NEWSLETTER Pap test in provincia di Trento
|
|
- Geraldina Negro
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Direzione per la Promozione e l'educazione alla Salute NEWSLETTER Pap test in provincia di Trento Anno 2003 A cura del gruppo tecnico di valutazione del Pap test Luglio 2004
2 Gruppo tecnico di valutazione (da delibera Direttore Generale 1067/2002) Coordinatore Alberto Betta Componenti Paolo Dalla Palma Francesco Piscioli Silvano Piffer Patrizia Casellato Marino Migazzi Sergio Federico Robbiati Enrico Nava
3 1-Introduzione Questa newsletter rappresenta la periodica continuazione di un percorso di comunicazione iniziato nel luglio 2003 con lo scopo informare gli operatori sanitari sull evoluzione del programma di screening provinciale per il tumore del collo dell'utero mediante Pap test. Tale programma di prevenzione oncologica risulta ancora di grande attualità e importanza costituendo un intervento di comprovata efficacia per la riduzione del tasso di mortalità e morbosità dovute alla citata malattia. Si vuole ricordare che in Trentino l'attuazione di questo screening di massa ha preso origine nel 1993, dapprima coordinato direttamente dell Assessorato alla Sanità della Provincia autonoma di Trento e successivamente dal 1998 affidato all Azienda provinciale per i servizi sanitari che ne attua il coordinamento e la gestione diretta. Lo screening tramite Pap test costituisce un intervento molto complesso sotto il profilo organizzativo. A fianco del centro di responsabilità rappresentato dall'u.o. di Anatomia patologia dell'ospedale di Trento operano molte altre strutture aziendali (Anatomia patologica di Rovereto, Servizio Osservatorio epidemiologico, UU.OO. di Ginecologia e Ostetricia ospedaliere, Consultori, Servizio Educazione alla salute, Servizio Sistemi informativi, Distretti Sanitari). I ginecologi privati contribuiscono in modo sostanziale a questa campagna di prevenzione che vede coinvolte donne trentine. La complessità organizzativa dipende dalla necessità di garantire elevati livelli di qualità in tutte le fasi del programma: la campagna informativa, il sistema della chiamata e di richiamo, la diagnostica di primo livello, la diagnostica di secondo livello (colposcopia), la gestione dei flussi anagrafici, la gestione delle donne non rispondenti all'invito, il raccordo con le strutture private, la valutazione epidemiologica. La presente newsletter informa sull evoluzione organizzativa che il programma ha subito nel 2003 e sui dati di attività inerenti l'anno 2002.
4 2-I risultati del programma di screening Le informazioni fornite sono frutto di un accurato lavoro del Servizio Osservatorio Epidemiologico della Direzione per la Promozione e l'educazione alla Salute, al quale hanno contribuito con pari responsabilità le due U.O. di Anatomia Patologica. 1. Comunicazione e organizzazione Nel corso dell anno 2003 si è proceduto ad un ampliamento del gruppo tecnico di valutazione, valorizzando il ruolo dei ginecologi. Dal punto di vista degli interventi, ci si è occupati principalmente del miglioramento della comunicazione nei riguardi della popolazione target e dell ottimizzazione dell accesso alla colposcopia di screening. E stato inoltre effettuato uno studio per valutare il gradimento e la frequenza delle "non responders" allo screening ed i motivi alla base di tale scelta. Circa il primo aspetto si è proceduto al revisione integrale del pieghevole informativo da allegare alla lettera di invito al pap test così da garantire alle donne una informazione semplice ma completa relativa al livello di certezza e alle procedure di esecuzione dell esame, ai contenuti delle risposte e alle modalità di accesso al secondo livello diagnostico. Anche la stessa lettera di invito è stata riveduta. Previa analisi dell organizzazione generale e dei tempi di attesa, le procedure per l accesso all eventuale esame colposcopico di approfondimento sono state oggetto di una revisione che ha permesso di accentrare sul CUP il servizio di prenotazione, individuando anche canali preferenziali per l esecuzione della prestazione in caso di lesioni displasiche gravi. Inoltre i centri abilitati all esecuzione della colposcopia sono stati ridotti a cinque in modo da garantire lo standard GISCi attinente al numero di esami annui eseguiti da ciascuno specialista ginecologo. 2. Sintesi dati di processo - Screening Pap test Numero totale di Pap test letti nel 2002 Sede Frequenza % sul totale preparati U.O. Anatomia Patologica Trento ,6 U.O. Anatomia Patologica Rovereto ,4 Totale ,0 Il numero complessivo di pap-test letti presso le due U.O. di Anatomia Patologica soddisfa gli standard GISCi (Gruppo Italiano Screening Citologico). Gli standard sono soddisfatti già con la numerosità letta al S.Chiara, mentre il numero di pap-
5 test letti a Rovereto non soddisfa di per sé gli standard Gisci. Il numero di paptest letti per sede nel 2002 è in linea con l'anno precedente in entrambe le sedi. Andamento dei Pap test accettati nelle sedi di Trento e Rovereto. Anni Trento Rovereto Totale Tempo medio intercorso tra accettazione e refertazione Il tempo medio è pari a 14,4 giorni e soddisfa lo standard GISCi. Copertura della popolazione bersaglio E' la proporzione di donne candidate che ha effettuato almeno un Pap-test entro 3 anni, indipendentemente se entro o fuori screening. Il dato stimato per l'anno 2002 è pari al 66,8%, lievemente aumentato rispetto al 2001 e tale da soddisfare lo standard di desiderabilità GISCi (> del 65%). Va tenuto inoltre conto che una frazione di Pap test (anche non di screening) è inviata a centri extraprovinciali per la lettura e tale fenomeno, non completamente quantificabile al momento, implica una sottostima nella copertura reale. Qualità dei preparati Anche nel 2002 l'adeguatezza dei preparati ha soddisfatto gli standard GISCi. La percentuale di preparati inadeguati è lievemente aumentata sia per quanto concerne l'anatomia Patologica di Trento (3,4% nel 2002, vs. 3,0% nel 2001), sia per quanto concerne l U.O. di Anatomia Patologica di Rovereto (6,9% nel 2002 vs. 5,7% nel 2001). Il risultato del 2002 comunque soddisfa per entrambe lo standard GISCi desiderabile.
