3. Tutte le fibre di amianto sono ugualmente pericolose?
|
|
- Nicola Vitali
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 1. Cosa sono gli amianti? Amianto o asbesto è un termine generico che indica un insieme di minerali fibrosi (silicati) appartenenti a due classi mineralogiche distinte, quella dei serpentini e quella degli anfiboli, che presentano alcune differenze nella composizione chimica e nella forma cristallina. La legge italiana (Legge 257/1992) che ha bandito l estrazione, l importazione, la commercializzazione e la produzione di amianto, di prodotti di amianto o di prodotti contenenti amianto definisce amianti sei minerali utilizzati industrialmente (crisotilo, crocidolite, amosite, tremolite, attinolite e antofillite). 2. Che cosa rende pericolosi gli amianti? L amianto diventa pericoloso quando le fibre di cui è costituito si frammentano per cause naturale o per l azione dell uomo, e si liberano nell aria. Le fibre più sottili e leggere che possono restare sospese nell aria anche per molte ore e giorni a seconda delle condizioni atmosferiche, se respirate per un periodo di tempo significativo, possono raggiungere i polmoni dove, in particolari condizioni metaboliche del soggetto interessato possono dar luogo ad alcune patologie importanti e specifiche riconducibili al mesotelioma pleurico e al cancro. Il mesotelioma sembrerebbe correlato più al tipo di fibra che all'entità dell'esposizione e sarebbe determinato soprattutto dagli anfiboli. Esposizioni anche di modesta entità ma significative agli anfiboli comporterebbero un rischio apprezzabile, perché tali fibre (la crocidolite in particolare) rigide, fragili, rettilinee, possono più agevolmente migrare dai polmoni verso la pleura. Al contrario, le fibre lunghe, flessibili e curve del crisotilo non migrerebbero in quantità sufficiente a provocare la risposta neoplastica. 3. Tutte le fibre di amianto sono ugualmente pericolose? Numerosi studi scientifici hanno dimostrato che la pericolosità del crisotilo (amianto da serpentino) è inferiore a quella degli altri amianti (anfiboli), in particolare a quella della crocidolite e della amosite. Si pensa che questo sia dovuto in parte alla diversa composizione chimico mineralogica ed in parte alla minore permanenza nell organismo umano (biopersistenza) del crisotilo. Numerosi paesi continuano ad estrarre, lavorare e commerciare crisotilo (es Canada) e vi sono pressioni in USA per riconsiderarne l utilizzo. Tuttavia c è consenso della comunità scientifica nel considerare tutte le forme di amianto cancerogene ed usare nei confronti di esposizioni al crisotilo le medesime precauzioni previste per gli altri amianti. 4. Quali possono essere le conseguenze dell esposizione all amianto? L'amianto rappresenta un rischio per la salute quando le fibre di cui è costituito restano sospese nell aria e per questa ragione possono essere presenti in ambienti di lavoro e di vita. Il rilascio di fibre nell'ambiente può avvenire in occasione di una frantumazione di minerali contenenti amianti o naturalmente come nel caso terreni contenenti fibre libere o di materiali friabili, usurati o sottoposti a vibrazioni, correnti d'aria, urti. L'esposizione significativa alle fibre di amianto è associata a malattie dell'apparato respiratorio (asbestosi, carcinoma polmonare) e delle membrane sierose che rivestono gli organi interni del torace e dell addome, principalmente la pleura (mesoteliomi). Queste malattie possono insorgere dopo molti anni dall'esposizione: da per l'asbestosi ad anche per il carcinoma polmonare ed il mesotelioma. Per l asbestosi ed il mesotelioma non si conoscono altre cause oltre all esposizione ad amianto o ad altre fibre minerali. Per quanto riguarda la Valle di Susa, a livello epidemiologico dal 2002 al 2005 il Servizio di Epidemiologia di Arpa Piemonte ha effettuato ripetute valutazioni dello stato di salute della popolazione della Bassa ed Alta Val di Susa, fornite alla Comunità Montana che ne aveva fatto
2 richiesta. In relazione ai possibili effetti sullo stato di salute della popolazione riconducibili alla presenza di amianto e materiali radioattivi nell area, lo studio non ha rilevato situazioni di rischio significativo evidenziabili da un eccesso di mortalità per mesotelioma pleurico o tumori emolinfopoietici rispetto alla media regionale nel periodo In che quantità l amianto può essere pericoloso per gli esseri umani? L amianto è naturalmente presente nell ambiente in cui viviamo in basse concentrazioni di circa 0,01 0,1 fibre per litro d aria ( Nei centri urbani sono sempre presenti a basso livello fibre di amianto e, secondo la legislazione vigente in Italia, un locale bonificato (da cui l amianto è stato rimosso) deve contenere meno di due fibre per litro di aria (D.M. 6/9/1994) valutato al microscopio elettronico. L ente di controllo statunitense (OSHA - Cancer & Lung Disease Hazard [29 CFR ]) ha fissato nel valore di 100 fibre per litro d aria la soglia a cui i lavoratori possono essere esposti. L Unione Europea ha adottato lo stesso limite per le esposizioni dei lavoratori, e questo valore è stato recepito anche in Italia. Per gli ambienti esterni, non lavorativi, la normativa italiana non prevede un limite esplicito. 6. Come si misura la quantità di fibre nell aria? Per la valutazione delle fibre disperse in aria di amianto, un determinato volume d aria è aspirato con una apposita pompa volumetrica munita di un filtro in grado di trattenere il particolato. Il numero di fibre raccolte sul filtro viene conteggiato con il microscopio ottico (MOCF, microscopio ottico a contrasto di fase) o con il microscopio elettronico (SEM-EDS, microscopio elettronico a scansione dotato di sonda per l analisi elementare). Con quest ultimo è possibile distinguere, in maniera certa ed inconfutabile, le fibre d amianto dalle altre eventualmente aspirate dalla pompa ( nell ambiente si trovano infatti numerose fibre dei più svariati materiali, assai diverse dagli amianti). Vi sono delle precise regole geometriche per definire quali fibre debbano essere conteggiate in base al loro diametro e alla loro lunghezza.. Il DL 277/91 stabilisce infatti che vengano conteggiate tutte le fibre che hanno lunghezza superiore a 5 millesimi di millimetro (5 µm), diametro inferiore a 3 millesimi di millimetro (3 µm) e con un rapporto lunghezza diametro superiore o uguale a 3:1, in quanto ritenute più pericolose di quelle con lunghezza inferiore (che vengono allontanate più facilmente dai polmoni) o diametro superiore (che non arrivano agli alveoli polmonari). 7. Come si può essere esposti all amianto? Tutti siamo costantemente esposti a basse concentrazioni di fibre d amianto. In un litro d aria ci sono generalmente tra le 0,01 e le 0,1 fibre. Questi valori sono, in media, più alti nelle aree urbane o industriali. Nel nostro paese, storicamente, la maggior parte delle esposizioni all amianto sono state di carattere occupazionale (lavoratori dell amianto esposti) e para-occupazionale (parenti dei lavoratori). Altre esposizioni possono aver luogo ancora oggi a causa della presenza di siti in cui l amianto è stato estratto, lavorato o messo in opera. Tali esposizioni sono dette ambientali-antropiche. L esposizione all amianto proveniente da fonti naturali (esposizione ambientale-naturale) riguarda quelle zone del territorio in cui le fibre sono presenti nelle rocce e nei suoli sciolti. Non esistono prove che questo tipo di esposizione in ambiente non confinato rappresenti un rischio concreto per la salute di coloro che vengono a contatto con queste fibre sia in maniera episodica che continuativa.
