Prefettura di Taranto - Ufficio Territoriale del Governo ALLEGATO AL PIANO 5D F

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Prefettura di Taranto - Ufficio Territoriale del Governo ALLEGATO AL PIANO 5D 30 36 39 47 2F 33 40 44 50"

Transcript

1 ALLEGATO AL PIANO IPOTESI INCIDENTALI EVENTI CONSEGUENTI Terza Terza Riferimento Descrizione Scenari occ/anno stabilità (m) (m) (m) (m) (m) (m) (m) UNITA' 4400 PRODU 1 rilascio di GPL per rottura random 5D /4400 pool fire dalla linea di estrazione V F STAZIONE DI MISURA E RIDUZIONE GAS NATURALE UBITA' 6900 (RIFERIMENTO VOL. XIII 2 Getto incendiato per rottura da 1" Jet fire 7, D ,5 41,5 sulla linea dalla valvola di intercetto 26/6900 flash fire 1, BL (SRG) a gruppo di riduzione 2F EX STABILIMENTO GPL RIFERIEMENTO VOLUME XVIII Scenario Rilascio di GPL per perdita 5D Jet fire 1, b(Ipotesi 4.4) significativa da tubazione 2F UNITA' 4400 PRODUZIONE IDROGENO RIFERIMENTO VOL.XI 4 rilascio di GPL per rottura random 5D 8 32 flash fire /4400 dalla linea di estrazione V F

2 IPOTESI INCIDENTALI EVENTI CONSEGUENTI Terza Terza Riferimento Descrizione Scenari occ/anno stabilità (m) (m) (m) (m) (m) (m) STOCCAGGIO HC A PRESSIONE ATMOSFERICA RIFERIMENTO VOLUME XVII 5 Scenario 2 A Rottura serbatoio grezzo Flash fire 5, D 8 32 (Ipotesi SOI4 HC2) T3001 T3006 Dispersione F Scenario 2 A Rottura serbatoio grezzot3007 Flash fire 5, D 8 34 (Ipotesi SOI4 HC2) Dispersione F Scenario 2 A Rottura serbatoio grezzo T3008 Flash fire 5, D (Ipotesi SOI4 HC2) Dispersione F EX STABILIMENTO GPL RIFERIEMENTO VOLUME XVIII 8 Scenario 5a (Ipotesi Rilascio di GPL per perdita 4.2) significativa da linea DN150 Flash fire 3, D Rilascio di GPL per perdita significativa da tubazione Scenario 5b(Ipotesi trasferimento da Raffineria a 4.4) Ex Stabilimento GPL Flash fire 8, F D F

3 IPOTESI INCIDENTALI EVENTI CONSEGUENTI DISPERSIONE GAS TOSSICI Terza classe di LC50 IDLH Riferimento Descrizione Scenari occ/anno stabilità (m) (m) (m) UNITA' 2600 (SWS3) RIFERIMENTO VOLUME VI 5D 25 (I) (I) (*) (I) (**) (I) 10 Sovrapressione Rilascio 80 1 (2600/1) stripper C2601 di gas 1, F 28 (I) 50 (I) 82 (*) (I) 124 (**)(I) 248 UNITÀ 2700/2750 (SRU 4/SCOT) RECUPERO ZOLFO TRATTAMENTO GAS DI CODA RIFERIMENTO VOLUME X 11 Rilascio di H 5D 20 ( ) (III) 16 ( )(III) 51 (*)(III) 36 (**)(III) 2 S per Dispersio 5 (2700/11) perdita da tubazione ne 6, F 26 ( )(IV) 21( ) (IV) 108 (*) (IV) 59 (**)(IV) 216 UNITÀ 2900 (SRU/SCOT) CLAUS RIFERIMENTO VOLUME X 5D 30 ( ) (V) ( ) (V) (*) (V) (**) (V) 12 Rilascio di H 2 S per Dispersio 46 2F 39 ( ) (V) ( ) (V) 1 (2900/1) rottura linea di ne 6, (*)(V) 80 (**) (V) 260 Scenario 10 Scenario 11 Scenario 12 * IDLH 5 min (256ppm) * IDLH 30 min (100 ppm) * IDLH 30 min (100 ppm) ** IDLH 30 min (100ppm) ** IDLH 10 min (178 ppm) ** IDLH 10 min (178 ppm) LC50 5 min (1810ppm) LC50 30 min (705 ppm) LC50 30 min (705 ppm) LC50 30 min (705ppm) LC50 10 min (1257 ppm) LC50 10 min (1257 ppm) (I) Concentrazioni rilevabili a 25 m di quota ppm ppm (II) Concentrazioni rilevabili a 5 m di quota (I) Tutte le concentrazioni si riscontrano a distanze < 1m dal punto di rilascio (I) Tutte le concentrazioni si riscontrano a distanze < 1m dal punto di rilascio (III) Concentrazioni rilevabili a 7 m di quota (II) Concentrazioni riscontrabili ad una quota di 6 m (II) Concentrazioni riscontrabili ad una quota di 6 m (III) Concentrazioni riscontrabili a quota > 3 m dal suolo (III) Concentrazioni riscontrabili a quota > 3 m dal suolo (IV) Concentrazioni riscontrabili a quota > 2 m dal suolo (IV) Concentrazioni riscontrabili a quota > 2 m dal suolo (V) Concentrazioni riscontrabili a quota > 2,5 m dal suolo (V) Concentrazioni riscontrabili a quota > 2,5 m dal suolo (VI) Concentrazioni riscontrabili a quota > 4,5 m dal suolo (VI) Concentrazioni riscontrabili a quota > 4,5 m dal suolo

4 IPOTESI INCIDENTALI EVENTI CONSEGUENTI Terza classe di KW/m KW/m 2 5 KW/m 2 3 KW/m 2 Riferimento Descrizione Scenari occ/anno stabilità (m) (m) (m) (m) STOCCAGGIO HC A PRESSIONE ATMOSFERICA RIFERIMENTO VOLUME XVII 13Scenario 1 Ipotesi Incendio Tank fire 5D N.R. N.R. N.R. 86 1, SOI4 HC1 tetto T3001 T3006 2F N.R. N.R. N.R Scenario 1 Ipotesi serbatoi 5D N.R. N.R. N.R , SOI4 HC1 a tetto Tank fire T3007 2F N.R. N.R. N.R. 80 Legenda: N.R. Non Raggiunta

5 IPOTESI INCIDENTALI EVENTI CONSEGUENTI Terza Terza RiferimentoDescrizione Scenari occ/anno stabilità (m) (m) (m) (m) (m) (m) (m) SOI4 PONTILE E CAMPO BOE RIFERIMENTO VOLUME XVII Scenario 15 Rilascio 5D Pool fire 4, di 2F Scenario 16 benzina 5D Flash fire 4, per 2F Scenario 17 rottura Dispersio Berth 1 braccio di ne in 3, Rilascio di kg di prodotto e spandimento di prodotto con pozza di Berth 2 carico mare diametro equivalente di 40 m Scenario Rilascio 5D N.R. N.R. N.R. N.R. jet fire 4, di vapori 2F N.R. N.R. N.R. N.R. Scenario 18 infiamma 5D 5 8 flash fire 4, bili da 2F Scenario 19 Rilascio 5D , di virgin pool fire 2F Scenario 20 nafta da 5D 5 9 < tubazion Flash fire 2F Scenario 21 e URV Dispersio Rilascio di 666 kg di prodotto e spandimento con pozza di diametro 18 ne in 4, equivalente di 13 m. Berth 3 mare Berth 4

