LA VENDITA DIRETTA ED I MERCATI DEL CONTADINO

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1 LA VENDITA DIRETTA ED I MERCATI DEL CONTADINO UNA OPPORTUNITA IN EVOLUZIONE PER LA PRODUZIONE PRIMARIA 10 GIUGNO 2011 Dr.Maurizio Mangelli Responsabile Area Certificazione e Sicurezza Alimentare Coldiretti Impresa Verde Romagna

2 ARGOMENTI Sicurezza alimentare approccio sulla produzione primaria Analisi del contesto Socio Economico Analisi sulla evoluzione della vendita diretta e rapporto con i consumatori Valore dell alimentare Made in Italy, contraffazione e scandali alimentari Approccio sulla sicurezza alimentare della produzione primaria: manuale di buona prassi igienica Dr.Maurizio Mangelli Responsabile Area Certificazione e Sicurezza Alimentare Coldiretti Impresa Verde Romagna

3 La Sicurezza Alimentare tocca aspetti molteplici non legati esclusivamente all igiene ma anche economico sociali ed ambientali non solo prerequisito necessario ma valore di sistema territorio 3

4 Forte legame ed interesse del settore agricolo con i temi fondanti la legislazione europea sulla sicurezza alimentare 4

5 Scandali alimentari creano incertezza nel consumatore viene riconosciuto un valore al sistema di produzione e dei controlli certificato 5

6 Interesse delle imprese agricole a dare evidenza che il sistema di produzione (made in Italy) dà le più ampie garanzie al consumatore Costruire fiducia su ciò che produciamo 6

7 Politica Sindacale di Coldiretti negli ultimi anni: PATTO CON IL CONSUMATORE TRACCIABILITA DEI PRODOTTI E DELLE FILIERE ETICHETTATURA DI ORIGINE SPAZI NUOVI DI RAPPORTO CON IL CONSUMATORE 7

8 VENDITA DIRETTA UNA OPPORTUNITA IN EVOLUZIONE PER LA PRODUZIONE PRIMARIA NEL PARERE DEL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO SULLA GRANDE DISTRIBUZIONE (G.U. CE DEL ) SI TRAGGONO LE SEGUENTI CONCLUSIONI: UN AUMENTO DELLA CONCENTRAZIONE DELLA FASE DISTRIBUTIVA STA OBBLIGANDO AD UN AUMENTO DELLA CONCENTRAZIONE DEI FORNITORI A SCAPITO DELLE PMI. TALI CONCENTRAZIONI PORTANO A POSIZIONI DI OLIGOPOLIO/MONOPOLIO CHE PORTANO AD UNO SCADIMENTO QUALITATIVO DEI PRODOTTI ALIMENTARI (CASO DEI PANIFICATORI DEL REGNO UNITO ED IN IRLANDA) NEI MERCATI IN CUI IL POTERE COMMERCIALE DELLA GRANDE DISTRIBUZIONE E COSì FORTE, LE SPERANZE DEI PRODUTTORI AGRICOLI DI SPUNTARE PREZZI RAGIONEVOLI SONO MINIME PUO AVVENIRE CHE IN FUTURO LA VENDITA AL DETTAGLIO DI ALIMENTARI SI TROVI NELLE MANI DI UN PICCOLISSIMO NUMERO DI SOGGETTI CON IL RISCHIO CHE VI SIA MENO SCELTA PER I CONSUMATORI E PREZZI PIU ALTI. Dr.Maurizio Mangelli Responsabile Area Certificazione e Sicurezza Alimentare Coldiretti Impresa Verde Romagna

9 RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO IN DATA 26 MARZO 2009: Nell ultimo decennio la Grande Distribuzione ha assunto il controllo dei mercati alimentari europei La concentrazione del mercato può avere anche ripercussioni negative a medio e lungo termine danneggiando la libera concorrenza e provocando l uscita dal mercato delle medie e piccole imprese. Nella UE a 15 il livello di concentrazione è cresciuto dal 21,7 nel 1993 a oltre il 70% nel 2008 Nel contempo il prezzo finale al consumo in Europa è da una a cinque volte superiore rispetto al prezzo praticato ai fornitori. In Ue gli agricoltori Dr.Maurizio ricevono Mangelli in genere Responsabile la metà Area del prezzo al dettaglio rispetto Certificazione a cinquant anni e Sicurezza fa. Dr.Maurizio Mangelli Responsabile Area Certificazione e Sicurezza Alimentare Coldiretti Impresa Verde Romagna

10 PARERE DEL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO 2005 La grande distribuzione nel futuro avrà un ruolo sempre maggiore nella determinazione dei prezzi alimentari.. Per evitare i riflessi negativi sul sistema di reddito, gli agricoltori dovrebbero puntare alle produzioni di alta qualità, all innovazione, a nuove forme di distribuzione e di cooperazione (come le cooperative di acquisto o la creazione di rivendite di prodotti agricoli nei centri urbani ed al turismo ambientale.) IN POCHE PAROLE SI RENDE NECESSARIO DARE MAGGIORE EFFICIENZA ALLA FILIERA E DIMINUIRE LE FASI INTERMEDIE PUNTANDO DIRETTAMENTE AL RAPPORTO CON IL CONSUMATORE Dr.Maurizio Mangelli Responsabile Area Certificazione e Sicurezza Alimentare Coldiretti Impresa Verde Romagna