3 8. L esposizione ad una singola fibra di amianto può essere pericolosa? Questa espressione, a fronte del fatto che l amianto è naturalmente presente nell ambiente in cui viviamo in basse concentrazioni (tra 0,1 e 1 fibra litro) non ha chiaramente senso, considerando che un essere umano adulto respira tra i e le litri di aria al giorno. Essa si origina dal fatto che esaminando la relazione tra entità dell esposizione e numero di tumori osservati - studiate in dettaglio nei casi di esposizioni massicce - non si identifica una soglia cioè un limite al di sotto del quale un eccesso di tumori non è più osservabile. La relazione quantitativa tra dose e risposta, ricavata da osservazioni su gruppi fortemente esposti, viene allora applicata anche alle basse esposizioni. In questo modo, per definizione, il rischio non è mai considerato nullo, finché l esposizione non è pari a zero. La probabilità di contrarre un tumore dovuto all amianto dipende comunque in modo diretto dall intensità e dalla durata dell esposizione, oltre che dal periodo trascorso dal suo inizio, poiché le fibre possono conservarsi nei polmoni per decine di anni. Il rischio che si attribuisce, in base alle previsioni della relazione dose-risposta, alle basse concentrazioni sopra riportate non è valutabile, proprio perché troppo esiguo, con gli attuali metodi di studio epidemiologico. 9. L amianto è pericoloso se toccato? L amianto non può essere assorbito dall organismo attraverso la pelle. Toccare una roccia che contiene amianto non è dannoso per la pelle. Per i lavoratori esposti al contatto con grandi quantità di fibre, si può verificare una leggera irritazione caratterizzata da sensazione di punzecchiamento e prurito, dovuta alla forma fibrosa dell amianto, tipica, per altro, di molte fibre anche non dannose alla salute, come ad es. le fibre di vetro. 10. Quali zone del territorio piemontese possono contenere amianto? In Piemonte le rocce che possono contenere amianto affiorano nella parte marginale del Massiccio Ultrabasico di Lanzo e nella Zona Piemontese dei Calcescisti con Pietre Verdi (vedi carta): a) Il MASSICCIO DI LANZO, che si estende al margine della Pianura Padana dalla bassa Val di Susa alla Val di Viù, è costituito da peridotiti parzialmente trasformate in serpentiniti. Solo le serpentiniti possono contenere amianto. b) La ZONA PIEMONTESE è diffusa, come indica il nome, in tutto il Piemonte (e nella Valle d Aosta, di cui era un tempo parte integrante) ove costituisce una fascia di ampiezza variabile da pochi chilometri a km, estesa in tutto l arco alpino occidentale. Essa è costituita da: Pietre Verdi (principalmente prasiniti e serpentiniti): derivano dalla trasformazione metamorfica di basalti e peridotiti costituenti il fondo di un oceano mesozoico, la Tetide. Le Pietre Verdi costituiscono corpi di dimensioni da qualche chilometro a poche centinaia di metri concentrate nella parte più orientale della Zona Piemontese. Calcescisti: derivano dalla trasformazione metamorfica dei sedimenti che si sono depositati sul fondo della Tetide, e sono caratterizzati dalla presenza e talora abbondanza di carbonato. Amianto si può trovare sia nelle Pietre Verdi che al contatto tra queste ed i Calcescisti. 11. In quali rocce può essere contenuto l amianto? Nelle Alpi Occidentali, l amianto può essere contenuto principalmente in due tipi di rocce, appartenenti alla Zona Piemontese dei Calcescisti con Pietre Verdi (Vedi Carta Geologica): 1- le serpentiniti 2- le prasiniti 1) le SERPENTINITI sono rocce di colore verde più o meno scuro, costituite essenzialmente da minerali del gruppo del serpentino (antigorite, lizardite e crisotilo) e da
4 magnetite. In queste rocce, oltre al crisotilo, può localmente essere presente anche la varietà fibrosa di tremolite. Le serpentiniti derivano dal metamorfismo delle peridotiti, rocce costituite prevalentemente da olivina, delle quali nel Massiccio di Lanzo (Vedi Carta) sono conservati estesi relitti. 2) le PRASINITI sono rocce di colore verde scuro, costituite da tre minerali verdi (attinoto, epidoto e clorite) e da un minerale incolore (albite). In certe prasiniti l attinoto (o actinoto) può crescere in vena e sviluppare un abito fibroso (attinolite). Le prasiniti derivano dalla trasformazione metamorfica di originarie lave basaltiche. Schema tettonico semplificato delle arco alpino occidentale. In verde chiaro e scuro è mostrata la Zona piemontese dei calcescisti (verde chiaro) in cui sono presenti meta-ofioliti (verde scuro). [AR=Argentera, MB=Mont Blanc-Aiguilles-Rouges, SB=Grand St. Bernard Zone, MR=Monte Rosa, GP=Gran Paradiso, DM=Dora-Maira, V=Valosio, DB=Dent Blanche nappe, ME=Monte Emilius, SZ=Sesia Zone, SA=Southern Alps, EU: Embrunais-Ubaye, CL=Canavese line; SVL=Sestri-Voltaggio line]. Relativamente alla sinistra orografica della Bassa Valle Susa si possono rinvenire locali concentrazioni di minerali di amianto (alcune note storicamente, come la cava di Caprie), con tenori variabili nell Unità del Massiccio ultrabasico di Lanzo ed in misura minore anche nella Zona Piemontese (Unità dei Calcescisti con Pietre Verdi). Di conseguenza assume maggior importanza sotto questo profilo il tratto di galleria compreso tra il rilievo del Musiné e la zona di Borgone-San Didero. Per la galleria di Bussoleno e il cunicolo di Venaus nel massiccio dell Ambin, allo stato delle attuali conoscenze la possibilità di incontrare queste mineralizzazioni risulta minore. Dal complesso delle osservazioni sul territorio regionale e dall analisi della bibliografia è noto che gli aggregati di minerali di amianto non sono distribuiti in maniera ubiquitaria quanto piuttosto sono associati a faglie o zone di taglio fragili. La presenza di queste faglie contenenti mineralizzazioni di
5 amianto ha frequenza molto irregolare. Si possono, infatti, attraversare notevoli volumi di rocce basiche ed ultrabasiche privi di vene di amianto, e riscontrare, poi, localizzati aggregati di amianto in spessori rocciosi limitati. L irregolarità inoltre rende difficile conoscere la loro esatta posizione negli strati profondi. Di conseguenza l individuazione e delimitazione delle aree di affioramento delle rocce basiche ed ultrabasiche, di per sé non può essere sempre associata alla presenza di amianti, ma comporta la necessità di approfondimenti (di scala e di caratterizzazione geologico-strutturale-petrograficamineralogica) specificatamente legati alla questione amianto. 12. Quanto amianto è naturalmente presente nelle rocce? Quanto può essere stimato il quantitativo di rocce estraibili con presenza di amianto dallo scavo dei tunnel? Generalmente gli amianti non sono i costituenti originari di una roccia, ma si formano successivamente in vene, cioè come riempimento di sistemi di fratture legati ad intensi fenomeni di deformazione e fratturazione. L estensione delle zone interessate dalla fatturazione (potenzialmente asbestifere) può variare da qualche decimetro a centinaia di metri. Per questi motivi, senza uno studio mirato di dettaglio, è difficile prevedere in una roccia fratturata la presenza delle vene di amianto, la loro abbondanza, il loro spessore e la natura del minerale fibroso presente. É quindi possibile che, anche in uno stesso affioramento, si passi da zone prive di fibre a zone molto ricche in amianto, in cui le fibre costituiscono la parte principale della roccia. Si deve comunque rilevare che, soprattutto per la tremolite fibrosa, le fibre sono spesso concentrate in vene molto localizzate con spessore da pochi centimetri a qualche decimetro. Nella stessa miniera di Balangero, la miniera più grande d Europa, il contenuto totale di amianto non superava, all inizio dell attività estrattiva, il 5% in volume Allo stato attuale degli approfondimenti progettuali per la stesura del progetto definitivo non è possibile presentare stime attendibili circa il volume di rocce amiantifere attraversate dallo scavo per la realizzazione della galleria Musinè-Gravio e circa il potenziale contenuto di amianti nelle formazioni rocciose incontrate. Nell ambito del progetto preliminare approvato nel 2004 della Tratta nazionale da Bussoleno a Torino di competenza di RFI (Rete Ferroviaria Italiana) le stime di larga massima effettuate dai progettisti indicavano un volume di materiale roccioso serpentinitico potenzialmente contenente amianto e non riutilizzabile pari a mc circa. Come già detto l individuazione e delimitazione delle aree di affioramento delle rocce basiche ed ultrabasiche, di per sé non può essere sempre associata alla presenza di amianti, ma comporta la necessità di approfondimenti (sondaggi e approfondimenti studi geologici). Inoltre nel progetto di questo materiale non era dato a sapere in che modo sarebbe stato classificato e quali erano le ipotesi di gestione dal momento dell estrazione a quello della sua deponia definitiva. Per tali motivi nell approvazione del progetto preliminare su questi aspetti si è rimandato ai successivi approfondimenti progettuali (progetto definitivo) che sono in corso. 13. E pericoloso camminare in aree naturali montane in cui è presente l amianto? E assolutamente da escludere che una semplice passeggiata in una zona in cui sono presenti rocce contenenti amianto possa essere dannosa per la salute Dalle rocce l amianto può passare nell aria o nell acqua? Le fibre di amianto possono essere immesse nell aria o nell acqua attraverso il normale processo di degrado idrogeologico dei depositi naturali. Gli agenti atmosferici, così come i cicli di gelo e