6 Risultato degli strisci eseguiti dalle donne sottoposte a Pap test. Valori assoluti In caso di test multipli della stessa donna sono inclusi tutti gli esami eseguiti nel Diagnosi ETA citologica Totale Cellule tumorali maligne Lesioni di alto grado (HSIL) Lesioni di basso grado (LSIL) ASCUS/AGCUS Negativo Inadeguato Totale Donne con indicazione ad eseguire una colposcopia- Anno Nel 2002, 846 donne hanno ricevuto una indicazione all'effettuazione della colposcopia (2,7% delle donne sottoposte a screening); di queste lo 0,9% con indicazione citologica di ca. invasivo, il 17,1% con indicazione di lesione citologica di alto grado, il 51,8% con indicazione di lesione citologica di basso grado ed il 25,8% con indicazione ASCUS/AGCUS. La proporzione delle inviate in colposcopia soddisfa lo standard GISCi ottimale. Casi con istologia positiva all esame colposcopico. Andamento per età dell istologia 100% 80% 60% 40% 20% CIN1 CIN 2 CIN 3 AdenoCa in situ Ca Invasivo 0% Le forme intraepiteliali (CIN 1-3) prevalgono nelle classi di età < a 44 anni, mentre le forme invasive e l adenocarcinoma in situ prevalgono oltre i 44 anni.
7 3- I risultati dello studio campionario sul gradimento e la non rispondenza al programma di screening La bassa rispondenza registrata (202 questionari ritornati su 440 inviati, pari al 46,0%) limita la generalizzabilità delle conclusioni dello studio. Emerge comunque che la percezione dell'utilità dello screening è soddisfacente, come pure il giudizio sulle diverse fasi operative del programma. La quota di problemi segnalata è trascurabile. Una quota rilevante di donne accede al pap test indipendentemente dall'invito. La quota che ripete annualmente il pap test, in quanto periodicità ritenuta più adeguata, è elevata e risente dei consigli del ginecologo di fiducia. Tale risultato pone l accento sull importanza della presenza di questa figura professionale anche nell ambito della campagna di informazione. La quota di non responders stimabile dal presente studio è inferiore a quanto evidenziato dai dati presenti nell archivio dell' U.O. di Anatomia Patologica del S.Chiara. Per le non responders non emergono specifiche caratteristiche socioanagrafiche utilizzabili ai fini di una specifica campagna informativa. Parte dei motivi della non rispondenza potrebbe comunque essere controllata/rimossa da campagne informative/educative integrate nel territorio, rafforzando pertanto quelle già in corso. 4. Sintesi dati epidemiologici di riferimento - Neoplasie uterine Ricoveri ospedalieri Ricoveri ospedalieri (ordinari e day hospital) di residenti Sede Collo utero Utero parte non specificata 49 Corpo utero Utero tutte le sedi Giornate di degenza dei ricoveri ordinari e day-hospital di residenti. Anni Sede Collo utero Utero parte non specificata Corpo utero Utero tutte le sedi Negli anni si rileva una riduzione complessiva dei ricoveri e della degenza media per neoplasia uterina. La prevalenza dei ricoveri per forme
8 senza indicazione di sede tende a ridursi, indicando una maggior accuratezza nell'attribuzione della codifica. Aumenta la concentrazione dei casi presso l'ospedale S.Chiara. Il riferimento a patologie tumorali del corpo dell'utero, non indagate attraverso lo screening, è stato appositamente riportato per agevolare il confronto tra le neoplasie che interessano nel complesso questa sede. Mobilità ospedaliera passiva per neoplasie dell'utero Sede Utero parte non specificata Collo utero Corpo utero Totale La mobilità extraprovinciale per la cura del complesso delle neoplasie uterine è contenuta e presenta nel periodo in trend in riduzione. La mortalità Decessi per tumori maligni dell'utero per anno di decesso, causa di morte, sesso ed età media. Anni Anno Causa di morte Età N. media Min. Max. % sui decessi per neoplasia 1998 Utero, parte non specificata 15 64, Collo dell'utero 7 67, Corpo dell'utero 3 71, Totale 25 66, , Utero, parte non specificata 8 62, Collo dell'utero Corpo utero 3 74, Totale 11 65, , Utero, parte non specificata 11 80, Collo dell'utero 3 72, Corpo utero 6 74, Totale 20 77, , Utero, parte non specificata 10 45, Collo dell'utero 3 70, Corpo utero 2 66, Totale 15 73, , Utero, parte non specificata 11 70, Collo dell'utero 3 77, Corpo dell'utero 1 79, Totale 15 72, , , ,0 Nel periodo i decessi per neoplasie del collo dell'utero sono 16, pari al 18,6% dell'intera casistica delle neoplasie uterine e corrispondono a 3,2 casi anno. Il peso sul totale delle cause di morte per tumore nella donna, per tutte le sedi uterine, è contenuto (3,0% in media) e si riduce nel periodo
