 11 Innovazione e cambiamento Agenda Ruolo strategico del cambiamento Cambiamento efficace Cambiamento tecnologico Cambiamento di prodotti e servizi i Cambiamento strategico e strutturale Cambiamento

Dettagli

Sistemi informativi aziendali struttura e processi

Sistemi informativi aziendali struttura e processi Sistemi informativi aziendali struttura e processi Concetti generali sull informatica aziendale Copyright 2011 Pearson Italia Prime definizioni Informatica Scienza che studia i principi di rappresentazione

Dettagli

Indice. Autori Prefazione Ringraziamenti dell Editore XIII XV XIX

Indice. Autori Prefazione Ringraziamenti dell Editore XIII XV XIX Autori Prefazione Ringraziamenti dell Editore XIII XV XIX Capitolo 1 Il marketing nell economia e nella gestione d impresa 1 1.1 Il concetto e le caratteristiche del marketing 2 1.2 L evoluzione del pensiero

Dettagli

Il sistema logistico integrato

Il sistema logistico integrato Il sistema logistico integrato Che cos è la logistica? Il concetto di logistica è spesso poco chiaro Per logistica, spesso, s intendono soltanto le attività di distribuzione fisica dei prodotti (trasporto

Dettagli

L analisi per la sopravvivenza del sistema vitale

L analisi per la sopravvivenza del sistema vitale Lezione L analisi per la sopravvivenza del sistema vitale prof. ssa Clara Bassano Corso di Economia e Gestione delle Imprese A.A. 2006-2007 Le attività d impresa Il portafoglio prodotti è l insieme delle

Dettagli

Concetto e sistema di Marketing

Concetto e sistema di Marketing Università degli Studi di Urbino Carlo Bo Facoltà di Economia Corso di Laurea in INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE ECONOMIA, GESTIONE E INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE Prof. Fabio Musso A.A. 2008-09

Dettagli

COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING

COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING Febbraio Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING COS E UN

Dettagli

Pricing & Costing Soluzioni Caso One-O-One

Pricing & Costing Soluzioni Caso One-O-One Pricing & Costing Soluzioni Caso One-O-One G.TOSCANO e A.VINCI Corso: Pricing & Costing LIUC Università di Castellanza Ottobre 2010 Anno accademico 2010/11 Lucidi di Giuseppe Toscano 1 Domande guida per

Dettagli

Programma di Export Temporary Management

Programma di Export Temporary Management Programma di Export Temporary Management Aree di intervento Business Strategies, grazie ad una solida esperienza acquisita negli anni, eroga servizi nell ambito dell Export Temporary Management finalizzati

Dettagli

LE STRUTTURE ORGANIZZATIVE DI TRADE MARKETING. Beatrice Luceri Facoltà di Economia Anno Accademico 2000/01

LE STRUTTURE ORGANIZZATIVE DI TRADE MARKETING. Beatrice Luceri Facoltà di Economia Anno Accademico 2000/01 LE STRUTTURE ORGANIZZATIVE DI TRADE MARKETING Beatrice Luceri Facoltà di Economia Anno Accademico 2000/01 La configurazione della funzione di Trade Marketing I fenomeni che hanno influito sui processi

Dettagli

Piani integrati per lo sviluppo locale. Progetti di marketing territoriale. Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali

Piani integrati per lo sviluppo locale. Progetti di marketing territoriale. Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali Piani integrati per lo sviluppo locale Progetti di marketing territoriale Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali Sviluppo di prodotti turistici Strategie e piani di comunicazione Percorsi

Dettagli

Competere nei mercati internazionali

Competere nei mercati internazionali Corso di Strategie d impresa A.A. 2009/2010 Prof. Tonino Pencarelli - Dott. Simone Splendiani Competere nei mercati internazionali A cura di: Martina Fiordigigli Silvia Gardini Cap. 7, Thompson A., Strickland

Dettagli

Unirsi per crescere. co-marketing e co-branding

Unirsi per crescere. co-marketing e co-branding Unirsi per crescere co-marketing e co-branding La scienza è quella attività che tenta di spiegare il noto attraverso l ignoto Karl. R. Popper (Scienza e filosofia) -La teoria dei germi di Louis Pasteur

Dettagli

Lezione 3. La macro struttura organizzativa: la struttura funzionale e le sue modifiche; la struttura divisionale; la struttura a matrice.

