SACRAMENTO DEL MATRIMONIO CRISTIANO. LITURGIA E RITO Vivere il matrimonio da cristiani consapevoli.
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- Gianluca Conte
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1 SACRAMENTO DEL MATRIMONIO CRISTIANO LITURGIA E RITO Vivere il matrimonio da cristiani consapevoli.
2 Introduzione L educazione all amore e l accompagnamento dei fidanzati nel loro percorso, sembrano oggi imprese ardue, e per alcuni addirittura improponibili, ritenendo che i mutamenti culturali hanno messo in discussione l esistenza stessa dell istituto del matrimonio dando valore ad altre forme di convivenza con la formula del finché ci vogliamo bene. Riteniamo l unione coniugale un valore universale dell umanità, che costituisce il fondamento della famiglia, cellula originaria della società. Esso stesso deriva dalla volontà di Dio creatore e da lui riceve benedizione e santità. Gesù Cristo, da parte sua, ha elevato il matrimonio a sacramento e ne ha fatto il simbolo reale che contiene e manifesta la sua unione con la Chiesa, la nuova Alleanza. Il Signore crocifisso e risorto, dopo aver inserito i credenti nel corpo ecclesiale con il battesimo, li santifica anche come coppia, manda loro lo Spirito Santo per renderli capaci di amarsi l un l altro con amore di donazione, che sia un riflesso del suo sacrificio pasquale e della comunione trinitaria. Obiettivi Il rito liturgico non è una realtà statica collocata sopra la storia delle persone, ma rappresenta il supporto per comprendere la singolare vicenda d amore che caratterizza il cammino di ciascuna coppia nella prospettiva dell amore di Dio. Scoprire così che l amore non è solo comunicazione di qualcosa, ma donazione integrale di sé, che esige un concreto impegno che porti all assunzione di precise responsabilità, che esige la fedeltà nel tempo e una scelta di vita responsabile. Arrivare quindi alla consapevolezza del valore altissimo della vocazione matrimoniale a cui si è chiamati.
3 SCHEMA Il valore antropologico del Matrimonio Il cammino verso il Sacramento Celebrare il Sacramento Il Sacramento per la vita
4 Valore antropologico del matrimonio Quando si parla di matrimonio dobbiamo tener presente che questo ha una origine naturale, fa cioè riferimento alla creazione, realtà primaria istituita da Dio, allorché creò l uomo maschio e femmina: tutto è stato fatto per mezzo di lui( Verbo) e senza di lui niente è stato fatto di ciò che esiste (Gv 1,1-3). Il matrimonio ci porta al centro del disegno di Dio, disegno nato in principio, disegno di alleanza con il popolo che si è scelto perché faccia con Lui comunione. Concetto che troviamo espresso nel libro della Genesi (Gn 1,27-2,24). In principio furono creati due amanti appagati nella reciproca donazione di se stessi e nell intima fusione del loro essere. Il Dio trinitario nel creare la coppia umana la crea a sua immagine, ossia come trinità d amore (padre, madre, in unità d amore). Ma ci fu il peccato s accorsero di essere nudi (Gn 2,25); l armonia dei rapporti interpersonali è sconvolta. Quanto c è di migliore nell uomo, la sua potenza d amare che lo fa immagine di Dio, subirà la corruzione del peccato. Non più la gioia, che è dono di Dio, ma la schiavitù, cioè la concupiscenza della carne (Gv. 2,16). Sarà Gesù che restaurerà, con la sua risurrezione, l immagine e la rassomiglianza con Dio Trinità, l amore incondizionato, l accoglienza dell altro: I due in una carne sola. Gesù, interrogato dai farisei, risponde loro riferendosi al matrimonio naturale: Non avete letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina e disse: per questo l uomo lascerà suo padre e sua madre e i due saranno una carne sola? Quello dunque che Dio ha congiunto, l uomo non lo separi. (Mt 19,4-6). Al momento del matrimonio, Dio imprime negli sposi il carattere indelebile del suo amore, in forza del quale divengono icona di Dio e comunione perfetta, si da divenire un unica carne. Ciò riflette il mistero grande che san Paolo, in EF 