9 Dati di incidenza Sulla base dei dati del Registro Tumori di popolazione della provincia di Trento ( ), confrontati con i dati dei Registri della Provincia di Bolzano ( ), Veneto ( ) e Friuli Venezia Giulia ( ) emerge il seguente quadro. Sede Tassi standardizzati per Rango (pop. Mondiale) Friuli-V. Friuli-V. Trentino Bolzano Veneto Trentino Bolzano Veneto Giulia Giulia Utero sede non spec. 2,9 1,0 2,3 1, Cervice uterina 5,0 7,0 5,8 8, Corpo utero 11,0 13,2 10,9 14, Per le sedi uterine complessive i dati di incidenza del Trentino risultano inferiori a quelli dell'area del Nord est Italia. 5-Conclusioni e prospettive Dai dati derivanti dalla valutazione di qualità dello screening emerge un quadro positivo, nel quale gli indicatori proposti dal GISCi vengono sostanzialmente soddisfatti, tra i quali anche l'adesione delle donne allo screening Pap test, anche se non si raggiunge ancora il livello ottimale. Questo indicatore sembra risentire in modo sensibile della quota parte di vetrini inviati alla lettura in strutture extra-provinciali. Circa il tempo intercorrente tra la raccomandazione all'esecuzione della colposcopia e la sua effettuazione, il gruppo di valutazione si è attivato per organizzare in modo diverso le modalità di accesso al secondo livello diagnostico. Per quanto riguarda l'adesione al programma di screening si ritiene che il raggiungimento dei livelli di copertura desiderati potrà essere raggiunto sia attraverso l'ottimizzazione del sistema informativo che mediante una maggiore incisività della campagna informativa. Infine, per quanto concerne gli indicatori epidemiologici del cervicocarcinoma uterino si nota nel quadriennio una riduzione sia nei ricoveri ospedalieri che nella mortalità. Va tuttavia sottolineato che, data la relativamente recente introduzione dello screening per il cervicocarcinoma a livello provinciale (1993), risulta necessario attendere ancora qualche tempo perché si evidenzi una conferma dell'andamento decrescente del trend epidemiologico. Tutti i consigli dati alle donne di età compresa tra i 25 e 65 anni sull'importanza di aderire allo screening devono essere sempre accompagnati dall'illustrazione dei vantaggi e degli svantaggi in modo che la scelta della donna risulti informata e consapevole. Il materiale informativo può essere richiesto alla Direzione per la Promozione e l'educazione alla Salute - via G. Gilli 2, Trento.
Diagnosi precoce delle neoplasie della cervice uterina in provincia di Ravenna
Dipartimento di Sanità Pubblica Direttore: Dr. Paolo Ghinassi Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia Diagnosi precoce delle neoplasie della cervice uterina in provincia di Ravenna I
DettagliDiagnosi precoce delle neoplasie del collo dell utero
Diagnosi precoce delle neoplasie del collo dell utero La neoplasia del collo dell utero a livello mondiale rappresenta ancora il secondo tumore maligno della donna, con circa 500.000 nuovi casi stimati
DettagliPROGETTO DI SCREENING PER LA PREVENZIONE DEL CARCINOMA DELLA CERVICE UTERINA
Allegato A PROGETTO DI SCREENING PER LA PREVENZIONE DEL CARCINOMA DELLA CERVICE UTERINA Background Epidemiologico Esclusi i carcinomi della cute, In Italia i cinque tumori più frequentemente diagnosticati
DettagliPrevenzione del carcinoma del collo dell utero
Prevenzione del carcinoma del collo dell utero Prevenzione primaria : agisce sulla causa del tumore (HPV alto rischio) e sui cofattori (stile di vita) Interviene su tutta la popolazione indistintamente
DettagliRegione del Veneto Istituto Oncologico Veneto Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico
Progetto di consolidamento dello screening del cercivocarcinoma La popolazione target del Veneto è di circa 1.350.000 donne e programmi di screening citologico sono attivi in tutte le 21 Aziende ULSS della
DettagliTumore del collo dell utero e screening citologico in Veneto
Regione del Veneto Istituto Oncologico Veneto Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Corso regionale sulla rosolia congenita e nuove strategie di prevenzione Villafranca, 5 ottobre 2007 Tumore
DettagliNEWSLETTER Screening Mammografico provincia di Trento
NEWSLETTER Screening Mammografico provincia di Trento Anno 2003 A cura del gruppo tecnico di valutazione Screening Mammografico Direzione per la Promozione e l'educazione alla Salute Giugno 2004 Gruppo
Dettagli- programma di screening per i tumori della cervice uterina - programma di screening per i tumori della mammella
DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE MEDICA Servizio di Medicina Preventiva nelle Comunità CENTRO DI PREVENZIONE DEI TUMORI FEMMINILI - programma di screening per i tumori della cervice uterina - programma di screening
DettagliDiagnosi precoce delle neoplasie della mammella in provincia di Ravenna I dati del sistema di sorveglianza PASSI Anni 2007-2010
Dipartimento di Sanità Pubblica Direttore: Dr. Paolo Ghinassi Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia Diagnosi precoce delle neoplasie della mammella in provincia di Ravenna I dati del
DettagliCHIARIRE LE CAUSE DEI LUNGHI TEMPI DI RISPOSTA DEI SERVIZI DI CITOLOGIA PER LA LETTURA DEI PAP-TEST
Data: 30/11/07 CHIARIRE LE CAUSE DEI LUNGHI TEMPI DI RISPOSTA DEI SERVIZI DI CITOLOGIA PER LA LETTURA DEI PAP-TEST (Allegato 2 al cronoprogramma dello screening del tumore del collo dell utero) STATUS
DettagliTITOLO SCREENING ONCOLOGICO DEL TUMORE DEL COLON-RETTO IN PROVINCIA DI RAGUSA: TASSI DI INVITI E ADESIONI PERIODO 2011-2014.