11 RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO IN DATA 26 MARZO 2009: chiede politiche di avvicinamento tra produttori alimentari e consumatori, in particolare favorisce la creazione e promozione di aree destinate alla vendita diretta dei prodotti da parte dei produttori Promuove l informazione ai consumatori, la promozione al consumo di cibi locali, lo sviluppo di forme di salvaguardia delle diverse forme di distribuzione Evidenzia l opzione di una etichettatura che promuova il consumo di prodotti alimentari Europei. Dr.Maurizio Mangelli Responsabile Area Certificazione e Sicurezza Dr.Maurizio Mangelli Responsabile Area Certificazione e Sicurezza Alimentare Coldiretti Impresa Verde Romagna

12 I FARMER S MARKET UNA OPPORTUNITA IN EVOLUZIONE PER LA PRODUZIONE PRIMARIA Nel corso del 2009: i prezzi medi agli agricoltori sono calati del 11,1 % con un aumento medio dell 1,8% dei prezzi dei prodotti alimentari al consumatore. Alcuni esempi: PRODOTTO CAMPAGNA % CONSUMATORE % CEREALI -28,2 + 3,4 (pasta) VINO -19,5 +2,8 FRUTTA -13,4 +2,2 MAIALI -6,0 +1,0 (carne) Dr.Maurizio Mangelli Responsabile Area Certificazione e Sicurezza Alimentare Coldiretti Impresa Verde Romagna

13 60 CENT DISTRIBUZIONE 1 23 CENT INDUSTRIA ALIMENTARE Pagato dal consumatore 17 CENT AGRICOLTORI Dr.Maurizio Mangelli Responsabile Area Certificazione e Sicurezza Alimentare Coldiretti Impresa Verde Romagna

14 INDAGINE SWG SULL IMPORTANZA DEL SETTORE AGRICOLO NELL ECONOMIA DELL EMILIA ROMAGNA Dr.Maurizio Mangelli Responsabile Area Certificazione e Sicurezza Alimentare Coldiretti Impresa Verde Romagna

15 INDAGINE SWG SULL IMPORTANZA DEL SETTORE AGRICOLO NELL ECONOMIA DELL EMILIA ROMAGNA Dr.Maurizio Mangelli Responsabile Area Certificazione e Sicurezza Alimentare Coldiretti Impresa Verde Romagna

16 INDAGINE SWG SULL IMPORTANZA DEL SETTORE AGRICOLO NELL ECONOMIA DELL EMILIA ROMAGNA Dr.Maurizio Mangelli Responsabile Area Certificazione e Sicurezza Alimentare Coldiretti Impresa Verde Romagna

17 INDAGINE SWG SULL IMPORTANZA DEL SETTORE AGRICOLO NELL ECONOMIA DELL EMILIA ROMAGNA Dr.Maurizio Mangelli Responsabile Area Certificazione e Sicurezza Alimentare Coldiretti Impresa Verde Romagna

18 IL FENOMENO DELLA VENDITA DIRETTA IN ITALIA NEL CORSO DEL 2009 IL NUMERO DI AZIENDE AGRICOLE CHE VEICOLANO IN PARTE O TOTALMENTE LA PROPRIA PRODUZIONE ATTRAVERSO CIRCUITI BREVI DI VENDITA SONO AUMENTATE DEL 4,7% PASSANDO DA ALLE ATTUALI Dr.Maurizio Mangelli Responsabile Area Certificazione e Sicurezza Alimentare Coldiretti Impresa Verde Romagna

19 L incidenza delle aziende agricole che effettuano vendita diretta sulla totalita delle imprese agricole italiane iscritte alla CCIAA è passata dal 6,7% del 2008 al 7,4 % del 2009 Dr.Maurizio Mangelli Responsabile Area Certificazione e Sicurezza Alimentare Coldiretti Impresa Verde Romagna

20 Dr.Maurizio Mangelli Responsabile Area Certificazione e Sicurezza Alimentare Coldiretti Impresa Verde Romagna

21 LA VENDITA DIRETTA IN ALTRI PAESI: % AZIENDE IN VENDITA DIRETTA FRANCIA: 15% 657 GERMANIA (BAVIERA) 29% N DI FARMER S MARKET 730 REGNO UNITO 5% 800 Dr.Maurizio Mangelli Responsabile Area Certificazione e Sicurezza Alimentare Coldiretti Impresa Verde Romagna

22 Dr.Maurizio Mangelli Responsabile Area Certificazione e Sicurezza Alimentare Coldiretti Impresa Verde Romagna

23 Sono circa le imprese agricole che frequentano i farmer s market che sono passati dai 109 del 2008 ai circa 705 attuali Di questi il 68% si colloca su area pubblica mentre il 32% e sito su area privata In Emilia Romagna l incidenza delle aziende che utilizzano i farmer s market è del 6,3 % Dr.Maurizio Mangelli Responsabile Area Certificazione e Sicurezza Alimentare Coldiretti Impresa Verde Romagna

