LE ELEZIONI EUROPEE 2014 IN SLOVENIA: UN EUROSCETTICISMO SILENZIOSO *

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1 LE ELEZIONI EUROPEE 2014 IN SLOVENIA: UN EUROSCETTICISMO SILENZIOSO * di Francesca Romana Dau (Assegnista di ricerca in Diritto pubblico comparato Università degli Studi di Milano) 28 maggio 2014 Sommario: 1. Situazione politica. 2. Elezioni europee Campagna elettorale e forze politiche in competizione. 4. Dopo il voto del 25 maggio Situazione politica. La Slovenia festeggia quest anno i dieci anni dall ingresso nell Unione europea nel 2004 e i cittadini sloveni si recano alle urne per la terza volta dopo il 2004 e il La Slovenia, paese che occupa km2 con una popolazione di 2 milioni di abitanti, ha ottenuto un seggio in più rispetto alle precedenti elezioni, passando da sette a otto deputati sul totale 751 seggi totali del Parlamento europeo. La legge elettorale prevede un sistema di assegnazione dei voti in seggi non maggioritario, con utilizzo della formula matematica del metodo D Hondt senza soglie di sbarramento. Tale sistema permette anche ai partiti minori di ottenere una rappresentanza al Parlamento e l effetto proporzionale è aumentato dalla decisione di assegnare i seggi in un collegio unico nazionale. La strutturazione della scelta degli elettori è aperta con la possibilità di esprimere un solo voto di preferenza. La grande novità introdotta dal governo in carica all inizio del 2014 è stata la possibilità di affiancare al simbolo del partito nazionale quello del partito europeo di affiliazione, per creare un circuito di rappresentanza e di legittimità diretto tra le forze politiche nazionali e le forze politiche * Capitale: Lubiana; superficie: kmq; numero di abitanti: ; densità: 98 abitanti per kmq; moneta: Euro; aspettativa di vita: 72,8 anni uomini, 80,4 donne; Pil: mln di Euro; Pil/abitante: Euro; tasso di disoccupazione: 9,7%; tasso di inflazione annuo: 7,9%; rapporto debito pubblico/pil: 37%; data ingresso nell Unione Europea: federalismi.it n. 11/2014

2 europee. In questo senso, il governo sloveno ha dato seguito a un invito rivolto dalla Commissione europea a rendere queste elezioni più democratiche e con maggiore partecipazione. 1 L organizzazione dello Stato sloveno si articola intorno a un Parlamento del tutto particolare, composto di una camera bassa, la Camera di Stato, eletta a suffragio universale diretto, cui viene affiancata una seconda camera, il Consiglio di Stato, dalla composizione originale e dotata di poteri differenti. Il Consiglio di Stato (Državni svet), definito all art. 96 come «un istituzione rappresentativa dei titolari d interessi sociali, economici, professionali e locali», è composto di quaranta membri di cui quattro rappresentanti dei datori di lavoro, quattro rappresentanti dei lavoratori, quattro rappresentanti di agricoltori, artigiani e liberi professionisti, sei rappresentanti delle attività non economiche, ventidue rappresentanti degli interessi locali. Il Consiglio si configura come un organo di rappresentanza d interessi plurali ed eterogenei con funzioni quasi esclusivamente consultive, essendo dotato di un potere legislativo limitato al diritto d iniziativa legislativa e referendaria. Uno dei poteri più incisivi è il veto sospensivo sull approvazione delle leggi, con il quale il Consiglio può chiedere alla Camera di Stato una nuova deliberazione su di un progetto di legge, superabile solo con una votazione in cui «deve votare la maggioranza di tutti i deputa- ti» (art. 91, comma 2). Il Consiglio dunque ha natura giuridica ibrida, a metà tra una seconda camera e un organo di rilievo costituzionale, assimilabile a un Consiglio economico e sociale. L anomalia del Consiglio di Stato, che ne fa una sorta di doppione rispetto al vero e proprio Consiglio economico e sociale sloveno, ha dato spazio a una serie di pro- poste di modifica dirette a trasformarlo in un organo di rappresentanza territoriale e locale che non sono ancora sfociate in una riforma organica dell istituzione. Il potere esecutivo è attribuito al binomio Presidente della Repubblica/Governo, mentre alla Corte costituzionale è attribuito un potere di controllo e di bilanciamento. Il Presidente della Repubblica è eletto direttamente dal corpo elettorale, mentre il Presidente del Governo è eletto dalla Camera di Stato ed è responsabile esclusivamente nei confronti di questa e non anche di fronte al Consiglio. Per quanto riguarda la ripartizione dei poteri attivi, tuttavia, la figura del Presidente della Repubblica appare sostanzialmente debole rispetto ad altri ordinamenti caratterizzati da una configurazione bicefala dell esecutivo. Il nomen iuris dell organo di vertice del Governo, «Presidente del Governo», di contro, lascia intuire una 1 Commissione europea, Raccomandazione della Commissione del 12 marzo 2013 sul rafforzare l efficienza e la democrazia nello svolgimento delle elezioni del Parlamento europeo, 2013/142/UE. 2

