ORGANI AMMINISTRATIVI E SOCIETA DI REVISIONE

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3 ORGANI AMMINISTRATIVI E SOCIETA DI REVISIONE CONSIGLIO DI COLLEGIO DIREZIONE DIREZIONI SOCIETA AMMINISTRAZIONE SINDACALE GENERALE DI REVISIONE PRESIDENTE PRESIDENTE VICE DIRETTORE Rete Liguria KPMG SpA GENERALE Fausto Cuocolo * Fulvio Rosina AMMINISTRAZIONE Luciano Casapietra VICE PRESIDENTE Renzo Oldrati Rete Foranea SINDACI EFFETTIVI Alessandro Scajola * Luigi Gardelli Giacomo Catalfamo VICE DIRETTORE AMMINISTRATORE Angelo Costigliolo GENERALE Crediti DELEGATO (1) MERCATO Achille Tori Giovanni Berneschi* SINDACI SUPPLENTI Alfredo Sanguinetto Finanza CONSIGLIERI Maurizio Civardi Angelo Lucio Viotti Mario Venturino Adalberto Alberici * Piergiorgio Alberti ** Information Piero Guido Alpa * Communication Andrea Baldini Technology (I.C.T.) Giorgio Binda Jean-Jacques Bonnaud Giorgio Seronello Mario Capelli * Giorgio Giorgetti Rapporti Esterni Pietro Isnardi Ferdinando Menconi Emilio Pietro Molinari Dominique Monneron Paolo Cesare Odone * Risorse Vincenzo Roppo * Enrico Maria Scerni Carlo Arzani Oliviero Tarolli Supporti Giovanni Poggio * Membro del Comitato esecutivo ** Consigliere anziano Il Consiglio di Amministrazione è stato nominato dall'assemblea ordinaria degli Azionisti del 27/4/2001 per gli esercizi Il Collegio Sindacale è stato nominato dall'assemblea ordinaria degli Azionisti del 29/4/99 per gli esercizi (1) Ai sensi di Statuto, l Amministratore Delegato svolge anche le funzioni di Direttore Generale.

4 POTERI DEGLI ORGANI AMMINISTRATIVI E DELEGHE LORO ATTRIBUITE In base alla comunicazione Consob n del 20/2/97 si indicano i poteri e le deleghe attribuite agli Amministratori ed alla Direzione. Presidente del Consiglio di Amministrazione In base all'art. 24 dello Statuto spettano al Presidente del Consiglio di Amministrazione la rappresentanza legale della Società di fronte ai terzi ed in giudizio, nonché la firma sociale. Presiede l'assemblea, convoca e presiede il Consiglio di Amministrazione ed il Comitato Esecutivo, di cui è membro di diritto. Nei casi di assoluta ed improrogabile urgenza il Presidente, su proposta dell'amministratore Delegato o del Direttore Generale, può assumere decisioni di competenza del Consiglio e del Comitato Esecutivo, ove questi siano impossibilitati a riunirsi. Le decisioni assunte sono portate a conoscenza dei competenti organi nella loro prima riunione successiva. Comitato Esecutivo L'art. 25 dello Statuto prevede la nomina del Comitato Esecutivo da parte del Consiglio di Amministrazione, che ne determina il numero dei membri, la durata in carica e le attribuzioni. Esso è composto dal Presidente, dal Vice Presidente e dall'amministratore Delegato quali membri di diritto, nonché da un numero di altri membri variabile da 3 a 5. L attuale Comitato Esecutivo è stato nominato dal Consiglio di Amministrazione del 28/5/2001 che ha confermato in cinque il numero dei membri elettivi, la cui durata in carica è stata fissata fino al 31/10/2002. Ad esso il Consiglio di Amministrazione ai sensi dell'art. 21 dello Statuto ha delegato le proprie attribuzioni, in materia di: a) concessione, rinnovo, aumento, riduzione, conferma, revoca e sospensione di affidamenti e in genere crediti in tutte le articolazioni anche inerenti al Gruppo ed anche inerenti i servizi di tesoreria e cassa, indipendentemente dagli importi e dalle categorie di rischio; b) facoltà deliberative generali in materia di spesa, ovvero in materia di introiti; c) facoltà deliberative in materie diverse quali gestione delle risorse umane, gestione della tesoreria, del portafoglio titoli, utilizzo di strumenti finanziari derivati e attività in cambi, gestione delle partecipazioni, ivi incluse le determinazioni in ordine all esercizio o meno del diritto di prelazione o di opzione su azioni o quote di società partecipate, nonché in materia di gestione corrente e di non rilevanza strategica; di assumere determinazioni in ordine all autorizzazione a stare in giudizio nelle cause attive e passive della Banca senza limiti di importo o per cause di valore indeterminato; di disporre l apertura, il trasferimento, la chiusura e la ridefinizione delle localizzazioni di sportelli bancari del Gruppo nell ambito del piano sportelli generale deliberato dal Consiglio di Amministrazione. Amministratore Delegato - Direttore Generale Ai sensi dell'art. 27 dello Statuto il Consiglio di Amministrazione nomina un Amministratore Delegato o un Direttore Generale; l'amministratore Delegato, se nominato, svolge anche le funzioni di Direttore Generale. Il Direttore Generale, ove nominato, o l'amministratore Delegato, che ne svolge le funzioni, esercita le proprie attribuzioni nell'ambito di quanto stabilito dallo Statuto e dal Consiglio di Amministrazione. Il Direttore Generale è capo del personale di cui indirizza e coordina l'attività. L'Amministratore Delegato in carica è stato nominato il 21/5/2001, come detto svolge anche funzioni di Direttore Generale, e gli sono state delegate facoltà deliberative, entro i limiti determinati, in materia di: a) concessione, rinnovo, aumento, riduzione, conferma, revoca e sospensione di affidamenti e in genere crediti in tutte le articolazioni anche inerenti i servizi di tesoreria e cassa nonché inerenti ad eventuali pareri da segnalare alle Società bancarie facenti parte del Gruppo Banca Carige ai sensi delle vigenti disposizioni; b) facoltà deliberative generali in materia di spesa, ovvero in materia di introiti; c) facoltà deliberative in materia di finanza aziendale; d) facoltà di delega, d intesa con il Presidente, per la partecipazione alle assemblee di società od enti partecipati ed individuazione della linea da seguire da parte del rappresentante della Banca; e) facoltà deliberative in materia di gestione corrente e di non rilevanza strategica. 2

