L arte al tempo del gelo

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1 Gli artisti tedeschi nella guerra fredda Gli artisti tedeschi nella guerra fredda Poy Carlo F. Liceo Artistico Cardarelli La Spezia Esame di Stato a.s

2 In copertina: J. Immendorf, Café Deutschland, 1977 A.R. Penck, Der Uebergang, The Passage or the Crossing,1963

3 Gli artisti tedeschi nella guerra fredda Gli artisti tedeschi nella guerra fredda Poy Carlo F. Liceo Artistico Cardarelli La Spezia Esame di Stato a.s

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5 Gli artisti tedeschi nella guerra fredda Premessa La Guerra fredda, la cortina di ferro, le tensioni tra la alleanza atlantica e i paesi del blocco sovietico, oggi sembrano episodi lontani, ma in realtà hanno accompagnato la storia del 900, dal dopoguerra agli anni Settanta, e soprattutto hanno ispirato e animato le manifestazioni della creazione artistica, quindi una guerra ideologica che ha lasciato fortissime tracce anche nell arte. L arte ha espresso tali tensioni ed è stata essa stessa frutto di quella spaccatura che si riassume nella contrapposizione tra i due blocchi, elaborando da una parte e dall altra della cortina propri stili come per esempio, la pop art ad Ovest ed il realismo ad Est, in cui l arte è la percezione del mondo circostante. Con questa tesina intendo esporre gli aspetti del periodo della Guerra fredda che hanno influenzato la creazione artistica dell epoca, divisa tra due diverse concezioni di modernità, mentre imperversava l opposizione tra comunismo e capitalismo, comprensive di mosse politiche e militari, spionaggi, conquista dello spazio: ed in particolare, il mio intento è stato compiere un esplorazione tra le complesse vie tra arte e ideologia, dell arte tedesca nata in quegli anni nelle due Germanie.

6 CENNI STORICI Anno 0 - la Germania è in macerie La fine della guerra era vista da molti con un misto di sollievo per la fine del terrore della guerra e di angoscia per la vendetta dei vincitori : i tedeschi erano come paralizzati dall incubo del passato e dall insicurezza del futuro. E del ministro americano delle finanze Morgentau per esempio il programma di distruggere completamente la capacità industriale della Germania per trasformarla in un paese agricolo, la volontà di impedire alla Germania una volta per sempre di diventare nuovamente una forza politica ed economica che potesse trascinare il mondo in un altra guerra mondiale.ognuno, tra i vincitori, cercava una fetta più grossa della torta, con motivazioni più o meno giustificate. Il primo compromesso a cui si giunse fu di dividere la Germania in 4 zone occupate ed amministrate da americani, sovietici, inglesi e francesi, ma di lasciare a future conferenze il destino politico ed economico della Germania. I quattro anni dalla fine della guerra furono anni durissimi per i tedeschi, la rimozione delle macerie, la fame e il freddo senza quasi nessun tipo di riscaldamento. La classe politica tedesca democratica che era sopravvissuta al terrore nazista era debolissima e non riusciva, almeno all inizio, a far sentire la propria voce. Appena finita la guerra scoppiò la Guerra Fredda tra Unione Sovietica e Stati Uniti e la Germania fu il territorio di questa guerra che si sarebbe trascinata in forme più o meno aspre fino agli anni ottanta. L Unione Sovietica chiedeva un risarcimento altissimo alla Germania. Gli americani invece avevano bisogno di alleati in Germania affinché diventasse l avamposto contro l Unione Sovietica. Quasi subito cominciarono ad organizzare aiuti per la Germania: generi alimentari, medicine e vestiti; dopo essere stati nemici dei tedeschi volevano dimostrare di essere adesso loro amici. La divisione accontentava un po tutti, a parte naturalmente i tedeschi, gli americani, per accontentare i russi e per avere la mano libera all ovest, accettarono la deportazione forzata di più di 3 milioni di tedeschi dalla Polonia e dalla Cecoslovacchia. Il processo di Norimberga Molti tedeschi sentirono per la prima volta da una fonte ufficiale i racconti delle terribili crudeltà che erano state commesse in nome della Germania e della cosiddetta razza ariana. Fu uno shock che provocava una vergogna profonda e che doveva lasciare nella coscienza collettiva dei tedeschi dei segni che sono percepibili ancora oggi. Con la cosiddetta Entnazifizierung, cioè la denazificazione, si cercava di ripulire le istituzioni pubbliche dai nazisti, questa campagna fu condotta in modo molto diverso nelle 4 zone occupate.

