IL PIANO ATTESTATO EX ART. 67 L.F.

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1 PROF. ALBERTO TRON INCARICATO DI ECONOMIA AZIENDALE NELL UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PISA DOTTORE COMMERCIALISTA - REVISORE LEGALE - PUBBLICISTA CONSULENTE TECNICO TRIBUNALE CIVILE E PENALE DI ROMA IL PIANO ATTESTATO EX ART. 67 L.F. PROF. ALBERTO TRON Seminario della Commissione Diritto dell Impresa Lo stato di pre-crisi e di crisi dell impresa 26 febbraio 2015 ODCEC Roma MOTTURA TRON DOTTORI COMMERCIALISTI ASSOCIATI

2 POSSIBILI FORME GIURIDICHE DI RISOLUZIONE DELLA CRISI q piano attestato di risanamento; q accordo di ristrutturazione dei debiti; q concordato preventivo. N.B. Gli istituti previsti dal RD 267/42 (piano attestato, accordo di ristrutturazione dei debiti e concordato preventivo) sono adottabili esclusivamente dai soggetti fallibili: gli altri possono avvalersi della disciplina della composizione della crisi da sovraindebitamento, o liquidazione del patrimonio del debitore (L. 3/2012), novellata dal DL 179/2012.

3 PIANO ATTESTATO DI RISANAMENTO Il piano attestato di risanamento può essere rappresentato da un atto unilaterale (ad esempio, operazioni di finanza straordinaria), la cui esecuzione è sottratta dall ambito di operatività della revocatoria fallimentare, purché risultino soddisfatti alcuni requisiti (art. 67 co. 3 lett. d) RD 267/42): q contenuto: il piano non deve essere liquidatorio ed è idoneo a consentire il risanamento dell esposizione debitoria dell impresa ed ad assicurare il riequilibrio della propria situazione finanziaria; (segue)

4 PIANO ATTESTATO DI RISANAMENTO PRESUPPOSTI q Soggettivo: imprenditore commerciale di natura privata, non piccolo e, quindi, fallibile (art. 1 L. fall.); q oggettivo: stato di crisi od iniziale stato di insolvenza del debitore, in quanto le esimenti (revocatoria fallimentare e reati di bancarotta) operano soltanto in caso di successivo fallimento. Il piano attestato di risanamento può, tuttavia, essere utilizzato anche dall imprenditore semplicemente in stato di crisi, ovvero di temporanea illiquidità.

5 PIANO ATTESTATO DI RISANAMENTO COMPETENZA Il piano attestato di risanamento deve essere adottato dall organo di gestione, anche alla luce dell unico richiamo normativo, seppur implicito, formulato dalla disciplina civilistica. L art co. 3 penultimo periodo c.c. riserva, infatti, al consiglio di amministrazione l esame dei piani strategici, industriali e finanziari della società.

6 PIANO ATTESTATO DI RISANAMENTO CONTENUTO Il piano attestato di risanamento deve contenere le linee guida che hanno motivato la propria redazione, precisando dettagliatamente gli atti, i pagamenti e le garanzie da porre in essere, al fine di eseguire il progetto proposto per la riduzione dell esposizione debitoria e il riequilibrio della situazione finanziaria dell impresa.

7 PIANO ATTESTATO DI RISANAMENTO PUBBLICITÀ Non è previsto uno specifico obbligo di comunicazione ai creditori, e ai terzi in genere, del piano attestato di risanamento. L art. 33 co. 1 del DL 83/2012 ha, tuttavia, introdotto nell art. 67 co. 3 lett. d) L. fall. la facoltà di pubblicazione del piano nel registro delle imprese, rilevante ai fini del regime di parziale non imponibilità delle sopravvenienze attive da riduzione dei debiti (art. 88 co. 4 del TUIR), anch esso introdotto dal Decreto Crescita.

8 PIANO ATTESTATO DI RISANAMENTO EFFICACIA Il deposito camerale consente, inoltre, di attribuire al piano una data certa, al fine di poter usufruire delle esimenti previste dalla Legge fallimentare. Il beneficio dell esenzione dalla revocatoria fallimentare decorre, infatti, dalla data dell attestazione di veridicità dei dati aziendali e della fattibilità del piano da parte del professionista attestatore incaricato.

9 PIANO ATTESTATO DI RISANAMENTO RISCHI q Nel caso della successiva dichiarazione di fallimento, i crediti sorti in esecuzione del piano attestato di risanamento non possono beneficiare del regime di prededucibilità di cui all art. 111 co. 1 n. 1) RD 267/42, a differenza dei finanziamenti erogati non necessariamente da banche ed intermediari finanziari in funzione ovvero in esecuzione dell accordo di ristrutturazione dei debiti e del concordato preventivo.

10 PIANO ATTESTATO DI RISANAMENTO BENEFICI q Non richiede un preventivo accordo con i creditori, essendo sufficiente l attestazione del piano, formulata da un professionista in possesso dei requisiti di legge; q non è soggetto a particolari forme di pubblicità, né ad un controllo del tribunale; q non interrompe il decorso dei termini di prescrizione delle azioni esercitabili dal curatore, nel caso di successiva dichiarazione di fallimento.

