PROVINCIA DI SAVONA PIANO PROVINCIALE DI EMERGENZA. Dicembre 2007

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1 PROVINCIA DI SAVONA SETTORE DIFESA DEL SUOLO E TUTELA AMBIENTALE SERVIZIO PROTEZIONE CIVILE PIANO PROVINCIALE DI EMERGENZA Dicembre 2007 A cura di: Dott.Geol. Franco Mazzoli - Dott.Ing. Matteo Delbuono Dott.Geol. Simona Cuttica - Dott.Geol. Fiammetta Rava PREMESSA E NORMATIVA L.R. 17/02/2000 N. 9 art.4 Competenze della PROVINCIA Mappe di Rischio PREDISPOSIZIONE Programmi Provinciali di Previsione e Prevenzione 1/3 1

2 PREMESSA E NORMATIVA L.R. 17/02/2000 N. 9 art.4.è compito della Provincia la realizzazione del Piano di Emergenza conseguente all elaborazione ed aggiornamento dei dati di rischio nel relativo ambito territoriale anche sulla base dei dati raccolti da altri Enti o Amministrazioni : Programma Provinciale di Previsione e Prevenzione Documento fondativo che definisce gli indirizzi e le procedure per la realizzazione di attività finalizzate alla riduzione del rischio 2007: 1) Analisi del sistema ambientale ed antropico di riferimento Valutazione degli strumenti di programmazione disponibili 2) Individuazione degli obiettivi del Piano 3) Definizione di un MODELLO D INTERVENTO UNIVOCO 2/3 PREMESSA E NORMATIVA Legge Regionale n 9/2000 DEFINISCE GLI AMBITI D INTERVENTO IN MATERIA DI PROTEZIONE CIVILE Rischio idrogeologico (alluvioni, frane, neve) Rischio sismico Rischio industriale derivante dalla lavorazione, stoccaggio e trasporto di sostanze pericolose Incendi boschivi ed incendi che, per natura ed estensione, acquisiscono connotazione tale da diventare evento di Protezione Civile (es. incendi d interfaccia) Ogni altra calamità che si verifichi sul territorio regionale SCENARI DI RISCHIO 3/3 2

3 STRUTTURA DEL PIANO CAPITOLO 1 CAPITOLO 2 INTRODUZIONE GENERALE ANALISI DEL TERRITORIO - Profilo amministrativo - Ambito territoriale Ottimale (A.T.O.) - Azienda Sanitaria Locale - Profilo fisico-territoriale - Assetto della popolazione - Reti di comunicazione CAPITOLO 3 - Linee elettriche e condotto interrate (oleodotti, gasdotti) - Risorse umane - Infrastrutture viarie e fabbricati ANALISI DEI RISCHI - Rischio idrogeologico - Rischio sismico - Rischio siccità - Rischio industriale - Rischio incendi boschivi - Rischio da trasporto merci pericolose - Altri tipi di rischio 1/2 STRUTTURA DEL PIANO CAPITOLO 4 SCENARI DI RISCHIO - Rischio idrogeologico - Rischio siccità - Rischio incendi boschivi - Rischio sismico - Rischio da trasporto merci pericolose - Rischio industriale CAPITOLO 5 AMBITI OMOGENEI IN RAGIONE DEI RISCHI ATTESI CAPITOLO 6 SISTEMA INFORMATIVO TERRITORIALE DELLA PROVINCIA E GESTIONE DELLE EMERGENZE - Il S.I.T. provinciale - Il sistema SIRIO - Il software DATASIEL di Protezione Civile - Il sistema di raccolta dati per la gestione dell emergenza CAPITOLO 7 PROCEDURE D INTERVENTO PER LE DIVERSE TIPOLOGIE DI RISCHIO - Procedure d intervento - Informazione alla popolazione e ai mass media - Procedure d attivazione 2/2 3

4 ANALISI DEL TERRITORIO 69 COMUNI Superficie 1545 kmq 4 COMUNITA MONTANE Abitanti Densità 183 ab/kmq Servizio Idrico Integrato (art. 8 L. 36/1994) Ambito Territoriale Ottimale A.T.O. Elemento territoriale elementare entro cui viene organizzato il servizio idrico integrato Autorità d Ambito Insieme di comuni e province di ogni A.T.O. che, nel caso ligure, operano tramite una Convenzione di Cooperazione. Gestione dei Rifiuti A.T.O. Rifiuti Competenze definite dal Piano Provinciale per la Gestione dei Rifiuti 1/3 ANALISI DEL TERRITORIO Ambito1 - Albenganese Ambito2 - Finalese Ambito3 - Valbormidese Ambito4 Savonese 2/3 4