7 Gli artisti tedeschi nella guerra fredda La divisione diventa inevitabile I soldi avevano perso qualsiasi valore, i prezzi non si calcolavano più in marchi ma in sigarette americane. Per rafforzare economicamente le 3 zone dell ovest, americani, inglesi e francesi decisero di sorpresa di introdurre una nuova moneta nelle loro zone. Nel giugno del 48 ogni tedesco ricevette 40 marchi nuovi e all improvviso, come per miracolo, i negozi, che per mesi non avevano offerto praticamente niente, erano pieni di merci. Nella speranza di una riforma della valuta, i commercianti avevano accumulato per mesi e mesi merci che adesso erano di colpo disponibili. Ma gli americani non riuscirono, forse non volevano neanche, mettersi d accordo con l amministrazione della zona sovietica sulla nuova valuta. Come risposta i sovietici bloccarono nel luglio del 48 ogni accesso alla parte occidentale di Berlino che era occupata da americani, inglesi e francesi. Per la stragrande maggioranza dei tedeschi dell ovest gli americani erano diventati adesso quelli che garantivano non solo la sopravvivenza, ma anche la sicurezza, mentre i sovietici e con loro i comunisti tedeschi, che avevano pagato il prezzo più alto nella resistenza contro Hitler, stavano perdendo le ultime simpatie. Il blocco di Berlino fu il colpo di grazia per il sogno dell unità della Germania. Pochi mesi dopo la fine del blocco furono fondati i due stati tedeschi : la Repubblica Federale ad ovest e la Repubblica Democratica ad est. La guerra fredda, aveva reso impossibile la ricostruzione di uno stato unitario, la Germania era diventata vittima della nuova costellazione internazionale, e in fondo la Germania era anche diventata vittima del proprio passato. Il miracolo economico La Germania occidentale visse negli anni 50 un fortissimo boom economico. In parte, le distruzioni della guerra erano addirittura un vantaggio, perché la ricostruzione poteva così mirare al livello tecnologicamente più avanzato dell epoca. La parte orientale faceva molto più fatica a riprendersi ed era svantaggiata all inizio per le pesanti richieste economiche fatte dall Unione Sovietica. Sul piano politico, tutto era provvisorio, addirittura la nuova capitale Bonn fu chiamata ufficialmente capitale provvisoria. Nei primi anni tutti i partiti dell ovest e dell est parlavano continuamente di unità e di riunificazione. Ma quello che succedeva nella realtà era la sempre più rigida integrazione delle 2 Germanie nei 2 blocchi che si stavano formando in Europa e che erano capeggiati da USA e URSS. Questo atteggiamento faceva comodo a tutti perché permetteva di dare la colpa per il perdurare della divisione all altra parte. Nel 1952 ci fu una proposta da parte dei sovietici prevedeva una Germania unita e completamente sovrana, senza più truppe di occupazione di nessuna parte, con un proprio esercito e senza nessuna prescrizione per il sistema economico da adottare. La proposta conteneva addirittura elezioni politiche libere in tutta la Germania. La proposta sovietica mirava a una Germania unita e democratica ma neutrale, senza nessun legame con uno dei 2 blocchi. Ma gli americani non volevano accettare la neutralità come prezzo per la riunificazione. Nel 1953 scoppiò in molte città della Germania orientale una rivolta contro alcune misure economiche restrittive del governo, solo la dichiarazione dello stato di emergenza e un massiccio intervento di carri armati sovietici riuscirono a domare una protesta che minac-

