I Costi dell Ospedalizzazione Integrata e la sua Sostenibilità
|
|
- Lucia Corso
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 I Costi dell Ospedalizzazione Integrata e la sua Sostenibilità Gruppo di lavoro: Gregorio Brunetti, Gianna Maria Delia, Giuliana Alimena, Franco Mandelli Project Leader: Claudio Cartoni 1 Premessa In Italia ad oggi sono ancora carenti le analisi e le riflessioni economiche sui diversi stili assistenziali alternativi all ospedalizzazione anche se, come mostrato dai pochi studi effettuati nel settore, esse potrebbero rivelarsi delle pratiche vantaggiose dal punto di vista economico e assistenziale. In particolare si avverte la mancanza di analisi approfondite inerenti settori clinici articolati, come quello dell'oncoematologia, dove la complessità delle condizioni cliniche dei pazienti rende ancora più elaborato il panorama delle cure e delle opzioni terapiche, determinando così la crescita dei costi e delle spese correlate alla cura ospedaliera. E' dunque fondamentale costruire degli strumenti di analisi che permettano di comprendere come allocare le risorse economiche disponibili, indirizzandole verso l opzione che, a parità di efficacia terapeutica e considerate sia le esigenze del paziente che della sua famiglia, si dimostri economicamente più sostenibile. Scopo dell analisi qui riportata è appunto quello di mettere a confronto gli indici di costo di un modello ospedaliero basato sul DRG rispetto al costo della stessa cura svolta in un regime di domiciliarizzazione. 2 Materiali e metodi Nella realizzazione della ricerca sono stati utilizzati diversi metodi di raccolta dei dati per far sì che le diverse tipologie di informazioni (qualitative, quantitative, esiti di costo, testimonianze) potessero emergere e comporre così il quadro completo dell'esperienza di domiciliarizzazione della cura oncoematologica. L indagine ha preso il via attraverso l analisi degli aspetti organizzativi che compongono il processo di domiciliarizzazione della cura. Per far ciò sono stati realizzati dei focus group. In aggiunta l'utilizzo di un questionario compilato dal Centro ha permesso di capire lo svolgimento dell'intero processo assistenziale della presa in carico del paziente unitamente ad alcune interviste all'interno della stessa ASL; le informazioni così raccolte hanno permesso di mappare i protocolli terapeutici per le 4 tipologie di pazienti ammessi al progetto di cura (cronici, avanzati, a dimissione protetta, terminali). Dal database del centro è stato possibile recuperare informazioni quali: il numero di visite, i farmaci usati, il numero e la frequenza delle trasfusioni effettuate. Questa operazione ha permesso di individuare i costi distintivi per ognuna delle 4 fasce considerate. Per poter valutare anche l impatto che tale modalità assistenziale ha sul malato e sulla sua famiglia sono stati pensati due questionari da destinare loro in modo tale da poter raccogliere sia le informazioni inerenti la qualità dell esperienza assistenziale (qualità della prestazione clinica, dell assistenza, dell efficacia del servizio ) sia l impatto economico che essa ha comportato. Tali riscontri sono stati
2 effettuati sia sul paziente che sul caregiver, ossia su quel membro del nucleo famigliare che presiede la domiciliarizzazione e che assiste e coordina le attività mediche intorno al malato. Il questionario semistrutturato è stato sottoposto ad un gruppo di 20 famiglie con malati oncoematologici e ai loro malati in cura presso il centro del Policlinico Umberto I di Roma e facenti parte del progetto di cure domiciliari. Tale campione è stato selezionato temporalmente dal Centro in un periodo intercorrente tra il novembre 2003 e giugno 2004 e anni di riferimento fino al I pazienti assistiti sono stati classificati in due categorie: avanzati o in fase terminale. I questionari erano volti ad indagare l impatto generale della domiciliarizzazione della cura sul malato e sulla sua famiglia, valutando quindi tutti gli aspetti interessati da questa soluzione assistenziale con gli stessi attori coinvolti in prima persona: paziente e famiglia. In particolare le aree indagate sono state articolate nei seguenti campi: informazioni generali sul paziente/famiglia (ed eventuali badanti) stato occupazionale dinamica della visita con medico e infermieri: linguaggio utilizzato dagli operatori, tempi di risposta, accoglienza al malato e alla famiglia, condivisione della terapia, fiducia negli operatori, preferenza espressa per il regime di cura. qualità della vita e aspettative (per il caregiver): indicatori sulla qualità della vita, fiducia nel servizio conseguenze economiche della malattia preferenza espressa dal paziente e dai famigliari per l ospedalizzazione tradizionale o per l assistenza domiciliare 3 Risultati: evidenze economiche e testimonianze 3.1 Costi compagine sanitaria Dall'analisi organizzativa emerge che i costi riferiti all'assistenza domiciliare di un malato di oncoematologia possono essere identificati come segue: analisi congiunta dei costi del personale, delle trasfusioni, dei farmaci e delle attività di laboratorio. Tale procedura consente inoltre l individuazione dei costi complessivi mensili sulle quattro classi di assistiti: assumendo come riferimento la media del consumo di risorse nella popolazione standard seguita presso il centro verificando il consumo delle risorse per i pazienti a maggiore intensità trasfusionale Tipologia Medici Infermieri Trasfusioni Farmaci Laborat Totale pazienti orio Cronici 214,28 293,02 227,38 728,31 25, ,43 Dimissioni 461,30 893, , ,24 51, ,57 protette Dimissioni protette a maggiore intensità 461,30 893, , ,24 51, ,18
3 trasfusionale Avanzati 272,29 392,36 339, ,16 33, ,04 Avanzati a maggiore intensità 272,29 392, , ,16 33, ,91 trasfusionale Terminali 750,43 763, , ,69 52, ,82 Terminali a maggiore intensità trasfusionale 750,43 763, , ,69 52, ,22 Tab. 1: riepilogo costi mensili complessivi per tipologia di pazienti Effettuando un bilancio dell analisi dei costi, si può affermare che non vi sono particolari criticità nella gestione economica dei pazienti cronici in assistenza domiciliare: questa tipologia di pazienti, infatti, richiede costi di assistenza minori. Al contrario, i pazienti in fase terminale e quelli in dimissione protetta presentano costi mensili più elevati legati principalmente a maggiore fabbisogno trasfusionale e al maggior utilizzo di accessi medici e infermieristici. Queste due tipologie di pazienti, infatti, richiedono per ragioni diverse una maggiore intensità degli accessi medici e infermieristici: nel caso dei pazienti terminali, i maggiori costi di personale sono dovuti alle criticità legate all approssimarsi del momento del decesso; nel caso dei pazienti in dimissione protetta, invece, i maggiori costi del personale sono dovuti al perseguimento costante dell obiettivo della guarigione del paziente. Tali situazioni fanno sì che per i pazienti terminali e per i pazienti in dimissione protetta si registri una sostanziale equivalenza tra costi del personale, costi dei farmaci e costi delle trasfusioni (tab. 2). Per i pazienti cronici e per quelli in fase avanzata, invece, è netta la maggior incidenza dei farmaci, che impattano circa per il 50% sulla struttura dei costi del processo assistenziale.