5 ANALISI DEL TERRITORIO Le problematiche ambientali possono essere legate alle caratteristiche proprie del territorio e a come queste vengono tutelate: Geomorfologia Geologia Fenomeni erosivi Salto del meandro Il caso di Gorra 3/3 IDROGRAFIA SUPERFICIALE Corsi d acqua iscritti nell elenco delle acque pubbliche della Provincia di Savona (R.D. 11/07/1941 e D.P.R. 30/06/1954) Corsi d acqua demaniali (Regione Liguria cartografia catastale 1:5000). Carta del Reticolo Idrografico Principale TAVOLA 13 Fonte: Servizio Piani di Bacino Piano di Bacino stralcio per il Rischio Idrogeologico art. 1 comma 1 D.L. 180/1998 convertito in L. 267/98 CARTE DI PERICOLOSITÀ Carta Suscettività Dissesto di Versante TAVOLA 8 Carta Fasce di Inondabilità TAVOLA 9 1/5 5

6 IDROGRAFIA SUPERFICIALE Fonte: Servizio Piani di Bacino 2/5 IDROGRAFIA SUPERFICIALE ANALISI CONDOTTA SU ALCUNI BACINI RICADENTI ALL INTERNO DEL TERRITORIO PROVINCIALE Versante Tirrenico Fiume Centa T. Varatella T. Nimbalto T. Maremola T. Pora T. Sciusa T. Crovetto T. Segno T. Quiliano T. Letimbro T. Sansobbia T. Teiro Versante Padano Bormida di Millesimo Bormida di Pallare Bormida di Mallare Bormida di Spigno Torrente Valla Torrente Letimbro: sistemazione sotto il profilo idraulico del Torrente Letimbro prospiciente la V Cappelletta (sponda destra) Rio Coreallo, bacino del torrente Crovetto, Spotorno: imbocco della copertura Fiume Centa: localizzazione dell intervento di sistemazione delle opere idrauliche a protezione degli argini (asta terminale) 3/5 6

7 IDROGRAFIA SUPERFICIALE SITUAZIONE AL SETTEMBRE 2005 SITUAZIONE AL NOVEMBRE 2007 Regimazione acque meteoriche di provenienza autostradale Situazione dell imbocco della tombinatura Stato attuale della risagomatura dell alveo 4/5 IDROGRAFIA SUPERFICIALE Esempio di carta derivata dall analisi del territorio. Carta del censimento delle situazioni di microcriticità. 5/5 7

8 Censimento danni alluvionali ed aggiornamento del Piano Microcriticità idrauliche ed idrogeologiche Fonte dei dati: EVENTI ALLUVIONALI dichiarazione dello stato di emergenza dal Dipartimento Nazionale di Protezione Civile PROBLEMATICHE IDRAULICHE E IDROGEOLOGICHE Segnalazioni Prefettura Segnalazioni C.F.S. Segnalazioni Comunali di danno alle opere pubbliche Segnalazioni Enti Locali (Comunità Montane) Segnalazioni di Privati Servizio Protezione Civile Censimento danni alluvionali ed aggiornamento del Piano Microcriticità idrauliche ed idrogeologiche ARTICOLAZIONE del LAVORO 1) Valutazione delle segnalazioni pervenute 2) Inserimento nel database cartografico dell ubicazione e dei dati relativi alle segnalazioni pervenute Danni Alluvionali 2005 (Non ancora compresi nello studio 2005) DATA-BASE Cartografico 300 SEGNALAZIONI Danni Alluvionali 2006 Segnalazioni di problematiche idrauliche e idrogeologiche TAVOLA 1: Censimento delle segnalazioni 8

9 Censimento danni alluvionali ed aggiornamento del Piano Microcriticità idrauliche ed idrogeologiche Censimento danni alluvionali ed aggiornamento del Piano Microcriticità idrauliche ed idrogeologiche 3) Analisi cartografica delle condizioni a contorno Livello di antropizzazione Presenza della rete viaria Presenza del reticolo idrografico 4) Sopralluoghi sui siti stabiliti Rilevamento dello stato dei luoghi Valutazione speditiva delle condizioni idrogeologiche geomorfologiche e il grado di antropizzazione a contorno Rilevamento fotografico Analisi critica allo scopo di individuare i siti rilevanti in ambito di rischio idraulico e idrogeologico 9

10 Censimento danni alluvionali ed aggiornamento del Piano Microcriticità idrauliche ed idrogeologiche Albenga Albissola Marina Albisola Superiore Altare Arnasco Borghetto S.S. Casanova Lerrone Cairo Montenotte Celle Ligure Cisano sul Neva Erli Finale Ligure Giustenice Laigueglia Ortovero Plodio Pontinvrea Savona Stella Stellanello Testico Urbe Varazze Vezzi Portio Villanova d Albenga Censimento danni alluvionali ed aggiornamento del Piano Microcriticità idrauliche ed idrogeologiche 5) Redazione delle schede di microcriticità 10