8 ciava di diventare molto pericolosa per lo stato socialista della Germania dell est. Questa protesta era motivata dal basso livello dello standard di vita e dalla mancanza di diritti democratici. Il boom economico nell ovest continuava, c era un grande bisogno di manodopera e si cominciarono a chiamare lavoratori dall estero: dall Italia, poi dalla Spagna, dalla Grecia e dalla Iugoslavia: Con un po di autoironia i tedeschi stessi descrivevano questo miracolo economico come un susseguirsi di varie ondate. La prima era la Freßwelle, cioè l ondata dei cibi e ultima la Autowelle, la corsa all acquisto di un automobile, divenuta il simbolo più vistoso e amato del nuovo benessere. Ma anche all ovest gli anni 50 erano anni non privi di tensioni e contraddizioni. L integrazione della Repubblica Federale nell alleanza militare dell ovest, con la ricostruzione di forze armate tedesche era un argomento molto caldo, e soprattutto la discussione sull uso o meno dell arma atomica. Ma la Guerra Fredda, non permise un ruolo autonomo alla Germania: o con l America o con l Unione Sovietica. La realtà di un paese socialista era lì, la Germania dell est era a due passi, e si vedevano i suoi scarsi risultati a livello economico e i forti limiti alla libertà personale, il partito comunista tedesco, negli anni 50 non ha mai avuto la minima chance di ottenere consensi. Negli anni 50 il confine tra est ed ovest non era ancora insuperabile, centinaia di migliaia di persone fuggivano ogni anno dall est all ovest L erezione del muro Nelle prime ore del 13 agosto del 1961 le unità armate della Germania dell est interruppero tutti i collegamenti tra Berlino est e ovest e iniziano a costruire, davanti agli occhi esterrefatti degli abitanti di tutte e due le parti, un muro insuperabile che attraversava tutta la città, che divideva le famiglie in due, e tagliava la strada tra casa e posto di lavoro, scuola e università. Non solo a Berlino ma in tutta la Germania il confine tra est ed ovest, che fino a quel momento con un po di coraggio e gambe veloci era superabile, diventò una trappola mortale. La zona di confine fu attrezzata con mine ANti-uomo, filo spinato alimentato con corrente ad alta tensione, e addirittura con degli impianti che sparavano automaticamente su tutto quello che si muoveva nella cosiddetta striscia della morte. Ma la reazione del mondo politico tedesco e internazionale era molto strana, con toni incomprensibilmente smorzati. Il Ministro degli Esteri americano per la questione di Berlino, lo stesso 13 agosto disse: Vediamo come si svilupperà la faccenda. In fondo i tedeschi dell est ci hanno fatto un favore, perché la grande massa di profughi dalla Germania dell est era molto preoccupante. La stabilità dei due blocchi in Europa era diventata il principio sovrano che stava al di sopra di tutte le considerazioni di carattere umano. Solo dopo, quando le conseguenze inumane di questa brutale divisione della Germania diventarono sempre più evidenti, anche gli americani corressero il tono. Famosa è la visita di Kennedy a Berlino durante la quale pronunciò, in lingua tedesca, la frase Ich bin ein Berliner : Anch io sono un abitante di Berlino. Bloccato quasi completamente il pericoloso dissanguamento dello stato, negli anni 60 e 70 la Repubblica Democratica dell est visse anch essa un suo boom economico, tra gli stati dell Europa dell est diventò la nazione economicamente più forte. Di riunificazione si parlava sempre meno e solo durante le commemorazioni e le feste nazionali.

9 Gli artisti tedeschi nella guerra fredda La situazione tra i due stati tedeschi nel 1969 Per vent anni, nonostante la continua affermazione della volontà di fare di tutto per la riunificazione, i due stati si trattavano come i peggiori nemici,, dopo 20 anni di esistenza della DDR si parlava ancora di zona sovietica, e da parte dell est, la Germania Federale fu chiamata con i peggiori aggettivi del linguaggio politico della Guerra fredda : aggressiva, imperialista, reazionaria, successore del fascismo, revanscista, pericolosa per la pace ecc. ecc. La Germania è economicamente un gigante, ma politicamente un nano si diceva sempre più spesso, e con questo si voleva criticare il servilismo soprattutto rispetto agli USA, che persino a loro stessi piaceva sempre meno. Dall altra parte la Germania dell est si nascondeva dietro l Unione Sovietica e seguiva docilmente ogni mossa del grande fratello. Quando nell agosto del 68 le truppe sovietiche schiacciarono i tentativi riformatori della cosiddetta Primavera di Praga la Germania dell est fu tra i primi ad applaudire e mandò anche delle proprie truppe per completare l opera di repressione nella Cecoslovacchia. Arriva Willy Brandt Nel 69 Willy Brandt leader della socialdemocrazia tedesca, arrivò al governo, aveva vinto le elezioni con la promessa di un vento fresco non solo nella politica interna, ma anche con la promessa di una svolta nei rapporti tra i due stati tedeschi. Le conseguenze della nuova Ostpolitik due stati tedeschi furono ammessi alle Nazioni Unite e la DDR fu in poco tempo riconosciuta diplomaticamente da 132 paesi, le tensioni in Europa si erano notevolmente abbassate. La popolazione all est era entusiasta perché il governo della DDR era costretto a fare alcune concessioni per quanto riguardava i viaggi all ovest e i contatti familiari tra est ed ovest. All ovest si cercava, con la cosiddetta politica dei piccoli passi, di creare dei legami tra est ed ovest. A est si cercava, senza molto successo, di arginare il numero dei viaggi dall ovest all est con l aumento del cambio obbligatorio della valuta. Dall est all ovest invece i viaggi erano permessi solo ai pensionati, e se i pensionati rimanevano all ovest, la DDR era contenta perché aveva delle pensioni in meno da pagare. Funzionari, sportivi, scienziati che dovevano fare dei viaggi all ovest dovevano, dopo il loro ritorno, compilare un lungo questionario che riguardava anche il proprio comportamento all estero e da cui dipendeva il permesso per futuri viaggi. Di una coppia sposata solo uno dei due poteva andare all ovest, l altro doveva rimanere nel paese. Più la Germania Federale cercava di dialogare e di arrivare ad accordi su problemi comuni, più la DDR si irrigidiva e sottolineava le cose che separavano i due stati rispetto a quelle che potevano unirli, nel linguaggio pubblico si cercava di eliminare il più possibile l uso della parola tedesco per sostituirla con della DDR. Quello che per i capi della DDR rendeva molto difficile la situazione era il fatto che economicamente avevano un crescente bisogno della collaborazione con la Germania dell ovest. Così, gli stessi funzionari che ordinavano di aprire ogni pacco che arrivava dall ovest per paura dell importazione di libri, giornali e riviste indesiderati dovevano permettere ai cittadi-

