Il Progetto PIL prevede

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1 Il Progetto PIL prevede Università degli Studi di Ferrara PIL Percorsi di Inserimento Lavorativo dell Università di Ferrara l inserimento di laureandi in imprese ed enti attraverso un ciclo formativo specifico (aula, stage, lavoro) con lo scopo di realizzare l integrazione della fase conclusiva del percorso universitario con l avvio di una prima, piena, esperienza lavorativa contrattualizzata Il PIL è un programma sperimentale avviato nel 2001 dalla nuova Facoltà di Economia di Ferrara, al 3 anno dalla sua istituzione, come iniziativa di orientamento in uscita dei suoi laureandi sul mercato del lavoro. 1. Il PIL non è una forma di collocamento dei laureati-laureandi, ma un percorso didattico che utilizza come strumento della didattica (oltre a lezioni e stage) anche il lavoro. 2. Dopo 2 anni di sperimentazione ad Economia, un anno di allargamento della partecipazione a studenti di Ingegneria e Scienze, tre anni a livello di Ateneo, con l edizione 2006 si è chiuso questo ciclo di sperimentazione. 2. Si tratta di lavoro vero, a tempo pieno, pienamente retribuito e contrattualizzato. 3. Dall a.a il programma prosegue con l obiettivo di consolidarsi in una procedura stabilizzata a livello di Ateneo. 4. Dall a.a si persegue la modellizzazione del progetto per l applicazione in piu ampi ambiti e contesti. 1 2

2 Il Progetto PIL accompagna i laureandi nell inserimento in un azienda attraverso una forma di tutoraggio/monitoraggio continuo ed è realizzato in partnership tra: - Università - Centri di formazione - Centri di ricerca sul mercato del lavoro Percorso PIL transizione ed alternanza a) L approccio (tradizionale) della transizione : Istruzione Lo sviluppo dei percorsi individuali si realizza in sequenza : b) L approccio (PIL) dell alternanza : Istruzione Formazione Formazione Lavoro Lavoro 3 I percorsi si intrecciano nella fase avanzata dell istruzione universitaria: 4 1. L Università coordina il progetto in tutte le sue fasi attraverso uno specifico Comitato Scientifico. 2. Il Comitato Scientifico PIL coordina i contributi dei partner: - il Centro di Formazione (CPF di Ferrara), che collabora con attività di gestione, orientamento e tutorato - il centro di ricerca esterno (il CDS di Ferrara), che è incaricato della mappatura delle aziende e dei posti di lavoro e collabora al monitoraggio del progetto. 3. Il tutoraggio viene svolto con modalità specifiche per ogni fase (aula, stage, lavoro) ed è coordinato dal Comitato Scientifico. 1. Nel percorso tradizionale di studi universitari: lo studente tipo dell ultimo anno termina gli esami, svolge la tesi e sostiene l esame di laurea. Nei dodici mesi che seguono inizia la sua ricerca di lavoro e realizza, nel 50 70% dei casi (dati di AlmaLaurea) la sua prima esperienza lavorativa; spesso si avvicina al lavoro attraverso stage e tirocini. 2. Con il percorso PIL: lo studente anticipa la sua prima, vera, esperienza di lavoro qualificato in un contesto di accompagnamento promosso dall Università. Una volta laureato, avrà capitalizzato un esperienza che gli faciliterà l ingresso nel mondo del lavoro. 3 4

