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1 Gestione del paziente con doppia diagnosi e disturbi di personalità gravi Modelli d'integrazione CSM SERT nella gestione doppia diagnosi Michele Sanza Direzione Ser.T Azienda USL di Cesena

2 La comorbilità tra disturbi psichiatrici e disturbi da uso di sostanze viene comunemente indicata come Doppia Diagnosi (1992, First e Gladis) : Pazienti con disturbo psichiatrico primario ed abuso/dipendenza secondari; Pazienti con disturbo da abuso/dipendenza primario e disturbi psichiatrici secondari; Pazienti con disturbi psichiatrici e disturbi da abuso/dipendenza entrambi primari. 2

3 In attesa del DSM V. Il DSM IV riconosce tipi di comorbilità Disturbi psichici indotti dalle sostanze (nelle fasi di astinenza o intossicazione) Pazienti con abuso dipendenza da sostanze nei quali si sovrappone una sindrome psichiatrica che ne è la conseguenza. Disturbi psichici associati ad abuso dipendenza da sostanze. Tra le due condizioni non sussiste una relazione causale, ma solo una concomitanza. Il DSM IV spiega che i sintomi osservati nella condizione psichiatrica non devono essere causati dagli effetti diretti delle sostanze. 3

4 Doppia Diagnosi: modelli esplicativi 1. abuso di sostanza come epifenomeno di una fase di malattia; 2. abuso di sostanze come forme di autoterapia; 3. abuso di sostanze come causa dei disturbi psichici; 4. abuso di sostanze e disturbi psichici come aventi cause eziologiche e genetiche comuni (relazione di spettro); 5. abuso di sostanze e disturbi psichici legati specificamente da fattori confondenti comuni (marginalizzazione sociale); 6. abuso di sostanze e disturbi psichici come entità cliniche separate che quando compresenti producono quadri clinici nuovi e che si influenzano reciprocamente. 4

5 Asse 1 Un disturbo da uso di sostanze si rileva nel 32% dei pazienti con disturbo dell umore (60.7% tra gli affetti da disturbo bipolare) e nel 23.7% dei pazienti con disturbo d ansia. Fino al 47% dei pazienti con diagnosi lifetime di schizofrenia soddisfano i criteri per disturbo da uso di sostanze. COMORBIDITY AND SUBSTANCE USE DISORDERS. EPIDEMIOLOGY IN PSYCHIATRIC PATIENTS (Clark & MCClanahan, 1998) 5

6 Asse 2 L abuso di sostanze e un fenomeno in cui convergono aspetti inerenti la personalità ed elementi di ordine socioculturale: entrambi influenzano sia l esordio che il mantenimento delle pratiche di abuso; La comorbidità tra abuso di sostanze e disturbo di personalità si associa ad un peggior profilo clinico, ad una peggiore prognosi e ad un peggior outcome per entrambi i disturbi. PERSONALITY TRAITS AND PSYCHOPATHOLOGY IN DRUG ADDICTION (Kokkevi, Facy, 1993) 6

7 Modello biopsicosociale delle dipendenze (Fioritti e Solomon, 2002) Fattori di rischio/protezione Esposizione M antenim ento Com plicazioni Biologici genetici malattie fisiche Biologiche malattie fisiche Psicologici Psicologiche malattie psichiatriche Uso Rinforzo positivo malattie psichiatriche tratti di personalità Sociali norme sociali valori familiari gruppo dei pari stressors sociali Sociali economiche giudiziarie relazionali 7

8 ECA: prevalenza ad un anno nella popolazione generale americana dei disturbi psichiatrici, da uso di sostanze e doppia diagnosi 25,00% 20,00% 22,10% 15,00% 10,00% 9,50% dist. psichiatrico uso di sostanze doppia diagnosi 5,00% 3,30% 0,00% (Regier, 1990) 8