10 10 ni dell est di accettare regali in valuta estera. Dopo poco tempo il marco dell ovest circolava nella DDR come una specie di seconda valuta. Mentre a livello ufficiale i capi della DDR continuavano a chiamare l altra Germania imperialista, reazionaria e un pericolo per la pace e dall altra parte i più conservatori nella Repubblica Federale continuavano a chiamare i protagonisti della DDR assassini e criminali, la DDR non esitava di chiedere crediti miliardari all ovest in cambio di piccoli miglioramenti a livello dei rapporti umani tra est ed ovest. Nella seconda metà degli anni ottanta, quando la riunificazione era, in realtà, ormai vicinissima, sempre meno persone sia all est che all ovest ci credevano. L est comincia a cambiare Quello che nel giro di pochissimo tempo portò alla riunificazione furono due fattori: l arrivo di Gorbaciov come leader dell Unione Sovietica e le crescenti difficoltà politiche ed economiche dei paesi dell est e specialmente della DDR. L Unione Sovietica, era un gigante in agonia. L economia era tecnologicamente arretrata, la produttività era molto scarsa.con la Perestroika, cioè la radicale trasformazione della politica e della economia e con la Glasnost, che doveva portare alla trasparenza politica, Gorbaciov cominciò a cambiare strada; uno degli slogan più odiati nella Germania dell est, cioè Imparare dall Unione Sovietica, all improvviso diventò uno slogan dell opposizione. Più arrivavano dall URSS e dagli altri stati dell est notizie di riforme economiche e democratiche, e più la popolazione della DDR chiedeva di fare lo stesso nel loro paese, più i leader della DDR si chiudevano a ogni richiesta del genere. Si arrivava persino a vietare la distribuzione nella DDR di quelle riviste sovietiche che sostenevano di più la nuova politica dell URSS. Lo stacco tra popolazione e governo diventò un abisso ma la reazione più diffusa tra la gente era ancora la rassegnazione. Alla fine degli anni 80 la DDR era, o almeno sembrava, economicamente abbastanza forte, l apparato statale sembrava indistruttibile e così nessuno poteva prevedere il crollo verticale che nel 1989 sarebbe avvenuto in pochissimi mesi. ARTE E GUERRA FREDDA : POSIZIONI TEDESCHE Due differenti modelli politici e morali hanno coesistito a partire dagli anni 50 mantenendo vivo un confronto. La DDR e la Repubblica federale, due stati che una volta avevano una storia comune, tra il 1945 ed il 1989 hanno sviluppato due diversi sistemi politici ed economici. La due linee di sviluppo dell arte sono state in gran parte segnate dalla ideologia della guerra fredda. Una spaccatura che si riassume nella contrapposizione tra astrattismo a ovest e realismo socialista a est: questa per anni e stata la convinzione del grande pubblico sulle correnti artistiche prevalenti. Questo a quasi 50 anni di distanza ha creato nelle arti una divisione in due della Germania Forse solo ora, le indagini relative al campo della guerra fredda hanno raggiunto il