6 disgelo, liberano naturalmente piccole quantità di fibre di amianto dalla superficie delle rocce in cui il minerale è presente. Fibre e particelle di piccole dimensioni possono rimanere sospese in aria per lungo tempo ed essere trasportate dal vento e dall acqua per grandi distanze prima di depositarsi. Particelle di dimensioni maggiori tendono a depositarsi più rapidamente. A differenza di altri inquinanti (per es. pesticidi o idrocarburi), le fibre di amianto non possono spostarsi all interno del suolo. L amianto non è solubile in acqua e, a differenza di altri composti, non va in contro a processi di degradazione. Una volta disperso nell ambiente, tenderà a rimanervi, pressoché inalterato per tempi molto lunghi. 15. Esistono le tecnologie per operare in sicurezza anche in presenza di amianto? Partendo dal presupposto che dal punto di vista della protezione nessuna attività può essere considerata a minor rischio di altre e che pertanto tutte le attività di cantiere devono avere il massimo della protezione, si possono fare le seguenti considerazioni. 1. Le principali attività che potrebbero comportare un rilascio di fibre in atmosfera, sono rappresentate dallo scavo delle gallerie naturali (in particolar misura per il tunnel del Musinè-Gravio ed in misura minore per quello di Bussoleno) e delle finestre intermedie, dal trasporto del materiale roccioso contaminato e dalle attività di stoccaggio del medesimo. L esposizione alle fibre di amianto è associata a malattie dell apparato respiratorio (asbestosi, carcinoma polmonare) e delle membrane sierose, principalmente la pleura (mesotelioma). I lavoratori che possono essere potenzialmente interessati ad una esposizione di amianto sono quelli che operano all interno del cantiere. 2. La normativa italiana attualmente vigente disciplina l esposizione alle fibre di amianto negli ambienti di lavoro (D. Lgs. 277 del 15/08/91 e L. 257 del 27/03/1992), definisce limiti per discriminare ambienti indoor inquinati da ambienti non inquinati (il DM 06/09/94 definisce a tale proposito che concentrazioni superiori a 20 fibre/litro determinate in microscopia elettronica a contrasto di fase e 2 ff/litro determinate al SEM, ottenuti come valori medi su almeno 3 campionamenti, siano da considerarsi situazioni di inquinamento in atto negli ambienti indoor) ma non definisce criteri relativi alla qualità dell aria negli ambienti esterni in relazione alle concentrazioni di amianto misurate. Del resto allo stato attuale delle conoscenze scientifiche non è stata individuata una dose soglia al di sotto della quale non sono prevedibili effetti sulla salute pubblica in relazione all inalazione di fibre di amianto. 3. ARPA ha finalizzato la propria attività di supporto tecnico alla Regione ed agli Enti locali in sede di valutazione dei progetti preliminare all approfondimento delle tematiche che richiedono maggior definizione, non solo per ottemperare a norme e vincoli esistenti ma anche per evidenziare i possibili effetti sul territorio, in modo che nella fase progettuale definitiva potessero essere apportate le necessarie contromisure mitigative e compensative, al fine di ridurre il rischio di impatto sulla salute dei lavoratori e della popolazione esposta connesso al possibile rilascio di fibre nell aria ambiente. In relazione alle attività di scavo, trasporto e stoccaggio del materiale contaminato è stata richiesta l adozione, dalle prime fasi di scavo ed estrazione dello smarino fino alle successive connesse al trasporto ai siti di deponia, delle misure di sicurezza previste dalla normativa vigente e delle misure di mitigazione. Attraverso la Commissione Rivalta, è stata concertata una metodologia di lavoro per individuare tali misure in tutte le fasi del processo di realizzazione dell opera alla quale le imprese che realizzeranno l opera dovranno attenersi.
7 16. Quali precauzioni bisogna prendere per i lavoratori esposti all amianto? Le tecnologie a disposizioni per operare in sicurezza in presenza di amianto come per altre sostanze pericolose potenzialmente presenti in ambienti di lavoro sono conosciuti ed esistenti ed ampiamente utilizzati all estero. Le tecnologie principali sono rivolte alla riduzione delle fibre poste in aria attraverso la riduzione della quantità di materiale fine che viene prodotto durante lo scavo di gallerie, l abbattimento della polverosità con docce d acqua all interno delle aree di scavo e il trattamento delle acque in appositi impianti di depurazione che possono trasportare fibre amiantifere all esterno dell area di lavoro. Apposite norme tecniche definiscono i criteri di allestimento e conduzione di questi cantieri con un approccio di protezione dalle fibre di amianto che prevede contemporaneamente: l'incapsulamento con prodotti vernicianti/impregnanti dei materiali contenenti amianto; la massima protezione delle vie respiratorie degli addetti con dispositivi di protezione individuale (DPI) adeguati; la costante rimozione dell'inquinante mediante aspirazione ed espulsione dell'aria all'esterno dei cantieri previa filtrazione assoluta. 17. Gestione dei materiali di scavo contenenti amianto? All interno del progetto preliminare per la tratta di pertinenza Torino-Bussoleno sono state calcolate le volumetrie di risulta degli scavi ed il fabbisogno di inerti. Il rapporto tra inerti scavati e fabbisogno di inerti comporta la ricollocazione, attraverso il riutilizzo o la messa in discarica, di una rilevante quantità di materiale di scavo. Sono stati individuati nel progetto preliminare 18 siti di deposito ai fini dello stoccaggio temporaneo e definitivo dei materiali di risulta, nel caso non risultassero contaminati ai sensi della normativa vigente che appartengono alle seguenti tipologie: Utilizzo di piazzali già esistenti per attività di lavorazione degli inerti e per lo stoccaggio provvisorio dei medesimi; Apertura di nuove aree di cantiere per attività di lavorazione degli inerti e per lo stoccaggio provvisorio dei materiali estratti; Ritombamento di aree di cava con miglioramento paesaggistico ed ambientale sostanziale; Rimodellamenti del paesaggio senza un miglioramento paesaggistico ed ambientale sostanziale. Su questi siti ed altri alternativi sono stati richiesti ulteriori approfondimenti in fase di progetto definitivo (in corso), per cui al momento attuale tali siti non stati ancora decisi. Per i materiali che risultassero contaminati da amianto ai sensi della normativa vigente avverrà il trasporto ai siti di deponia, delle misure di sicurezza previste dalla normativa vigente e delle misure di mitigazione. Lo studio geologico, necessario alla redazione del progetto esecutivo del tunnel, è stato rigorosamente pianificato per permettere di assumere fin dalle fasi iniziali tutte le misure mitigatorie utili ad annullare l eventuale esposizione a rischi dei lavoratori e della popolazione intervenendo su tutti i punti del processo dalle metodologie di escavazione, allostoccaggio nell ambito del cantiere e trasporto alle aree di smaltimento preventivamente individuate. Attraverso la precisa valutazione dei quantitativi di rocce e terre da scavo contenenti amianto, si potrà stimare la probabilità di rischio ed individuare i siti e le opportune modalità di trasporto e di conferimento finale del materiale pericoloso eventualmente rintracciato. 18. Tipologie di lavori e rischio per la popolazione Poter ridurre l emissione delle fibre d amianto in aria fin dalle fasi iniziali, così come è stato richiesto ai progettisti dell opera, permette di ridurre il potenziale rischio anche per la popolazione. E infatti più efficace porre l attenzione sulle sorgenti d inquinamento piuttosto che intervenire quando le fibre sono disperse e diffuse nell atmosfera.
