DETERMINAZIONE DEL K I DI RUOTE DENTATE AL VARIARE DELLE CONDIZIONI DI INGRANAMENTO
|
|
- Serafina Innocenti
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 DETERMINAZIONE DEL K I DI RUOTE DENTATE AL VARIARE DELLE CONDIZIONI DI INGRANAMENTO M.Guagliano, M. Sangirardi, L.Vergani Dipartimento di Meccanica, Politecnico di Milano, P.zza L. da Vinci, 32, Milano mario.guagliano@mecc.polimi.it, michele.sangirardi@mecc.polimi.it laura.vergani@mecc.polimi.it Sommario Nel presente lavoro si affronta il prolema del calcolo del fattore di intensificazione degli sforzi di cricche di fatica in ruote dentate, con corone di differente spessore, a denti diritti. Dopo aver identificato il punto di nucleazione della cricca di fatica se ne è seguita l evoluzione, anche in termini di direzione di propagazione. In particolare le analisi svolte hanno permesso di seguire l effettivo ciclo del fattore di intensificazione degli sforzi durante l'ingranamento. I risultati mostrano che piccoli riposizionamenti del punto di nucleazione possono dar luogo a modalità di propagazione differenti, che in taluni casi possono interessare l'intera corona. Astract The present paper deals with the fatigue crack growth prediction in spur gear teeth with different ri thickness. After having determined the position of initiation of the crack, its evolution was analysed in terms of crack growth direction. The analyses allowed researchers to evaluate the effective K during the contact cycle. The results shows that little deviation of the crack initiation point can lead to different crack propagation evolutions, that sometimes lead to damage the rim thickness. 1. Introduzione La previsione della propagazione di cricche di fatica nelle ruote dentate è un argomento di crescente attualità, infatti è en noto che l applicazione delle norme di calcolo internazionali (ad esempio [1], [2]) per il progetto di ruote dentate conduce a dimensionamenti il più delle volte eccessivamente conservativi, impedendo l ottimizzazione del progetto in relazione alla effettiva durata richiesta. L adozione di criteri progettuali differenti impone tuttavia la definizione di procedure di calcolo capaci di tenere in considerazione le effettive condizioni di sollecitazione delle ruote.
2 Focalizzando l attenzione sulla verifica a fatica alla ase del dente è necessaria la messa a punto di approcci capaci di valutare la durata delle fasi di nucleazione e di propagazione di cricche di fatica; infatti, solo sulla ase di queste indicazioni è possiile procedere mediante tecniche del tipo damage tolerant. Molti sono gli autori che nell ultima decade si sono interessati al prolema: tra i numerosi interventi pulicati, gli studi di Flasker et al [3-5] rappresentano un importante contriuto per la definizione di modelli numerici ad elementi finiti 2D e 3D idonei per la simulazione della propagazione e per la messa a punto di metodologie di progetto innovative, tenendo in considerazione le effettive condizioni di contatto. In tempi più recenti Ballarini et al [6-8] hanno sviluppato algoritmi per la simulazione automatica, in 2 e 3 dimensioni, di cricche di fatica in ruote dentate di interesse aeronautico, considerando anche l effetto di chiusura della cricca ed ottenendo risultati di interesse applicativo. Nicoletto [9] ha invece proposto un approccio asato sul metodo delle Weight Functions per la determinazione dei fattori di intensificazione degli sforzi relativi al I ed al II modo di apertura della cricca, evidenziando l influenza del K II sulla direzione di propagazione della frattura. Recentemente, Ciavarella e Demelio [10] hanno sviluppato una metodologia asata su analisi BEM per l ottimizzazione del progetto delle ruote dentate. Anche i presenti autori si sono occupati del prolema, soffermandosi sull influenza dei trattamenti superficiali sulla vita a fatica delle ruote dentate [11] e definendo un approccio asato sulle Weight Functions in 3 dimensioni per il calcolo del K I di cricche con fronte curvilineo [12]. In tutti i lavori precedentemente citati per il calcolo del valore di K max si considera la condizione di contatto singolo più esterno, condizione di verifica indicata anche dalle norme. Partendo dall evidenza che, almeno per il tipo di ruota dentata considerata, esiste un lungo tratto alla ase del dente nell'intorno del punto indicato dalle norme interessato da elevate sollecitazioni e sede preferenziale di innesco della frattura, si è esaminato come la frattura evolva al variare del punto di nucleazione ed al variare dello spessore della corona. I risultati mostrano come la direzione di propagazione risenta dello spessore della corona e che in taluni casi è ene considerare anche la condizione di contatto singolo più interno. Lo studio è di natura prevalentemente numerica: prove fotoelastiche hanno tuttavia convalidato i risultati raggiunti. 2.Descrizione delle ruote dentate La ruota oggetto dell analisi è a denti diritti con profilo ad evolvente fortemente corretto ed è utilizzata per cami automoilistici di vetture di media cilindrata per realizzare la retromarcia. Il coefficiente di intaglio teorico, calcolato facendo riferimento al metodo delle rette a 30 indicato in [1], è pari a Sempre seguendo le indicazioni contenute nelle norme e con l ausilio di strumenti di calcolo automatici, sono stati determinati il punto di contatto singolo più esterno (PSE) e più interno (PSI), nei quali nelle successive analisi ad elementi finiti è stato applicato un carico corrispondente alla coppia di progetto. In Fig.1 è illustrato un disegno schematico della ruota. La corona è, come si vede in figura, piena. Nel presente lavoro sono stati considerati i casi di corona di vario spessore per valutare come questa grandezza modifichi le modalità di propagazione. 3. Definizione dei modelli numerici Il calcolo dell evoluzione di cricche di fatica nelle ruote dentate è stato affrontato con analisi