11 Gli artisti tedeschi nella guerra fredda livello critico, che consente, di valutare complessivamente i rapporti e le differenze dell arte tra le due germanie. Durante il regime, nella DDR la vita quotidiana dei cittadini, inquadrata sin dall infanzia nelle organizzazioni scolastiche, era sottoposta al controllo della Stasi, la polizia segreta del Ministero della Sicurezza, che, attraverso un sistema di spionaggio, indagava sulla lealtà al regime e alla linea di partito. Anche la cultura era gestita dal potere politico: in campo artistico, la Sed (Partito Socialista Tedesco) sosteneva soluzioni estetiche analoghe a quelle del realismo socialista, promuovendo un arte ufficiale tesa a esaltare i leader del partito e i padri del movimento rivoluzionario tedesco e internazionale. Della Ddr pre-dissolvimento sono fresche due importanti testimonianze cinematografiche, Good Bye Lenin (2003) di Wolfgang Becker e Le vite degli altri di Florian Henckel von Donnersmarck (2006, Oscar al miglior film straniero), il primo - pure premiato - racconta il 1989 e la transizione dopo l abbattimento del Muro, quasi semiserio, a tratti struggente. Crudo, drammatico, il secondo, nella descrizione della sorveglianza e repressione degli artisti, degli intellettuali e del dissenso nella Repubblica Democratica Tedesca. La Germania già divisa, dal 45; l Armata Rossa da una parte e gli americani dall altra, venne radicalmente spaccata in due il 13 agosto 1961; se la Cortina è una metafora il Muro è concretezza, ma la cultura si sa non si ferma e passa attraverso i muri, al punto che oggi, è possibile trovare molti punti di contatto tra gli artisti delle due Germanie durante la Guerra Fredda, perchè avevano molti piu punti in comune di quanto si credesse all epoca, Nonostante partissero da un background ideologico completamente differente, le storie delle arti nei due paesi si sono spesso venute a incrociare. Durante la Guerra Fredda tra la Repubblica Federale e quella Democratica l arte ha avuto un importante funzione comunicativa, per arrivare, all alba della reunificazione, a svolgere unaa funzione di traino di tanti progetti di ricostruzione identitaria. attraverso l esperienza di artisti come Joseph Beuys, Jörg Immendorf, Anselm Kiefer, A.R. Penck

12 12 Joseph Beuys Ogni uomo è un artista Quest artista tedesco ( ) è stato uno dei maggiori rappresentanti delle correnti concettuali nell arte della seconda metà del Novecento. La sua è un arte che corre lungo percorsi ancora inesplorati, fondendo in modo complessivo la sua esistenza tramite, il suo essere uomo d arte. Beuys è nuovo ed assoluto rinnovatore del concetto di Arte, dotato di una personalità travolgente, uomo energetico e multidisciplinare, appartiene ad un altra epoca, ma i suoi sforzi si inclinano verso il tentativo di cambiare la società, cercando di andare molto più in là del mondo dell Arte. Scultore, musicista occasionale e grande disegnatore, per lui qualunque forma è adeguata, perché la cosa importante non è il mezzo, bensì il messaggio trasmesso. In qualunque forma scelta, dimostra una capacità artistica che supera la maestria. Le sue opere sono piene di simbolismo con riferimenti al cristianesimo, alla seconda guerra mondiale e soprattutto, al mondo animale e alla natura.

13 Gli artisti tedeschi nella guerra fredda Beuys sembra volere che comunichiamo con il nostro Io animale, dimenticato in questi tempi di razionalismo eccessivo, guarendoci e curando l umanità., ci parla della nostra unione spirituale con la terra, vuole che ritorniamo verso la natura alla quale apparteniamo. È questo il vincolo reale col tutto, con la realtà universale. L uomo sembra pretendere di creare la sua realtà, manipolando il suo ambiente naturale, non convivendo con questo destino ma dominandolo, creando un mondo falso nel quale vivere che diviene la follia propria dell uomo moderno. Beuys, come guida, cerca di conciliarci con la nostra parte animale, adottando la posizione di maestro, di profeta che tenta di liberarci dall attuale tendenza materialista, cieca nella sua superficialità, per tornare ad un uomo nuovamente essere umano. La percezione della natura è ombrosa, siamo coscienti che davanti ad un apparente passività, prefabbricata per noi animale dominante e spesso cieco, si nasconde come qualcosa di crudele e mortale, come la propria immoralità che è la propria natura: la morale non è altro che un invenzione umana. Sotto la nostra prospettiva umana, la natura è pericolosa per la sua carenza di repressione, per essere istinto sfrenato. I nostri schemi artificiosi di funzionamento si sgretolano, quando affrontiamo la piena libertà, quanto indifesi ci sentiamo davanti ad un ambiente naturale e ostile... ma così deve essere. Perché la natura, con quella forma avversa e crudele, è una parte integrante del nostro essere. Sentimenti in apparenza negativi, la morte e l orrore, quel dolore interno esteriorizzato, sono parti fondamentali di noi, dell Io umano. Cerchiamo di nasconderli per la nostra integrazione nel modello attuale di società, assoluta negazione del nostro essere, malata repressione che solo conduce verso una forzata irrealtà. L eccessivo impiego del lato razionale della mente, caratteristica esclusiva dell essere umano, ci fa credere che l intelligenza umana consiste nel essere razionale, facendo dimenticare la nostra origine animale, cercando di cambiare la nostra natura, causandoci una profonda insoddisfazione perché... cerchiamo di essere qualcosa che non siamo Con il mezzi di comunicazione artistica è per Beuys molto facile prendersi gioco di quella intelligenza razionale La ragione, è l unica cosa che conta, perdendo qualunque connessione con l intuizione, col mondo spirituale. Le opere di Beyus appaiono intrise di mistero; Beuys non parla tanto attraverso la sua opera plastica e l intuito, quanto attraverso le sue azioni; dirige i suoi lavori verso qualunque mezzo capiti nelle sue mani. Si comprende quindi come, per capire l arte di Beuys, si deve obbligatoriamente iniziare dalla sua biografia: Partecipò all offensiva nazista contro i russi, ma il suo aereo precipitò oltre le linee nemiche. Beuys riuscì a salvarsi perché fu trovato, moribondo e semi-congelato, da un gruppo di tartari nomadi, che lo curò avvolgendolo in grasso e pelli di feltro. Riuscito a sopravvivere, finì in un campo di prigionia inglese. Da quest esperienza evidentemente trasse motivi d ispirazione che lo avrebbero accompagnato lungo tutta la sua attività artistica, occupazione condotta lungo un misterioso filo di rinascita spirituale. Questo sentimento d ecologismo molto spiritualizzato ha portato gran parte della critica a definire Beuys lo sciamano dell arte. Negli anni Sessanta strinse un rapporto d amicizia con l ideatore di Fluxus, (compagine artistica sia americana sia europea, che riunì molteplici artisti accomunati dalla volontà di