8 19. Monitoraggio del cantiere. Chi lo fa? Come? Il monitoraggio del cantiere si articola su almeno due livelli di controllo: il primo livello di controllo è a carico dell impresa che realizza l opera attraverso ditte e laboratori certificati e un secondo livello a carico degli enti di verifica e controllo tra cui ARPA e ASL, per le rispettive competenze sulla base di controlli a campione sulle attività di monitoraggio del primo livello. Le indagini sono rivolte sia alla protezione dei lavoratori che dell ambiente ovvero il controllo della contaminazione dell atmosferica, della produzione rifiuti, degli scarichi idrici I dati che si ottengono dal monitoraggio sono trasmessi dagli Enti di controllo alla Regione in tempi molto ristretti (48-72h). Una determinazione dell effettiva presenza di minerali amiantiferi lungo il tracciato della galleria potrà essere effettuata soltanto attraverso rilievi di dettaglio ed integrando le conoscenze geologiche dello strato superficiale con sondaggi sulle rocce profonde condotti dalla superficie fino a raggiungere lo strato interessato dallo scavo del tunnel. Ricordando che i sondaggi sono indagini puntuali che non possono per definizione essere pienamente rappresentative dell intero volume roccioso, essi consentiranno comunque di ottenere una visione tridimensionale della catena montuosa della Val Susa e di completare e rivedere il modello geologico evidenziato dai rilievi di superficie. In tal modo sarà possibile fornire una stima dei volumi rocciosi che potenzialmente possono contenere mineralizzazioni di amianto e una valutazione quanto più attendibile possibile sui tenori dei minerali amiantiferi, le zone o settori caratterizzati da un elevato grado di tettonizzazione. ARPA vigilerà anche sulle fasi di indagini che riguardano i sondaggi affinché le perforazioni siano di alta qualità e con il massimo recupero di carotaggio al fine di determinare sulla scorta di analisi in sito ed in laboratorio i principali parametri petrografici mineralogici e chimico-meccanici di eventuali mineralizzazioni di amianto. Si presterà particolare attenzione per i tratti in rocce che potenzialmente possono contenere mineralizzazioni di amianto affinché vengano intercettate tanto le zone di affioramento in forma massiva di rocce che potenzialmente possono contenere mineralizzazioni di amianto quanto le varie tipologie di strutture tettoniche individuate dallo studio geologico.
4.5.5 Risultati analisi XRPD
4.5.5 Risultati analisi XRPD CAMPIONE N.11 Campione abbastanza massivo, di colore biancastro-verde pallido, costituito da cristalli da aciculari a fibrosi, tendenzialmente isorientati. - XRPD: diopside
DettagliAMIANTO. Pericoli e rischi
AMIANTO. Pericoli e rischi per la salute e per la sicurezza Pietro Gino Barbieri Direttore Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro ASL Brescia Cemento-amianto: togliamocelo dalla testa I (principali)
DettagliAsbestos Monitoring ad Analytical Methods. La necessità di utilizzo del SEM nei controlli dell amianto aerodisperso negli ambienti outdoor
Venezia 5-7 Dicembre 2005 European Conference on Asbestos Monitoring ad Analytical Methods La necessità di utilizzo del SEM nei controlli dell amianto aerodisperso negli ambienti outdoor The necessity
DettagliFormazione dei Lavoratori sulla Sicurezza sul Lavoro. il Rischio Amianto
Formazione dei Lavoratori sulla Sicurezza sul Lavoro Spegnere il Telefonino!! il Rischio Amianto ai sensi dell art.37 del D.Lgs. 81/08 Accordo Stato Regioni del 21.12.2011 e 22.02.2012 Ente Ligure di Formazione
DettagliTERRE E ROCCE DA SCAVO art. 186 del D.lgs. n. 152/2006, così come modificato dall art. 2, comma 23 del D.lgs n. 4/2008 LINEE GUIDA
TERRE E ROCCE DA SCAVO art. 186 del D.lgs. n. 152/2006, così come modificato dall art. 2, comma 23 del D.lgs n. 4/2008 LINEE GUIDA Con le modifiche apportate dall art. 2, comma 23 del D.lgs n. 4/2008 al
DettagliUna metodologia da utilizzare può essere così sintetizzata:
10 CRITERI TECNICI DELLE PRIORITÀ L elenco dei siti con gli indici di priorità contenuti nel presente piano, dovrà essere rivisto ed aggiornato alla luce delle risultanze emergenti dai piani di caratterizzazione.
DettagliDr. Tiziano Teruzzi SUPSI-Laboratorio Tecnico Sperimentale, Lugano-Trevano
mianto nell edilizia Dr. Tiziano Teruzzi SUPSI-Laboratorio Tecnico Sperimentale, Lugano-Trevano Inquinamento indoor: l amianto nell edilizia 1 Argomenti 1. Cos è l amianto? 2. Come e dove lo possiamo trovare
DettagliLINEE GUIDA PER LA COSTRUZIONE DI POZZI PER L ESTRAZIONE DI ACQUA SOTTERRANEA
LINEE GUIDA PER LA COSTRUZIONE DI POZZI PER L ESTRAZIONE DI ACQUA SOTTERRANEA Le domande di autorizzazione e di concessione per la costruzione di un pozzo devono essere corredate da un progetto preliminare
Dettagli6.1. Risultati simulazioni termovalorizzatore Osmannoro2000
pag. 217 6. Risultati Di seguito si riportano i risultati relativi alle diverse simulazioni di diffusione atmosferica degli inquinanti effettuate. In particolare sono riportati i risultati sotto forma
DettagliVALUTAZIONE RISCHIO AMIANTO Metodo VERSAR
VALUTAZIONE RISCHIO AMIANTO Metodo VERSAR Azienda ESEMPIO Sede COMUNE DI SALERNO Indirizzo: Via IRNO Datore di lavoro Ciciriello Riccardo Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione Bellini Giuseppe
DettagliRifiuti: problema o risorsa?
