Introduzione Capitolo 1: L apparato uditivo

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1 Introduzione Introduzione... 3 Capitolo 1: L apparato uditivo... Errore. Il segnalibro non è 1.1 Introduzione... Errore. Il segnalibro non è 1.2 Anatomia dell orecchio... Errore. Il segnalibro non è 1.3 Fisiologia del suono... Errore. Il segnalibro non è 1.4 Evoluzione e perfezionamento dell udito... Errore. Il segnalibro non è 1.5 Classificazione della sordità... Errore. Il segnalibro non è 1.6 Sordità o ipoacusia: definizione e cause... Errore. Il segnalibro non è 1.7 Conclusioni... Errore. Il segnalibro non è Capitolo 2: Sviluppo della comunicazione e del linguaggio verbale... Errore. Il segnalibro non è 2.1 Introduzione... Errore. Il segnalibro non è 2.2 Lo sviluppo cognitivo... Errore. Il segnalibro non è La comunicazione... Errore. Il segnalibro non è La competenza comunicativa... Errore. Il segnalibro non è Linguaggio del corpo: la comunicazione non verbale Errore. Il segnalibro non è Linguaggio verbale: lo sviluppo del linguaggio... Errore. Il segnalibro non è Linguaggio verbale: il dibattito tra innatismo e acquisizione... Errore. Il segnalibro non è Skinner e Chomsky... Errore. Il segnalibro non è Piaget, Vygotskij, Bruner... Errore. Il segnalibro non è L organizzazione del linguaggio nel cervello... Errore. Il segnalibro non è Le aree del linguaggio... Errore. Il segnalibro non è Lo sviluppo del linguaggio... Errore. Il segnalibro non è 2.5 Il linguaggio verbale nel bambino nei primi anni della scuola dell infanziaerrore. Il segnalibro non è 2.6 Difficoltà e problematiche linguistiche nel bambino affetto da ipoacusia Errore. Il segnalibro non è 2.7 Conclusioni... Errore. Il segnalibro non è Capitolo 3: Diagnosi e protesizzazione... Errore. Il segnalibro non è 3.1 Introduzione... Errore. Il segnalibro non è Diagnosi... Errore. Il segnalibro non è Screening neonatali... Errore. Il segnalibro non è Risposte comportamentali... Errore. Il segnalibro non è Otoemissioni... Errore. Il segnalibro non è ABR (Auditory Branstem Response)... Errore. Il segnalibro non è Procedure diagnostiche... Errore. Il segnalibro non è Potenziali uditivi evocati del tronco.... Errore. Il segnalibro non è Elettrococleografia... Errore. Il segnalibro non è Audiometria comportamentale... Errore. Il segnalibro non è 3.3 Protesizzazione... Errore. Il segnalibro non è Impianto cocleare... Errore. Il segnalibro non è 3.4 Interventi riabilitativi... Errore. Il segnalibro non è 3.5 Aspetti psicologici legati alla sordità... Errore. Il segnalibro non è 3.6 Conclusioni... Errore. Il segnalibro non è Capitolo 4: Project work... Errore. Il segnalibro non è 4.1 Descrizione del contesto... Errore. Il segnalibro non è 1