11 Censimento danni alluvionali ed aggiornamento del Piano Microcriticità idrauliche ed idrogeologiche Censimento danni alluvionali ed aggiornamento del Piano Microcriticità idrauliche ed idrogeologiche Attraversamenti 11

12 Censimento danni alluvionali ed aggiornamento del Piano Microcriticità idrauliche ed idrogeologiche Occupazione dell alveo ed arginature insufficienti Censimento danni alluvionali ed aggiornamento del Piano Microcriticità idrauliche ed idrogeologiche Tombinature 12

13 Censimento danni alluvionali ed aggiornamento del Piano Microcriticità idrauliche ed idrogeologiche Erosioni Dissesti Esempi sul territorio 13

14 Albisola Superiore Loc. Magrania Altare Centro urbano 14

15 Stella San Giovanni Urbe Loc. Vara Inferiore 15

16 Celle Ligure Centro urbano Albenga Loc. Salea 16

17 Finale Ligure Marina Censimento danni alluvionali ed aggiornamento del Piano Microcriticità idrauliche ed idrogeologiche Data-base 172 microcriticità individuate 17

18 Censimento danni alluvionali ed aggiornamento del Piano Microcriticità idrauliche ed idrogeologiche Figura1:DistribuzionedelleMicrocriticitàindividuatenelcorsodellostudiodel2007 Figura 2: Distribuzione delle Microcriticità individuate nel corso dello studio del 2005 e del 2007 Censimento danni alluvionali ed aggiornamento del Piano Microcriticità idrauliche ed idrogeologiche 18

19 Censimento danni alluvionali ed aggiornamento del Piano Microcriticità idrauliche ed idrogeologiche Conclusioni: Alta densità del tessuto urbano Carenza della regimazione delle acque meteoriche superficiali Aumento delle aree impermeabilizzate (aumento urbanizzazione e colture intensive) Scarsa manutenzione delle aree terrazzate ex-coltive Mutamenti del regime pluviometrico STRADE PROVINCIALI RETI DI COMUNICAZIONE AUTOSTRADE A10 Genova Ventimiglia Genova-Savona (Società Autostrade per l Italia) Savona-Ventimiglia (Società Autostrada dei Fiori) A6 Torino Savona (Società A.T.S.) LINEE FERROVIARIE (ItalFerr) Milano Genova Ventimiglia 2010: Raddoppio Genova Ventimiglia con spostamento a monte 1/2 19

20 RETI DI COMUNICAZIONE Fonte STRADE PROVINCIALI AUTOSTRADE 2/2 Deposito costiero Comune di Quiliano Società per Azioni Raffineria Padana Olii Minerali (SARPOM) RETI DI DISTRIBUZIONE OLEODOTTI D. Lgs. 334/99 Riceve petrolio da navi cisterne (sea lines 32 / 36 di diametro) Invia petrolio SARPOM Trecate (NO) (oleodotto di circa 145 km, diametro di 20 ) Smista petrolio (condotte da 8 ) Petrolig (Vado Ligure) ERG (Savona) Centri abitati più prossimi: 1 Zinola (fraz. Di Savona), 2 km 2 Comune di Savona, 2 km 3 Comune di Vado Ligure, 1.5 km Vie di comunicazioni più prossime: 1 Autostrada Genova Ventimiglia A-10 (0.5 km); 2 Autostrada Torino Savona A-6 3 Linea ferroviaria Genova Ventimiglia (0.5 km) 4 S.P. 1 Aurelia (0.5 km) 1/5 20

21 RETI DI DISTRIBUZIONE OLEODOTTI Società per Azioni Raffineria Padana Olii Minerali (SARPOM) Deposito costiero di olii minerali 2/5 SNAM Rete Gas Nazionale km di condotte - Diametro da 25 a mm - P tra 0,5 e 75 bar RETI DI DISTRIBUZIONE GASDOTTI Descrizione Lunghezza (km) Diametro (mm) M Alessandria Cairo M M Ponente ligure tratto Carcare - Andora M Ponente Ligure tratto Andora S. Remo M Ponente Ligure tratto Ponti - Cosseria M Cuneo Cosseria tratto Ceva - Cengio M Cairo M. - Savona M Carcare - Cosseria M Cuneo Cosseria tratto Cengio - Cosseria Aggionamento: 30/06/2004 3/5 21