4 Tab. 2: distribuzione delle tipologie di costo per tipologie di pazienti 1% 2% 36% 34% 34% 49% 29% Dimissioni protette 1% Cronici 1% 15% 29% 34% 36% 55% 15% Personale Trasfusioni Farmaci Laboratorio Avanzati 29% Terminali Dall analisi dei costi effettuata è possibile procedere al confronto con i DRG ospedalieri definiti dal Sistema Sanitario Regionale del Lazio per le stesse patologie prese in carico dal Servizio di assistenza ematologica domiciliare. È possibile in questo modo confrontare i costi del servizio ASDOM con quelli del ricovero ospedaliero utilizzando come riferimento il punto di vista della Regione che, come si è potuto osservare, rappresenta assieme a ROMAIL il principale finanziatore del servizio. I costi associati ai DRG riguardanti le patologie coperte dal servizi ASDOM variano da un minimo di (DRG 414: sindromi mieloproliferative croniche senza complicanze), fino a un massimo di (DRG 473: leucemie acute linfoidi o mieloidi) per quanto riguarda i ricoveri ospedalieri ordinari. Come è possibile osservare dalla fig. 3, i costi medi ASDOM per i pazienti cronici e per i pazienti in fase avanzata sono minori del DRG minimo. Gli altri costi ASDOM, medi e massimi (fatta eccezione per i pazienti in dimissione protetta a maggiore intensità trasfusionale), sono inferiori al valore del secondo DRG per entità dell importo.
5 Fig. 3: confronto tra valori minimi e massimi dei DRG e costi mensili medi e massimi del Servizio di assistenza domiciliare per tipologie di pazienti , , , , , , , , , , , , , , , , ,18 0,00 DRG 414: sindromi Cronici valori medi Avanzati valori medi croniche senza complicanze mieloproliferative DGR 404: leucemie non acute senza complicanze Dimissioni protette valori medi DRG 413: sindromi Terminali valori medi mieloproliferative croniche con complicanze Terminali a maggiore intensità trasfusionale Avanzati a maggiore intensità trasfusionale DGR 403: leucemie non acute con complicanze Dimissioni protette a maggiore intensità trasfusionale linfoidi o mieloidi DGR 473: leucemie acute Costi medi mensili del servizio ASDOM Costi mensili ASDOM (pazienti più intensivi Valori DRG In considerazione del valore del DRG massimo ( ), previsto per le leucemie acute linfoidi e mieloidi, di gran lunga superiore come importo rispetto agli altri DRG, appare particolarmente opportuno calcolare separatamente i costi ASDOM medi previsti per i pazienti in fase avanzata, terminale o in dimissioni protette, affetti da leucemie acute linfoidi o mieloidi (tab. 4).
6 Tab. 4: costi medi mensili dei pazienti ASDOM affetti da leucemie acute linfoidi e mieloidi Tipologie di Costi del Costi dei Costi delle Costi del Totale costi pazienti personale farmaci trasfusioni laboratorio Terminali 1.976, , ,96 43, ,96 Terminali più intensivi 5.246, , ,03 85, ,03 Avanzati 1.352, ,16 671,76 36, ,18 Avanzati più intensivi 2.506, , ,21 69, ,64 Dim. Protette 631, ,24 188,72 22, ,07 Dim. Protette più intensivi 3.752, , ,10 102, ,31 Dall analisi del database pazienti emerge un evidente differenza tra i costi medi mensili calcolati e il valore del DRG menzionato. Anche i valori massimi, registrati per i pazienti più intensivi, risultano sensibilmente inferiori, situazione economicamente vantaggiosa per il Servizio Sanitario rispetto al ricovero ospedaliero. 3.2 Ricadute economiche sulla compagine sociale (famiglia) Per avere una valutazione dettagliata del reale impatto economico dell assistenza domiciliare sulla società (struttura sanitaria e famiglia) è necessario considerare attentamente i costi inerenti tutti quei servizi che, non più a carico dell ospitalità, ricadono sulla famiglia del malato, vera e propria fornitrice di finanziamenti e servizi. Come è stato evidenziato dalle testimonianze della famiglia del malato e dai malati stessi l utilizzo di un caregiver esterno costituisce il principale cost driver del processo assistenziale per la famiglia. In particolare il costo mensile lordo di un badante con disponibilità 24*24h (esclusi costi di vitto e alloggio) ammonta a ; tale costo scende a mensili per una disponibilità di 8 ore al giorno. Nel conteggio dei dati si è tenuto conto di un impiego di questa persona per 8 ore giornaliere, ma dall'indagine risulta come spesso il bisogno di assistenza sia superiore alle 8 ore, e che l'elevato costo di tale soluzione impedisca la sua adozione nella misura necessaria. Questo implica che un famigliare sia spesso costretto a ridimensionare il proprio orario di lavoro con un ulteriore aggravio economico che pesa sulla famiglia. I costi per l'acquisto di farmaci e dispositivi medici necessari al malato, seppur rilevanti, sono in gran parte rimborsati dal Sistema Sanitario, e quindi non costituiscono una spesa eccessiva per la famiglia. La necessità di apportare modifiche strutturali all'abitazione, all'arredamento, l'acquisto di particolari indumenti che consentano la malato di prendere parte al progetto di Ospedalizzazione Integrata, seppur costituiscano un importante impegno economico, non sono state quantificate dagli intervistati, a differenza invece di aumenti riscontrabili nei costi di telefonia e di consumo di corrente elettrica direttamente imputabili alla presenza del malato nell'abitazione.