24 Dr.Maurizio Mangelli Responsabile Area Certificazione e Sicurezza Alimentare Coldiretti Impresa Verde Romagna

25 Dr.Maurizio Mangelli Responsabile Area Certificazione e Sicurezza Alimentare Coldiretti Impresa Verde Romagna

26 Dr.Maurizio Mangelli Responsabile Area Certificazione e Sicurezza Alimentare Coldiretti Impresa Verde Romagna

27 Dagli anni 2000 al 2010 il consumo di prodotti tipici degli italiani è aumentato del 650% raggiungendo una cifra pari a 7,5 miliardi di Euro Il consumo di prodotti biologici è aumentato del 200% per un valore di 3 Mld di euro Dr.Maurizio Mangelli Responsabile Area Certificazione e Sicurezza Alimentare Coldiretti Impresa Verde Romagna

28 Il valore complessivo del Made in Italy alimentare è invece di circa 200 Mld di Euro Si intende come made in Italy alimentare tutti i prodotti legati alla dieta mediterranea e che hanno a diverso titolo un legame o richiamo con l Italia ma non hanno una certificazione di origine Dr.Maurizio Mangelli Responsabile Area Certificazione e Sicurezza Alimentare Coldiretti Impresa Verde Romagna

29 All interno del cosiddetto Made in Italy alimentare però ci sono molte truffe e falsificazioni Dr.Maurizio Mangelli Responsabile Area Certificazione e Sicurezza Alimentare Coldiretti Impresa Verde Romagna

30 Prodotto taroccato all estero che richiama al made in Italy attraverso nome, immagini,definizioni, ma non contiene materie prime italiane crea un danno di 50 Mld di Euro /anno Dr.Maurizio Mangelli Responsabile Area Certificazione e Sicurezza Alimentare Coldiretti Impresa Verde Romagna

31 Dr.Maurizio Mangelli Responsabile Area Certificazione e Sicurezza Alimentare Coldiretti Impresa Verde Romagna

32 strisciadel avi Striscia la notizia asx Dr.Maurizio Mangelli Responsabile Area Certificazione e Sicurezza Alimentare Coldiretti Impresa Verde Romagna

33 Dr.Maurizio Mangelli Responsabile Area Certificazione e Sicurezza Alimentare Coldiretti Impresa Verde Romagna

34 Ma la poca trasparenza è anche sul prodotto venduto in Italia dato che ogni anno si importano: 60 milioni di cosce di prosciutto (2 prosciutti su tre) 1,3 miliardi di litri (Due cartoni di latte a lunga conservazione su tre) 86 milioni di chili di cagliate (con cui si produce metà delle mozzarelle vendute in italia) 13 milioni di kg di polvere di latte Dr.Maurizio Mangelli Responsabile Area Certificazione e Sicurezza Alimentare Coldiretti Impresa Verde Romagna

35 DATI 2010 controlli NAC: Sequestri per tonnellate di prodotti alimentari con aumento del 114% rispetto al 2009 Sequestri maggiori dovuti a pomodoro cinese dichiarato italiano o falsamente Dop o Biologico. Dr.Maurizio Mangelli Responsabile Area Certificazione e Sicurezza Alimentare Coldiretti Impresa Verde Romagna

36 I Consumatori da una indagine effettuata dall SWG la pensano così: Il 91% si fida di più del prodotto italiano rispetto a quello estero Il 97% considera necessario avere indicazione di origine in etichetta Il 47% è disposto a spendere almeno il 30% in più su un prodotto sicuramente italiano (il 67% almeno il 10%) Dr.Maurizio Mangelli Responsabile Area Certificazione e Sicurezza Alimentare Coldiretti Impresa Verde Romagna

37 E NECESSARIO AVERE L INDICAZIONE DI ORIGINE DELLA MATERIA PRIMA AGRICOLA SU TUTTI I PRODOTTI ALIMENTARI ALIMENTI CON INDICAZIONE DI ORIGINE Carne di pollo e derivati Carne bovina Frutta e verdura fresche Uova Miele Passata di pomodoro Latte fresco Pesce Olio extra vergine di oliva ALIMENTI SENZA pasta Carne di maiale salumi Carne di coniglio Frutta e verdura trasformata Derivati del pomdoro diversi dalla passata formaggi Pane e pasta e derivati dei cereali Latte uht Dr.Maurizio Mangelli Responsabile Area Certificazione Carne e Sicurezza di pecora Alimentare e agnello Coldiretti Impresa Verde Romagna

38 Infatti i controlli sui prodotti agricoli italiani hanno trovato solo lo 0,7% di campioni irregolari nei vegetali e lo 0,22 in quelli animali Mentre: La media Cee è del 3,2 % La Cina ha il 13% L India l 8% (Fonte Ministero Salute) Dr.Maurizio Mangelli Responsabile Area Certificazione e Sicurezza Alimentare Coldiretti Impresa Verde Romagna