22 RETI DI DISTRIBUZIONE GASDOTTI 4/5 Comparto costiero di LEVANTE (Da NOLI a VARAZZE) RETI DI DISTRIBUZIONE ACQUEDOTTI UNICO SOGGETTO GESTORE (Società Acquedotto di Savona S.p.A ) Comparto costiero di PONENTE NON ESISTE ANCORA UN SISTEMA IDRICO UNITARIO Comparto PADANO FORTE FRAMMENTAZIONE DELLE INFRASTRUTTURE Sfruttamento degli acquiferi di qualità scadente Acquiferi fortemente vulnerabili ad episodi di contaminazione L eccessiva frammentazione delle opere di presa Impossibilità di interscambio delle risorse captate Problema del salt-wedge (cuneo salino) 5/5 22

23 RISCHIO SICCITA Dal Piano Provinciale per il superamento di situazioni di emergenza idrica, anno 2003 SITUAZIONI DI CRISI INCIDENTI (inquinamento, disfunzioni, rotture negli impianti, etc.) Scenario improvviso e imprevisto PERIODI SICCITOSI Sviluppo progressivo CLASSIFICAZIONE dei comuni a rischio secondo fattori determinanti Aumento stagionale della popolazione Rapporto tra Volume Addotto / Volume Consumato - stima delle perdite degli impianti - Quantificazione delle precipitazioni Segnalazioni di interventi di rifornimento idrico 1/4 RISCHIO SICCITA FONTE: Regione Liguria 2/4 23

24 Fattori che determinano le classi di rischio dei diversi comuni RISCHIO SICCITA Fonte: A.T.O. Provincia di Savona 3/4 RISCHIO SICCITA 4/4 24

25 RISCHIO IDROGEOLOGICO IDENTIFICAZIONE DELLE REGIONI OMOGENEE FONTE:Studio CIMA Università di Genova Regione Liguria Le tempeste della stagione autunnale presentano tutte una struttura meteorologica simile, caratterizzata dall ingresso nell area mediterranea di perturbazioni di origine atlantica, il cui movimento verso est è spesso rallentato dalla presenza di un blocco di alta pressione sull Europa orientale. Unitamente alla temperatura mediamente alta del mare nella stagione autunnale, all interno delle perturbazioni si formano celle temporalesche che generano precipitazioni di notevole intensità. Sensori di Precipitazione Sensori di Livello Idrometrico L omogeneità statistica nel campo di precipitazione è prodotta dall omogeneità nei meccanismi le generano IDENTIFICATA COME OMOGENEA la striscia di territorio lungo l arco ligure, con una dimensione trasversale di circa 50 km, che contiene tutta la Liguria più una piccola parte di bacino padano 1/7 Messaggio di Allerta della Protezione Civile DIVERSIFICATO Zona di Allertamento Categoria Idrologica comunale. 2/7 25

26 RISCHIO IDROGEOLOGICO Allo SCENARIO 0 corrisponde un quadro di ordinaria criticità ALLAGAMENTI LOCALIZZATI (piccoli canali, rii, reti di smaltimento) PROBLEMI SPECIE NELLE AREE PIU DEPRESSE Allo SCENARIO 1 corrisponde un quadro di moderata criticità di tipo diffuso o localizzato. ALLAGAMENTI DIFFUSI SCORRIMENTO SUPERFICIALE IMPORTANTE INNALZAMENTO TIRANTI IDRICI dei corsi d acqua OCCASIONALE PERICOLOSITÀ ALLERTA 0 MODERATA PERICOLOSITÀ ALLERTA 1 FRANE E SMOTTAMENTI LOCALIZZATI Allo SCENARIO 2 corrisponde un quadro di elevata criticità generalmente di tipo diffuso. ELEVATA PERICOLOSITÀ FUORIUSCITA DELLE ACQUE ROTTURA ARGINI, SORMONTO PASSERELLE E PONTI ALLERTA 2 EROSIONI SPONDALI INONDAZIONE AREE CIRCOSTANTI e CENTRI ABITATI FRANE e SMOTTAMENTI DIFFUSI ed ESTESI L avviso di PREALLERTA scatta se sia previsto lo scenario 1 o 2 per DOPODOMANI (incertezza sulla previsioni) 3/7 RISCHIO IDROGEOLOGICO REGIONE LIGURIA ALLERTA 1 ALLERTA 2 ACCORDO TRA PREFETTURA E PROVINCIA DI SAVONA ATTIVAZIONE delle STRUTTURE COMUNALI di PROTEZIONE CIVILE (Sindaco, COC) Norme di AUTOPROTEZIONE per la popolazione SALA OPERATIVA della PREFETTURA U.T.G. di Savona Servizio intersettoriale di reperibilità della Provincia di Savona C.O.C. Centro Operativo Comunale Struttura operativa di livello comunale, presieduta dal Sindaco, che coordina i servizi d emergenza in un determinato Comunale C.O.M. Centro Operativo Misto Struttura operativa decentrata che coordina i servizi d emergenza in una determinata area di competenza FUNZIONI DI SUPPORTO MODELLO D INTERVENTO C.C.S. Centro Coordinamento Soccorsi Massimo organo di Protezione Civile, presieduto dal Prefetto, composto dai responsabili di tutte le strutture operative presenti sul territorio 4/7 26