5 BANCA CARIGE SPA BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2001 STRUTTURA DELLE Struttura delle partecipazioni rilevanti Banca Carige al 31/12/ PARTECIPAZIONI RILEVANTI BANCA CARIGE AL 31/12/2001 SCHEDA DI SINTESI E Scheda di sintesi e indicatori di gestione 8 INDICATORI DI GESTIONE CONVOCAZIONE DI Convocazione di Assemblea 9 ASSEMBLEA RELAZIONE SULLA Il quadro reale e monetario 11 GESTIONE La strategia 14 L attività di intermediazione 17 I servizi, il marketing e la tutela del cliente 37 Le relazioni esterne e l attività di promozione culturale, scientifica e sociale 40 Il sistema distributivo e la gestione delle risorse 41 La transizione all Euro 45 Le immobilizzazioni 45 La struttura proprietaria ed i rapporti con l ente controllante 47 I titoli Carige 48 Il conto economico ed il patrimonio 50 I profili di rischio aziendale 56 Informazioni qualitative sui rischi creditizi 58 La corporate governance ed informazioni sull adesione al codice di autodisciplina delle società quotate 60 Fatti di rilievo intervenuti dopo la chiusura dell esercizio 61 Prospettive e conclusioni 62 BILANCIO ESERCIZIO 2001 Stato Patrimoniale 66 Attivo 66 Passivo 67 Conto Economico 68 Stato Patrimoniale: confronto con il Attivo 70 Passivo 71 Conto Economico: confronto con il Schemi contabili in Euro 73 Nota Integrativa 77 Premessa 77 Parte A Criteri di valutazione 80 Parte B Informazioni sullo Stato Patrimoniale 85 Parte C Informazioni sul Conto Economico 147 Parte D Altre informazioni 159 PROPOSTA ALL ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE Proposta di approvazione del bilancio e della destinazione dell utile di esercizio Relazione del Collegio Sindacale 164 3

6 BANCA CARIGE SPA BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2001 RELAZIONE DELLA SOCIETA DI REVISIONE Relazione della Società di Revisione ALLEGATI Prospetto delle variazioni nei conti del patrimonio netto 166 Rendiconto finanziario 168 Prospetto di riconciliazione di cui all art. 7, comma 2, della L. 218/90 (sintesi) 169 Composizione dell ammontare del credito di imposta attribuibile agli azionisti in sede di distribuzione dei dividendi (art. 105, comma.1 lett. a) e b) del DPR 917/86) 170 Patrimonio immobiliare (esclusi immobili concessi in locazione finanziaria) 171 Immobili concessi in locazione finanziaria rivalutati ai sensi della L. 413/ Obbligazioni convertibili in azioni 179 Partecipazioni non rilevanti 181 Dati di sintesi delle imprese controllate e delle imprese sottoposte a influenza notevole 183 Dati di sintesi del Fondo Pensione Aperto Carige 185 Listino dei cambi utilizzati in bilancio per la conversione delle divise estere 186 AVVERTENZE Nelle tabelle delle Relazioni e del Bilancio sono utilizzati i seguenti segni convenzionali - quando il dato è nullo quando il dato non risulta significativo 4

7 GRUPPO BANCA CARIGE BILANCIO CONSOLIDATO AL 31 DICEMBRE 2001 INDICE SCHEDA DI SINTESI Scheda di sintesi consolidata e indicatori di gestione 188 CONSOLIDATA E INDICATORI DI GESTIONE AREA DI Area di consolidamento 189 CONSOLIDAMENTO RELAZIONE SULLA Il quadro reale e monetario 191 GESTIONE Fatti di rilievo dell esercizio 192 L attività di intermediazione 195 Il personale e la struttura operativa 207 Il conto economico ed i coefficienti di solvibilità 209 Le variazioni del patrimonio netto 212 Le società del Gruppo e le partecipazioni 214 La transizione all Euro 218 I fatti di rilievo intervenuti dopo la chiusura dell esercizio 218 BILANCIO CONSOLIDATO Stato Patrimoniale consolidato 221 Attivo 221 Passivo 222 Conto Economico consolidato 223 Schemi contabili in Euro 224 Nota Integrativa consolidata Premessa 228 Parte A - Criteri di valutazione 232 Parte B Informazioni sullo Stato Patrimoniale consolidato 236 Parte C Informazioni sul Conto Economico consolidato 299 Parte D Altre informazioni 309 RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE RELAZIONE DELLA SOCIETA DI REVISIONE Relazione del Collegio Sindacale Relazione della Società di Revisione ALLEGATI Prospetto delle variazioni nei conti del patrimonio netto consolidato 311 RETE DI VENDITA DEL GRUPPO BANCA CARIGE Rete di vendita del Gruppo Banca Carige 5

8 BANCA CARIGE SpA - Cassa di Risparmio di Genova e Imperia Sede legale in Genova, Via Cassa di Risparmio, 15 6

9 STRUTTURA DELLE PARTECIPAZIONI RILEVANTI BANCA CARIGE AL 31/12/2001 Fondazione Cassa di Risparmio di Genova e Imperia Caisse des Depots et Consignations (CDC) Caisse Nationale des Caisses d Epargne et de Prévoyance (CNCEP)(1) Gruppo d Assicurazioni La Basilese (2) Westdeutsche LandesBank AG (WestLB) (3) El Monte Caja de Huelva Y Sevilla Altri azionisti 58,71% 9,50% 5,09% 4,96% 3,00% 18,74% Banca Carige SpA Attività bancaria Attività assicurativa Attività fiduciaria Attività strumentali Attività finanziaria 47,50% 95,90% 51,00% 92,81% 87,01% 71,28% 100,00% 99,98% 90,00% 60,00% 20,24% Frankfurter Bankgesellschaft AG Cassa di Risparmio di Savona SpA Banca del Monte di Lucca SpA Carige Vita Nuova SpA Levante Norditalia SpA Centro Fiduciario SpA Galeazzo Srl (4) Columbus Carige Immobiliare SpA Immobiliare Ettore Vernazza SpA (5) Argo Finance One Srl (6) Eptaconsors SpA 100,00% 100,00% 20,00% GRUPPO BANCA CARIGE Immobiliare Carisa Srl Ligure Leasing SpA (1) La quota è detenuta tramite le società controllate CDC Ixis ed Eulia. In quest ultima, a seguito di riorganizzazioni interne, è confluita anche la partecipazione detenuta da CNCEP Caisse Nationale des Caisses d Epargne et de Prévoyance. (2) La partecipazione è detenuta tramite la controllata Basilese Compagnia di Assicurazioni sulla Vita. (3) La partecipazione è detenuta da WestLB Italia SpA. (4) La società detiene lo 0,02% della Columbus Carige Immobiliare SpA. (5) La società detiene in portafoglio il 10,00% delle proprie azioni. (6) Iscritta nel Gruppo Carige con decorrenza 9 novembre

