La pietra, l aratro, la spada

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1 Carlo Cartiglia La pietra, l aratro, la spada Dalla Preistoria al II secolo d. C. Storia

2 Carlo Cartiglia La pietra, l aratro, la spada Dalla Preistoria al II secolo d. C. LOESCHER EDITORE

3 Loescher I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento totale o parziale con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche) sono riservati per tutti i paesi. Fotocopie per uso personale (cioè privato e individuale) nei limiti del 5% di ciascun volume possono essere effettuate negli esercizi che aderiscono all accordo tra SIAE - AIE - SNS e CNA - Confartigianato - CASA del 8 dicembre 2000, dietro pagamento del compenso previsto in tale accordo. Per riproduzioni ad uso non personale l editore potrà concedere a pagamento l autorizzazione a riprodurre un numero di pagine non superiore al 5% delle pagine del presente volume. Le richieste per tale tipo di riproduzione vanno inoltrate a: Associazione Italiana per i Diritti di Riproduzione delle Opere dell ingegno (AIDRO) Via delle Erbe Milano Tel. e fax aidro@iol.it L editore, per quanto di propria spettanza, considera rare le opere fuori del proprio catalogo editoriale. La riproduzione a mezzo fotocopia degli esemplari di tali opere esistenti nelle biblioteche è consentita, non essendo concorrenziale all opera. Non possono considerarsi rare le opere di cui esiste, nel catalogo dell editore, una successiva edizione, le opere presenti in cataloghi di altri editori o le opere antologiche. Prima edizione: 2003 Ristampe N Coordinamento editoriale: Paola Cardano Realizzazione editoriale: Ariberto S.r.l. - Milano - progetto grafico e impaginazione: Cecilia Bombieri - redazione: Emanuela Colombo, Giulia Vescogni, Francesca Rizzo (Fonti e Documenti) - disegni: Claus Larsen - cartografia: Daniele Gianni - fotolito: Tecnograf S.r.l. - Trezzo sull Adda (MI) Ricerca iconografica: Carlo Cartiglia, Emanuela Mazzucchetti Stampa: STIGE - S. Mauro T.se (TO)

4 INDICE MODULO La Preistoria UNITÀ L ETÀ DELLA PIETRA La Preistoria: una definizione 2 2 La Preistoria: le fonti e la cronologia 2 IL LAVORO DELLO STORICO Lo studio della Preistoria: una scienza «giovanissima» L età della Terra 4 L evoluzione dell uomo 5 LE PAROLE DELLA STORIA Industria 7 CULTURA E SOCIETÀ La scoperta del fuoco 8 Il Paleolitico 9 IL PERSONAGGIO Homo habilis, il primo uomo 0 IL LAVORO DELLO STORICO Homo sapiens sapiens: un origine ancora soltanto «africana», o «europea» e «asiatica»? LETTURA DI UN IMMAGINE La grande arte del Paleolitico 2 Il Mesolitico 2 Il Neolitico: i dati di fondo 4 L OGGETTO Animali e piante 5 Il Neolitico: le grandi invenzioni 6 IL LAVORO DELLO STORICO Un tentativo di avvicinarsi a quei secoli: gli studi di etnologia e antropologia 7 Il Neolitico: la nascita del villaggio 8 LETTURA DI UN IMMAGINE Dal Paleolitico al Neolitico 9 I dati di base 20 Per una prima verifica dell apprendimento 20 FONTI E DOCUMENTI 326 UNITÀ 2 TRA PREISTORIA E STORIA L Età dei metalli 2 Rame, bronzo e ferro 2 La nascita della città 22 Miti, simboli, religioni 25 CULTURA E SOCIETÀ La civiltà megalitica 26 L organizzazione sociale: uomini e donne; la famiglia 28 Le grandi invenzioni 28 Le origini della scrittura 30 I dati di base 3 Per una prima verifica dell apprendimento 3 FONTI E DOCUMENTI 336 III

5 R INDICE MODULO 2 Gli antichi imperi d Oriente UNITÀ 3 L EGITTO ANTICO Il fiume, i campi, il deserto, gli abitanti 34 Tremila anni di storia 35 IL PERSONAGGIO Il periodo di maggiore potenza: l età di Ramses II 38 Una società immobile e divisa 39 IL PERSONAGGIO Lo scriba 40 La religione 4 L arte monumentale 42 IL PERSONAGGIO Il re-dio 42 CULTURA E SOCIETÀ Iside, dea degli antichi 43 LETTURA DI UN IMMAGINE Arte e storia: nella pittura, nella scultura, nell architettura, tracce della storia politica e sociale dell Egitto antico 44 Il senso della morte 44 SCIENZA E TECNICA La costruzione delle piramidi 46 La vita quotidiana 47 Economia, scienza, tecnica 47 Una scrittura fatta con disegni 47 L OGGETTO Il papiro 48 I dati di base 49 Per una prima verifica dell apprendimento 49 FONTI E DOCUMENTI 340 UNITÀ 4 I POPOLI DELLA MESOPOTAMIA La terra, gli abitanti 50 2 Duemilacinquecento anni di storia 5 LA POLITICA L impero universale 52 POLITICA, CULTURA E SOCIETÀ Hammurabi di Babilonia e il suo Codice di leggi scritte 53 IL PERSONAGGIO Il re corrotto 54 3 Ebla, un grande regno ritrovato 56 4 Scienza, società, religione 57 IL TESTO L Epopea di Gilgamesh 59 I dati di base 60 Per una prima verifica dell apprendimento 60 FONTI E DOCUMENTI 344 UNITÀ 5 IL POPOLO DI ISRAELE La terra, gli abitanti 6 La storia 6 IL FATTO Davide contro Golia 63 LETTURA DI UN IMMAGINE Sennacherib espugna Lakish e deporta gli Ebrei 64 La Bibbia 64 Un solo Dio 65 I dati di base 67 Per una prima verifica dell apprendimento 67 FONTI E DOCUMENTI 350 IV

6 INDICE Q UNITÀ 6 I FENICI La terra, gli abitanti 68 2 Una storia sul mare 69 L OGGETTO L incenso, la porpora 70 CULTURA E SOCIETÀ I sacrifici umani 7 3 L invenzione dell alfabeto, una delle più straordinarie conquiste dell uomo 72 LETTURA DI UN IMMAGINE La dea di Byblos «scrive» in due modi 72 I dati di base 73 Per una prima verifica dell apprendimento 73 FONTI E DOCUMENTI 354 UNITÀ 7 GLI INDOEUROPEI Grandi migrazioni di popoli 74 IL LAVORO DELLO STORICO Perché l ipotesi sull esistenza di un antico popolo indoeuropeo? 75 2 Gli Hittiti 75 3 I Persiani 76 4 L India: una civiltà antichissima 79 5 L arrivo di nuove popolazioni 79 6 L invenzione dei numeri 8 I dati di base 82 Per una prima verifica dell apprendimento 82 FONTI E DOCUMENTI 357 UNITÀ 8 L ANTICA EUROPA Dalla caccia e raccolta all agricoltura, dalla pietra alla ceramica e al metallo 83 IL PERSONAGGIO L uomo di Similaun 85 2 I popoli delle pianure del Nord: Sciti, Sarmati, Germani, Celti 86 LETTURA DI UN IMMAGINE I cervi d oro di Filippovka 88 LETTURA DI UN IMMAGINE Il galata morente 90 I dati di base 9 Per una prima verifica dell apprendimento 9 FONTI E DOCUMENTI 366 UNITÀ 9 MIGLIAIA DI ANNI DI STORIA Dove e quando 92 2 Alcuni concetti di base 93 I dati di base 94 Per una prima verifica dell apprendimento 94 FONTI E DOCUMENTI 369 V