7 Tab. 5: voci di costo sostenute dalle famiglie e importi medi mensili SPESE SOSTENUTE Badante COSTO MEDIO MENSILE (8 ore giornaliere) Accertamenti 110 Trasporto del paziente 250 Telefono 50 Elettricità 60 Alimenti specifici 53 Farmaci 154,72 Indumenti, modifiche strutturali della casa, arredo Dichiarate ma non specificate TOTALE: 2027,72 5% 10% 18% 67% BADANTE TELEFONO+ELETTRICITA' ACCERTAMENTI+TRASPORTO ALIMENTI+FARMACI Fig. 4: percentuali di costo a carico delle famiglie (medie mensili) Per quanto riguarda la valutazione dei costi derivanti dal mancato guadagno del paziente e del famigliare che lo accudisce, è stato possibile fare una stima indicativa, di 292 mensili. Tale stima deve però tener conto del fatto che il campione rispondente la quesito era composto prevalentemente da pensionati e non da lavoratori in attivo. Ai costi sopra indicati vanno aggiunte tutte quelle spese che non è stato possibile quantificare: le
8 spese per il soggiorno in albergo del famigliare durante i ricoveri del paziente e dei relativi trasporti. 3.3 Le testimonianze Il 100% dei malati e il 100% dei caregiver dichiara di preferire il regime di Ospedalizzazione Domiciliare rispetto al ricovero ospedaliero Dal punto di vista dell ammalato la soluzione domiciliare si rivela essere garante, oltre che di una appropriata cura e terapia, anche di alcuni aspetti che nell esperienza ospedaliera non sempre possono essere garantiti: una spiccata attenzione all individualità della persona malata e del suo contesto, dove la possibilità di dialogare con infermieri e medici è finalmente possibile, e soprattutto è possibile farlo in un atmosfera di collaborazione e comprensione che solo in un ambiente domestico consente. Anche a fronte di un impegno personale maggiore rispetto all ospedalizzazione, il caregiver e la sua famiglia affermano di preferire senza ombra di dubbio questa soluzione rispetto a quella più tradizionale del ricovero ospedaliero. Queste evidenze mostrano chiaramente come poter contare su un aiuto costante e qualificato, si riveli essere un sostegno fondamentale, nonché un sollievo da uno stress notevole quale quello di doversi far carico della responsabilità totale del malato gestendo una situazione che per molti aspetti sfugge al controllo e alla comprensione del famigliare. COMMENTI RIPORTATI DAGLI INTERVISTATI lo stare a casa di mia moglie mi da più tranquillità perché rimane nel suo ambiente e dal punto di vista emotivo ritengo sia meglio mi sono resa conto anche con l'aiuto di colleghi, di poter (...) molte cure anche domicilio senza rischiare l'inutile trauma del ricovero da mi a madre sempre rifiutato preferisco che rimanga a casa perché c'è il supporto dell'assistente domiciliare è sempre stato il suo terrore di essere ricoverata nel momento in cui non fosse più stata in grado di decidere a domicilio perché rimango nel mio ambiente naturale e si instaura un rapporto più umano e più intimo con medici e infermieri per la tranquillità A casa mi sento più tranquilla, seguita e ascoltata 4 Conclusione Alla luce di tutte le testimonianze raccolte sia tra i pazienti che tra i loro famigliare emerge con indiscutibile chiarezza la preferenza espressa unanimemente da tutti gli interpellati per la soluzione domiciliare. Tale soluzione consente in fatti di salvaguardare contemporaneamente l'accuratezza terapeutica (tempestività degli interventi, adeguatezza delle cure, efficienza degli operatori) e in aggiunta consente di ottenere una serie di vantaggi che in ospedale non sembra possibile ottenere - rapporto più diretto e
9 umano con gli operatori, degenza nel proprio ambiente accogliente, ed una maggiore intimità. Un elemento di particolare rilevanza è appunto la forte adesione a questa modalità assistenziale espressa oltre che dai pazienti, anche dai famigliari. Per loro infatti la scelta della domiciliarizzazione della cura comporta il doversi far carico di incombenze economiche e organizzative molto importanti. Tali difficoltà sembrano però secondarie rispetto alla possibilità di gestire con la domiciliarizzazione della cura la malattia del congiunto in modo più "umano" rispetto a quanto possibile nella struttura ospedaliera grazie a un facilitato contatto con medici e infermieri. Emerge altrettanto chiaramente in questo quadro la presenza di un elemento chiave che insieme al caregiver famigliare permette materialmente la messa in atto del progetto dell Ospedalizzazione Domiciliare: un badante "caregiver esterno" alla famiglia che possa supportare l'attività di cura del malato. Tale attività infatti comporta un carico di assistenza elevato, oltre che ad un impegno fisico e psicologico difficilmente sostenibile individualmente. L'assistenza di un badante è però la voce di costo più importante nel bilancio dell Ospedalizzazione Domiciliare, e dato il forte impatto che ha sull economia della famiglia interessata, spesso non può essere adottata nella misura necessaria. Il costo di tale soluzione non permette infatti di fare affidamento sulla figura del collaboratore per tutto il tempo necessario (più di 8 ore sino a 24 ore continuative), e la mancanza di un sostegno economico da parte del Sistema Assistenziale, sostegno invece che è presente in alcuni paesi europei 1, implica comunque un pesante impegno per il familiare che si traduce in un grande investimento non solo economico o di tempo, ma spesso anche di salute: la vicinanza emotiva con l ammalato ed il continuo bisogno assistenziale incidono sensibilmente sullo stato di salute del familiare implicato. Dall'analisi emerge dunque come l'ospedalizzazione