39 EMERGENZE ALIMENTARI: Sono costate 5 mld di Euro (il 43% dei consumatori smette di acquistare alimenti coinvolti per un certo periodo di tempo ed il 13% li esclude definitivamente dalla dieta) Ultima Emergenza Batterio Killer sta costando ai produttori oggi 100 MLN di Euro (crollo vendite cetroli fino al 90%) (elaborazioni Coldiretti su dati Eurobarometro 2011) Dr.Maurizio Mangelli Responsabile Area Certificazione e Sicurezza Alimentare Coldiretti Impresa Verde Romagna

40 PROGETTO COLDIRETTI: UNA FILIERA AGRICOLA TUTTA ITALIANA PUNTA A FAR ARRIVARE SUL MERCATO PRODOTTI AL CENTO PER CENTO ITALIANI DIRETTAMENTE DAGLI IMPRENDITORI AGRICOLI E FIRMATO DAGLI AGRICOLTORI DA CHE COSA SI SENTIREBBE PIU GARANTITO SULLA QUALITA E SICUREZZA DEI PRODOTTI ALIMENTARI?: Da un marchio degli agricoltori italiani 65% Da un marchio industriale 13% Da un marchio della distribuzione commerciale 8% Non sa 14% Fonte swg Dr.Maurizio Mangelli Responsabile Area Certificazione e Sicurezza Alimentare Coldiretti Impresa Verde Romagna

41 PROGETTO COLDIRETTI: UNA FILIERA AGRICOLA TUTTA ITALIANA COINVOLGE IL SISTEMA DELLA VENDITA DIRETTA E DELLA FILERA CORTA TRAMITE I FARMER S MARKET, I MERCATI DI CAMPAGNA AMICA, COOPERATIVE,CONSORZI AGRARI,, AGRITURISMI,IMPRESE CHE ADERISCONO AL PROGETTO. Permette inoltre di : Creare reddito per le imprese agricole Soddisfare le esigenze del consumatore Accrescere il potere contrattuale delle aziende agricole nei confronti della GDO Dr.Maurizio Mangelli Responsabile Area Certificazione e Sicurezza Alimentare Coldiretti Impresa Verde Romagna

42 PROGETTO COLDIRETTI: UNA FILIERA AGRICOLA TUTTA ITALIANA GARANZIA CHE IL PRODOTTO ACQUISTATO E AGRICOLO E ITALIANO SISTEMA DI ACCREDITAMENTO E RINTRACCIABILITA LUNGO LA FILIERA COINVOLTI: Produttori Associazione dei mercati di Campagna Amica Dr.Maurizio Mangelli Responsabile Area Certificazione e Sicurezza Alimentare Coldiretti Impresa Verde Romagna

43 PROGETTO COLDIRETTI: UNA FILIERA AGRICOLA TUTTA ITALIANA REGOLE PER I PRODUTTORI: (alcune) Essere imprenditori agricoli Operare nell ambito amministrativo della Regione Vendere prodotti della propria azienda Prodotti non prevalenti devono essere di origine regionale Obbligo dell apposizione dell origine e tracciabilità di tutte le produzioni Avere strumenti di pesatura omologati e tarati Rispettare le norme sanitarie e quelle dell etichettatura Formazione dei prezzi legata al servizio SMS consumatori del Ministero sulla base del quale i prezzi dovranno essere inferiori di almeno il 30% Dr.Maurizio Mangelli Responsabile Area Certificazione e Sicurezza Alimentare Coldiretti Impresa Verde Romagna

44 PROGETTO COLDIRETTI: UNA FILIERA AGRICOLA TUTTA ITALIANA Fondazione Campagna Amica ha creato un marchio collettivo che contraddistingue i prodotti provenienti dalla filiera tutta agricola ed italiana Dr.Maurizio Mangelli Responsabile Area Certificazione e Sicurezza Alimentare Coldiretti Impresa Verde Romagna

45 PROGETTO COLDIRETTI: UNA FILIERA AGRICOLA TUTTA ITALIANA Dr.Maurizio Mangelli Responsabile Area Certificazione e Sicurezza Alimentare Coldiretti Impresa Verde Romagna

46 LA SICUREZZA ALIMENTARE APPROCCIO SULLA PRODUZIONE PRIMARIA 46

47 Reg. CE 178/2002 MANUALE DI CORRETTA PRASSI COLDIRETTI Valutato conforme alle disposizioni del Reg Ce 852/2004 e comunicato in G.U. serie generale n 34 del

48 CONFEDERAZIONE NAZIONALE COLDIRETTI MANUALE DI CORRETTA PRASSI OPERATIVA MANUALE DI CORRETTA PRASSI OPERATIVA PER LA RINTRACCIABILITA E L IGIENE DEI PRODOTTI ALIMENTARI E DEI MANGIMI REGOLAMENTI 178/ 02, 852/04, 853/04, 183/05 48

49 CONFEDERAZIONE NAZIONALE COLDIRETTI MANUALE DI CORRETTA PRASSI OPERATIVA PRINCIPI COSTITUTIVI DEL MANUALE: Per garantire la sicurezza degli alimenti dal luogo di produzione primaria al punto di commercializzazione o esportazione occorre una strategia integrata. Ogni operatore del settore alimentare lungo la catena alimentare dovrebbe garantire che tale sicurezza non sia compromessa I pericoli alimentari presenti a livello della produzione primaria dovrebbero essere identificati e adeguatamente controllati per garantire il conseguimento degli obiettivi del presente regolamento. 49