3 Il PIL è un percorso didattico sperimentale Le 3 fasi del percorso PIL Didattico: - ci si laurea lungo il percorso PIL - e ciascuna fase del percorso prevede l acquisizione di crediti universitari Sperimentale: - prefigura azioni di sistema per i corsi universitari, per l implementazione: del sistema di tutorato in uscita, in raccordo con la didattica e con gli sbocchi sul mercato del lavoro del ruolo del Comitato d indirizzo del corso 5 Selezione candidature e Allocazioni 1. Fase d aula 120 ore di Lezioni e Seminari 2. Fase stage 3. Fase del lavoro contrattualizzato 380 ore con rientri in aula 12 mesi di lavoro a tempo pieno crediti crediti crediti 6 1. Crediti universitari: in questa fase sperimentale, ogni Corso di Laurea definisce il tipo e la quantità di crediti da assegnare; l indicazione di base del è di raggiungere i 30 crediti complessivi (equivalenti ad un semestre di didattica); orientativamente: - 12 crediti per le 120 ore di insegnamenti d Aula, - 8 crediti per la fase di Stage (formazione in project work e tirocinio ), - 10 crediti per la fase di Lavoro (formazione tutorata interna all azienda, preparazione tesi) 1. Durante tutto il percorso il progetto prevede meccanismi di tutoraggio volti alla valutazione dei crediti formativi acquisibili e, più in generale, ad accompagnare gli studenti verso la conclusione degli studi. 2. Nella condizione ideale, la tesi di laurea viene svolta sull analisi di tematiche aziendali proprie della struttura in cui ci si inserisce nello sviluppo del percorso PIL. 2. Le azioni di sistema implementabili sulla base dei risultati della sperimentazione PIL dovranno riguardare soprattutto i due obiettivi che UNIFE si è data per questo progetto: - utilizzare il tutorato in uscita per raccordare meglio l organizzazione della didattica con l ingresso nel mercato del lavoro - rilanciare il Comitato di Indirizzo del Corso di laurea nella funzione di analisi, verifica e proposta del rapporto tra contenuti della didattica universitaria e profili professionali nei mercati del lavoro di riferimento. 5 6

4 I tempi del corso PIL Selezioni e Allocazioni Iscrizione studenti Giugno Ottobre Febbraio Maggio Aprile Il processo di selezione studenti - aziende nel percorso PIL Studenti: Colloqui d ingresso Manifestazione di interesse: - Studenti: iscrizione al PIL - Aziende: disponibilità a partecipare Aziende: Convenzione per profili e posti di lavoro Adesione delle aziende aula stage lavoro Seminari di presentazione dei profili / posti di lavoro e delle competenze di studio richieste Candidature degli studenti, colloqui di selezione e definizione delle graduatorie di posto 7 I candidati risultati idonei scelgono l allocazione 8 1. Fase d aula (120 ore). In questo contesto vengono approfondite le tematiche relative all inserimento lavorativo, quali le relazioni di lavoro, l organizzazione aziendale, le problematiche della qualità e della sicurezza, la comunicazione, lo sviluppo delle competenze professionali. Inoltre, l elemento caratterizzante di questa fase è la partecipazione delle aziende aderenti al percorso, che presentano la loro organizzazione, le modalità operative e, in particolare, i profili professionali dei posti di lavoro che mettono a disposizione. Alla fine di questa fase si attua il processo di selezione/abbinamento attraverso veri e propri colloqui di selezione aziendale, ai quali i laureandi si candidano avendo maturato il quadro complessivo dei posti di lavoro disponibili. 2. Stage formativo finalizzato (380 ore). I laureandi, entrati in azienda, svolgono circa 3 mesi di formazione nell ambito di lavoro per il quale avranno, al termine dello stage, il contratto della durata di un anno. Non si tratta perciò di uno stage fine a se stesso o finalizzato ad una selezione, ma di un periodo formativo preliminare (propedeutico) al proseguimento dell inserimento con contratto. 3. Periodo di lavoro della durata di 12 mesi, a tempo pieno, adeguatamente retribuito e regolato da contratto. La tipologia contrattuale è quella usualmente proposta da ciascuna azienda: sull insieme delle edizioni PIL fin qui completate, nel 40% dei casi si tratta di un contratto di lavoro subordinato a termine, nel 45% di Co.Co.Co. (o Pro), e per il resto di altre forme variamente ricorrenti tra quelle proposte dalle aziende (es. a tempo indeterminato, lavoro autonomo, apprendistato, ). 1. E un percorso che coinvolge sia gli studenti che le aziende attraverso fasi di autoselezione e selezione reciproca : a) gli studenti si accostano al PIL con una pre-iscrizione, che viene confermata al momento della partecipazione al Colloquio d ingresso al percorso (Colloquio motivazionale) - partecipano alla fase d aula e poi decidono se candidarsi o meno per qualcuno dei posti di lavoro proposti: chi non va ai colloqui aziendali, o non rientra in qualche graduatoria, o non riesce ad allocarsi, esce dal percorso con la quota di crediti acquisiti; - gli altri proseguono con lo stage e, senza soluzione di continuità, con la fase di lavoro. b) Le aziende comunicano una prima manifestazione di interesse al progetto, - per avviare poi una fase di approfondimento : analisi del fabbisogno di personale, che può essere soddisfatto da prestazioni lavorative acquisibili dal percorso PIL, (caratterizzato da competenze scolastiche, rapporto di lavoro a termine, valorizzazione dei contenuti formativi della pratica lavorativa, ecc.); - e giungere alla sottoscrizione della Convenzione con Unife (numero di posti messi a disposizione e relativi profili e competenze di studio richieste). 2. I colloqui di selezione sono svolti dalle aziende, con l assistenza del tutor PIL incaricato di assicurare l applicazione di una metodologia comune per la valutazione delle competenze e caratteristiche del candidato: - le aziende possono escludere i candidati che presentano inidoneità a fronte di competenze essenziali per il profilo lavorativo proposto (non recuperabili nella fase di stage, anche se prolungato oltre il previsto), - ma ciascuno dei candidati risultati idonei viene inserito nella graduatoria di posto e può essere allocato in azienda. Gli abbinamenti candidati idonei/posti di lavoro avvengono alla fine di tutti i colloqui per tutti i posti messi a disposizione: il candidato primo di ogni graduatoria di posto ha la precedenza nella scelta per la specifica allocazione; se rinuncia (non più interessato a proseguire o interessato ad altra graduatoria di posto), seguono gli altri. 7 8