Lezione 3. La macro struttura organizzativa: la struttura funzionale e le sue modifiche; la struttura divisionale; la struttura a matrice. Lezione 3 La macro struttura organizzativa: la struttura funzionale e le sue modifiche; la struttura divisionale; la struttura a matrice. 1 LA STRUTTURA FUNZIONALE ALTA DIREZIONE Organizzazione Sistemi

Dettagli

La scelta dei canali di entrata. Michela Floris micfloris@unica.it

La scelta dei canali di entrata. Michela Floris micfloris@unica.it La scelta dei canali di entrata Michela Floris micfloris@unica.it Una premessa Individuare il canale che, meglio degli altri può essere efficace per la propria attività nei mercati esteri non è semplice

Dettagli

CHI SIAMO. Viale Assunta 37 20063 Cernusco s/n Milano 02-92107970 info@cimscarl.it

CHI SIAMO. Viale Assunta 37 20063 Cernusco s/n Milano 02-92107970 info@cimscarl.it CHI SIAMO C.I.M. non è un comune consorzio ma una società consortile creata dopo approfonditi studi ed esperienze maturate da un gruppo di specialisti in grado di operare in molte aree geografiche del

Dettagli

Marketing & Sales: le reazioni alla crisi

Marketing & Sales: le reazioni alla crisi Marketing & Sales: le reazioni alla crisi I risultati di un indagine empirica 1 1. IL CAMPIONE ESAMINATO 2 Le imprese intervistate Numero imprese intervistate: 14 Imprese familiari. Ruolo centrale dell

Dettagli

RETI D IMPRESA. Un alternativa a società e consorzi per integrare e valorizzare in modo innovativo la propria individualità e le proprie competenze

RETI D IMPRESA. Un alternativa a società e consorzi per integrare e valorizzare in modo innovativo la propria individualità e le proprie competenze 110 BUSINESS & IMPRESE Maurizio Bottaro Maurizio Bottaro è family business consultant di Weissman Italia RETI D IMPRESA Un alternativa a società e consorzi per integrare e valorizzare in modo innovativo

Dettagli

Costituzione dell azienda

Costituzione dell azienda START UP E PMI INNOVATIVE - DALL IDEA ALL IMPRESA: SVILUPPO E STRUMENTI NORMATIVI I vantaggi, le agevolazioni fiscali, i finanziamenti regionali Costituzione dell azienda Giovedì 26 novembre 2015 Gli Step

Dettagli

Economia e gestione delle imprese - 06

Economia e gestione delle imprese - 06 Economia e gestione delle imprese - 06 Descrivere i concetti base del processo di gestione commerciale Delineare le principali relazioni con le altre gestioni Definire le attività principali del processo

Dettagli

Il nostro concetto di business

Il nostro concetto di business Il nostro concetto di business Il concetto di business GOANDPLY ruota attorno a tre elementi principali: la volontà di mettere a disposizione delle aziende le proprie idee, creatività, knowledge ed esperienza

Dettagli

I PROCESSI GESTITI DALLA FUNZIONE DI MARKETING. Prof. Giancarlo Ferrero Corso di marketing Università di Urbino

I PROCESSI GESTITI DALLA FUNZIONE DI MARKETING. Prof. Giancarlo Ferrero Corso di marketing Università di Urbino 2 I PROCESSI GESTITI DALLA FUNZIONE DI MARKETING 1 IL PROCESSO DI CREAZIONE DEL VALORE Finalità del marketing: la creazione di valore per il cliente e per l impresa. Le fasi del processo di creazione del

Dettagli

Pricing & Costing: Soluzioni del Caso One-O-One

Pricing & Costing: Soluzioni del Caso One-O-One Pricing & Costing: Soluzioni del Caso One-O-One G.TOSCANO e A.VINCI Corso: Pricing & Costing LIUC Università di Ottobre 2012 Anno accademico 2012/13 1 Domande guida per la discussione 1. Si presentino

Dettagli

SoftwareSirio Modelli di Board

SoftwareSirio Modelli di Board SoftwareSirio Modelli di Board Business Intelligence e Performance Management vendite logistica e acquisti commesse scadenziari riclassificazione di bilancio Sirio informatica e sistemi SpA Sirio informatica

Dettagli

Piano di marketing internazionale

Piano di marketing internazionale UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO CORSO DI MARKETING INTERNAZIONALE anno accademico 2004/2005 ISSUE 6: Piano di marketing internazionale Prof. Mauro Cavallone Dott.ssa Chiara Zappella Materiale didattico

Dettagli

Obiettivi conoscitivi

Obiettivi conoscitivi Corso di International Accounting Università degli Studi di Parma - Facoltà di Economia (Modulo 1 e Modulo 2) LAMIB Strumenti avanzati di management accounting. Profili internazionali. Anno Accademico

Dettagli

Capitolo XVII. La gestione del processo innovativo

Capitolo XVII. La gestione del processo innovativo Capitolo XVII La gestione del processo innovativo Il ruolo dell innovazione nell economia dell immateriale L innovazione ha assunto un ruolo particolarmente significativo come variabile esplicativa della

Dettagli

Le prestazioni della Supply Chain

Le prestazioni della Supply Chain Le prestazioni della Supply Chain L ottenimento dell adattamento strategico e la sua portata Le prestazioni della Supply Chain 1 Linea guida Le strategie Competitiva e della supply chain L ottenimento