50 CONFEDERAZIONE NAZIONALE COLDIRETTI MANUALE DI CORRETTA PRASSI OPERATIVA PRINCIPI COSTITUTIVI DEL MANUALE: L'applicazione dei principi del sistema dell'analisi dei pericoli e dei punti critici di controllo (HACCP) alla produzione primaria non è ancora praticabile su base generalizzata. Manuali di corretta prassi operativa dovrebbero tuttavia incoraggiare l'uso di prassi corrette in materia di igiene a livello di azienda agricola. Se occorre, tali manuali dovrebbero essere integrati da norme d'igiene specifiche per la produzione primaria. E' opportuno che i requisiti d'igiene applicabili alla produzione primaria e a operazioni connesse differiscano da quelli previsti per altre operazioni. 50

51 CONFEDERAZIONE NAZIONALE COLDIRETTI MANUALE DI CORRETTA PRASSI OPERATIVA PRINCIPI COSTITUTIVI DEL MANUALE: Il requisito di definire procedure basate sui principi del sistema haccp non dovrebbe inizialmente essere applicato alla produzione primaria ma verrà riesaminata la sua eventuale estensione. Il produttore agricolo primario, è comunque tenuto a conoscere le caratteristiche del prodotto e del processo produttivo, a individuare i pericoli che potrebbe determinare la realizzazione di un prodotto non idoneo al consumo e, di conseguenza, ad individuare le misure preventive o di controllo atte a ridurre o ad eliminare le contaminazioni. Egli deve comunque tenere e conservare le registrazioni obbligatorie relative alle misure adottate per il controllo dei pericoli, in modo appropriato e per un periodo di tempo adeguato e commisurato alla natura e alle dimensioni dell impresa. 51

52 CONFEDERAZIONE NAZIONALE COLDIRETTI MANUALE DI CORRETTA PRASSI OPERATIVA PRINCIPI COSTITUTIVI DEL MANUALE: Tali registrazioni dovranno essere messe a disposizione se richiesto In alcune imprese alimentari non è possibile identificare punti critici di controllo ed in taluni casi le buone prassi in materia di igiene possono sostituire la sorveglianza dei punti critici di controllo Limite critico non implica la necessità di fissare un limite numerico Concetto di flessibilità nell applicazione delle procedure ed anche nella conservazione documentale per evitare oneri inutili per le imprese mlto piccole. 52

53 CONFEDERAZIONE NAZIONALE COLDIRETTI MANUALE DI CORRETTA PRASSI OPERATIVA PRINCIPI COSTITUTIVI DEL MANUALE: Flessibilità per permettere l uso di metodi tradizionali di produzione Necessità di dare un unico ed organico corpo documentale ai principi ed ai dettati del pacchetto igiene nel suo complesso compresi i Mangimi e la Tracciabilità ovvero dire alle Imprese agricola nella sua complessità cosa deve fare e quali documenti deve conservare Necessità di applicare e confermare le procedure di semplificazione previste ed applicate a livello Nazionale dalla precedente normativa per le piccole imprese ( Circolare n 11 /98 e relativa applicazione di semplificazione) con registrazione delle non conformità 53

54 CONFEDERAZIONE NAZIONALE COLDIRETTI MANUALE DI CORRETTA PRASSI OPERATIVA PRINCIPI COSTITUTIVI DEL MANUALE: Il produttore agricolo che invece opera a livello di trasformazione del prodotto agricolo primario, non è dispensato dall applicare il metodo HACCP e dal documentare un sistema di autocontrollo (manuale di autocontrollo): pertanto il presente Manuale si occupa anche di dare indicazioni dell applicazione di un sistema HACCP semplificato e già a suo tempo accettato e validato dal Ministero della salute. Il documento vuole rappresentare uno strumento operativo per le imprese agricole, ma anche per coloro che saranno chiamati a controllare l'applicazione del Regolamento stesso, 54

55 Manuale di buona prassi REG CE 178 REG CE 852 REG CE 853 REG CE 183 IMPRESA AGRICOLA SICUREZZA ALIMENTARE 55

56 Manuale di buona prassi per le imprese agricole TENUTA DOCUMENTAZIONE DI REGISTRAZIONE APPROCCIO ORRIZZONTALE : VERIFICA PROPEDEUTICITA BUONE PRASSI E DOCUMENTI DI REGISTRAZIONE APPROCCIO VERTICALE PER SETTORI 56

57 CONFEDERAZIONE NAZIONALE COLDIRETTI MANUALE DI CORRETTA PRASSI OPERATIVA PARTE A OBIETTIVI DEFINIZIONI CAMPO DI APPLICAZIONE PARTE B 1. LINEE GUIDA PER IL CONTROLLO DEI RISCHI NELLA PRODUZIONE PRIMARIA 2. MISURE GENERALI DI CORRETTA PRASSI OPERATIVA PER LA PRODUZIONE PRIMARIA PARTE C 1. LINEE GUIDA PER LA STESURA DEI PIANI DI AUTOCONTROLLO PER LE IMPRESE AGRICOLE CHE EFFETTUANO TRASFORMAZIONE PARTE D GESTIONE DELLA DOCUMENTAZIONE 57