6 IPOTESI INCIDENTALI EVENTI CONSEGUENTI Terza Terza RiferimentoDescrizione Scenari occ/anno stabilità (m) (m) (m) (m) (m) (m) (m) Scenario 22 Rilascio 3, D pool fire 19 C.B.M. di grezzo 3, F per Scenario 23 flash fire 3, D rottura 20 C.B.M. 3, F manichet 24 Dispersio ta ne in Rilascio di kg di grezzo e spandimento di prodotto con mare pozza diametro equivalente pari a 75 m

Area ad elevata concentrazione di stabilimenti di S. Martino

Area ad elevata concentrazione di stabilimenti di S. Martino PREFETTURA di NOVARA Ufficio Territoriale del Governo PIANO DI EMERGENZA ESTERNO (Art. 21 D. Lgs. 105/2015) Area ad elevata concentrazione di stabilimenti di S. Martino Comune di Trecate ALLEGATO 2G -

Dettagli

Area ad elevata concentrazione di stabilimenti di S. Martino

Area ad elevata concentrazione di stabilimenti di S. Martino PREFETTURA di NOVARA Ufficio Territoriale del Governo PIANO DI EMERGENZA ESTERNO (Art. 21 D. Lgs. 105/2015) Area ad elevata concentrazione di stabilimenti di S. Martino Comune di Trecate ALLEGATO 2C ENI

Dettagli

La valutazione del rischio d area nelle zone portuali. Il RISP di Genova. Dott. Ing. Tomaso Vairo ARPAL UTCR ASP Grandi Rischi

La valutazione del rischio d area nelle zone portuali. Il RISP di Genova. Dott. Ing. Tomaso Vairo ARPAL UTCR ASP Grandi Rischi La valutazione del rischio d area nelle zone portuali. Il RISP di Genova Dott. Ing. Tomaso Vairo ARPAL UTCR ASP Grandi Rischi Contenuto introduzione e descrizione del caso di studio descrizione delle fonti

Dettagli

Compatibilità territorio - stabilimenti a rischio d incidenti rilevanti Pianificazione territoriale

Compatibilità territorio - stabilimenti a rischio d incidenti rilevanti Pianificazione territoriale Compatibilità territorio - stabilimenti a rischio d incidenti rilevanti Pianificazione territoriale ART.14 Dlgs 334/99 : Pianificazione dell uso del territorio in relazione al rischio di incidenti rilevanti

Dettagli

Le condizioni necessarie affinché si produca una combustione sono l esistenza

Le condizioni necessarie affinché si produca una combustione sono l esistenza INCENDI Nell industria di processo l incendio rappresenta il processo più frequente: il calore prodotto e irraggiato provoca generalmente notevoli danni all impianto e pone in serio pericolo l incolumità

Dettagli

ALLEGATO 2 ANALISI DI DETTAGLIO DEGLI EVENTI INCIDENTALI DELLA CENTRALE TERMICA

ALLEGATO 2 ANALISI DI DETTAGLIO DEGLI EVENTI INCIDENTALI DELLA CENTRALE TERMICA ALLEGATO 2 ANALISI DI DETTAGLIO DEGLI EVENTI INCIDENTALI DELLA CENTRALE TERMICA Eventi incidentali.docx Marzo 2012 Nome file Il presente allegato è composto da una Relazione di n 28 pagine. ICARO Srl Uffici:

Dettagli

R. REGOLAMENTO U. URBANISTICO E. EDILIZIO. Elaborato tecnico R.I.R.

R. REGOLAMENTO U. URBANISTICO E. EDILIZIO. Elaborato tecnico R.I.R. R. REGOLAMENTO U. URBANISTICO E. EDILIZIO Elaborato tecnico R.I.R. ALLEGATO F DEL REGOLAMENTO URBANISTICO EDILIZIO TITOLO I ELABORATO TECNICO R.I.R. Premessa Il D.M. 9 maggio 2001, in attuazione dell art.

Dettagli

ESSO Italiana s.r.l.

ESSO Italiana s.r.l. ESSO Italiana s.r.l. Generalità Ragione sociale ESSO ITALIANA Deposito costiero idrocarburi liquidi Indirizzo Via Nuova delle Brecce, 127 Comune Napoli Gestore Ing. Mirko Ranieri Recapiti del Gestore Domicilio:

Dettagli

ESPLOSIONI. Cause: chimiche. combustione di sostanze infiammabili (gas/vapori/polveri) reazioni "fuggitive" (runaway) fisiche

ESPLOSIONI. Cause: chimiche. combustione di sostanze infiammabili (gas/vapori/polveri) reazioni fuggitive (runaway) fisiche L ESPLOSIONE ESPLOSIONI ESPLOSIONE = rapido sviluppo di una grande quantità di gas provocato da fenomeni fisici o chimici, accompagnato da violenti effetti acustici, termici e meccanici Cause: chimiche

Dettagli

L ANALISI DI RISCHIO VISTA COME STRUMENTO PER LA VERIFICA DI ADEGUATEZZA DEL SISTEMA ANTINCENDIO F.Fazzari*, G.Pinetti, F.Perrone, E.

L ANALISI DI RISCHIO VISTA COME STRUMENTO PER LA VERIFICA DI ADEGUATEZZA DEL SISTEMA ANTINCENDIO F.Fazzari*, G.Pinetti, F.Perrone, E. L ANALISI DI RISCHIO VISTA COME STRUMENTO PER LA VERIFICA DI ADEGUATEZZA DEL SISTEMA ANTINCENDIO F.Fazzari*, G.Pinetti, F.Perrone, E.Avanzi *Ispettorato Regionale Vigili del Fuoco Regione Siciliana Via

Dettagli

ANALISI PRELIMINARE MAGNITUDO PER IL PROGETTO TARANTO PLUS DELLA RAFFINERIA DI TARANTO

ANALISI PRELIMINARE MAGNITUDO PER IL PROGETTO TARANTO PLUS DELLA RAFFINERIA DI TARANTO Eni S.p.A. Divisione Refining & Marketing Raffineria di Taranto ANALISI PRELIMINARE MAGNITUDO PER IL PROGETTO TARANTO PLUS DELLA RAFFINERIA DI TARANTO SETTEMBRE 2007 Eidos S.A.P Srl Piazza della Chiesa

Dettagli

«CARATTERISTICHE E SICUREZZA DEI SERBATOI CRIOGENICI PER GNL»

«CARATTERISTICHE E SICUREZZA DEI SERBATOI CRIOGENICI PER GNL» «CARATTERISTICHE E SICUREZZA DEI SERBATOI CRIOGENICI PER GNL» Renzo Ciucci Sales & Marketing Manager I NOSTRI PRODOTTI TEMPERATURA GAS CRIOGENICI METANO 162 a 1 bar 15 gradi OSSIGENO 183 AZOTO -196 ARGON

Dettagli

1 Ipotesi incidentale: Bassa temperatura tubazione per apertura rapida della valvola wing Scenario: Rottura tubazione (4, 10% diametro)