7 R INDICE MODULO 3 La Grecia UNITÀ 0 IL POPOLO DELLE CICLADI, I CRETESI, GLI ACHEI I luoghi, gli abitanti 96 2 Il popolo delle Cicladi 96 3 La civiltà cretese: le fonti 97 4 La civiltà cretese: la storia 98 5 Gli Achei (o Micenei) 0 6 La guerra di Troia: grandiosa invenzione poetica o realtà storica? 02 LETTURA DI UN IMMAGINE Il disco di Festo 03 I dati di base 04 Per una prima verifica dell apprendimento 04 FONTI E DOCUMENTI 370 UNITÀ I «SECOLI BUI» La fine della civiltà micenea. La prima emigrazione greca 05 2 I «secoli bui» 06 IL TESTO Letteratura e storia: l Iliade e l Odissea, uno spiraglio nella storia dei «secoli bui» 07 I dati di base 08 Per una prima verifica dell apprendimento 08 FONTI E DOCUMENTI 374 UNITÀ 2 LA CITTÀ, NUCLEO FONDAMENTALE DEL MONDO GRECO I segni del mutamento: il ferro, la nave, l alfabeto 09 2 La polis 09 3 La seconda colonizzazione 2 4 Le leggi 4 I dati di base 5 Per una prima verifica dell apprendimento 5 FONTI E DOCUMENTI 377 UNITÀ 3 CENTO ANNI DI STORIA Tra 600 e 500 a. C. I dati di base 6 IL FATTO Il combattimento oplitico 7 2 I tiranni 9 I dati di base 20 Per una prima verifica dell apprendimento 20 FONTI E DOCUMENTI 38 UNITÀ 4 SPARTA E ATENE Sparta 2 IL LAVORO DELLO STORICO La conquista della Messenia 22 LE PAROLE DELLA STORIA La Krypteia, la «società segreta» 23 VI

8 INDICE Q 2 Atene 25 IL PERSONAGGIO Solone 27 LE PAROLE DELLA STORIA L ostracismo 28 LE PAROLE DELLA STORIA Eunomia, isonomia, demokratia 30 I dati di base 30 Per una prima verifica dell apprendimento 30 FONTI E DOCUMENTI 384 UNITÀ 5 LE GUERRE PERSIANE L impero persiano e le libere città greche 3 2 La rivolta ionica 3 3 La prima guerra persiana 32 4 La seconda guerra persiana 33 L OGGETTO Il «mistero» delle triremi 34 IL FATTO La battaglia delle Termopili 36 5 I Greci di Sicilia contro Cartagine 37 I dati di base 38 Per una prima verifica dell apprendimento 38 FONTI E DOCUMENTI 387 UNITÀ 6 L ETÀ DI PERICLE Il predominio di Atene. La Lega di Delo 39 2 Atene dopo la vittoria sui Persiani 4 3 L Atene di Pericle 4 LA POLITICA Luci e ombre della democrazia ateniese 44 I dati di base 44 Per una prima verifica dell apprendimento 44 FONTI E DOCUMENTI 39 UNITÀ 7 LA GUERRA DEL PELOPONNESO Due mondi inconciliabili, democrazia contro oligarchia 45 2 Atene e la sua flotta, Sparta e il suo esercito 46 3 La guerra 46 4 I «Trenta tiranni» 50 IL FATTO La condanna a morte dei generali vittoriosi della battaglia delle Arginuse IL PERSONAGGIO L avventuriero, il corrotto 5 La Sicilia. La dittatura di Dioniso di Siracusa 5 La guerra nel mondo antico: alcune caratteristiche 5 IL FATTO La crisi di Atene. Processo e morte di Socrate 52 I dati di base 55 Per una prima verifica dell apprendimento 55 FONTI E DOCUMENTI 393 VII

9 R INDICE UNITÀ 8 CRISI E FINE DELLE LIBERE CITTÀ Il mondo greco alla fine della guerra del Peloponneso 56 2 Il tramonto della città-stato 58 3 Il regno di Macedonia e la caduta della Grecia 59 LETTURA DI UN IMMAGINE La tomba di Filippo II 60 I dati di base 6 Per una prima verifica dell apprendimento 6 FONTI E DOCUMENTI 398 UNITÀ 9 IL MONDO GRECO Politica, religione, economia e società Fonti 62 IL LAVORO DELLO STORICO Il nome 63 Un popolo diviso e unito 63 Politica 64 Religione 65 IL PERSONAGGIO Atena 67 Mito 69 Economia, comunicazioni, trasporti 72 Società 73 LETTURA DI UN IMMAGINE La funzione comunicativa dell arte greca: «parlare» al popolo 74 Lavoro e schiavi 76 I dati di base 77 Per una prima verifica dell apprendimento 77 FONTI E DOCUMENTI 40 UNITÀ 20 IL MONDO GRECO Cultura, sapere, vita quotidiana Il teatro, invenzione ateniese 78 Architettura, scultura, pittura 79 Musica 82 Il sapere scientifico 82 Medici e medicina 83 I giochi sacri 84 IL LAVORO DELLO STORICO Il «miracolo greco» 85 La vita quotidiana 85 I dati di base 86 Per una prima verifica dell apprendimento 86 FONTI E DOCUMENTI 405 VIII

10 INDICE Q UNITÀ 2 L IMPERO DI ALESSANDRO Alessandro re 87 2 Le conquiste 88 IL FATTO Congiure e repressioni 9 3 La filosofia dell «impero universale» 92 I dati di base 93 Per una prima verifica dell apprendimento 93 FONTI E DOCUMENTI 407 UNITÀ 22 L ELLENISMO Una definizione 94 2 La divisione dell impero: i regni ellenistici 95 3 L età ellenistica 98 I dati di base 204 Per una prima verifica dell apprendimento 204 FONTI E DOCUMENTI 43 MODULO 4 Roma UNITÀ 23 L ITALIA PRIMA DI ROMA L Italia preistorica 206 LETTURA DI UN IMMAGINE Graffiti rupestri e statue-stele 207 IL LAVORO DELLO STORICO Italia 208 L Italia pre-romana 209 Gli Etruschi 20 L economia e la società etrusche 20 POLITICA, CULTURA E SOCIETÀ I misteri etruschi: le origini, la lingua 22 LETTURA DI UN IMMAGINE L arte etrusca 24 Achei (o Micenei), Greci, Fenici, Celti 26 Popoli italici 28 I dati di base 22 Per una prima verifica dell apprendimento 22 FONTI E DOCUMENTI 44 UNITÀ 24 LE ORIGINI DI ROMA I primi insediamenti La Roma dei re 222 POLITICA E SOCIETÀ La presenza etrusca a Roma: storia, letteratura, arte 225 IL FATTO La creazione di un mito: Romolo e la fondazione di Roma 226 IL LAVORO DELLO STORICO Ci fu davvero una «fondazione» di Roma? Le mura del Palatino e il ritorno alla «tradizione» 227 I dati di base 228 Per una prima verifica dell apprendimento 228 FONTI E DOCUMENTI 46 IX