3 ad elementi finiti. Innanzitutto sono stati sviluppati modelli del dente in assenza di cricca idonei alla valutazione del punto più sollecitato; i modelli comprendenti la frattura sono stati ricavati da questi modificandone opportunamente la schematizzazione. Figura 1 Disegno schematico della ruota Tenendo presente precedenti risultati [12] indicanti come, a parte le prime fasi di propagazione, la cricca tenda a divenire rettilinea e, conseguentemente, il prolema, piano, le schematizzazioni adottate sono state idimensionali. In Fig.2 è illustrato il modello non criccato della ruota nelle due condizioni di carico considerate: la forza nel punto di contatto singolo più esterno (PSE) e angolo α en =32 e la forza nel punto di contatto singolo più interno (PSI) e angolo α en =7 ; come si può notare la modellazione comprende un solo dente. Le condizioni di vincolo non riproducono fedelmente quelle reali dei piani di contorno laterali della ruota; tuttavia si è visto [13] come, in assenza di cricche od in presenza di fratture di dimensioni modeste, tali condizioni non danno luogo a differenze sostanziali nel calcolo dello stato di sforzo nel dente. Il fattore di intensificazione degli sforzi è stato calcolato tramite la tecnica dell avanzamento virtuale della cricca [14] che permette di determinare il valore dell energia specifica G rilasciata G durante un avanzamento in varie direzioni possiili della frattura, da cui si ottiene: K = in cui E' E =E/(1-ν 2 ) per stati di deformazione piana. a
4 Figura 2- Modelli ad elementi finiti del dente non criccato: a) forza nel punto di contatto singolo più esterno, ) forza nel punto di contatto singolo più interno. Il K così ottenuto raccoglie gli effetti sia del I modo che del II di apertura delle cricche e può quindi essere utilizzato per descrivere la propagazione del difetto. E' stata considerata come direzione di propagazione quella per la quale si è ottenuto il massimo valore di G; la propagazione della cricca è stata così seguita aggiornando dimensioni e orientamento della cricca fino ad ottenere dimensioni che interessano gran parte dello spessore del dente. 4. Risultati numerici Le analisi sul dente integro hanno permesso di determinare la zona in cui la cricca nuclea, evidenziata in Fig.3. Dopo aver elaorato i valori di sforzo, si sono considerati i nodi più sollecitati (in termini di sollecitazione equivalente di von Mises) quando il carico agisce nelle due condizioni PSE e PSI. La propagazione è stata poi seguita a partire da questi due punti; nel caso di difetto che nuclea dal punto 1 la forza è stata applicata nella posizione di PSE, viceversa se il difetto nuclea dal punto 2 si fa riferimento alla condizione di forza applicata in PSI. In Fig.4 è rappresentato l andamento del fattore di intensificazione degli sforzi per i due casi considerati e per i differenti spessori di corona: è possiile notare che i risultati relativi al contatto nel PSE sono quelli più gravosi ma che anche i valori relativi alle condizioni di contatto nel PSI sono comunque di entità non trascuraile. K In Fig. 5 sono riportati gli andamenti dei fattori di forma, β, definito come: β =. σ n πa om (a) () Fig.3 Zona più sollecitata alla ase del dente: a) punto più sollecitato per carico applicato nel PSE, ) punto più sollecitato per carico applicato nel PSI. Interessante risulta l analisi della direzione di propagazione per i diversi casi considerati: in Fig.6 sono riportate, per la ruota di maggiore spessore, le configurazioni deformate in presenza di cricche ormai prossime alla propagazione instaile, considerando la forza applicata in PSE (a) e in PSI (); nelle Fig.7 e 8 sono mostrate le analoghe deformate nel caso, rispettivamente di ruota con corona di spessore ridotto al 75% e al 60%. Si nota che, nel caso di ruota con spessore ridotto al 60% e forza applicata nel PSI, la cricca si dirige non verso l estremità opposta del dente,
5 causandone la rottura, ma verso la corona della ruota, con en più gravi conseguenze, visto che in questo caso sarà l intera ruota a rompersi. K [MPa m 0,5 ] PSE 100PSI 75PSE 75PSI 60PSE 60PSI PSE 100PSI 75PSE 75PSI 60PSE 60PSI a [mm] ,2 a/s 0,4 Fig.4 Andamento di K al variare di a per diversi spessori della corona Fig.5 Andamento di β al variare di a per diversi spessori della corona E quindi lecito affermare che la condizione di contatto singolo più interno, nonostante dia luogo, per le configurazioni esaminate, a K minori e conseguentemente a velocità di propagazione meno elevate deve essere tenuta in attenta considerazione perché più pericolosa rispetto a quella di contatto singolo più esterno giacché produce la rottura dell intera ruota. Per valutare, infine, come le condizioni di vincolo ipotizzate influenzino i risultati raggiunti è stata svolta un analisi in cui si è schematizzata l intera corona, tenendone quindi in conto la deformailità e, con essa, adottando una schematizzazione numerica più prossima a quella reale. I casi analizzati si riferiscono alla corona con spessore ridotto al 60%: i risultati hanno evidenziato una differenza del fattore di intensificazione degli sforzi del 10% mentre la direzione di propagazione resta praticamente invariata. a Fig.6 Caso della ruota piena : differente avanzamento dei difetti per forza applicata nel PSE (a); forza applicata nel PSI ().