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11 SCHEDA DI SINTESI E INDICATORI DI GESTIONE Situazione al Dati pro forma (8) 31/12/01 30/9/01 31/12/00 31/12/99 Variaz. % 31/12/01 Variazioni % Euro (mln.) SITUAZIONE PATRIMONIALE (1) Totale attività , , , , ,5 10, ,0 3,5 11,8 Provvista , , , , ,5 9, ,4 1,1 14,4 - Raccolta diretta (a) 8.099, , , , ,7 17, ,4 9,3 5,5 - Debiti verso clientela 4.863, , , , ,6 18, ,9 7,3 2,8 - Debiti rappresentati da titoli 3.236, , , , ,1 14, ,5 12,1 9,7 - Debiti verso banche 1.652, , , , ,4-29, ,9-40,2 50,8 - Fondi di terzi in amm.ne 0,3 0,6 0,6 0,4 0,4 50,0 0,6 50,0 - - Prestiti subordinati 400,0 774,5 774, ,5 - Raccolta indiretta (b) , , , , ,7 6, ,6-1,5 4,2 - Risparmio gestito 5.671, , , , ,0 6, ,5-0,8-7,8 - Risparmio amministrato 5.677, , , , ,7 5, ,1-2,1 19,8 Attività finanziarie intermediate (AFI) (a+b) , , , , ,4 10, ,0 2,8 4,7 Investimenti (2) (3) , , , , ,3 8, ,1 3,0 10,7 - Crediti verso clientela (2) (3) 7.471, , , , ,4 12, ,4 4,4 12,7 - Crediti verso banche (2) 1.122, , , , ,0 15, ,1 15,8 31,6 - Titoli 2.433, , , , ,9-5, ,6-5,4 1,0 - Portafoglio immobilizzato 441,3 854,4 855,9 744,8 747,0 14,7 854,4 14,7-0,3 - Portafoglio non immobilizzato 1.992, , , , ,9-8, ,2-8,9 1,2 Capitale e riserve (4) 1.332, , , , ,3 2, ,7 2,4-0,5 CONTO ECONOMICO (1) Risultato di gestione 219,1 424,3 275,8 416,7 360,3 1,8 Utile delle attività ordinarie 171,6 332,3 215,2 326,3 301,9 1,8 Utile ante imposte sul reddito 184,5 357,2 239,7 343,0 335,9 4,1 Utile d'esercizio 103,5 200,5 143,2 190,2 181,6 5,4 RISORSE (5) Rete sportelli , ,4 3,1 Personale , ,6-0,4 INDICATORI DI GESTIONE Ricavi netti da servizi /Margine di intermediazione 48,59% 48,59% 44,99% 46,87% 51,37% Costi operativi /Margine di intermediazione (Cost Income Ratio) 63,53% 63,53% 65,37% 60,77% 64,00% Utile ante imposte sul reddito /Capitale e riserve 13,84% 13,84% 9,30% 13,62% 13,26% ROE 7,77% 7,77% 5,56% 7,55% 7,17% ROAE (6) 7,86% 7,86% 5,62% 7,53% 7,94% COEFFICIENTI PATRIMONIALI DI SOLVIBILITA' (7) Attività ponderate rischio di credito (1) 7.459, , , , ,0 15,7 Patrimonio di base (Tier1) /Attività ponderate rischio di credito 13,08% 13,08% 18,88% 18,83% 22,25% Patrimonio di vigilanza /Attività ponderate rischio di credito 18,19% 18,19% 24,59% 18,49% 18,19% (1) Importi in miliardi di lire. (2) Al lordo delle presunte perdite. (3) Valore comprensivo delle immobilizzazioni relative all'attività di locazione finanziaria (leasing). (4) Incluso il fondo per rischi bancari generali. (5) Dati puntuali di fine periodo. (6) Indicatore calcolato rapportando l'utile netto al patrimonio medio (Return On Average Equity). (7) I valori sono quelli della Segnalazione Ufficiale di Vigilanza; differiscono da quelli riportati in Nota Integrativa (parte B sezione 8) per le diverse modalità di calcolo. Per ulteriori dettagli si veda la tabella a pag. 57. (8) I dati pro forma non includono il contributo delle 61 filiali acquistate dal Gruppo IntesaBci, come meglio specificato a pag

12 CONVOCAZIONE DI ASSEMBLEA Gli azionisti della BANCA CARIGE S.p.A. - Cassa di Risparmio di Genova e Imperia sono convocati, presso la Sede Centrale - Sala riunioni del 3 piano, Via David Chiossone 3, Genova, in assemblea ordinaria in prima convocazione lunedì 29 aprile 2002 alle ore in seconda convocazione (occorrendo) martedì 30 aprile 2002 alle ore per deliberare sul seguente ORDINE DEL GIORNO 1) Bilancio al 31 dicembre 2001, relazione del Consiglio di Amministrazione sulla gestione, relazione del Collegio Sindacale: relative deliberazioni 2) Comunicazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2001 del Gruppo Banca CARIGE 3) Nomina del Collegio sindacale 4) Determinazione dei compensi dei Sindaci 5) Deliberazioni ai sensi dell art e seguenti del Codice Civile Avranno diritto di intervenire all Assemblea gli Azionisti che presentino le specifiche certificazioni previste dall art. 34 della delibera CONSOB n del 23 dicembre 1998 per le azioni dematerializzate accentrate in Monte Titoli S.p.A. Si ricorda nel contempo che, ai sensi dell art. 51 della delibera CONSOB sopra richiamata, a decorrere dal 1 gennaio 1999 i diritti relativi a strumenti finanziari non accentrati sono esercitati esclusivamente previa consegna a un intermediario per la loro immissione nel sistema di gestione accentrata in regime di dematerializzazione. La documentazione inerente ai punti 1), 2) e 5) dell ordine del giorno, prevista dalla vigente normativa, sarà depositata almeno 15 giorni prima dell assemblea presso la Sede sociale (in Genova, Via Cassa di Risparmio 15, Segreteria Generale - Rapporti con Soci) e limitatamente al punto 5) anche presso la società di gestione del mercato (Borsa Italiana S.p.A. con sede in Milano, Piazza degli Affari 6) a disposizione dei soci che hanno facoltà di ottenerne copia. Ai sensi e con le modalità stabilite dall articolo 26 dello statuto sociale, le liste dei candidati alla carica di Sindaco devono essere depositate, unitamente alla documentazione prescritta, a cura degli azionisti proponenti che ne abbiano diritto, presso la sede della Società (in Genova, Via Cassa di Risparmio 15, Segreteria Generale) almeno dieci giorni prima di quello fissato per la prima convocazione. La presentazione in oggetto deve avvenire in giornata feriale lavorativa per le Banche dalle ore 8.30 alle ore e dalle ore alle ore Genova, 6 marzo 2002 p. il Consiglio di Amministrazione il Presidente Prof. Avv. Fausto Cuocolo Avviso di convocazione pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana - Foglio delle inserzioni n. 62 del 14/3/