5,21-32, riferisce esserci tra Cristo e la Chiesa. Un rapporto di questo tipo, per mantenersi necessita di una consacrazione. E da ricordare che, all incirca per i primi mille anni della storia della Chiesa, il matrimonio non fu considerato un sacramento, era piuttosto un patto privato, un contratto stipulato tra gli interessati e le rispettive famiglie, che poi in un secondo momento poteva essere benedetto da un sacerdote. Solo nel 1215, nel corso del Concilio Lateranense IV la Chiesa cattolica regolamentò la liturgia del matrimonio e gli aspetti giuridici relativi ad esso e solo nel 1439 nel Concilio di Firenze, la Chiesa esplicitò chiaramente che il matrimonio doveva essere considerato come sacramento. Il cammino verso il sacramento L ambizione di trovare un cammino nuovo per la pastorale prematrimoniale, rappresenta uno dei capitoli basilari di tutta la pastorale familiare. Da un lato è importante tracciare un percorso di formazione che prepari i fidanzati al dono e alle responsabilità del matrimonio, dall altra è necessario valorizzare la preparazione alla celebrazione liturgica del sacramento, come occasione di catechesi e di formazione, rendendo così la celebrazione del matrimonio cristiano realtà evangelizzante. Nella preparazione dei giovani al matrimonio, riprendendo l esortazione della Familiaris consortio, non si può non considerare la necessità di una catechesi che tenga conto della formazione dell individuo a iniziare dall infanzia e che prosegua nell età adolescenziale e nei giovani. Spesso la preparazione dei fidanzati risulta difficile e addirittura inefficace, perché manca l educazione ai valori umani del matrimonio e la coscienza vocazionale del legame di coppia.
5 Ecco che diventa cardine educare la famiglia a trasmettere i valori umani e spirituali in modo esplicito, per insegnare fin dall infanzia ai propri figli il rispetto di sé e degli altri, lo spirito di sacrificio, la scoperta trasparente dell amore, della corporeità e della sessualità, nella prospettiva di un cammino di fede che porta a dare un preciso significato alla vita, per favorire lo sviluppo di una coscienza vocazionale che è alla base di tutta la formazione dei giovani. Così quando i ragazzi vivranno il periodo dell innamoramento, sarà più semplice per loro imparare a riconoscere e scoprire l amore di Dio le cui tracce si trovano nell amore umano. È nell innamoramento infatti che si fa esperienza della totalità nel darsi reciprocamente, ed è proprio a partire dalla scintilla dell innamoramento che un ragazzo e una ragazza potranno iniziare un cammino verso il sacramento del matrimonio accogliendo la presenza di Dio nel loro amore. Nella preparazione prossima al matrimonio occorre tener conto di un duplice obbiettivo: 1) la maturazione dei valori umani della vita di coppia; 2) l approfondimento del progetto di Dio sul loro matrimonio. L equipe preposta a questo ha il compito di portare i fidanzati a conoscere e a vivere la realtà del matrimonio che intendono celebrare perché possano farlo validamente ma anche fruttuosamente come tappa di un cammino di fede. Dovrà inoltre favorire in loro il desiderio, e insieme la necessità, di continuare a camminare nella fede e nella Chiesa anche dopo la celebrazione del matrimonio. Celebrare il Sacramento Affinché la celebrazione del matrimonio cristiano diventi realtà evangelizzante, occorre ricordare che, i gesti e le parole della liturgia stessa, devono essere fatti bene, oltre che essere significativi e visibili. Pertanto la preparazione al matrimonio deve consentire ai fidanzati di sviluppare una migliore comprensione di tutte le tappe presenti nel rito, in cui si esplicitano tutte le questioni fondamentali del matrimonio : la libertà, la fedeltà, l alleanza, il dialogo, l ascolto, la sessualità e la castità. E fondamentale anche valorizzare il legame tra matrimonio e battesimo, tra matrimonio e confermazione, tra matrimonio e riconciliazione, per riscoprire il significato dei sacramenti di iniziazione