IL PICCOLO venerdì 30 maggio Indice articoli

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1 IL PICCOLO venerdì 30 maggio 2014 (Gli articoli di questa rassegna, dedicata esclusivamente ad argomenti di carattere economico e sindacale, sono scaricati dal sito internet del quotidiano. La Cgil Fvg declina ogni responsabilità per i loro contenuti) Indice articoli REGIONE (pag. 2) Tondo esce dall inchiesta sulle spese folli Assestamento di bilancio da 313 milioni, soddisfazione di peroni Petizione per estendere ai pensionati il bonus da 80 euro Patto con i sindacati per Sacca dei Moreri TRIESTE (pag. 6) Sindacato pensionati, Belle segretaria Wärtsilä, aperto l iter di mobilità GORIZIA-MONFALCONE (pag. 7) Ennova, verso la cassa straordinaria

2 REGIONE Tondo esce dall inchiesta sulle spese folli di Piero Rauber TRIESTE La notte porta Consiglio. Anzi, lo sfronda: il numero degli indagati che siedono o sedevano in Consiglio regionale cala da 22 a 19. Il saldo, giacché sotto inchiesta restano in 22, lo colmano tre esterni di palazzo, abbinati ad altrettanti interni: il collaboratore di Piero Camber Everest Bertoli, capogruppo di Forza Italia a Trieste, l elicotterista Paolo Iuri, fidanzato dell attuale capogruppo della Lega Mara Piccin, e Matteo Caldieraro, dell agenzia viaggi da cui si è rifornito di biglietti aerei l ex presidente dell aula Edouard Ballaman. Il giorno dopo il deposito nella cancelleria Gip del Tribunale di Trieste, da parte della Procura, delle 22 richieste di rinvio a giudizio per le spese pazze di piazza Oberdan, iniziano dunque a farsi più netti i contorni dell inchiesta per peculato e dintorni (truffa) chiusa dal pm Federico Frezza. Ciò che viene a galla è che non tutti i 22 indagati - come invece era emerso di primo acchito mercoledì - sono o erano nella passata legislatura, quella messa sotto tiro dagli inquirenti, consiglieri regionali. Tre dei 22 inquilini del parlamento di casa Fvg, ex e/o in carica, le cui posizioni a mercoledì non risultavano archiviate, giusto ieri s è saputo che sono usciti di scena: le accuse sono state, a loro volta, archiviate. In dirittura d arrivo. Escono dunque a testa alta, prima di rischiare di finire a processo, gli ex consiglieri in quota Cittadini e Pdl Stefano Alunni Barbarossa e Roberto Marin, e soprattutto Renzo Tondo, il governatore sotto il cui mandato si è concentrata l inchiesta sui rimborsi di palazzo passati per piazza Oberdan. Il turn- over degli indagati, ad ogni modo, se è vero che erano e restano 22, segna un saldo zero. Tre vanno e altrettanti entrano. Ma non si tratta, come detto, di consiglieri regionali. Nell elenco dei 22, in effetti, fanno la loro comparsa Bertoli, Iuri e il tour operator. Bertoli paga l affitto per conto di Camber di una sala al Rossetti per conferenza e rinfresco in occasione del Giorno del ricordo dell esodo, alla presenza di studenti arrivati dal Lazio, e l adesione a una convention giovanile a Bruxelles. All elicotterista Iuri, che si presume abbia dormito in albergo con la fidanzata Piccin a spese della Regione, viene invece contestata la consulenza sulla sicurezza aerea per cui sempre la Regione ha pagato cinquemila euro. All agente di viaggi, infine, viene imputato di aver mentito per aiutare Ballaman a intascare rimborsi gonfiati per viaggi da Hong Kong a Dubai, fino a Mumbai. Trasferte nelle quali si era fatto accompagnare dalla moglie, ricevendo poi indennizzi dal gruppo consiliare sia per la signora sia per biglietti aerei più cari rispetto a quelli effettivamente utilizzati. Corretto il tiro dell identità dei 22 per cui il pm Frezza aspetta la fissazione di una data per l udienza preliminare da parte del Gup incaricato - è presumibile che tale udienza venga chiamata entro il mese prossimo - si può ora tirare una riga sotto le statistiche dedicate ai (19 ex e/o attuali) consiglieri che rischiano di finire alla sbarra in un processo per peculato. E qui la formula dubitativa utilizzata fino a 24 ore fa viene meno. Tre soli di questi sono stati confermati nel 2013: l ex assessore di Tondo Elio De Anna, Piccin e il Pd Daniele Gerolin. Gli altri sono fuori, sono ex. La pattuglia più numerosa (otto nomi, nove se si include Roberto Asquini, poi passato al Gruppo Misto) è quella del defunto Pdl: con De Anna ci sono Massimo Blasoni, Maurizio Bucci, Piero Camber, Daniele Galasso, Antonio Pedicini, Piero Tononi e Gaetano Valenti. Cinque (sei con Ballaman, passato anche lui al Misto ) vengono dalla Lega: con Piccin ecco Ugo De Mattia, Danilo Narduzzi, Enore Picco e Federico Razzini. Quattro infine sono i democrats: oltre a Gerolin, Sandro Della Mea, Gianfranco Moretton e Alessandro Tesini.