1 Ipotesi incidentale: Bassa temperatura tubazione per apertura rapida della valvola wing Scenario: Rottura tubazione (4, 10% diametro) 1 Ipotesi incidentale: Bassa temperatura tubazione per apertura rapida della valvola wing Scenario: Rottura tubazione (4, 10% diametro) ritardato 6,95E-08 2,00E-02 Jet Fire 6,95E-08 6,95E-06 0,5 Si 3,41E-06

Dettagli

PAOLO BIGGI- I.S.A. 16 ottobre 2013 1

PAOLO BIGGI- I.S.A. 16 ottobre 2013 1 PAOLO BIGGI- I.S.A. 16 ottobre 2013 1 Boiling liquid expanding vapor explosion DEFINIZIONE DI BLEVE -rif. AIChE- PERDITA IMPROVVISA DI CONTENIMENTO DI UN GAS LIQUEFATTO PRESSURIZZATO CHE AL MOMENTO DELLA

Dettagli

Area ad elevata concentrazione di stabilimenti di Novara - S. Agabio

Area ad elevata concentrazione di stabilimenti di Novara - S. Agabio PREFETTURA di NOVARA Ufficio Territoriale del Governo PIANO DI EMERGENZA ESTERNO (Art. 20 D. Lgs. 334/99 e s.m.i.) Area ad elevata concentrazione di stabilimenti di Novara - S. Agabio Comune di Novara

Dettagli

La raffinazione del petrolio

La raffinazione del petrolio La raffinazione del petrolio Approfondimento sulla distillazione per la I^ Itis Prof. Maurizi Franco Itis Einstein Roma ( foto ed immagini reperiti da internet, eventuali detentori di diritti sono pregati

Dettagli

Sostanze presenti nello stabilimento

Sostanze presenti nello stabilimento COMUNE DI COTIGNOLA COMUNE DI BAGNACAVALLO EDISON STOCCAGGIO Spa Stabilimento San Potito e Cotignola Stoccaggio Impianti ubicati nei Comuni di Bagnacavallo, Cotignola e Faenza (RA) SCHEDA DI INFORMAZIONE

Dettagli

SEZIONE 2 IPOTESI INCIDENTALI

SEZIONE 2 IPOTESI INCIDENTALI Sez 2/pag.1 SEZIONE 2 IPOTESI INCIDENTALI Le zone di pianificazione Per l individuazione delle zone cui deve essere estesa la pianificazione dell emergenza, si prendono in generale in considerazione i

Dettagli

3V CPM CHIMICA PORTO MARGHERA S.P.A.

3V CPM CHIMICA PORTO MARGHERA S.P.A. 3V CPM CHIMICA PORTO MARGHERA S.P.A. 1 1. Generalità Ragione Sociale (1) 3V CPM CHIMICA PORTO MARGHERA S.p.A. Indirizzo (1) Via Malcontenta, 1 Comune (1) Venezia (VE), località Porto Marghera PRG (2) Zto

Dettagli

ADDENDUM C bis.6 Fonti di emissione in atmosfera di tipo convogliato

ADDENDUM C bis.6 Fonti di emissione in atmosfera di tipo convogliato N totale camini: 7 n camino E1 Posizione amministrativa Altezza dal (1) (1) Fase 1 100 m 11,49 m 2 Impianti afferenti: Forni CDU, HDT, HDS1, PLAT Utilizzo di combustibili (FG e FO) a basso tenore in zolfo;

Dettagli

Politecnico di Milano Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale Impianti e Sistemi Aerospaziali CALCOLO D IMPIANTO IDRAULICO

Politecnico di Milano Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale Impianti e Sistemi Aerospaziali CALCOLO D IMPIANTO IDRAULICO Politecnico di Milano Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale Impianti e Sistemi Aerospaziali CALCOLO D IMPIANTO IDRAULICO 1 1. Premessa La presente relazione riporta il calcolo della rigidezza del comando

Dettagli

ASPETTI DI SICUREZZA DEI TERMINALI DI RIGASSIFICAZIONE GNL

ASPETTI DI SICUREZZA DEI TERMINALI DI RIGASSIFICAZIONE GNL ASPETTI DI SICUREZZA DEI TERMINALI DI RIGASSIFICAZIONE GNL Uguccioni, G. 1, Pezzo, T 2, Valente, E. 2 e Carpaneto, R. 2 1 D Appolonia SpA, via Martiri di Cefalonia 2, 20097 S. Donato Milanese 2 D Appolonia

Dettagli

Area ad elevata concentrazione di stabilimenti di S.Martino

Area ad elevata concentrazione di stabilimenti di S.Martino PREFETTURA di NOVARA Ufficio Territoriale del Governo PIANO DI EMERGENZA ESTERNO (Art. 21 D. Lgs. 105/2015) Area ad elevata concentrazione di stabilimenti di S.Martino Comune di Trecate ALLEGATO 2E - LIQUIGAS

Dettagli

Prefettura di Cagliari Ufficio Territoriale del Governo

Prefettura di Cagliari Ufficio Territoriale del Governo AREA Industriale di Assemini comprendente gli Stabilimenti SYNDIAL FLUORSID IS GAS ENEL Edizione 2011 Pag. 1 di 199 I N D I C E Elenco distribuzione del Piano pag. 8 Registrazione delle aggiunte e varianti

Dettagli

Rischio Industriale. SETTALA GAS S.p.A. Comune di Settala. Settembre 2004 rev.1.0

Rischio Industriale. SETTALA GAS S.p.A. Comune di Settala. Settembre 2004 rev.1.0 PIANO DI EMERGENZA INTERCOMUNALE ELABORATO TECNICO 14 SETTALA GAS S.p.A. Comune di Settala rev.1.0 Sindar S.r.l Corso Archinti, 35 26900 Lodi (LO) Tel: 0371-549200 Fax: 0371-549201 e-mail: info@sindar.it

Dettagli

SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE Modulo

SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE Modulo Ditta Modulo XY N. Rev. 0 Bilancio ambientale Pagina: 1/1 Input Output Materie: Prodotti: Materiali di supporto: Rifiuti: Sostanze pericolose: Altri materiali Scarichi: MODULO 1: Bilancio ambientale Energia:

Dettagli

THEO-GIS-V.01 STRUMENTO PER L ANALISI E LA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE IN PRESENZA DI AZIENDE A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE IN REGIONE LOMBARDIA.

THEO-GIS-V.01 STRUMENTO PER L ANALISI E LA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE IN PRESENZA DI AZIENDE A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE IN REGIONE LOMBARDIA. THEO-GIS-V.01 STRUMENTO PER L ANALISI E LA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE IN PRESENZA DI AZIENDE A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE IN REGIONE LOMBARDIA. 2 Informazioni Tecniche Linguaggio di scrittura e librerie

Dettagli

LABORATORIO NORD - OVEST Offerta di energia. Il sistema Cogen-Barca

LABORATORIO NORD - OVEST Offerta di energia. Il sistema Cogen-Barca LABORATORIO NORD - OVEST Offerta di energia. Il sistema Cogen-Barca Bologna, 15 maggio 2006 Hera Bologna s.r.l. 1 COGEN OSPEDALE MAGGIORE RIVA CALZONI BARCA BECCACCINO 2 La rete 3 Le condotte Posa tubazioni

Dettagli

api raffineria di ancona S.p.A.

api raffineria di ancona S.p.A. api raffineria di ancona S.p.A. Raffineria di Falconara M.ma (AN) ADEGUAMENTO DEL CICLO DESOLFORAZIONE PER LA PRODUZIONE DI COMBUSTIBILI MARINI A BASSO TENORE DI ZOLFO ANALISI DI RISCHIO PRELIMINARE Emis.N.