Domiciliare si proponga come una soluzione sostenibile dal punto di vista economico e organizzativo per il Sistema Assistenziale, efficace dal punto di vista medico, ed estremamente gradita sia ai malati che ai loro famigliari. Non bisogna però incorrere nel rischio di affidare in toto l'onere economico che tale scelta comporta alle famiglie degli assistiti, che si sobbarcano di costi e carichi assistenziali estremamente onerosi. Sarebbe auspicabile che in Italia, così come accade ad esempio in Francia, il sistema politico centrale o regionale prevedesse dei contributi economici che possano integrare le spese sostenute dai famigliari per assicurare loro la possibilità di ricorrere alla collaborazione di un badante a pagamento nella misura necessaria a consentire il corretto accudimento del malato e il recupero di uno stile di vita dignitoso. 1 Si rimanda per questo all'articolo pubblicato su Prospettive Mediche, numero 2/3 del 2004 Uno sguardo all Europa, di Marini Porrini
CENTRO RESIDENZIALE CURE PALLIATIVE - HOSPICE SAN MARCO -
CENTRO RESIDENZIALE CURE PALLIATIVE - HOSPICE SAN MARCO - PERCORSO ASSISTENZIALE PER PAZIENTI TERMINALI Indice 2 1. Premessa 3 2. Attività dell Hospice San Marco 3 3. Obiettivi 4 4. Criteri di Ammissione
DettagliAssistenza Domiciliare nelle persone con BPCO
Assistenza Domiciliare nelle persone con BPCO Roma, 31 maggio 2012 Le Richieste Sempre più pazienti sono affetti da malattie croniche con un aumento della sopravvivenza in ogni fascia di età I cittadini
DettagliComune di San Martino Buon Albergo
Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE
DettagliLABORATORIO PERMANENTE di NARRAZIONE AUTOBIOGRAFICA NEFROLOGIA E DIALISI PERITONEALE OSPEDALE SAN PAOLO SAVONA ASL2
LABORATORIO PERMANENTE di NARRAZIONE AUTOBIOGRAFICA NEFROLOGIA E DIALISI PERITONEALE OSPEDALE SAN PAOLO SAVONA ASL2 La narrazione autobiografica come progetto di cura nei pazienti uremici cronici L idea
DettagliIL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE
IL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE Il presente documento, presentato in V commissione in occasione dell audizione del 23 settembre, si compone di due parti: Introduzione e
DettagliCaratteristiche dell indagine
L indagine condotta dall Associazione Vivere senza dolore Negli ultimi mesi si è parlato spesso di dolore in vari contesti, dove è stato possibile ascoltare la voce di esperti, medici, politici, aziende
DettagliQUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI
QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI L ACCREDITAMENTO INTERNAZIONALE ALL ECCELLENZA Fondazione Poliambulanza ha ricevuto nel dicembre 2013 l accreditamento internazionale all eccellenza da parte di
DettagliGli interventi delle professioni sanitarie
Gli interventi delle professioni sanitarie 19 febbraio 2015 Dott. BALDINI CLAUDIO Direttore UOC Direzione Professioni Sanitarie Territoriali ASL 11 EMPOLI 23/02/2015 1 Secondo me la missione delle cure
DettagliDELIBERAZIONE N. 5/31 DEL 11.2.2014. Istituzione della rete per la terapia del dolore della Regione Sardegna.
Oggetto: Istituzione della rete per la terapia del dolore della Regione Sardegna. L Assessore dell'igiene e Sanità e dell'assistenza Sociale ricorda che la legge 15 marzo 2010, n. 38, tutela il diritto
DettagliDELIBERAZIONE N. 33/32. Istituzione della rete di cure palliative della d
32 Oggetto: Istituzione della rete di cure palliative della d Regione Sardegna. L Assessore dell'igiene e Sanità e dell'assistenza Sociale ricorda che la legge 15 marzo 2010, n. 38, tutela il diritto del
DettagliConvegno SItI CURE PRIMARIE TRA MITO E REALTA : IL RUOLO DEI PROFESSIONISTI 13 novembre 2009 Bergamo
Convegno SItI CURE PRIMARIE TRA MITO E REALTA : IL RUOLO DEI PROFESSIONISTI 13 novembre 2009 Bergamo L esperienza dell Azienda Sanitaria Locale della provincia di Varese ALCUNE CONSIDERAZIONI La creazione
DettagliIndagine e proposta progettuale
Indagine e proposta progettuale Silver CoHousing Condividere. Per affrontare positivamente crisi economica e mal di solitudine della terza età Direzione della ricerca: Sandro Polci E noto che la popolazione
DettagliIndagine qualita percepita
Sistema di Gestione per la Qualità - Ospedale M. G. Vannini Report sulla qualità percepita OSPEDALE M. G. VANNINI Direttore Sanitario Dott.ssa Maura Moreschini Sistema qualità certificato UNI EN ISO 9001:2008
DettagliSTATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE
STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE Titolo 3 - PROGRAMMAZIONE E SVILUPPO DELLA RETE PEDIATRICA REGIONALE Art. 20 - Art. 21 - Art. 22 - Art. 23 - Art. 24 - Art. 25 - Verso
DettagliIl Comune per le demenze: che cosa fa
Il Comune per le demenze: che cosa fa Roberta Papi Assessore Politiche Sociosanitarie Comune di Genova La demenza non colpisce solo il paziente, ma tutta la sua famiglia, sulla quale grava l enorme carico
DettagliSistema Informativo per il monitoraggio dell Assistenza Domiciliare (SIAD)
Sistema Informativo per il monitoraggio dell Assistenza Domiciliare (SIAD) INDICATORI SIAD - SISTEMA ASSISTENZA DOMICILIARE Schede descrittive degli Indicatori per la lettura integrata dei fenomeni sanitari
DettagliUN SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE MODERNO, EQUO, SOSTENIBILE E UNIVERSALE
UN SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE MODERNO, EQUO, SOSTENIBILE E UNIVERSALE - 1 - Il SSN è un valore per tutti gli italiani. Concorrere a migliorarlo continuamente è un impegno di tutti: Medici, Pazienti,
Dettaglidella manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.