6 a Fig.7 Caso della ruota con corona di spessore pari al 75% : differente avanzamento dei difetti per forza applicata nel PSE (a); forza applicata nel PSI (). a Fig.8 Caso della ruota con corona di spessore pari al 60% : differente avanzamento dei difetti per forza applicata nel PSE (a); forza applicata nel PSI (). 5. Modelli fotoelastici e risultati sperimentali Per verificare sperimentalmente i risultati ottenuti numericamente è stata svolta una indagine fotoelastica su modelli piani in resina epossidica artificialmente danneggiati, con cricca diretta normalmente al ordo e disposta nel punto di maggiore sollecitazione a trazione. Il modello fotoelastico riproduce soltanto tre denti e il danno è stato impresso alla ase di quello centrale. Per ottenere artificialmente la discontinuità si è operato impattando con una sottile lama sul ordo del modello; scegliendo opportunamente l'energia dell'impatto si può statisticamente prevedere la lunghezza della cricca. Il modello così preparato è stato quindi sottoposto a un carico applicato nelle due posizioni considerate usando l'attrezzatura di carico, vedi Fig.9. Con questa procedura sono stati studiati difetti con due diverse lunghezze di cricca, a 1 = 0.8mm e a 2 = 1.5 mm. In Fig.10, come esempio, si possono osservare le isocromatiche relative alla cricca a 1 e alla cricca a 2, nel caso di forza applicata nel PSI. Già da una ricognizione d'assieme sull'andamento delle isocromatiche si può osservare che nel caso della cricca a 1 si è in presenza di una condizione di semplice apertura (disposizione
7 simmetrica rispetto all'asse della cricca), mentre per la più estesa è riscontraile la presenza di un modesto contriuto di taglio. I risultati ottenuti concordano con quanto ottenuto per via numerica e con quelli di letteratura [10], mostrando che il contriuto di taglio diventa influente solo quando la dimensione del difetto è elevata. Nella elaorazione delle frange quindi, nel caso a 1 si è usato il metodo dell'apogeo di Irwin, nel caso a 2 si è invece usato il metodo di Dally e Sanford [15]. I risultati ottenuti per i due casi trattati sono riportati in termini di fattore di forma in Ta. II insieme a quelli previsti con il calcolo per un utile confronto. 6. Conclusioni Taella II Valori dei fattori di forma determinati numericamente e sperimentalmente Forza applicata nel PSE Forza applicata Nel PSI a/s Numerico Fotoelastico Numerico Fotoelastico 0,05 1,31 1,22 2,2 1,87 0,09 1,02 0,94 1,18 1,23 E stata analizzata la propagazione di cricche di fatica in ruote dentate utilizzate in amito automoilistico. L attenzione è stata in particolare riposta sull analisi dell influenza dello spessore della corona sulla direzione di propagazione al variare della posizione del carico durante il ciclo di contatto. Gli andamenti riportati nelle Figg evidenziano una minore influenza dello spessore della corona per le situazioni in cui il carico è applicato nel PSE in confronto a quanto accade nei casi in cui il carico agisce nel PSI. I risultati numerici indicano comunque che la condizione di contatto singolo più esterno è quella che generalmente determina le condizioni di propagazione per fatica. Tuttavia, per inneschi in posizione leggermente differente da quella dettata dalle norme, è interessante considerare anche la condizione di contatto singolo più interno; in particolare, nel caso di ruote con spessore ridotto si può avere una direzione di propagazione tale da produrre la rottura della corona della ruota. I risultati sperimentali, seppure ancora meno estesi dei numerici, risentendo della distriuzione degli sforzi di contatto, semrano sottolineare l'esigenza di un ulteriore approfondimento di questa situazione. Biliografia 1. ISO :1996 Calculation of load capacity of spur and helical gears Part 3: Calculation of tooth ending strength. 2. AGMA Fundamental rating factors and calculation methods for involute spur and helical gear (Metric version) American Gear Manufacturers Association, Kato M., Deng G., Inoue K., Takatsu N. (1993) Evaluation of the Strength of Carurized Spur Gear Teeth Based on Fracture Mechanics JSME International Journal. Series C, Vol.36, No.2, pp J.Flasker, S. Glodez, S. Pehan Influence of contact area on service life of gears with crack in tooth root, Comm. Num. Meth. Engng, 11, 1995, pp Pehan S., Hellen T.K., Flašker J.(1995) Applying Numerical Method for Determining the Service Life of Gears Fatigue Fract. Engng Mater. Struct. Vol.18, No.9, pp Pehan S., Hellen T.K., Flašker J., Glodez, S. (1998) Numerical methods for determining stress intensity factors vs crack depth in gear tooth root In,t Jou. of Fatigue, Vol.19, No.10, pp D. Lewicki and R. Ballarini (1997) Rim thickness effects on gear crack propagation life. Int. J. Fract., 87,
8 7. D. Lewicki, A.D. Sane, R. Drago and P. Wawrzynek (1998). Three-Dimensional Gear Crack Propagation Studies. NASA TM D. Lewicki and R. Ballarini (1997) Effect of rim thickness on gear crack propagation path, ASME Journal of Mechanical Design, 119, pp G. Nicoletto (1993). Approximate Stress Intensity Factors for Cracked Gear Teeth. Engng Fract. Mech., 44, M. Ciavarella, G. Demelio (1999) Numerical methods for the optimisation of specific sliding, stress concentration and fatigue life of gears, Int. Jou. of Fatigue, Vol. 21, pp A.Blarasin, M.Guagliano, L.Vergani Fatigue Crack Growth Prediction in Specimens Similar to Spur Gear Teeth, Fatigue & Fracture of Engineering Materials & Structures, Vo.20, No.8, 1997, pp Guagliano, M., Vergani, L. (1997) Influenza delle condizioni di contatto sulla propagazione a fatica dei difetti nelle ruote dentate per cami automoilistici, Atti XIII Convegno Nazionale Gruppo Italiano Frattura (IGF13), Cassino, pp M. Celik (1999) Comparison of three teeth and whole ody models in spur gear analysis, Mech. Mach. Theory, Vol. 34, pp D.M. Parks (1974) A Stiffness Derivative Finite Element Technique for Determination of Elastic Crack Tip Stress Intensity Factor. Int. J. of Fract. 10, Dally J.W., Riley W. F. (1991) Experimental Stress Analysis. Mc Graw Hill International Editions, New York. Fig.9 Attrezzatura di carico. a
9 Fig.10 Andamento delle isocromatiche con la forza nel PSI: a) a 1 =0,8mm; ) a 2 =1,5mm
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA Facoltà di Ingegneria sede di Vicenza A.A. 2007/08
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA Facoltà di Ingegneria sede di Vicenza Corso di Disegno Tecnico Industriale per il Corso di Laurea triennale in Ingegneria Meccanica e in Ingegneria Meccatronica Tolleranze
DettagliProgetto MICS Abilitazioni Macchine Giornata Nazionale di Formazione Formatori in collaborazione con ANIMA/UCoMESA-AISEM Milano 22 Marzo 2012
Progetto MICS Abilitazioni Macchine Giornata Nazionale di Formazione Formatori in collaborazione con ANIMA/UCoMESA-AISEM Milano 22 Marzo 2012 Sede ANIMA via Scarsellini 13 - Milano Classificazione degli
DettagliRESISTENZA DEI MATERIALI TEST
RESISTENZA DEI MATERIALI TEST 1. Nello studio della resistenza dei materiali, i corpi: a) sono tali per cui esiste sempre una proporzionalità diretta tra sollecitazione e deformazione b) sono considerati
DettagliImetodi usati per la produzione
Un software per ottimizzare la rigidezza d ingranamento In questo articolo si presenta il calcolo delle geometria dei denti usando utensili diversi; sulla base di questa geometria, si calcolano la rigidezza
DettagliLa determinazione sperimentale della tenacità alla frattura di un materiale richiede
Costruzione di Macchine Prof. Nicola Bonora AA 2009/2010 Lezione 13 MFLE5 Determinazione della tenacità a frattura In condizioni ideali di applicazione della MFLE la propagazione instabile del difetto
Dettagli~ Copyright Ripetizionando - All rights reserved ~ http://ripetizionando.wordpress.com STUDIO DI FUNZIONE
STUDIO DI FUNZIONE Passaggi fondamentali Per effettuare uno studio di funzione completo, che non lascia quindi margine a una quasi sicuramente errata inventiva, sono necessari i seguenti 7 passaggi: 1.