5 Studenti partecipanti ai colloqui d ingresso Studenti partecipanti ai colloqui aziendali Partecipazione di Studenti e Aziende alle successive edizioni del PIL Totale Gli studenti partecipanti al PIL (Sperimentazione di Ateneo ) Allocati in azienda * 364 Aziende convenzionate Posti di lavoro disponibili Aziende con allocati ** * Attività in progress ** Alcune aziende hanno partecipato a più edizioni 1. Alla conclusione delle 6 edizioni della sperimentazione PIL di Unife (dall aa al ) si disporrà di oltre 250 casi di allocazioni di laureandi in aziende di ogni tipo, settore e dimensione, per una ampia varietà di profili lavorativi e professionali sperimentati. 2. La raccolta di dati e valutazioni monitorate in tempo reale e utilizzate nelle azioni di miglioramento del progetto, potrà, in sede di sintesi conclusiva, fornire i riferimenti di progettazione di base per il passaggio dalla fase pilota del progetto a quella della sua implementazione su larga scala. 1. Si sottolinea la buona riproducibilità dei dati tra le successive edizioni del progetto (quelle aperte a tutte le Facoltà e Corsi di laurea dell Ateneo) al crescere della numerosità dei partecipanti (PIL ); da notare, in particolare: 2. circa il 25% dei partecipanti al percorso PIL si ferma alla conclusione della fase d aula: l aula PIL è ormai diventata un pezzo di didattica (insegnamenti opzionali) comunque interessante per i laureandi, indipendentemente dalla possibilità e dall interesse di proseguire il percorso in alternanza; 3. i 2/3 di quanti si candidano ai posti disponibili e sostengono i colloqui aziendali, si allocano. 9 10

6 Le Facoltà partecipanti Studenti iscritti, in base alle Facoltà di provenienza (dati medi )* Aziende Partecipanti Composizione settoriale (PIL ) * Iscrizione confermata col colloquio motivazionale La dimensione dei gruppi di provenienza degli studenti per Facoltà tende ad omogeneizzarsi nel tempo. 2. In questa fase sperimentale il progetto è rivolto agli studenti e non alle Facoltà o ai Corsi di laurea; nella fase di implementazione post-sperimentazione, è previsto che le strutture dei Corsi assumano progressivamente la gestione dei rispettivi gruppi di studenti partecipanti. 1. La ricerca dei posti di lavoro in cui far svolgere l esperienza di inserimento prevista dal progetto PIL tiene conto dell articolazione dei percorsi di studio di provenienza degli studenti che, per ogni edizione, partecipano al progetto stesso. 2. La composizione settoriale delle aziende partecipanti è il risultato di un lavoro di indagine svolto incrociando i profili di studio dei candidati e i settori e le tipologie aziendali in cui la domanda di lavoro è più sostenuta

