attività motoria per la scuola primaria

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1 Laboratorio Formativo Progettuale InterReti HPH La progettazione in Promozione della salute Reggio Emilia Gennaio 2009 Area tematica Stili di vita PROGETTO SAMBa Progetto di Promozione dell attivit attività motoria per la scuola primaria

2 Presupposti Il Progetto SAMBa si inserisce all interno per percorso dei Piani per la salute (PPS) dell Area metropolitana bolognese in applicazione al Piano Sanitario della Regione Emilia-Romagna e della delibera di Giunta Regionale n. 321

3 Piano per la salute Il PPS è un Piano Poliennale di Azioni elaborato e realizzato da una pluralità di attori, coordinati dal governo locale, che impegnano risorse umane e materiali allo scopo di migliorare la salute della popolazione, anche attraverso il miglioramento dell assistenza sanitaria

4 Il Piano per la salute (P.P.S) identifica: IL CONTESTO E I BISOGNI DI SALUTE LE PRIORITA DI SALUTE E LE LORO CAUSE GLI OBIETTIVI SPECIFICI E I TEMPI DI ATTUAZIONE PREVISTI GLI INDICATORI DI VERIFICA E LE MODALITA DELLA STESSA LE MODALITA DI COMUNICAZIONE DEI RISULTATI

5 Scelta delle priorità COME DIVERSI SOGGETTI POSSONO FARE SCELTE PARTECIPATE DI PRIORITA SENZA FAR PREVALERE GLI INTERESSI PARTICOLARI? DECIDENDO A PRIORI I CRITERI DI SCELTA E MISURANDO IL PIU OGGETTIVAMENTE POSSIBILE IL PESO DI CIASCUN CRITERIO

6 Scelta delle priorità RILEVANZA 1.Frequenza 2.Gravità RISOLVIBILITA SENSIBILITA SOCIALE

7 POSSIBILI CRITERI DI SCELTA DELLE PRIORITA DI SALUTE PER CONDIVIDERE CRITERI ED INDICATORI Preliminare è il CONFRONTO SUI VALORI CHE LA COMUNITA ESPRIME ( Qualità della vita, Eguaglianza,solidarietà, benessere inteso come..) 1. ATTRAVERSO LO STRUMENTO DELLA PARTECIPAZIONE

8 LA PARTECIPAZIONE nei Piani per la salute ed il benessere Per mettere in atto concretamente il processo 1) INDIVIDUARE I DIVERSI ATTORI SOCIALI DELLA COMUNITA (volontariato, associazionismo, movimenti dei rappresentanza, imprese sociali, movimenti professionali, strutture di servizio ecc.) 2) LAVORARE SULLE MOTIVAZIONI E SUI DIVERSI INTERESSI (in termini di servizio, di volontà di cambiamento, di giustizia e di difesa dei diritti, di solidarietà,, di apertura cognitiva). 3) SVILUPPARE UNA BUONA COMUNICAZIONE sia interna alle organizzazioni, al gruppo che promuove partecipazione e con i partner esterni.

9 LA PARTECIPAZIONE nei Piani per la salute ed il benessere 4)RAFFORZARE IL SENSO DI APPARTENENZA DELLA COMUNITA (non solo territoriale ma anche relazionale) Il sentimento provato dai membri di appartenere, di essere importanti per gli altri e per il gruppo e una fiducia condivisa nella possibilità di soddisfare i propri bisogni come conseguenza dell impegno di stare insieme ( Mc Miliian e Chavis,, 1986).

10 LA PARTECIPAZIONE 5) DEFINIRE IL TIPO DI IMPEGNO CHE OGNI SOGGETTO COINVOLTO SI ASSUME nei confronti degli altri 6)INDIVIDUARE GLI OSTACOLI ALL AVVIO, AVVIO, ALLO SVILUPPO ED AL MANTENIMENTO DELLA PARTECIPAZIONE. (l asimmetria informativa, le valutazioni riduttive o negative dei cittadini, la disorganizzazione, le scarse dotazioni, i vincoli normativi, politici e professionali) Ciò induce spesso a CONFLITTI la cui gestione è una delle competenze più critiche da AFFRONTARE all interno di una collaborazione Tutto ciò può innescare DEMOTIVAZIONE E CROLLO DELLA COLLABORAZIONE

11 ..nell intervento è stato fondamentale Il Collegamento con le istituzioni e con i valori sociali di riferimento della nostra 1. Il Collegamento con le comunità locale 2. Attivazione di percorsi multisettoriali e multiprofessionali, secondo le seguenti strategie : Assistenza clinica e miglioramento delle capacità operative del SSN Interventi sui comportamenti individuali, Interventi sui determinanti ambientali e sociali.

