Una valutazione dei modelli in uso nei DSM nell inserimento lavorativo dell utenza.
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- Agnese Pagani
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1 Una valutazione dei modelli in uso nei DSM nell inserimento lavorativo dell utenza. Ricerca sull inserimento lavorativo in Italia: analisi qualitativa R. Bracco, R. Colapietro, R. Mezzina, P. Ridente, P. Rucci, E. Zanello per il Gruppo PIL Trieste, 12 dicembre 2014
2 Progetto Inserimento Lavorativo 2/31 Dal Train and Place al Place and Train Percorsi di formazione ed inserimento lavorativo per le persone con disturbi mentali in laboratori protetti Progressione lineare di un percorso ordinato di pedagogia della persona che si svolge con diverse tappe che tendono a produrre dipendenza istituzionale e confermano aspettative negative. La nascita della prima cooperativa sociale a Trieste il 16 dicembre 1973 inizia a scalfire questo modello
3 Progetto Inserimento Lavorativo 3/31 Modelli per l inserimento lavorativo Centrato sulle abilità individuali Ricerca autonoma Bilancio delle competenze Orientamento Agenzie interinali Individual Placement and Support Microcredito Centrato sulla creazione di opportunità Borse lavoro Tirocini Contratti formazione lavoro Cooperative sociali di tipo B Legge 68 Simulazione e creazione d impresa
4 Progetto Inserimento Lavorativo 4/31 Contesto italiano Costante aumento della domanda di lavoro da parte delle persone con disturbi mentali. Numero stabile ma esiguo di persone che si impiegano in modo regolare attraverso gli schemi tradizionali e le norme disponibili (Legge 68/99, Legge 381/93). Gli schemi a responsabilitàsociale (Legge 68), le borse lavoro e la formazione professionale rimangono, con una certa frequenza, al di fuori del lavoro competitivo. Lavoro in nero e crisi economica. Pareri controversi sull efficacia delle borse lavoro quando si rinforza il carattere assistenziale rispetto e quello evolutivo
5 Progetto Inserimento Lavorativo 5/31 Progetto di Ricerca Sanitaria Finalizzata (1) Obiettivo: Raccolta di informazioni in 19 Regioni e 2 Province Autonome sui PilDSM: programmi per la formazione, riqualificazione professionale e inserimento lavorativo delle persone con disturbo psichico promossi dai DSM italiani
6 Progetto Inserimento Lavorativo 6/31 Progetto di Ricerca Sanitaria Finalizzata (2) Partecipano21 UO UnitàOperative tutte le Regioni e Province Autonome Finanziato con Ricerca Sanitaria Finalizzata Coordinato da DSM Azienda per i Servizi Sanitari n. 1 Triestina (Regione FVG capofila)
7 Progetto Inserimento Lavorativo 7/31 Partecipazione al PIL 198 DSM presenti in Italia 19 DSM non hanno fornito le informazioni richieste 179 DSM partecipanti 14 DSM non si occupano di inserimento lavorativo
8 Progetto Inserimento Lavorativo 8/31 Disegno della ricerca PIL Fase 1 definizione / discussione della metodologia con il gruppo di lavoro Fase 1 ricerca quantitativa: raccolta dati nei DSM italiani Fase 2 ricerca qualitativa:individuazione dei requisiti di buona pratica tramite il confronto con gli stakeholder
9 Progetto Inserimento Lavorativo 9/31 Alcuni risultati Le ASL integrano l inserimento lavorativo all interno della propria mission attraverso: convenzioni con la cooperazione sociale, Piani di Zona, Convenzione con la Provincia per la Legge 68/99 e introduzione delle clausole sociali per le gare sotto soglia o gli appalti. 14 DSM (7.7%) non avevano personale dedicato per svariati motivi: scarsità di organico, assenza dei profili professionali deputati In 165 DSM (91,2%) vi era del personale che dedicava parte o tutta la propria quota oraria ai percorsi di formazione ed inserimento lavorativo. 21 DSM avevano personale dedicato a tempo pieno e 141 (85,5%) personale part-time. L assistente sociale (2,65 per ogni DSM), l educatore professionale (1,49) ed il personale infermieristico (1,22) fungono da referente per il PIL.