7 Aziende Partecipanti Aree di inserimento (PIL ) Dimensione aziendale (PIL ) Il raggruppamento delle allocazioni (quelle avvenute nelle ultime tre edizioni del PIL estese a tutto l Ateneo), è stato realizzato cercando (arbitrariamente) omogeneità tra mestieri (generalmente intesi: il progettista, l amministrativo, l informatico ) più che tra tipologie strettamente riferibili a specifici percorsi di studi (l ingegnere meccanico, l architetto, il laureato in scienze della formazione ). Questo, per dare enfasi alla prospettiva di arrivo del processo di allocazione, più che alle aspettative di ingresso al percorso. 2. Tuttavia, con riferimento alla popolazione degli studenti partecipanti a queste tre edizioni del PIL (e ai percorsi di studio di provenienza), i dati delle allocazioni possono essere raggruppati in due macro-aree di attività aziendale: - l area delle attività tecniche (progettazioni, organizzazione della produzione, servizi informatici ) - l area delle attività amministrative e di gestione di servizi (amministrazione, commerciale, risorse umane, servizi della pubblica amministrazione ). Pur considerando i processi di adattabilità, sia dal lato dell offerta che della domanda di lavoro, che creano aree di fungibilità tra corsi di studi e mestieri, si può stimare una certa corrispondenza tra le due macro-aree di lavoro individuate (con circa il 50% di allocazioni ciascuna) e la suddivisione degli studenti partecipanti al PIL tra corrispondenti macro-aree di studi di provenienza (lauree scientifiche da un lato e umanistiche dall altro) composte, esse stesse, da circa il 50% di candidai ciascuna. 1. Le aziende di maggiori dimensioni costituiscono, di norma, l obiettivo primario per la ricerca dei posti di lavoro per i percorsi PIL. In esse la gamma dei mestieri è più vasta, data la diversificazione più spinta delle funzioni aziendali e la numerosità (e le maggiori quote in turnover) degli addetti. 2. Le aziende di minori dimensioni costituiscono terreno di ricerca altrettanto interessante, per l esigenza che esse manifestano di consolidare le competenze di base (di studio) del proprio organico per affrontare progetti di sviluppo tecnologico o avviare percorsi di diversificazione delle funzioni aziendali

8 Distribuzione territoriale aziende (dati medi PIL ) Tipologie contrattuali (PIL ) * A tempo indeterminato, lavoro autonomo, apprendistato,ecc Il PIL è un progetto dell Università di Ferrara che punta ad arricchire l offerta formativa dell Ateneo, prevedendo la possibilità di realizzare un particolare percorso formativo (aula stage lavoro) per gli studenti che si iscrivono. Pur avendo presente l obiettivo di realizzare una progressiva fidelizzazione delle aziende via via partecipanti, la possibilità di effettuare l anno di lavoro per gli studenti interessati al percorso PIL, resta largamente condizionata dalla reperibilità di nuovi posti di lavoro, che devono essere cercati allargando il raggio della dislocazione territoriale delle aziende. 2. Di conseguenza, tra le aziende partecipanti al PIL, la quota di quelle collocate al di fuori del territorio Ferrarese è passata dal 20% circa delle prime edizioni ( ) ad oltre il 50% circa delle edizione più recenti. Questa tendenza (dovuta all incremento del numero dei posti di lavoro ricercati per il PIL) costituisce anche costituire un primo dato empirico delle possibili direttrici di assorbimento occupazionale dei laureati uscenti dall Università di Ferrara. 1. Il progetto PIL non prevede una tipologia specifica di contratto di lavoro da attivare dopo lo stage: ogni azienda propone (prima della scelta degli studenti a candidarsi) il tipo di contratto che ritiene più congruo con le motivazioni della propria partecipazione al PIL. 2. Le uniche condizioni previste dal progetto sono: - durata del rapporto di lavoro contrattualizzato di 12 mesi - orario di lavoro pieno - salario pieno, nella misura prevista dal Contratto Nazionale (per i contratti di lavoro subordinato), o comunque riferibile alle entità del Contratto Nazionale per profili professionali confrontabili