3 Assestamento di bilancio da 313 milioni, soddisfazione di peroni di Marco Ballico TRIESTE Un assestamento di bilancio decisamente corposo. La giunta Serracchiani, nell indicare le linee guida della manovra estiva 2014, potrà contare su 313 milioni di euro, di cui 71 destinati alle autonomie locali. La cifra verrà ribadita oggi in giunta, nel giorno dell approvazione del rendiconto generale per il 2013 della Regione. Soldi da distribuire ai settori tagliati nella Finanziaria di fino anno scorso, a partire dalla sanità che lamenta un calo di 90 milioni. Due le deliberazioni previste nella seduta dell esecutivo: la prima sulle risultanze del conto del bilancio, la seconda riguarderà il conto del patrimonio 2013, il tutto ai fini della sua trasmissione alla Corte dei conti. Ma, con la sintesi dei dati di consuntivo e la determinazione dell'avanzo finanziario dell'esercizio precedente, prende anche avvio l'iter per la predisposizione della manovra di assestamento di metà Il conto del bilancio 2013 evidenzia un saldo finanziario di 848 milioni, un dato che somma le maggiori entrate straordinarie, per circa 140 milioni, dovute al fatto che un grande gruppo societario (di cui non viene reso noto il nome) paga l'ires sul territorio; ulteriori 140 milioni effetto dei decreti leggi della seconda metà del 2013 che hanno progressivamente aumentato l'acconto di imposta per alcuni tributi (in particolare Ires e Irap); e ancora una maggiore entrata di 170 milioni riferita alla compartecipazione all'irpef, frutto in particolare del versamento da parte dello Stato di spettanze relative agli arretrati del gettito da pensioni riconosciuto alla Regione in era Illy. Al saldo finanziario 2013 concorre inoltre una quota di 344 milioni corrispondente alle maggiori entrate o a economie di spesa su poste soggette a vincolo tecnico o normativo. Da ultimo, per arrivare appunto a quota 848 milioni, ecco i 54 milioni di economie maturate su poste non vincolate. Per quantificare il tesoretto a disposizione per l assestamento, la Regione informa che una quota di 191 milioni verrà finalizzata a riequilibrare gli effetti di manovre nazionali, quali l'anticipazione al 2013 dell'acconto Ires e Irap e il decreto legge 66/2014 ("decreto Irpef-Spending review"). E, come negli ultimi anni, verranno garantite, quest'anno con una quota di 344 milioni, le reiscrizioni di fondi statali e di fondi vincolati, nonché la ricostituzione di fondi di riserva e accantonamenti. Restano dunque 313 milioni, dai quali sottrarre 71 milioni destinati agli enti locali, in ragione dell'incremento delle loro compartecipazioni sui tributi erariali. «Il quadro contabile che emerge dal rendiconto osserva l'assessore alle Finanze Francesco Peroni - corrisponde alle stime già elaborate nei mesi scorsi e conferma il penetrante controllo contabile della nostra amministrazione: traguardo che ci conferma nel ruolo di Regione virtuosa riconosciutoci, tra gli altri, dall'agenzia di rating Fitch». Peroni sottolinea inoltre che anche l'importo per l assestamento «conferma la salute dei nostri conti, per quanto è dipeso e dipende dal lavoro e dall'impegno della Regione». Resta l'incognita di quanto si potrà effettivamente spendere di tali risorse. Un passaggio legato alla disponibilità di corrispondenti spazi finanziari, a sua volta connessa agli esiti del negoziato sul patto di stabilità che Peroni ricorda essere già aperto con lo Stato. Ancora la Regione, sul fronte sanitario, informa infine che la mobilità interregionale, vale a dire la libertà che ha il cittadino di optare per un Ssr anche esterno alla propria residenza, presenta un saldo attivo nel 2013 pari a 97,5 milioni. La cifra è stata resa nota in Conferenza della Regioni dalla presidente Serracchiani in un vertice in un cui si è raggiunto un accordo sul meccanismo delle compensazioni, che in tutta Italia vale complessivamente un miliardo di euro. In virtù dell'intesa, il Friuli Venezia Giulia otterrà 65 milioni per i ricoveri, 21,5 milioni per la specialistica e 9,4 milioni per la somministrazione di farmaci e cifre minori per cure termali e interventi dell'elisoccorso.