DettagliManuale della qualità. Procedure. Istruzioni operative
Unione Industriale 19 di 94 4.2 SISTEMA QUALITÀ 4.2.1 Generalità Un Sistema qualità è costituito dalla struttura organizzata, dalle responsabilità definite, dalle procedure, dai procedimenti di lavoro
DettagliLEZIONI N 24 E 25 UNIONI SALDATE
LEZIONI N 24 E 25 UNIONI SALDATE Le saldature si realizzano prevalentemente con il metodo dell arco elettrico, utilizzando elettrodi rivestiti, che forniscono il materiale di apporto. Il collegamento è
DettagliL ingombro ed il numero delle corsie si calcola attraverso lo schema e la tabella riportata a seguito.
4.2 IL COLLAUDO STATICO DEI PONTI 4.2.1 Ponti stradali Per i ponti stradali le norme per l effettuazione del collaudo statico sono contenute nel D.M. LL. PP. del 4 maggio 1990 Aggiornamento delle norme
DettagliCONVENZIONE UNIVERSITÀ DI PERUGIA DELTATECH. Rapporto Attività di Ricerca. Prove ad impatto su laminati compositi con.
CONVENZIONE UNIVERSITÀ DI PERUGIA DELTATECH Rapporto Attività di Ricerca Prove ad impatto su laminati compositi con Ball Drop Tester Prof. L. Torre Fase 1: Terni 18/6/214 METODI Sono stati effettuati test
DettagliCOMPORTAMENTO AL FUOCO DI PAVIMENTI RESILIENTI A BASE DI PVC (M. Piana G. Vidotto)
COMPORTAMENTO AL FUOCO DI PAVIMENTI RESILIENTI A BASE DI PVC (M. Piana G. Vidotto) - 1 - Milano, giugno 2004 1) Leggi e classificazione italiana ed europea di comportamento al fuoco dei pavimenti resilienti
Dettagliuniformità di indirizzi e di livelli di sicurezza semplicità in fase di progettazione e di controllo
L approccio ingegneristico alla sicurezza antincendio e le procedure di deroga Ing. Gianfranco Tripi 06/09/2013 1 APPROCCIO PRESCRITTIVO VANTAGGI: uniformità di indirizzi e di livelli di sicurezza semplicità
DettagliIng. Simone Giovannetti
Università degli Studi di Firenze Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni Ing. Simone Giovannetti Firenze, 29 Maggio 2012 1 Incertezza di Misura (1/3) La necessità di misurare nasce dall esigenza
DettagliESTRATTO ATTUATORE CON VITE SENZA FINE PER TRAIETTORIE NON LINEARI E ALZACRISTALLI REALIZZATO CON IL MEDESIMO
ESTRATTO ATTUATORE CON VITE SENZA FINE PER TRAIETTORIE NON LINEARI E ALZACRISTALLI REALIZZATO CON IL MEDESIMO vittorio.scialla@strumentiperleaziende.com Attuatore per traiettorie non lineari dotato di
DettagliEsercitazione n 4. Morganti Nicola Matr. 642686. Saldature
Saldature Esercitazione n 4 23 Nelle figure sottostanti sono rappresentate le sette diverse tipologie di strutture saldate; noti i carichi applicati ed alcune dimensioni dei collegamenti, completare il
Dettagliwww.rodacciai.it PROVA DI TRAZIONE L 0 = 5.65 S 0 PROVE MECCANICHE
PROVA DI TRAZIONE La prova, eseguita a temperatura ambiente o più raramente a temperature superiori o inferiori, consiste nel sottoporre una provetta a rottura per mezzo di uno sforzo di trazione generato
DettagliHorae. Horae Software per la Progettazione Architettonica e Strutturale
1 IL MATERIALE X-LAM Nel programma CDSWin il materiale X-LAM pu ò essere utilizzato solo come elemento parete verticale. Quindi, dal punto di vista strutturale, il suo comportamento è prevalentemente a
DettagliUNIVERSITA DEGLI STUDI DI CAGLIARI FACOLTA DI INGEGNERIA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA STRUTTURALE PROVE SPERIMENTALI SU PIGNATTE IN PSE RELAZIONE
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CAGLIARI FACOLTA DI INGEGNERIA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA STRUTTURALE PROVE SPERIMENTALI SU PIGNATTE IN PSE RELAZIONE Il Responsabile Scientifico Dott. Ing. Fausto Mistretta Il
DettagliCircolare n.11 /2010 del 23 dicembre 2010* RISCHIO DA STRESS LAVORO-CORRELATO: ENTRO IL 31.12.2010 E SUFFICIENTE AVVIARE LE ATTIVITA DI VALUTAZIONE
Circolare n.11 /2010 del 23 dicembre 2010* RISCHIO DA STRESS LAVORO-CORRELATO: ENTRO IL 31.12.2010 E SUFFICIENTE AVVIARE LE ATTIVITA DI VALUTAZIONE L art. 28 del D.Lgs. n. 81/2008 sulla sicurezza e salute
DettagliDIAGNOSTIC ENGINEERING SOLUTIONS. www.desinnovation.com
DIAGNOSTIC ENGINEERING SOLUTIONS CONTROLLI NON DISTRUTTIVI SU MATERIALI COMPOSITI Tecniche NDT La tecniche termografiche per i controlli non distruttivi (NDT) sono basate sulla misura di anomalie termiche
DettagliLa progettazione centrata sull utente nei bandi di gara
Progetto PerformancePA Ambito A - Linea 1 - Una rete per la riforma della PA La progettazione centrata sull utente nei bandi di gara Autore: Maurizio Boscarol Creatore: Formez PA, Progetto Performance
DettagliI processi di tempra sono condotti sul manufatto finito per generare sforzi residui di compressione in superficie. Vengono sfruttate allo scopo
I processi di tempra sono condotti sul manufatto finito per generare sforzi residui di compressione in superficie. Vengono sfruttate allo scopo diverse metodologie. 1 La tempra termica (o fisica) si basa
DettagliSCHEDA 21A: ADEGUAMENTO DEI TRATTORI A RUOTE A CARREGGIATA STANDARD MODELLO FIAT 500 E SIMILI (FIAT 550, FIAT 600, etc.)