TITOLO SCREENING ONCOLOGICO DEL TUMORE DEL COLON-RETTO IN PROVINCIA DI RAGUSA: TASSI DI INVITI E ADESIONI PERIODO 2011-2014. Ferrera G.* Cilia S.**, Puglisi C.***, Aprile E., Venga R.. * Resp. U.O. Epidemiologia
DettagliIl Test HPV come test di screening primario: la scelta della Regione Toscana Prof. Gianni Amunni
Il Test HPV come test di screening primario: la scelta della Regione Toscana Prof. Gianni Amunni Direttore Istituto per lo studio e la prevenzione oncologica ISPO Direttore Istituto Toscani Tumori (ITT)
DettagliArea per la Promozione della Salute, delle Persone e delle Pari Opportunità
Area per la Promozione della Salute, delle Persone e delle Pari Opportunità Assessorato alle Politiche della Salute Servizio Programmazione Assistenza Territoriale e Prevenzione Il presente allegato, parte
Dettagli8. Valutazione degli screening di prevenzione delle patologie tumorali nell ASL di Mantova
8. Valutazione degli screening di prevenzione delle patologie tumorali nell ASL di Mantova I programmi di screening per la prevenzione dei tumori della mammella, del colon retto e della cervice uterina
DettagliData inizio effetti va. criticità. Incremento della comunicazione: 2 campagne informative. Avvio procedur a di gara per seleziona re soggetto privato
PROGRAMMA DI SCREENING MAMMOGRAFICO REFERENTE REGIONALE : dott.ssa Maria Giovanna TROTTA Uff. Prestazioni Assistenza Terr., Osp. e Politiche del farmaco Tel. 0971 668837 mail: giovanna.trotta@regione.basilicata.it
DettagliRAPPORTO ANNUALE SUI CASI INCIDENTI DI DIABETE MELLITO TIPO I INFANTILE-GIOVANILE
RAPPORTO ANNUALE SUI CASI INCIDENTI DI DIABETE MELLITO TIPO I INFANTILE-GIOVANILE Dati Ridi (0-29 anni) Anno 2013 Servizio Epidemiologia Clinica e Valutativa Trento giugno 2014 A cura di Silvano Piffer
DettagliDiagnosi precoce delle neoplasie del collo dell utero
Diagnosi precoce delle neoplasie del collo dell utero La neoplasia del collo dell utero a livello mondiale rappresenta ancora il secondo tumore maligno della donna, con circa 500.000 nuovi casi stimati
DettagliScreening oncologici
Screening oncologici Il Centro Screening Oncologici, fa parte della UOC di Igiene e Sanità Pubblica nel Dipartimento di Prevenzione ed il Responsabile della struttura è il Dott. Francesco Silvio Congiu.
DettagliProgetto pilota HPV di Torino. Lo stato dell arte. G Ronco CPO Piemonte
Progetto pilota HPV di Torino. Lo stato dell arte G Ronco CPO Piemonte Progetto pilota HPV Donne invitate Numero di donne invitate (ultimo invito 31/08/2012) BRACCIO HPV 62606 PAP 52616 Totale 115222 Progetto
DettagliLe proponiamo un appuntamento per il giorno <gg/mm/aaa> alle ore <00.00> presso l ambulatorio di via <indirizzo>, Roma
La Regione Lazio e la ASL Roma XY La invitano a partecipare ad un programma di prevenzione del tumore del collo dell utero rivolto alle donne di età compresa fra i 25 e 64 anni. Il programma ha lo scopo
DettagliI programmi di screening mammografico in Italia e nel Veneto: criticità e prospettive
Padova, 7 dicembre 2010 I programmi di screening mammografico in Italia e nel Veneto: criticità e prospettive Manuel Zorzi Istituto Oncologico Veneto IRCCS Registro Tumori del Veneto Estensione dello screening
DettagliLa continuità assistenziale: il modello PAI. Divisione Oncologia Medica
La continuità assistenziale: il modello PAI LIVIA DE SIO Divisione Oncologia Medica ACO A.C.O. SanFilippoNeriRoma RETE SANITARIA IN ONCOLOGIA: obiettivi Presa in carico del paziente in modo globale Riconoscimentoi
DettagliRisultati del programma di screening dei tumori del colon retto a Ferrara
Risultati del programma di screening dei tumori del colon retto a Ferrara Aldo De Togni direttore Unità Operativa Organizzazione Oncologica Dipartimento di Sanità Pubblica Il tumore del colon-retto è un
DettagliIl Pap test di triage
La Citologia negli screening oncologici Roma, 19 novembre 2014 Il Pap test di triage nello screening con test HPV Maria Luisa Schiboni UOC Anatomia Patologica, Osp S.Giovanni - Roma Il Pap test di triage
DettagliLo screening organizzato per ridurre le disuguaglianze di accesso alla prevenzione.
XXXIX Convegno AIE Alimentazione e salute nell era della globalizzazione Lo screening organizzato per ridurre le disuguaglianze di accesso alla prevenzione. Il caso dello screening della cervice uterina.
DettagliANALISI CRITICA DELLA DOCUMENTAZIONE TECNICA RELATIVA ALLA CENTRALE TERMOELETTRICA DI QUILIANO E VADO LIGURE
6.1 Salute umana Dall analisi della documentazione di progetto sottoposta ad autorizzazione emerge come la tematica della Salute Umana sia stata affrontata in modo inadeguato, ovvero con estrema superficialità
DettagliLA ASL DELLA PROVINCIA DI VARESE PER LA DIAGNOSI PRECOCE DEL TUMORE DEL COLON RETTO AGGIORNAMENTO AL 30 APRILE 2008
LA ASL DELLA PROVINCIA DI VARESE PER LA DIAGNOSI PRECOCE DEL TUMORE DEL COLON RETTO AGGIORNAMENTO AL 30 APRILE 2008 Dal luglio 2006 è iniziato il programma di screening del cancro del colon retto organizzato
DettagliIl test dell HPV nello screening citologico: impatto psicologico e sociale
Progetto Donna e Salute Screening Citologico Azienda Ospedaliera e Ulss 16 di Padova Il test dell HPV nello screening citologico: impatto psicologico e sociale V.Savoca F.Sinigaglia M.Matteucci A.Del Mistro
DettagliI progetti pilota HPV in Veneto
I progetti pilota HPV in Veneto Utilizzo del test per la ricerca dell HPV nello screening del cervicocarcinoma triage delle ASC-US triage delle LSIL in donne > 35 anni come indicatore di recidiva Raccomandazioni
DettagliGESTIONE INFORMATICA E ASPETTI ORGANIZZATIVI
GESTIONE INFORMATICA E ASPETTI ORGANIZZATIVI HPV come test primario di screening 23-30 settembre 21-28 ottobre 2014 Cristina Larato PROTOCOLLO INVITO PAP TEST < 30 anni e rand cito Test HPV. Protocollo
DettagliProf. Marisa Arpesella Dipartimento di Sanità Pubblica e Neuroscienze Sezione igiene
Screening Prof. Marisa Arpesella Dipartimento di Sanità Pubblica e Neuroscienze Sezione igiene Definizione Con il termine di screening, si intende un esame sistematico condotto con mezzi clinici, strumentali
DettagliNUOVI SCREENING: UNA RIVOLUZIONE?