9 Il processo di allocazione nelle aziende (Dati PIL 2009) Posti disponibili 45 Posti allocabili 29 Posti allocati 26 Posti allocati a fine stage 22 90% 85% - Mancanza di candidature - Mancanza di candidati idonei - Ritiri di aziende - Posti rimasti vacanti al termine delle scelte da parte degli studenti - Ritiri in corso stage 17 L'efficienza delle allocazioni (dati medi PIL ) Numero di allocati sul numero di partecipanti ai colloqui aziendali L efficienza del processo di allocazione (posti allocati / posti disponibili) è di circa il 70%, e scende solo di qualche punto durante la fase di stage, per l iniziativa di: - studenti allocati che accettano proposte di lavoro da altre aziende, o che interrompono il percorso PIL per riconcentrarsi nello studio, o per cercare direttamente occasioni di lavoro più interessanti; - aziende che si dichiarano non in grado di rispettare l impegno all assunzione per sopraggiunte difficoltà produttive, o per difficoltà di inserimento del candidato allocato emerse nella fase di stage. 2. In tutte e tre le aree di disefficienza (mancanza di candidati idonei, posti vacanti, ritiri in corso stage) sono possibili azioni di miglioramento: - mirando maggiormente la ricerca dei posti ai profili di studio dei candidati, - mantenendo alto il rapporto candidati/posti - sostenendo i processi di adattabilità reciproca (studenti / aziende) investendo nella qualità (formazione) del tutorato impegnato nel percorso PIL. 1. L efficienza del processo di allocazione degli studenti risente della diversa spendibilità nel mercato del lavoro delle diverse lauree di riferimento, anche se, alla fine, i risultati ottenuti con il percorso PIL garantiscono a tutti i gruppi di Facoltà una allocabilità minima di circa il 50% (rispetto ad una media del 60% circa). 2. L esperienza PIL indica però, anche, che le difficoltà incontrate nel mercato del lavoro, in ragione del tipo di studi intrapreso in precedenza, possono essere originate da rappresentazioni eccessivamente stereotipate della domanda (proposte di lavoro da parte delle aziende che restringono eccessivamente il campo di reclutamento) e dell offerta (ricerca di lavoro ristretta a profili emblematici del percorso di studi) che tendono a trascurare: - le possibilità, da un lato, di adattabilità dell organizzazione aziendale nell acquisire e valorizzare competenze non solo specialistiche ; - l esigenza di acquisire, dall altro (da parte di chi si immette nel mercato del lavoro), la conoscenza di mestieri e opportunità di lavoro e professionali, sconosciute o mal conosciute, e quindi precluse in partenza

10 Condizione occupazionale al termine del PIL (edizioni ) L occupabilità nel percorso PIL (stime su dati in progress, PIL ) Prosegue il lavoro nella stessa azienda il 55% Per 100 studenti che concludono il percorso PIL Passa ad altra azienda il 21% % Occupati sui soggetti considerati Laureati PIL Totale (dati Alma Laurea) Lavora Studia Altro* Mesi dalla laurea 76% 10% 14% * Non svolge attività lavorativa al momento della rilevazione Il PIL prevede per la fase lavorativa una durata di 12 mesi: al termine è previsto il rilascio dello studente sul mercato del lavoro. In linea di principio, il posto resta disponibile per uno studente dell edizione successiva del PIL. 2. Tuttavia, nella maggioranza dei casi le aziende PIL propongono il proseguimento del rapporto di lavoro oltre tale termine: il 50-60% degli interessati accetta, il resto no (perché già orientato ad altra azienda o perché preferisce proseguire gli studi a tempo pieno ). 1. Gli studenti che si laureano attraverso il percorso PIL non solo si laureano meglio (sul piano della formazione, per il processo di apprendimento in cui vengono coinvolti), ma anche abbreviano i tempi di entrata effettiva nel mercato del lavoro. Ad un anno dalla laurea la percentuale di occupati supera nettamente le medie statistiche note (es, dati di AlmaLaurea), e il gap tende a mantenersi nei semestri successivi. Il percorso d uscita dall università attraverso il PIL conferisce quindi un grado di occupabilità nettamente superiore alla media. 2. Inoltre, il particolare contesto PIL in cui avviene l incontro studenti-aziende, e il susseguente percorso di selezione, favorisce anche una maggiore occupabilità di forza lavoro femminile

