Il contributo della ricerca scientifica alla sicurezza delle attività portuali

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Il contributo della ricerca scientifica alla sicurezza delle attività portuali"

Transcript

1 Il contributo della ricerca scientifica alla sicurezza delle attività portuali Prof. Francesco Saverio Violante Dott. Andrea Farioli Sezione di Medicina del Lavoro Dipartimento MIIMN Università di Bologna

2 Aree di rischio Nell ambito di un grande porto commerciale quale il porto di Ravenna è possibile indentificare due macro-aeree di rischio: le attività di navigazione nel porto; le attività portuali a terra. Le due macro-aree presentano profili di rischio non assimilabili e richiedono misure specifiche per la tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. Tuttavia, un modello di gestione integrato rappresenta la soluzione ottimale per la gestione dei rischi

3 Modello integrato neozelandese

4 Safety plan - Esempi Negli Stati Uniti, documenti dettagliati sulla sicurezza della navigazione dei porti (harbor safety plan) sono redatti dai comitati preposti. Tra gli altri, sono disponibili i documenti di due grandi porti commerciali: Puget Sound (Seattle) e Los Angeles. In Nuova Zelanda sono state prodotte linee guida per la sicurezza dei porti. Oltre al codice, è stato anche proposto uno strumento per la valutazione dei rischi.

5 Safety Plan Punti focali I documenti dei porti statunitensi si focalizzano su: 1. sistemi di comunicazione (incluse segnalazioni sonore); 2. gestione delle rotte; 3. navigazione delle piccole imbarcazioni; 4. supporto alla navigazione; 5. ancoraggi; 6. struttura dei canali navigabili e profondità delle acque; 7. meteo, maree e correnti; 8. gestione delle emergenze; 9. storia degli incidenti (inclusi i quasi-eventi).

6 Linee guida Neozelandesi Le linee guida Neozelandesi per la valutazione del rischio fanno riferimento ad un modello più generale (proposto in figura) Fulcro del modello proposto è la creazione di due matrici, una per i rischi ed una per le conseguenze.

7 Neo Zelanda Matrice dei rischi

8 Neo Zelanda Matrice conseguenze

9 Addetti al lavoro portuale La legge 28 gennaio 1994, n. 84, ha introdotto due tipologie di soggetti: le imprese portuali o terminaliste (art. 16) autorizzate a svolgere le operazioni portuali ( il carico, lo scarico, il trasbordo, il deposito, il movimento in genere delle merci e di ogni altro materiale, svolti nell ambiente portuale ); le imprese che forniscono alle precedenti il lavoro portuale temporaneo per lo svolgimento delle operazioni portuali e dei servizi complementari ed accessori (art. 17). Due principali categorie di lavoratori: addetti di imprese portuali (terminalisti) addetti di imprese che fornisco manodopera.

10 Fornitura della manodopera La legge 84 del 1994 ha richiesto la riorganizzazione dei soggetti operanti nei porti. È venuto meno il tradizionale monopolio delle compagnie portuali per la fornitura di manodopera. Attualmente le compagnie portuali si limitano a fornire manodopera temporanea sotto supervisione. Il committente sono le imprese portuali, che sono anche le responsabili per i profili di sicurezza sul lavoro. Il passaggio dal vecchio al nuovo sistema ha incontrato resistenze (particolarmente accentuate nei porti storici ).

11 Lavoro portuale - Incidenti Nel 2004 Darbra e Casal hanno pubblicato i risultati di un indagine sui principali incidenti verificatesi nei porti di 95 nazioni. I dati utilizzati provengono dalla banca dati Major Hazard Incident Data Service (MHIDAS). Il MHIDAS fu creato nel 1980 e contiene informazioni relative a tutto il ventisimo secolo. Purtroppo, il dataset non è idoneo a studiare i trend temporali poiché la completezza delle segnalazioni è fortemente variata nel tempo. Darbra RM, Casal j. Historical analysis of accidentes in seaports. Safety Science 2004;42:85-98.

12 MHIDAS Tipologia incidenti Darbra RM, Casal j. Historical analysis of accidentes in seaports. Safety Science 2004;42:85-98.

13 MHIDAS origine incidenti Darbra RM, Casal j. Historical analysis of accidentes in seaports. Safety Science 2004;42:85-98.