11 R INDICE UNITÀ 25 ROMA CONQUISTA L ITALIA Duecentocinquant anni di storia L organizzazione dello Stato 232 LE PAROLE DELLA STORIA Il Senato Le lotte all interno della città 236 LE PAROLE DELLA STORIA Patrizi e plebei 238 I dati di base 239 Per una prima verifica dell apprendimento 239 FONTI E DOCUMENTI 48 UNITÀ 26 ROMA CONQUISTA IL MEDITERRANEO Il mondo mediterraneo intorno alla metà del III secolo a. C La prima guerra punica 24 3 La conquista dell Illiria La conquista dell Italia settentrionale La seconda guerra punica Le guerre in Oriente La terza guerra punica Le conquiste in Spagna Roma padrona del Mediterraneo L imperialismo romano 249 IL TESTO Una fonte per ricostruire la storia di Roma dalle origini alle guerre puniche: le Historiae di Tito Livio 249 I dati di base 250 Per una prima verifica dell apprendimento 250 FONTI E DOCUMENTI 423 UNITÀ 27 CRISI E FINE DELLA REPUBBLICA Roma tra II e I secolo a. C Tiberio e Caio Gracco Caio Mario, homo novus 255 LE PAROLE DELLA STORIA Ottimati e Popolari La guerra «sociale» Caio Mario e Lucio Cornelio Silla: la prima guerra tra cittadini romani Le rivolte degli schiavi La congiura di Catilina Caio Giulio Cesare e Gneo Pompeo: la seconda guerra tra cittadini romani 26 IL FATTO L assassinio più celebre del mondo: la morte di Cesare Marco Antonio e Gaio Ottaviano: la terza guerra tra cittadini romani La fine della repubblica 267 I dati di base 269 Per una prima verifica dell apprendimento 269 FONTI E DOCUMENTI 427 X

12 INDICE Q UNITÀ 28 TRA REPUBBLICA E IMPERO: IL PRINCIPATO DI AUGUSTO Ottaviano Augusto 270 DOTTRINE E ISTITUZIONI Il principato di Ottaviano: come definirlo? 272 IL TESTO L «Eneide», il poema di Roma 274 I dati di base 275 Per una prima verifica dell apprendimento 275 FONTI E DOCUMENTI 433 UNITÀ 29 L IMPERO Il problema della successione 276 I primi imperatori, la dinastia Giulio-Claudia 276 Una nuova famiglia imperiale, i Flavi 278 L apogeo dell impero (96-6 d. C.) 280 LETTURA DI UN IMMAGINE Un film in pietra: la Colonna Traiana 284 La difesa delle frontiere 285 Un bilancio. Roma e le terre conquistate 286 POLITICA E SOCIETÀ Roma distruttrice o benefattrice? Un dibattito ancora aperto 287 I dati di base 288 Per una prima verifica dell apprendimento 288 FONTI E DOCUMENTI 435 UNITÀ 30 IL MONDO ROMANO Stato, lingua, religione, esercito Lo Stato La lingua 289 LETTURA DI UN IMMAGINE La glorificazione del potere: un tema ricorrente nell arte di alcuni grandi imperi dell antichità La religione 292 CULTURA E SOCIETÀ Il culto del dio Mitra 294 CULTURA E SOCIETÀ La cerimonia funebre L esercito 296 L OGGETTO Le macchine da guerra 296 L OGGETTO La legione 298 IL FATTO Il trionfo 300 LA POLITICA Le sconfitte 30 I dati di base 302 Per una prima verifica dell apprendimento 302 FONTI E DOCUMENTI 439 XI

13 R INDICE UNITÀ 3 IL MONDO ROMANO Economia e popolazione, società, vita quotidiana L economia 303 ECONOMIA E SOCIETÀ La villa, uno dei punti di forza dell economia agraria romana Pesi, misure, monete a Roma 307 La società 307 Schiavi e liberti 308 CULTURA E SOCIETÀ La condizione femminile 309 Il modo di produzione schiavistico 30 IL LAVORO DELLO STORICO Lo studio delle società antiche: una precisazione importante 30 ECONOMIA E SOCIETÀ Modo di produzione schiavistico e limitato progresso tecnico: il primo è la causa del secondo? 3 La vita quotidiana 3 I dati di base 33 Per una prima verifica dell apprendimento 33 FONTI E DOCUMENTI 442 UNITÀ 32 IL MONDO ROMANO Città, ponti e strade, sanità e igiene, arte, spettacoli Tante città 34 Le case 36 Costruzioni fatte per servire agli uomini 37 Le strade 38 ECONOMIA E SOCIETÀ Le principali strade romane in Italia 320 Sanità e igiene 32 Arte 32 Gli spettacoli 322 IL PERSONAGGIO Il gladiatore 323 I dati di base 324 Per una prima verifica dell apprendimento 324 FONTI E DOCUMENTI 446 INDICE DEI NOMI 449 XII