27 RISCHIO IDROGEOLOGICO EVENTI DI TIPO B e C ai sensi L.225/92 COMUNI SEDE DI C.O.M. Rischio idrogeologico e altri rischi Proposta relativa al rischio sismico ALBENGA CAIRO MONTENOTTE FINALE LIGURE SAVONA VARAZZE ALBENGA ANDORA LOANO SAVONA 5/7 RISCHIO IDROGEOLOGICO Piano per l individuazione di scenari di rischio inerenti la presenza di sbarramenti e dighe sui corsi d acqua della Provincia di Savona L art. 4, comma 1, lettera i, della L.R. 9/93, come modificato dall art. 8 della L.R. 46/96, stabilisce che la Provincia provveda agli adempimenti di cui al D.P.R. n. 1363/59 per gli sbarramenti fino a 15 metri di altezza e che determinino un volume d invaso fino a m 3, ove non siano posti al servizio di grandi derivazioni d acqua ad uso idroelettrico. 26 opere di sbarramento traverse fluviali dighe Muratura o c.a. Materiali sciolti Miste Mappatura delle aree inondabili per ipotetico collasso delle opere di sbarramento (redatto secondo Circolare P.C.M. del 13 dicembre 1995, n 22806) 6/7 27

28 RISCHIO IDROGEOLOGICO 7/7 PROVINCIA di SAVONA RISCHIO TRASPORTO MERCI PERICOLOSE UNIVERSITA degli STUDI di GENOVA DIMSET Sezione Trasporti DIPTEM Dip.to Ingegneria della Produzione Studio per la valutazione dei rischi connessi al trasporto di merci pericolose nelle infrastrutture di trasporto stradale che attraversano il territorio della Provincia di Savona S.P. 1 - Aurelia S.P. 28 bis Del Colle di Nava S.P. 29 Del Colle di Cadibona A6 Torino/Savona A10 Genova /Ventimiglia (Autostrada dei Fiori) Circolare del Ministero dei L.L.P.P.n 7938 del 6 dicembre 1999 Galleria FUGONA (S.P. 29 del Colle di Cadibona, km ), Comune di Altare, L = 2020 m. Galleria FRATE (della S.P. 28 bis del Colle di Nava Km ), Comune di Roccavignale, L=1043 m. 1/1 28

29 RISCHIO INDUSTRIALE Quadro normativo Direttiva Seveso 82/501 D.P.R. 175/88 Controllo dei pericoli da incidente rilevante Dovere di informazione ai lavoratori e alla popolazione (L. 137/97, art. 1, comma 1) Sicurezza dell impianto Direttiva Seveso II 96/82 D.Lgs. 334/99 Effetto Domino Controllo dell urbanizzazione Informazione tempestiva, comprensibile, aggiornata e diffusa Politica aziendale di prevenzione Sistema di Gestione della Sicurezza 1/6 RISCHIO INDUSTRIALE LA PIANIFICAZIONE DELL EMERGENZA NELLE INDUSTRIE A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE Art. 8 D.Lgs. 334/99 a) PIANO D EMERGENZA INTERNA (P.E.I.) È predisposto dal gestore dello stabilimento per fronteggiare gli effetti di un incidente rilevante all interno dello stesso. Prevede l utilizzo di squadre interne per affrontare l emergenza anche con l ausilio dei VV.F. b) PIANO D EMERGENZA ESTERNA (P.E.E.) È predisposto dal Prefetto,per organizzare la risposta di protezione civile ad una emergenza di natura chimica industriale. È volto a mitigare i danni e a proteggere la popolazione da un incidente rilevante i cui effetti dannosi ricadono all esterno dello stabilimento. 2/6 29

30 RISCHIO INDUSTRIALE 6 INDUSTRIE A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE IN PROVINCIA DI SAVONA (ai sensi dell art. 8 del D.Lgs 334/1999) (Gruppo di Lavoro presso Prefettura UTG di Savona) ERG PETROLI S.P.A., deposito costiero di olii minerali, Comune di Savona. 3/6 RISCHIO INDUSTRIALE INFINEUM ITALIA S.r.l., stabilimento chimico, Comune di Vado Ligure. LIQUIGAS S.P.A., stabilimento deposito di gpl, Comune di Albenga. 4/6 30