Dettagli

Corso di Marketing Industriale

Corso di Marketing Industriale U N I V E R S I T A' D E G L I S T U D I D I B E R G A M O Corso di Prof Ferruccio Piazzoni ferruccio.piazzoni@unibg.it Il I Mktg-L02 Marketing B2C vs Marketing B2B Business to Consumer (B2C): l acquirente

Dettagli

Principi di marketing

Principi di marketing Principi di marketing Corso di Gestione e Marketing delle Imprese Editoriali (A Z) Prof.ssa Fabiola Sfodera Facoltà di Scienze Politiche, Sociologia e Comunicazione Anno Accademico 2013/2014 1 L utilità

Dettagli

Corso di Marketing Industriale

Corso di Marketing Industriale U N I V E R S I T A' D E G L I S T U D I D I B E R G A M O Corso di Marketing Industriale Prof. Ferruccio Piazzoni L analisi di competitività dei segmenti I Mktg-L06 SISTEMA DI SORVEGLIANZA DELLA CONCORRENZA

Dettagli

Marketing relazionale. Eleonora Ploncher 27 febbraio 2006

Marketing relazionale. Eleonora Ploncher 27 febbraio 2006 Marketing relazionale Eleonora Ploncher 27 febbraio 2006 1. Gli obiettivi Gli obiettivi della presentazione sono volti a definire: 1. I presupposti del marketing relazionale 2. Le caratteristiche principali

Dettagli

La valutazione dell efficienza aziendale ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE

La valutazione dell efficienza aziendale ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE La valutazione dell efficienza aziendale EFFICIENZA E LA CAPACITA DI RENDIMENTO O L ATTITUDINE A SVOLGERE UNA DETERMINATA FUNZIONE. E MISURATA DAL RAPPORTO TRA I RISULTATI CONSEGUITI E LE RISORSE IMPIEGATE

Dettagli

Evoluzione dei principali mercati: quali sviluppi si prospettano nell internazionalizzazione delle PMI italiane

Evoluzione dei principali mercati: quali sviluppi si prospettano nell internazionalizzazione delle PMI italiane Evoluzione dei principali mercati: quali sviluppi si prospettano nell internazionalizzazione delle PMI italiane Paolo Di Benedetto Responsabile Dipartimento Valutazione Investimenti e Finanziamenti 21

Dettagli

Parte 1 La strategia di espansione internazionale

Parte 1 La strategia di espansione internazionale Prefazione alla seconda edizione Autori Ringraziamenti dell Editore XIII XVI XVIII Parte 1 La strategia di espansione internazionale Capitolo 1 L internazionalizzazione delle imprese: scenari e tendenze

Dettagli

L asset più importante, l investimento più remunerativo? La governance, è tempo di investire nel «governance budget»

L asset più importante, l investimento più remunerativo? La governance, è tempo di investire nel «governance budget» Authorized and regulated by the Financial Services Authority L asset più importante, l investimento più remunerativo? La governance, è tempo di investire nel «governance budget» Il processo di investimento

Dettagli

Proposta riservata a CRAL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA. Agos Ducato al fianco dei migliori partner

Proposta riservata a CRAL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA. Agos Ducato al fianco dei migliori partner Proposta riservata a CRAL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA Agos Ducato al fianco dei migliori partner Agos Ducato: breve profilo Società leader in Italia Agos Ducato è la prima società di credito ai consumatori

Dettagli

Tecniche di Marketing. Parola chiave: Formula imprenditoriale. Formula imprenditoriale coerente

Tecniche di Marketing. Parola chiave: Formula imprenditoriale. Formula imprenditoriale coerente Tecniche di Marketing Progetto F.I.S.I.Agri 7 e 13 dicembre 2007 Luisa Baldeschi Parola chiave: Formula imprenditoriale La formula imprenditoriale è il cuore della pianificazione strategica La coerenza

Dettagli

Area Marketing. Approfondimento

Area Marketing. Approfondimento Area Marketing Approfondimento CUSTOMER SATISFACTION COME RILEVARE IL LIVELLO DI SODDISFAZIONE DEI CLIENTI (CUSTOMER SATISFACTION) Rilevare la soddisfazione dei clienti non è difficile se si dispone di

Dettagli

LE RAGIONI STRATEGICHE DI UNA SCELTA

LE RAGIONI STRATEGICHE DI UNA SCELTA vision guide line 6 LE RAGIONI STRATEGICHE DI UNA SCELTA QUANDO SI PARLA DI UN MERCATO COMPLESSO COME QUELLO DELL EDILIZIA E SI DEVE SCEGLIERE UN PARTNER CON CUI CONDIVIDERE L ATTIVITÀ SUL MERCATO, È MOLTO

Dettagli

IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:

IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE: IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:! definisce i bisogni e i desideri insoddisfatti! ne definisce l ampiezza! determina quali mercati obiettivo l impresa può meglio servire! definisce i prodotti

Dettagli

IL FONDO ITALIANO D INVESTIMENTO

IL FONDO ITALIANO D INVESTIMENTO IL FONDO ITALIANO D INVESTIMENTO Roberto Del Giudice Firenze, 10 febbraio 2014 Il progetto Si tratta del più grande fondo italiano di capitale per lo sviluppo, costituito per dare impulso alla crescita

Dettagli

Commercio elettronico: le scelte strategiche e tecnologiche per attuare un progetto aziendale

Commercio elettronico: le scelte strategiche e tecnologiche per attuare un progetto aziendale Commercio elettronico: le scelte strategiche e tecnologiche per attuare un progetto aziendale www.strateghia.it ------------------------------------------------------- 1 Internet promette di modificare

Dettagli

LA LOGISTICA INTEGRATA

LA LOGISTICA INTEGRATA dell Università degli Studi di Parma LA LOGISTICA INTEGRATA Obiettivo: rispondere ad alcuni interrogativi di fondo Come si è sviluppata la logistica in questi ultimi anni? Quali ulteriori sviluppi sono

Dettagli

ANTONELLA LAVAGNINO COMUNICAZIONE & MARKETING

ANTONELLA LAVAGNINO COMUNICAZIONE & MARKETING ANTONELLA LAVAGNINO COMUNICAZIONE & MARKETING CREARE OPPORTUNITÀ PER COMPETERE Oggi le imprese di qualsiasi settore e dimensione devono saper affrontare, singolarmente o in rete, sfide impegnative sia

Dettagli

Diventa fondamentale che si verifichi una vera e propria rivoluzione copernicana, al fine di porre al centro il cliente e la sua piena soddisfazione.

Diventa fondamentale che si verifichi una vera e propria rivoluzione copernicana, al fine di porre al centro il cliente e la sua piena soddisfazione. ISO 9001 Con la sigla ISO 9001 si intende lo standard di riferimento internazionalmente riconosciuto per la Gestione della Qualità, che rappresenta quindi un precetto universale applicabile all interno

Dettagli

Pricing & Costing: I fattori che impattano sul prezzo

Pricing & Costing: I fattori che impattano sul prezzo Pricing & Costing: I fattori che impattano sul prezzo G. TOSCANO e A. VINCI Corso: Pricing & Costing LIUC Università di Castellanza Ottobre 2010 Anno accademico 2010/11 1 Il pricing: i presupposti strategici

Dettagli

Il commercio elettronico b2c. casi studio di settore

Il commercio elettronico b2c. casi studio di settore Il commercio elettronico b2c casi studio di settore Casi studio di settore Quali sono le applicazioni e le prospettive di impiego del commercio elettronico in un dato settore? Quali vincoli alla diffusione

Dettagli

Introduzione al processo di Marketing Management Cap. 1

Introduzione al processo di Marketing Management Cap. 1 Introduzione al processo di Marketing Management Cap. 1 Introduzione al processo di Marketing Management 1) La filosofia del marketing, ovvero il marketing concept 2) Che cos è il marketing 3) La funzione

Dettagli

Impresa: sistema sociale aperto e dinamico. Impiega risorse differenziate (scarse) per

Impresa: sistema sociale aperto e dinamico. Impiega risorse differenziate (scarse) per Impresa: sistema sociale aperto e dinamico Organizzazione economica (Contenuto economico Attività e Obiettivi) Impiega risorse differenziate (scarse) per svolgere processi di acquisizione, produzione di

Dettagli

L IMPRESA NELL AMBIENTE

L IMPRESA NELL AMBIENTE L IMPRESA NELL AMBIENTE General environment P Settore e mercati del settore (task environment) D O ORGANIZZAZIONI OVUNQUE E SISTEMI OVUNQUE General environment 2 SETTORE, MERCATI E IMPRESA L ambiente viene

Dettagli

GESTIONE DELLA CAPACITA

GESTIONE DELLA CAPACITA Capitolo 8 GESTIONE DELLA CAPACITA Quale dovrebbe essere la capacità di base delle operations? (p. 298 e segg.) 1 Nel gestire la capacità l approccio solitamente seguito dalle imprese consiste nel fissare

Dettagli

Il controllo operativo nell area produzione - approvigionamenti. Corso di Gestione dei Flussi di informazione

Il controllo operativo nell area produzione - approvigionamenti. Corso di Gestione dei Flussi di informazione Il controllo operativo nell area produzione - approvigionamenti Corso di Gestione dei Flussi di informazione Programmazione operativa della produzione Processo di approvigionamento Programmazione operativa