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14 IL QUADRO REALE E MONETARIO L economia dell anno 2001 è stata caratterizzata da un consistente indebolimento, dovuto ad una perdita di dinamica delle tre principali economie mondiali, peggiorata dagli attacchi terroristici dell 11 settembre: secondo i primi dati, il PIL mondiale ha registrato un incremento dell 1,9%, un valore molto inferiore a quello registrato nel 2000 (4,7%) che era però stato uno dei più elevati negli ultimi anni. Il maggiore impulso allo sviluppo si è verificato nella prima parte dell anno, mentre negli ultimi trimestri si è assistito ad un rallentamento della crescita, sulla scia della frenata dell economia statunitense, delle ormai pluriennali difficoltà giapponesi e del mancato decollo dell economia europea. Nel quadro della generale contrazione economica, che ha interessato sia i paesi emergenti sia quelli industrializzati, la diminuzione di prezzo del petrolio, sceso da 28,4 dollari per barile del 2000 a 24,7 dollari, ha determinato un effetto calmierante nel mondo occidentale. Le aree emergenti continuano a soffrire della debolezza dei paesi più industrializzati: si segnalano i consistenti problemi dell economia Argentina ed il deterioramento di quelle di altri stati dell America latina e dell intero sud est asiatico, con l eccezione di Cina ed India, i cui enormi mercati interni sembrano essere meno legati ai problemi internazionali. Più promettenti sembrano essere le prospettive per i paesi emergenti dell Europa centrale ed orientale. Nel 2001 l economia degli Stati Uniti è cresciuta dell 1,2%, ad un ritmo molto inferiore a quello elevato del 2000 (4,1%). Le prospettive per il 2002 sono però meno negative di quanto si era temuto in precedenza: nell ultimo trimestre dell anno il PIL è risultato in crescita, contrariamente alle previsioni, dell 1,4%. Il consistente taglio dei tassi d interesse attuato dalla Fed nel interventi per complessivi per 475 punti base - sembra infatti dare i primi risultati tangibili e si spera in una ripresa dell economia già nella parte centrale del Nonostante i tagli effettuati, il tasso di inflazione al consumo è sceso dal 3,4% al 2,9%. Il tasso di disoccupazione è salito in misura abbastanza contenuta dal 4,0% del 2000 al 4,8% del Anche nell Unione Monetaria Europea si è assistito ad una contrazione dell attività produttiva nel corso del 2001, anche se l indebolimento è avvenuto in misura meno marcata rispetto agli Stati Uniti: il PIL è infatti sceso dal 3,3% del 2000 all 1,4% del Le manovre poste in atto dalla Banca Centrale Europea (BCE) sono state meno incisive rispetto a quelle della Federal Reserve (Fed), avendo considerato prioritario il controllo dell inflazione rispetto al rilancio dell attività produttiva. Nella Unione Monetaria Europea (UEM) l inflazione è stata quindi tenuta sotto controllo, con solo un limitato incremento dal 2,3% al 2,5%. Il tasso di disoccupazione segnala un modesto decremento (da 8,9% a 8,5%). Il contenimento del prezzo del petrolio ha contribuito in buona misura alla moderazione della dinamica inflativa. Nel 2001 la domanda interna è scesa dal 2,9% all 1,9%. Anche dopo il change over, l euro ha mantenuto la propria debolezza verso il dollaro ed il tasso di cambio è scivolato al di sotto di 0,90. In particolare, la Germania ha registrato nell anno una crescita del PIL dello 0,6%, ottenuto soprattutto dalla domanda estera (0,5%) e, con effetti minori, dalla domanda interna (0,2%). Il tasso di inflazione medio è stato del 2,5%, in linea con la media europea. Il tasso di disoccupazione medio del 2001 è pari al 7,9%, leggermente inferiore alla media dei paesi dell UEM (8,5%). In Francia la crescita del PIL - pari al 2,0% in termini tendenziali - è dovuta ad una variazione in aumento della domanda interna (1,9%); il tasso di inflazione è stato pari a 1,7%, inferiore alla media europea; il tasso di disoccupazione è sceso all 8,6%. Nel Regno Unito l attività economica appare in ripresa. Il PIL è aumentato del 2,4% in termini annui, alimentato dalla componente interna della domanda (2,4%), mentre la componente estera ha segnato una flessione (-0,3%) per l apprezzamento della sterlina che ha frenato le esportazioni. Il tasso di inflazione annuo è stato decisamente contenuto (1,3%), così come il tasso di disoccupazione (5,1%). In Giappone i massicci investimenti pubblici - iniziati nel e la politica fiscale espansiva non sono serviti a rilanciare l economia, ma hanno determinato una crescita preoccupante del debito pubblico. Il PIL annuo si è contratto dello 0,5% ed il tasso di disoccupazione è ulteriormente cresciuto al 5,1%, valore storicamente molto elevato per il 11