14 MODULO LA PREISTORIA UNITÀ UNITÀ 2 L Età della pietra Tra Preistoria e Storia

15 UNITÀ R L Età della pietra Il periodo più antico e più lungo della storia dell uomo Le età della Preistoria La Preistoria: una definizione Con il termine Preistoria si indica il periodo più antico e più lungo oltre tre milioni di anni della storia dell uomo. Essa inizia con la comparsa sulla Terra dei primi esseri umani. Nella Preistoria l uomo non conosce la scrittura, non sa lavorare i metalli, vive in ripari di fortuna. L assenza di documenti scritti, i pochissimi reperti rimasti e la sostanziale esiguità delle testimonianze rendono la Preistoria un periodo ancora estremamente oscuro. In questo enorme lasso di tempo, il genere umano si è evoluto dai primi ominidi sino ad assumere le caratteristiche fisiche e intellettuali di oggi. Due processi, in particolare, sono stati essenziali per il futuro dell individuo. Il primo: il passaggio da una vita basata sull utilizzo passivo delle risorse naturali si raccolgono i frutti degli alberi, si cacciano gli animali a un altra di sfruttamento consapevole e di uso attivo della natura si semina e si raccoglie, si alleva e si seleziona il bestiame. Il secondo: il passaggio da forme di vita aggregata e indifferenziata, dove «tutti fanno tutto», non esistono incarichi specifici, non esistono specializzazioni, ad altre dove compare la divisione dei compiti; ad esempio, la caccia si svolge attraverso l apporto e la cooperazione di più persone: alcune costruiscono le armi, altre inseguono e uccidono l animale, altre lo preparano perché possa essere mangiato. Convenzionalmente, gli studiosi dividono la Preistoria in tre «blocchi»: il Paleolitico (o Età della pietra antica), che va all incirca da 3 milioni a anni fa; il Mesolitico (o Età della pietra di mezzo), all incirca da a 8000 anni fa; il Neolitico (o Età della pietra nuova), da a 5000 anni fa. Naturalmente queste sono indicazioni approssimative: è evidente che non in tutte le aree della Terra i fatti sono avvenuti nello stesso tempo. Vi possono essere sfasature anche molto forti. Ciò che abbiamo indicato ha un valore di massima, e vale, pur ancora con cautele, per le zone che potremmo definire «mediterranee». Le età successive che giungono sino a oggi e che indichiamo come epoche storiche sono incomparabilmente più brevi: esse si snodano lungo uno spazio di tempo di circa 6000 anni. 2 Reperti, tracce e segni della Preistoria La Preistoria: le fonti e la cronologia Con il termine «fonte», negli studi di Storia, si indicano tutti i reperti, le tracce, i segni utili per ricostruire il passato. Le fonti possono essere le più varie: testi scritti, testi figurati, cioè statue e dipinti, e resti materiali che costituiscono la categoria più ampia, ad esempio costruzioni intatte o diroccate, strumenti e utensili, armi, tessuti e abiti, scheletri, monete, resti di cibo. Per definizione, le fonti della Preistoria non possono essere testi scritti: con il testo scritto si entra, convenzionalmente, nella Storia. Quindi, le fonti per lo studio della 2

16 L Età della pietra QUNITÀ Lo studio della Preistoria: una scienza «giovanissima» L uomo ha spesso pensato alla sua storia, ne ha scritto, ci ha riflettuto, ne ha tratto alcune idee. Sappiamo che, sin dall antichità, alcuni scrittori hanno descritto usi e costumi della propria gente o di altri popoli che via via incontravano, oppure battaglie e guerre, o gesta di sovrani e di eroi, o hanno tramandato ricordi di viaggi ed e- splorazioni. La Storia, quindi, è una scienza antica, nata almeno 5000 o 6000 anni fa. Invece, si inizia a studiare la Preistoria soltanto 00, 50 anni fa. Perché un tale paradosso? Perché da migliaia di anni si riflette su una storia «breve» (anche i popoli più antichi, dai Su- IL LAVORO DELLO STORICO meri agli Egizi, non hanno più di 5000 o 6000 anni) e si è trascurato, al contrario, un periodo «lunghissimo» come la Preistoria, che si colloca lungo milioni di anni? La risposta è facile ma, al tempo stesso, anche terribilmente complessa: non si studiava la Preistoria perché non si sapeva che fosse esistita. Spieghiamoci meglio: sino a circa 50 anni fa non si aveva idea della reale età della Terra, la si credeva molto «giovane», si credeva che l uomo fosse comparso da poche migliaia di anni e si pensava che non avesse mai mutato aspetto, abitudini, modi di pensare e agire; si escludeva che forme umane diverse da quelle viventi fossero mai esistite. Soltan- to intorno al 850 si fecero strada idee differenti: si ipotizzò una Terra «vecchia» di milioni di anni, si pensò che il genere umano fosse molto antico. In sintesi: si fecero strada teorie basate sull evoluzione, sul mutamento, su modifiche spesso lentissime. Cominciò così lo studio della Preistoria: la ricerca, attraverso lo scavo, di fossili di «uomini non proprio uomi- ni», dei luoghi dove avevano vissuto, delle tracce della loro presenza e delle loro attività. Questa fotografia mostra uno dei più celebri studiosi di Preistoria, il professor S. B. Leakey, intento a esaminare un giacimento di fossili in una zona impervia della Tanzania, in Africa. In questi luoghi sono stati scoperti i più antichi resti dei progenitori dell uomo. Preistoria sono figurate e materiali. Esse escono dagli scavi dei luoghi che hanno conservato tracce di frequentazioni umane. Molti siti preistorici vengono scoperti casualmente, nel corso di lavori di sterro. Altri possono attirare l attenzione dei ricercatori per la loro forma: ad esempio, ripari sotto le rocce, grotte, anomalie e alterazioni nel terreno variazioni di colore dei suoli e mutamenti nell intensità della vegetazione, piccole alture che si alzano nella pianura che possono indicare antichi e ancora sepolti insediamenti umani. Come datare un reperto La cronologia cioè il «quando», l «età» è uno dei pilastri su cui si fonda lo studio della Storia in generale. È evidente che, mentre riusciamo a collocare esattamente nel tempo e nello spazio avvenimenti recenti (ad esempio l attacco terroristico contro New York e Washington è avvenuto tra le 9 e le 9,8 di martedì settembre 200), così non accade per avvenimenti a noi lontani o lontanissimi. Per la Preistoria, stabilire il «quando» è spesso difficilissimo. La datazione forzatamente diviene molto approssimativa, gli scarti (gli sbagli) possono essere, a seconda dei casi, di centinaia, migliaia, decine di migliaia di anni. Per gli anni precedenti i anni fa, ci si basa su analogie, si ottengono dati «relativi»: in sintesi, un fossile e un reperto hanno la stessa età dello strato in cui si trovano; in questi casi, la Preistoria lavora a stretto contatto con la Geologia. Per gli anni un po più vicini a noi, ma si tratta pur sempre di decine di migliaia di anni fa, si ricorre a procedimenti basati su una scienza esatta come la Fisica, e si parla allora di dati «assoluti»: nelle sostanze organiche il rapporto tra carbonio radioattivo e carbonio non radioattivo è stabile sino a che l organismo è vivo; ma, dal momento della morte, quel rapporto si altera, perché la percentuale di carbonio radioattivo via 3