14 14 ricreare non il linguaggio artistico, ma il senso dell arte riguardo all utilizzo sociale della stessa) l americano Georg Maciunas, condividendone l idea di arte intesa come strumento di coscienza, l arte è dappertutto ed è per tutti, partecipò a diverse esibizioni pubbliche del gruppo, diventandone uno dei membri più attivi. La scultura sociale per Beuys è intesa come un processo permanente di continuo divenire dei legami politici, economici, ecologici, storici e culturali che determinano l apparato sociale, solo attraverso questa è possibile scardinare il miserabile sistema in cui l uomo contemporaneo è incappato. Uomini liberi di differenti razze, origini, religioni, diversi ceti sociali, culturali ed economici possono collaborare insieme. Per capire lo spirito sostanziale di questo gruppo vale la pena citare anche una frase di Beuys, divenuta celebre: Ogni uomo è un artista. È un modo per riaffermare il concetto di arte totale, riportando l esperienza estetica (ma più che estetica l esperienza va definita di ricerca di valori e di significati ) al vissuto quotidiano, da cui nessuno è escluso. Nella seconda metà degli anni 70 l artista si avvicinò agli aspetti più spiccatamente sociali e politici prodotti dalla cultura del tempo, in questo senso Beuys, ponendo al centro della sua ricerca artistica l uomo e la sua energia creativa, si è occupato di politica, d economia, d agricoltura, d ecologia e di tutti quei problemi che coinvolgono quotidianamente l individuo. Ogni uomo è un artista Beuys, Show Your Wound, 1975 Con questo slogan, che spesso viene male interpretato, Beuys non vuole affermare che ogni uomo è un pittore. il riferimento è alla qualità di cui ogni persona può avvalersi nell esercizio di una professione o mestiere, qualunque esso sia.