12 Le priorità partecipate dell dell Area metropolitana bolognese 1)Competenze a vivere le relazioni e la comunità (infanzia, adolescenza e famiglie) 2) Ambiente per la Promozione della salute (qualità dell aria e mobilità) 3) Cultura della salute e stili di vita (alimentazione, alcol e promozione dell attivit attività fisica)

13 Anche il Piano Nazionale della Prevenzione.. Sottolinea l importanza l di affrontare la progettazione, la pianificazione e la valutazione di interventi attraverso il coinvolgimento di un ampio numero di attori in un alleanza che miri a : Disporre di informazioni su obesità e sovrappeso, pattern nutrizionali e di attività fisica del target di riferimento; Pianificare a livello locale interventi che mirino a migliorare la nutrizione e a migliorare l attivitl attività fisica presso la popolazione, particolarmente per le donne in età fertile ed i bambini.

14 Il Team di Progetto Tutti gli Enti componenti del team di Progetto sono sottoscrittori del Patto di solidarietà per la salute Azienda USL di Bologna -Dipartimento di Sanità Pubblica U.O Promozione della salute U.O Igiene degli alimenti e della nutrizione, U.O medicina dello sport) Università degli Studi di Bologna (Dipartimento di Medicina e Sanità Pubblica, Sezione di Igiene, Facoltà di Scienze motorie Università di Bologna) Enti Locali (assessorati alla mobilità,, alla salute, alle politiche educative, allo sport e tempo libero, alla cultura) Ufficio scolastico provinciale (Ufficio educazione alla salute e promozione dell attivit attività motoria della Provincia di Bologna ) Scuole del territorio (Dirigenti Scolastici, Insegnanti, Referenti di Educazione alla salute e dell educazione educazione motoria ) UISP (Unione italiana Sport per tutti) Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria dell Area Metropolitana bolognese Comitati di Distretto

15 Le evidenze Task Force on Community Preventive Service: Campagne di informazione rivolte alla popolazione (utilizzando TV, radio, giornali+ gruppi di auto/aiuto- conuselling sull'af, screening sui fattori di rischio) Suggerimenti per incoraggiare ad utilizzare le scale Educazione fisica nella scuola: increm.ore AF extracurriculare Interventi di sostegno sociale nella comunità: facilitare la creazione gruppi di amici, colleghi per superare i limiti alla pratica AF Programmi individuali per il cambiamento degli stili di vita attraverso gruppi di auto-aiuto Creazione di un accesso facilitato alle strutture dove si fa l'af abbinato con l'offerta di interventi educativi Educazione alla salute nelle classi scolastiche e centrata sul dare informazioni e sui comportamenti Campagne di informazione utilizzando mass media Educazione alla salute nelle classi scolastiche e centrata sulla riduzione del tempo dedicato alla TV e ai videogiochi Interventi di sostegno sociale nel setting familiare Politiche sul trasporto e cambiamenti delle infrastrutture per promuovere l'utilizzo di mezzi non motorizzati Pianificazione urbana che preveda aree attrezzate e aree verdi, progettazione di quartieri e strade che facilitino l'af, sperimentazione di infrastrutture complesse Fortemente raccomandato Raccomandato Fortemente raccomandato Fortemente raccomandato Fortemente raccomandato Fortemente raccomandato Evidenza insufficient e * Evidenza insufficient e * Evidenza insufficient e * Evidenza insufficient e * In sospeso In sospeso

16 Revisioni sistematiche su interventi di comunità : fortemente raccomandati due di carattere informativo campagne di informazione per la comunità invito all utilizzo delle scale nei punti strategici; tre di carattere comportamentale e sociale educazione all attivit attività fisica all interno della scuola; interventi di supporto sociale nella comunità (attraverso la facilitazione di creazione di gruppi di amici o tra altre persone interessate per superare i limiti alla pratica di attività fisica)- PEDIBUS E GRUPPI DI CAMMINO; cambiamenti dello stile di vita relativi al singolo individuo; uno di carattere politico e ambientale creazione o facilitazione dell accesso alle strutture dove si pratica attività fisica in associazione ad attività di informazione.