17 MODULO R LA PREISTORIA 2 In questa fotografia aerea, scattata nella zona di Spina, in provincia di Ferrara, vediamo, sotto le zone coltivate, segni, linee, macchie scure. Sono tracce sicure di precedenti insediamenti umani. L indicazione si è rivelata corretta: Spina fu un antico centro etrusco, come dimostrato dagli scavi successivi. 2 3 La Caverna del Drago, non lontana da Pechino, in Cina. In questa grotta sono stati trovati reperti di estremo interesse sulla vita dei nostri lontani progenitori: ossa, strumenti in pietra, tracce di fuoco. 3 via «decade», cioè diminuisce, dimezzandosi ogni 5370 anni; la misurazione di quanto carbonio radioattivo vi sia ancora in un reperto fossile ci darà un ottima indicazione temporale, ci dirà da quanti anni è morto. Altri metodi «assoluti» si hanno ricorrendo al decadimento, cioè al dimezzamento della sua parte radioattiva, del potassio o analizzando l accrescimento annuale degli anelli delle piante. Ma quest ultimo metodo vale solo per datare reperti fossili non più vecchi di anni. 3 Dalla formazione della Terra alla comparsa dei progenitori dell uomo L età della Terra Le origini dell uomo risalgono a oltre 3 milioni di anni fa. È difficile immaginare un tempo così lungo e così lontano. Ma esso pare breve e vicino se paragonato all età della Terra. La nascita della Terra e dell intero sistema solare risale a poco meno di 5 miliardi di anni fa. Il nostro pianeta, al momento della sua formazione, si presentava come un globo incandescente. Poi andò lentamente raffreddandosi e si formarono terre e mari. Dopo un miliardo di anni comparvero, nell acqua, le prime elementari forme di vita: batteri e alghe furono per oltre 2 miliardi di anni i soli organismi viventi. Poi, da essi si svilupparono forme di vita più complesse: le prime piante, i primi animali provvisti di scheletro osseo. 500 milioni di anni fa la vita, che sino a quel momento si era tutta svolta nelle acque, si propagò anche sulla terraferma. Comparvero i rettili, da cui si svilupparono gli uccelli e i mammiferi. Ai mammiferi appartengono molte specie animali; tra queste i carnivori (tigri, gatti, cani), i proboscidati (elefanti), i cetacei (balene, delfini), gli artiodattili (buoi, pecore, maiali). Ai mammiferi appartengono anche i primati. Il più antico primate conosciuto è il Purgatorius, vissuto circa 60 milioni di anni fa, di cui sono stati ritrovati trenta mandibole e centinaia di denti. È all interno dei primati che, oltre 3 milioni di anni fa, comparvero i più remoti progenitori dell uomo. 4

18 L Età della pietra QUNITÀ 4 L evoluzione dell uomo Due linee evolutive separate per scimmie antropomorfe e uomo DOCUMENTO, p. 327 L evoluzione dell uomo DOCUMENTO, p. 335 In un età compresa tra i 5 e i 0 milioni di anni fa, in un clima caldo e umido, protetti da una foresta continua e ricca di cibo, i primati si moltiplicarono e si diffusero. Molti di essi continuarono la vita in luoghi con fitta vegetazione, sui grandi alberi che offrivano riparo; altri abbandonarono quei territori e si spinsero, forse costretti dal clima che andava mutando, verso le savane e le pianure. Fu in quell epoca che da un tipo di primate oggi estinto forse il Driopiteco presero avvio alcuni processi evolutivi ben distinti gli uni dagli altri che portarono, da un lato, alle scimmie antropomorfe (gorilla, orango, scimpanzé, gibboni), dall altro, attraverso un processo durato milioni di anni, all uomo. Questo tipo di evoluzione ci porta quindi a un primo fondamentale dato: l uomo non discende da una scimmia, ma da un primate; i primati hanno seguito due percorsi evolutivi ben distinti, uno ha portato alle scimmie, l altro all uomo. Ai più lontani progenitori dell uomo è stato dato il nome di ominidi. Essi comparvero circa 3 milioni di anni fa, probabilmente nella savana arborea sulle rive dei grandi laghi africani. Quei «primi uomini», deboli e lenti nei movimenti, esposti a ogni tipo di insidie, non avevano efficaci mezzi di difesa naturali come artigli o denti particolarmente forti, ma riuscirono ugualmente a sopravvivere grazie ad alcune caratteristiche che lentamente andarono acquisendo e che li resero differenti rispetto a ogni altro essere vivente. Attraverso una lenta e lunga evoluzione (R p. 9) essi assunsero la posizione eretta, sulle gambe, usarono le mani non più per appoggiarsi nel camminare ma per afferrare con forza e precisione gli oggetti, svilupparono il cervello con un attività molto complessa di previsioni, di esperienze, di conoscenze. Il quadro delineato è molto sommario, molto incompleto. Numerosi sono ancora i punti oscuri, e forse sono ormai irrimediabilmente perdute quelle tracce che potrebbero darci una conoscenza più precisa. I reperti sono pochissimi, le congetture degli studiosi sono state a volte anche fantasiose; forzatamente, non esistono certezze assolute: a volte è sufficiente la scoperta di un nuovo reperto un osso di una gamba, una mandibola per rimettere in discussione un ipotesi che si era creduta fondata. Comunque, nonostante le molte lacune, gli studiosi sono abbastanza concordi nel tracciare queste ipotesi di sviluppo dell uomo. Sono stati trovati, in terreni formati circa 5 milioni di anni fa, pochi incerti resti che potrebbero appartenere a un antichissimo progenitore degli ominidi, a cui è stato dato il nome di Ramapiteco; poi, in fasce di terreno più recente, più nulla. 4 I principali luoghi di ritrovamento di fossili dell uomo preistorico. 4 5

19 DOCUMENTO, p. 327 MODULO R LA PREISTORIA In località formate tra 6 e 3 milioni di anni fa, frammiste a numerosi resti di animali, ricompaiono tracce degli antenati dell uomo: un dente, alcune mandibole, un osso del cranio, un frammento di un osso della spalla, le orme pietrificate di numerosi piedi, ossa sparse che, ricomposte, hanno fornito uno scheletro intero. A questo ominide è stato dato il nome di Australopiteco: aveva un aspetto massiccio, era alto tra,0 e,30 metri, aveva una faccia larga sporgente in avanti, camminava e questo è un dato di importanza assoluta in posizione eretta (la colonna vertebrale è verticale), su due piedi, non più appoggiandosi su mani e piedi contemporaneamente. È un assetto che inizialmente procurò un certo svantaggio, perché un quadrupede è più veloce di un bipede, ma che poi sicuramente fu di enorme beneficio, sostanzialmente per due motivi: perché «liberò» le mani, usate per afferrare, trasportare, forse costruire oggetti, e perché la posizione eretta estendeva il campo visivo, permettendo un miglior controllo del territorio, ora percependo i pericoli, ora individuando le prede. La dentatura, via via sempre meno sporgente in fuori, era poco adatta ad azzannare, e la bocca doveva essere servita di cibo dalle mani. Gli studiosi ritengono che intorno a 3 milioni di anni fa siano vissuti circa ominidi. Su terreni formati circa 2 milioni di anni fa si sono scoperti numerosi resti, come mandibole, denti, ossa del cranio, della mano, del piede, di un ominide più evoluto dei precedenti, a cui è stato dato il nome di Homo habilis: alto tra,30 e,50 metri, camminava appoggiandosi sui due piedi, aveva denti adatti a masticare carne e vegetali, aveva le mani libere ed era in grado di costruire alcuni strumenti in pietra e, forse, in legno e questo è un nuovo aspetto di fondamentale rilievo. Da terreni formati circa milione e mezzo di anni fa abbiamo indicazioni più numerose e diffuse: sappiamo che un ominide a cui è stato dato il nome di Homo erectus visse in Africa; da lì si mosse per raggiungere quelle terre che oggi chiamiamo Europa e Asia. I più antichi resti di Homo erectus in Europa e Asia risalgono a circa milione di anni fa. Homo erectus era alto tra,50 e,60 metri, aveva fronte sfuggente, una buona capacità di ragionamento e di organizzazione; nel corso di centinaia di migliaia di anni capì come accendere e conservare il fuoco (R p. 8), usò i colori, migliorò i modi di scheggiare e lavorare la pietra, visse in accampamenti all aperto. Si calcola che circa anni fa, su tutta la Terra, siano vissuti poco più di milione di ominidi. Homo erectus si estinse circa anni fa; troviamo un nuovo tipo di «Homo», di statura media, con possente muscolatura, fronte bassa e massicce arcate sopracciliari, dotato di cervello molto sviluppato a cui è stato dato il nome convenzionale di Homo sapiens o Uomo di Neandertal. Ormai abbastanza vicino all uomo di oggi, visse in un tempo compreso tra e anni fa. 5a 5 Cranio di Australopiteco ritrovato in Tanzania (a); di uomo di Neandertal (Francia), uno dei più completi finora scoperti (b); di Uomo di Cro-Magnon, uno dei più antichi e completi (c). 6 5b 5c