10 Progetto Inserimento Lavorativo 10/ Personale DSM dedicato ai percorsi di formazione ed inserimento lavorativo in quote a tempo pieno (N=262)
11 Progetto Inserimento Lavorativo 11/31 Alcune caratteristiche delle persone inserite Le persone inserite nel percorsi di inserimento lavorativo sono circa di cui il 56,5%uomini. Il rapporto è di circa 1 donna ogni due uomini inseriti in percorsi di formazione ed inserimento lavorativo. La fascia d età più rappresentata è compresa tra i 35 ed i 44 anni pari a persone (31,45% ). La diagnosi primaria più frequente è il disturbo psicotico (F20-29, ICD-10) che interessa circa la metà delle persone che accedono ai percorsi di formazione ed inserimento lavorativo. Tale disturbo è presente nel 52,42% degli uomini rispetto al 41,37% delle donne. Il quadro psicopatologico non sembra influenzare più di tanto l esito del percorso formativo e/o di inserimento lavorativo.
12 Progetto Inserimento Lavorativo 12/31 Tasso persone inserite / residenti Tasso persone senza possibilità x ab. Tasso persone con possibilità x ab. Tasso persone assunte x ab , , ,0 14, ,6 8,7 7,9 8,3 7,8 7,0 5,6 4,7 3,4 3,8 1,4 1,8 0,1 Nord Ovest Nord Est Centro Meridione Isole Italia 2,6 Aree Territoriali Nord Ovest Nord Est Centro Meridione Isole Italia Persone senza possibilità Persone con possibilità Persone assunte Persone inserite
13 Progetto Inserimento Lavorativo 13/31 Luoghi dell inserimento lavorativo Persone senza possibilità di assunzione Persone inserite con possibilità di assunzione PMI 2000 Associazione di categoria 1500 Cooperazione sociale 1000 Agenzie formative 500 Enti locali 0 Centri diurni e Laboratori Grande impresa Altro Associazioni
14 Progetto Inserimento Lavorativo 14/31 I contesti più vantaggiosi per l assunzione PMI Associazione di categoria Cooperazione sociale Agenzie formative Enti locali Persone senza possibilità di assunzione Persone inserite con possibilità di assunzione Persone assunte Centri diurni e Laboratori Grande impresa Altro Associazioni
15 Progetto Inserimento Lavorativo 15/31 Quota pro capite residenti - 0,15 0,30 0,45 0,60 Nord Ovest 0,26 Nord Est 0,58 Centro 0,29 Meridione 0,35 Isole 0,18
16 Progetto Inserimento Lavorativo 16/31 Risultati Il quadro psicopatologico non sembra influenzare più di tanto l esito del percorso formativo e/o di inserimento lavorativo. La presenza delle imprese sociali aumenta le possibilità di ingresso nei percorsi di formazione ed inserimento lavorativo. Il quadro socio economico con la presenza della PMI influenza l esito del percorso formativo.
17 Progetto Inserimento Lavorativo 17/31 Fase 2 Da modelli di ricerca quantitativa alla valutazione qualitativa (1) La Fase 2 del progetto di ricerca PIL si è focalizzata sulla valutazione dei percorsi effettivi nel loro insieme per identificare i tratti distintivi dei migliori di essi che diverranno i percorsi di riferimento. Le variabili di tipo organizzativo non sono sufficienti a spiegare in termini di efficacia ed efficienza gli esiti dei percorsi di formazione ed inserimento lavorativo. Vi è la necessità di integrare la ricerca quantitativa con un approccio di tipo qualitativo per iniziare ad abbozzare un portfolio ottimale di strumenti.