17 L APPROCCIO Rendere l intera comunità scolastica un ambiente che,, nel suo complesso, promuove salute degli studenti, degli insegnanti e di quanti operano nella scuola interagendo con la famiglia e la comunità locale (whole school approach)

18 Il contesto Il mondo della scuola rappresenta un luogo ove è possibile fornire conoscenza e contribuire a modificare abitudini rispetto a idonei stili di vita: i bambini di terza elementare (target del progetto SAMBa) possiedono già preferenze alimentari ed abitudini motorie,, ma queste tendenze sono ancora influenzabili sia dall esempio di comportamenti positivi di genitori, insegnanti, amici, compagni dall analisi analisi critica dei modelli proposti dai mezzi di comunicazione

19 LE MOTIVAZIONI La scelta di più idonei e corretti modelli comportamentali può derivare dalla gratificazione del fare e del saper fare che si raggiunge con un educazione motoria adeguata e con la diffusione di una cultura del movimento I bambini privilegiano attività ludico-motorie, la motivazione al fare risente enormemente dall attivit attività di gioco e dei suoi aspetti emotivi ed affettivi l attività motoria deve tendere al rispetto delle proprie e delle altrui capacità

20 Obiettivi Generali Promuovere azioni integrate, definite sulla base dei reali bisogni dei destinatari che mirino all incremento dell attivit attività motoria nei bambini, sia guidata che individuale, al fine di favorire l adozione l di uno stile di vita corretto e duraturo e diffondere una corretta cultura della salute nella collettività.

21 Obiettivi intermedi (rivolti alla scuola e alla famiglia) fornire ai docenti ed alle famiglie un supporto conoscitivo sulle abitudini motorie e sulle capacità fisiche dei bambini di terza elementare. condividere interventi operativi integrati per la promozione dell attivit attività fisica propri di ciascuna realtà monitorarne e valutarne l andamentol durante l intera l durata del progetto per sostenerne la continuità.

22 Obiettivi intermedi (rivolti ai bambini) Migliorare la consapevolezza sulle azioni da adottare al fine di conseguire idonei stili di vita e sperimentare nuove esperienze motorie/sportive Realizzare attività quotidiane che incidano sui modelli comportamentali Migliorare le capacità motorie, l autostima, il rispetto interpersonale

23 Obiettivi specifici 1. Incrementare del 20% rispetto al tempo zero la proporzione di bambini che pratica regolarmente attività fisica,, da leggera a moderata, per almeno 30 al giorno; 2. Ridurre del 10% rispetto al tempo zero la proporzione di bambini che non dispone di tempo libero per praticare regolarmente attività fisica; 3. Aumentare del 30% ed oltre rispetto al tempo zero la percentuale di tempo dedicata all educazione fisica scolastica, in cui gli studenti siano fisicamente attivi; 4. Diffondere la conoscenza dei luoghi disponibili per attività fisica o sportiva nel territorio.

24 MODELLO DI INTERVENTO E PROGRAMMA OPERATIVO PROGETTO INTERVENTO Mo d e l l o PRECEDE/ PROCEED (L.W.Green) PRECEDE V FASE DIAGNOSI AMMINISTRATIVA E POLITICA IV FASE DIAGNOSI EDUCATIVA E ORGANIZZATIVA III FASE DIAGNOSI DEI COMPORTAMENTI E DELL AMBIENTE II FASE DIAGNOSI EPIDEMIOLOGICA I FASE DIAGNOSI SOCIALE PROMOZIONE DELLA SALUTE Educazione alla salute Definizione del piano e delle politiche di intervento Fattori predisponenti Fattori rinforzanti Fattori abilitanti Comportamenti e stili di vita Ambiente Salute Qualità della vita VI FASE IMPLEMENTAZIONE DELL INTERVENTO VII FASE VALUTAZIONE DI PROCESSO VIII FASE VALUTAZIONE DI IMPATTO IX FASE VALUTAZIONE DI RISULTATO PROCEED DIAGNOSI EDUCATIVA DIAGNOSI DI COMUNITA