15 Paese, confermando il permanere di una difficile situazione generale e del mercato del lavoro in particolare. L economia dei Paesi asiatici del Pacifico è stata in decisa frenata, con una crescita del PIL annuo sceso dal 7,6% del 2000 all 1,5% del Le varie economie hanno risentito dell indebolimento degli Stati Uniti e delle maggiori economie mondiali. Meno coinvolte sono invece risultate le economie di Cina e subcontinente indiano che, nel complesso, sono diminuite solamente dal 7,2% al 5,8% a causa del favorevole andamento dei mercati interni. Molto deboli sono state le economie dell America latina, passate da una crescita del PIL del 2000 di 4,1% a 0,2% del Gli altri mercati emergenti (Europa centrale, Russia ed Africa non mediterranea) sono stati nel complesso meno coinvolti dai negativi sviluppi generali. In Italia l aumento annuo del PIL nel 2001 è stato dell 1,8%: a tale crescita hanno contribuito positivamente la domanda interna (1,4%) ed il saldo estero (0,5%), e negativamente la variazione delle scorte (-0,1%). La debolezza dell euro ha favorito le esportazioni, aumentate nell anno del 3,9%, una percentuale che, tuttavia, è lontana da quella registrata nell anno precedente (10,2%). La variazione dei prezzi al consumo negli ultimi mesi dell anno sembra avere perso la dinamica del periodo precedente. Il tasso di inflazione medio del 2001 è stato del 2,8%, leggermente superiore al 2,6% dell anno precedente, ma quasi in linea con la media europea. Per quanto riguarda il mercato del lavoro, l occupazione è aumentata a ritmi uguali a quelli del 2000 (1,5% in media annua), in particolare nelle forme più flessibili del tempo determinato e del part time, che costituiscono ormai oltre il 10% dell occupazione totale. L occupazione nel settore dei servizi appare in assestamento, mentre quella industriale ha manifestato una ripresa. Il tasso di disoccupazione si è ridotto nell anno dal 10,7% al 9,6%, mantenendo però, pur con alcuni segnali positivi, il divario tra le regioni settentrionali e quelle meridionali. L incremento delle entrate ha determinato il miglioramento dei conti pubblici, consentendo un azione di ridistribuzione e di sostegno della domanda. Secondo le prime stime, il fabbisogno del settore statale rappresenta l 1,3% del PIL, in diminuzione rispetto all 1,8% del 2000 e quasi in linea con le direttive europee. Il rapporto tra debito pubblico e PIL si è ridotto da 110,5 del 2000 a 109,1. Per la Liguria il 2001 è risultato complessivamente soddisfacente, nonostante le tensioni legate alla crisi internazionale. In particolare, segnali positivi provengono dall industria, nei comparti della cantieristica, della meccanica e delle nuove tecnologie, e dall edilizia, che ha beneficiato dell organizzazione a Genova del vertice del G8; è proseguita la crescita dell attività portuale degli scali liguri, dell indotto ad essa legato e della logistica; la dinamica occupazionale si è tradotta in un tasso di disoccupazione in netto avvicinamento ai livelli delle regioni limitrofe. Risultati meno positivi si sono registrati invece nel settore turistico. L attività imprenditoriale è risultata vivace: le imprese, pari a fine anno a unità, sono aumentate nei dodici mesi dell 1,5%; le province dove la dinamica è stata superiore alla media sono quelle di Genova (+1,9%) e di La Spezia (+1,8%). I settori più importanti si confermano quelli manifatturiero (meccanica, mobilio e alimentare), delle costruzioni, del commercio e dei servizi di trasporto. I traffici nel porto di Genova sono risultati sostanzialmente allineati ai livelli record dello scorso anno, nonostante la chiusura dello scalo durante i giorni del G8 e la crisi del commercio internazionale successiva agli attentati di New York; nel 2001 le merci passate sulle banchine sono state pari a circa 51 milioni di tonnellate, mezzo milione in meno dello scorso anno, mentre il traffico contenitori è leggermente aumentato rispetto al 2000 ad oltre un milione e mezzo di teu movimentati (+1,7%). In crescita del 4,2% il traffico dei passeggeri, soprattutto per i lusinghieri risultati del movimento crocieristico. Nel porto di La Spezia il traffico contenitori ha raggiunto il suo massimo storico con teu movimentati ed un incremento annuo del 7,1%; per quanto riguarda le merci (15,8 milioni di tonnellate) si è registrato un calo di circa il 4% per la minore movimentazione di olio combustibile e di carbone. Il comparto del traffico passeggeri da e verso Corsica, Sardegna e Tunisia, relativamente nuovo per lo scalo del levante ligure, ha registrato un incremento di oltre il 50%. Nel 2001 nel porto di Savona sono stati movimentati 11,4 milioni di tonnellate di merci, analogamente all anno precedente (+0,5%): sono risultate in crescita sia le rinfuse solide (2,9%), sia le rinfuse liquide (0,7%) ed in diminuzione le merci 12

16 varie in colli (-4,5%). Il traffico dei contenitori, seppure ancora marginale ( teu annui), è in espansione (35,7%), così come si conferma sostenuto il movimento dei passeggeri (+2,1%). I risultati del turismo alberghiero, aggiornati a settembre 2001, evidenziano una situazione di incertezza. Nel complesso in Liguria sono diminuiti rispetto all analogo periodo dell anno precedente sia gli arrivi (-2,6%), sia le giornate di presenza (- 3%), per le dinamiche negative segnate dalle province del turismo climatico-balneare; solo nella provincia di Genova, dove si sono concentrati eventi di forte richiamo nazionale ed internazionale (Euroflora, raduno degli alpini e summit dei G8), sono leggermente aumentati gli arrivi (0,5%) ed in modo più rilevante le presenze (3%). Sul fronte occupazionale, in base all ultima rilevazione dell anno dell ISTAT, il numero di occupati ad ottobre in Liguria era pari a 617 mila unità, rispetto ai 609 mila dello stesso mese dell anno precedente; nonostante un leggero aumento delle persone in cerca di occupazione (48 mila contro 45 mila), il tasso di disoccupazione regionale del 7,3% risulta allineato a quello di ottobre Relativamente al tasso di inflazione, la media annua è risultata in aumento del 2,5%, leggermente superiore alla media nazionale. Nel corso del 2001 è proseguito il processo di consolidamento della politica monetaria unica. Sul mercato dei cambi, l euro si è deprezzato, sia nei confronti del dollaro, sia rispetto alle altre valute. In questo contesto la BCE ha seguito un obiettivo divergente da quello della Fed, privilegiando sempre il contenimento dell inflazione rispetto ad una politica espansiva per l economia. La politica monetaria, finalizzata a garantire la stabilità dei prezzi ed a limitare le tensioni inflazionistiche senza ostacolare gli obiettivi di crescita economica dell Unione, è stata solo parzialmente espansiva: il tasso applicato dalla BCE alle operazioni di rifinanziamento principale è sceso ancora dal 4,75% di fine 2000 al 3,25%, quindi superiore di 150 punti base rispetto al tasso sui federal funds statunitensi (1,75%). Sul mercato monetario, i tassi interbancari sono risultati in costante discesa per tutto l esercizio, ed anche i tassi del mercato telematico dei depositi interbancari hanno segnato dall inizio dell anno un progressivo contenimento, tradotto in una diminuzione media nei dodici mesi di circa 90 centesimi. Contestualmente anche i tassi dei titoli di Stato italiani hanno mostrato una tendenza al ribasso: i rendimenti dei Bot sono diminuiti nel 2001 di circa 1,50% mentre quelli sui Btp sono scesi di circa 0,30%. A fine dicembre la raccolta bancaria in Italia è risultata pari a milioni di euro, in crescita del 6,7%. In particolare, le obbligazioni sono aumentate dell 8,8% ed i depositi dalla clientela del 5,5%. In dipendenza dell elevata volatilità dei mercati finanziari, il risparmio gestito ha registrato un deflusso dai fondi comuni verso strumenti più liquidi: questo spiega la crescita dei conti correnti della clientela a partire dalla fine del mese di settembre. I cospicui riscatti di quote di fondi azionari, bilanciati e globali sono stati solo parzialmente compensati dal flusso diretto verso i fondi obbligazionari e monetari. Particolarmente sostenuto, ma in frenata negli ultimi mesi dell anno, si è manifestato lo sviluppo degli impieghi bancari, che complessivamente hanno raggiunto i milioni di euro: nei dodici mesi sono aumentati del 6,7%, ma fino a settembre erano in crescita di oltre il 10%: è aumentata la rilevante componente in lire ed euro (+7,3%), mentre quella in valuta è diminuita del 9,9%. L anno ha registrato un ulteriore miglioramento della qualità del credito: le sofferenze lorde del sistema bancario sono diminuite (dati di ottobre 2001) del 17,3% ed il rapporto tra le sofferenze nette e gli impieghi è sceso dal 2,8% al 2,4%. Per quanto riguarda i tassi di interesse, quello medio della raccolta è progressivamente diminuito nel corso dell anno, registrando il massimo del 2,19% a dicembre 2000 e giungendo a 1,48% a fine 2001; in particolare, il tasso medio dei conti correnti è sceso dal 2,08% di dicembre 2000 all 1,39% di dicembre Dal lato degli impieghi il tasso medio di dicembre è stato del 5,94%, inferiore al massimo del 6,89% di dicembre Lo spread medio è risultato stazionario nei primi dieci mesi del 2001, per poi evidenziare, negli ultimi due mesi dell anno, una diminuzione contenuta (-0,10%). 13