23 ottobre 2010 intervista di Stefano Campanella a Franco Di Cosmo Rifiuti: problema o risorsa? 1 RIFIUTI: problema o risorsa? 2 Il problema rifiuti a cosa pensiamo quando diciamo RIFIUTI? 3 DEFINIZIONI
DettagliMISURE DI CONCENTRAZIONE DI GAS RADON IN AMBIENTI CONFINATI VALUTAZIONE DELLA CONCENTRAZIONE MEDIA ANNUALE
MISURE DI CONCENTRAZIONE DI GAS RADON IN AMBIENTI CONFINATI VALUTAZIONE DELLA CONCENTRAZIONE MEDIA ANNUALE richiedente: COMUNE DI RODENGO SAIANO -- DICEMBRE 2014-- PREMESSA Il Radon 222 ( 222 Rn) è un
DettagliPARLIAMO DI. ATTIVITA PRODUTTIVE E RIFIUTI SPECIALI
CITTÀ DI BARLETTA COMANDO POLIZIA MUNICIPALE PARLIAMO DI. ATTIVITA PRODUTTIVE E RIFIUTI SPECIALI Tutte le attività produttive, che nell esercizio del ciclo lavorativo producono rifiuti speciali, devono
DettagliDICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ
DICHIARAZIONE IN MERITO AL RISPETTO DEI CRITERI PREVISTI IN TEMA DI RIUTILIZZO DI TERRE E ROCCE DA SCAVO DAL COMMA 1 DELL ART. 41bis DEL DECRETO LEGGE 21 GIUGNO 2013, N 69, RECANTE DISPOSIZIONI URGENTI
DettagliLE LINEE GUIDA PROVINCIALI
LE LINEE GUIDA PROVINCIALI 2) INDICAZIONI PER LA CORRETTA COMPILAZIONE DEI MODULI ELABORATO PROGETTUALE (Mod.( A) predisposto dal produttore delle terre e rocce da scavo va presentato all autorità competente
DettagliServizio Prevenzione e Sicurezza del Lavoro ASL n 8 di Cagliari
1 Servizio Prevenzione e Sicurezza del Lavoro ASL n 8 di Cagliari GUIDA ALLA COMPILAZIONE DEL PIANO DI LAVORO PER LA RIMOZIONE DI MATERIALI CONTENENTI AMIANTO. A) Informazioni generali : 1) Ditta esecutrice
DettagliIl rischio cancerogeno e mutageno
Il rischio cancerogeno e mutageno Le sostanze cancerogene Un cancerogeno è un agente capace di provocare l insorgenza del cancro o di aumentarne la frequenza in una popolazione esposta. Il cancro è caratterizzato
DettagliORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI VITERBO CORSO DI AGGIORNAMENTO 40 h per C.S.P. e C.S.E. AI SENSI DELL ALLEGATO XIV del D.LGS.
ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI VITERBO CORSO DI AGGIORNAMENTO 40 h per C.S.P. e C.S.E. AI SENSI DELL ALLEGATO XIV del D.LGS. 81/08 e smi In collaborazione con CEFAS AMIANTO I rischi dell esposizione
DettagliLe Fibre Artificiali Vetrose. La determinazione della concentrazione ambientale delle FAV: metodiche analitiche ed interpretazione dei dati
Le Fibre Artificiali Vetrose La determinazione della concentrazione ambientale delle FAV: metodiche analitiche ed interpretazione dei dati ORIETTA SALA ARPA Emilia Romagna Milano, 3 dicembre 2015 PREMESSA
DettagliINTRODUZIONE. 4 RIMOZIONE MASSICCIATA STRADALE. 5 DEMOLIZIONE MANUFATTI EDILI E STRADALI. 5 SCAVO TRADIZIONALE ALL APERTO.
SOMMARIO 1 INTRODUZIONE... 4 2 RIMOZIONE MASSICCIATA STRADALE... 5 3 DEMOLIZIONE MANUFATTI EDILI E STRADALI... 5 4 SCAVO TRADIZIONALE ALL APERTO... 6 5 TRIVELLAZIONI... 6 6 CARATTERIZZAZIONE CHIMICA...
DettagliPrevenzione Formazione ed Informazione
Il Rischio Sismico Prevenzione Formazione ed Informazione Giuseppe Licata Esperto in Sistemi Informativi Territoriali e Telerilevamento. Laureando in Scienze Geologiche, curriculum rischi geologici Il
DettagliIGIENE INDUSTRIALE E AMIANTO OGGI: PROBLEMI E CRITICITA NELLE ANALISI DEI MATERIALI E NELLE MISURE DI ESPOSIZIONE (2) F. CAVARIANI
Asbesto, asbestosi e cancro: dal riconoscimento e controllo del rischio alla qualità della sorveglianza sanitaria degli esposti ed ex esposti. IGIENE INDUSTRIALE E AMIANTO OGGI: PROBLEMI E CRITICITA NELLE
DettagliINFORMAZIONE AI LAVORATORI/ UTENTI DEL COLLEGIO. PROCEDURE DI SICUREZZA: RISCHIO CHIMICO dovuto all uso di stampanti e toner
PROCEDURE DI SICUREZZA: RISCHIO CHIMICO dovuto all uso di stampanti e toner Procedure di sicurezza: RISCHIO CHIMICO DOVUTO ALL USO DI STAMPANTI E TONER Autore: IEC S.r.l. Revisione: settembre 2014 INDICE
DettagliTRACCIA PER LA REDAZIONE DELLA RELAZIONE GEOLOGICA E DELLA RELAZIONE GEOTECNICA FACENTI PARTE DI UN PROGETTO PER COSTRUZIONI.
TRACCIA PER LA REDAZIONE DELLA RELAZIONE GEOLOGICA E DELLA RELAZIONE GEOTECNICA FACENTI PARTE DI UN PROGETTO PER COSTRUZIONI. PRECISAZIONI Il presente documento nasce dalla pressante richiesta di iscritti
DettagliA.S.A. S.p.A. POTENZIAMENTO DEPURATORE DI ROSIGNANO SOLVAY. Comune di Rosignano Marittimo PIANO DI GESTIONE TERRE E ROCCE DI SCAVO
Associata al sistema Confindustria A.S.A. S.p.A. POTENZIAMENTO DEPURATORE DI ROSIGNANO SOLVAY Comune di Rosignano Marittimo PIANO DI GESTIONE TERRE E ROCCE DI SCAVO ai sensi del D.Lgs 156/06 s.m.i. e della
DettagliLe opere di difesa. Le opere di derivazione delle acque superficiali. Le opere di immissione nelle acque superficiali
Le opere di difesa Le opere di derivazione delle acque superficiali Le opere di immissione nelle acque superficiali I corsi d acqua ricevono svariati apporti liquidi derivanti dalle attività antropiche,
DettagliLa formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto
La formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto 1 Riferimenti normativi Decreto Legislativo 19 settembre 1994 n. 626 capo VI Decreto Ministeriale 16 gennaio 1997 Decreto
DettagliU.O. 1 Istituto Superiore di Sanità La presenza di amianto nei siti inquinati: Stima dell'esposizione, impatto sanitario e priorità per le bonifiche
U.O. 1 Istituto Superiore di Sanità La presenza di amianto nei siti inquinati: Stima dell'esposizione, impatto sanitario e priorità per le bonifiche Beccaloni E., Falleni F., Piccardi A., Scaini F.,Tommasi
DettagliAllegato n. 9 (punto 6 del PRAL) Corsi di formazione
Allegato n. 9 (punto 6 del PRAL) Corsi di formazione A. Programma del corso per addetti delle imprese di da amianto (30 ore) TEMA 1. Aspetti introduttivi 2. Aspetti sanitari 2. Dispositivi di Protezione
DettagliFanghi di escavazione Problema ancora senza soluzione?
Fanghi di escavazione Problema ancora senza soluzione? Ordinarie operazioni di ricavatura di un corso d acqua Il problema fanghi in Toscana Per evidenziare l estensione del problema a livello regionale
DettagliCos'è e come funziona una discarica.