20 L Età della pietra QUNITÀ L Uomo di Neandertal scomparve per ragioni che non conosciamo; si affermò, circa anni fa ma queste indicazioni potrebbero anche risultare errate: infatti sono stati trovati recentemente, in Asia, resti che risalgono a circa anni fa il più evoluto essere vivente, Homo sapiens sapiens o Uomo di Cro-Magnon, in tutto simile nell aspetto, nella statura, nella dimensione della scatola cranica, nell andatura, all uomo di oggi. Industria Gli studiosi di Preistoria danno a questo termine il significato di «manufatto», «strumento costruito dall ominide o dall uomo». In età preistorica, gran parte degli oggetti di uso comune e delle armi 6a LE PAROLE DELLA STORIA erano fabbricati con materiali facilmente deperibili, come legno e fibre vegetali; per questo, salvo alcuni casi molto fortunati che quegli oggetti siano finiti in depositi torbosi, o fossero usati in climi desertici molto asciutti 6b tutto o in grandissima parte è andato distrutto e perduto. Si comprende quindi perché le età più antiche, come il Paleolitico, siano documentate quasi esclusivamente da 7 Conosciamo, pur con molte approssimazioni, la struttura fisica e alcuni aspetti della vita materiale dei nostri antenati, che deduciamo da resti ossei, oggetti che costruirono, disegni, resti di abitazioni e di sepolture. Non sappiamo nulla, invece, di un altro aspetto, anch esso di estrema importanza: l evoluzione del linguaggio. Il linguaggio, come peraltro ogni altra attività dei primati superiori, degli ominidi e poi dell uomo, è leoggetti in pietra (sassi scheggiati usati per colpire, di circa anni fa, figg. 6a e 6b; una pietra lavorata su due facce, con la parte superiore più stretta usata per tagliare, di circa anni fa, fig. 7). Nel Mesolitico, accanto a oggetti in pietra, appaiono anche strumenti di materie dure di origine animale come osso, avorio, corno (arpione di corna di cervo usato per la caccia, di circa 7000 anni fa, fig. 8). Nel Neolitico troviamo, oltre che oggetti in pietra (grande pietra da macina usata dagli agricoltori, 6000 anni fa circa, fig. 9), anche manufatti in ceramica (un piatto, di circa 6000 anni fa, fig. 0)

21 MODULO R LA PREISTORIA gato al cervello (R p. 9). Di fronte alla massa cerebrale dello scimpanzé (400 grammi circa), l Australopiteco mostra uno scarso aumento: varia tra 450 e 530 grammi; Homo habilis sale a 650; Homo erectus oscilla tra 900 e 050; in Homo sapiens sapiens è tra i 300 e i 400 grammi. Possiamo immaginare e supporre un evoluzione del linguaggio, passato da suoni quasi inarticolati si crede, infatti, che circa 2 milioni di anni fa Homo habilis abbia posseduto una forma embrionale di linguaggio, non molto lontano da quello degli attuali scimpanzé, i quali sono in grado di esprimere gutturalmente concetti come «sta lontano dal mio territorio» o «questa compagna è mia» a una razionale esposizione del pensiero. I colossali problemi che Homo sapiens sapiens dovette affrontare, circa anni fa, nei suoi spostamenti, ad esempio attraversando larghi bracci di mare per giungere in Australia, o stabilendosi nelle regioni artiche, furono certamente superati anche grazie all uso di un linguaggio evoluto, coerente e complesso. Oggi gli studiosi avanzano l ipotesi che l estinzione, ancora misteriosa e inspiegabile, dell Uomo di Neandertal, sia dovuta a un suo «deficit comunicativo»; i resti ossei del suo cranio (l apofisi stiloide) mostrano un tratto vocale quasi inesistente, simile a quello di un neonato, per nulla comparabile a quello di Homo sapiens sapiens. 8 La scoperta del fuoco Il possesso del fuoco cioè quell insieme di conoscenze che permettono di produrre, conservare, utilizzare la fiamma è un fatto essenzialmente ed esclusivamente umano. Nessun animale ha mai usato il fuoco, né è riuscito a produrlo. Le più antiche tracce di fuochi accesi dall uomo sono state trovate in Francia, Ungheria, Cina, e risalgono a circa anni fa. Vi sono residui di cenere, alcuni sassi anneriti e disposti in cerchio, alcune ossa intaccate dalla fiamma, due muretti in pietra che potevano forse servire per schermare il fuoco dal vento. In terreni più recenti, in strati di circa anni fa, quei segni divengono più chiari e numerosi: vi sono legni carbonizzati, residui di focolari (fig. ), carcasse di animali cotti, pietre che servirono da lanterne, lastre annerite con la forma di un forno. CULTURA E SOCIETÀ Questi sono i dati sicuri. Ma permangono moltissime incertezze e dubbi che probabilmente non potranno mai essere risolti. Le nostre scarse conoscenze derivano dalle grandissime difficoltà a studiare epoche così remote: in centinaia di migliaia di anni sono andate disperse per sempre tracce preziose; i terreni si sono trasformati; la pioggia, il gelo, il caldo, l azione del mare e dei fiumi hanno mutato più volte il paesaggio. Molti gli interrogativi ancora senza risposta: una prova di quanto sia difficile studiare le più antiche civiltà umane. Eccone alcuni. Il fuoco veniva ricavato da fonti naturali (le fiamme provocate da un fulmine venivano alimentate con legna) o era prodotto artificialmente (con una scintilla scaturita dall urto di due pietre)? Quando l uomo ha imparato ad accendere il fuoco ogni volta che ne sentiva la necessità? Quanto stava acceso un fuoco? E chi sapeva accenderlo? Gli uomini preistorici cosa pensavano del fuoco? Aveva forse anche un significato religioso, di rito? Perché in Europa e in Asia si trovano focolari di circa anni fa, mentre in Africa e nel Medio Oriente la prima documentazione è molto più recente, di solo anni fa? Quali materiali venivano usati per alimentare la fiamma? Certamente il legno, ma forse anche carbone, ossa di animali, alcune fibre vegetali come il lino? Dov era posto il fuoco? Vi sono tracce di focolari, cioè luoghi carbonizzati delimitati da sassi anch essi anneriti; lampade, cioè oggetti di pietra, o di osso, o conchiglie di forma concava, anneriti all interno, bruciati sulle pareti; torce, cioè bastoni su cui veniva posto materiale infiammabile. Possiamo tentare di «immaginare» una famiglia di Età neolitica, riunita intorno al fuoco, come nella ricostruzione che riproduciamo (fig. 2). Per quali scopi è stato effettivamente usato il fuoco? Possiamo pensare sia stato utilizzato come fonte di il-