11 % Occupati sui soggetti considerati L occupabilità nel percorso PIL (edizioni ) Le motivazioni: A,B,C (% candidature PIL 2009) 75% % 92% 74% % Laureati PIL 92% Totale Lavoro (dati Alma Laurea) Lavoro stabilizzato Mesi dalla laurea 1 anno 2 anni 3 anni 21 A. Coerenza del profilo con gli studi svolti B. Interesse per il mestiere proposto C. Interesse per il posto come primo lavoro 22 A tre anni dalla conclusione del PIL praticamente tutti i partecipanti al progetto lavorano (96%) e oltre il 90% in condizioni lavorative stabilizzate, cioè: - con contratti di lavoro subordinato, a tempo indeterminato (in maggioranza), - con rapporto di lavoro nella Pubblica Amministrazione in via di stabilizzazione; - in attività professionali autonome, consolidate

12 Le preferenze in diverse fasi (dati % PIL2009) Al termine dello stage (dati % PIL2009) A. Coerenza del profilo con gli studi svolti B. Interesse per il mestiere proposto C. Interesse per il posto come primo lavoro 23 A. Coerenza del profilo con gli studi svolti B. Interesse per il mestiere proposto C. Interesse per il posto come primo lavoro

13 Il PIL come acceleratore del percorso universitario L organizzazione del PIL Facoltà, Corsi di laurea, Coordinamento di Ateneo e Partner Flussi di entrata e uscite dal sistema universitario e quota di laureandi inseriti nel percorso PIL (obiettivo della sperimentazione UNIFE) Facoltà Corso di Laurea Matricole 100 Ritiri 50 Iscritti 500 Laureandi 100 PIL 10 L effetto acceleratore del PIL avviene - per l intensificazione dell azione di tutoraggio, collegata al progetto PIL - per la valorizzazione / abbreviazione del percorso, attraverso le specifiche quote di crediti Laureati Centro di Formazione Management Didattico del Corso Comitato di Indirizzo Management Didattico Aziende Coordinamento Scientifico di Ateneo MD MD Ente di ricerca Il PIL ha un effetto acceleratore delle uscite verso la laurea e di riduzione dello stock di iscritti (fuori corso). L effetto acceleratore avviene per l intensificazione dell azione di tutoraggio, collegata al progetto PIL, e per la valorizzazione/abbreviazione del percorso, attraverso le specifiche quote di crediti assegnati. 2. Il percorso PIL (anche sperimentato su quote modeste della popolazione universitaria) consente di sviluppare una attività di ricerca e sperimentazione sui temi relativi all inserimento lavorativo dei laureandi laureati sul piano organizzativo, normativo, economico-fiscale, nell ottica della reciproca adattabilità tra offerta e domanda di lavoro. 3. Esso consente anche di avere interessanti feedback verso la didattica, in termini di confronto di contenuti, tra programmi di studio e pratiche lavorative, nell ottica della riduzione dei tempi di attraversamento del percorso universitario. 1. Il percorso PIL, in prospettiva, può sostenersi all interno di ogni Corso di laurea, potenziando il ruolo di due strumenti già esistenti: - il Management didattico (manager didattici e docenti delegati all orientamento in uscita); - il Comitato di indirizzo 2. Si tratta di due funzioni in grado di apprezzare e gestire gli effetti positivi del PIL, tra i quali: - l effetto acceleratore delle uscite: se si ipotizza che il percorso universitario è completo quando si accede al lavoro, con il percorso PIL lo studente riesce a laurearsi e a trovare lavoro senza tempi di latenza, in un percorso strutturato e accompagnato da un tutorato universitario e aziendale; - l effetto didattico : il monitoraggio dell inserimento lavorativo e dello sviluppo professionale nell anno di lavoro in PIL, consente di acquisire importanti feedback sulla didattica (contenuti delle discipline, composizione dei piani di studio, personalizzazione dei percorsi, ecc); - l effetto rapporto Università - Territorio : la fidelizzazione delle aziende partecipanti predispone un terreno di possibili sinergie con l Università e, attraverso l inserimento guidato e reiterato dei laureandi - laureati, si creano/rafforzano le condizioni di base del trasferimento tecnologico