cristiana, e dare così al matrimonio il senso della continuità nel cammino di fede che vede il matrimonio non isolato nella vita sacramentale ma presente nella Chiesa anche nella dimensione missionaria. La liturgia deve, nel linguaggio della bellezza, negli atteggiamenti, nei gesti, nelle parole che essa fa vivere, aiutare a scoprire come tutto viene da Cristo per la nostra salvezza. Nella nuova edizione del Lezionario sono espresse diverse formule per i vari passaggi del rito. E bene aiutare i fidanzati a cercare la formula che più esprime la loro realtà affinché tutto ciò che dicono e fanno sia vissuto con consapevolezza. Nel Lezionario sono previsti tre riti di matrimonio: il 1 è il rito del matrimonio nella celebrazione eucaristica; il 2 nella celebrazione della Parola; il 3 riguarda il matrimonio tra una parte cattolica e una parte catecumena o non cristiana. In questo elaborato prenderemo in considerazione il Matrimonio nella la celebrazione eucaristica. L inizio della cerimonia vuole ricordarci che il Signore ci ha preceduto, che Egli è presente nella storia, Egli è fonte dell amore. Gli sposi nell andare verso l altare iniziano il loro cammino di vita insieme andando incontro a Gesù. Con il rito di accoglienza gli sposi sono accolti, alla porta della chiesa, dal sacerdote che li saluta e in processione si reca all altare, seguito dagli sposi, accompagnati dai genitori e dai testimoni per disporsi nel luogo a loro riservato. La natura ecclesiale è evidenziata dal sacerdote che in quel momento rappresenta Cristo davanti alla comunità. I celebranti del matrimonio sono gli sposi, sono loro i ministri del sacramento. Il sacerdote presiede l Eucaristia, benedice le nozze, ed è testimone qualificato delle nozze.
6 La liturgia del matrimonio inizia col segno di croce, il celebrante saluta gli sposi e l assemblea e li invita a far memoria del Battesimo, sorgente e fondamento di ogni vocazione. Il Battesimo è il sacramento della fede, l uomo e la donna sono inseriti, per sempre nell Alleanza di Cristo con la Chiesa, in tal modo la loro comunione è assunta nell amore di Cristo. Non può esistere un matrimonio vissuto consapevolmente se non si ha esperienza di vita cristiana fondata sul Battesimo. Esso è il sacramento del cambiamento, non si tratta solamente di vivere da cristiani, ma di diventarlo, di scegliere Cristo come Dio, e l Evangelo come guida. Attraverso il Battesimo, si entra a far parte di una famiglia nuova, diventando tutti fratelli in Cristo. Per la liturgia della Parola di Dio, i fidanzati, non hanno un compito facile nello scegliere tra 82 brani che il Lezionario propone, dell Antico e del Nuovo Testamento. Comunque occorrerà metterli in condizione di apprezzare e di sfruttare l ampio tesoro di pagine scritturistiche, aiutandoli ad armonizzare le letture che scelgono. La liturgia della Parola è un occasione unica per accogliere Dio, per riallacciare i legami con Lui. Nella liturgia della Parola gli sposi sono chiamati ad aprire il loro cuore all ascolto della Parola e a mettersi in dialogo con il Signore. Letto il Vangelo il sacerdote o il diacono, dopo aver baciato l Evangeliario, lo porta agli sposi perché anche loro lo bacino come segno di venerazione e di adesione piena alla Parola di Dio. Il sacerdote con l omelia li aiuterà a comprendere meglio la Parola, soprattutto quei tratti che identificano meglio il loro cammino. Con l interrogazione prima del consenso (manifestazione delle intenzioni o promesse d impegno), gli sposi sono invitati a esprimere la loro volontà attraverso la formula scelta da loro in riferimento: alla libertà, alla fedeltà, all accoglienza, all educazione dei figli. Il matrimonio diventa così consenso reciproco in cui è iscritto il sigillo dello Spirito Santo, ed esprime il senso di un cammino che dalla celebrazione attinge capacità di amare. E importante cogliere lo stretto legame tra il consenso a vivere uniti in Cristo e la soggettività laicale che contraddistingue la missione dei coniugi