17 LA STRATEGIA Nella seduta del 24 settembre 2001 il Consiglio di Amministrazione della Banca ha approvato le Linee strategiche per il triennio per il Gruppo Banca Carige. In tale documento si traccia l evoluzione storica del Gruppo Carige nel corso dell ultimo decennio e si focalizza la strategia corrente e per il prossimo futuro. In particolare, mission del Gruppo è quella di essere un conglomerato bancario, finanziario, assicurativo e previdenziale con le seguenti caratteristiche: nazionale, con il fulcro in Liguria, ma con significative propaggini in tutta Italia dove si caratterizza per la particolare attenzione alla valorizzazione del rapporto con le realtà locali; di retail, focalizzato sui segmenti delle famiglie, delle piccole e medie imprese, degli artigiani e degli enti pubblici locali; universale, in termini di gamma dei prodotti e servizi offerti, sia dal lato dell attivo, sia dal lato del passivo; multicanale, potendo contare su un sistema distributivo costituito da vari canali (fisici, remoti, mobili) tra loro integrati; polo aggregante per altre realtà bancarie di piccola e media dimensione, con particolari caratteristiche localizzative, strutturali e gestionali. La strategia poggia sullo sviluppo di sette diversi profili, ovvero il mercato, la finanza, l organizzazione e le risorse umane, l Information & Communication Technology (I&CT), il capital management, i rapporti internazionali ed il merger & acquisition. Dal punto di vista del mercato, la strategia del Gruppo Carige è caratterizzata dalla costituzione di un sistema distributivo multicanale integrato. L articolazione poggia sullo sviluppo di tre grandi famiglie di canali: tradizionali, remoti e mobili. In particolare, tramite i canali tradizionali (reti di sportelli, consulenti, sviluppatori) viene perseguita la strategia del multilocalismo, che implica l inserimento nel tessuto economico-sociale e lo sviluppo od il mantenimento dei rapporti privilegiati con le famiglie e l imprenditoria minore. Gli elementi distintivi dell offerta Carige effettuata attraverso i canali remoti (ATM, POS, home banking, servizi on line) si caratterizzeranno sempre più dall ampiezza della gamma dei prodotti offerti e dalla convenienza distributiva per facilità di accesso, che sarà concessa alla propria clientela attuale e potenziale sfruttando tutte le possibilità offerte dalla tecnologia. Attraverso i canali mobili (agenti assicurativi, agenti-promotori, agenti immobiliari) si cerca di sfruttare le sinergie esistenti all interno od all esterno del Gruppo, la moltiplicazione delle opportunità di business, attraverso la diversificazione degli interlocutori e l aumento dell efficacia commerciale. Nel corso dell anno, nell ambito dei canali tradizionali, da un lato si è provveduto ad espandere la dimensione interregionale del Gruppo, e, dall altro lato, se ne è assecondata la dimensione retail, organizzando la rete distributiva tradizionale secondo il criterio dei segmenti di clientela. L espansione territoriale è stata perseguita, sia per via interna, sia per via esterna. La crescita per via interna è stata portata avanti nel corso del 2001, attraverso il proseguimento del piano sportelli, che ha visto l apertura di 5 nuove filiali; nel contempo nell anno è stato predisposto un nuovo Piano sportelli a livello di Gruppo che prevede l apertura di ulteriori 40 filiali nel prossimo triennio. Per via esterna, invece, il 2001 è stato caratterizzato dall acquisizione di 61 sportelli dal Gruppo IntesaBci, perfezionato in data 17 luglio 2001, con efficacia il 1 ottobre successivo. Gli sportelli in questione sono dislocati su 8 regioni (Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Puglia e Sicilia) ed hanno esteso significativamente la presenza del Gruppo Carige in ambito interregionale. Tale operazione fa seguito ad un analoga acquisizione dal Banco di Sicilia per complessivi 21 sportelli dislocati nelle provincie di Palermo ed Enna, effettuata a dicembre Con le nuove aperture e le acquisizioni, il numero delle filiali della Carige è pertanto salito da 283 a 345, mentre a livello di Gruppo il numero degli sportelli è cresciuto da 342 a 403. L attività di segmentazione della clientela è stata implementata all interno della Banca Carige a partire dal 2000, con la realizzazione del modulo dei consulenti private banking, per i clienti a più elevato profilo finanziario, ed è proseguita nel corso del 2001 con l attivazione dei nuclei dei consulenti per le piccole e medie imprese (consulenti corporate). Nel prossimo futuro è 14