SCHEDA 21A: ADEGUAMENTO DEI TRATTORI A RUOTE A CARREGGIATA STANDARD MODELLO FIAT 500 E SIMILI (FIAT 550, FIAT 600, etc.) Il presente documento è stato realizzato nell ambito dell attività di ricerca prevista:
DettagliDimensionamento delle strutture
Dimensionamento delle strutture Prof. Fabio Fossati Department of Mechanics Politecnico di Milano Lo stato di tensione o di sforzo Allo scopo di caratterizzare in maniera puntuale la distribuzione delle
DettagliA cura di Giorgio Mezzasalma
GUIDA METODOLOGICA PER IL MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PIANO DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE FSE P.O.R. 2007-2013 E DEI RELATIVI PIANI OPERATIVI DI COMUNICAZIONE ANNUALI A cura di Giorgio Mezzasalma
DettagliVILLA BORROMEO Sarmeola di Rubano Padova 25 novembre 2010. Relatore: Ing. Carlo Calisse
LE RETI ANTICADUTA DALLE NORME UNI EN 1263-1 1 e 2 ALLE NUOVE LINEE GUIDA AIPAA VILLA BORROMEO Sarmeola di Rubano Padova 25 novembre 2010 Relatore: Ing. Carlo Calisse INTRODUZIONE ALLE NORME UNI EN 1263-1:
DettagliEFFETTI DEGLI INVESTIMENTI AMBIENTALI B.A.T. SULLA COMPATIBILITà AMBIENTALE
LEZIONE DEL 3 GIUGNO 2004 L articolo 15 comma 2 della direttiva IPPC prevede l obbligo di identificare quelle che siano le B.A.T ovvero le migliori tecniche disponibili in campo ambientale relative ad
DettagliAutomazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms. adacher@dia.uniroma3.it
Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms adacher@dia.uniroma3.it Introduzione Sistemi e Modelli Lo studio e l analisi di sistemi tramite una rappresentazione astratta o una sua formalizzazione
DettagliProcedure di prevenzione incendi con l approccio. ingegneristico alla sicurezza antincendi Modena 26 Giugno 2007
Procedure di prevenzione incendi con l approccio ingegneristico alla sicurezza antincendi Modena 26 Giugno 2007 Ing. Gianfranco Tripi Direzione Regionale Vigili del Fuoco Emilia Romagna gianfranco.tripi@vigilfuoco.it
DettagliLaboratorio di Fisica 3 Ottica 2. Studenti: Buoni - Giambastiani - Leidi Gruppo: G09
Laboratorio di Fisica 3 Ottica 2 Studenti: Buoni - Giambastiani - Leidi Gruppo: G09 24 febbraio 2015 1 Lunghezza d onda di un laser He-Ne 1.1 Scopo dell esperienza Lo scopo dell esperienza è quello di
DettagliEA 03 Prospetto economico degli oneri complessivi 1
UNIONE EUROPEA REPUBBLICA ITALIANA Fase 1: Analisi iniziale L analisi iniziale prevede uno studio dello stato attuale della gestione interna dell Ente. Metodo: si prevede l individuazione dei referenti
DettagliLa norma ISO 9001:08 ha apportato modifiche alla normativa precedente in
La norma ISO 9001:08 ha apportato modifiche alla normativa precedente in base alle necessità di chiarezza emerse nell utilizzo della precedente versione e per meglio armonizzarla con la ISO 14001:04. Elemento
DettagliLezione. Tecnica delle Costruzioni
Lezione Tecnica delle Costruzioni Collegamenti saldati Procedimenti di saldatura Sorgente termica che produce alta temperatura in modo localizzato Fusione del materiale base più il materiale di apporto
Dettaglidella manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.
L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono
DettagliPolitecnico di Torino. Esercitazioni di Protezione idraulica del territorio
Politecnico di Torino Esercitazioni di Protezione idraulica del territorio a.a. 2012-2013 ESERCITAZIONE 1 VALUTAZIONE DELLA RARITÀ DI UN EVENTO PLUVIOMETRICO ECCEZIONALE 1. Determinazione del periodo di
DettagliAPP_PIT_Comparazione Pile Dynamics Inc. Rev.01-012015
Pile Integrity Tester PIT Caratteristiche Tecniche Serie PIT-X, PIT-X2, PIT-V e PIT-FV La strumentazione Pile Integrity Tester serie PIT è disponibile in 4 versioni, con 1 (PIT-X e PIT- V) o 2 (PIT-X2
DettagliSintesi dei risultati di prova sui rilevatori di tensione a distanza e a contatto.
Sintesi dei risultati di prova sui rilevatori di tensione a distanza e a contatto. novembre 2006 Progetto RdS Trasmissione e distribuzione Rapporto TTD Tecnologie T&D Approvato Pag. 1/22 Committente Ministero
DettagliRilievi e Procedure per la Diagnosi dei Principali Difetti Metallurgici
Rilievi e Procedure per la Diagnosi dei Principali Difetti Metallurgici Riferimenti Normativi Il produttore è responsabile del danno cagionato da difetti del suo prodotto (art. 1 DPR 24/5/1988 n 224),
DettagliSPC e distribuzione normale con Access
SPC e distribuzione normale con Access In questo articolo esamineremo una applicazione Access per il calcolo e la rappresentazione grafica della distribuzione normale, collegata con tabelle di Clienti,
DettagliCapitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore
Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore 13.1: Introduzione L analisi dei due capitoli precedenti ha fornito tutti i concetti necessari per affrontare l argomento di questo capitolo:
Dettagli1. Scopo dell esperienza.
1. Scopo dell esperienza. Lo scopo di questa esperienza è ricavare la misura di tre resistenze il 4 cui ordine di grandezza varia tra i 10 e 10 Ohm utilizzando il metodo olt- Amperometrico. Tale misura
Dettagli13. Campi vettoriali
13. Campi vettoriali 1 Il campo di velocità di un fluido Il concetto di campo in fisica non è limitato ai fenomeni elettrici. In generale il valore di una grandezza fisica assegnato per ogni punto dello
DettagliAUDITOR D.Lgs 231/01. Seminario ACIQ SICEV Sessione di Aggiornamento Dedicata ai Registri SICEV SICEP. Milano 28 Settembre 2012.