L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono
DettagliIL PROCESSO DI BUDGETING. Dott. Claudio Orsini Studio Cauli, Marmocchi, Orsini & Associati Bologna
IL PROCESSO DI BUDGETING Dott. Claudio Orsini Studio Cauli, Marmocchi, Orsini & Associati Bologna Il processo di budgeting Il sistema di budget rappresenta l espressione formalizzata di un complesso processo
DettagliIl servizio di Cure Palliative
TAVOLA ROTONDA: LA RETE DEI SERVIZI Il servizio di Cure Palliative Alessandro.Fedrizzi@apss.tn.it Servizio cure palliative UOAP Distretto della Vallagarina (Trento) 1 LE CURE PALLIATIVE SONO. 2 Le CP sono
DettagliL integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale
L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale Vito Petrara Principi di riferimento per l assistenza I principi di riferimento
DettagliIL diabetico. Gestione condivisa. Claudio Marengo Marco Comoglio Andrea Pizzini
IL diabetico anziano Gestione condivisa Claudio Marengo Marco Comoglio Andrea Pizzini SEEd srl C.so Vigevano, 35-10152 Torino Tel. 011.566.02.58 - Fax 011.518.68.92 www.edizioniseed.it info@seed-online.it
DettagliSCELTA DELL APPROCCIO. A corredo delle linee guida per l autovalutazione e il miglioramento
SCELTA DELL APPROCCIO A corredo delle linee guida per l autovalutazione e il miglioramento 1 SCELTA DELL APPROCCIO l approccio all autovalutazione diffusa può essere normale o semplificato, a seconda delle
DettagliIndagine conoscitiva sulla comunicazione all interno dell Azienda ASL Latina
Indagine conoscitiva sulla comunicazione all interno dell Azienda ASL Latina La U.O.S.D. Comunicazione Integrata Aziendale, in collaborazione con l Università La Sapienza di Roma (CdL Scienze Magistrali
DettagliSCUOLA PRIMARIA STATALE 3 CIRCOLO G. CAIATI
SCUOLA PRIMARIA STATALE 3 CIRCOLO G. CAIATI Analisi dei dati relativi al questionario di valutazione sulla qualità dell integrazione scolastica degli alunni con disabilità. Progetto ICF Dal modello ICF
DettagliIl modello veneto di Bilancio Sociale Avis
Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Le organizzazioni di volontariato ritengono essenziale la legalità e la trasparenza in tutta la loro attività e particolarmente nella raccolta e nell uso corretto
DettagliLegge Regionale 23 Novembre 2006, n. 20. Istituzione del fondo regionale per la non autosufficienza. (BUR N. 34 del 9 dicembre 2006)
Legge Regionale 23 Novembre 2006, n. 20. Istituzione del fondo regionale per la non autosufficienza. (BUR N. 34 del 9 dicembre 2006) Art.1 (Oggetto e finalità) 1. La Regione con la presente legge, in armonia
DettagliN II. 4. A di Prot. Servizio Infermieristico N 585 dd. 19 ottobre 05 Reg. Del.
N II. 4. A di Prot. Servizio Infermieristico N 585 dd. 19 ottobre 05 Reg. Del. Oggetto: costituzione della Commissione per la promozione del nursing abilitante, dell infermiere di famiglia e di comunità,
DettagliRuolo della famiglia nella gestione della disabilità
Associazione Culturale G. Dossetti MALATTIE RARE E DISABILITA Palazzo Marini Camera dei Deputati Roma,1 Dicembre 2006 Ruolo della famiglia nella gestione della disabilità Anna Maria Comito Presidente COFACE-Handicap
DettagliNOTA A CURA DEL SERVIZIO POLITICHE FISCALI E PREVIDENZIALI DELLA UIL UN OPERAZIONE VERITA SULLA GESTIONE FINANZIARIA DEI FONDI PENSIONE
NOTA A CURA DEL SERVIZIO POLITICHE FISCALI E PREVIDENZIALI DELLA UIL UN OPERAZIONE VERITA SULLA GESTIONE FINANZIARIA DEI FONDI PENSIONE Le ultime settimane sono caratterizzate da una situazione non facile
DettagliMedici a laboratori clinici: quale rapporto e livello di comunicazione?
RILEVAZIONI Medici a laboratori clinici: quale rapporto e livello di comunicazione? I risultati da un indagine condotta in Puglia su un campione di medici di base Francesca Di Serio * I dati raccolti negli
DettagliSviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012
Pagina 1 di 6 Sviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012 Il presente documento è inteso a suggerire una allocazione ottimale dei pazienti che non
DettagliIL PERSONALE DI STUDIO MEDICO. Dr. Filippo Capriotti 11 ottobre 2011 JESI Ospedale Murri
IL PERSONALE DI STUDIO MEDICO Dr. Filippo Capriotti 11 ottobre 2011 JESI Ospedale Murri PARTE GENERALE Il personale, collaboratore di studio ed infermieristico, risultano essere una risorsa preziosa per
DettagliArea Persone Anziane. Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS
Area Persone Anziane Num. Scheda 1 TITOLO AZIONE o o Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS OBIETTIVI Scopo del servizio è permettere agli anziani, parzialmente o totalmente non
DettagliL infermiere al Controllo di Gestione
L infermiere al Controllo di Gestione Una definizione da manuale del Controllo di gestione, lo delinea come l insieme delle attività attraverso le quali i manager guidano il processo di allocazione e di
DettagliArea Marketing. Approfondimento
Area Marketing Approfondimento CUSTOMER SATISFACTION COME RILEVARE IL LIVELLO DI SODDISFAZIONE DEI CLIENTI (CUSTOMER SATISFACTION) Rilevare la soddisfazione dei clienti non è difficile se si dispone di
DettagliRisultati dell indagine per la rilevazione del grado di soddisfazione del Centro Diurno Disabili del Comune di Calolziocorte
Risultati dell indagine per la rilevazione del grado di soddisfazione del Centro Diurno Disabili del Comune di Calolziocorte 01 A cura di Àncora Servizi Premessa metodologica Àncora Servizi, in collaborazione
DettagliCOMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)
COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA
DettagliANALISI DEI SERVIZI DI ASSISTENZA DOMICILIARE FORNITI AI PAZIENTI CON MALATTIA DI HUNTINGTON (ASADMDH)
1 ANALISI DEI SERVIZI DI ASSISTENZA DOMICILIARE FORNITI AI PAZIENTI CON MALATTIA DI HUNTINGTON (ASADMDH) Gentile Signora/e, Gioia Jacopini*, Paola Zinzi**, Antonio Frustaci*, Dario Salmaso* *Istituto di
DettagliSistema Informativo per il monitoraggio dell Assistenza Domiciliare (SIAD)
Sistema Informativo per il monitoraggio dell Assistenza Domiciliare (SIAD) INDICATORI SIAD - SISTEMA ASSISTENZA DOMICILIARE Schede descrittive degli Indicatori per la lettura integrata dei fenomeni sanitari
DettagliCAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. Disposizioni in materia di ospedalizzazione domiciliare per i malati terminali N. 2739
Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 2739 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato CARLUCCI Disposizioni in materia di ospedalizzazione domiciliare per i malati terminali Presentata
DettagliDIPARTIMENTO ONCOLOGICO DELLA PROVINCIA DI PAVIA DOCUMENTO DI ANALISI E INDIRIZZO TRIENNALE
DIPARTIMENTO ONCOLOGICO DELLA PROVINCIA DI PAVIA DOCUMENTO DI ANALISI E INDIRIZZO TRIENNALE INDICE PREMESSA ANALISI DELLE CRITICITA' TERRITORIALI AREE PRIORITARIE DI INTERVENTO NEL RISPETTO DEGLI INDIRIZZI
DettagliFranca Savia Coordinatore Infermieristico SOC Oncologia ASL VCO Torino 2 Aprile 2014
Franca Savia Coordinatore Infermieristico SOC Oncologia ASL VCO Torino 2 Aprile 2014 Il cancro uno tzunami Percorsi assistenziali che coinvolgono tutto il processo di accompagnamento al paziente e alla
DettagliIl programma si compone di due ricerche internazionali sulle valutazioni legate all assistenza degli individui affetti da tali patologie.