2 Introduzione Ambiente in cui vive il bambino e famiglia... Errore. Il segnalibro non è Età classe/sezione... Errore. Il segnalibro non è 4.2 Presentazione del caso... Errore. Il segnalibro non è 4.3 Alcuni esami rilevanti della malattia... Errore. Il segnalibro non è 4.5 Eventuali problemi alle funzioni cognitive... Errore. Il segnalibro non è AREA COGNITIVA... Errore. Il segnalibro non è AREA LINGUISTICA DELLA COMUNICAZIONE. Errore. Il segnalibro non è 4.6 Le abilità residue in tutti i campi... Errore. Il segnalibro non è AREA SENSORIALE... Errore. Il segnalibro non è AREA MOTORICO-PRASSICA... Errore. Il segnalibro non è AREA AFFETTIVO RELAZIONALE... Errore. Il segnalibro non è AREA DELL AUTONOMIA... Errore. Il segnalibro non è 4.7 Evoluzione della problematica... Errore. Il segnalibro non è 4.8 Attività pratica nella scuola dell infanzia... Errore. Il segnalibro non è Introduzione... Errore. Il segnalibro non è Unità di apprendimento: identificazione dell area... Errore. Il segnalibro non è Osservazioni utili per l integrazione... Errore. Il segnalibro non è Riferimenti legislativi... Errore. Il segnalibro non è Campi d esperienza... Errore. Il segnalibro non è Il corpo in movimento... Errore. Il segnalibro non è Identità, autonomia, salute... Errore. Il segnalibro non è Linguaggi, creatività, espressione... Errore. Il segnalibro non è Gestualità, arte, musica, multimedialità... Errore. Il segnalibro non è I discorsi e le parole... Errore. Il segnalibro non è Comunicazione, lingua, cultura... Errore. Il segnalibro non è La conoscenza del mondo... Errore. Il segnalibro non è Ordine, misura, spazio, tempo, natura... Errore. Il segnalibro non è Breve riferimento teorico... Errore. Il segnalibro non è Prerequisiti... Errore. Il segnalibro non è Spezzone curricolare: contenuti... Errore. Il segnalibro non è Sviluppo degli obiettivi specifici 1, 2, 3 e 4... Errore. Il segnalibro non è Esempio... Errore. Il segnalibro non è Canovaccio... Errore. Il segnalibro non è Pubblicizzazione dell obiettivo... Errore. Il segnalibro non è Tempi e Soluzioni organizzative... Errore. Il segnalibro non è Materiali e strumenti... Errore. Il segnalibro non è Valutazione/Assessment... Errore. Il segnalibro non è Sviluppo prevedibile... Errore. Il segnalibro non è Conclusioni... Errore. Il segnalibro non è Conclusione... 4 Bibliografia... Errore. Il segnalibro non è Appendici

3 Introduzione Nel corso dei miei studi mi sono ritrovata ad affrontare dei corsi di vario genere: psicologia, pedagogia, sociologia, didattica generale e disciplinare, laboratori in varie ambiti, lingua inglese. Le discipline che maggiormente mi hanno affascinato e per le quali ero disposta a dedicare più tempo, sono state quelle che mi hanno permesso di essere coinvolta emotivamente e per fare ciò era necessario entrare in sintonia ed avere dei riscontri pratici di ciò che veniva studiato a livello teorico. Ad uno di questi corsi, Metodologia dell educazione musicale, l insegnante ci ha parlato di quando il bambino inizia a sentire e che si può fare educazione musicale già da quando il bambino è nella pancia della madre. Il bambino non ancora nato riesce a discriminare lettere diverse, voci diverse, rumori e suoni familiari e pacifici da quelli nuovi e più tesi. La domanda a questo punto è la seguente: e se un bambino è affetto da sordità? Come potrà inserirsi in questo mondo ricco di suoni e rumori? Come potrà acquisire/apprendere la lingua materna per dire alla mamma che le vuole bene? Come potrà integrarsi senza sentire che la sua diversità è motivo di isolamento e discriminazione? Questo elaborato ha voluto sviluppare alcuni aspetti importanti che possono essere utili per l adulto, educatore, che si ritrova di fronte un bambino/una bambina 1 affetto da sordità o ipoacusia. Il primo capitolo affronterà in maniera abbastanza approfondita lo studio dell anatomia dell orecchio, della fisiologia del suono, il come si evolve l udito in un bambino e infine i vari tipi di sordità con le relative cause che possono portare ad esserne affetti. Il secondo capitolo affronta poi lo sviluppo cognitivo e linguistico in un bambino normodotato. Successivamente vengono analizzate le difficoltà che un bambino affetto da sordità può riscontrare in questi due ambiti dello sviluppo. Il terzo capitolo cerca di capire come possa esser diagnosticata la sordità: quali esami diagnostici effettuare, quali precauzioni prendere, come osservare il proprio bambino e soprattutto come si può intervenire in caso di diagnosi di sordità. Quali tipi di protesi esistono e quali sono più adatte e per quale tipo di sordità. Infine, un aspetto da non sottovalutare è tutto l aspetto psicologico correlato ad una diagnosi come questa. Tutto ciò che comporta nei genitori, nel bambino, nella famiglia: sogni, aspettative, vita quotidiana tutto cambia e a livello psicologico non è facile da affrontare. 1 Da questo momento verranno usati i termini maschili bambino e bambini anche per indicare la bambina e le bambine. Vengono usati per indicare il senso più ampio del termine indipendentemente dal genere. 3