18 Progetto Inserimento Lavorativo 18/31 Fase 2 Buone pratiche (2) La Fase 2 del progetto di ricerca PIL si è focalizzata su: individuazione dei criteri per l identificazione delle buone pratiche di inserimento lavorativo, tramite: analisi della letteratura, esercizio Delphi sui Requisiti di buona pratica (cioè valutazione dell importanza di una lista dei requisiti da parte degli addetti ai lavori coinvolti negli incontri nazionali), organizzazione di 1 o 2 focus group per Regione o Provincia Autonoma sull esperienza esemplare scelta. rilevazione delle esperienze esemplari, attraverso la compilazione della relativa Scheda PIL Per esperienze esemplari si intendono quelle esperienze ritenute esemplari, eccellenti o particolarmente innovative tra i programmi, le attività ed i contesti di inserimento lavorativo delle persone con disturbo psichico in cui è coinvolto il DSM
19 Progetto Inserimento Lavorativo 19/31 Fase 2 Esercizio Delphi per individuare i criteri rilevanti per le buone pratiche (3) La selezione del gruppo Delphi èstata condotta alla luce del criterio dell'expertise. Al gruppo Delphi hanno partecipato 42 operatori della salute mentale, utenti dei servizi di salute mentale territoriali, rappresentati dell'associazionismo e delle organizzazioni datoriali, socia della cooperazione sociale provenienti da tutta Italia. 15 criteri proposti sono stati individuati alla luce del riesame della letteratura. Il processo valutativo ha permesso di individuarne altri 22. Sono stati esclusi i requisiti relativi alla persona, perchépoco utili per l identificazione delle buone pratiche
20 Progetto Inserimento Lavorativo 20/31 Fase 2 -Criteri rilevanti per identificare le buone pratiche (4) Criteri n. Criteri attinenti alla persona inserita 10 Criteri attinenti al contesto di inserimento 7 Criteri attinenti agli aspetti economici 6 Criteri attinenti al programma e/o all attività lavorativa Criteri attinenti al supporto per l inserimento 7 7
21 Progetto Inserimento Lavorativo 21/31 Fase 2 -Criteri rilevanti per identificare le buone pratiche (5) Criteri attinenti al programma e/o all attività lavorativa Borsa di lavoro o tirocinio che inizia in tempi brevi Lavoro che inizia in tempi brevi Lavoro inizialmente a tempo ridotto Formazione nel luogo di lavoro Esecuzione di compiti adeguati alle capacità apprese Progressiva complessità dei compiti assegnati Le merci ed i servizi prodotti non sono ripetitivi (es. catena di montaggio, call center)
22 Progetto Inserimento Lavorativo 22/31 Fase 2 -Criteri rilevanti per identificare le buone pratiche (6) Criteri attinenti al contesto di inserimento Produzione di merci e/o servizi di qualità Qualità ambientale del luogo di lavoro Il luogo di lavoro non èinserito in contesti specifici solo per persone svantaggiate L impresa integra persone svantaggiate e non Produzione di merci e/o servizi che hanno un valore economico Produzione di merci e/o servizi che hanno un mercato
23 Progetto Inserimento Lavorativo 23/31 Fase 2 -Criteri rilevanti per identificare le buone pratiche (7) Criteri attinenti al supporto per l inserimento Presenza del tutor nel luogo di lavoro Tutor e colleghi di lavoro capaci di identificarsi con la problematica umana (non psichiatrica) della persona inserita Tutor e colleghi di lavoro capaci di affrontare le criticità relative alla produttività con la persona inserita Clima protettivo Clima di tolleranza Il personale del servizi di salute mentale collabora con l azienda ed i colleghi di lavoro nell affrontare le criticità relazionali emerse Il personale del servizi di salute mentale collabora con l azienda ed i colleghi di lavoro nell affrontare con la persona inserita le criticità relative alla produttività