9 ECA:prevalenza lifetime di abuso o dipendenza da sostanze in relazione alla diagnosi 60% 60% 50% 40% 30% 20% 35,80% 47% 32,80% 32% 22% bipolare DAP schizofrenia DOC umore 10% antisociale 0% 9

10 ECA: Prevalenza a un anno del comportamento violento in relazione alle diagnosi ,72 18,58 22, ,77 6,98 10,5 12,9 14,47 1Item 4Item 5 Item 5 1,23 1,95 2,27 3,8 0 Nessuna diagnosi Shizofrenia e Disturbi affettivi maggiori Abuso di sostanze Doppia Diagnosi Swanson,

11 ECA: Prevalenza lifetime del comportamento violento in relazione alle diagnosi ,2 63,89 57, ,9714, ,12 30, , Item 4Item 5 Item 0 Nessuna diagnosi Shizofrenia e Disturbi affettivi maggiori Abuso di sostanze Doppia Diagnosi Swanson,

12 Gli Studi Italiani Tempesta et al. (1986) : su 153 pazienti ammessi consecutivamente ad un unità di disintossicazione di un Ospedale generale 42% di disturbi di Asse I e del 47% di disturbi di Asse II, mentre solo il 15% del campione non presentava alcuna diagnosi psichiatrica. Clerici et al. (1989): su 226 pazienti di una comunità terapeutica il 30% del campione presentava una diagnosi di Asse I, il 41% una diagnosi di Asse II. Pozzi et al. (1993): un campione di 390 soggetti afferenti al SerT (90% tossicodipendente da oppiacei e il 20.5% HIV sieropositivo); in questo studio il 24.6% dei soggetti non presentava alcuna diagnosi psichiatrica eccetto la tossicodipendenza; il 10% del campione soddisfa i criteri per una diagnosi di Asse I; il 30% una diagnosi di Asse II; il 16.4% una diagnosi su entrambi gli Assi.

13 Abuso/dipendenza da sostanze e Disturbi psichiatrici Relazione fra psicosi e cannabis: Ipotesi dell automedicazione Ipotesi dell interazione Fattori eziologici comuni Vulnerabilità 13

14 Abuso/dipendenza da sostanze e Disturbi psichiatrici Relazione fra disturbi affettivi e uso di sostanze: abuso di alcool e sostanze maggiore per i pazienti affetti da disturbo bipolare rispetto a quelli affetti da depressione unipolare; con condotte di abuso maggiori nelle fasi maniacali ed ipomaniacali, negli stati disforici e durante gli stati misti. condotte di abuso riguardano principalmente l alcool, la cocaina ed altri stimolanti; la dipendenza da oppiacei è più frequente nei disturbi unipolari la comorbidità tra Disturbo Bipolare e disturbi da abuso di sostanze è associata ad un decorso più severo del DB, e ad un più elevato rischio di suicidio o di problemi comportamentali. La frequenza dell associazione tra i due disturbi suggerisce una eziologia comune e diversi autori hanno puntato l attenzione sulla impulsività. 14

15 Diagnosi di Disturbo di Personalità I tratti di personalità: modalità costanti di percepire, rapportarsi e pensare nei confronti dell'ambiente e di se stessi, che si manifestano in un ampio spettro di contesti sociali e personali. quando sono: rigidi, non adattivi disturbo di personalità 15

16 I Disturbi di Personalità I disturbi di personalità non sono caratterizzati da specifici sintomi o sindromi, come ad esempio il disturbo ossessivo compulsivo, la depressione o gli attacchi di panico, ma dalla presenza esasperata e rigida di alcune caratteristiche di personalità. La personalità (o carattere) èstata definita in molti modi, ma si può dire che sia l'insieme delle caratteristiche, o tratti stabili, che rappresentano il modo con il quale ciascuno di noi risponde, interagisce, percepisce e pensa a ciò che gli accade. 16