cristiani nella Chiesa e nella società. Infatti gli sposi rispondendo alla loro vocazione, ricevono una missione che li impegna soprattutto nella trasformazione delle realtà terrene secondo il disegno di Dio. Impegnarsi nel matrimonio è essere tre volte liberi: -Liberi di fronte ai familiari: l uomo lascerà suo padre e sua madre (Mat.19,5), lo sposo o la sposa è prima di tutto di una persona: la linea dell Alleanza precede la linea di sangue. Liberi di fronte al proprio coniuge: - amore, è ricevere l altro tale quale è; l altro non corrisponde mai all ideale di maschio o di femmina che ci si è costruito; - amare è una scelta del coniuge in funzione del progetto di costruire una alleanza per tutta la vita. Liberi da se stessi: amerai il prossimo tuo come te stesso (Mt 19,18-19); come amare l altro se non ci si ama? La vera umiltà è accogliersi con i propri limiti; amarsi è scoprire le proprie ricchezze interiori; impegnarsi ad aprirsi a una esperienza. Nella manifestazione del consenso (anche qui gli sposi sceglieranno la formula) il primo gesto che fanno gli sposi è quello di darsi la mano destra. Questo segno indica accogliere l altro come dono un aiuto che gli sia simile (Gn. 1,18b), cioè tu sarai mio aiuto e io il tuo. È anticipazione delle parole che saranno pronunciate subito dopo: io accolgo te. Dio consegna gli sposi l uno all altro, essi si ricevono dalle mani di Dio: io accolgo te dalle mani di Dio, non come un ospite qualsiasi ma come mio/a sposo/a. L impegno assunto, che include la scelta e la responsabilità, è fondato e reso possibile dalla grazia di Cristo. L amore è: prendersi cura dell altro; l amore è: condivisione dell altro; è accoglienza; è promozione dell altro. Quest amore è più stabile del sentimento e dell emozione. Allora l amore
7 è sapersi contrarre affinché l altro cresca, disporsi perché l altro possa maturare. Quindi amare è dare spazio all altro. Il sacerdote, posando la mano sulle mani unite degli sposi, conferma l impegno ricevuto al quale Dio risponde con la sua grazia. Lo scambio degli anelli è segno dell assoluta parità tra gli sposi, di reciproca appartenenza per sempre e della volontà di essere fedeli l uno all altro, e diventa un distintivo dell amore che essi testimoniano davanti al mondo. La nuova edizione del Lezionario, dà l opportunità di collocare la Benedizione degli sposi dopo il consenso e lo scambio degli anelli (prima era dopo il Padre Nostro). Gli sposi s inginocchiano, il sacerdote impone sugli sposi le mani ed enuncia la preghiera (scelta da loro). Il segno importante che gli sposi fanno è proprio quello di ricevere questa benedizione dopo il consenso. Così come loro si sono scambiati le parole del consenso, immediatamente ricevono la benedizione di Dio che pone il suo sigillo sul loro matrimonio. Al dono del loro impegno, Dio risponde con il dono della sua grazia. Collocare la benedizione degli sposi nella liturgia del matrimonio illumina in modo significativo il senso del matrimonio cristiano. Dopo la preghiera dei fedeli, il sacerdote invita l assemblea a invocare i Santi: specialmente quelli che vissero in stato coniugale (Gioacchino e Anna, Zaccaria ed Elisabetta, Aquila e Priscilla, ecc.) L Invocazione litanica indica la comunione tra la Chiesa sulla terra e quella del cielo. Con questa invocazione l assemblea riunita, intende ottenere da Dio, per intercessione dei santi, tutti gli aiuti necessari per gli sposi, affinché siano sempre fedeli agli impegni che assumono all interno della famiglia e all interno della comunità ecclesiale nella quale devono essere testimoni qualificati dell amore sponsale di Cristo per la Chiesa. Segue la liturgia Eucaristica, dove si fa menzione degli sposi e della loro unione in Cristo nel sacro vincolo del matrimonio. La conclusione del rito non è la fine ma l apertura della celebrazione a una nuova dimensione. Il rito non deve rimanere semplicemente un episodio nella vita degli sposi, ma il rito porti gli sposi a passare dal sogno del loro matrimonio