AUDITOR D.Lgs 231/01 Seminario ACIQ SICEV Sessione di Aggiornamento Dedicata ai Registri SICEV SICEP Milano 28 Settembre 2012 Rosso Claudio 0 INDICE 01. D.Lgs. 231/01: Implicazioni Penali e strumenti Organizzativi
DettagliSEZIONI. Introduzione
SEIONI 128 Introduzione Sezionare un solido significa tagliarlo secondo una superficie ideale in modo da mostrare il volume interno del solido stesso. Nella maggior parte dei casi l elemento secante è
DettagliGiovanni Schgör (g.schgor)
Giovanni Schgör (g.schgor) BATTERIE E PANNELLI SOLARI 10 March 2009 La batteria Dopo gli articoli (1) (2) sulla modellizzazione dei pannelli solari, si vuole analizzare il comportamento di questi nella
DettagliProject Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.
Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo
DettagliALLEGATO 1 Analisi delle serie storiche pluviometriche delle stazioni di Torre del Lago e di Viareggio.
ALLEGATO 1 Analisi delle serie storiche pluviometriche delle stazioni di Torre del Lago e di Viareggio. Per una migliore caratterizzazione del bacino idrologico dell area di studio, sono state acquisite
DettagliFare Efficienza Energetica attraverso l automazione degli edifici
Fare Efficienza Energetica attraverso l automazione degli edifici Grazie alla rapida diffusione di tecnologie intelligenti a buon mercato la gestione efficiente degli edifici è ormai diventata uno standard
DettagliPROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016 -
PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016-1 1. Introduzione: organizzazione e funzioni del Comune. Con l approvazione del presente Programma Triennale della Trasparenza e dell
DettagliLa gestione delle scorte tramite il punto di riordino ed il lotto economico
La gestione delle scorte tramite il punto di riordino ed il lotto economico 1. Introduzione Le Scorte sono costituite in prevalenza da materie prime, da accessori/componenti, da materiali di consumo. Rappresentano
DettagliI GRUPPI TRANSFRONTALIERI.
I GRUPPI TRANSFRONTALIERI. 1. Premessa. Per effetto della globalizzazione dei mercati è sempre più frequente la creazione di gruppi transfrontalieri, di gruppi cioè in cui le diverse imprese sono localizzate
DettagliGIROSCOPIO. Scopo dell esperienza: Teoria fisica. Verificare la relazione: ω p = bmg/iω
GIROSCOPIO Scopo dell esperienza: Verificare la relazione: ω p = bmg/iω dove ω p è la velocità angolare di precessione, ω è la velocità angolare di rotazione, I il momento principale d inerzia assiale,
DettagliCLUB ALPINO ITALIANO COMMISSIONE CENTRALE MATERIALI E TECNICHE
CLUB ALPINO ITALIANO COMMISSIONE CENTRALE MATERIALI E TECNICHE COMMISSIONE CENTRALE MATERIALI E TECNICHE Arco di Trento 31 ottobre 2004 a cura di Vittorio Bedogni ( CCMT - INA - INSA ) CONTENUTO : Introduzione
DettagliGHPPEditor è un software realizzato per produrre in modo rapido e guidato un part program per controlli numerici Heidenhain.
*+33(GLWRU GHPPEditor è un software realizzato per produrre in modo rapido e guidato un part program per controlli numerici Heidenhain. Il programma si basa su un architettura di tasti funzionali presenti
DettagliLa normativa UNI EN ISO serie 9000. Introduzione alla Vision 2000 Lezione 6 marzo 2001
MARIA GISELLA CONCA GESTIONE DELLA QUALITÀ La normativa UNI EN ISO serie 9000. Introduzione alla Vision 2000 Lezione 6 marzo 2001 LIUC - Castellanza febbraio - maggio 2001 CERTIFICAZIONE: MOTIVAZIONI,
DettagliDEFINIZIONI INDISPENSABILI
1 DEFINIZIONI INDISPENSABILI Preimballaggio Per imballaggio preconfezionato, o preimballaggio, si intende l insieme del prodotto e dell imballaggio nel quale è confezionato. Possiamo affermare quindi che
DettagliPer studio di funzione intendiamo un insieme di procedure che hanno lo scopo di analizzare le proprietà di una funzione f ( x) R R
Studio di funzione Per studio di funzione intendiamo un insieme di procedure che hanno lo scopo di analizzare le proprietà di una funzione f ( x) R R : allo scopo di determinarne le caratteristiche principali.
DettagliProgettaz. e sviluppo Data Base
Progettaz. e sviluppo Data Base! Progettazione Basi Dati: Metodologie e modelli!modello Entita -Relazione Progettazione Base Dati Introduzione alla Progettazione: Il ciclo di vita di un Sist. Informativo
DettagliDIMENSIONAMENTO DEL MARTINETTO PER RICIRCOLO DI SFERE
DIMENSIONAMENTO DEL MARTINETTO PER RICIRCOLO DI SFERE Per un corretto dimensionamento del martinetto a ricircolo di sfere è necessario operare come segue: definizione dei dati del dell applicazione (A)
DettagliProf. Sergio Baragetti. Progettazione FEM
Prof. Sergio Baragetti Progettazione FEM Perché gli Elementi Finiti Le teorie classiche della meccanica, studiate nei corsi precedenti, sono risolutive nella grande maggioranza dei casi: problemi piani,
DettagliRelazioni statistiche: regressione e correlazione
Relazioni statistiche: regressione e correlazione È detto studio della connessione lo studio si occupa della ricerca di relazioni fra due variabili statistiche o fra una mutabile e una variabile statistica
DettagliU T C D i r e z i o n e l a v o r i p u b b l i c i S O S T I T U Z I O N E I N F I S S I SCUOLA ELEMENTARE "PAPA GIOVANNI XXIII" e Comune di Vittoria
Asse II "Qualità degli ambienti scolastici" Obiettivo C Accordo tra: Istituzione scolastica "Scuola elementare Papa G. GiovanniXXIII" e Comune di Vittoria per la realizzazione del progetto di : S O S T
Dettagli4.1 LE MODALITÀ DI EROGAZIONE
LE MODALITÀ DI EROGAZIONE E LE METODOLOGIE FORMATIVE CAPITOLO 4 4.1 LE MODALITÀ DI EROGAZIONE Il questionario utilizzato per la rilevazione delle attività formative svolte nel 2002 ha proposto una nuova
DettagliUn gioco con tre dadi
Un gioco con tre dadi Livello scolare: biennio Abilità interessate Costruire lo spazio degli eventi in casi semplici e determinarne la cardinalità. Valutare la probabilità in diversi contesti problematici.