18 prevista l attivazione nella Capogruppo del modulo retail, che sarà rivolto al mass market; nel contempo si sta provvedendo a trasferire tale modello di segmentazione alle due banche controllate (Cassa di Risparmio di Savona SpA e Banca del Monte di Lucca SpA), in ottica di uniformare i servizi offerti dalle banche del Gruppo. Nell ambito dei canali remoti, si è proceduto allo sviluppo dell e-banking e della banca telefonica, che sono stati resi disponibili alla clientela in misura progressiva a partire già dalla metà del 2000 e che sono stati significativamente implementati nel corso del 2001, in particolare tramite lo sviluppo del call center, banca telefonica automatizzata, che ha sostituito il servizio precedentemente offerto del phone banking. Questi servizi offerti sono stati estesi nel corso del 2001 anche alle controllate bancarie. Lo sviluppo nel comparto, accompagnato alle azioni che saranno messe in opera nel prossimo futuro, mira ad aumentare l efficacia gestionale del Gruppo attraverso la migrazione sul nuovo canale delle transazioni a basso valore aggiunto, a sviluppare nuove opportunità di business con l utilizzo di internet da parte delle famiglie (business to consumer B2C) e delle imprese (business to business B2B) ed ad aumentare l efficienza gestionale utilizzando internet in misura crescente anche come strumento per la gestione dei processi interni. Il secondo profilo strategico è rappresentato dal contributo diretto ed indiretto che l attività dell area finanza fornisce al perseguimento delle fonti di reddito. In tale direzione si inserisce il recente processo di riorganizzazione e modernizzazione dell area stessa, che ha modellato l area su un approccio di tipo top-down, che coinvolge a diversi livelli e responsabilità vari soggetti, dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, all ALCO, al Comitato Investimenti, sino agli Uffici della struttura. Lo sviluppo dell area è connesso al processo di diversificazione dei ricavi, in relazione sia alla gestione dei titoli di proprietà, dei derivati, dei cambi, sia alla diversificazione ed allo sviluppo della struttura del funding, sia infine al supporto dell attività di vendita dei prodotti di raccolta diretta ed indiretta. In particolare, il segmento del risparmio gestito rappresenta uno dei più importanti drivers per l incremento della redditività complessiva. Il Gruppo Carige ha pertanto varato specifici progetti che riguardano le fabbriche e la distribuzione dei prodotti del risparmio gestito, con riferimento alla bancassicurazione (commercializzazione dei prodotti assicurativi tramite le filiali delle banche del Gruppo), all assicurbanca (vendita da parte degli agenti assicurativi i prodotti sia finanziari se promotoriche bancari standardizzati) ed al secondo pilastro, attraverso lo sviluppo del Fondo Pensioni Aperto Carige. Il profilo risorse umane ed organizzazione prevede l integrazione delle nuove realtà acquisite, la creazione di una cultura comune, pur valorizzando le differenze, la revisione organizzativa della rete distributiva e la rivisitazione delle strutture di supporto, proseguendo nell opera di snellimento delle strutture centrali a favore del mercato ed infine la formazione del personale nell ottica dello sviluppo della competenza, la cui centralità è valore fondamentale per lo sviluppo del Gruppo. Al riguardo, si sottolinea che nel corso del 2001 la percentuale del personale delle strutture non commerciali è diminuita dal 32,8% al 30,9%. E nel contempo proseguita l intensa opera di formazione del personale bancario, condotta in ottica di Gruppo, con l erogazione di oltre giornate di formazione per quasi partecipazioni. Ma l intervento più rilevante del 2001 ha riguardato la ridefinizione della struttura organizzativa delle controllata Cassa di Risparmio di Savona e la conseguente realizzazione della gestione accentrata delle funzioni di indirizzo, governo e fornitura di servizi (anche mediante presidi locali) e formazione del personale per il supporto dell attività. E invece in corso di realizzazione un analogo intervento per la Banca del Monte di Lucca. Il profilo Information & Communication Technology (I&CT) risulta determinante per il miglioramento dell efficienza complessiva del Gruppo, al fine di rispondere all evoluzione dell ambiente (passaggio all Euro, integrazione banche controllate e reti di sportelli acquisiti), al mercato (segmentazione della clientela, adeguamento dei settori finanza, estero, marketing, sviluppo operatività internet e call center, introduzione sistemi di CRM) ed alle tecnologie (rinnovamento piattaforme periferiche in ottica internet based). In questo ambito, nel corso del 2001, è stato adeguato l intero sistema informativo in funzione dell introduzione dell Euro, si è provveduto alla completa migrazione del sistema operativo delle 15

19 banche controllate sul sistema informativo della Capogruppo e sono state completate le procedure di migrazione delle filiali acquisite dal Banco di Sicilia e dal Gruppo Banca IntesaBci. E invece in corso lo sviluppo delle tecnologie internet based, che prevede una notevole evoluzione della tecnologia informatica applicata, con massimizzazione e semplificazione d uso del supporto informatico e razionalizzazione dei processi produttivi ed informativi. Tali tecnologie consentiranno di diffondere a tutte le banche del Gruppo le funzionalità di offerta proprie del canale di e-banking e di e-commerce e gli aspetti innovativi derivanti dalla modalità di fruizione dei servizi e dalle tecniche di customer relationship management (CRM). Nell ambito del profilo capital management viene posta particolare attenzione al mantenimento di livelli di patrimonializzazione adeguati, coerenti con la tradizione di solidità della Banca Carige, puntando ad una ottimale articolazione tra le fonti primarie e secondarie (Tier I, Tier II e Tier III). L obiettivo è quello di rafforzare gli attuali ratios di vigilianza, sia nell ambito del capitale di base, ove se ne ravvisi la possibilità, sia introducendo forme secondarie di patrimonio, nei limiti consentiti; tale strategia mira a soddisfare le maggiori richieste di patrimonializzazione derivanti dall applicazione a partire dal 2005 delle regole del Comitato di Basilea sui coefficienti patrimoniali (c.d. Basilea2). Al riguardo, si sottolinea l emissione nel mese di settembre di un prestito subordinato per complessivi 400 milioni di Euro, nell ambito del programma di Euro Medium Term Note. Relativamente ai rapporti internazionali, l attenzione è posta allo sviluppo di una strategia comune con i soci esteri stabili della Banca che operi nel senso di salvaguardare le comuni matrici istituzionali, di radicamento territoriale e di presenza capillare, in ottica di presidiare congiuntamente il mercato. Al riguardo, sono operativi già da qualche anno alcuni accordi industriali, destinati ad essere ampliati, nell ambito dei sistemi di pagamento, della canalizzazione dei flussi, della prestazione alle piccole e medie imprese, nel mercato dei capitali e nel corporate finance. Infine, in coerenza con la mission strategica, il Gruppo Carige si propone anche per il prossimo triennio come polo aggregante, sia con riferimento a realtà bancarie di piccole e medie dimensioni, sia alla possibilità di acquisire rami di azienda da altre banche o Gruppi bancari che intendessero dismettere parte della propria rete nelle more di processi di ristrutturazione. Il perseguimento della strategia delineata, nel solco di quanto già fatto in passato, consente alla Carige di godere dell apprezzamento delle società internazionali specializzate Fitch IBCA, Standard & Poor s e Moody s, che, anche per il 2001, hanno confermato i rating assegnati alla Carige negli anni precedenti, sottolineando gli aspetti positivi della solidità patrimoniale e finanziaria del Gruppo e del forte radicamento territoriale. RATING BANCA CARIGE a breve a lungo BFSR (1) Individual (1) Legal (2) Fitch IBCA F1 A - C 4 Moody's P1 A2 C - - Standard & Poor's A2 A (1) Tali indici esprimono l'intrinseca solidità e sicurezza di una banca, nonchè l'affidabilità finanziaria sulla base delle sue attività. Gli indicatori vanno da A ad E. (2) Indica la probabilità che lo Stato o altro organo pubblico, o al limite gli azionisti, intervengano a sostegno della banca in stato di crisi. Indicatore da 1 a 5. 16