17 I Disturbi Gravi di Personalità

18 Esiste una personalità tossicomanica? La personalità pre tossicomanica èstata interpretata dal punto di vista psicoanalitico come conseguenza di una fissazione allo stadio orale; La compulsività della ricerca del piacere e l incapacità di dilazionare il soddisfacimento della soddisfazione, sono le principali caratteristiche; L intolleranza verso il dolore e le frustrazioni e una tendenza maniaco depressiva sono le caratteristiche descritte da Rosenfeld (1965). 18

19 Il punto di vista attuale Attualmente si nega la realtà di un disturbo di personalità premorboso specifico. La ricerca èorientata ad esplorare il complesso rapporto tra disturbi di personalità e dipendenze patologiche: Circa la metà dei pazienti con disturbo di personalità presenta una diagnosi di disturbo da abuso di sostanze; La presenza di disturbi di personalità nelle dipendenze patologiche oscilla tra l 11 e l 81% sostanze lecite e il 31 e il 100% sostanze illecite (Verheul, 1995) 19

20 La relazione tra disturbi di personalità e disturbi da abuso di sostanze Possono condividere una comune eziologia (relazione di spettro); Entrambe le condizioni psicopatologiche contribuiscono all eziologia e allo sviluppo l una dell altra (relazione eziologica); I due disturbi si influenzano reciprocamente per quanto riguarda l emergere e la presentazione degli aspetti clinici (relazione patoplastica). 20

21 Disturbi di Personalità e Abuso di Sostanze: il ruolo dell impulsività Zanarini (1993) ha proposto una classificazione del disturbo borderline di personalità nello spettro dei disturbi del controllo degli impulsi, caratterizzati da un aspetto comportamentale essenziale, quello della tendenza all acting out; Lo studio di Links (Links et al, 1999) in cui 130 pazienti con diagnosi di DBP venivano seguiti per un follow up di sette anni, ha mostrato che l impulsività è fattore stabile nel tempo e predittivo della persistenza a lungo termine del disturbo. 21

22 Disturbi di Personalità e Abuso di Sostanze: il ruolo dell impulsività L impulsività è la dimensione con specifico correlato biologico che spiega la frequente associazione tra i disturbi del controllo degli impulsi propriamente detti, le condotte aggressive auto etero dirette, l'abuso d alcol e sostanze i disturbi dell umore ed i disturbi del comportamento alimentare. 22

23 L impulsività Alcuni studi hanno mostrato che individui che soffrono di DBP e abuso di sostanze mostrano più elevati livelli di impulsività rispetto a ciascun disturbo separatamente. (Links et al., 1995; Trull et al, 2004). In particolare studi che hanno confrontato pazienti con abuso di sostanze con o senza comorbidità con BPD hanno mostrato che quelli con comorbidità erano a rischio più elevato di comportamenti impulsivi ed autoaggresivi. 23

24 Externalizing disorders disturbi che spesso si presentano in comorbidità e che comprendono tratti di personalità antisociali, impulsività, abuso di sostanze sulla base delle crescenti evidenze di una base eziologia e genetica comune. (Krueger et al 2005) struttura fenotipica degli externalizing disorders distinguibile dai cosiddetti internalizing disorders (depressione maggiore, distimia,gad,agorafobia, fobia sociale, fosia semplice e DOC) (Krueger et al, 1998 e 1999) studi di genetica hanno provveduto a fornire indicazione della comune base eziologia di questo fenotipo: studi condotti su gemelli hanno mostrato elevate ereditabilità dei disturbi che compongono lo spettro degli externalizing disorders. 24

25 Disturbi di Personalità e Abuso di Sostanze: il ruolo dell impulsività A supporto di questa ipotesi èla pubblicazione di recenti evidenze che indicano l ereditabilità del genotipo della dimensione dell impulsività (Siever et al., 2002), il cui fenotipo sarebbe almeno in parte riconducibile ad alterazioni del sistema serotoninergico (Goveas, et al, 2004; Paris et al., 2004; Skodol et al., 2002; Stein et al., 1996; Torgersen, 2000). Altri studi hanno anche sottolineato che il terreno comune tra Disturbo di personalità ed Abuso di Sostanze èrappresentato dalla interazione tra impulsività e ambiente (traumi ed abusi fisici e sessuali durante l infanzia). (Danielson et al 1998; Leonard et al., 2000;Loukas et al 2003; Trull et al., 2000; Wall et al 2000). 25