24 Progetto Inserimento Lavorativo 24/31 Fase 2 -Criteri rilevanti per identificare le buone pratiche (8) Criteri attinenti agli aspetti economici Presenza di uno strumento economico per sostenere la formazione e l inserimento (es. borsa di lavoro) Mantenimento di eventuali benefici già acquisiti Possibilità di assunzione da parte dell impresa in tempi certi Retribuzione adeguata Supporti ed opportunitàofferti dal DSM o da altri servizi per rendere complessivamente adeguata la persona (es. per l abitazione, la socialità, etc.) Status di imprenditore / socio di impresa sociale Possibilità di carriera nel luogo di inserimento
25 Progetto Inserimento Lavorativo 25/31 Fase 2 Valutazione delle «esperienze esemplari»(1) La selezione delle esperienze esemplari èstata condotta dai responsabili operativi regionali che hanno rivisitato le esperienze segnalate dai singoli DSM. Le 20 esperienze individuate si caratterizzano per: 1.Sinergie con le istituzioni del territorio di appartenenza, 2.Indicazione dei punti di forza e di debolezza, 3.Valutazione alla luce dei criteri messi a punto con il Metodo Delphi.
26 Progetto Inserimento Lavorativo 26/31 Fase 2 Attori delle «esperienze esemplari»(2) Le 19 esperienze individuate sono state promosse da diverse compagini che hanno operato in sinergia: 10 servizi dia accompagnamento al lavoro (DSM, SIL, Provincia, cooperazione). 3 esperienze esemplari promosse dall associazionismo. 3 esperienze esemplari promosse dalla cooperazione sociale. 2 esperienze esemplari promosse dalla cooperazione sociale di tipo A e B. 1 esperienza esemplare sviluppata in partenariato tra associazionismo e cooperazione di tipo A e B.
27 Progetto Inserimento Lavorativo 27/31 Fase 2 Punti di forza delle Esperienze esemplari Punti di forza delle «Esperienze esemplari» Frequenza % Inclusione sociale 13 41% Presenza sul mercato 7 22% Rapporto sinergico con il territorio 3 9% Essere cooperativa di tipo A e B 2 6% Parametrazione dei percorsi di inserimento lavorativo 2 6% Ambiente lavorativo accogliente e idoneo 1 Finanziamento specifico 1 Miglioramento della qualità della vita delle persone 1 15% Risposta in tempo reale 1 Sviluppo di senso di appartenenza 1 Totale complessivo %
28 Progetto Inserimento Lavorativo 28/31 Fase 2 Punti di debolezza delle Esperienze esemplari Punti di debolezza delle «Esperienze esemplari» Frequenza % Dipendenza da affidamento lavori da parte di enti pubblici o municipalizzate 5 17% Difficoltà burocratico - amministrative 4 14% Tempo definito e orati e/o retribuzioni ridotti 4 14% Momenti economici difficili 3 10% Diffidenza datore di lavoro e scarsi inserimenti con la legge % Espansione non possibile per limiti strutturali 2 7% Essere A e B 2 7% Ambiente tollerante 1 Difficoltà relazionali con SIL e provincia per la L Stigma 1 Prevalenza di lavori di pulizia e aree verdi 1 18% Scarsa capacità valutativa del CSM nell'invio dell'utenza 1 Scarsa presenza della cooperazione sociale 1 Totale complessivo 29
29 Progetto Inserimento Lavorativo 29/31 Le tipologie di stakehlolders coinvolti nella valutazione dei requisiti di «buone pratiche»(n=119)
30 Progetto Inserimento Lavorativo 30/31 Punteggio medio dei requisiti di buone pratiche per tipologia di stakehlolders
31 Progetto Inserimento Lavorativo 31/31 Grazie dell attenzione! Direzione DS ASS1/rb
Piano di Zona 2010-2012
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