Dettagli

SOLUZIONE ESAME DI STATO ITIS INDIRIZZO MECCANICA - PROGETTO BROCCA ANNO 1996

SOLUZIONE ESAME DI STATO ITIS INDIRIZZO MECCANICA - PROGETTO BROCCA ANNO 1996 SOLUZIONE ESAME DI STATO ITIS INDIRIZZO MECCANICA - PROGETTO BROCCA ANNO 1996 PREFAZIONE AL TEMA Nella parte sottostante è rappresentato lo schema circuitale dell impianto idraulico, dove, vengono raffigurate:

Dettagli

Verifica di adeguatezza della squadra di emergenza di stabilimento

Verifica di adeguatezza della squadra di emergenza di stabilimento Verifica di adeguatezza della squadra di emergenza di stabilimento Barone D. 1, Damiani A. 1 1 Tecnologie Sicurezza Industriale S.r.l., Via P. Lomazzo 51, Milano, 20154, Italia SOMMARIO Le verifiche di

Dettagli

Stogit Stoccaggi Gas Italia S.p.A.

Stogit Stoccaggi Gas Italia S.p.A. Stogit Stoccaggi Gas Italia S.p.A. Sede Operativa di Crema (CR) CENTRALE STOCCAGGIO GAS DI CORTEMAGGIORE (PC) SCHEDA INFORMATIVA SUI RISCHI D INCIDENTE RILEVANTE PER I CITTADINI ED I LAVORATORI ai sensi

Dettagli

ESERCITAZIONE N. 1 (11 Ottobre 2007) Verifica di un impianto di pompaggio

ESERCITAZIONE N. 1 (11 Ottobre 2007) Verifica di un impianto di pompaggio ESERCITAZIONE N. 1 (11 Ottobre 2007) Verifica di un impianto di pompaggio È dato un pozzo con piano campagna H posto a 90 m s.l.m., dal quale l acqua è sollevata verso un serbatoio il cui pelo libero H

Dettagli

Gazzetta ufficiale dell'unione europea (2006/C 306/02)

Gazzetta ufficiale dell'unione europea (2006/C 306/02) C 306/2 Comunicazione della Commissione nell'ambito dell'applicazione della direttiva 94/9/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 marzo 1994, concernente il ravvicinamento delle legislazioni

Dettagli

SOSTANZE CHIMICHE COME FONTE DI INCIDENTI E DI INFORTUNI Non solo Seveso!!!

SOSTANZE CHIMICHE COME FONTE DI INCIDENTI E DI INFORTUNI Non solo Seveso!!! Bologna 27 / 05 / 2011 SOSTANZE CHIMICHE COME FONTE DI INCIDENTI E DI INFORTUNI Non solo Seveso!!! Gabriella Nicotra - Giuliano Marchetto Andrea Mazzetti INFORTUNIO. Evento improvviso (a volte brutale)

Dettagli

ALLEGATO 1.1 ANALISI DI OPERABILITÀ (HAZOP)

ALLEGATO 1.1 ANALISI DI OPERABILITÀ (HAZOP) Rapporto Preliminare di Sicurezza 2014 Deposito Costiero di Santa Giusta (OR) Annesso 1 Analisi di Rischio ALLEGATO 1.1 ANALISI DI OPERABILITÀ (HAZOP) Annesso 1 Allegati Studio Cliente Impianto Progetto

Dettagli

T R R - T e c n o l o g i a R i c e r c a R i s c h i Metodo Indicizzato ai sensi del D.M. 20/10/98

T R R - T e c n o l o g i a R i c e r c a R i s c h i Metodo Indicizzato ai sensi del D.M. 20/10/98 ANALISI PRELIMINARE PER L'IDENTIFICAZIONE DELLE AREE CRITICHE DI IMPIANTO INSTALLAZIONE STOGIT S.p.A LOCALITA' ALFONSINE IMPIANTO CLUSTER A UNITA' 9-SERBATOIO DI STOCCAGGIO SOSTANZE ALCOOL METILICO PRESSIONE

Dettagli

ISIS C.Facchinetti Sede: via Azimonti,5-21053 Castellanza Modulo Gestione Qualità. PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE modulo redatto da RGQ

ISIS C.Facchinetti Sede: via Azimonti,5-21053 Castellanza Modulo Gestione Qualità. PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE modulo redatto da RGQ DISCIPLINA: Tecnologie Chimiche Industriali, principi di automazione ed organizzazione industriale x Di Dipartimento per la/e classe III CHIMICI SERALE 1) PREREQUISITI nessuno 2) SITUAZIONE DI PARTENZA

Dettagli

SOMMARIO. 1. Normativa... 2 2. Premessa... 2 3. Dati di ingresso... 3 4. Dimensionamento della condotta... 4 5. Prova di tenuta...

SOMMARIO. 1. Normativa... 2 2. Premessa... 2 3. Dati di ingresso... 3 4. Dimensionamento della condotta... 4 5. Prova di tenuta... SOMMARIO 1. Normativa... 2 2. Premessa... 2 3. Dati di ingresso... 3 4. Dimensionamento della condotta... 4 5. Prova di tenuta... 6 1. Normativa Legge n.1083 del 6/12/1971 Legge n. 46 del 05/03/1990 D.M.

Dettagli

ArRISK RILASCIO E DISPERSIONE DI GAS TOSSICI O INFIAMMABILI

ArRISK RILASCIO E DISPERSIONE DI GAS TOSSICI O INFIAMMABILI OBIETTIVI. ArRISK È UN SISTEMA MODELLISTICO PER L ANALISI DELLE CONSEGUENZE IN ATMOSFERA DI RILASCI TOSSICI O INFIAMMABILI. È DOTATO DI UN INTERFACCIA GRAFICA CHE PERMETTE ALL UTENTE DI PREDISPORRE ED

Dettagli

PROCEDURA PER LA MANUTENZIONE DEI PRESIDI ANTINCENDIO

PROCEDURA PER LA MANUTENZIONE DEI PRESIDI ANTINCENDIO PROCEDURA PER LA MANUTENZIONE DEI PRESIDI ANTINCENDIO 1) Scopo La presente procedura descrive le modalità operative per eseguire gli interventi di manutenzione periodica dei presidi antincendio presenti

Dettagli

Norme per il calcolo, il collaudo e le verifiche dei serbatoi metallici sferici a pressione di

Norme per il calcolo, il collaudo e le verifiche dei serbatoi metallici sferici a pressione di Decreto Pres. Repubblica 05/08/1966 n. 961 (Gazzetta ufficiale 17/11/1966 n. 289) Norme per il calcolo, il collaudo e le verifiche dei serbatoi metallici sferici a pressione di gas. IL PRESIDENTE DELLA

Dettagli

nella piccola e media azie

nella piccola e media azie ' ", nella piccola e media azie ea a organi del servi o ci! sieu interno aziendale GIUSEPPE SANTARSIERE PROTEZIONE CIVILE NELLA PICCOLA E MEDIA AZIENDA sistemi di prevenzione incendi ed antinfortunistica