58 CONFEDERAZIONE NAZIONALE COLDIRETTI MANUALE DI CORRETTA PRASSI OPERATIVA TIPOLOGIE DI IMPRESE AGRICOLE PRODUZIONE PRIMARIA Impresa agricola A TRASFORMAZIONE MANIPOLAZIONE CONFEZIONAMENTO DISTRIBUZIONE CONSUMO Impresa agricola B 58

59 Reg. CE 178/2002 GESTIONE DELLA RINTRACCIABILITÀ NELLE IMPRESE AGRICOLE INFORMAZIONI IN ENTRATA INFORMAZIONI IN USCITA nominativo del fornitore (nome e ragione sociale della ditta, indirizzo sede legale, stabilimento di provenienza dell alimento o del mangime, o animale) natura dei beni ricevuti (tipologia) numero di telefono, fax, e nome di un referente della ditta fornitrice in modo da poterlo contattare immediatamente e collaborare in caso di urgente ritiro o messa in quarantena di un prodotto ricevuto che non risponde ai criteri di sicurezza alimentare. nominativo del cliente (nome e ragione sociale della ditta, indirizzo sede legale, stabilimento del cliente); natura dei prodotti forniti al cliente (tipologia) e quantitativo numero di telefono, di fax, e punto di contatto del cliente in modo da poterlo contattare immediatamente e collaborare in caso di urgente ritiro o messa in quarantena di un prodotto ceduto che non risponde ai criteri di sicurezza alimentare. 59

60 GESTIONE DELLA RINTRACCIABILITÀ NELLE IMPRESE AGRICOLE TIPOLOGIA/PRODOTTO DURATA per i documenti commerciali ai fini fiscali 5 anni NEL CASO DI REGISTRI E MODULI nel caso di registri, moduli per i prodotti freschi (intendendo per freschi gli ortofrutticoli, i prodotti di 3 mesi dopo la data di produzione panetteria, ecc) Reg. CE 178/2002 QUANTO TEMPO DEVONO ESSERE CONSERVATE LE INFORMAZIONI DI RINTRACCIABILITÀ Le registrazioni delle informazioni minime relative all alimento devono essere opportunamente conservate per un periodo di tempo variabile in funzione della loro tipologia e della loro finalità, come indicato nella seguente tabella. per i prodotti deperibili «da consumarsi entro il» per i prodotti «da consumarsi preferibilmente entro» per i prodotti per i quali non è prevista, dalle norme vigenti, l indicazione del termine minimo di conservazione né altra data altri casi 6 mesi successivi alla data di conservazione 12 mesi successivi alla data di conservazione consigliata 2 anni successivi alla vendita nei tempi dettati da prescrizioni di legge in termini di conservazione di registri 60

61 CONFEDERAZIONE NAZIONALE COLDIRETTI MANUALE DI CORRETTA PRASSI OPERATIVA Tab. 2 : l impresa agricola di tipo A è tenuta a individuare i fornitori di mangimi (Reg. 178/02) e a mettere sottocontrollo con registrazioni definite dai regolamenti 852, 853, 183 i fattori di produzione Sementi Acqua Reg.852 Reg.853 Reg.183 Medicinali veterinari Agrofarmaci Impresa agricola A Prodotto A CHI Concimi Mangimi IMPRESE ACQUIRENTI 4 Reg. 178/02 DA CHI (fornitore) 61

62 CONFEDERAZIONE NAZIONALE COLDIRETTI MANUALE DI CORRETTA PRASSI OPERATIVA Tab. 3 Le imprese agricole di tipo B tenute anche al rispetto delle disposizioni sull HACCP IMPRESE AGRICOLE DI TIPO B Componenti agricole extraziendali DA CHI (fornitore) PRODUZIONE TRASFORMAZIONE MANIPOLAZIONE CONFEZIONAMENTO Reg.852 Reg.853 Reg.183 Reg.178 A CHI IMPRESE ACQUIRENTI 62

63 CONFEDERAZIONE NAZIONALE COLDIRETTI MANUALE DI CORRETTA PRASSI OPERATIVA INDICE: PARTE B DEFINIZIONE E CONTROLLO DEI RISCHI NELLA PRODUZIONE PRIMARIA 3.a ) CEREALI 3.b) PROTEOLEAGINOSE 3.c) FORAGGERE 3.d) PRODUZIONE FRUTTICOLA 3.e) PRODUZIONE ORTICOLA 3.f) PRODUZIONE OLIVICOLA 3.g) PRODUZIONE VINICOLA 3.h) ALLEVAMENTO DA LATTE 3.i) ALLEVAMENTO DA CARNE 3.l) ALLEVAMENTO CONIGLI DA CARNE 3.m) ALLEVAMENTO POLLI, TACCHINI DA CARNE E OVAIOLE 3.n) ALLEVAMENTO APISTICO 63