11 PIANO ATTESTATO DI RISANAMENTO ESONERO DAI REATI DI BANCAROTTA L art. 48 co. 2-bis del DL 78/2010 ha introdotto una nuova disposizione di diritto penale fallimentare, l art. 217-bis L. fall., che esclude dai reati di bancarotta fraudolenta preferenziale (art. 216 co. 3 L. fall.) e semplice (art. 217 L. fall.) le operazioni compiute in esecuzione del piano attestato di risanamento, così come dell accordo di ristrutturazione dei debiti omologato e del concordato preventivo.

12 PIANO ATTESTATO, ACCORDO DI RISTRUTTURAZIONE E C.P. ELEMENTI COMUNI q È richiesto l intervento di un professionista che attesti la veridicità dei dati aziendali di partenza del piano e la fattibilità (piano attestato di risanamento e concordato preventivo), del progetto proposto per la soddisfazione dei creditori; q i requisiti di nomina dell attestatore sono i medesimi; q la responsabilità del professionista incaricato: contrattuale nei confronti della società debitrice, extracontrattuale verso i creditori, e i terzi in genere (ferma restando l esimente di cui all art c.c.); (segue)

13 PIANO ATTESTATO, ACCORDO DI RISTRUTTURAZIONE E C.P. ELEMENTI COMUNI q esenzione dall azione revocatoria fallimentare, nonché dai reati di bancarotta sia fraudolenta preferenziale che semplice, degli atti compiuti in esecuzione dei rispettivi piani. Il piano assume, quindi, rilevanza soltanto successivamente, se il debitore fallisce. Al ricorrere della suddetta ipotesi, è comunque esperibile, da parte del curatore, l azione revocatoria ordinaria (art c.c.), seppure maggiormente complessa: è, infatti, richiesta la consapevolezza non soltanto del debitore, ma anche del terzo destinatario dell atto, di arrecare un pregiudizio ai creditori.

14 PIANO ATTESTATO, ACCORDO DI RISTRUTTURAZIONE E C.P. ELEMENTI COMUNI: NOVITÀ DEL DL 83/2012 q È stato introdotto l art. 236-bis L. fall., applicabile al professionista che nell attestazione del piano di risanamento di cui all art. 67 co. 3 lett. d) L. fall., nelle relazioni di cui agli artt. 161 co. 3 e 182-bis, 182-quinquies e 186- bis L. fall. ha esposto informazioni false, oppure ha omesso di riferirne una o più rilevanti. Al ricorrere di una di tali condotte, è prevista la reclusione da due a cinque anni, e la multa da euro a , aumentabile se il fatto è stato commesso per conseguire un ingiusto profitto, per sé o altri fino alla metà, se ne è derivato un danno per i creditori.

15 PIANO ATTESTATO, ACCORDO DI RISTRUTTURAZIONE E C.P. DIFFERENZE Il piano attestato di risanamento: q non richiede un accordo con i creditori; q non è soggetto a particolari forme obbligatorie di pubblicità, né all omologazione del tribunale; q non può beneficiare del regime di prededucibilità dei crediti previsto per i finanziamenti concessi in funzione oppure esecuzione dell accordo di ristrutturazione dei debiti e del concordato preventivo.

16 REDAZIONE DEL PIANO DI RISANAMENTO OBIETTIVI q Priorità per la soluzione in continuità aziendale, al fine di salvaguardare i posti di lavoro e, quindi, il valore sociale dell impresa in crisi; q minimizzare i costi e i tempi di esecuzione e, conseguentemente, ottimizzare la soddisfazione dei creditori;

17 REDAZIONE DEL PIANO DI RISANAMENTO O LIQUIDAZIONE FASI DEL PROCEDIMENTO q Raccolta dei dati necessari alla predisposizione (c.d. base dati contabile); q analisi delle cause della crisi e riclassificazione dei bilanci; q redazione del piano industriale, economico e finanziario; q descrizione delle modalità e dei tempi di risanamento del debito e di riequilibrio della situazione finanziaria dell impresa.

18 REDAZIONE DEL PIANO DI RISANAMENTO IPOTESI GENERALE DI STRUTTURA q Storia aziendale e motivi del dissesto; q situazione patrimoniale di riferimento; q criteri di valutazione utilizzati; q stima di attività, passività e eventuali proposte di acquisto di rami d azienda o assets della stessa; q business plan e flussi di cassa previsionali; q spese di gestione ed esecuzione del piano, sostenibilità ed eventuali criticità.

19 REDAZIONE DEL PIANO DI RISANAMENTO O LIQUIDAZIONE CONTENUTO q flussi di cassa a scadenze periodiche (mensili o trimestrali); q solidità dei presupposti economici-finanziari attesi; q misure che si intendono adottare, durata (3-5 anni), obiettivi intermedi e relativa tempistica; q strumenti di controllo, e risorse destinate alla copertura di eventuali scostamenti.

20 GRAZIE PER L ATTENZIONE, PER MAGGIORI INFORMAZIONI: PROF. DOTT. ALBERTO TRON a.tron@studiomotturatron.it MOTTURA TRON DOTTORI COMMERCIALISTI ASSOCIATI Via Tirso, Roma Telefono Fax info@studiomotturatron.it

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