Keeping Care Complete Sintesi dei risultati internazionali Keeping Care Complete ha l obiettivo di esaminare e creare consapevolezza circa le questioni emotive e sociali associate al trattamento e all
DettagliALLEGATO B. Nel corso degli anni il monitoraggio ha previsto nelle diverse annualità:
ALLEGATO B Il modello di monitoraggio Il gruppo di Progetto di PQM, nell anno scolastico 2010-2011 ha costituito un gruppo di lavoro tecnico composto dal gruppo di progetto stesso e dai ricercatori dei
DettagliEducazione terapeutica a malati sottoposti a chemioterapia che presentano nausea e vomito.
Progetto ET Formazione in educazione per infermieri in oncologia I livello Educazione terapeutica a malati sottoposti a chemioterapia che presentano nausea e vomito. Progetto educativo presentato da Graziella
DettagliIl ruolo delle Aziende ULSS nel garantire prestazioni, sviluppare innovazione, promuovere buone prassi
Il ruolo delle Aziende ULSS nel garantire prestazioni, sviluppare innovazione, promuovere buone prassi Dott. Fortunato Rao, Direttore Generale Azienda ULSS 16, Regione del Veneto DECRETO LEGISLATIVO 6
DettagliEgregio Dirigente, INVALSI Villa Falconieri - Via Borromini, 5-00044 Frascati RM tel. 06 941851 - fax 06 94185215 www.invalsi.it - c.f.
Egregio Dirigente, Le scrivo per informarla che sono state avviate le procedure per la realizzazione della rilevazione degli apprendimenti degli studenti per l anno scolastico 2009/10 nell ambito del Servizio
DettagliL ESPERIENZA DI ASL BERGAMO
BUONGIORNO CReG: UN PROGETTO INNOVATIVO PER MIGLIORARE LA GESTIONE TERRITORIALE DELLA CRONICITÀ L ESPERIENZA DI ASL BERGAMO Mara Azzi, Direttore Generale ASL BERGAMO ASL BERGAMO POPOLAZIONE RESIDENTE SUDDIVISA
DettagliMODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.
ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico
DettagliCorso di Formazione per Operatore Socio-Sanitario Complesso Integrato Columbus - Anno 2014
Corso di Formazione per Operatore Socio-Sanitario Complesso Integrato Columbus - Anno 2014 Lezione 8 Interventi socio assistenziali nell anziano Docenti: Claudia Onofri Ivana Palumbieri L invecchiamento
DettagliQuestionario conoscitivo ALSO
Questionario conoscitivo ALSO Nello scorso mese di giugno è stata costituita a Gravedona un organizzazione di volontariato denominata : ASSOCIAZIONE LARIANA SOSTEGNO ONCOLOGICO (ALSO) camminiamo insieme.
DettagliExcursus legislativo sulla palliazione. Francesca Nardi Assistenti Sociali e Psicologi a confronto sui temi di fine vita e palliazione 19 Aprile 2011
Excursus legislativo sulla palliazione Francesca Nardi Assistenti Sociali e Psicologi a confronto sui temi di fine vita e palliazione 19 Aprile 2011 1 Legge 39/99 Stabilisce l adozione di un programma
DettagliIl 65% dei pazienti seguiti dagli psichiatri italiani soffre di schizofrenia, il 29% di disturbo bipolare e il 5% di disturbo schizoaffettivo.
Keeping Care Complete Psychiatrist Survey Focus sull Italia Background Obiettivo dell indagine Keeping Care Complete è comprendere - in relazione alle malattie mentali gravi - quale ruolo e quale influenza
Dettagli154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363
154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363 Protocollo d intesa Costituzione di un Centro regio nale per la promozione e lo sviluppo dell auto
DettagliREGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 44/ 12 DEL 31.10.2007
DELIBERAZIONE N. 44/ 12 Oggetto: Aumento del numero massimo di strisce per autocontrollo della glicemia concedibili gratuitamente ai pazienti diabetici in età pediatrica e adolescenziale. L Assessore dell
DettagliAllegato B) PROCEDURA PER LA GESTIONE AZIENDALE DEI CASI DI EVENTI SENTINELLA 1. PREMESSA E INDICAZIONI GENERALI
Allegato B) PROCEDURA PER LA GESTIONE AZIENDALE DEI CASI DI EVENTI SENTINELLA 1. PREMESSA E INDICAZIONI GENERALI In base alla delibera della Giunta Regionale N 225 del 3/4/2006, la direzione sanitaria
DettagliRapporto di indagine con interviste ai volontari delle associazioni partecipanti a Riguardiamoci il Cuore 2011
Rapporto di indagine con interviste ai volontari delle associazioni partecipanti a Riguardiamoci il Cuore 2011 Presentazione Si presenta l indagine qualitativa, effettuata con interviste, nel mese di luglio
DettagliRegolamento Comunale per l accesso in Casa Protetta di Anziani non-autosufficienti
Regolamento Comunale per l accesso in Casa Protetta di Anziani non-autosufficienti UTENZA DELLA CASA PROTETTA Art. 1. Utenti della Casa Protetta del Comune di Rubiera sono gli anziani non autosufficienti
DettagliRidurre i rischi. Ridurre i costi. Migliorare i risultati.