64 PARTE C 4. IL MANUALE DI CORRETTA PRASSI IGIENICA PER LE IMPRESE AGRICOLE CHE ESERCITANO ATTIVITA DI TRASFORMAZIONE E ALIENAZIONE DI PRODOTTI AL CONSUMATORE 64

65 Manuale di corretta prassi operativa e documentazione di autocontrollo MANUALE DI CORRETTA PRASSI OPERATIVA E un documento consultivo orientativo, metodologico, didattico E generale/generico e si riferisce ad una tipologia di processo-prodotto E redatto dalle organizzazioni degli operatori del settore e valutato con un parere di conformità dal Ministro della Salute DOCUMENTAZIONE AZIENDALE DI AUTOCONTROLLO DELL IGIENE Gestisce una documentazione prescrittiva È realizzato dal titolare dell impresa e si riferisce al sistema processoprodotto di ogni singola impresa E approvato e sottoscritto dal titolare dell impresa e sottoposto alla verifica dell organo di controllo ufficiale competente per territorio 65

66 SETTORI TRATTATI PER MANUALI DI AUTOCONTROLLO: 5.1 Vino 5.2 Olio di oliva 5.3 Imballaggio delle uova 5.4 Vendita diretta degli ortofrutticoli 5.5 Ortofrutticoli di IV gamma 5.6 Conserve vegetali 5.7 Lattiero-caseari 5.8 Laboratori Carne 5.9 Somministrazione di alimenti nell agriturismo 66

67 PARTE D GESTIONE DELLA DOCUMENTAZIONE 67

68 DOCUMENTAZIONE DI REGISTRAZIONE Parte dal presupposto che l azienda agricola possiede già una serie elevata di documenti che possono essere a supporto del pacchetto igiene PRODUZIONE PRIMARIA Impresa agricola A TRASFORMAZIONE MANIPOLAZIONE CONFEZIONAMENTO VENDITA Impresa agricola B 68

69 DOCUMENTAZIONE DI REGISTRAZIONE a) Documentazione reperibili e già tenute dall azienda di tipo A in virtù di altre norme di legge ed utile ai fini del rispetto dei regolamenti. b) Documentazione necessaria ed integrativa alla documentazione reperibile alla azienda agricola di tipo A ai fini delle registrazioni necessarie al rispetto dei requisiti dei regolamenti. c) Documentazione reperibili e già tenute dall azienda di tipo B (autorizzazioni sanitarie,planimetrie D.I.A. ecc..). d) Documentazione necessaria alla azienda agricola di tipo B ai fini dell autocontrollo (procedure di autocontrollo). 69

70 REGISTRAZIONE,DIA, REGISTRAZIONE IN BANCHE DATI PUBBLICHE QUADERNO DI CAMPAGNA (REGISTRO DEI TRATTAMENTI) BOLLE E FATTURE DI ACQUISTO DICHIARAZIONI FORNITORE CARTELLINI SEMENTI SCHEDA MANGIMI E FORAGGI REGISTRAZIONE AZIENDA ZOOTECNICA IN BANCA NAZIONALE DATI FATTURE FORNITORI CARTELLINI MANGIMI REGISTRO UTILIZZO SOTTOPRODOTTI (PER ALL SUINO) REGISTRO TRATTAMENTI REGISTRO TRATTAMENTI ORMONALI REGISTRO SCORTE FARMACI CERTIFICATI DI INTERVENTO FECONDATIVO (CIF) RICETTE VETERINARIE SEGNALAZIONI ALLE AUSL DELLE MALATTIE PARCELLE DI VISITA DEL VETERINARIO RICETTE DI FARMACI EVENTUALI CERTIFICATI DI ANALISI REFERTI SANITARI DA CAMPIONI PRELEVATI A SCOPO DIAGNOSTICO MOD 2/33 (CONSERVARLI ALMENO 2 ANNI) BOLLE E FATTURE DI ACQUISTO MANGIME BOLLE E FATTURE DI VENDITA MANGIME BOLLE E FATTURE DI ACQUISTO REGISTRO FORNITORI BOLLE E FATTURE DI VENDITA REGISTRO CLIENTI MODELLO PER LA RACCOLTA E COMUNICAZIONE DA PARTE DELL OPERATORE ALL AUTORITA SANITARIA PER PRODOTTO NON CONFORME AI REQUISITI DI SICUREZZA DEGLI ALIMENTI E DEI MANGIMI AZIENDA AGRICOLA DI TIPO A fatture di vendita D.D.L. (esclusi consumatori finali) Vendita o conferimento prodotto primario 70