3 supremazia dello stesso rispetto ai ministri e la distanza dalla definizione di un primus inter pares Elezioni politiche I risultati delle elezioni europee in Slovenia hanno, sin dalla prima tornata elettorale del 2004, rilevato delle forti sorprese sia per quanto riguarda il tasso di partecipazione degli elettori, sia per quanto riguarda la selezione dei partiti rispetto al voto espresso in occasione del rinnovo della camera bassa del Parlamento. I dati sulla partecipazione elettorale del 2004 e del 2009 fanno trapelare un sostanziale distacco degli elettori sloveni dalle elezioni per il Parlamento di Strasburgo. Sia nel 2009 che nel 2004 l affluenza alle urne era stata intorno al 28%, quindi meno di un terzo degli aventi diritto 3, mentre per le elezioni parlamentari del 2008 e del 2011 l affluenza si era assestata intorno al 60%. 4 Inoltre, già per le prime due tornate elettorali era stata registrata una certa continuità nelle opinioni espresse, sia nella bocciatura del governo in carica, sia nella scelta di partiti poco votati alle elezioni nazionali. Sulla base dei risultati delle elezioni del 2009, i sette deputati cui la Slovenia aveva diritto appartenevano a cinque partiti politici diversi confluiti in tre gruppi parlamentari europei. Dei deputati iscritti al partito popolare europeo, due provenivano dallo SDS, il partito Democratico Sloveno, e uno dallo NSI, il partito della Nuova Slovenia; i due deputati iscritti al gruppo socialista europeo provenivano dallo SD, il partito socialdemocratico sloveno; e infine i due deputati iscritti al gruppo dell alleanza dei democratici e dei liberali per l Europa, provenivano dallo LDS, il partito Liberale, e dal nuovo partito ZARES. 3. Campagna elettorale 2014 e forze politiche in competizione. Nonostante la Slovenia abbia fin dall inizio dimostrato una netta proiezione europeista e atlantica e un forte attivismo sul piano internazionale, l appartenenza all Unione europea da parte della popolazione è ancora vista con neutralità se non addirittura con opinione negativa. Rispetto agli altri Paesi dell ex-jugoslavia, la Slovenia aveva in qualche modo bruciato le tappe con l ingresso nella NATO nel marzo 2004 e nell Unione europea il 1 maggio dello 2 F.R. Dau, La Costituzione della Slovenia (1991), in M. Ganino, a cura di, Codice delle Costituzioni, vol. III, Cedam, Padova, 2013, p. 351 ss. 3 In particolare, nel 2009 era stata del 28,25% e nel 2004 del 28,35%. Cfr. S. Tripodi, La Slovenia di fronte al voto europeo: le dinamiche partitiche e gli orientamenti dell elettorato, in questa Rivista, vol. 10, 10 giugno 2009, p F. Cassanelli, Verso le elezioni europee: in Slovenia vincerà l astensione?, in Europae Rivista di Affari europei, 17 febbraio 2014, 3

4 stesso anno. L adesione all Unione europea, inoltre, era stata sanzionata anche da un referendum popolare di ratifica del Trattato di adesione, certificando dunque l esplicito consenso popolare. Nel 2007, inoltre, la Slovenia è entrata a far parte dell Unione economica e monetaria con l adozione dell euro e nel primo semestre del 2008 ha assunto per la prima volta la presidenza di turno dell UE, divenendo il primo Stato ad assumere tale carica tra i nuovi membri. 5 La crisi economica che ha colpito l Eurozona a partire dal 2008, tuttavia, ha avuto forti ripercussioni anche in Slovenia dove, nel marzo 2013, è stato sfiduciato il Governo conservatore di Janez Janša, ritenuto responsabile delle misure di austerità e di cattiva gestione dell amministrazione pubblica. 6 La sfiducia parlamentare espressa nei confronti del premier Janša, tuttavia, era stata costruttiva come vuole l art. 116 della Costituzione, e aveva conferito l incarico di formare il nuovo governo ad Alenka Bratušek, leader del partito di centro-sinistra. La Bratušek era riuscita a formare un governo con l appoggio di quattro forze politiche presenti in Parlamento (Slovenia Positiva, PS, il partito social-democratico (SD), la Lista Civica (DL) e il partito dei pensionati (DeSUS), scongiurando l ipotesi di indire nuove elezioni. 7 Dopo soli tredici mesi di governo, tuttavia, la Bratušek è stata costretta a rassegnare le dimissioni dal suo stesso partito, Slovenia Positiva, 8 e la Slovenia si trova di nuovo nel pieno di una crisi di governo. Inoltre, la stessa crisi economica e finanziaria avrà inevitabilmente delle forti ripercussioni sul voto del prossimo 25 maggio e sulla scelta delle forze politiche in competizione. La previsione delle elezioni politiche per il rinnovo della camera bassa della prossima estate mettono al centro della campagna elettorale europea quasi esclusivamente temi e problemi di politica nazionale. L euroscetticismo, inoltre, continua a dilagare tra i cittadini sloveni. 9 L ormai ex primo ministro, Alenka Bratušek, che guidava Slovenia Positiva, si presenta nella sfera politica europea con l Alleanza per i liberali e i democratici europei. Anche se alle ultime elezioni si è posizionato come primo partito sloveno, è la prima volta che si presenta alle elezioni europee. I partiti sloveni più longevi come il partito democratico sloveno (SDS) e il partito social-democratico (SD) cercheranno di ottenere almeno un seggio, mentre il partito liberale sloveno e ZARES, che pure avevano dei deputati nel gruppo ALDE non 5 F.R. Dau, La Costituzione della Slovenia (1991), in M. Ganino, a cura di, Codice delle Costituzioni, vol. III, Cedam, Padova, 2013, p. 355 ss. 6 A. Monti, Slovenia : governo sfiduciato dal Parlamento e dalla crisi, in East Journal, 1 marzo Slovenia with new government, 20 marzo 2013, 8 Bratušek govt out of office after only 13 months, 4 maggio 2014, 9 EU elections in Slovenia overshadowed by domestic issues, 19 maggio 2014, 4