Cos'è e come funziona una discarica. La discarica di rifiuti è un luogo dove vengono depositati in modo non differenziato i rifiuti solidi urbani e tutti i rifiuti provenienti dalle attività umane. La
Dettagli7.2 Indagine di Customer Satisfaction
7.2 Indagine di Customer Satisfaction Il campione L indagine è stata condotta su un campione a più stadi di 373 clienti di Tiemme Spa sede operativa di Piombino (errore di campionamento +/- 2%) rappresentativo
DettagliAGENTI CHIMICI VALUTAZIONE DEL RISCHIO
Dipartimento di Sanità Pubblica U.O. Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro AGENTI CHIMICI VALUTAZIONE DEL RISCHIO Arcari Claudio e Mariacristina Mazzari Piacenza 6 maggio 2011 1 CURVA DOSE-EFFETTO
DettagliEmissioni di composti volatili non metanici dalle discariche dell area vasta di Giugliano: il progetto BioQuAr RISULTATI PRELIMINARI
Emissioni di composti volatili non metanici dalle discariche dell area vasta di Giugliano: il progetto BioQuAr RISULTATI PRELIMINARI Premessa I composti organici non metanici (COV), pur rappresentando
DettagliSymCAD/C.A.T.S. modulo Canali Schema
SymCAD/C.A.T.S. modulo Canali Schema Il modulo Ventilazione Standard permette di effettuare la progettazione integrata (disegno e calcoli) in AutoCAD di reti di canali aria (mandata e ripresa). Il disegno
DettagliGroupe de projet TSE3 Gruppo di progetto TSE3 BG-AMBERG-LOMBARDI-ARCADIS-TECNIMONT-STUDIO QUARANTA-SEA CONSULTING-ITALFERR-INEXIA-SYSTRA _
1.1 Definizione delle problematiche connesse allo scavo in rocce potenzialmente amiantifere 1.2 Premessa Il tracciato del Tunnel di Base (alternativa D) determina la necessità di indagare il settore d
DettagliUTILIZZATORI A VALLE: COME RENDERE NOTI GLI USI AI FORNITORI
UTILIZZATORI A VALLE: COME RENDERE NOTI GLI USI AI FORNITORI Un utilizzatore a valle di sostanze chimiche dovrebbe informare i propri fornitori riguardo al suo utilizzo delle sostanze (come tali o all
DettagliParere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio.
Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio. Vengono posti alcuni quesiti in relazione al servizio di trasporto dei rifiuti. Un Consorzio di Enti Locali, costituito
DettagliLe strategie di promozione della lettura messe in atto dalla. biblioteca comunale di Soriano nel Cimino risultano abbastanza
CAPITOLO QUARTO ANALISI DEI SERVIZI DI PROMOZIONE PER UNA VALUTAZIONE DEI BENEFICI 1. Premessa Le strategie di promozione della lettura messe in atto dalla biblioteca comunale di Soriano nel Cimino risultano
DettagliCOMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA
COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1
DettagliLa valutazione del rischio chimico
La valutazione del rischio chimico Introduzione Per sua stessa definizione, l agente chimico è una sostanza o un preparato di natura chimica. L agente chimico può presentarsi sotto forma di gas, vapore,
DettagliRELAZIONI ART 9 D.Lgs. 257/92
Sezione Prevenzione e Sanità Pubblica RELAZIONI ART 9 D.Lgs. 57/9 Anno fonte: Relazioni inviate dalle ditte che eseguono interventi di bonifica e trasporto amianto riferimento: attività svolte nel territorio
DettagliVALUTAZIONE DEL RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICI
VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICI La norma più importante, organica e generale in materia di salute e sicurezza in presenza di sostanze chimiche è sicuramente il D. Lgs. 626/94 che
Dettagli1. Distribuzioni campionarie
Università degli Studi di Basilicata Facoltà di Economia Corso di Laurea in Economia Aziendale - a.a. 2012/2013 lezioni di statistica del 3 e 6 giugno 2013 - di Massimo Cristallo - 1. Distribuzioni campionarie
DettagliRELAZIONE SULLE INTERFERENZE
RELAZIONE SULLE INTERFERENZE 1. PREMESSA Il tipo di lavorazione prevalente, prevista nel presente progetto, consiste nella posa di tubazioni in ghisa o acciaio, di diversi diametri, fino al DN150, su strade
DettagliLa gestione dei rifiuti prodotti in siti potenzialmente contaminati
La gestione dei rifiuti prodotti in siti potenzialmente contaminati Pordenone, martedì 26 maggio 2009 Paolo Verardo Settore Tutela Ambientale della Provincia di Pordenone Normativa di riferimento D.Lgs.
DettagliARAM 2006. Il rischio da rocce amiantifere nell ambiente naturale. Correlazioni tra grado di erosione e dispersione a distanza.
Il rischio da rocce amiantifere nell ambiente naturale Correlazioni tra grado di erosione e dispersione a distanza A. Brancia (*), I. Ammoscato (**), P.P. Capone (**), M. Del Giudice ice (*), F. Anastasio
DettagliNON E STATA ABROGATA LA LEGGE 257 / 92 E TUTTI I RELATIVI DECRETI APPLICATIVI
Azienda Unità Sanitaria Locale di Reggio Emilia Dipartimento di Sanità Pubblica SERVIZI PREVENZIONE SICUREZZA AMBIENTI DI LAVORO D. Lgs. 81 del 30.04.2008 TITOLO IX CAPO III : Amianto cosa cambia William
Dettaglipromuove e organizza il Seminario Nazionale
Pagina 1 di 6 promuove e organizza il Seminario Nazionale "LO STATO DELL ARTE DELLA GESTIONE DEL RISCHIO AMIANTO IN ITALIA A 16 ANNI DALL EMANAZIONE DELLA LEGGE N. 257/92 E ALLA LUCE DEGLI ULTIMI AGGIORNAMENTI
DettagliPIAE 2009-2028 1 TIPOLOGIA DI POLO. LITOLOGIA DEL GIACIMENTO Sabbie medie e fini COMUNE INTERESSATO Ostellato INQUADRAMENTO DELL AREA
TIPOLOGIA DI POLO LITOLOGIA DEL GIACIMENTO Sabbie medie e fini COMUNE INTERESSATO Ostellato INQUADRAMENTO DELL AREA L area è ubicata in località Cavallara presso l abitato di S.Giovanni nel Comune di Ostellato.