4 Infine il quarto capitolo analizza un caso pratico. È stato fatto un percorso di 40 ore presso una scuola dell infanzia con un bambino di quattro anni affetto da ipoacusia neurosensoriale bilaterale profonda. Si possono fare molte cose per rendere la vita di questi bambini il più normale possibile: sta anche a noi come insegnati conoscere prima la teoria e poi scoprire come affrontare la realtà nella maniera più adatta al problema/deficit. [ ] Conclusione Quanto affrontato in questo elaborato è solo una piccola parte della vasta problematica che investe la sordità ed il trattamento delle ipoacusie infantili. Essa non è, e non poteva essere, esaustiva. Il motivo che ci ha portato a trattare questo specifico problema è dovuto al fatto che ancora oggi, con nostro grande rammarico, questi bambini, inseriti nelle scuole normali, rischiano di non essere seguiti da persone in grado di comprenderli realmente. Infatti, sono seguiti al di fuori dal logopedista o da altri specialisti, ma nella scuola spesso è un grosso problema per l insegnante sia di sezione che di sostegno. Anche trovarsi un bambino che porta l impianto cocleare può creare molta ansia. Con questo lavoro ho voluto creare un testo che possa servire a chi lo legge per rassicurarsi un po. Ci sono numerosi difficoltà, ma conoscendo queste si possono ridurre se non addirittura eliminare. Non si può intervenire e sbagliare o, peggio, bloccare il bambino nell espressione della sua personalità semplicemente perché noi insegnati siamo impreparati e di conseguenza temiamo che il bambino possa fare qualcosa che vada a danneggiare l impianto cocleare. I genitori, d'altronde a ragione, richiedono il diritto all istruzione del figlio nella scuola normale e quindi l integrazione del figlio con i coetanei. Questo è un loro diritto e soprattutto è un diritto per il bambino il quale però, spesso si ritrova inserito in scuole in cui per carenze economiche non sono equipaggiate a sufficienza e in maniera idonea per poter meglio effettuare l insegnamento individualizzato. Sono ancora poche le scuole che possiedono un 4

5 computer con dei software didattici specifici per l handicap in generale. Così come non vi sono aule attrezzate con microlink né i ragazzi segnanti possono avvalersi di un interprete della lingua dei segni (LIS). La mia speranza è quella di riuscire a scatenare nelle persone coinvolte a livello scolastico nel progetto di integrazione, o meglio, nell educazione dei bambini ipoacusici, un interesse più profondo per un campo tanto vasto. Credo sia bello poter concludere dando degli spunti alle insegnati di sostengo che già esercitano e quelle che lo faranno presto o tardi. Per fare ciò mi rifaccio a Santoro (2002) e in particolare quello che lei chiama il decalogo dell insegnante di sostegno. 1. Conoscere cosa comporta la condizione di disabilità legata allo specifico deficit per affrontare con consapevolezza il caso, senza essere vittima di pregiudizi e stereotipi. 2. Conoscere (raccolta di informazioni, osservazioni, ascolto) il singolo soggetto (la sua storia, le sue capacità, i suoi problemi, i suoi tempi, le sue preferenze ) per accoglierlo e costruire il suo progetto educativo. 3. Sapersi decentrare dai propri schemi e avere uno sguardo curioso per riconoscere le modalità diverse e fare proposte adeguate. 4. Essere pedagogicamente ottimista e avere aspettative positive e realistiche, cioè aver fiducia nelle capacità proprie e dell allievo senza attese miracolistiche e sapendo tollerare qualche frustrazione. 5. Essere ricercatore e sperimentatore attivo, consapevole che il successo si costruisce insieme, attraverso tentativi monitorati e aggiustamenti. 6. Essere mediatore e non sostituto nelle esperienze mirando all obiettivo autonomia attraverso l apprendimento di competenze scolastiche e sociali. 7. Proporre attività che diano risultati e gratificazioni all allievo e lo facciano apprezzare dagli altri. 8. Perseguire sempre un insegnamento intenzionale e esplicito, flessibile e duttile nel metodo, nei tempi e nell uso di sussidi e degli spazi, con la maggior aderenza possibile al programma della classe, e valutare i risultati. 9. Condividere e pretendere che sia condivisa la presa in carico del soggetto disabile da parte di tutti (insegnanti e compagni) per creare un buon clima di classe. 10. Tenere un diario. Annotare cosa avviene, cosa ci colpisce, in quali circostanze senza voler subito capire e interpretare. E un materiale prezioso che serve per vedere le interazioni, le situazioni che si ripetono, le condizioni che favoriscono o bloccano la 5

6 relazione e l apprendimento, a registrare i piccoli successi o insuccessi che potrebbero sfuggire e sono invece importanti per scegliere e aggiustare la rotta e per rileggere il cammino fatto. 6

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