NUOVI SCREENING: UNA RIVOLUZIONE? Nuovi programmi di screening Montale, 18 Ottobre 2014 Villa Castello Smilea HPV E CARCINOMA CERVICALE L infezione da HPV è un passaggio essenziale per lo sviluppo delle
DettagliIl programma di screening mammografico in Canton Ticino
Alessandra Spitale Centro programma screening Ticino Conferenza stampa Locarno, 30 gennaio 2015 Screening mammografico in Svizzera Federazione Swiss Cancer Screening, 2013 02.07.2013 Il Consiglio di Stato
DettagliChi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS
Chi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS Definizione di RLS (Art 2, comma 1, lettera i) del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81) persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori per
DettagliRE-INGEGNERIZZAZIONE DELLA PREVENZIONE INDIVIDUALE E PROGRAMMI DI SCREENING: EFFICACIA, QUALITÀ E SOSTENIBILITÀ
Workshop ONS Venezia, 26 maggio 2010 RE-INGEGNERIZZAZIONE DELLA PREVENZIONE INDIVIDUALE E PROGRAMMI DI SCREENING: EFFICACIA, QUALITÀ E SOSTENIBILITÀ Tavola rotonda con le Regioni Gianni Amunni Istituto
Dettagli3.1 Tasso di ospedalizzazione (T.O.) per 1.000 residenti
3. Ospedalizzazione Tutti gli iicatori del presente capitolo si riferiscono ai ricoveri effettuati dai residenti in regione, iipeentemente da dove siano avvenuti (all interno o all esterno della regione).
DettagliRisultati del triage e del follow-up post-trattamento con HPV-DNA test
Lo screening per la prevenzione dei tumori della cervice uterina in Emilia Romagna Risultati del triage e del follow-up post-trattamento con HPV-DNA test Bologna, 29 marzo 2011 HPV TEST NEL TRIAGE DI ASC-US
DettagliEstensione e Miglioramento del Programma per lo Screening Oncologico del Cancro della Cervice Uterina.
Regione Abruzzo - Assessorato alla Sanità Piano Nazionale della Prevenzione 200 2007 (Intesa Stato Regioni 23 Marzo 200) Legge 138 del 2004 art. 2 bis Estensione e Miglioramento del Programma per lo Screening
DettagliPREVENZIONE DEI TUMORI DEL COLLO DELL'UTERO: SCREENING E VACCINAZIONE. Dr Claudio Lombardi Ospedale Alzano Lombardo
PREVENZIONE DEI TUMORI DEL COLLO DELL'UTERO: SCREENING E VACCINAZIONE Dr Claudio Lombardi Ospedale Alzano Lombardo SCREENING Un programma di screening per il cervicocarcinoma include: Scelta del test di
DettagliGentile signora, Carlo Lusenti
Gentile signora, I programmi di screening per la prevenzione e la diagnosi precoce dei tumori della mammella e del collo dell utero sono in corso nella nostra regione dal 1996, rappresentando un elemento
DettagliI risultati dello studio pilota del HPV DNA test come test di screening nella Provincia di Reggio Emilia
I risultati dello studio pilota del HPV DNA test come test di screening nella Provincia di Reggio Emilia SONIA PRANDI - CINZIA CAMPARI LUISA PATERLINI - TERESA RUBINO TITOLO DEL PROGETTO MINISTERIALE Progetto
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.