22 L Età della pietra QUNITÀ 5 Il Paleolitico L uomo del Paleolitico e i primi strumenti in pietra DOCUMENTO, p. 330 Con la comparsa dell Australopiteco e di Homo habilis, circa 3 milioni di anni fa, abbiamo le prime prove certe della netta differenziazione degli ominidi rispetto a tutti gli altri primati: questi esseri sono ormai il prodotto di un evoluzione che segue un proprio percorso, staccato nettamente da quello di ogni altro tipo di scimmia; essi hanno un cranio sviluppato, stanno in posizione eretta, preparano e usano strumenti di pietra. A quel lunghissimo periodo da oltre 3 milioni di anni fa sino a circa anni fa si dà il nome di Paleolitico, o Età della pietra antica. Attraverso quello sterminato arco di tempo l ominide diviene uomo e via via capisce come nutrirsi e scaldarsi; impara a prevedere l alternarsi delle stagioni e a fronteggiare il caldo e il freddo; si arma e si perfeziona nella caccia; inizia l addomesticamento, e ha con sé il cane, la capra, la pecora; comincia a considerare il fenomeno della morte, e pensa alla sepoltura dei cadaveri; impara a comunicare con i suoi simili per mezzo di un linguaggio non più fatto di urla indistinte, ma articolato in suoni e se- luminazione; come arma; per cuocere il cibo; come simbolo religioso e sacro; per sciogliere coloranti; per ammorbidire metalli e argilla; come sepoltura, per bruciare i cadaveri. Ma sono u- nicamente supposizioni; non vi sono prove. Si pensa che gli uomini preistorici abbiano usato la fiamma come gli uomini di oggi: ma non vi è alcun documento che lo riveli. Le nostre conoscenze sulla scoperta e sull uso del fuoco sono dunque su tre livelli: i fatti, basati su prove certe. Sappiamo con sicurezza che l uomo conobbe e usò il fuoco intorno a anni fa; le ipotesi, basate su indizi e su materiali ritrovati, ma la cui interpretazione non è sicura. Ad esempio: se vi sono lampade, probabilmente venivano usate per illuminare il fondo di una caverna; le supposizioni, basate non su scoperte archeologiche, ma su esperienze di oggi. Ad esempio: l uomo ha forse usato il fuoco per riscaldare le abitazioni in luoghi freddi; tutto ciò gli ha permesso di espandersi in posti prima disabitati e inospitali. La gloria di questa conquista impressionò profondamente la memoria dell uomo: quasi tutti i popoli primitivi e antichi praticarono il culto del fuoco, lo ricordarono con reverenza e timore. Nell antica Roma era custodito dalle Vestali: ogni anno veniva spento, per essere poi riacceso con una solenne cerimonia. In India era considerato un elemento troppo sacro per bruciarvi i rifiuti, soltanto degno di bruciare il corpo degli uomini saggi. 2 9

23 MODULO R LA PREISTORIA gnali sempre più precisi. Infine, circa anni fa, riesce, con la mano, a esprimere il proprio pensiero: non sa ancora scrivere, ma dipinge e scolpisce, lavora la pietra e il legno (R pp. 2-3). L uomo del Paleolitico vive in rifugi naturali sotto le rocce o in caverne, in ripari che va costruendo con foglie, rami, tronchi, pelli di animali, in buche che scava nel suolo; non sa seminare e coltivare, e si nutre cacciando e raccogliendo frutti, semi, radici che trova nelle foreste e nei campi; usa strumenti che progressivamente perfeziona e con cui diviene più forte e più abile. A partire probabilmente da circa anni fa conosce e usa il fuoco (R p. 8); costruisce lance, asce, mazze, punte acuminate e, soprattutto, l arco, la più micidiale arma che possiederà sino alla scoperta, migliaia di anni più tardi, del fucile. 3 La diffusione dell uomo nel Paleolitico Siberia (?) Alaska EUROPA ASIA milione milione Cina AMERICA SETTENTRIONALE (?) AFRICA Nuova Guinea AUSTRALIA probabili principali flussi migratori datazione delle migrazioni limiti attuali dei continenti limiti terre emerse-mari durante le glaciazioni AMERICA MERIDIONALE Homo habilis, il primo uomo Homo habilis è vissuto da quasi 2 milioni e mezzo di anni fa sino a milione e mezzo di anni fa. Per ora i suoi resti, o tracce della sua esistenza, sono stati ritrovati solo in Africa: un dato che ha fatto ritenere che la «culla» dell uomo sia stata davvero quel continente. Si è potuto, pur con qualche approssimazione, ricostruirne l aspetto: alto tra,30 e,50 metri, con una capacità cranica tra i 600 e i 750 centimetri cubi l uomo di oggi ha una capacità cranica di circa 350 centimetri cubi con IL PERSONAGGIO volta cranica e arcata dentaria simili a quelle dell uomo di oggi, aveva un andatura perfettamente bipede, le mani libere, viveva in gruppo e abitava per lungo tempo in uno stesso luogo, cacciava con trappole e inseguimenti, usava legni e pietre per colpire. Era in grado di costruirsi alcuni strumenti in pietra ricavati colpendo due sassi uno contro l altro, così da renderne uno sbreccato e acuminato. Il «salto di qualità» fu grandissimo rispetto a ogni altro essere vivente: certi animali possono servirsi di un oggetto naturale per effettuare alcuni lavori, i fringuelli utilizzano un rametto per stanare gli insetti di cui si nutrono, l avvoltoio spacca le uova che rapina lasciandole cadere sulle rocce, la lontra rompe le conchiglie con un sasso, alcune scimmie staccano un frutto da un albero con un bastone; ma tutti questi animali, e così anche l Australopiteco, progenitore di Homo habilis, non fabbricano strumenti, ma utilizzano ciò che trovano in natura. Invece, circa 2 milioni di anni fa, Homo habilis inventa lo strumento. Con Homo habilis, a partire da 2 milioni di anni fa, si verificano le tre fondamentali condizioni che caratterizzano l uomo, differenziandolo dall animale; si scoprono infatti, in uno stesso luogo e tutti assieme: strumenti in pietra o in osso creati per eseguire lavori manuali come rompere, tagliare, scuoiare, raschiare; resti di selvaggina; oggetti disposti in modo particolare sul suolo, segni di un abitato e di un accampamento pensati, progettati, e non frutto del caso. In Tanzania è stato scoperto un cerchio di pietre e uno spiazzo cosparso di resti di cibo, ossa di animali spaccate: questo «accampamento» costituisce il più antico suolo abitato oggi conosciuto. 0