4 Petizione per estendere ai pensionati il bonus da 80 euro TRIESTE Cinquantamila cartoline dal Friuli Venezia Giulia, con destinazione Palazzo Chigi. È il traguardo che si sono prefissati i sindacati pensionati di Cgil, Cisl e Uil con la petizione #Non stiamo sereni, avviata in tutta Italia per chiedere l estensione ai pensionati del bonus fiscale di 80 euro già riconosciuto ai lavoratori dipendenti e la piena rivalutazione delle pensioni. «Ma la mobilitazione spiegano i segretari regionali Ezio Medeot (Spi-Cgil), Gianfranco Valenta (Fnp-Cisl) e Magda Gruarin (Uilp-Uil) punta anche ad altri obiettivi, che chiamano direttamente in causa il ruolo della nostra amministrazione regionale. Su tutti la difesa del welfare, strumento indispensabile di tutela delle fasce più deboli ed esposte al rischio disagio e povertà, l impegno sull eliminazione del superticket per i redditi più bassi, la presentazione del disegno di legge sull invecchiamento attivo su cui il centrosinistra aveva preso precisi impegni in sede di campagna elettorale». A rendere urgente una correzione di rotta, secondo i sindacati, anche i dati sui redditi dei pensionati, recentemente diffusi dall Istat. «Un terzo dei pensionati del Fvg - spiegano ancora i rappresentanti di Spi, Fnp e Uilp - vive con assegni lordi inferiori ai mille euro mensili. Al di sotto di questa stessa soglia, inoltre, si collocano ben 96mila pensionate donne, quasi la metà del totale, donne che in molti casi vivono sole, con affitti da pagare e spesso anche figli e nipoti senza lavoro da sostenere. Un emergenza sociale che viene ingiustamente sottovalutata dai vari Governi, compreso quello attuale. Ecco perché chiediamo segnali concreti nei confronti dei pensionati, che sono stufi di essere trattati come cittadini di serie B. Non mettiamo in discussione l esigenza di sostenere innanzitutto i lavoratori colpiti dalla crisi e il rilancio dell occupazione concludono i segretari ma chiediamo più equità sociale e una reale politica di redistribuzione dei redditi».