DettagliIL TUMORE DELLA MAMMELLA NEL MONDO
IL TUMORE DELLA MAMMELLA NEL MONDO In tutto il mondo il carcinoma della mammella è il tumore più frequente nella popolazione femminile, sia per incidenza sia per mortalità. L Organizzazione Mondiale della
DettagliR e g i o n e L a z i
o R e g i o n e L a z i Titolo del Progetto o del programma: Siamo sicuri che si può lavorare sicuri Identificativo della linea o delle linee di intervento generale/i: Prevenzione degli eventi infortunistici
DettagliAZIENDA PROVINCIALE PER I SERVIZI SANITARI
Provincia Autonoma di Trento AZIENDA PROVINCIALE PER I SERVIZI SANITARI Trento via Degasperi 79 VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE Reg. delib. n. 271 2014 OGGETTO: Approvazione del documento
DettagliLo screening per il carcinoma colorettale Napoli 13 dicembre 2006
Agenzia Regionale Sanitaria Lo screening per il carcinoma colorettale Napoli 13 dicembre 2006 L organizzazione del programma di screening Dr.ssa G. Grazzini Protocollo organizzativo RESIDENTI 50-70ENNI
DettagliIl Pap test come test primario nello screening
Il Pap test come test primario nello screening Antonella Pellegrini UOC Anatomia Patologica Az. Osp. S.Giovanni-Addolorata Roma Lo screening non è fare un Test Cosa è lo screening? un esame sistematico,
DettagliCUSTOMER SATISFACTION 2011
DIREZIONE REGIONALE MOLISE CUSTOMER SATISFACTION 2011 REPORT DI SINTESI DELLE SEDI DELLA REGIONE MOLISE CAMPOBASSO e sedi di pertinenza ( Isernia e Termoli) Rilevazione 2011 della soddisfazione dell utenza
DettagliPrevenzione del tumore della cervice uterina in donne con HIV in Emilia-Romagna
A. C. Finarelli, M. Lise, S. Franceschi, P. Sassoli de Bianchi, J. Polesel, F. Falcini, F. Ghinelli, L. Dal Maso per Screening of HIV-infected women in Emilia-Romagna (SHER) Study Prevenzione del tumore
DettagliANNO MASCHI FEMMINE TOTALE TOTALE 1974 2513 4487
MORTALITÀ Tra i residenti della ULSS n. 1 nel corso del triennio 2010-2012 si sono verificati 4487 decessi (1974 nei maschi e 2513 nelle femmine, media per anno 1496), in leggero aumento rispetto al dato
DettagliAZIENDA SANITARIA PROVINCIALE DI TRAPANI
ALLEGATO AZIENDA SANITARIA PROVINCIALE DI TRAPANI Azioni di miglioramento a seguito delle criticità riscontrate in: 1. INFORMAZIONE ED ACCOGLIENZA NEI PRESIDI OSPEDALIERI DELL ASP 2. ASPETTI ALBERGHIERI:
DettagliIncidenza, mortalità e prevalenza per tumore del polmone in Italia
Incidenza, mortalità e prevalenza per tumore del polmone in Sintesi L incidenza e la mortalità per il tumore del polmone stimate in nel periodo 197-215 mostrano andamenti differenti tra uomini e donne:
DettagliNella provincia di Latina sono diagnosticati in media ogni anno 98 casi ogni 100.000 uomini e 27 ogni 100.000 donne.
TUMORE DEL POLMONE Nel periodo 27-211 sono stati registrati complessivamente in provincia di Latina 172 nuovi casi di tumore del polmone. E risultato al 1 posto in termini di frequenza fra le neoplasie
DettagliPrecision Medicine e governance di sistema: Il contributo del Registro Tumori
PRECISION MEDICINE PER UNA ONCOLOGIA SOSTENIBILE: DALLA DIAGNOSTICA ALLA TERAPIA Precision Medicine e governance di sistema: Il contributo del Registro Tumori Dr. Mario Fusco Registro Tumori Regione Campania
DettagliDicembre 2013 ATTUAZIONE DELLA DELIBERA N. 71/2013 SUGLI OBBLIGHI DI TRASPARENZA. Comune di Roma
Dicembre 2013 ATTUAZIONE DELLA DELIBERA N. 71/2013 SUGLI OBBLIGHI DI TRASPARENZA Comune di Roma 1 INTRODUZIONE Il presente documento contiene schede sintetiche relative agli esiti delle verifiche condotte
DettagliGli screening per i tumori della mammella e della cervice uterina
4.3 GLI SCREENING (Filippetti F, Fuligni G, Pelliccioni AR) Fonti informative: Questionario GISCI per lo screening del cervico-carcinoma compilato dalle Zone Territoriali. Questionario GISMA per il carcinoma
DettagliQUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI
QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI L ACCREDITAMENTO INTERNAZIONALE ALL ECCELLENZA Fondazione Poliambulanza ha ricevuto nel dicembre 2013 l accreditamento internazionale all eccellenza da parte di
DettagliROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO. A cura dell Ufficio Studi Confcommercio
ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO A cura dell Ufficio Studi Confcommercio LE DINAMICHE ECONOMICHE DEL VENETO Negli ultimi anni l economia del Veneto è risultata tra le più
DettagliProve di screening a Rebibbia
Verona 14 Dicembre 2010 Prove di screening a Rebibbia M. Mangia F. Odoardi E. Rossi UOC Programmi Di Prevenzione e Screening Asl RmB I detenuti e gli internati hanno diritto, al pari dei cittadini in stato
DettagliA cura di Giorgio Mezzasalma
GUIDA METODOLOGICA PER IL MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PIANO DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE FSE P.O.R. 2007-2013 E DEI RELATIVI PIANI OPERATIVI DI COMUNICAZIONE ANNUALI A cura di Giorgio Mezzasalma
DettagliIncidenza e sopravvivenza dei tumori in Italia. Andamenti e Previsioni. Riccardo Capocaccia Reparto di epidemiologia dei tumori
Incidenza e sopravvivenza dei tumori in Italia Andamenti e Previsioni Riccardo Capocaccia Reparto di epidemiologia dei tumori Hanno contribuito ISS-CESPS: R. De Angelis, S. Francisci, S. Rossi, A. Tavilla
DettagliSCREENING. REPORT PASSI ASL Latina 2008-2011. Diagnosi precoce delle neoplasie : del collo dell utero della mammella del colon-retto
Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia REPORT PASSI ASL Latina 2008-2011 SCREENING Diagnosi precoce delle neoplasie : del collo dell utero della mammella del colon-retto 1 Diagnosi precoce
DettagliMedici a laboratori clinici: quale rapporto e livello di comunicazione?