31 RISCHIO INDUSTRIALE PETROLIG S.r.l. Deposito di olii minerali, Comune di Vado Ligure. Zynox S.p.a. Stabilimento per la produzione di ossido di zinco, Comune di Vado Ligure. 5/6 RISCHIO INDUSTRIALE FONTE: Settore Tutela Ambientale Provincia di Savona Grafici del vento: rilevamento delle velocità (m/sec) e delle direzioni preferenziali del vento nell arco di un anno. Utilizzo: utile riferimento nel caso di scenari di rischio incidentali (esplosioni, rilascio di sostanza tossiche in atmosfera, etc.) Caso di esempio: stazione di rilevamento posizionata in Comune di Vado Ligure; dati riferiti agli anni 2004, 2005 e /6 31

32 PROCEDURE DI INTERVENTO PROCEDURE D INTERVENTO PER LE DIVERSE TIPOLOGIE DI RISCHIO OBIETTIVO: Realizzare un modello d intervento utilizzabile per ogni tipo di rischio o per combinazioni di essi. Tale obiettivo è perseguibile tramite la costruzione di un modello operativo Matrice ottenuta dall incrocio dei dati che caratterizzano le figure che svolgono una funzione specifica durante le diverse fasi dell emergenza ed in tempo di pace, e della tipologia di rischio. Soggetti coinvolti nell indagine conoscitiva Scheda tipo del report singolo 1/3 PROCEDURE DI INTERVENTO 2/3 32

33 PROCEDURE DI INTERVENTO Esempio di carta di riferimento nella gestione dell emergenza 3/3 RISCHIO INCENDI Per bosco :..si intende un terreno coperto da vegetazione forestale arborea e/o arbustiva, di origine naturale o artificiale, in qualsiasi stadio di sviluppo, nonché il terreno temporaneamente privo della preesistente vegetazione per cause naturali per interventi dell uomo (art.2, L.4/1999) Per incendio boschivo:. Si intende un fuoco con suscettività a espandersi su aree boscate, cespugliate o erborate, comprese eventuali strutture e infrastrutture antropizzate, poste all interno delle predette aree, oppure su terreni coltivati o incolti e pascoli limitrofi a dette aree (art.2, L.353/2000) Si parla di aree percorse dal fuoco: e non di boschi bruciati, poiché infatti non necessariamente il fuoco distrugge il bosco, ma spesso lascia solo scottature sui fusti degli alberi 1/11 33

34 RISCHIO INCENDI L incendio di bosco è un processo rapidissimo di decomposizione che avviene solo in presenza di: + O 2 + piccola quantità di calore La gravità del fenomeno investe il bosco nelle sue molteplici funzioni provocando: 1- Danni Diretti Sono rappresentati dal valore della massa legnosa 2- Danni Indiretti Sono connessi alle funzioni senza prezzo che la massa legnosa esercita, quali la difesa idrogeologica, la produzione di ossigeno, la conservazione naturalistica, il richiamo turistico, possibilità di lavoro per numerose categorie N.B. Il 70% del territorio provinciale è ricoperto da tessuto vegetale di tipo boschivo tanto che la Provincia di Savona risulta essere la più boscata d Italia. 2/11 RISCHIO INCENDI Secondo il Piano Regionale di Previsione, Prevenzione e Lotta attiva contro gli Incendi Boschivi, pubblicato dalla Regione Liguria nel 2003, gli incendi vengono così classificati: INCENDIO SOTTERRANEO INCENDIO RADENTE La maggior parte degli incendi che si verifica sul territorio provinciale è di tipo RADENTE INCENDIO DI CHIOMA gen feb mar 30 apr 25 num ero incendi 20 mag giu lug 15 ago m es i set ott nov dic Elaborazione del corpo Forestale dello Stato dei dati raccolti tra il 1976 ed il 1994.(tratto dai Boschi del Savonese G.Bovio, A. Camia, R. Marchisio) 3/11 34