Dettagli

SAN MARCO GAS Logistica e Servizi S.r.l. Stabilimento di SUMMAGA di PORTOGRUARO - VE

SAN MARCO GAS Logistica e Servizi S.r.l. Stabilimento di SUMMAGA di PORTOGRUARO - VE SAN MARCO GAS Logistica e Servizi S.r.l. Stabilimento di SUMMAGA di PORTOGRUARO - VE SCHEDA DI INFORMAZIONE SUI RISCHI DI INCIDENTE RILEVANTE PER I CITTADINI ED I LAVORATORI (Allegato V D.Lgs. 334/99 così

Dettagli

Serie T15. Riduttore di pressione ad azione diretta a pistone F/F. Campi di applicazione. Regolazione. www.brandoni.it

Serie T15. Riduttore di pressione ad azione diretta a pistone F/F. Campi di applicazione. Regolazione. www.brandoni.it Riduttore di pressione ad azione diretta a pistone F/F Campi di applicazione ACQUA RISCALDAMENTO ACQUA POTABILE INDUSTRIA 230 I riduttori di pressione filettati F/F serie T15 sono adatti alla riduzione

Dettagli

ALLEGATO 12. Omologazione ECE dei veicoli alimentati a GPL o a gas naturale (GN)/biometano

ALLEGATO 12. Omologazione ECE dei veicoli alimentati a GPL o a gas naturale (GN)/biometano 3.7.2015 L 172/225 ALLEGATO 12 Omologazione ECE dei veicoli alimentati a GPL o a gas naturale (GN)/biometano 1. INTRODUZIONE Il presente allegato descrive le prescrizioni particolari che si applicano all'omologazione

Dettagli

PROVA DI TENUTA DI UN IMPIANTO A GAS UNI 7129-1:2008 UNI 11528:2014

PROVA DI TENUTA DI UN IMPIANTO A GAS UNI 7129-1:2008 UNI 11528:2014 PROVA DI TENUTA DI UN IMPIANTO A GAS UNI 7129-1:2008 UNI 11528:2014 La PROVA DI TENUTA di un impianto gas è una verifica che deve essere eseguita obbligatoriamente su un NUOVO IMPIANTO interno di adduzione

Dettagli

Università degli Studi di Bologna. FACOLTA DI INGEGNERIA Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica Disegno Tecnico Industriale

Università degli Studi di Bologna. FACOLTA DI INGEGNERIA Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica Disegno Tecnico Industriale Università degli Studi di Bologna FACOLTA DI INGEGNERIA Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica Disegno Tecnico Industriale STUDIO DI MASSIMA DI UNA PIATTAFORMA ELEVATRICE AD IDROGENO Tesi di Laurea di:

Dettagli

ALLEGATI TECNICI OBBLIGATORI (D.M. 37/08, Delibera 40/04 e succ. mod.)

ALLEGATI TECNICI OBBLIGATORI (D.M. 37/08, Delibera 40/04 e succ. mod.) Foglio n 1 di 6 ALLEGATI TECNICI OBBLIGATORI (D.M. 37/08, Delibera 40/04 e succ. mod.) Intervento su impianto gas portata termica (Q n )= 34,10. kw tot Impresa/Ditta: DATI INSTALLATORE Resp. Tecnico/Titolare:

Dettagli

Area ad elevata concentrazione di stabilimenti di S. Martino

Area ad elevata concentrazione di stabilimenti di S. Martino PREFETTURA di NOVARA Ufficio Territoriale del Governo PIANO DI EMERGENZA ESTERNO (Art. 21 D. Lgs. 105/2015) Area ad elevata concentrazione di stabilimenti di S. Martino Comune di Trecate ALLEGATO 2F MAC

Dettagli

ARPAT Dipartimento Provinciale di Firenze

ARPAT Dipartimento Provinciale di Firenze ARPAT Dipartimento Provinciale di Firenze Seminario: FATTORI DI EMISSIONE DA TRAFFICO: DATI SPERIMENTALI IN ITALIA Organizzato da: ANPA CTN - ACE Centro Tematico Nazionale Atmosfera Clima Emissioni. Contributo:

Dettagli

VARIANTE SPECIFICA. (ex art. 27 bis L.R. 20/2000) Allegato 11- Appendice Gli stabilimenti a Rischio di Incidente Rilevante (D.Lgs.

VARIANTE SPECIFICA. (ex art. 27 bis L.R. 20/2000) Allegato 11- Appendice Gli stabilimenti a Rischio di Incidente Rilevante (D.Lgs. VARIANTE SPECIFICA (ex art. 27 bis L.R. 20/2000) IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA Giammaria Manghi IL CONSIGLIERE DELEGATO Alessio Mammi IL DIRIGENTE SERVIZIO PIANIFICAZIONE TERRITORIALE Arch. Anna Campeol

Dettagli

VARIANTE SPECIFICA. (ex art. 27 bis L.R. 20/2000) Allegato 11- Appendice Gli stabilimenti a Rischio di Incidente Rilevante (D.Lgs.

VARIANTE SPECIFICA. (ex art. 27 bis L.R. 20/2000) Allegato 11- Appendice Gli stabilimenti a Rischio di Incidente Rilevante (D.Lgs. VARIANTE SPECIFICA (ex art. 27 bis L.R. 20/2000) IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA Giammaria Manghi IL CONSIGLIERE DELEGATO Alessio Mammi IL DIRIGENTE SERVIZIO PIANIFICAZIONE TERRITORIALE Arch. Anna Campeol

Dettagli

SOMMARIO PRESENTAZIONE V PARTE I INTRODUZIONE ALLA PROBLEMATICA ANTINCENDIO. 1.1 La prevenzione 1.2 Il controllo e l estensione

SOMMARIO PRESENTAZIONE V PARTE I INTRODUZIONE ALLA PROBLEMATICA ANTINCENDIO. 1.1 La prevenzione 1.2 Il controllo e l estensione SOMMARIO PRESENTAZIONE V PARTE I INTRODUZIONE ALLA PROBLEMATICA ANTINCENDIO CAPITOLO 1 - I criteri di difesa antincendio 3 1.1 La prevenzione 1.2 Il controllo e l estensione» 3» 3 CAPITOLO 2 - I sistemi

Dettagli

MODULO D.U.V.R.I. , presso lo Stabilimento AgustaWestland S.p.A. di Cascina Costa, in riferimento a quanto in

MODULO D.U.V.R.I. , presso lo Stabilimento AgustaWestland S.p.A. di Cascina Costa, in riferimento a quanto in Prot. n cc / MODULO D.U.V.R.I In data, presso lo Stabilimento AgustaWestland S.p.A. di Cascina Costa, in riferimento a quanto in oggetto si sono riuniti: Referente contratto appalto AgustaWestland S.p.A.