25 Il modello precede-procede procede Coniuga un approccio legato ai contesti con un approccio legato all individuo individuo La progettazione e realizzazione degli interventi comporta una valutazione di contesto, di processo e di risultato, la definizione di obiettivi la progettazione di attività orientati alla modifica dei comportamenti del singolo/gruppo (approccio educativo), sia del contesto che sostiene i comportamenti scorretti (approccio socio-ecologico)

26 Le dimensioni del problema: il sovrappeso e l obesitl obesità in età pediatrica L International task force of Obesity : L incidenza dell obesit obesità in Europa in età pediatrica negli ultimi 20 anni è passata dal 10 al 25% circa. Nel 2010 il 38% dei bambini europei in età scolare sarà in sovrappeso L Italia è al terzo posto per l alta l prevalenza del sovrappeso nei bambini tra i 6 a gli 11 anni Nella provincia di Bologna (Studio SoNIA- 2005) Nei bambini di 9 anni la % di obesi è pari al 9% e quella dei sovrappeso al 20,6%

27 Le dimensioni del problema: la sedentarietà L attività fisica* in età pediatrica viene praticata a livelli inferiori rispetto a quanto raccomandato dalle linee guida (1 ora di attività fisica da moderata ad intensa almeno 5 giorni la settimana, possibilmente 7) Attività fisica: insieme di movimenti del corpo che favoriscono il dispendio di energie.. Ciò equivale a muoversi, camminare di buon passo, giocare, andare in bicicletta, salire le scale (OMS 2002) Attività motoria: utilizzato quale sinonimo,ma esprime con più chiarezza il FARE MOVIMENTO NELLA VITA DI TUTTI I GIORNI ed esclude lo svolgimento di attività sportive agonistiche e non

28 Diagnosi epidemiologica: il contesto locale Studio pilota,, per la validazione degli strumenti di indagine (questionari e test motori) Scelta delle scuole primarie e delle classi partecipanti secondo un campionamento casuale e rappresentativo del territorio aziendale (26 classi per un totale di 522 bambini) Valutazione delle capacità motorie dei bambini delle classe terza con gli strumenti di indagine validati attraverso lo studio pilota Valutazione di peso ed altezza per la definizione del BMI con modalità standardizzata

29 Diagnosi comportamentale ed ambientale Rilevazione del tipo e delle modalità di attività motoria praticata a scopo ricreativo o sportivo e delle abitudini motorie degli alunni, delle famiglie e nella scuola

30 Diagnosi educativa e organizzativa Rilevazione dei FATTORI PREDISPONENTI (conoscenze, credenze, valori ), ABILITANTI (disponibilità e accessibilità delle strutture ricreative, sportive, scolastiche) RINFORZANTI (il ruolo della famiglia, degli insegnanti,del gruppo dei pari, degli amministratori)

31 Determinanti Predisponenti conoscenze credenze valori atteggiamenti auto-efficacia percezione Determinanti Abilitanti disponibilità disponibilitàdi di risorse risorse per per la la salute salute accessibilità accessibilitàrisorse leggi impegno impegno istituzioni istituzioni skill skillcorrelati alla alla salute salute Determinanti Rinforzanti famiglia gruppo dei dei pari pari insegnanti datori di di lavoro lavoro operatori sanitari sanitari politici governanti Comportamento specifico individui o organizzazioni (stili (stili di di vita) vita) ambiente (condizioni (condizioni del del vivere) vivere) salute

32

33 QUESTIONARI Strumenti per l analisi l della pratica sportiva e motoria (sport( praticati, frequenza e motivazioni a fare o non fare sport, conoscenze, valori ), delle abitudini del tempo libero e nei giorni di festa ; per la descrizione di una giornata tipo con l appaiamento l genitore/allievo (i questionari anonimi sono stati somministrati s ai Bambini,anche portatori di handicap e ai Genitori per l analisi l delle modalità di svolgimento e sulle risorse strutturali utili all attivit attività motoria e sportiva in orario scolastico (con questionari rivolti a Insegnanti e REM) SCHEDE per la ricognizione di esperienze curricolari ed extra- curricolari già realizzate

34 Strumenti TEST MOTORI valutazione delle capacità motorie e coordinative dei bambini FLESSIBILITA COLONNA (valutazione quantitativa: cm) ESECUZIONE DI UNA CAPRIOLA (risultato quantificabile in 3 gradi: buona, sufficiente, negativa) SALTO IN LUNGO DA FERMO (valutazione quantitativa: cm) LANCIO PALLA MEDICA (valutazione quantitativa: cm) CORSA SUI 20 m (valutazione quantitativa: secondi) Valutazione del BMI secondo metodiche standardizzate.