35 RISCHIO INCENDI PRINCIPALI CAUSE DI INCENDIO Incendi frequenze relative per cause di innesco 19% 1% 8% 72% volontarie involontarie naturali non classificate A fronte di un fattore scatenante si può originare un incendio se sussistono condizioni che vengono chiamate predisponenti: COMBUSTIBILI TOPOGRAFIA FATTORI METEOROLOGICI Se è fuori dubbio che il fattore climatico e l andamento stagionale abbiano una notevole influenza nel creare le condizioni favorevoli allo sviluppo e alla propagazione degli incendi boschivi, generalmente la causa determinante è di origine: ANTROPICA L autocombustione, sovente citata a sproposito, è da ritenersi una giustificazione quanto mai semplicistica, in quanto ai nostri climi, non si verifica che in casi del tutto eccezionali. 4/11 RISCHIO INCENDI CATASTO INCENDI Corpo Forestale dello Stato 2252 EVENTI Comuni Ufficio Sit numero incendi Distribuzione degli incendi dal 1986 al anni Serie Gli anni più colpiti dagli incendi sono stati il 1990 (287 incendi) ed il 2003 (213 incendi). In questo ultimo caso è possibile fare una correlazione tra quantità di eventi verificatisi e condizioni climatiche. Infatti risulta che si sia trattato di un anno caratterizzato da un estate molto calda e scarsità di precipitazioni. 5/11 35

36 km RISCHIO INCENDI IL COMUNE PIU COLPITO STELLA VARAZZE km STELLA CELLE km SAVONA - ALBENGA TABELLA IL MINOR NUMERO DI INCENDI SPETTA A MASSIMINO! VARAZZE /11 RISCHIO INCENDI ANNO 2006 INCENDIO DI INTERFACCIA Fuoco di vegetazione che si diffonde o può diffondersi su linee, superfici o zone ove costruzioni o altre strutture create dall uomo si incontrano o si compenetrano con aree vegetate creando condizioni di pericolosità particolari. (Dal Manuale per Corsi di II livello sulle Procedure Antincendio Boschivo) UN ESEMPIO DI INCENDIO DI INTERFACCIA L INCENDIO DELLA CONCA VERDE : 6 AGOSTO /11 36

37 RISCHIO INCENDI LA CARTOGRAFIA Zone di interfaccia : sono le aree in cui si ha la sovrapposizione tra gli incendi verificatisi e le aree urbanizzate entrambi incrementati di 50 metri km..in particolare se le abitazioni non sono circondate da una fascia di dimensioni adeguate prive di vegetazione arborea o arbustiva. D D = FASCIA DI RISPETTO = In effetti non esiste una vera e propria fascia di rispetto imposta dalla normativa che debba essere obbligatoriamente rispettata dai proprietari dei terreni o di case confinanti con il bosco o con boschi di loro proprietà. L articolo 45 della Legge Forestale n 4 del 1999 afferma che: nel caso di fabbricati già esistenti all interno di un area e adibiti ad uso abitativo o stalla, è consentita senza rilascio di autorizzazione ai fini paesistico ambientali e forestali, la creazione di una fascia di rispetto devegetata di profondità non superiore ai 15 metri lineari misurati dal perimetro dei fabbricati stessi. 8/11 CARTA DEL RISCHIO INCENDIO DI INTERFACCIA 9/11 37

38 RISCHIO INCENDI LA PREVENZIONE ANTINCENDIO SPIRL MONITORAGGIO AREE COLPITE La Legge 353/2000 prevede che dopo un incendio, venga congelata per 15 anni la destinazione d uso di un area colpita e che per 10 anni sia vietato edificare ed esercitare caccia e pastorizia. Il CFS e lo stesso Bertolaso hanno sottolineato che i comuni non hanno realizzato, per la maggior parte dei casi, il catasto delle aree incendiate che a loro compete. Si ritiene pertanto opportuno ricordare in questa sede la necessità di adempiere ai suddetti compiti. 10/11 11/11 38

39 RISCHIO SISMICO OPCM 3274/2003 Nuova classificazione sismica che comprende tutto il territorio nazionale EUROCODICE 8 Programma temporale delle verifiche (entro 5 anni) zona Accelerazione Orizzontale con probabilità di Superamento pari al 10% in 50 anni Accelerazione Orizzontale di ancoraggio dello spettro di risposta elastico 1 > < /12 42 comuni su 69 ricadono in Zona Sismica 4 27 comuni su 69 ricadono in Zona Sismica 3 2/12 39