Dettagli

Non sempre la gravità è una buona idea

Non sempre la gravità è una buona idea Non sempre la gravità è una buona idea di Ralf Schomäcker, Product Manager Spostare enormi quantità di terreno. Posizionare i tubi di scarico e spostare i condotti fognari. Spaccare pavimenti di cemento

Dettagli

Area ad elevata concentrazione di stabilimenti di S. Martino

Area ad elevata concentrazione di stabilimenti di S. Martino PREFETTURA di NOVARA Ufficio Territoriale del Governo PIANO DI EMERGENZA ESTERNO (Art. 21 D. Lgs. 105/2015) Area ad elevata concentrazione di stabilimenti di S. Martino Comune di Trecate ALLEGATO 2L -

Dettagli

Supplemento per condotto scarico fumi

Supplemento per condotto scarico fumi Supplemento per condotto scarico fumi Caldaia murale a gas 6 70 6 988-00.O Logamax U0-/8T Per i tecnici specializzati Leggere attentamente prima della messa in esercizio e della manutenzione 6 70 6 98

Dettagli

ArRISK RILASCIO E DISPERSIONE DI GAS TOSSICI, INFIAMMABILI, ODORIGENI

ArRISK RILASCIO E DISPERSIONE DI GAS TOSSICI, INFIAMMABILI, ODORIGENI OBIETTIVI. ArRISK È UN SISTEMA MODELLISTICO SVILUPPATO PER SIMULARE LA DISPERSIONE IN ATMOSFERA DI AERIFORMI, E PER LA VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI IN TERMINI DI TOSSICITA, INFIAMMABILITA E IMPATTO ODORIGENO.

Dettagli

L'ENERGIA PRIMARIA CONSUMATA DA UN EDIFICIO: FATTORI DI CONVERSIONE

L'ENERGIA PRIMARIA CONSUMATA DA UN EDIFICIO: FATTORI DI CONVERSIONE L'ENERGIA PRIMARIA CONSUMATA DA UN EDIFICIO: FATTORI DI CONVERSIONE (Dott. Renzo Mario Del Duro) Il calcolo del fabbisogno annuale di energia primaria globale di un edificio tiene in considerazione due

Dettagli

Informazione sui rischi di incidente rilevante ai cittadini Stabilimento Cogne Acciai Speciali CORPO VALDOSTANO DEI VIGILI DEL FUOCO

Informazione sui rischi di incidente rilevante ai cittadini Stabilimento Cogne Acciai Speciali CORPO VALDOSTANO DEI VIGILI DEL FUOCO Informazione sui rischi di incidente rilevante ai cittadini Stabilimento Cogne Acciai Speciali Premessa CHE COS È IL RISCHIO INDUSTRIALE? La presenza sul territorio di stabilimenti industriali espone la

Dettagli

(Pubblicazione di titoli e riferimenti di norme armonizzate ai sensi della direttiva)

(Pubblicazione di titoli e riferimenti di norme armonizzate ai sensi della direttiva) (Pubblicazione di titoli e riferimenti di norme armonizzate ai sensi della direttiva) OEN ( 1 ) CEN EN 1010-1:2004 Sicurezza del macchinario Requisiti di sicurezza per la progettazione e la costruzione

Dettagli

2011 Polizza RA Insediamenti

2011 Polizza RA Insediamenti 2011 Polizza RA Insediamenti La Polizza di Responsabilità Ambientale Insediamenti (RA Insediamenti 2011) è il testo di polizza messo a punto per offrire, con un linguaggio chiaro e comprensibile, la più

Dettagli

9 ANALISI DEI MALFUNZIONAMENTI DEL PROCESSO

9 ANALISI DEI MALFUNZIONAMENTI DEL PROCESSO 9 ANALISI DEI MALFUNZIONAMENTI DEL PROCESSO Scopo del capitolo è l analisi dei malfunzionamenti di processo e dei principali eventi incidentali con possibile ripercussione di carattere ambientale. In base

Dettagli

ITALCOST srl. ITALCOST srl - Deposito costiero GPL Indirizzo Via De Roberto, 41 Comune

ITALCOST srl. ITALCOST srl - Deposito costiero GPL Indirizzo Via De Roberto, 41 Comune srl Dati sull azienda Ragione sociale srl - Indirizzo Via De Roberto, 41 Comune Napoli Gestore ing. Pasquale Fontana Domicilio: Via De Roberto, 41 Recapiti del Gestore telefono: 081 7590322 fax 081 5846029

Dettagli

Committente Ubicazione impianto di utenza: Comune di: ( ) Via n.

Committente Ubicazione impianto di utenza: Comune di: ( ) Via n. Dati dell'installatore (1) Nominativo titolare/legale rappresentante Impresa/ditta (ragione sociale) Responsabile tecnico/titolare Sede: Comune di: CAP prov. Via n. tel cell fax email Dati del committente

Dettagli

Indagine sul rischio di incidente rilevante da condotte di trasporto di sostanze infiammabili e tossiche nel territorio di Ferrara

Indagine sul rischio di incidente rilevante da condotte di trasporto di sostanze infiammabili e tossiche nel territorio di Ferrara ALMA MATER STUDIORUM - Università degli Studi di Bologna Dipartimento di Ingegneria Chimica, Mineraria e delle Tecnologie Ambientali Indagine sul rischio di incidente rilevante da condotte di trasporto

Dettagli

Scheda E. EMISSIONI. Flusso di massa/giorno (kg/g)

Scheda E. EMISSIONI. Flusso di massa/giorno (kg/g) Scheda E. EMISONI Sez. E1 - Emissioni in atmosfera Tab. E.1. Emissioni totali dell'impianto Inquinante Ossidi di zolfo (SOx) Ossidi di azoto (x) Monossido di carbonio Composti organici volatili Metalli

Dettagli

UN METODO PER L ANALISI DI RISCHIO ASSOCIATA AL TRASPORTO DI MERCI PERICOLOSE. Ottobre 2010

UN METODO PER L ANALISI DI RISCHIO ASSOCIATA AL TRASPORTO DI MERCI PERICOLOSE. Ottobre 2010 UN METODO PER L ANALI DI RISCHIO ASSOCIATA AL TRASPORTO DI MERCI PERICOLOSE Ottobre 2010 OBIETTIVO DELLO STUDIO Stima del rischio associato ad un trasporto transfrontaliero (da Anversa a Merano) con modalità

Dettagli

Applicazioni della Termochimica: Combustioni

Applicazioni della Termochimica: Combustioni CHIMICA APPLICATA Applicazioni della Termochimica: Combustioni Combustioni Il comburente più comune è l ossigeno dell aria Aria secca:! 78% N 2 21% O 2 1% gas rari Combustioni Parametri importanti:! 1.Potere

Dettagli

In tabella 2 si riportano alcuni parametri statistici del campo elettrico (E) misurato, suddivisi per anno. Valore del Campo Elettrico E (V/m)

In tabella 2 si riportano alcuni parametri statistici del campo elettrico (E) misurato, suddivisi per anno. Valore del Campo Elettrico E (V/m) Report campagne di misura CEM per il sito: Hotel Londra Comune: Cervia Località: Milano Marittima - Periodo: 2003 2008 1. PARAMETRI IDENTIFICATIVI DELLA CAMPAGNA DI MISURA - Luogo dei rilievi: Hotel Londra

Dettagli

Servizi. Tecnologia e Innovazione

Servizi. Tecnologia e Innovazione Servizi Tecnologia e Innovazione 1 Servizi Tecnologia e innovazione al servizio del GPL TÜV AUSTRIA Italia - Blu Solutions contribuisce in maniera determinante al miglioramento della sicurezza, della