24 L Età della pietra QUNITÀ Esistevano diversi tipi di caccia, in rapporto al clima, all animale da cacciare, alle armi disponibili. Per migliaia di anni l uomo non è stato in grado, probabilmente, di cacciare animali vivi: quelli grandi lo sovrastavano per forza e ferocia, quelli piccoli erano quasi sempre più veloci. L uomo, sino a circa anni fa, è sopravvissuto nutrendosi di insetti e di carcasse di animali morti per cause naturali o accidentali, forse praticando anche lo sciacallaggio, cioè mangiando i residui dei pasti dei carnivori; poi ha iniziato a provocare la morte di animali anche grandi, spingendoli prima verso precipizi e fosse naturali, poi in trappole scavate appositamente. Infine, in tempi più recenti, a partire da circa anni fa, l uomo ha potuto uccidere con i suoi strumenti di pietra o di legno sassi acuminati; asce e coltelli, prima senza e poi con un manico; arco; frecce in combattimenti ravvicinati o a distanza. IL LAVORO DELLO STORICO Da Homo sapiens sapiens: un origine ancora soltanto «africana», o «europea» e «asiatica»? K 35K 0,7M M+ 200K 0,7M 40K M+ 50K 60K 00K 60K 60K 60K 50K 60K 60K M M 50K 60K 60K M M 50K 40K 40K M K prove in apparenza i- noppugnabili sappiamo che l Africa è stata la vera «culla dell umanità». Il Ra- migrazione di Homo erectus migrazione di popolazioni umane moderne di anni fa 000 anni fa M K 30K(?) 30K(?) migrazione di Homo erectus popolazioni locali di Homo erectus si evolvono verso Homo sapiens di anni fa 000 anni fa mapiteco, Homo habilis e Homo erectus sono nati e si sono evoluti in quei luoghi. Sappiamo anche che Homo erectus si è mosso dall Africa, e si è insediato in Europa e in Asia. Sappiamo infine che fossili di Homo sapiens sapiens sono stati trovati sia in Africa, sia in Europa, sia in Asia. Ora la domanda è questa: anche Homo sapiens sapiens, come ogni altro ominide che lo ha preceduto, è nato in Africa, e da lì si è diffuso in altri continenti (fig. 4); oppure Homo sapiens sapiens si è evoluto da popolazioni locali, europee e asiatiche, di Homo erectus (fig. 5)? Le due cartine mostrano questi due modelli. Il dibattito, tra gli studiosi, è molto acceso. Possiamo dire che, dopo una lunga stagione in cui pareva prevalere la seconda tesi (Homo sapiens con origini, oltre che africane, anche europee e asiatiche), ora i favori paiono andare verso la prima ipotesi, verso un origine unicamente africana.

25 MODULO R LA PREISTORIA LETTURA DI UN IMMAGINE La grande arte del Paleolitico Le prime figure dipinte su pareti, i primi graffiti incisi su roccia, le prime statue in pietra o in osso (ve ne furono sicuramente anche in legno, ma non si sono conservate) sono di circa 30 mila anni fa, e provengono da grotte naturali, il rifugio più sicuro per l uomo di quei secoli remoti. Due soltanto i soggetti rappresentati: animali (figg. 6-9) e, in misura però assai minore, figure umane, femminili in particolare (figg. 20-2). Per ora, queste «caverne d arte», queste «Cappelle Sistine» della Preistoria si sono trovate soltanto in Europa, prevalentemente concentrate in una zona compresa tra Spagna e Francia; i siti più famosi sono a Lascaux e a Chauvet, in Francia, e ad Altamira, in Spagna. La qualità artistica è di eccezionale livello: straordinaria è la varietà degli animali, spesso raffigurati in superbe composizioni che occupano intere pareti delle grotte; il naturalismo delle figure è stupefacente, l animale singolo o gli animali in coppia o in gruppi sono resi con linee di contorno sicure, le masse dei corpi sono messe in rilievo dal chiaroscuro ottenuto, con una tecnica e un abilità che lasciano senza parole, usando uno o più colori L uomo del Mesolitico Il Mesolitico Circa anni fa l uomo è ormai presente in ogni parte del mondo. Africa, Asia ed Europa sono popolate da tempo; gruppi di cacciatori, partendo dall attuale Siberia, hanno raggiunto il continente americano e ne hanno iniziato il popolamento; altri nuclei, muovendo dall Indonesia, hanno toccato la terra che oggi chiamiamo Australia e vi si sono insediati. L uomo è ancora nomade: non conosce l agricoltura e quindi non può abitare stabilmente in un determinato territorio, ma si sposta alla ricerca di selvaggina, di piante, di acqua. Per più di due milioni di anni ha mangiato cibo crudo; poi, negli ultimi anni, ha avuto la possibilità di nutrirsi arrostendo sul fuoco ciò che mangiava. Nei 2000 anni circa del Mesolitico uomini e donne hanno ormai compiti abbastanza divisi; ai primi è riservata la caccia violenta degli animali più grandi e pericolosi; alle seconde spettano la cattura degli animali più piccoli, la raccolta dei vegetali, la cura più 2

26 L Età della pietra QUNITÀ 8 9 Queste pitture, questi graffiti, queste statue non sono nate per un «gusto artistico»; esse invece sono state probabilmente pensate e realizzate con intenti più pratici e immediati, con scopi magico-propiziatori: per popoli che sono vissuti di caccia raffigurare l animale ha voluto dire entrarne in possesso, catturarlo, assicurando così la sopravvivenza del gruppo; e le statuette femminili, sempre rese, e non a caso, con una accentuazione delle forme del ventre, dei glutei e dei seni, sono simboli di fecondità stretta dei figli. I gruppi umani cominciano a riconoscere al loro interno dei capi, prestigiosi per forza o abilità; l uomo crede in forze soprannaturali, celebra riti, riserva spazi precisi al culto delle divinità e dei morti, usa sempre di più sostanze coloranti per decorare caverne, luoghi di culto, tombe; le sepolture sono spesso doppie (adulto e bambino) o triple (maschio e femmina adulti, e bambino), sovente circondate da offerte funerarie, oggetti ornamentali, a volte armi, in alcuni casi fiori (l analisi del terreno in cui vi sono tombe può rivelare la presenza di una certa quantità di pollini, probabile segno che i morti erano coperti di fiori); accanto ai cadaveri si trovano spesso tracce di ocra, un colorante rosso forse usato per scopi magici, per dare l idea del sangue, che avrebbe dovuto ridar vita ai morti. Due fatti, soprattutto, caratterizzano questo periodo. Il primo è e ciò avviene circa anni fa la fine dell ultima grande glaciazione, che porta in Europa un clima temperato, una vegetazione si estendono a perdita d occhio le zone boschive e una fauna 3

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