5 Patto con i sindacati per Sacca dei Moreri di Roberto Urizio TRIESTE I sindacati spingono per la realizzazione del progetto Sacca dei Moreri a Grado, firmando con Limbara srl (la società che dovrebbe costruire il complesso turistico) un accordo di programma sull occupazione. Il protocollo, siglato ieri dal segretario goriziano della Cgil, Paolo Liva, e dal suo omologo della Cisl, Umberto Brusciano (ma c è l accordo anche della Uil, il segretario regionale Giacinto Menis ieri non ha potuto essere presente alla firma) con Adriano Bernardis, l imprenditore che sta portando avanti il progetto, prevede che le maestranze siano prioritariamente cercati sul territorio, così come i lavoratori che saranno impiegati in alberghi, ristoranti, negozi e centro wellness del complesso una volta realizzato (nel 2018 secondo l obiettivo di Bernardis). L obiettivo è di concludere un accordo con le istituzioni anche per quanto riguarda la formazione del personale da oggi al momento dell apertura di Sacca dei Moreri, mentre Limbara si impegna a farsi parte garante nei confronti delle eventuali ditte subappaltatrici, qualora inadempienti, per le competenze dovute alle maestranze. La firma ha però anche un valore simbolico, visto che il progetto attende ancora il via libera della Soprintendenza sul fronte paesaggistico, in vista della Conferenze dei servizi decisoria di martedì prossimo. Ci sono due ricorsi ancora pendenti (uno al Consiglio di Stato, uno al Tar del Friuli Venezia Giulia) dopo il parere negativo da parte della Soprintendenza. «Eppure abbiamo sempre seguito le indicazioni che hanno accompagnato il diniego della Soprintendenza», sostiene l imprenditore Bernardis. «Di fronte a questo scenario economico incalzano Paolo Liva e Umberto Brusciano pretendiamo che quest opera finalmente decolli: si tratta, ad oggi, dell unico progetto immobiliare-turistico concreto per il territorio e l intera regione, totalmente finanziato con capitali estero-privati». In ballo ci sono oltre 700 posti di lavoro, da impiegare nella gestione del complesso, oltre a tutta la manodopera necessaria alla costruzione delle diverse strutture. «Con la crisi che tira spiegano ancora entrambi i sindacalisti lasciarsi sfuggire un occasione del genere sarebbe folle. Dobbiamo guardare a tutte le opportunità che si affacciano, scongiurando i comitati del no a priori e la burocrazia che rischia di disincentivare ogni forma di investimento. Continuare immotivatamente a bloccare un progetto da oltre 320 milioni di euro significa ipotecare il futuro di un territorio depresso». Il progetto prevede la realizzazione di un albergo da 80 camere a cui si aggiungono 470 residenze turistiche, ristoranti e bar, un centro wellness da metri quadrati, un area convegni da metri quadrati, diversi negozi e posti auto. «Un progetto rispettoso dell ambiente assicura Bernardis con la possibilità di riqualificare un area che va da Pineta a Città Giardino».

6 TRIESTE Sindacato pensionati, Belle segretaria È Maria Gianna Belle la nuova segretaria provinciale del sindacato pensionati Spi Cgil di Trieste. Triestina classe 1951, Belle è stata eletta dal direttivo sindacale provinciale raccogliendo 25 voti favorevoli, 2 contrari e un astenuto. Nel suo curriculum sindacale una lunga esperienza nel settore agroalimentare e nella chimica. Prima di approdare al sindacato pensionati, dove ha già ricoperto il ruolo di responsabile organizzativo provinciale, ha fatto parte anche della segreteria della Camera del Lavoro. Obiettivo programmatico della nuova segreteria, nella quale è stato eletto anche Elio Gurtner, è «rafforzare l insediamento dello Spi nel territorio cittadino e provinciale e rilanciare la contrattazione con i Comuni sulle imposte locali e sul welfare, strumento indispensabile per contrastare gli effetti di una crisi che sta allargando in modo crescentele aree di povertà e di disagio». Tra le iniziative già avviate - si legge in una nota - anche la petizione per chiedere l estensione ai pensionati del bonus fiscale di 80 euro e la rivalutazione delle pensioni: in provincia, dove lo Spi conta 12mila iscritti, si punta alla raccolta di quasi 4mila firme in calce ad altrettante cartoline da spedire al presidente del Consiglio Matteo Renzi. «Ma le nostre battaglie spiega Belle non sono soltanto per i pensionati e per gli anziani: lo Spi vuole partecipare assieme alla Cgil e agli altri sindacati a un grande progetto di rilancio di questa città. Rilancio -conclude la neosegretaria - che