14 Studenti che si laureano attraverso il percorso PIL Percentuale sui laureati delle Facoltà dell Ateneo riferite alla annualità con maggiore partecipazione di studenti al PIL Una possibile evoluzione del percorso PIL verso il nuovo apprendistato 15% Economia a) L approccio PIL dell alternanza : i percorsi si intrecciano nella fase avanzata dell istruzione universitaria 5% 10% Ingegneria Architettura, Giurisprudenza, Lettere, Scienze aula stage lavoro b) L alternanza PIL con l apprendistato : le fasi PIL di aula e stage rappresentano la parte formativa del contratto di apprendistato 1% Medicina, Farmacia* aula lavoro in apprendistato Project Work * La generalità dei corsi di laurea ha forme proprie di tirocinio Ferma restando l ipotesi strategica di considerare il PIL un percorso proponibile (per efficienza organizzativa ed economica) ad un indefinito numero di laureandi partecipanti, l obiettivo della sperimentazione in corso è di arrivare a disporre di uno strumento di verifica, per ogni Corso di laurea, dell impatto della formazione universitaria con il mercato del lavoro di riferimento dei laureati. L ipotesi è, quindi, che una quota significativa (indicata in almeno il 10%) di studenti laureati, attraverso il percorso PIL, possa consentire un monitoraggio diretto di questo impatto e i necessari feed-back verso la didattica universitaria corrente (contenuti e modalità organizzative). 2. La situazione delineata nel corso della sperimentazione rispecchia i tempi del progressivo coinvolgimento delle diverse Facoltà e, almeno in questa fase iniziale, anche il diverso grado di difficoltà nel realizzare soddisfacenti incontri domanda-offerta per profili di studio e profili lavorativi di più difficile allineamento. 1. Il progetto PIL punta a creare condizioni favorevoli di entrata nel mercato del lavoro attraverso un intreccio tra formazione e pratica lavorativa costruito sulle tre fasi successive (ma strettamente, tra di esse, coordinate) delle lezioni d aula, dello stage e del lavoro. In questa successione, nel PIL, stage e lavoro rappresentano un continuum in cui ciascuna delle due fasi presuppone l altra. 2. Una particolare forma, in cui le due fasi (formazione e lavoro) presentano già in origine questa situazione di intreccio, è data dal rapporto di lavoro in apprendistato, la cui estensione a candidati laureandi - laureati è resa possibile dall innalzamento dell età di accesso a questo tipo di contratto. 3. Nell ottica di un possibile percorso PIL in apprendistato, la fase d aula del PIL e lo stage possono essere visti come, di fatto, la parte formativa dl questo tipo di contratto di lavoro; ed in particolare la fase d aula (lezioni, seminari d incontro con le aziende) viene a rappresentare la fase propedeutica, di preparazione all inserimento in azienda

15 Il PIL come: Il punto di vista delle aziende (Indagine CDS, sett 2009) 1. Strumento di selezione e reclutamento di giovani laureati 2. Turnover di giovani alla prima esperienza lavorativa 3. Esperienza lavorativa intermedia tra cicli successivi del percorso universitario 4. Percorso che agevola l inserimento di laureati nella piccola azienda 1. Il PIL, come strumento di reclutamento e selezione di giovani laureati. - un meccanismo di accompagnamento e di selezione che consente allocazioni ottimali fin dalla prima occasione di lavoro in uscita dall università - un percorso di adattamento consapevole delle competenze di studio alle opportunità proposte dalla domanda di lavoro delle imprese il giovane è in grado di mettere in gioco potenzialità spesso inimmaginabili prima dell immersione nei tanti mestieri necessari ad un azienda il giovane può trarre dall'esperienza un risultato formativo valorizzabile nella stessa azienda o nel mercato del lavoro di riferimento La Camera di Commercio di Ferrara nel 2009 ha promosso una ricerca focalizzata sul tema della transizione e integrazione tra università e mercato del lavoro, proponendo una analisi delle modalità di accompagnamento di laureandi e laureati verso l attività lavorativa, attraverso le fasi integrate di istruzione, formazione e inserimento temporaneo in azienda realizzate nell ambito del Programma PIL. Nella generalità dei casi esaminati, il progetto PIL viene considerato come una importante occasione di incontro tra università e imprese, per la comprensione reciproca delle finalità proprie di ciascuna organizzazione, e come un percorso di training sul lavoro decisamente più efficace delle tradizionali forme di stage e tirocinio. In particolare il PIL può essere visto come: 1. Strumento di reclutamento e selezione di giovani laureati. Per le aziende, il PIL rappresenta un buon metodo di ricerca e selezione di personale con titolo di studio universitario da inserire nelle proprie attività lavorative. Diffusa è la convinzione che si tratti di un meccanismo di accompagnamento e di selezione reciproca allievo/azienda che consente allocazioni ottimali per entrambe le parti, fin dalla prima occasione di lavoro del giovane in uscita dall università. L'impresa trova nel PIL un ottimo canale di reclutamento. 2. Turnover di giovani alla prima esperienza lavorativa. Alcune aziende sono in grado di valorizzare al massimo le potenzialità del progetto in termini di contributo alla (buona) flessibilità in entrata. Tra i benefici che queste aziende dichiarano di trarre dalla partecipazione al progetto c'è quello di avere la possibilità di mantenere una o più posizioni vacanti che vengono coperte a turno, da un anno all altro, da giovani partecipanti all esperienza PIL. 3. Esperienza lavorativa intermedia tra cicli successivi del percorso universitario. Per le aziende che hanno un marcato interesse a qualificare la propria organizzazione con programmi di innovazione tecnologica o gestionale, il Progetto PIL rappresenta una risorsa strategica, nel momento in cui può mettere a disposizione una forza lavoro in alto apprendistato, con una buona preparazione di base su cui innestare i contenuti richiesti, in un training che mantiene un rapporto sinergico con l università. 4. Percorso che agevola l inserimento di laureati nella piccola azienda. La ridotta dimensione aziendale, quando non è riferita, ad esempio, ad attività organizzate per prestazioni ad alta specializzazione, rappresenta da sempre un handicap all inserimento di laureati, stante, appunto, le minori esigenze delle piccole aziende di internalizzare prestazioni di quel tipo