RILEVAZIONI Medici a laboratori clinici: quale rapporto e livello di comunicazione? I risultati da un indagine condotta in Puglia su un campione di medici di base Francesca Di Serio * I dati raccolti negli
DettagliPROGETTAZIONE E ORGANIZZAZIONE DI UN PROGRAMMA DI SCREENING. Relatore: Brunella Spadafora
PROGETTAZIONE E ORGANIZZAZIONE DI UN PROGRAMMA DI SCREENING Relatore: Brunella Spadafora Epidemiologia e prevenzione dei tumori maligni I tumori nel loro insieme, costituiscono la seconda causa di morte,
DettagliEPIDEMIOLOGIA DEL TUMORE DEL PANCREAS IN VENETO
EPIDEMIOLOGIA DEL TUMORE DEL PANCREAS IN VENETO Registro Tumori del Veneto agosto 213 Baracco M, Bovo E, Dal Cin A, Fiore AR, Greco A, Guzzinati S, Monetti D, Rosano A, Stocco CF, Tognazzo S, Zorzi M e
DettagliOPEN - Fondazione Nord Est Febbraio 2013
A7. FECONDITÀ, NUZIALITÀ E DIVORZIALITÀ Diminuisce il tasso di fertilità dopo la crescita degli ultimi anni A livello nazionale il tasso di fecondità totale (numero medio di figli per donna in età feconda)
DettagliPrevenzione: abitudine. la nostra buona. Call Center 800.318.318 www.sanita.regione.lombardia.it
Call Center 800.318.318 www.sanita.regione.lombardia.it Prevenzione: la nostra buona abitudine Carcinoma della cervice uterina: attacchiamolo da più fronti Il carcinoma della cervice uterina: una conseguenza
DettagliIntroduzione del test HPV come test di screening primario: un analisi di Budget Impact. Guglielmo Ronco, CPO Piemonte Maria Calvia
Introduzione del test HPV come test di screening primario: un analisi di Budget Impact. Guglielmo Ronco, CPO Piemonte Maria Calvia Introduzione del test HPV: un analisi di Budget Impact. Caratteristiche
DettagliIl GiISCi ed il Controllo di qualità nello screening citologico cervico-vaginale: Cosa è cambiato.
Il GiISCi ed il Controllo di qualità nello screening citologico cervico-vaginale: Cosa è cambiato. Paolo Dalla Palma Trento Indicatori screening Cervico-vaginale 1. Estensione Teorica o estensione dei
DettagliSicurezza stradale SICUREZZA
PROFILO SOCIODEMOGRAFIXCO SICUREZZA Nel 211, in Italia, si sono registrati 25.638 incidenti stradali con lesioni a persone, di cui 386 mortali. Con questi dati, l Italia conferma una costante tendenza
DettagliDr. Francesco Rastrelli. 19 gennaio 2015. Reti per promuovere gli screening: il ruolo dei Farmacisti
Dr. Francesco Rastrelli 19 gennaio 2015 Reti per promuovere gli screening: il ruolo dei Farmacisti Riassetto organizzativo Farmacisti territoriali Medici specialisti MEDICINA GENERALE Infermieri Medici
DettagliCASO DI SUCCESSO X DATANET INSIEME A VENETO BANCA PER LA GESTIONE DELL ASSEMBLEA SOCI
CASO DI SUCCESSO X DATANET INSIEME A VENETO BANCA PER LA GESTIONE DELL ASSEMBLEA SOCI Il Gruppo Veneto Banca è la dodicesima realtà bancaria italiana per masse amministrate. Banca popolare nata nel 1877,
DettagliStrategie di screening a confronto: citologia versus HPV test
Strategie di screening a confronto: citologia versus HPV test Elena Casolati U.O Ostetricia e Ginecologia Azienda ospedaliera Polo Universitario L.Sacco Quali devono essere le caratteristiche ideali di
DettagliLo screening citologico con il test HPV nella Regione Veneto: come e quando
Lo screening citologico con il test HPV nella Regione Veneto: come e quando dr.ssa Annamaria Del Sole (Coordinamento Regionale Screening Regione del Veneto) Bassano del Grappa, 28/12/2014 http://www.epiprev.it
Dettagli7.2 Indagine di Customer Satisfaction
7.2 Indagine di Customer Satisfaction Il campione L indagine è stata condotta su un campione a più stadi di 373 clienti di Tiemme Spa sede operativa di Piombino (errore di campionamento +/- 2%) rappresentativo
DettagliSCREENING CON HPV DNA TEST
SCREENING CON HPV DNA TEST L HPV ha un ruolo etiologico nella carcinogenesi Progressione della malattia Il DNA virale è rintracciabile in tutte le fasi Epitelio normale Infezione da HPV CIN I CIN II CIN
DettagliCircolare N.24 del 07 Febbraio 2013. Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze
Circolare N.24 del 07 Febbraio 2013 Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze Sicurezza sul lavoro: obblighi e scadenze Gentile cliente, con la presente desideriamo informarla che, il D.Lgs n. 81/2008
DettagliLa prevenzione dei tumori femminili nelle donne straniere
La prevenzione dei tumori femminili nelle donne straniere Lisa Francovich 1, Lidia Gargiulo 1, Barbara Giordani 2, Paolo Giorgi Rossi 3, Alessio Petrelli 4 1 Istat 2 Servizio Epidemiologia ASLTO3 Regione
DettagliProposta di implementaziome del sistema qualità in cardiologia. Dott. A. Gandolfo
Proposta di implementaziome del sistema qualità in cardiologia Dott. A. Gandolfo Sistema Qualità Il Sistema Qualità è un sistema di gestione che ha lo scopo di tenere sotto controllo i processi di una
DettagliSignificato e modalità di triage nello screening con HPV test
La sorveglianza epidemiologica dello screening dei tumori del collo dell utero nella Regione Emilia Romagna e le prospettive di studio Seminario di studio Bologna 25 Marzo 2013 Significato e modalità di
DettagliScrivere di screening: quando il Pap test è anormale. Anna Iossa
Scrivere di screening: quando il Pap test è anormale Anna Iossa Premessa 1..scrivere di screening è difficile. Comunicazione verbale Comunicazione scritta Da Scrivere di screening Materiali informativi
DettagliL impatto dello screening nei tumori femminili in Emilia-Romagna