26 Disturbi di Personalità e Abuso di Sostanze: il ruolo dell impulsività Particolare interesse èstato riservato allo studio dei neuro modulatori centrali, coinvolti nell espressione o inibizione di tali comportamenti. Alcune ricerche hanno sostenuto l ipotesi di un coinvolgimento del tono noradrenergico e serotoninergico nella modulazione dei comportamenti impulsivo aggressivi; Numerose evidenze, sperimentali e cliniche, avvalorano un rapporto diretto tra riduzione del tono serotoninergico centrale ed aumento dei comportamenti impulsivo aggressivi, sia auto che eterodiretti. 26

27 5 HT system dysfunction: Behavioral dishinibition Novelty/Sensation Seeking temperament Impulsiveness/Aggressiveness Serotonin transporter promoter polymorphism genotype is associated with behavioral disinhibition and negative affect in children of alcoholics.(twitchell et al., 2001) 27

28 I Disturbi del Cluster B: ANTISOCIALE BORDERLINE Strutture e Processi ISTRIONICO NARCISISISTICO Circostanze ambientali Cognitivi Rabbia Reazioni comportamentali Hanno in comune una ipertrofia della dimensione della IMPULSIVITA Arousal (Novaco, 1994) 28

29 La comorbilità I tassi di prevalenza maggiori di Disturbi di personalità si danno per i quadri del cluster B (o cluster drammatico); In particolare i fenomeni di abuso e dipendenza da sostanze sono frequenti nel Disturbo Borderline e nel Disturbo Antisociale di Personalità; Anche nel Disturbo Narcisistico di Personalità l uso di sostanze èfrequente dal 6% (Yates,1989) al 38% (Marsh, 1988). 29

30 Un problema di Salute Pubblica I Disturbi di personalità del cluster B riguardano circa il 7% della popolazione generale (Marlowe, 1997); La prevalenza si distribuisce : ANTISOCIALE 2 3 % BORDERLINE 3% ISTRIONICO e NARCISISTICO 1 2% indici epidemiologici fortemente correlati all invecchiamento della popolazione 30

31 perché trattare?..chi e come trattare? La regola aurea di un qualsiasi intervento sanitario è che si correli ad esiti migliori del non trattamento. Quali sono gli obiettivi degli interventi? Alcuni pazienti con BDP rispondono meglio di altri alle terapie. Quali sono le classi di pazienti che possono migliorare grazie ai presidi terapeutici esistenti? 31

32 Perché trattare i disturbi del cluster B patologie croniche con un profilo di funzionamento mentale e psichico strutturato e stabile che rispondono poco al trattamento; elevati rischi: il 10 % dei BPD commette suicidio; comportamento impulsivo: aumentato rischio di contrarre malattie a trasmissione sessuale, una maggiore esposizione agli incidenti stradali e ad altre cause violente di compromissione; disturbi antisociali comportano elevati costi materiali e morali per via dei reati commessi. 32

33 Farmacoterapie Non vi sono trattamenti specifici Diverse classi di psicofarmaci possono essere impiegate per il controllo di sintomi emergenti ansioso depressivi o psicotici SSRI Antipsicotici atipici Stabilizzatori dell umore Sono invece controindicati o poco indicati: Antidepressivi noardrenergici Benzodiazepine Neurolettici 33

34 Psicoterapie I Fattori specifici dipendono dalla terapia e dalla tecnica. I Fattori non specifici (alleanza terapeutica, regolarità, durata) sono stati correlati con i risultati positivi delle psicoterapie. La tecnica fondamentale è quella di instaurare una relazione terapeutica al fine di aiutare il paziente a risolvere i suoi problemi. (Paris, 1997) 34