DettagliCollegamenti nelle strutture
1 Collegamenti nelle strutture Le tipologie delle unioni bullonate o saldate sono molteplici e dipendono essenzialmente da: caratteristiche dell unione: nell ambito di quelle bullonate si possono avere
DettagliCHIUSURE di MAGAZZINO di FINE ANNO
CHIUSURE di MAGAZZINO di FINE ANNO Operazioni da svolgere per il riporto delle giacenze di fine esercizio Il documento che segue ha lo scopo di illustrare le operazioni che devono essere eseguite per:
DettagliESAME DI STATO DI LICEO SCIENTIFICO CORSO SPERIMENTALE P.N.I. 2004
ESAME DI STAT DI LICE SCIENTIFIC CRS SPERIMENTALE P.N.I. 004 Il candidato risolva uno dei due problemi e 5 dei 0 quesiti in cui si articola il questionario. PRBLEMA Sia la curva d equazione: ke ove k e
DettagliIndagine sismica. MASW - Multichannel Analysis of Surface Waves
Indagine sismica MASW - Multichannel Analysis of Surface Waves relativa alla determinazione della stratigrafia sismica VS e del parametro VS30 in un'area di Sestri Levanti NS rif 09140SA Dott. Geol. Franco
DettagliIndagine di Tomografia Elettrica
Indagine di Tomografia Elettrica 1. DESCRIZIONE DEL METODO La tomografia elettrica è utilizzata a supporto di altri metodi geofisici nell investigazione delle strutture sepolte e nella ricerca di acque
DettagliCHE COSA CAMBIA CON LA NUOVA NORMA EUROPEA PER PROFILI IN PVC UNI EN 12608
COSTRUIRE SERRAMENTI IN PVC CHE COSA CAMBIA CON LA NUOVA NORMA EUROPEA PER PROFILI IN PVC UNI EN 12608 1 La norma europea rivolta alla definizione delle caratteristiche dei profili in PVC per finestre
DettagliRiferimenti normativi: DM 42/07 E 80/07 OM N 92/07 Legge n 1/07
Riferimenti normativi: DM 42/07 E 80/07 OM N 92/07 Legge n 1/07 Al termine del primo trimestre ( dicembre) Alla fine del mese di marzo inizio aprile ( valutazione intermedia) Alla fine dell anno scolastico.
DettagliIl sistema di misurazione e valutazione della performance di Éupolis Lombardia
Il sistema di misurazione e valutazione della performance di Éupolis Lombardia Report a cura del Nucleo di Valutazione delle Prestazioni Dirigenziali Settembre 2014 1 Premessa Il Report Il sistema di misurazione
Dettagli1. Introduzione. 2. Simulazioni elettromagnetiche per la misura del SAR
Relazione Tecnica Analisi simulative e misure con termocamera relative al confronto tra l utilizzo di un telefono smartphone in assenza e in presenza di dispositivo distanziatore EWAD Annamaria Cucinotta
DettagliInfluenza dei difetti superficiali sulla risposta in frequenza su pali di fondazione
Influenza dei difetti superficiali sulla risposta in frequenza su pali di fondazione E. Lo Giudice 1, G. Navarra 2, R. Suppo 3 1 Direttore del Laboratorio DISMAT s.r.l., C.daAndolina, S.S. 122 km 28 92024
DettagliDICHIARAZIONE DI SINTESI per adozione del Documento di Piano
Comune di Busto Garolfo Provincia di Milano Piano di Governo del Territorio - PGT Valutazione Ambientale Strategica del Documento di Piano DICHIARAZIONE DI SINTESI per adozione del Documento di Piano Autorità
DettagliIl controllo della visualizzazione
Capitolo 3 Il controllo della visualizzazione Per disegnare in modo preciso è necessario regolare continuamente l inquadratura in modo da vedere la parte di disegno che interessa. Saper utilizzare gli
DettagliUNIVERSITA DEGLI STUDI DI BRESCIA
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI BRESCIA ESAME DI STATO DI ABILITAZIONE ALL'ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE DI INGEGNERE (Lauree di primo livello D.M. 509/99 e D.M. 270/04 e Diploma Universitario) SEZIONE B - Prima
DettagliREGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE
DELIBERAZIONE DELLA 2 L. 196/97 Art. 17. Approvazione del Regolamento istitutivo del Dispositivo di accreditamento delle strutture formative della Regione Marche (DAFORM). LA VISTO il documento istruttorio
DettagliPro e contro delle RNA
Pro e contro delle RNA Pro: - flessibilità: le RNA sono approssimatori universali; - aggiornabilità sequenziale: la stima dei pesi della rete può essere aggiornata man mano che arriva nuova informazione;
DettagliCalcolatori Elettronici A a.a. 2008/2009
Calcolatori Elettronici A a.a. 2008/2009 PRESTAZIONI DEL CALCOLATORE Massimiliano Giacomin Due dimensioni Tempo di risposta (o tempo di esecuzione): il tempo totale impiegato per eseguire un task (include
Dettagli1. PREMESSA 2. CALCOLI E VERIFICHE FOGNATURA ACQUE REFLUE
1. PREMESSA La presente verifica idraulica fa riferimento alla precedente verifica allegata al progetto preliminare approvato con Deliberazione del Giunta Municipale n. 113 del 19.09.2011, con la quale
Dettaglib) Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi;
Lezione 6 La riunione periodica (art 35) La riunione periodica è un momento di discussione sui temi della prevenzione e della tutela della salute e dell integrità psicofisica dei lavoratori, prevista per
DettagliLa candela accesa. Descrizione generale. Obiettivi. Sequenza didattica e metodo di lavoro. Esperimenti sulla crescita delle piante
Esperimenti sulla crescita delle piante unità didattica 1 La candela accesa Durata 60 minuti Materiali per ciascun gruppo - 1 candela - 1 vaso di vetro - 1 cronometro - 1 cannuccia - fiammiferi - 1 pezzo
DettagliDissesti statici nel consolidamento delle opere d'arte danneggiate. Giorgio Monti Università La Sapienza di Roma
Dissesti statici nel consolidamento delle opere d'arte danneggiate Giorgio Monti Università La Sapienza di Roma 1 Contenuti Metodologia di progettazione Valutazione della resistenza attuale (Capacità)
DettagliISTRUZIONI PER LA DETERMINAZIONE DELL OMBREGGIAMENTO DI SUPERFICI TRASPARENTI SU PARETE VERTICALE
ISTRUZIONI PER LA DETERMINAZIONE DELL OMBREGGIAMENTO DI SUPERFICI TRASPARENTI SU PARETE VERTICALE Per ogni superficie trasparente presente sulle facciate degli edifici è possibile costruire una maschera
DettagliSTUDIO DELLE PROPRIETÀ MECCANICHE E DI ADERENZA DI BARRE IN ROTOLO RIBOBINATE DA C.A.