35 SINTESI DEI RISULTATI Il campione Gli alunni provengono da famiglie con entrambi i genitori di madre lingua italiana :450 (86,2%) famiglie con almeno un genitore non italiano:29 (5,6%), famiglie con entrambi i genitori non italiani: 43 (8,2%). Sesso Maschi Femmine Totale Numero % 51,

36 Pratica sportiva regolare: CONFRONTO MASCHI E FEMMINE L attività sportiva regolare è praticata dall 84,2% dei maschi (219/261) e dal 76,0% delle femmine (187/246), con differenze significative tra maschi e femmine solo nei bambini con almeno un genitore non italiano (test di Fisher con p < 0,05).

37 Frequenza di bambini che praticano almeno uno sport Confronto tra maschi e femmine bambini con entrambi i genitori italiani M F bambini con almeno un genitore di origine non italiana M F praticano attività sportiva praticano attività sportiva non praticano attività sportiva non praticano attività sportiva test di Fisher p n.s. test di Fisher p < 0,05

38 Pratica sportiva regolare: NAZIONALITA DEI GENITORI I ragazzi con ambedue i genitori di nazionalità italiana praticano più sport dei figli di coppie miste o non italiane (82,9% vs 61,2%) (test di Fisher con p < 0,01)

39 Pratica sportiva regolare: AREA DI RESIDENZA Influenza la pratica di un attivit attività sportiva organizzata: nell area metropolitana praticano sport l 86% dei bambini, in pianura il 76,7% in collina il 75,0% (test chi quadrato = 13,321; p = 0,001)

40 Pratica sportiva regolare: ATTIVITA SPORTIVA DEI GENITORI Si dedicano più facilmente ad attività sportiva i bambini con almeno un genitore attivamente sportivo sia tra gli italiani (98,8% vs 25,6%; test di Fisher con p = 0,0001) che tra i non italiani (84,8% vs 5,3%; test di Fisher con p = 0,0001)

41 I VALORI La quasi totalità dei bambini e dei genitori attribuisce valori positivi allo sport 56,7% valori morali 96,6% effetti positivi sulla salute 65,9% sulla socialità circa il 20% dei bambini non lo pratica neppure saltuariamente. 25% in collina 23% in pianura 14% in città

42 SEDENTARIETA :motivazioni Le motivazioni sono da ricondurre a ragioni organizzative (mancanza di tempo o altro da fare per il 54% dei rispondenti tra genitori e bambini) eccessivo costo (17% dei genitori e il 23% tra le famiglie con almeno un genitore non italiano ), mentre solo il 13% lamenta la lontananza di centri sportivi. Tra i bambini che non praticano sport, il 19% dichiara di preferire l attivitl attività motoria libera all aperto aperto

43 Attività motoria e tempo libero Nel tempo libero prevalgono le attività di tipo sedentario nel 54,8% (guardando la TV 38,5% giocando ai video giochi) Chi non pratica attività sportiva organizzata trascorre tempo all aperto aperto con frequenza significativamente superiore di chi fa sport organizzato (17,3% vs 10,4% delle risposte) Anche nelle giornate di festa prevalgono attività sedentarie (nel 48,9% degli alunni) Pochi i bambini che vanno a scuola a piedi (25,5%), ancora meno coloro che usano la bicicletta (1%) nonostante oltre il 50% del campione viva in piccoli paesi

44 40,00% 35,00% 30,00% 25,00% 20,00% 15,00% 10,00% 5,00% 0,00%. ATTIVITA' NEL TEMPO LIBERO. ATTIVITA' NEL TEMPO LIBERO altro gioco in casa ascolto musica leggo vado in cortile o al parco giochi vado sui rollers gioco a pallone vado in skateboard gioco ai videogames guardo TV