Dettagli

api raffineria di ancona S.p.A. Raffineria di Falconara M.ma (AN)

api raffineria di ancona S.p.A. Raffineria di Falconara M.ma (AN) api raffineria di ancona S.p.A. Raffineria di Falconara M.ma (AN) SCHEDA DI INFORMAZIONE SUI RISCHI DI INCIDENTE RILEVANTE PER I CITTADINI ED I LAVORATORI Giugno 2014 1 Sezione 1 Nome della società ragione

Dettagli

Rischio incidente chimico-industriale

Rischio incidente chimico-industriale INTRODUZIONE Alcune attività industriali comportano elevati rischi (rischio nucleare, rischio chimico, ecc.). Nella presente trattazione vengono sviluppate le tipologie di eventi riferite alle industrie

Dettagli

APPENDICE 7 RISCHIO DA TRASPORTO DI SOSTANZE PERICOLOSE

APPENDICE 7 RISCHIO DA TRASPORTO DI SOSTANZE PERICOLOSE APPENDICE 7 RISCHIO DA TRASPORTO DI SOSTANZE PERICOLOSE 2 Provincia di Venezia Assessorato alla Protezione Civile In collaborazione con: Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del

Dettagli

Scheda di Valutazione Tecnica Luglio 2011 Pag.2 di 55. Indice

Scheda di Valutazione Tecnica Luglio 2011 Pag.2 di 55. Indice Scheda di Valutazione Tecnica Luglio 2011 Pag.2 di 55 Indice 0. Premessa... 5 1. Dati identificativi dell azienda... 6 2. Dati identificativi dello stabilimento... 6 3. Descrizione del sito e dell area

Dettagli

La Seveso: elementi di novità ed esperienze in Piemonte

La Seveso: elementi di novità ed esperienze in Piemonte La Seveso: elementi di novità ed esperienze in Piemonte Direttore Generale Ing. Angelo Robotto La normativa Seveso Incidente del 10 luglio 1976 al reattore chimico dell ICMESA Direttiva 82/501/CE ( Seveso

Dettagli

ATEX. Ing. Fausto Zani Ing. Mauro Dallapina Unione Industriali di Bergamo - 26 Giugno 2003. SYRECO S.r.l. Via al Lido 5 - Gavirate (VA)

ATEX. Ing. Fausto Zani Ing. Mauro Dallapina Unione Industriali di Bergamo - 26 Giugno 2003. SYRECO S.r.l. Via al Lido 5 - Gavirate (VA) ATEX VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI MISCELE ESPLOSIVE Finalità della Analisi dei rischi di esplosione, le Tecniche di valutazione ed alcuni Esempi di applicazione Ing. Fausto Zani Ing. Mauro Dallapina Unione

Dettagli

RISCHIO DI INCIDENTI RILEVANTI

RISCHIO DI INCIDENTI RILEVANTI COMUNE DI BOLOGNA SETTORE AMBIENTE E VERDE URBANO ELABORATO TECNICO RISCHIO DI INCIDENTI RILEVANTI (Applicazione del D.M. 9 maggio 2001) Guigno 2008 A cura di: Marco Farina Manuela Ratta Elaborazione dati:

Dettagli

Area ad elevata concentrazione di stabilimenti di S.Martino

Area ad elevata concentrazione di stabilimenti di S.Martino PREFETTURA di NOVARA Ufficio Territoriale del Governo PIANO DI EMERGENZA ESTERNO (Art. 21 D. Lgs. 105/2015) Area ad elevata concentrazione di stabilimenti di S.Martino Comune di Trecate ALLEGATO 2D - ESSECO

Dettagli

Ing. Michele Di Maso Ing. Chiara Lorenzini SolarBeam Concentrator

Ing. Michele Di Maso Ing. Chiara Lorenzini SolarBeam Concentrator In collaborazione con Ing. Michele Di Maso Ing. Chiara Lorenzini SolarBeam Concentrator Descrizione Il SolarBeam è un efficientissimo sistema solare termico che utilizza la tecnologia a concentrazione

Dettagli

Scale aeree ad inclinazione variabile

Scale aeree ad inclinazione variabile SEGNARE CON UNA X A FIANCO L ATTREZZATURA PRESENTE IN AZIENDA ATTREZZATURA (DENOMINAZIONE UTILIZZATA NELL ALLEGATO VII D.LGS. 81/2008) Scale aeree ad inclinazione variabile INTERVENTO/PERIODICITÀ Ponti

Dettagli

T R R - T e c n o l o g i a R i c e r c a R i s c h i Metodo Indicizzato ai sensi del D.M. 20/10/98

T R R - T e c n o l o g i a R i c e r c a R i s c h i Metodo Indicizzato ai sensi del D.M. 20/10/98 ANALISI PRELIMINARE PER L'IDENTIFICAZIONE DELLE AREE CRITICHE DI IMPIANTO INSTALLAZIONE STOGIT S.p.A LOCALITA' ALFOSINE IMPIANTO CLUSTER A UNITA' 10-METANOLO SOSTANZE ALCOOL METILICO PRESSIONE P= 100 bar

Dettagli

Deposito di Sermoneta (LT)

Deposito di Sermoneta (LT) Autogas Centro S.r.l. Deposito di Sermoneta (LT) Pagina 1 di 29 Deposito di Sermoneta (LT) SCHEDA d INFORMAZIONE sui RISCHI di INCIDENTI RILEVANTI per i CITTADINI ed i LAVORATORI Ai sensi dei D. Lgs. 334/99

Dettagli

SOLUZIONE ESAME DI STATO TEMA NR.1 TECNICO DEI SISTEMI ENERGETICI ANNO 2015

SOLUZIONE ESAME DI STATO TEMA NR.1 TECNICO DEI SISTEMI ENERGETICI ANNO 2015 SOLUZIONE ESAME DI STATO TEMA NR.1 TECNICO DEI SISTEMI ENERGETICI ANNO 2015 PREFAZIONE AL TEMA Nella parte sottostante è rappresentato lo schema circuitale dell impianto idraulico, dove, vengono raffigurate:

Dettagli

SOMMARIO. Il confronto è stato effettuato mediante l applicazione di entrambi i metodi agli stessi scenari incidentali ( casi studio ).

SOMMARIO. Il confronto è stato effettuato mediante l applicazione di entrambi i metodi agli stessi scenari incidentali ( casi studio ). CONFRONTO TRA IL METODO SPEDITIVO contenuto nelle Linee Guida per la redazione dei Piani di emergenza esterna di cui al DPCM 25 febbraio 2005 E IL METODO SHORTCUT (MESH) sviluppato da ARPAT per conto di

Dettagli

II TRIMESTRE 2013. 1 di 6. N. totale stazioni Laguna di Baseleghe 4 Laguna di Caorle 5 Area centrale Laguna di Venezia 15.