15 Gli artisti tedeschi nella guerra fredda Beuys esprimeva questo concetto nel totale rispetto della creatività umana e nelle attività fondate; in tutto questo ritroviamo la concretizzazione delle sue idee. L atto della creatività come manifestazione di volontà d essere uomini inventivi: vivere creativamente la vita, l universo in un antropologia dell inventiva. Dentro di noi risiede la facoltà di plasmare il sociale, non di pensarlo come materia inerte, ma di volerlo come insieme delle energie intellettive dell uomo. I seguenti punti sulla creatività rappresentano fondamentalmente l approccio dell artista con i problemi sociali dell uomo, con i rapporti nel campo economico e educativo. 1. Il concetto di creatività è strettamente innestato nella natura di tutti gli uomini: da esso non può essere disgiunta in alcun modo una profonda connotazione di libertà. 2. Il concetto di libertà ha due aspetti: il primo riguarda l individuo, che è libero di fare ciò che vuole; il secondo, che è il più importante, ha a che fare con il rapporto interpersonale, il che significa mettere a disposizione degli altri i frutti che il nostro libero agire ha dato. 3. La comunicazione è intesa come il valore fondamentale di qualsiasi rapporto sociale e riguarda tutti i campi di creatività. Questo per Beuys rappresenta più di una semplice possibilità Abbiamo il dovere di mostrare quel che abbiamo prodotto con la nostra libertà. 4. La creatività si articola in ogni individuo su tre livelli principali: pensiero, sentimento e volontà. Il richiamo alla Teoria della scultura è evidente; possiamo pertanto affermare che la creatività costituisce il compimento di tale teoria. 5. La creatività non è un privilegio esclusivo dell uomo. In un altra situazione, anche un albero può avere delle energie nel campo del pensiero, del sentimento e della volontà. 6. Critica contro il materialismo, figlio dello sviluppo unilaterale dei poteri del pensiero. Esso disconosce gli altri vitali aspetti della creatività umana e naturale. 7. si pone la necessità di porre rimedio a tutto questo, cercando una strada alternativa sia al capitalismo sia al consumismo. Si pone la necessità, quindi, di elaborare dei modelli reali, che propongono un ordinamento sociale in cui le facoltà umane vengano realizzate nella loro completezza. Il secondo slogan di Beuys è: siamo noi la rivoluzione Il raggiungimento della libertà, per l uomo, per una nazione, per il mondo intero, deve procedere di pari passo con il conseguimento della non violenza. La rivoluzione è dentro di noi. Nelle nostre idee risiede l unica rivoluzione possibile. Solo nel nostro comportamento e nella comprensione vi è evoluzione, Beuys con la sua parola scolpiva e con il suo fare insegnava. Non esiste utopia per il maestro tedesco, perché Beuys esercitava quella famosa utopia concreta comprensibile e accettata solo da chi sente la necessità di rievocare un diverso modo del sentire, del percepire, del conoscere, dell agire. Beuys ha ampliato, tramite un forte spirito di provocazione, il concetto convenzionale arte, attribuendo il valore d opera artistica al pensare creativo e all agire sociale, in corrispondenza alla sua idea di Soziale Plastik. Beuys non si può in ogni caso definire semplicemente un artista germanico, senza altri aggettivi, era piuttosto un vero e proprio uomo di spettacolo, pronto ad intavolare dibattiti infiniti (pure spiegare i quadri ad una lepre morta, così recita il titolo di una celebre performance), docente a Düsseldorf, non fu mai un professore : la pratica accademica tradizionale era qualcosa a lui sconosciuto. Al suo posto, c erano vive dimostrazioni, happening, letture e conferenze dove l arte rappresentava il sogno della nascita della democrazia di-

16 16 retta e partecipata. dimostrazioni surreali, con scrittura e pensieri da flusso continuo alla lavagna. Quando però quel sogno s infrangeva sulla brutalità del reale, allora Beuys diveniva malinconico e le sue installazioni desolate. Come Show Your Wound ( ), con due tavoli da obitorio abbandonati. Tedesco, Beuys rifletteva sulle responsabilità dell Olocausto ma spingeva a guardare oltre, a risolvere i conflitti attraverso un allerta della coscienza che non doveva mai abbassare la sua soglia d attenzione. era convinto, che, grazie all Arte, potesse nascere una società migliore, a tal punto da dichiarare che era semplicemente impossibile per gli esseri umani portare la loro forza creativa nel mondo in qualunque altro modo che con l azione. Questa convinzione ha indotto Beuys ad estendere i limiti canonici dell espressione artistica fino ad includervi l azione umana (Aktionen) e gli ambienti scultorei in grande scala (Installationen) per esplorare rilevanti temi sociali. Beuys incoraggiava il pubblico a vivere nelle proprie vite quotidiane i suoi messaggi politici e sociali, e questo rappresenta la rottura della barriera che separa l arte dal modo di vivere, ottenuta attraverso la messa in scena del quotidiano. Un posto particolare nella sua produzione spetta poi a materiali ed oggetti implicati nelle sue Aktionen : prodotti poveri tipo feltro, grasso, legno, acciaio, piombo, juta, e cose d uso comune, ad esempio torce elettriche, slitte, telefoni, bidoni, motori... Sono solo apparentemente inerti, ma intimamente dotati di una personale energia e di un profondo valore simbolico ed autobiografico, che l uomo d arte ha il compito di far emerger attraverso nuove relazioni o loro modificazioni. L ambito in cui questi materiali e oggetti trovano la loro sistemazione ideale è l installazione, in pratica nella ricreazione d ambienti che fungono da scenario per alcune delle sue Aktionen. Joseph Beuys, Das Rudel (The Pack), Tate Modern Gallery