ha come condizione indispensabile la difesa del welfare, la lotta all evasione, la riduzione delle diseguaglianze». Wärtsilä, aperto l iter di mobilità Wartsila Italia ha consegnato ai rappresentanti sindacali al termine di un altro lungo confronto svoltosi ieri in azienda la lettera che apre la procedura di mobilità su base consensuale. Vi è ora un lasso di tempo di sette giorni per mettere la firma sotto l accordo il che presumibilmente avverrà nel prossimo incontro che dovrebbe tenersi il 9 giugno. É stato stilato anche un verbale di incontro, come riferiscono in particolare Sasha Colautti di Fiom-Cgil e Fabio Kanidisek di Fim-Cisl, dove si specifica che la mobilità volontaria deve essere accompagnata da un incentivo all uscita e da un integrazione mensile all indennità di mobilità che può protrarsi per tre anni. Sono state anche ipotizzate delle cifre che però al momento non vengono divulgate al di fuori della cerchia degli interessati. I dipendenti che accoglieranno l invito all uscita (e potrebbero anche essere una metà dei 47 che operano nel settore della logistica che l azienda intende esternalizzare) faranno logicamente scendere il numero degli esuberi, ma i sindacati contano di recuperare altre posizioni recuperando attività di core business che attualmente vengono date in appalto esterno. Considerato che già l azienda aveva ridotto gli esuberi da 130 a 90 e considerati gli esodi volontari e i posti recuperabili, secondo alcuni sindacati ora sarebbero rimaste a rischio mobilità coatta una trentina di persone. Per quanto riguarda il settore logistico poi il verbale parla di trasferimento dell attività logistica e non di cessione di ramo d azienda. «Il che - sostengono i sindacalisti - esclude una cessione dei lavoratori di Wartsila alla dittà esterna.» (s.m.)

7 GORIZIA-MONFALCONE Ennova, verso la cassa straordinaria Si avvicina la cassa integrazione straordinaria per i dipendenti Ennova. È la priorità per i sindacati e la Provincia - che fin dall'inizio della vicenda si è attivata per mediare tra i lavoratori e la proprietà della centrale elettrica a biomasse di Sant'Andrea, ferma da mesi -, dopo che i dipendenti rimasti senza stipendio hanno ricevuto gli arretrati, garantiti in prima persona dall'amministratore delegato Massimiliano Babila Cagelli, che ha comprato i loro crediti per poi rivalersi su Ennova. Come era stato stabilito durante l'incontro tra le parti in Provincia, Cagelli ha erogato due mensilità, febbraio e marzo, a tutti i dipendenti, e avrà tempo ora fino al 10 giugno per pagare lo stipendio di aprile. Stipendio che è già stato accreditato ad alcuni dipendenti che si trovavano in particolari situazioni di difficoltà economica, ai quali l'ad di Ely Spa è venuto incontro con maggiore rapidità. «Dobbiamo dire che Cagelli è stato di parola spiega l'assessore provinciale al Lavoro Ilaria Cecot, in contatto con i lavoratori di Ennova -, e ora so che i dipendenti sono un po' più sereni, anche perché finalmente si è instaurato un rapporto più trasparente e diretto con i titolari dell'azienda. Ma non dobbiamo abbassare la guardia e continuare a lavorare per risolvere i problemi che rimangono». Già, anche perché sono due, adesso, i nodi che restano da sciogliere. Il primo riguarda le tre settimane di cassa integrazione ordinaria di maggio, che Cagelli non ha potuto anticipare di tasca propria, e che al momento non sono state liquidate. L'Inps ad oggi non ha ancora ricevuto alcuna richiesta in tal senso dalla proprietà dell'azienda, ma si attende per capire se la documentazione debba ancora arrivare. Poi c'è da pensare al futuro immediato, ovvero alla cassa integrazione straordinaria. Quella ordinaria è scaduta il 23 maggio. «Sono in contatto con il consulente del lavoro di Varese, che mi ha fatto avere una bozza di accordo per la cassa straordinaria, che partirà retroattivamente dal 26 maggio e durerà 12 mesi dice Fabio Baldassi, della Fiom Cgil -. Il 4 giugno ci incontreremo allo stabilimento di Sant'Andrea, e speriamo in brevissimo tempo di poter chiudere l'accordo. Nel frattempo io ho già preso contatti con la Regione, che mi ha assicurato che non dovrebbero esserci problemi». Almeno per un anno, dunque, le venti famiglie dei lavoratori Ennova dovrebbero poter tirare il fiato, in attesa che da Varese arrivino novità sul risanamento del gruppo che fa capo a Ely Spa, e quindi al rilancio della centrale Ennova su cui nelle scorse settimane Babila Cagelli ha detto di voler puntare ancora». Marco Bisiach