71 CHEKLIST DOCUMENTAZIONE PRESENTE IN AZIENDA TIPO DI AZIENDA REGISTRAZIONI PREVISTE DAI REG CE 178,852,183 DOCUMENTAZIONE A SUPPORTO VEGETALE ZOOTECNICA NOTIFICA AGLI ORGANISMI DI CONTROLLO REGISTRAZIONE,D.I.A., BANCHE DATI PUBBLICHE FASCICOLO AZIENDALE( MAPPE CATASTALI CON APPEZZAMENTI) FASCICOLO ZIENDALE (MAPPE CATASTALI CON STALLE) VEGETALE USO DI QUALSIASI PRODOTTO FITOSANITARIO O BIOCIDO QUADERNO DI CAMPAGNA (REGISTRO DEI TRATTAMENTI) VEGETALE INSORGENZA DI QUALSIASI MALATTIA O INFESTAZIONE CHE POSSA INCIDERE SULLA SICUREZZA DEI PRODOTTI DI ORIGINE VEGETALE QUADERNO DI CAMPAGNA (REGISTRO TRATTAMENTI) VEGETALE RISULTATI DI TUTTE LE ANALISI PERTINENTI EFFETTUATE SU CAMPIONI PRELEVATI DA PIANTE O ALTRI CAMPIONI CHE ABBIANO RILEVANZA SULLA SALUTE UMANA EVENTUALI CERTIFICATI DI ANALISI VEGETALE USO DI SEMENTI GENETICAMENTE MODIFICATE BOLLE E FATTURE DI ACQUISTO DICHIARAZIONI FORNITORE CARTELLINI SEMENTI ZOOTECNICA TRACCIABILITA AZIENDA ED ANIMALI REGISTRAZIONE AZIENDA ZOOTECNICA IN BANCA NAZIONALE DATI ZOOTECNICA ZOOTECNICA ZOOTECNICA NATURA ED ORIGINE DEGLI ALIMENTI SOMMINISTRATI AGLI ANIMALI PRODOTTI MEDICINALI VETERINARI O CURE SOMMINISTRATE AGLI ANIMALI CON LE DATE E I PERIODI DI SOSPENSIONE INSORGENZA DI MALATTIE CHE POSSONO INCIDERE SULLA SICUREZZA DEI PRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE FATTURE FORNITORI CARTELLINI MANGIMI REGISTRO UTILIZZO SOTTOPRODOTTI (PER ALL SUINO) RICETTE VETERINARIE REGISTRO TRATTAMENTI REGISTRO TRATTAMENTI ORMONALI REGISTRO SCORTE FARMACI CERTIFICATI DI INTERVENTO FECONDATIVO (CIF) REGISTRO TRATTAMENTI RICETTE VETERINARIE SEGNALAZIONI ALLE AUSL DELLE MALATTIE 71

72 CHEKLIST DOCUMENTAZIONE PRESENTE IN AZIENDA TIPO DI AZIENDA REGISTRAZIONI PREVISTE DAI REG CE 178,852,183 DOCUMENTAZIONE A SUPPORTO ZOOTECNICA TUTTE LE SEGNALAZIONI PERTINENTI SUI CONTROLLI EFFETTUATI SU ANIMALI O PRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE RICETTE DI FARMACI REFERTO VETERINARIO ZOOTECNICA RISULTATI DI TUTTE LE ANALISI EFFETTUATE SU CAMPIONI PRELEVATI DA ANIMALI O SU ALTRI CAMPIONI PRELEVATI A SCOPI DIAGNOSTICI CHE ABBIANO RILEVANZA PER LA SALUTE UMANA EVENTUALI CERTIFICATI DI ANALISI REFERTI SANITARI DA CAMPIONI PRELEVATI A SCOPO DIAGNOISTICO MOD 2/33 (CONSERVARLI ALMENO 2 ANNI) ZOOTECNICA FONTE E QUANTITA DI OGNI MANGIME IN ENTRATA NONCHE LA DESTINAZIONE E LA QUANTITA DI OGNI MANGIME IN USCITA BOLLE E FATTURE DI ACQUISTO MANGIME BOLLE E FATTURE DI VENDITA MANGIME REGISTRO CLIENTI ZOOTECNICA PROCEDURE DI RINTRACCIABILITA A MONTE (DA CHI)( SOLO PER FORNITORI DI MANGIMI) BOLLE E FATTURE DI ACQUISTO REGISTRO FORNITORI ZOOTECNICA VEGETALE PROCEDURE DI RINTRACCIABILITA A VALLE ( A CHI) BOLLE E FATTURE DI VENDITA REGISTRO CLIENTI ZOOTECNICA VEGETALE PROCEDURE DI SEGNALAZIONE ALLE AUTORITA COMPETENTI IN CASO DI RISCHIO ALIMENTARE CHE DECIDONO LE PROCEDURE DI RITIRO/RICHIAMO DEL PRODOTTO MODELLO PER LA RACCOLTA E COMUNICAZIONE DA PARTE DELL OPERATORE ALL AUTORITA SANITARIA PER PRODOTTO NON CONFORME AI REQUISITI DI SICUREZZA DEGLI ALIMENTI E DEI MANGIMI 72

73 DOCUMENTAZIONE NECESSARIA ALL AZIENDA AGRICOLA DI TIPO A PRIMARIA VEGETALE O ZOOTECNICA ai sensi dei Regg. (Ce) n. 178/2002, 852/2004 e 183/ ANAGRAFICA AZIENDALE 2. MODELLO COMUNICAZIONE AUSL PRODOTTO NON CONFORME 3. ELENCO FORNITORI 4. ELENCO CLIENTI 5. QUADERNO DI CAMPAGNA 6. SCHEDA USO SEMENTI GENETICAMENTE MODIFICATE 73

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