Dettagli

IL TRADE MARKETING. Prof. Giancarlo Ferrero - Università di Urbino

IL TRADE MARKETING. Prof. Giancarlo Ferrero - Università di Urbino IL TRADE MARKETING 1 DEFINIZIONE Il trade marketing è l insieme delle attività che puntano a conoscere, pianificare, organizzare e gestire il processo distributivo in modo da massimizzare la redditività

Dettagli

LA DIMENSIONE TECNOLOGICA DELLA RELAZIONE BANCA CLIENTE. Dott. Paolo Mangione DIREZIONE COMMERCIAL BANKING

LA DIMENSIONE TECNOLOGICA DELLA RELAZIONE BANCA CLIENTE. Dott. Paolo Mangione DIREZIONE COMMERCIAL BANKING 1 LA DIMENSIONE TECNOLOICA DELLA RELAZIONE BANCA CLIENTE Dott. Paolo Mangione DIREZIONE COMMERCIAL BANKIN 2 Numero di Banche (sedi legali) in Italia 1998-2009 3 Numero di sportelli in Italia 1998-2009

Dettagli

I FATTORI CRITICI DI SUCCESSO NEGLI ACCORDI TRA BANCHE E RETI DISTRIBUTIVE DI MUTUI IMMOBILIARI

I FATTORI CRITICI DI SUCCESSO NEGLI ACCORDI TRA BANCHE E RETI DISTRIBUTIVE DI MUTUI IMMOBILIARI I FATTORI CRITICI DI SUCCESSO NEGLI ACCORDI TRA BANCHE E RETI DISTRIBUTIVE DI MUTUI IMMOBILIARI Roma, 22 novembre 2011 Direzione Retail Funzione C.A.E. L EVOLUZIONE DEL SETTORE Gli ultimi cinque anni hanno

Dettagli

Order-to-Cash. Guardiamo avanti

Order-to-Cash. Guardiamo avanti Order-to-Cash Guardiamo avanti Mediacom supporta le aziende in tutte le fasi del Ciclo Attivo con il servizio di Order-to- Cash, che razionalizza ed ottimizza le risorse ed i processi delle aziende, con

Dettagli

Information summary: Il marketing

Information summary: Il marketing Information summary: Il marketing - Copia ad esclusivo uso personale dell acquirente - Olympos Group srl Vietata ogni riproduzione, distribuzione e/o diffusione sia totale che parziale in qualsiasi forma

Dettagli

Come cambia la distribuzione in rete

Come cambia la distribuzione in rete E-COMMERCE Come cambia la distribuzione in rete Ruolo degli intermediari commerciali: trasferire prodotti e servizi secondo le modalità preferite dal cliente e al prezzo per lui accessibili CRITICITA DELLA

Dettagli

Corso di Analisi Strategiche. Analisi di Settore. Prof. V.Maggioni Facoltà di Economia S.U.N.

Corso di Analisi Strategiche. Analisi di Settore. Prof. V.Maggioni Facoltà di Economia S.U.N. Analisi di Settore Prof. V.Maggioni Facoltà di Economia S.U.N. Il settore è il luogo economico delle imprese che esercitano reciprocamente la concorrenza (Guido, 2000). Il confine settoriale è definito

Dettagli

Progetto Atipico. Partners

Progetto Atipico. Partners Progetto Atipico Partners Imprese Arancia-ICT Arancia-ICT è una giovane società che nasce nel 2007 grazie ad un gruppo di professionisti che ha voluto capitalizzare le competenze multidisciplinari acquisite

Dettagli

Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente

Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente Controllo di Gestione e Misurazione delle Performance: l integrazione delle competenze, la valorizzazione delle differenze e la tecnologia

Dettagli

ECONOMIA DEI GRUPPI DELLE IMPRESE TURISTICHE

ECONOMIA DEI GRUPPI DELLE IMPRESE TURISTICHE ECONOMIA DEI GRUPPI DELLE IMPRESE TURISTICHE Dott.ssa Francesca Picciaia Università di Perugia Facoltà di Economia LE FORME AGGREGATIVE NELLE IMPRESE TURISTICHE 2 IL CONTESTO DI RIFERIMENTO Globalizzazione

Dettagli

GUIDA - Business Plan Piano d impresa a 3/5 anni

GUIDA - Business Plan Piano d impresa a 3/5 anni GUIDA - Business Plan Piano d impresa a 3/5 anni 1 Executive summary...2 2 Business idea...2 3 Analisi di mercato...2 4 Analisi dell ambiente competitivo...2 5 Strategia di marketing...3 5.1 SWOT Analysis...3

Dettagli

Page 1. GESTIONE DEI CANALI DI MARKETING, SUPPLY CHAIN MANAGEMENT E DISTRIBUZIONE AL DETTAGLIO (CAP. 16, 17, 18) Unit 11 Slide 11.2.