14 MHIDAS - cause Darbra RM, Casal j. Historical analysis of accidentes in seaports. Safety Science 2004;42:85-98.

15 MHIDAS - decessi Darbra RM, Casal j. Historical analysis of accidents in seaports. Safety Science 2004;42:85-98.

16 Fattori di rischio Il lavoro portuale presenta: rischi per la sicurezza (carenze strutturali dell ambiente di lavoro; carenze di sicurezza su macchine e apparecchiature) rischi per la salute o igienico ambientali (agenti chimici; agenti fisici) rischi trasversali-organizzativi (organizzazione del lavoro; fattori psicologici; condizioni di lavoro difficili) La valutazione dei rischi deve tenere conto delle peculiarità dell ambiente portuale.

17 Peculiarità - Esempio Molte attività portuali prevedono la movimentazione di container. Molti paesi adottano standard di protezione contro i parassiti infestanti che richiedono la fumigazione dei container. Purtroppo, molti container fumigati non presentano le prescritte etichette. I lavoratori possono essere quindi esposti a sostanze tossiche (quali il bromometano), con rischi per la salute. Baur X, Yu F, Poschadel B et al. Health risk by bromomethane and other toxic gases in import gargo shi p containers. Int Marit Health 2006;57:46-55

18 Attività portuali - Criticità Alcune delle criticità da considerare per il lavoro portuale sono * : contemporanea presenza di addetti afferenti a compagnie diverse (marittime e portuali); alta necessità di coordinamento; rischio di interferenze; consuetudini e prassi diverse tra marittimi, terminalisti e portuali che svolgono mansioni affini; formazione degli operatori non uniforme, con carenze inerenti la sicurezza; Difficoltà relazionali tra imprese terminaliste (responsabili per la sicurezza) e personale delle compagnie portuali. Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro con particolare riguardo alle cosidette morti biache. Seconda relazione intermedia sull attività svolta. 23 novembre 2010.

19 Obiettivo Obiettivo ultimo del progetto è il miglioramento della sicurezza del porto di Ravenna. Per perseguire tale obiettivo sono necessari interventi preventivi mirati e conformi alle migliori pratiche. I passaggi preliminari da compiere per la realizzazione dell obiettivo sono: definizione dei flussi informativi relativi agli infortuni e alle malattie correlate al lavoro; miglioramento delle tecniche di valutazione del rischio.

20 Flussi informativi Occorrono informazioni idonee alla rappresentazione della totalità degli eventi. La raccolta dati è resa difficile dalla molteplicità di lavoratori che transitano con frequenza variabile per il porto di Ravenna. La conoscenza dell incidenza degli infortuni e delle patologie occupazionali è un requisito fondamentale per la comprensione dei fenomeni sottostanti (diffusione delle esposizioni; aree critiche; popolazioni a rischio). La presenza di adeguati flussi informativi permette la progettazione di interventi preventivi mirati ed efficienti.

21 Valutazione del rischio L identificazione dei rischi permette la realizzazione di interventi preventivi dotati di di efficacia teorica (ossia attivi sul fattore di rischio). Tra i fattori di rischio, appare necessario approfondire la valutazione del rischio chimico e di igiene industriale, con particolare riferimento al rischio di intossicazione o di esplosione all interno di ambienti chiusi o confinati.

22 Proposte di focus applicativi Intervento sui canali di comunicazione, con utilizzo delle nuove tecnologie. Dialogo e coinvolgimento attivo delle aziende autorizzate. Creazione di procedure omogenee di sbarco. Creazione di un sistema di tracciabilità delle merci ai fini della sicurezza. Valutazione dell efficacia degli interventi attuati. Elaborazione di raccomandazioni.

23 Valutazione di efficacia FETTA BIANCA interventi efficaci FETTA GRIGIA interventi di cui non si conosce l'efficacia FETTA NERA interventi sicuramente inefficaci Per molti interventi di prevenzione attuati non è nota l efficacia sul campo, ossia il reale beneficio apportato. Solo la conoscenza dell efficacia permette la corretta gestione delle risorse disponibili

24 Elaborazione di raccomandazioni 2 fase 3 fase 1 fase SI Procedura formale di raccolta delle prove di efficacia Valutazione della prove di efficacia Problema valutare Procedura di analisi logica Analisi logica positiva? Raccomandazioni di policy NO STOP