DettagliProblemi applicativi riscontrati nel computo delle garanzie fideiussorie di cui alla DGR n. 1635 del 7 dicembre 2011
Problemi applicativi riscontrati nel computo delle garanzie fideiussorie di cui alla DGR n. 1635 del 7 dicembre 2011 In vista della scadenza del 21 febbraio 2012 per la prestazione delle garanzie fideiussorie,
DettagliDISPENSE IN MATERIA DI: GESTIONE RIFIUTI DAL DECRETO RONCHI DEL 1997 AL CODICE AMBIENTALE DEL 2006. Claudio Boldori
DISPENSE IN MATERIA DI: GESTIONE RIFIUTI DAL DECRETO RONCHI DEL 1997 AL CODICE AMBIENTALE DEL 2006 Claudio Boldori CON LA PUBBLICAZIONE DEL RONCHI TER, SEMBRA CONCLUSA LA PRIMA E DOVEROSA FASE DI COMPLETAMENTO
DettagliStudio per il riutilizzo delle terre e rocce da scavo
Studio per il riutilizzo delle terre e rocce da scavo Premesse Ai sensi dell art. 185 e 186 del decreto legislativo 152/2006 e successive modifiche ed integrazioni, le terre e rocce da scavo riutilizzate
DettagliPARTE SPECIALE - 3 - Illeciti ambientali
PARTE SPECIALE - 3 - Illeciti ambientali 51 1. Funzione della Parte Speciale - 3 - Per effetto del D.Lgs. n. 121/2011, dal 16 agosto 2011 è in vigore l'art.25 - undecies, D.Lgs. n. 231/2001, che prevede
Dettagli7.2 Indagine di Customer Satisfaction
7.2 Indagine di Customer Satisfaction Il campione L indagine è stata condotta su un campione a più stadi di 795 clienti TIEMME SpA (errore di campionamento +/ 2%) rappresentativo della popolazione obiettivo,
DettagliLA PRESENZA DI AMIANTO NEI SITI INQUINATI: STIMA DELL'ESPOSIZIONE, IMPATTO SANITARIO E PRIORITA' PER LE BONIFICHE. -Stima dell'esposizione a fibre
LA PRESENZA DI AMIANTO NEI SITI INQUINATI: STIMA DELL'ESPOSIZIONE, IMPATTO SANITARIO E PRIORITA' PER LE BONIFICHE. -Stima dell'esposizione a fibre nei siti inquinati con presenza di amianto -Linee guida
DettagliNota interpretativa. La definizione delle imprese di dimensione minori ai fini dell applicazione dei principi di revisione internazionali
Nota interpretativa La definizione delle imprese di dimensione minori ai fini dell applicazione dei principi di revisione internazionali Febbraio 2012 1 Mandato 2008-2012 Area di delega Consigliere Delegato
DettagliDICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ (resa ai sensi degli artt. 47 e 38 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n.445)
Spett.le ARPA Lombardia DIPARTIMENTO DI.. Via...... (indirizzare all ARPA territorialmente competente con riferimento al sito di produzione dei materiali da scavo) Dichiarazione relativa al rispetto delle
DettagliP.Volpe. Dip. Chim. Generale e Organica Applicata. Università di Torino
P.Volpe. Dip. Chim. Generale e Organica Applicata. Università di Torino Dalla tabella si può vedere come la catena dell uranio è divisa in due dal Rn-222 e come nella parte che lo precede la radioattività
DettagliCodice Ambientale. Scopo e campo di applicazione. Definizioni
Codice Ambientale Scopo e campo di applicazione Il presente documento, regola le norme che il personale della Società Nava deve rispettare nell esecuzione dei servizi di pulizia in merito alle modalità
DettagliAnno 2014. Rapporto ambientale
Anno 2014 Rapporto ambientale 1 ANNO 2014 Nell anno 2005 la SITI TARGHE S.r.l. ha ottenuto la certificazione ambientale secondo la norma internazionale ISO 14001:2004, rinnovata nel 2008, nel 2011 e nel
DettagliCAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO
CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO 20.1 PREMESSA... 255 20.2 COMITATO DI CONSULTAZIONE... 255 20.3 SOGGETTI TITOLATI A PRESENTARE RICHIESTE DI MODIFICA... 255 20.4 REQUISITI DI RICEVIBILITA
DettagliISTRUZIONI PER LA GESTIONE DI TERRE E ROCCE DA SCAVO. Normativa di riferimento: La gestione delle terre e rocce da scavo può avvenire:
ISTRUZIONI PER LA GESTIONE DI TERRE E ROCCE DA SCAVO Normativa di riferimento: art. 186 del D.Lgs. 152/06 D.G.R.V. N. 2424 del 08/08/2008 art. 20, comma 10-sexies del D.L. 29/11/2008 n. 185 La gestione
DettagliD.P.C.M. 14 novembre 1997 Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore.
D.P.C.M. 14 novembre 1997 Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore. IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI Vista la legge 26 ottobre 1995, n. 447, recante "Legge quadro sull'inquinamento
DettagliParte 1: VERIFICA PROGETTO
Parte 1: VERIFICA PROGETTO Parte 1a: analisi aspetti ambientali Aspetto ambientale Impatto Rientra nel progetto Utilizzo di risorse idriche nelle proprietà Impoverimento risorse idriche dell ente Perdite
DettagliSCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N
SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N.262 DEL 28 DICEMBRE 2005 CONCERNENTE I PROCEDIMENTI PER L ADOZIONE DI ATTI DI REGOLAZIONE Il presente documento, recante lo schema di
DettagliREGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE
REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con Determinazione del Direttore Generale n. 244 del 20/07/2010 L importanza di un sistema operativo di valutazione comune e riconoscibile
DettagliGLI ASPETTI SANITARI DEL RISCHIO CHIMICO E BIOLOGICO BENEVENTO 30 NOVEMBRE 2010 DOTT. FRANCO PALLOTTA
GLI ASPETTI SANITARI DEL RISCHIO CHIMICO E BIOLOGICO BENEVENTO 30 NOVEMBRE 2010 DOTT. FRANCO PALLOTTA Titolo IX Sostanze Pericolose Capo I Protezione da Agenti Chimici Il rischio infortuni è da ricondurre
DettagliRadon. un problema per la salute negli ambienti confinati. Centro Regionale per le Radiazioni Ionizzanti e non Ionizzanti
Radon un problema per la salute negli ambienti confinati Centro Regionale per le Radiazioni Ionizzanti e non Ionizzanti 1 ARPA PIEMONTE Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale del Piemonte Realizzazione
DettagliSCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
GEOGRAFIA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO Paesaggio Capire che cos è la geografia e di che cosa si occupa. Saper distinguere tra geografia fisica e umana. Capire il mondo in cui viviamo attraverso le
DettagliVARIABILI METEROROLOGICHE E CONCENTRAZIONI DI PM10. 5.1 Introduzione
VARIABILI METEROROLOGICHE E CONCENTRAZIONI DI PM10 5.1 Introduzione Tra gli interventi finanziati dalla Regione Emilia Romagna per il 2004, ai fini della messa a punto di strumenti conoscitivi utili per
DettagliCatena alpino-himalayana
Catena alpino-himalayana Stadi di evoluzione nella formazione delle Alpi Paleogeografia 150 Milioni di anni fa (Giurassico) L Atlantico settentrionale non era ancora aperto e il mare Tethys (oceano Ligure-piemontese
DettagliUniversità degli Studi di Palermo Servizio di Prevenzione e Protezione di Ateneo
NG Università degli Studi di Palermo REGOLAMENTO Per l individuazione dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) e la definizione delle loro attribuzioni (approvato nella seduta di contrattazione
DettagliPIANO DI GESTIONE DELLE TERRE
PIANO DI GESTIONE DELLE TERRE PROGETTO.. Richiedente: Tecnico: PREMESSA Il presente Piano di Gestione delle terre è stato redatto nel rispetto e in ottemperanza delle seguenti normative specifiche in materia:
DettagliOrganizzazione della radioprotezione Dott.ssa Alessandra Bernardini
Organizzazione della radioprotezione Dott.ssa Alessandra Bernardini 1 Compiti e responsabilità L organizzazione della radioprotezione è strutturata in modo da distribuire alle varie figure di riferimento
DettagliSORVEGLIANZA SANITARIA PER LAVORATORI ESPOSTI AD AMIANTO. Dott. Massimo Caironi Servizio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (SPSAL)
SORVEGLIANZA SANITARIA PER LAVORATORI ESPOSTI AD AMIANTO Dott. Massimo Caironi Servizio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (SPSAL) SORVEGLIANZA SANITARIA PER LAVORATORI ESPOSTI AD AMIANTO
DettagliCompilazione del modulo di dichiarazione per l utilizzo terre e rocce da scavo come sottoprodotto, ai sensi della legge 9 agosto 2013 n.