Page 1. GESTIONE DEI CANALI DI MARKETING, SUPPLY CHAIN MANAGEMENT E DISTRIBUZIONE AL DETTAGLIO (CAP. 16, 17, 18) Unit 11 Slide 11.2. COMUNICAZIONE D IMPRESA Anno Accademico 2014/2015 GESTIONE DEI CANALI DI MARKETING, SUPPLY CHAIN MANAGEMENT E DISTRIBUZIONE AL DETTAGLIO (CAP. 16, 17, 18) Unit 11 Slide 11.2.1 SODDISFARE LE OPPORTUNITÀ

Dettagli

Scenari di mercato e nuove sfide per le agenzie di assicurazione

Scenari di mercato e nuove sfide per le agenzie di assicurazione Scenari di mercato e nuove sfide per le agenzie di assicurazione Enea Dallaglio, Managing Partner IAMA Consulting R004-08 Un mercato in evoluzione Il divieto di esclusiva L eliminazione delle barriere

Dettagli

LE DECISIONI STRATEGICHE DI ACQUISIZIONE- CESSIONE AZIENDALE

LE DECISIONI STRATEGICHE DI ACQUISIZIONE- CESSIONE AZIENDALE LE DECISIONI STRATEGICHE DI ACQUISIZIONE- CESSIONE AZIENDALE Prof. Massimo Saita Direttore Istituto Economia, Amministrazione e Politica Aziendale Università degli Studi di Milano Bicocca Professore ordinario

Dettagli

Business Intelligence Revorg. Roadmap. Revorg Business Intelligence. trasforma i dati operativi quotidiani in informazioni strategiche.

Business Intelligence Revorg. Roadmap. Revorg Business Intelligence. trasforma i dati operativi quotidiani in informazioni strategiche. soluzioni di business intelligence Revorg Business Intelligence Utilizza al meglio i dati aziendali per le tue decisioni di business Business Intelligence Revorg Roadmap Definizione degli obiettivi di

Dettagli

IFITALIA SPA INTERNATIONAL FACTORS ITALIA. Direzione Commerciale Dicembre 2006

IFITALIA SPA INTERNATIONAL FACTORS ITALIA. Direzione Commerciale Dicembre 2006 IFITALIA SPA INTERNATIONAL FACTORS ITALIA Direzione Commerciale Dicembre 2006 Factoring Tour: Firenze, 6 febbraio 2007 Il Factoring: è complementare, non alternativo al credito bancario; rafforza il rapporto

Dettagli

LESS IS MORE MODELLO PER LA COMPILAZIONE DEL BUSINESS PLAN PROGETTO D IMPRESA LESS IS MORE

LESS IS MORE MODELLO PER LA COMPILAZIONE DEL BUSINESS PLAN PROGETTO D IMPRESA LESS IS MORE LESS IS MORE MODELLO PER LA COMPILAZIONE DEL BUSINESS PLAN PROGETTO D IMPRESA LESS IS MORE INDICE DEL BUSINESS PLAN 1. SINTESI DEL PROGETTO IMPRENDITORIALE 2. LA COMPAGINE IMPRENDITORIALE 3. LA BUSINESS

Dettagli

Innovare i territori. Ennio Lucarelli Vice Presidente Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici

Innovare i territori. Ennio Lucarelli Vice Presidente Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici Innovare i territori Ennio Lucarelli Vice Presidente Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici 1 La Federazione CSIT Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici 51 Associazioni di Categoria (fra

Dettagli

Marketing Management

Marketing Management Marketing Management Modulo 1 Il marketing: costruire una relazione profittevole con il cliente Modulo 1 - slide 1 Obiettivi di apprendimento Obiettivi di apprendimento Che cos è il marketing? Comprendere

Dettagli

Segmentazione del mercato e scelta del target

Segmentazione del mercato e scelta del target Segmentazione del mercato e scelta del target 1 DEFINIZIONE DEL MERCATO: PROCESSO A PIU STADI LIVELLI DI SEGMENTAZIONE (Lambin): 1. Segmentazione strategica: identifica grandi settori di attività CORPORATE

Dettagli

REALIZZARE UN MODELLO DI IMPRESA

REALIZZARE UN MODELLO DI IMPRESA REALIZZARE UN MODELLO DI IMPRESA - organizzare e gestire l insieme delle attività, utilizzando una piattaforma per la gestione aziendale: integrata, completa, flessibile, coerente e con un grado di complessità

Dettagli

TECNICO SUPERIORE DEI TRASPORTI E DELL INTERMODALITÀ

TECNICO SUPERIORE DEI TRASPORTI E DELL INTERMODALITÀ ISTRUZIONE E FORMAZIONE TECNICA SUPERIORE SETTORE TRASPORTI TECNICO SUPERIORE DEI TRASPORTI E DELL INTERMODALITÀ STANDARD MINIMI DELLE COMPETENZE TECNICO PROFESSIONALI TECNICO SUPERIORE DEI TRASPORTI E