16 2. Il PIL come turnover di giovani alla prima esperienza lavorativa. - Un contributo alla flessibilità in entrata: il progetto prevede la possibilità di mantenere posizioni vacanti che vengono coperte a turno, da un anno all altro, da giovani partecipanti all esperienza PIL - Le aziende, anche se interessate a proporre la continuazione del rapporto di lavoro alla conclusione del percorso PIL, tendono generalmente a non farlo, e a conservare una o più posizioni di lavoro aperte per la partecipazione di altri giovani laureandi l'anno successivo. Si tratta di una modalità di ingresso di soggetti giovani, con una formazione medio-alta, con un approccio personale, metodologico e mentale diverso, che non di rado costringono il gruppo di lavoro in cui vengono inseriti a mettersi in discussione stimolando a sviluppare modalità di lavoro e di organizzazione interna nuove Il PIL, come esperienza lavorativa intermedia tra cicli successivi del percorso universitario. - Per le aziende impegnate in programmi di innovazione, il Progetto PIL rappresenta una risorsa strategica: mettere a disposizione una forza lavoro in apprendistato, con una buona preparazione di base su cui innestare un training che mantiene un rapporto sinergico con l università. - Queste aziende interesse al proseguimento dello studio universitario da parte dei giovani inseriti, garantendo le necessarie agibilità per gli studi e gli esami: sembra pesare meno, almeno inizialmente, la differenza tra i due tipi di laurea (triennale e specialistica), rispetto al gap, più avvertito dalle aziende stesse, tra preparazione universitaria ed esigenze aziendali in generale. Far entrare giovani in questi contesti, a anni, per le aziende è fondamentale: i giovani sono più flessibili, più plasmabili, riescono a vedere con prontezza i risvolti pratici di quello che hanno studiato nella teoria e che continuano a studiare

17 4. Il PIL come percorso che agevola l inserimento di laureati nella piccola azienda - La ridotta dimensione aziendale rappresenta un handicap all inserimento di laureati, stante le minori esigenze delle piccole aziende di internalizzare prestazioni specialistiche. - In questo tipo di aziende trova spazio e sviluppo professionale la persona che è in grado di meglio adattarsi sul lavoro e di meglio sfruttarne in profondità le opportunità conoscitive ed esperienziali. E importante, per queste aziende, che alla base della preparazione culturale del giovane ci sia la capacità di saper integrare e combinare conoscenze sia di tipo specialistico che trasversale. Queste aziende possono avere buone carte per indurre i giovani interessati a sviluppare nuove competenze e, anche, a cambiare il proprio progetto professionale iniziale ; questi cambiamenti, possono portare alla luce punti di vista e opportunità non conosciuti, ma di grande interesse e valore, sia per le aziende che per i giovani 33 33

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