40 RISCHIO SISMICO I LAVORI SVOLTI DA QUESTO SERVIZIO 2 gallerie 2005 SCHEDE TECNICHE 37 ponti # PONTI 10 edifici scolastici Tipo Località n rif CTR enteproprietario entegestore 1 Ponte Comune di Pietra Ligure Sp1 km Provincia di Savona Provincia di Savona 2 Ponte Comune di Borghetto S.S. Sp1 km Provincia di Savona Provincia di Savona 3 Ponte Comune di Albenga Sp1 km Provincia di Savona Provincia di Savona 4 Ponte Comune di Albenga Sp Provincia di Savona Provincia di Savona 5 Ponte Comune di Albenga Sp Provincia di Savona Provincia di Savona 6 Ponte Comune di Alassio Sp1 km , Provincia di Savona Provincia di Savona 7 Ponte Comune di Andora Sp1 km Provincia di Savona Provincia di Savona 8 Ponte Comune di Andora Sp1 km Provincia di Savona Provincia di Savona 9 Viadotto Comune di Casanova Lerrone Loc. Scalette-Verne Provincia di Savona Provincia di Savona Sp 06 km Ponte Comune di Nasino Sp14 (Val Pennavaire) Provincia di Savona Provincia di Savona 11 Ponte Comune di Castelbianco frazione Colletta Sp Provincia di Savona Provincia di Savona 12 Ponte Comune di Nasino Sp14 presso l'incrocio per Vignoletto Provincia di Savona Provincia di Savona 13 Ponte Comune di Ortovero Sp21 circa al km Provincia di Savona Provincia di Savona 14 Ponte Comune di Ortovero Sp21 circa tra km1 e km Provincia di Savona Provincia di Savona 15 Ponte Comune di Pietra Ligure Loc. Molinetto Sp 24 km Provincia di Savona Provincia di Savona 16 Ponte Comune di Pietra Ligure Loc. Molinetto Sp 24 km Provincia di Savona Provincia di Savona 17 Ponte Comune di Balestrino Loc Pasqua Sp 34 km Provincia di Savona Provincia di Savona 18 Ponte Comune di Onzo Sp Provincia di Savona Provincia di Savona 19 Ponte Comune di Arnasco Sp35 dopo il km 1 tra Chiesa e Menosio Provincia di Savona Provincia di Savona 20 Ponte Comune di Villanova d'albenga Loc. Mitaere Sp 55 km Provincia di Savona Provincia di Savona 21 Ponte Comune di Toirano Sp60 loc. Cave Marchisio Provincia di Savona Provincia di Savona 22 Ponte Comune di Toirano Sp60 circa al km 7 Loc. Salto del Lupo Provincia di Savona Provincia di Savona 23 Ponte Comune di Toirano Sp60 km Provincia di Savona Provincia di Savona 24 Ponte Confine tra Comuni Toirano e Balestrino Sp60 km Provincia di Savona Provincia di Savona 25 Ponte Comune di Albenga Sp453 km Provincia di Savona Provincia di Savona 26 Ponte Comune di Villanova d'albenga S.p453 km Provincia di Savona Provincia di Savona 27 Ponte Comune di Villanova d'albenga Sp 453 km Provincia di Savona Provincia di Savona 28 Ponte Comune di Ortovero Sp 453 km Provincia di Savona Provincia di Savona 29 Ponte Comune di Ortovero Sp 453 km Provincia di Savona Provincia di Savona 30 Ponte Comune di Onzo Sp 453 km Provincia di Savona Provincia di Savona 31 Ponte Comune di Cisano sul Neva Sp 582 km Provincia di Savona Provincia di Savona 32 Ponte Comune di Cisano sul Neva Sp 582 km Provincia di Savona Provincia di Savona 33 Ponte Comune di Zuccarello Sp 582 km Provincia di Savona Provincia di Savona 34 Ponte Comune di Zuccarello Sp 582 km Provincia di Savona Provincia di Savona 35 Ponte Comune di Zuccarello Sp 582 km Provincia di Savona Provincia di Savona 36 Ponte Comune di Zuccarello Sp 582 km Provincia di Savona Provincia di Savona 37 Ponte Comune di Erli Sp 582 km Provincia di Savona Provincia di Savona data costruz prog esec data prog SCUOLE Censimento Scuole Provincia di Savona Secondo la nuova normativa sismica tipologia comune # nome indirizzo alberghiero ALASSIO Via Petrarca 7,13 (2 edifici) Istituto Secondario Superiore agrario ALBENGA Piazza S.Bernardino 1 Giancardi Galilei Aicardi ITIS e palestra ALBENGA Campochiesa_regione rapalline 32 sede scientifico (2 ALBENGA Viale Pontelungo 91 Liceo scientifico classico fabbricati) 2 Giordano Bruno succursale classica ALBENGA Via Dante 1 3 Istituto Secondario Superiore ragionieri e geometri LOANO Via Aurelia 297 Ragionieri e Geometri GALLERIE Censimento Gallerie Provincia di Savona Secondo la nuova normativa sismica località lunghezza # denominazione anno costruzione Galleria S. Comune di Albenga S.P. 1 Aurelia m 1969 Martino km Galleria Capo Comune di Andora S.P. 1 Aurelia m Mele km /12 CARTA DEL CENSIMENTO DELLE INFRASTTRUTTURE VIARIE E DEI FABBRICATI DI COMPETENZA PROVINCIALE IN ZONA SISMICA 3 OPCM 3274/2003 4/12 40

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