Dettagli

Il catalogo MARKET. Mk6 Il sell out e il trade marketing: tecniche, logiche e strumenti

Il catalogo MARKET. Mk6 Il sell out e il trade marketing: tecniche, logiche e strumenti Si rivolge a: Forza vendita diretta Agenti Responsabili vendite Il catalogo MARKET Responsabili commerciali Imprenditori con responsabilità diretta sulle vendite 34 di imprese private e organizzazioni

Dettagli

Strategie competitive ed assetti organizzativi nell asset management

Strategie competitive ed assetti organizzativi nell asset management Lezione di Corporate e Investment Banking Università degli Studi di Roma Tre Strategie competitive ed assetti organizzativi nell asset management Massimo Caratelli, febbraio 2006 ma.caratelli@uniroma3.it

Dettagli

Private Banking e Fondi Immobiliari

Private Banking e Fondi Immobiliari 0 Private Banking e Fondi Immobiliari Il mercato dei fondi immobiliari Il mercato dei fondi immobiliari nel mondo e in Europa Nel 2005 il portafoglio dei gestori professionali ha superato gli 800 mld di

Dettagli

PIANIFICAZIONE ED ORGANIZZAZIONE PIANIFICAZIONE ED ORGANIZZAZIONE

PIANIFICAZIONE ED ORGANIZZAZIONE PIANIFICAZIONE ED ORGANIZZAZIONE PIANIFICAZIONE ED ORGANIZZAZIONE un team di professionisti al servizio della tua banca La definizione degli obiettivi strategici e di sviluppo è da sempre un esigenza connaturata nella realtà di Cassa

Dettagli

LA GESTIONE DELLE INFORMAZIONI IN AZIENDA: LA FUNZIONE SISTEMI INFORMATIVI 173 7/001.0

LA GESTIONE DELLE INFORMAZIONI IN AZIENDA: LA FUNZIONE SISTEMI INFORMATIVI 173 7/001.0 LA GESTIONE DELLE INFORMAZIONI IN AZIENDA: LA FUNZIONE SISTEMI INFORMATIVI 173 7/001.0 LA GESTIONE DELLE INFORMAZIONI IN AZIENDA: LA FUNZIONE SISTEMI INFORMATIVI PIANIFICAZIONE STRATEGICA NELL ELABORAZIONE

Dettagli

CONVEGNO ASSORETIPMI FONDAZIONE MARCO BIAGI MODENA 20 Novembre 2014

CONVEGNO ASSORETIPMI FONDAZIONE MARCO BIAGI MODENA 20 Novembre 2014 CONVEGNO ASSORETIPMI FONDAZIONE MARCO BIAGI MODENA 20 Novembre 2014 INTERNAZIONALIZZAZIONE: IMPRESE IN RETE PER SVILUPPARE CON SUCCESSO IL PROPRIO BUSINESS Marco Palazzi - International Business Partners

Dettagli

LA RESPONSABILITÀ SOCIALE DELLE IMPRESE CORPORATE SOCIAL RESPONSABILITY

LA RESPONSABILITÀ SOCIALE DELLE IMPRESE CORPORATE SOCIAL RESPONSABILITY Attenzione: la Guida che state stampando è aggiornata al 10/10/2007. I file allegati con estensione.doc,.xls,.pdf,.rtf, etc. non verranno stampati automaticamente; per averne copia cartacea è necessario

Dettagli

IL PATRIMONIO INTANGIBILE. Idee e metodologie per la direzione d impresa. Marzo 2004

IL PATRIMONIO INTANGIBILE. Idee e metodologie per la direzione d impresa. Marzo 2004 Marzo Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. IL PATRIMONIO INTANGIBILE COSA SI INTENDE PER PATRIMONIO INTANGIBILE?

Dettagli

TECNICO SUPERIORE DELLA LOGISTICA INTEGRATA

TECNICO SUPERIORE DELLA LOGISTICA INTEGRATA ISTRUZIONE E FORMAZIONE TECNICA SUPERIORE SETTORE TRASPORTI TECNICO SUPERIORE DELLA LOGISTICA INTEGRATA STANDARD MINIMI DELLE COMPETENZE TECNICO PROFESSIONALI TECNICO SUPERIORE DELLA LOGISTICA INTEGRATA

Dettagli

Relationship. Customer. Management. Che cos'è CRM? CRM non è un prodotto o un servizio. Tanto meno è un applicativo software.