20 L ATTIVITA DI INTERMEDIAZIONE A fine 2001 gli aggregati patrimoniali (raccolta diretta, raccolta indiretta, impieghi verso clientela e interbancario passivo) comprendono le quantità intermediate dai 61 sportelli acquistati dal Gruppo IntesaBci da ottobre A tale proposito, a fini gestionali per mantenere una maggiore significatività dei risultati nel confronto rispetto al 2000, si è proceduto all elaborazione dei medesimi aggregati patrimoniali pro forma che si riferiscono alla Banca Carige SpA al 31/12/2001, senza le filiali ex IntesaBci. Le Attività Finanziarie Intermediate per conto della clientela (AFI) Raccolta diretta ed indiretta a fine 2001 si dimensionano in miliardi, registrando uno sviluppo del 10,5% rispetto all anno precedente (34.066,4 miliardi, +4,7%); al netto del contributo apportato dalle filiali acquisite l incremento risulta del 2,8%, assestandosi a miliardi. In particolare, la raccolta diretta (o depositi fiduciari), evidenzia un aumento del 17,1%, raggiungendo i ,5 miliardi (41,6% delle AFI) rispetto ai ,2 miliardi del 2000; la raccolta indiretta (o Altre Attività Finanziarie AAF), pari a ,5 miliardi (58,4% delle AFI), registra uno sviluppo del 6,3% rispetto ai ,2 miliardi dello scorso anno. Escludendo le nuove filiali, la raccolta diretta cresce del 9,3%, (dimensionandosi in ,4 miliardi); per contro, quella indiretta (pari a ,6 miliardi) diminuisce dell 1,5%. ATTIVITA' FINANZIARIE INTERMEDIATE (miliardi di Lire) Situazione al Dati pro forma 31/12/01 30/9/01 31/12/00 31/12/99 Variaz. % 31/12/01 Variaz. % Euro (mln.) Totale (A+B) , , , , ,4 10, ,0 2,8 4,7 Raccolta diretta (A) 8.099, , , , ,7 17, ,4 9,3 5,5 % sul Totale 41,6% 41,6% 40,9% 39,3% 38,8% 41,8% Raccolta indiretta (B) , , , , ,7 6, ,6-1,5 4,2 % sul Totale 58,4% 58,4% 59,1% 60,7% 61,2% 58,2% - Risparmio gestito 5.671, , , , ,0 6, ,5-0,8-7,8 % sul Totale 29,2% 29,2% 28,6% 30,2% 34,7% 29,2% % sulla Raccolta indiretta 50,0% 50,0% 48,4% 49,8% 56,7% 50,1% - Risparmio amministrato 5.677, , , , ,7 5, ,1-2,1 19,8 % sul Totale 29,2% 29,2% 30,5% 30,5% 26,5% 29,0% % sulla Raccolta indiretta 50,0% 50,0% 51,6% 50,2% 43,3% 49,9% 17

21 ATTIVITA' FINANZIARIE INTERMEDIATE (in miliardi di lire) Risparmio gestito Risparmio amministrato Raccolta diretta A fine anno la provvista globale, che include la raccolta diretta da clientela (15.682,5 miliardi), quella da banche (3.198,7 miliardi), i fondi di terzi in amministrazione (0,6 miliardi) ed i prestiti subordinati (774,5 miliardi), ammonta a ,3 miliardi, in aumento del 9,7% rispetto ai ,6 miliardi del 2000; al netto delle filiali ex-intesa risulta pari a ,4 miliardi, in crescita dell 1,1%. In particolare, la raccolta diretta registra uno sviluppo del 17,1%; escludendo le nuove filiali tale incremento ammonta al 9,3%, contro il 5,5% dell anno precedente. Tale crescita deriva principalmente dall aumento dei debiti rappresentati da titoli (pari a 12,1% al netto delle filiali del Gruppo IntesaBci), risultando l incremento dei debiti verso clientela più contenuto (7,3%). In dettaglio, l analisi per prodotto, effettuata al netto delle filiali acquisite, conferma la tendenza alla polarizzazione delle preferenze della clientela su conti correnti e obbligazioni. I conti correnti, infatti, pari a 7.237,9 miliardi, sono cresciuti del 9,6% nei confronti dell anno precedente. I pronti contro termine, soggetti a frequenti oscillazioni, sono diminuiti del 6,3%, (+24,3% nel 2000), dimensionandosi in 606,2 miliardi. Per quanto riguarda le obbligazioni, che hanno raggiunto i 5.191,1 miliardi (+18,4%), oltre che dalle tradizionali emissioni destinate alla clientela (complessivamente 22, di cui 6 a tasso fisso, 11 a tasso variabile, 2 a tasso misto, 2 step up e 1 zero coupon), il loro sviluppo è stato sostenuto dall emissione della terza e quarta tranche obbligazionaria collegata all Euro Medium Term Note Programme (EMTN), complessivamente pari a 342,9 miliardi di lire: tale programma è volto a mettere a disposizione della Banca, accanto alle forme tradizionali di provvista, nuovi strumenti di raccolta a medio/lungo termine, necessari ad assecondare le strategie di sviluppo della stessa. Tra gli altri prodotti che compongono la raccolta diretta, i certificati di deposito complessivamente diminuiscono del 12,2%; risulta in aumento la componente a breve termine, mentre si è confermata la contrazione di quelli con scadenza superiore a 18 mesi. Dal punto di vista delle scadenze, il confronto tra i dati contabili del 2001 e del 2000 evidenzia la crescita sia della raccolta a breve termine (18%), sia di quella a medio/lungo termine (15,5%). Tuttavia, al netto delle nuove filiali acquisite, si nota una crescita della componente a breve termine del 6,5% (contro il 3,2% del 2000), inferiore all incremento del 14,5% di quella a medio/lungo termine (10% nel 2000): in questo senso ha spinto, in un periodo di turbolenza economico-finanziaria, la tendenza a vedere nelle obbligazioni un bene rifugio adatto a salvaguardare il patrimonio. 18