L impatto dello screening nei tumori femminili in Emilia-Romagna Dott. Fabio Falcini Responsabile U.O. Prevenzione Oncologica-AUSL Forlì- Ravenna Direttore U.O. Registro Tumori della Romagna-R.T.Ro-IRST
DettagliUfficio di Segreteria LL.PP. e Ufficio Servizi Cimiteriali
COMUNE DI MIRA Provincia di Venezia PIAZZA IX MARTIRI, 3 - C.A.P. 30034 TEL. 041-5628211 (centralino) FAX 041-422023 C.F. 00368570271 Indirizzo Internet: www.comune.mira.ve.it - E-mail: info@comune.mira.ve.it
DettagliLa prevenzione di genere in provincia di Ferrara: a che punto siamo Il carcinoma del collo dell utero
La prevenzione di genere in provincia di Ferrara: a che punto siamo Il carcinoma del collo dell utero Paola Garutti Modulo di UnitàOperativa Semplice in coordinamento degli screening Clinica Ostetrica
DettagliBambini e ragazzi affetti da tumore
Bambini e ragazzi affetti da tumore Firenze, 29 maggio 2014 Gianfranco Manneschi U.O. Epidemiologia clinica e descrittiva ISPO Istituto per lo Studio e la Prevenzione Oncologica introduzione La patologia
DettagliAnzianità di servizio
Commento ai risultati del questionario di valutazione Su 754 questionari consegnati ne sono stati restituiti 157, pari al 21% del totale. Oltre ad essere ai limiti della rappresentatività, questo dato
DettagliMassimo Confortini Direttore Laboratorio Prevenzione Oncologica ISPO Firenze
LA CITOLOGIA NEGLI SCREENING ONCOLOGICI Roma 19 Novembre 2014 IL PAP TEST NEI DIVERSI SCENARI: SIMILITUDINI E DIFFERENZE Massimo Confortini Direttore Laboratorio Prevenzione Oncologica ISPO Firenze Bertozzi
DettagliPARTE III LA VALUTAZIONE DELLA CAPACITà DI PERSEGUIMENTO
PARTE III LA VALUTAZIONE DELLA CAPACITà DI PERSEGUIMENTO Delle strategie REGIONALI (B) a cura di Sara Barsanti Introduzione L area di valutazione del conseguimento delle strategie regionali (area B) ha
DettagliAzienda di residenza Note Codifiche ICD9-CM: 140-239. Il tasso è standardizzato per età (standard: popolazione europea) Indicatore Mes Sant Anna
9. Mortalità Gli indicatori descritti in questo capitolo sono stati estrapolati dal Ligure 1. Per i confronti nazionali è stata utilizzata la media del network di regioni partecipanti al sistema di valutazione
DettagliIndagine qualita percepita
Sistema di Gestione per la Qualità - Ospedale M. G. Vannini Report sulla qualità percepita OSPEDALE M. G. VANNINI Direttore Sanitario Dott.ssa Maura Moreschini Sistema qualità certificato UNI EN ISO 9001:2008
DettagliNumero 28 /2015 Le malattie professionali e gli infortuni sul lavoro nell anno 2014 nelle statistiche INAIL
Numero 28 /2015 Le malattie professionali e gli infortuni sul lavoro nell anno 2014 nelle statistiche INAIL L'INAIL ha presentato i dati degli infortuni e delle malattie professionali relativi all'anno
DettagliRisultati dell indagine per la rilevazione del grado di soddisfazione del Centro Diurno Disabili del Comune di Calolziocorte
Risultati dell indagine per la rilevazione del grado di soddisfazione del Centro Diurno Disabili del Comune di Calolziocorte 01 A cura di Àncora Servizi Premessa metodologica Àncora Servizi, in collaborazione
DettagliSCELTA DELL APPROCCIO. A corredo delle linee guida per l autovalutazione e il miglioramento
SCELTA DELL APPROCCIO A corredo delle linee guida per l autovalutazione e il miglioramento 1 SCELTA DELL APPROCCIO l approccio all autovalutazione diffusa può essere normale o semplificato, a seconda delle
DettagliPSA SCREENING NEL TUMORE DELLA PROSTATA
PSA SCREENING NEL TUMORE DELLA PROSTATA Prof. Giuseppe Martorana Clinica Urologica Alma Mater Studiorum Università di Bologna Convegno medico UniSalute Appropriatezza ed efficacia degli screening Bologna,
DettagliREGISTRI TUMORI. Cosa sono? La storia
REGISTRI TUMORI Cosa sono? I Registri tumori sono strutture impegnate nella raccolta di informazioni sui malati di cancro residenti in un determinato territorio. Sono necessari perché in nessuna struttura
DettagliMini Guida Informativa per i dipendenti
ASSICASSA Piano Sanitario Dipendenti a cui si applica il CCNL Telecomunicazioni Mini Guida Informativa per i dipendenti Sintesi delle Condizioni del Piano Sanitario MINI GUIDA AL PIANO SANITARIO ASSICASSA
DettagliCAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE ANNA TERESA FORMISANO, NUNZIO FRANCESCO TESTA. Istituzione della professione sanitaria di ottico-optometrista
Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 480 PROPOSTA DI LEGGE D INIZIATIVA DEI DEPUTATI ANNA TERESA FORMISANO, NUNZIO FRANCESCO TESTA Istituzione della professione sanitaria di ottico-optometrista
DettagliGeneralità sugli standard di registrazione
Corso intensivo di formazione sui controlli di qualità Generalità sugli standard di registrazione C. Buzzoni 1,2 1 ISPO, Firenze 2 Banca Dati AIRTUM Salerno, 10-12 Giugno 2015 Standard di registrazione:
DettagliAutorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche
Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche Metodologia dell attività di vigilanza e controllo dell Autorità in relazione agli obblighi di pubblicazione
DettagliSOC di Epidemiologia e Biostatistica, IRCCS Centro di Riferimento Oncologico (CRO) di Aviano (PN)
Antonella Zucchetto per il gruppo di lavoro IMPATTO-CERVICE SOC di Epidemiologia e Biostatistica, IRCCS Centro di Riferimento Oncologico (CRO) di Aviano (PN) CONVEGNO NAZIONALE GISCI 2014 - Firenze, 12-13
Dettagli