Compilazione del modulo di dichiarazione per l utilizzo terre e rocce da scavo come sottoprodotto, ai sensi della legge 9 agosto 2013 n. 98 A seguito dell entrata in vigore della Legge 09.08.2013 n. 98,
DettagliATTIVITÀ 2.02 : Opere necessarie e produzione nuovi dati
ATTIVITÀ 2.02 : Opere necessarie e produzione nuovi dati 2.02.4 - Svolgimento di campagne di misura sul campo I dati raccolti all interno del Progetto Eur-eau-pa sono stati organizzati in due differenti
DettagliRapporto ambientale Anno 2012
Rapporto ambientale Anno 2012 Pagina 1 di 11 1 ANNO 2012 Nell anno 2005 la SITI TARGHE srl ha ottenuto la certificazione ambientale secondo la norma internazionale ISO 14001:2004, rinnovata nel 2008 e
DettagliCOMUNE DI PARMA NORME PROCEDIMENTALI E ORGANIZZATIVE
COMUNE DI PARMA NORME PROCEDIMENTALI E ORGANIZZATIVE Attività rumorose temporanee nelle manifestazioni ALLEGATO ALLA DELIBERA DI GIUNTA COMUNALE N. 950/45 DEL 23/07/2009 1. Descrizione del procedimento
DettagliIl concetto di gestione dei rifiuti
Autorizzazioni e adempimenti per la gestione dei rifiuti Relatore: Laura Pampaloni Il concetto di gestione dei rifiuti Il D.lgs n. 152/2006 definisce la GESTIONE come la raccolta, il trasporto, il recupero
DettagliProcedure di lavoro in ambienti confinati Livello specialistico
Procedure di lavoro in ambienti confinati Livello specialistico La formazione riferita a questo modulo formativo intende far acquisire le nozioni relative alla normativa e ai processi operativi che governano
DettagliESPOSIZIONE AD AMIANTO. Antonella Campopiano Dipartimento Igiene del Lavoro Laboratorio Polveri e Fibre
ESPOSIZIONE AD AMIANTO Antonella Campopiano Dipartimento Igiene del Lavoro Laboratorio Polveri e Fibre Corriere della Sera 14/3/2008 Corriere della Sera 13/3/2008 Corriere della Sera 26/5/2008 La Stampa
DettagliPIAE 2009-2028 1 TIPOLOGIA DI POLO. LITOLOGIA DEL GIACIMENTO Sabbie fini. COMUNI INTERESSATI Ferrara INQUADRAMENTO DELL AREA
TIPOLOGIA DI POLO LITOLOGIA DEL GIACIMENTO Sabbie fini COMUNI INTERESSATI Ferrara INQUADRAMENTO DELL AREA L area è ubicata a nord degli abitati di Porotto e Cassana, nel Comune di Ferrara, confina a nord
DettagliIl concetto di valore medio in generale
Il concetto di valore medio in generale Nella statistica descrittiva si distinguono solitamente due tipi di medie: - le medie analitiche, che soddisfano ad una condizione di invarianza e si calcolano tenendo
DettagliI criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica e le principali criticità. Valeria Frittelloni ISPRA
I criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica e le principali criticità Valeria Frittelloni ISPRA Analisi della Commissione europea sulla conformità del DM 27 settembre 2010 inclusione del codice
DettagliDocumento approvato dal Consiglio Direttivo dell ANVUR nella seduta del 15/5/2013
Documento approvato dal Consiglio Direttivo dell ANVUR nella seduta del 15/5/2013-1. Premessa Con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale n. 104 del 06/05/2013 del DM 45/2013 Regolamento recante modalità
DettagliIng. Massimo Esposito U-SERIES srl - Bologna www.ravenna2014.it
Radioattività in casa. Radon e valutazione della qualità ambientale. Decreti, Direttive e il futuro in Italia. Ing. Massimo Esposito U-SERIES srl - Bologna Radioattività naturale in edilizia L esposizione
DettagliStrategia di classificazione della clientela relativamente ai servizi d investimento offerti dalla Banca Nazionale del Lavoro SpA
relativamente ai servizi d investimento offerti dalla Banca Nazionale del Lavoro SpA Classification Policy PREMESSA, FONTI NORMATIVE ED OBIETTIVO DEL DOCUMENTO... 3 1. DEFINIZIONI... 3 1.1. CLIENTI PROFESSIONALI...
DettagliOGGETTO: "CENSIMENTO DEI MANUFATTI CONTENENTI AMIANTO PRESENTI NEL TERRITORIO DEL COMUNE DI TOLENTINO"
AL SIGNOR PRESIDENTE DEL CONSIGLIO AL SIGNOR SINDACO MOVIMENTO 5 STELLE TOLENTINO CONSIGLIERE: GIAN MARIO MERCORELLI TOLENTINO, 12 DICEMBRE 2012 OGGETTO: "CENSIMENTO DEI MANUFATTI CONTENENTI AMIANTO PRESENTI
DettagliPROPOSTA DI PARERE OBBLIGATORIO VINCOLANTE N. 02/04 11 2012 OGGETTO:
PROPOSTA DI PARERE OBBLIGATORIO VINCOLANTE N. 02/04 Conferenza dei Comuni 11 ottobre 2012 OGGETTO: Piano delle opere per il superamento della procedura di infrazione n. 2009/2034/CE e relativo piano economico
DettagliAllegato I. Parte A Obiettivi formativi
Allegato I Parte A Obiettivi formativi Tenuto conto dei contenuti formativi riportati nell Allegato I del decreto legislativo n. 150/2012, si riportano di seguito i contenuti comuni degli specifici corsi
DettagliI GRUPPI TRANSFRONTALIERI.
I GRUPPI TRANSFRONTALIERI. 1. Premessa. Per effetto della globalizzazione dei mercati è sempre più frequente la creazione di gruppi transfrontalieri, di gruppi cioè in cui le diverse imprese sono localizzate
DettagliConferenza Regionale Amianto 2007
Conferenza Regionale Amianto 2007 Monitoraggio ambientale delle fibre di amianto aerodisperse normate e ultrafini in attuazione del punto 3 del PRAL Anno 2007 1 INDICE 1. SCOPO 2. IL MONITORAGGIO AMBIENTALE
DettagliLe Rocce. Le rocce sono corpi solidi naturali costituiti da un aggregazione di più sostanze dette minerali.
Minerali e Rocce Le Rocce Le rocce sono corpi solidi naturali costituiti da un aggregazione di più sostanze dette minerali. Origine delle rocce Le Rocce La roccia è tutto ciò che forma la crosta terrestre,
DettagliNEWSLETTER n. 41. Agosto 05
NEWSLETTER n. 41 a cura dell Ufficio del Portavoce Ufficio Stampa di ARPA Lombardia Giovanni Galgano Tel. 02.69666.362 Grafica ProgettoWEB ARPA Lombardia Sommario CHE ARIA TIRA A VARESE 2 IL CENTRO DI
DettagliPROCESSI DI STAMPA Aspetti legati alla salute dei lavoratori
PROCESSI DI STAMPA Aspetti legati alla salute dei lavoratori Marco Fontana - Roberto Riggio Struttura Semplice 20.02 Igiene industriale Utilizzo di agenti chimici nelle lavorazioni di stampa metalli pesanti
DettagliQuesto argomento è trattato nel Titolo IX «Sostanze pericolose», al Capo III «Protezione dai rischi connessi all esposizione all amianto»
Amianto Questo argomento è trattato nel Titolo IX «Sostanze pericolose», al Capo III «Protezione dai rischi connessi all esposizione all amianto» (artt. da 246 a 265). Fermo restando quanto previsto dalla
Dettaglib) Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi;
Lezione 6 La riunione periodica (art 35) La riunione periodica è un momento di discussione sui temi della prevenzione e della tutela della salute e dell integrità psicofisica dei lavoratori, prevista per
DettagliLa pericolosità è funzione di: diametro lunghezza natura dose (concentrazione e tempo di esposizione)
La pericolosità è funzione di: diametro lunghezza natura dose (concentrazione e tempo di esposizione) E pericoloso quando si trova nelle condizioni di disperdere le sue fibre nell ambiente circostante
Dettagli