45 Distribuzione percentuale dei valori del BMI SOTTOPESO NORMOPESO SOVRAPPESO OBESI TUTTO IL CAMPIONE (497) 1,60% 64,40% 24,30% 9,70% MASCHI (256) 1,20% 64,40% 25,40% 9,00% FEMMINE (2419) 2,10% 64,30% 23,20% 10,40% METROPOLITANA (201) 1,50% 67,20% 24,90% 6,50% PIANURA (171) 1,70% 59,60% 25,10% 13,40% COLLINA (125) 1,60% 66,40% 22,40% 9,60% dato nazionale INRAN ,90% 11,10%

46 IMPLEMENTAZIONE DEL PROGETTO Realizzazione delle azioni di carattere comportamentale (percorsi( educativi integrati per modificare lo stile di vita individuale e familiare) di carattere ambientale (per creare ambienti favorenti l incremento l dell attivit attività motoria) coerenti ai risultati della diagnosi educativa e di comunità Monitoraggio e Valutazione delle abitudini motorie e delle capacità motorie dei bambini da ripetere a distanza di due anni scolastici (classe quinta) utilizzando gli stessi strumenti di diagnosi conoscitiva utilizzati in fase di progettazione.

47 Attività educazionali integrate Condivise con gli insegnanti e le famiglie, per garantire almeno 30 di attività fisica per almeno 5 giorni alla settimana, oltre alle ore di educazione fisica curricolari: Aumento delle occasioni per fare movimento durante l orario scolastico (proposta di calendarizzazione delle 5 giornate settimanali di attività fisica con attività ludiche in cortile,, attività fisica e giochi di squadra sperimentate in aula durante le ore di lezione collegati alle materie curricolari, attività finalizzate alla progettazione per l utilizzo l di spazi non convenzionali all area area aperta) Aumento delle ore di educazione fisica e/o rivisitazione delle attività proposte in palestra

48 Attività educazionali PEDIBUS in collaborazione con enti locali e rappresentanze della comunità locale ( istituzione di un gruppo allargato formato da insegnanti, genitori, assessori, pediatri, pedagogisti, volontari) INTERVENTI DI ESPERTI di discipline sportive, anche meno popolari, ma fruibili localmente per implementarne la pratica RICOGNIZIONE DEI LUOGHI,, fuori dall ambito ambito scolastico, ove sia possibile fare attività fisica e sportiva per la loro mappatura e coinvolgimento degli enti locali per il loro ripristino.

49 Attività di coinvolgimento attivo: degli insegnanti Tutti gli insegnanti sono stati coinvolti attraverso percorsi formativi non intensivi e con un accompagnamento progettuale da parte di esperti (scienze motorie, medici dello sport,di sanità pubblica ) ;hanno conosciuto e sperimentato modelli di progettazione, anche tra pari, metodi e strumenti di lavoro validati

50 Attività di coinvolgimento attivo: dei genitori I genitori vanno coinvolti per garantire la continuità dell intervento In tutta la fase progettuale sono stati coinvolti i rappresentanti di classe per suggerimenti, proposte ed impressioni Tutti i genitori hanno ricevuto una scheda di consenso informato, oltre al materiale informativo ed è stata realizzata la restituzione dei risultati dell indagine conoscitiva,, oltre a suggerimenti per dare continuità al percorso fuori dalla scuola I genitori hanno partecipato ad incontri informativi e formativi e alla mostra per la divulgazione e la documentazione delle esperienze didattiche ed educative realizzate

51 La valutazione Il processo : input (es. risorse, personale, obiettivi) attività implementate (rispetto dei tempi, partecipazione degli stakeholders,, percorsi avviati, incontri organizzati..) Il risultato/impatto : risultati raggiunti su comportamento, ambiente, fattori predisponenti, rinforzanti e abilitanti.

52 Conclusioni Nel corso del corrente anno scolastico proseguono i percorsi di carattere educativo e promozionale sia all interno della scuola (in collaborazione con insegnanti e genitori) sia sul territorio (in collaborazione con gli enti locali, il volontariato e gli enti di promozione sportiva) forte integrazione e intersettorialità per perseguire sia obiettivi di carattere cognitivo, ma soprattutto per migliorare la consapevolezza verso comportamentali orientale alla salute

53 Grazie per l attenzionel Patrizia Beltrami Responsabile U.O Promozione della salute Coordinatore Health Promoting Hospital Azienda USL di Bologna p.beltrami@ausl.bologna.it

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