Relationship. Customer. Management. Che cos'è CRM? CRM non è un prodotto o un servizio. Tanto meno è un applicativo software. Customer Relationship Management Che cos'è CRM? CRM non è un prodotto o un servizio. Tanto meno è un applicativo software. 2 CRM è una strategia competitiva,, basata sulla capacità di mantenersi costantemente

Dettagli

TorreBar S.p.A. Svolgimento

TorreBar S.p.A. Svolgimento TorreBar S.p.A. Svolgimento 2. Partendo dalle informazioni sopra esposte, si costruisca la mappa strategica specificando le relazioni di causa effetto tra le diverse prospettive della BSC. Azioni Crescita

Dettagli

I valori distintivi della nostra offerta di BPO:

I valori distintivi della nostra offerta di BPO: Business Process Outsourcing Partner 3M Software è il partner di nuova generazione, per la progettazione e la gestione di attività di Business Process Outsourcing, che offre un servizio completo e professionale.

Dettagli

Facoltà di Scienze Politiche e di Scienze della Comunicazione. Corso di laurea in Economia e Metodi Quantitativi per le Aziende

Facoltà di Scienze Politiche e di Scienze della Comunicazione. Corso di laurea in Economia e Metodi Quantitativi per le Aziende Facoltà di Scienze Politiche e di Scienze della Comunicazione Marketing MARKETING DEL Corso di laurea in Economia e Metodi Quantitativi per le Aziende TURISMO II MODULO STATISTICA ECONOMICA E MARKETING

Dettagli

Modifiche principali al programma Adobe Open Options NOVITÀ! DISPONIBILITÀ ESCLUSIVA DEL SOFTWARE ADOBE ACROBAT ELEMENTS

Modifiche principali al programma Adobe Open Options NOVITÀ! DISPONIBILITÀ ESCLUSIVA DEL SOFTWARE ADOBE ACROBAT ELEMENTS Adobe Open Options Domande frequenti Modifiche principali al programma Adobe Open Options NOVITÀ! SCONTO SPECIALE PER ORDINI CLP HIGH-VOLUME DEL SOFTWARE ADOBE ACROBAT NOVITÀ! DISPONIBILITÀ ESCLUSIVA DEL

Dettagli

CHI SIAMO. BeOn è una società di consulenza italiana ad alta specializzazione in ambito di valutazione, sviluppo e formazione delle risorse umane.

CHI SIAMO. BeOn è una società di consulenza italiana ad alta specializzazione in ambito di valutazione, sviluppo e formazione delle risorse umane. www.beon-dp.com Operiamo in ambito di: Sviluppo Assessment e development Center Valutazione e feedback a 360 Formazione Coaching CHI SIAMO BeOn è una società di consulenza italiana ad alta specializzazione

Dettagli

Opportunity. Il nostro valore aggiunto nella gestione della fidelizzazione

Opportunity. Il nostro valore aggiunto nella gestione della fidelizzazione Opportunity Il nostro valore aggiunto nella gestione della fidelizzazione grave crisi economica fase recessiva mercati instabili terremoto finanziario difficoltà di crescita per le aziende Il mercato La

Dettagli

Le idee per il tuo futuro: un business possibile!

Le idee per il tuo futuro: un business possibile! Le idee per il tuo futuro: un business possibile! Antonio Usai ausai@uniss.it Marketing strategico e sviluppo nuovi prodotti Dipartimenti di scienze economiche e aziendali Università degli Studi di Sassari

Dettagli

FUSIONI E ACQUISIZIONI

FUSIONI E ACQUISIZIONI FUSIONI E ACQUISIZIONI 1. Fusioni e acquisizioni: concetti introduttivi 2. Il valore del controllo di un impresa 3. La redditività di un acquisizione 4. Alcuni tipi particolari di acquisizioni: LBO, MBO

Dettagli

16 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province. Nicoletta Bevilacqua Responsabile Ufficio Monitoraggio e ricerca FormezPA

16 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province. Nicoletta Bevilacqua Responsabile Ufficio Monitoraggio e ricerca FormezPA 16 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province Nicoletta Bevilacqua Responsabile Ufficio Monitoraggio e ricerca FormezPA Obiettivi della presentazione Illustrare i principali risultati

Dettagli

Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna

Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna Gian Carlo Sangalli Presidente Camera di Commercio di Bologna IL SISTEMA ECONOMICO PRODUTTIVO BOLOGNESE E E IN UNA FASE

Dettagli

Cina e India cambiano l economia mondiale. Michela Floris micfloris@unica.it

Cina e India cambiano l economia mondiale. Michela Floris micfloris@unica.it Cina e India cambiano l economia mondiale Michela Floris micfloris@unica.it Una premessa L Asia non è nuova a miracoli economici Giappone, Corea del Sud, Cina e India sono protagonisti di una rapida crescita

Dettagli

La cooperazione tra PMI e Centri di Ricerca per l innovazione.

La cooperazione tra PMI e Centri di Ricerca per l innovazione. La cooperazione tra PMI e Centri di Ricerca per l innovazione. Treviso, 24 febbraio 2015 Smart Specialisation Strategy Rappresenta il rafforzamento delle specializzazioni del territorio e la promozione

Dettagli