35 Quali pazienti trattare? Come trattare i Disturbi del Cluster B? La farmacoterapia La psicoterapia efficace nel ridurre l impulsività, nel controllare l instabilità affettiva e nel trattare gli episodi depressivi; efficace se il paziente ha un profilo di adattamento migliore e soprattutto se ha una occupazione stabile; Programma a lungo termine che si avvale di interventi farmacologici e psicoterapeutici, ma nessuno di essi è risolutivo. 35

36 Trattamenti individualizzati per i pazienti con doppia diagnosi Non Confrontazione Direttivita evitare ansia nel paziente Sviluppo dell alleanza enfasi sulla fiducia, sulla comprensione e sull apprendimento; Obiettivi parziali progressivi enfasi sulla riduzione dei danni derivanti dall uso delle sostanze; Prospettiva a lungo termine Counseling graduato, basato su una attenta analisi motivazionale; staff disponibile per incontri ed interventi di prossimita ; Interventi informali gruppi di autoaiuto sono a disposizione; farmaci psicotropi prescritti a seconda dei bisogni medici e psichiatri del paziente. 36

37 Componenti del trattamento integrato gruppi terapeutici e di auto aiuto contro l abuso di sostanze; valutazione specialistica tossicologica; case management; counseling individuale; sostegno individuale per la gestione delle attività domestiche; farmacoterapia e gestione dei farmaci; interventi psicoeducazionali con le famiglie; riabilitazione psicosociale. 37

38 Le fasi del trattamento motivazionale 1.Engagement; 2.Motivazione al trattamento; 3.Trattamento attivo; 4.Prevenzione delle ricadute. 38

39 Le prime fasi engagement: l obiettivo è stabilire una relazione di fiducia con il paziente attraverso l erogazione di interventi di assistenza pratica motivazione al trattamento: gli interventi propri di questa fase sono la psicoeducazione ed il counselling. 39

40 Le fasi avanzate trattamento attivo: l obiettivo conseguire una fase di stabilizzazione e di recupero clinico; prevenzione delle ricadute: quando le patologie sono in remissione, l obiettivo èil mantenimento di una buona gestione. 40

41 La gestione psicosociale dei disturbi di personalità basata sulla rete dei servizi complementari e sul modello della gestione del caso tramite un clinico di riferimento; cambiamenti attesi di un programma pluriennale sono ricondotti ad alcune aree fondamentali quali : Comportamenti, Affetti, Funzione sociale, Relazione con il servizio. (Gunderson, 2003) 41

42 Dotazione ottimale dei servizi per la gestione psico sociale dei DP 1. Capacità di attrazione 2. Orientamento alla gestione dei rischi; 3. Diversificazione e flessibilità delle opportunità terapeutiche; 4. Destigmatizzazione dei percorsi; 5. Integrazione dei servizi psichiatrici con quelli per le tossicodipendenze; 6. Reclutamento (non paternalistico) delle opportunità sociali; 7. Possibilità di valutare gli outcome intermedi. 42

43 Competenze ottimali per la gestione psicosociale dei DP 1. Interventi di reclutamento e attrazione attiva mirati nel territorio, e non di attesa passiva; 2. Uso delle tecniche motivazionali per costruire l alleanza terapeutica e la domanda di aiuto; 3. Adozione di moduli attivi per lo sviluppo del coping individuale; 4. Informazione e psicoeducazione sui rischi connessi alla condizione trattata; 5. Revisione costante del trattamento farmacologico in relazione agli specifici obiettivi terapeutici. 43

44 Il trattamento integrato Il trattamento integrato si caratterizza per il fatto che è la stessa équipe di clinici ad occuparsi di entrambi i disturbi del paziente, coordinando i programmi specifici. Gli obiettivi sono il recupero del soggetto e il miglioramento di entrambe le problematiche. Per recupero si intende che il soggetto a doppia diagnosi impari a gestire entrambi i disturbi e migliori la propria qualità di vita. 44

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