5 parteciperanno alle elezioni. Nell area liberale, sempre affiliato all ALDE, si è affermata la Lista Civica di Slovenia. 10 La campagna elettorale europea ha anche contribuito a semplificare il quadro politicopartitico sloveno con la creazione di una coalizione dei partiti della sinistra estrema. I movimenti della sinistra estrema si sono uniti e hanno dato vita alla lista Sinistra unita, nata dall accordo tra Iniziativa per un socialismo democratico (IDS), il Partito democratico per il lavoro (DSD) e il Partito per lo sviluppo sostenibile della Slovenia e dell eco-socialismo (TSR). 11 Questa nuova coalizione, tuttavia, non è membro ufficiale del Partito della sinistra europea che ha presentato come candidato alla Presidenza della Commissione il greco Alexis Tsipras. Tra le forze politiche in competizione, inoltre, spicca la candidatura di una donna di origine bosniaca e di religione musulmana che ha fatto del suo velo una rivendicazione del diritto alla differenza in una zona geografica particolarmente sensibile al pluralismo religioso, linguistico e culturale. 12 Stando all alto tasso di astensionismo delle elezioni passate, gli Sloveni si sono rivelati sin dall ingresso nell Unione europea del tutto euroscettici. Tuttavia, non manifestano questo euroscetticismo attraverso la partecipazione a partiti politici e movimenti di protesta o dichiaratamente euroscettici come in altri Paesi dell Unione europea, ma semplicemente non andando alle urne. A differenza di altri paesi dell Europa centro-orientale, in Slovenia non è stato fondato nessun partito euroscettico, 4. Dopo il voto europeo del 25 maggio Il partito dell astensione sloveno è stato nuovamente confermato come orientamento politico maggioritario. Con un tasso di partecipazione del 20.96%, estremamente basso se si considera anche che la media europea è stata del 43.09%, gli sloveni hanno confermato il loro silenzioso ma allo stesso tempo costante e fermo euroscetticismo combinato con un sostanziale disinteresse per le questioni politiche europee. Sul totale dei voti espressi, invece, il 24.88% è stato attribuito al partito democratico sloveno (SDS), forza conservatrice abbinata al Partito popolare europeo, il alla coalizione di centro-destra, formata dal partito della nuova Slovenia (NSi) e dal partito popolare (SLS), il 10.46% al Verjamen, l 8.14% al partito democratico dei pensionati 10 F. Cassanelli, Verso le elezioni europee: in Slovenia vincerà l astensione?, in Europae Rivista di Affari europei, 17 febbraio 2014, 11 Slovenia: tutti insieme per la democrazia operaia, in Osservatorio Balcani e Caucaso, 27 marzo 2014, 12 Elezioni europee in Slovenia: col velo contro i pregiudizi, in Osservatorio Balcani e Caucaso, 19 maggio 2014, 5

6 (DeSUS), l 8.02% al partito social-democratico (SD), il 6.61% al partito Slovenia positiva (PS), e il restante a Združena Levica (5.47%), Kacin-Konkretno (4.88%), SNS (4.04%), Solidarnost (1.66%), più altri micro-partiti. Di questi, solo cinque forze politiche hanno eletto un deputato in Parlamento. Tre seggi sono andati al partito democratico e due alla coalizione del centro-destra, entrambi successivamente iscritti al gruppo del Partito popolare europeo. Un deputato proviene dalle file del partito social-democratico, alleato nel campo europeo con l Alleanza dei socialisti e democratici, un deputato proviene dal DeSUS, alleato con l ALDE, mentre il deputato proveniente dal Verjamen non è iscritto a nessun partito. Complessivamente, dunque, degli otto deputati eletti dalla Slovenia, cinque siederanno nel Partito popolare europeo, uno nel gruppo dell Alleanza progressista di socialisti e democratici, uno nell Alleanza dei democratici e liberali per l Europa, e uno non iscritto a nessun gruppo parlamentare, come previsto dall art. 33 del Regolamento del Parlamento europeo. 6

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