II TRIMESTRE 2013. 1 di 6. N. totale stazioni Laguna di Baseleghe 4 Laguna di Caorle 5 Area centrale Laguna di Venezia 15. II TRIMESTRE 2013 La qualità delle acque di transizione della regione Veneto è controllata, in applicazione della normativa vigente, dal Servizio Osservatorio Acque Marine e Lagunari di ARPAV. Nella mappa

Dettagli

PARLAMENTO EUROPEO. Documento di seduta

PARLAMENTO EUROPEO. Documento di seduta PARLAMENTO EUROPEO 1999 Documento di seduta 2004 C5-0474/2001 2000/0211(COD) IT 22.10.01 Posizione comune definita dal Consiglio il 16 ottobre 2001 in vista dell'adozione delle direttiva del Parlamento

Dettagli

Giornata sicurezza cantieri Venerdì 28 novembre 2014 Lavorare in ambienti confinati o sospetti di inquinamento

Giornata sicurezza cantieri Venerdì 28 novembre 2014 Lavorare in ambienti confinati o sospetti di inquinamento Giornata sicurezza cantieri Venerdì 28 novembre 2014 Lavorare in ambienti confinati o sospetti di inquinamento Scuola Edile Cremonese CPT Cremona Mauro Rivolta (intervento realizzato in collaborazione

Dettagli

ALLEGATO V. Parte I. 1. Disposizioni generali

ALLEGATO V. Parte I. 1. Disposizioni generali ALLEGATO V Parte I Emissioni di polveri provenienti da attività di produzione, manipolazione, trasporto, carico, scarico o stoccaggio di materiali polverulenti. 1. Disposizioni generali 1.1. Nei casi in

Dettagli

RA02122Rpf-1. STABILIMENTO VILLAPANA SPA., stabilimento di Faenza (RA), via Pana n

RA02122Rpf-1. STABILIMENTO VILLAPANA SPA., stabilimento di Faenza (RA), via Pana n RA02122Rpf-1 VILLAPANA SPA., stabilimento di Faenza (RA), via Pana n. 238-244. Rilascio da serbatoio in bacino (nuovi). Quantità rilasciata 1578 t Area pozza 846,45 mq Elevata letalità 12,5 Kw/m 2 27 Inizio

Dettagli

PREFETTURA di CUNEO Ufficio Territoriale del Governo. PIANO DI EMERGENZA ESTERNO (Art. 20 D. Lgs. 334/99 e s.m.i.)

PREFETTURA di CUNEO Ufficio Territoriale del Governo. PIANO DI EMERGENZA ESTERNO (Art. 20 D. Lgs. 334/99 e s.m.i.) PREFETTURA di CUNEO Ufficio Territoriale del Governo PIANO DI EMERGENZA ESTERNO (Art. 20 D. Lgs. 334/99 e s.m.i.) Stabilimento SOL S.p.A. Comune di Cuneo ALLEGATO 2 Descrizione dello stabilimento ed ipotesi

Dettagli

ALLEGATO 3A: ODORIZZAZIONE DEL GAS

ALLEGATO 3A: ODORIZZAZIONE DEL GAS ALLEGATO 3A: ODORIZZAZIONE DEL GAS 3A.1 ELENCO IMPIANTI DI ODORIZZAZIONE... 2 3A.2 DESCRIZIONE E FUNZIONAMENTO DEGLI IMPIANTI... 2 3A.2.1 Punto d alimentazione centrale metano Ziziola di Brescia (Cabina

Dettagli

IL CALCOLO DELLE CONSEGUENZE NELL ANALISI POST- INCIDENTALE

IL CALCOLO DELLE CONSEGUENZE NELL ANALISI POST- INCIDENTALE IL CALCOLO DELLE CONSEGUENZE NELL ANALISI POST- INCIDENTALE Bubbico R. 1, Marchini M. 2 1 Dip. Ingegneria Chimica, Università di Roma La Sapienza, Via Eudossiana 18, 00184, Roma 2 Dirigente Generale Vigilfuoco

Dettagli

DITTA: DENOMINAZIONE (RAGIONE SOCIALE): SEDE LEGALE: UBICAZIONE DELL ESERCIZIO:

DITTA: DENOMINAZIONE (RAGIONE SOCIALE): SEDE LEGALE: UBICAZIONE DELL ESERCIZIO: Schema di Relazione tecnica. DIA SANITARIA per STABILIMENTO O LABORATORIO DI PRODUZIONE, PREPARAZIONE E CONFEZIONAMENTO OD ESERCIZIO COMMERCIALE, NONCHE DEPOSITO DI SOSTANZE ALIMENTARI Lettera a) del quadro

Dettagli

ASPETTI TECNOLOGICI ED ECONOMICI DELLA COGENERAZIONE

ASPETTI TECNOLOGICI ED ECONOMICI DELLA COGENERAZIONE ASPETTI TECNOLOGICI ED ECONOMICI DELLA COGENERAZIONE AD OLIO VEGETALE ing. Giorgio Zaffani Movendi s.r.l. (VR) Ancona 7 Aprile 2010 1 Impianti i di cogenerazione ad olio vegetale Movendi s.r.l. Via L.

Dettagli

CERAPURACU. Caldaie murali a gas a condensazione con serbatoio ad accumulo stratificato ZWSB 24-3 A... ZWSB 28-3 A...

CERAPURACU. Caldaie murali a gas a condensazione con serbatoio ad accumulo stratificato ZWSB 24-3 A... ZWSB 28-3 A... Supplemento per condotto scarico fumi per Caldaie murali a gas a condensazione con serbatoio ad accumulo stratificato CERAPURACU 6 720 614 093-00.1O ZWSB 24-3 A... ZWSB 28-3 A... 6 720 614 103 IT (2007/08)

Dettagli

SCHEDA DI VALUTAZIONE DI RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE NEL POLO INDUSTRIALE DI AUGUSTA-PRIOLO-MELILLI-SIRACUSA: MAXCOM PETROLI S.r.l.

SCHEDA DI VALUTAZIONE DI RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE NEL POLO INDUSTRIALE DI AUGUSTA-PRIOLO-MELILLI-SIRACUSA: MAXCOM PETROLI S.r.l. SCHEDA DI VALUTAZIONE DI RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE NEL POLO INDUSTRIALE DI AUGUSTA-PRIOLO-MELILLI-SIRACUSA: MAXCOM PETROLI S.r.l. art. 6 - D.Lgs. 334/1999 smi AUGUSTA 37 14 23 N 15 13 01 E Via G.

Dettagli

UBICAZIONE DELL UNITA MOBILE Indirizzo... Nr... Palazzo... Scala...Piano...Interno...CAP... Località...Comune... Provincia...

UBICAZIONE DELL UNITA MOBILE Indirizzo... Nr... Palazzo... Scala...Piano...Interno...CAP... Località...Comune... Provincia... LIBRETTO IMPIANTO OBBLIGATORIO PER GLI IMPIANTI TERMICI CON POTENZA TERMICA DEL FOCOLARE NOMINALE INFERIORE A 35 kw (ART. 11, COMMA 9, DPR 26 AGOSTO 1993, N 412 E SUCCESSIVE MODIFICAZIONI) 2 Libretto impianto

Dettagli

STOCCAGGIO DI IDROGENO NEI SOLIDI ATTIVITA DI RICERCA PRESSO IL POLITECNICO DI TORINO

STOCCAGGIO DI IDROGENO NEI SOLIDI ATTIVITA DI RICERCA PRESSO IL POLITECNICO DI TORINO STOCCAGGIO DI IDROGENO NEI SOLIDI ATTIVITA DI RICERCA PRESSO IL POLITECNICO DI TORINO A. TAGLIAFERROT LAQ In.Te.S.E. Politecnico di Torino SOMMARIO Il problema Le possibili tecnologie Il contributo del

Dettagli