al segno che la Chiesa gli dà attraverso il matrimonio. In forza del sacramento i coniugi sono rafforzati nell amore reciproco e diventano ministri della grazia per la propria famiglia e per la comunità cristiana. Il Sacramento per la vita Il sacramento del matrimonio non è dunque solo un rito, bensì una realtà di vita, che ha nella celebrazione un suo inizio e da esso trae costante motivazione e sostegno. La vita quotidiana degli sposi, arricchita dalle relazioni con gli altri, diventa un luogo concreto in cui si manifesta l azione di Dio per gli sposi e, attraverso di essi, per la comunità e per il mondo. Il cammino di formazione non può esaurirsi con la celebrazione del sacramento, ma è necessario che gli sposi, vivendo le diverse tappe della loro storia, scoprano continuamente e in modo sempre nuovo, la ricchezza del sacramento che hanno celebrato. Non si può negare che la vita matrimoniale riservi fatiche e difficoltà impreviste, soprattutto nei primi anni della vita di coppia, con la scoperta di reciproci lati problematici, con le difficoltà di sopportarsi, le tentazioni di una chiusura nelle proprie case, con la ridefinizione dei rapporti con le famiglie di origine, con le paure di fronte alla nascita di un figlio, e così via. Si è difficile, per questo è necessaria la grazia del sacramento. Da parte della Chiesa non può venir meno l attenzione alle giovani famiglie, favorendo con l aiuto di sposi cristianamente più maturi, percorsi che siano in grado di tenere vivo e fruttuoso il dono ricevuto con il sacramento, ed essere così sempre più risorsa per la comunità cristiana e per la società civile.
8 Riteniamo quindi utile la realizzazione di una formazione permanente, che offra alla coppia la possibilità di incontrarsi con altre famiglie, di confrontarsi su problematiche comuni, di fare esperienza di vita fraterna, di nutrirsi della Parola di Dio, di condividere momenti di preghiera. Obiettivo principale di questa formazione sarà portare alla riflessione sul valore permanente di quella fedeltà espressa sull altare, che accoglie l altra persona con il suo passato, il suo presente e soprattutto con il suo futuro. Questa fedeltà è capace di osare ben oltre la cultura che vorrebbe ridurre il valore di un legame ai soli sentimenti, senza capacità progettuali e senza assunzione di responsabilità, perché si fonda su un patto di fedeltà che Qualcun Altro ha fatto con gli sposi, e che non verrà mai meno. Sarà così più semplice, se la famiglia incontra momenti di fragilità e stanchezza, fare memoria dell impegno assunto il giorno del matrimonio con le parole <<con la Grazia di Dio>>. Per trovare motivo di incoraggiamento, di responsabilizzazione e di rinnovata richiesta di Grazia. Riferimenti dal Magistero Familiaris Consortio Lezionario Ufficio Nazionale per la Pastorale della famiglia (CEI) Ufficio Liturgico Ufficio Catechisti Servizio Nazionale per la Pastorale Giovanile Riferimenti Biblici Gv. 1,1-3 Gn. 1,27; 2,24 Gn. 2,25 Gv. 2,16 Mt. 19,4-16 Ef. 5, 32 Rom 8,31-39 Mt 22,35-40
9 Per approfondire Nel corso della preparazione al matrimonio è bene affrontare il corretto concetto di "Sacramento ". Il testo del rito del matrimonio è ricco di contenuti di fede e ha un linguaggio semplice e comprensibile che tiene conto del vissuto di coppia. Esso si può pensare come itinerario di preparazione al matrimonio. Sviscerare quali sono le difficoltà a comprendere e a sostenere il senso del "per sempre" che rappresenta il cardine del matrimonio cristiano. Riflettere su quanto la comunità cristiana è vicina ai giovani sposi e se essa ha gli strumenti idonei per la loro crescita e il loro sostegno per superare gli inevitabili ostacoli che incontrano lungo il loro cammino. Pensare ad una rete adeguata a cui le coppie in crisi possono rivolgersi sapendo di trovare quel sostegno capace di far fare loro, in modo adeguato, memoria delle promesse fatte per rincominciare con rinnovato entusiasmo.
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