Ridurre i rischi. Ridurre i costi. Migliorare i risultati. Servizi di approvvigionamento professionale. Essere più informati, fare scelte migliori. Supplier Management System delle Communities (CSMS) Prequalifiche
DettagliIl Caregiver: figura cardine per la sostenibilità della presa in carico del paziente complesso
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTA DI MEDICINA E CHIRURGIA Il Caregiver: figura cardine per la sostenibilità della presa in carico del paziente complesso Maria Angela Becchi Taranto
DettagliGUIDA AI SERVIZI ASSISTENZIALI
GUIDA AI SERVIZI ASSISTENZIALI FASIE è una associazione senza scopo di lucro che persegue lo scopo di garantire ai propri assistiti trattamenti sanitari integrativi del Servizio Sanitario Nazionale. Inoltre,
DettagliProgetto Nazionale di Cure Palliative Pediatriche
Progetto Nazionale di Cure Palliative Pediatriche Ecco la proposta della Fondazione Maruzza Lefebvre D Ovidio, della fondazione Livia Benini, di altre Fondazioni ed Associazioni Italiane e successivamente
DettagliCONTA SU DI ME. Volontari in emergenza (Ospedale, Domicilio, Scuola)
CONTA SU DI ME Volontari in emergenza (Ospedale, Domicilio, Scuola) CASINA DEI BIMBI Dal 2001 l Associazione Casina dei Bimbi Onlus opera nel territorio delle province di Reggio Emilia, Modena e Parma
DettagliALZHEIMER ED ANZIANI CON DETERIORAMENTO COGNITIVO ASSISTENZA DOMICILIARE E CENTRO
ALZHEIMER ED ANZIANI CON DETERIORAMENTO COGNITIVO ASSISTENZA DOMICILIARE E CENTRO 1. Continuità dell intervento X Nuovo ( Centro diurno) X In continuità con servizio già attivato ( Assistenza Domiciliare)
DettagliPercorsi di cura e assistenza tra ospedale e territorio: Il ruolo dei professionisti della sanità a supporto della conciliazione famiglia - lavoro
Percorsi di cura e assistenza tra ospedale e territorio: Il ruolo dei professionisti della sanità a supporto della conciliazione famiglia - lavoro Nuove forme di presa in carico infermieristica per accogliere
DettagliRapporto dal Questionari Insegnanti
Rapporto dal Questionari Insegnanti SCUOLA CHIC81400N N. Docenti che hanno compilato il questionario: 60 Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il Questionario Insegnanti ha l obiettivo di rilevare la
DettagliAGENZIA REGIONALE SANITARIA DELLA CAMPANIA - ARSan Direttore Generale Prof. Tonino Pedicini
AGENZIA REGIONALE SANITARIA DELLA CAMPANIA - ARSan Direttore Generale Prof. Tonino Pedicini Assessorato Sanità Regione Campania Stato vegetativo e Stato di minima coscienza Fase post ospedaliera Percorsi
DettagliAssociazione Italiana Corporate & Investment Banking. Presentazione Ricerca. Il risk management nelle imprese italiane
Associazione Italiana Corporate & Investment Banking 02.36531506 www.aicib.it aicib@unicatt.it Presentazione Ricerca Il risk management nelle imprese italiane AICIB Associazione Italiana Corporate & Investment
DettagliINRCA ISTITUTO DI RICOVERO E CURA A CARATTERE SCIENTIFICO DIREZIONE SCIENTIFICA EVENTO FORMATIVO
INRCA ISTITUTO DI RICOVERO E CURA A CARATTERE SCIENTIFICO DIREZIONE SCIENTIFICA EVENTO FORMATIVO Le visite infermieristiche domiciliari preventive per il paziente affetto da malattia di Alzheimer e del
DettagliConsenso Informato e Privacy
Consenso Informato e Privacy Consenso e Privacy sono le basi fondanti del moderno concetto di Medicina e una cura di qualità non può prescindere da essi, così come la stessa etica e deontologia degli interventi
DettagliProtocollo d Intesa. tra
Allegato 1 delib. As n. 2_2015 Protocollo d Intesa tra l Associazione ONLUS La vita oltre lo specchio, il Comune di Pisa, la Società della Salute di Pisa e l Azienda USL 5 di Pisa. PREMESSO - che nel Gennaio
DettagliRegistro delle associazioni e degli enti che operano a favore degli immigrati - Prima sezione Attività 2014
Direzione Generale dell Immigrazione e delle Politiche di Integrazione Divisione II Registro delle associazioni e degli enti che operano a favore degli immigrati - Prima sezione Attività 2014 A cura della
DettagliLa Health Related Quality of Life (HRQoL): analisi dell evoluzione di un concetto
La Health Related Quality of Life (HRQoL): analisi dell evoluzione di un concetto F. Ierardi*, L. Gnaulati*, F. Maggino^, S. Rodella*, E. Ruviglioni^ *Agenzia Regionale di Sanità della Toscana Osservatorio
DettagliBOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 43 DEL 18 SETTEMBRE 2006
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 43 DEL 18 SETTEMBRE 2006 REGIONE CAMPANIA - Giunta Regionale - Seduta del 3 agosto 2006 - Deliberazione N. 1337 - Area Generale di Coordinamento N. 20 -
DettagliREGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA AZIENDA SANITARIA LOCALE N. 2 OLBIA DELIBERAZIONE DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO N. 466 DEL 22/04/2015
REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA AZIENDA SANITARIA LOCALE N. 2 OLBIA DELIBERAZIONE DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO N. 466 DEL 22/04/2015 OGGETTO: Approvazione "Progetto di Sviluppo delle cure domiciliari
DettagliLa riforma del servizio di distribuzione del
CReSV Via Röntgen, 1 Centro Ricerche su Sostenibilità e Valore 20136 Milano tel +39 025836.3626 La riforma del servizio di distribuzione del 2013 gas naturale In collaborazione con ASSOGAS Gli ambiti territoriali
DettagliUNA CASA SPECIALE per l accoglienza di famiglie con bambini che necessitano di cure sanitarie presso l ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma
UNA CASA SPECIALE per l accoglienza di famiglie con bambini che necessitano di cure sanitarie presso l ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma Anno 2015 CHI SIAMO - SOS Villaggi dei Bambini SOS Villaggi
DettagliLO SAPEVI? Le cure al malato inguaribile e il supporto alla sua famiglia sono un diritto e sono gratuite. Federazione Cure Palliative Onlus
LO SAPEVI? Le cure al malato inguaribile e il supporto alla sua famiglia sono un diritto e sono gratuite Federazione Cure Palliative Onlus Cure Palliative - Definizione Le Cure Palliative sono la cura