Contratto di Ricerca tra FERALPI SIDERURGICA S.p.A. e CONSORZIO CIS-E STUDIO DELLE PROPRIETÀ MECCANICHE E DI ADERENZA DI BARRE IN ROTOLO RIBOBINATE DA C.A. Relazione finale Prof. Ing. Carlo Poggi Prof.
DettagliCapitolo II. La forma del valore. 7. La duplice forma in cui si presenta la merce: naturale e di valore.
Capitolo II La forma del valore 7. La duplice forma in cui si presenta la merce: naturale e di valore. I beni nascono come valori d uso: nel loro divenire merci acquisiscono anche un valore (di scambio).
DettagliContributo dei tamponamenti nelle strutture in c.a. Metodo utilizzato da FaTA-e
1 2 Contributo dei tamponamenti nelle strutture in c.a Metodo utilizzato da FaTA-e La presenza dei tamponamenti in una struttura in c.a., come evidenziato nei vari eventi tellurici avvenuti, riveste un
DettagliSCHEDA 17A: ADEGUAMENTO DEI TRATTORI A RUOTE A CARREGGIATA STANDARD MODELLO FIAT 415R E SIMILI (FIAT 215, FIAT 315, etc.)
SCHEDA 17A: ADEGUAMENTO DEI TRATTORI A RUOTE A CARREGGIATA STANDARD MODELLO FIAT 415R E SIMILI (FIAT 215, FIAT 315, etc.) Il presente documento è stato realizzato nell ambito dell attività di ricerca prevista:
DettagliSymCAD/C.A.T.S. modulo Canali Schema
SymCAD/C.A.T.S. modulo Canali Schema Il modulo Ventilazione Standard permette di effettuare la progettazione integrata (disegno e calcoli) in AutoCAD di reti di canali aria (mandata e ripresa). Il disegno
DettagliL ANALISI ABC PER LA GESTIONE DEL MAGAZZINO
L ANALISI ABC PER LA GESTIONE DEL MAGAZZINO È noto che la gestione del magazzino è uno dei costi nascosti più difficili da analizzare e, soprattutto, da contenere. Le nuove tecniche hanno, però, permesso
DettagliCALCOLO TEORICO DELLE CONNESSIONI
CALCOLO TEORICO DELLE CONNESSIONI Relatore: INDICE: Connettori metallici a gambo cilindrico alle tensioni ammissibili Approccio di calcolo agli stati limite - Teoria di Johansen - Formule proposte dalle
DettagliCONTINUITÀ E DERIVABILITÀ Esercizi proposti. 1. Determinare lim M(sinx) (M(t) denota la mantissa di t)
CONTINUITÀ E DERIVABILITÀ Esercizi proposti 1. Determinare lim M(sin) (M(t) denota la mantissa di t) kπ/ al variare di k in Z. Ove tale limite non esista, discutere l esistenza dei limiti laterali. Identificare
DettagliTECNICA DELLE COSTRUZIONI: PROGETTO DI STRUTTURE LE FONDAZIONI
LE FONDAZIONI Generalità sulle fondazioni Fondazioni dirette Plinti isolati Trave rovescia Esecutivi di strutture di fondazione Generalità Le opere di fondazione hanno il compito di trasferire le sollecitazioni
DettagliCome visto precedentemente l equazione integro differenziale rappresentativa dell equilibrio elettrico di un circuito RLC è la seguente: 1 = (1)
Transitori Analisi nel dominio del tempo Ricordiamo che si definisce transitorio il periodo di tempo che intercorre nel passaggio, di un sistema, da uno stato energetico ad un altro, non è comunque sempre
DettagliLE PRESTAZIONI DEI SERRAMENTI DAL LABORATORIO AL COLLAUDO IN OPERA
Convention Nazionale del Gruppo di Acustica Edilizia L acustica edilizia in Italia: esperienze e prospettive Ferrara 11 12 marzo 2009 LE PRESTAZIONI DEI SERRAMENTI DAL LABORATORIO AL COLLAUDO IN OPERA
DettagliIl DISEGNO TECNICO è un linguaggio convenzionale che ha la funzione di trasferire e diffondere informazioni
Il DISEGNO TECNICO è un linguaggio convenzionale che ha la funzione di trasferire e diffondere informazioni Il DISEGNO TECNICO è un linguaggio convenzionale che ha la funzione di trasferire e diffondere
DettagliProgettazione dei Sistemi di Produzione
Progettazione dei Sistemi di Produzione Progettazione La progettazione è un processo iterativo che permette di definire le specifiche di implementazione per passare dall idea di un sistema alla sua realizzazione
DettagliDipartimento Salute e Sicurezza LA FORMAZIONE OBBLIGATORIA PER I LAVORATORI QUALCHE UTILE SUGGERIMENTO PER GLI RLS E RLST
Dipartimento Salute e Sicurezza LA FORMAZIONE OBBLIGATORIA PER I LAVORATORI QUALCHE UTILE SUGGERIMENTO PER GLI RLS E RLST 1 Formazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti (art.37 d.lgs.81/08) 1. Il
DettagliLA RESISTENZA A FATICA DI RUOTE DENTATE CARBONITRURATE: UN APPROCCIO DI PREVISIONE E RISCONTRI SPERIMENTALI. M.Guagliano, L.
LA RESISTENZA A FATICA DI RUOTE DENTATE CARBONITRURATE: UN APPROCCIO DI PREVISIONE E RISCONTRI SPERIMENTALI M.Guagliano, L.Vergani Politecnico di Milano-Dipartimento di Meccanica P.zza L. da Vinci, 32-20133
Dettagli