DettagliAZIENDA PROVINCIALE PER I SERVIZI SANITARI
Provincia Autonoma di Trento AZIENDA PROVINCIALE PER I SERVIZI SANITARI Trento via Degasperi 79 VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE Reg. delib. n. 271 2014 OGGETTO: Approvazione del documento
DettagliCOMUNE DI RIPOSTO Provincia di Catania. Regolamento per l affidamento familiare dei minori
COMUNE DI RIPOSTO Provincia di Catania Regolamento per l affidamento familiare dei minori Adottato con deliberazione consiliare n 41 del 16/03/2000 COMUNE DI RIPOSTO Provincia di Catania Regolamento per
DettagliPARTE III LA VALUTAZIONE DELLA CAPACITà DI PERSEGUIMENTO
PARTE III LA VALUTAZIONE DELLA CAPACITà DI PERSEGUIMENTO Delle strategie REGIONALI (B) a cura di Sara Barsanti Introduzione L area di valutazione del conseguimento delle strategie regionali (area B) ha
DettagliRuolo del Medico nell Assistenza Sanitaria di base. Prof. A. Mistretta
Ruolo del Medico nell Assistenza Sanitaria di base Prof. A. Mistretta Il medico di medicina generale (MMG) Garantisce l assistenza sanitaria Si assicura di promuovere e salvaguardare la salute in un rapporto
DettagliLe Cure Domiciliari per i Malati con Problemi Ematologici
Le Cure Domiciliari per i Malati con Problemi Ematologici Claudio Cartoni Cure Palliative, Ematologia Policlinico Umberto I, Roma Associazione contro le Leucemie, Linfomi e Mieloma DESTINATARI E SETTING
DettagliCasa di Cura privata Villa Silvana - Aprilia U.O. Cure Palliative- Hospice
Casa di Cura privata Villa Silvana - Aprilia U.O. Cure Palliative- Hospice Responsabile Medico: Medici di Reparto: Caposala: Dott. Alberto SINISCALCHI Dott. Andrea LIGUORI Dott. Gian Paolo SPINELLI Sig.ra
DettagliProposta di implementaziome del sistema qualità in cardiologia. Dott. A. Gandolfo
Proposta di implementaziome del sistema qualità in cardiologia Dott. A. Gandolfo Sistema Qualità Il Sistema Qualità è un sistema di gestione che ha lo scopo di tenere sotto controllo i processi di una
DettagliCure Domiciliari. Corso Elettivo Malato a casa 23 gennaio 2012
Cure Domiciliari Corso Elettivo Malato a casa 23 gennaio 2012 DEFINIZIONE DELLE CURE DOMICILIARI Le cure domiciliari consistono in trattamenti medici, infermieristici, riabilitativi, prestati da personale
DettagliL analisi del welfare nelle Valli Bresciane per un nuovo sistema d offerta dei servizi alla persona
L analisi del welfare nelle Valli Bresciane per un nuovo sistema d offerta dei servizi alla persona Focus sulla VALLE CAMONICA Socialis, Università degli Studi di Brescia Brescia, 10 dicembre 2014 1 Premessa
DettagliCittà di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE
Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Allegato Delibera Giunta Comunale n. 110 del 19 maggio 2014 1) Caratteristiche generali del sistema
DettagliLa continuità assistenziale: il modello PAI. Divisione Oncologia Medica
La continuità assistenziale: il modello PAI LIVIA DE SIO Divisione Oncologia Medica ACO A.C.O. SanFilippoNeriRoma RETE SANITARIA IN ONCOLOGIA: obiettivi Presa in carico del paziente in modo globale Riconoscimentoi
DettagliPEDIATRICA. dott.ssa Maria Luisa Moleti
L ASSISTENZA LASSISTENZA DOMICILIARE PEDIATRICA dott.ssa Maria Luisa Moleti Grazie ai progressi terapeutici negli ultimi decenni sempre più numerosi i bambini e adolescenti guariti da patologie oncoematologiche
DettagliDM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI
DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI Articolo 1 (Campo di applicazione) Il presente decreto si
DettagliIl moderno ruolo del medico di assistenza primaria nel sistema delle cure domiciliari distrettuali
Il moderno ruolo del medico di assistenza primaria nel sistema delle cure domiciliari distrettuali Ovidio Brignoli, MMG, Brescia (Vice-Presidente SIMG - Società Italiana di Medicina Generale) Cosa dovrebbe
DettagliProgrammazione e tempi di riparto
Laboratorio FIASO sul riparto dei fondi sanitari regionali Programmazione e tempi di riparto La ripartizione dei fondi tra le Aziende sanitarie avviene in quadro di programmazione definito dai Piani sanitari
DettagliComune di Monchio delle Corti
Comune di Monchio delle Corti PROVINCIA DI PARMA C.A.P. 43010 Tel. 0521.896521 Fax 0521.896714 Cod. Fisc. e Part. IVA 00341170348 REGOLAMENTO DI ASSISTENZA DOMICILIARE ARTICOLO 1 Il Servizio di Assistenza
DettagliINDIRIZZI ATTUATIVI DEL PROGETTO IMMIGRAZIONE BUONE PRASSI PER L AREA FIORENTINA, MODULO IMMIGRATI E LAVORO DI CURA ) PREMESSA
INDIRIZZI ATTUATIVI DEL PROGETTO IMMIGRAZIONE BUONE PRASSI PER L AREA FIORENTINA, MODULO IMMIGRATI E LAVORO DI CURA (in attuazione di quanto stabilito dalla Delibera della Giunta della Società della Salute
DettagliRuolo dell USC Cure Palliative: stato dell arte
Ruolo dell USC Cure Palliative: stato dell arte Dott. Simeone Liguori USC Cure Palliative Terapia del Dolore OO.RR. di Bergamo L USC Cure Palliative degli Ospedali Riuniti di Bergamo, svolge un ruolo importantissimo
DettagliFranco Daprà Coordinatore t.a. Distretto Sanitario S.Quirino/Gries Bolzano Mario Martignone Dirigente tecnico assistenziale Comprensorio di Bolzano
LA PESATURA DELLA COMPLESSITA ASSISTENZIALE INFERMIERISTICA A DOMICILIO: L ESPERIENZA NEL DISTRETTO SANITARIO S.QUIRINO/GRIES DI BOLZANO Franco Daprà Coordinatore t.a. Distretto Sanitario S.Quirino/Gries
DettagliPremessa Riferimenti normativi Attività socio-sanitarie ad alta integrazione sanitaria
PAGINA 1 DI 5 ALLEGATO A Attività socio-sanitarie ad alta integrazione sanitaria e prestazioni sanitarie a rilevanza sociale della Società della Salute Zona Pisana Premessa La Società della Salute Zona
DettagliRuolo del Servizio Sanitario Nazionale nel supporto alle pazienti e alle famiglie. Roma, 25 Novembre 2014. Tiziana Sabetta
Ruolo del Servizio Sanitario Nazionale nel supporto alle pazienti e alle famiglie Roma, 25 Novembre 2014 Tiziana Sabetta Nulla rende più fragile e vulnerabile una famiglia dell esordio di una malattia
Dettagli