17 Gli artisti tedeschi nella guerra fredda Joseph Beuys, Pompa al miele sul posto di lavoro, 1977 Artista-sciamano, utopista messianico, lontano da ogni poetica estetizzante, Joseph Beuys ha fatto della propria attività artistica, azioni, installazioni, un impegno morale, didattico e politico.; al punto che la sua stessa figura è divenuta un icona del Novecento. Esperienze e mitologie personali sono sempre la linfa delle sue opere: nessuna differenza tra arte e vita, ciò che conta è la palingenesi, (la rinascita) Un pezzo di grasso dentro una vecchia tinozza da bagno per neonati incerottata è allo stesso tempo la rievocazione di un esperienza vissuta, una condensazione simbolica, l esemplificazione dei principi della termodinamica: L opera ha una chiave autobiografica, dichiara Beuys. Non interessa a Beuys l appagamento dell occhio, la gabbia della dimensione estetica, egli ha sempre teso a scardinarla e rifiutare ogni separatezza. L opera è dispiegamento della forza intuitiva contro il pensare astratto, unilaterale, che viviseziona per capire, ed è strumento di predicazione attiva: nel suo sistema integrale arte e scienza sociale coincidono, e arte vuol dire dar forma all utopia. Una delle installazioni più famose di Beuys, creata per la Documenta di Kassel del 1977, è la colossale Pompa di miele, che faceva circolare per l intero gran museo, dalle cantine al tetto, il fluido dorato dentro tubi di plastica trasparente: Il dolce circuito, come immagine di un possibile sistema di circolazione nell organismo sociale, realizzando concretamente una metafora dell antroposofo Rudolf Steiner, esemplifica la sua concezione totalizzante dell arte. Nella geografia visionaria dell artista il luogo dell utopia emerge da remote ere geologiche, è un continente, Eurasia, territorio della totalità non lacerata, dove natura e animo, ragione e desiderio, corpo e anima non vivono d insanabile opposizione. Beuys è figlio della Germania del romanticismo e ha desiderio d assoluto; lavora per-

18 18 ché sia possibile volgere le spalle al prometeismo, al dominio dispotico sulla natura e, invece, integrarsi nelle forze animali e vegetali, e ritrovare il linguaggio perduto. Parlare di Joseph Beuys è semplice o molto complesso: egli ha detto: L arte ripresenta il problema della creatività totale...la rivoluzione può nascere solo dalla libertà dell uomo. La sua visione del mondo (Weltanschauung) era precipua allo spirito universale di Leonardo e Göethe e, conseguentemente, all antroposofia di Steiner il cui intenso lavoro sui diversi Vangeli, su teosofia e apocalisse, sulla seconda venuta di Cristo, sulla fisiologia occulta, lo portò a fondare la società antroposofica e porre la prima pietra del Göethenaum di Dornach. Steiner credeva nella possibilità di unire la chiarezza del pensiero scientifico moderno con la consapevolezza di un mondo spirituale che è presente in tutte le esperienze religiose e mistiche. La scienza si limita a teorie che possono essere controllate e verificate. Steiner tentò di creare un approccio a ciò che chiamava vita interiore che si fonda sul rigore di pensiero proprio della scienza moderna, ma che si rivolge allo studio dell anima e dello spirito. Nell antroposofia l attività artistica è considerata un ponte tra scienza e religione, tra realtà materiali e spirituali, capace di dare vita a forme di conoscenza superiore, il cui scopo è di raggiungere livelli di consapevolezza più alti tramite concentrazione, meditazione e contemplazione. In diversi scritti e in centinaia di conferenze Steiner descrisse numerosi esercizi sistematici con i quali realizzare tali fini. La portata del lavoro di Joseph Beuys è immensa.ha realizzato circa di settanta Azioni, cinquanta installazioni e 130 mostre personali, a ciò va aggiunta l energia profusa nell insegnamento e nell impegno politico riscontrabile nelle conferenze, nei dibattiti e interviste rilasciate in tutto il pianeta. Come già citato sopra partecipò al movimento di Fluxus approdato in Europa a Wiesbaden nel 60 staccandosene nel 63 anno in cui organizzò il loro primo concerto presso la Staatliche Kunstakademie di Düsseldorf: Festum fluxorum Fluxus, nel corso della seconda serata compí l azione violenta su una lepre morta e con essa sì autoemarginò dal gruppo neodadaista. Beuys è approdato a Napoli In Italia, accolto da Lucio Amelio nel 1971 organizzando mostre, incontri e azioni. Tramite Amelio conosce Lucrezia De Domizio e Buby Durini con i quali e per i quali realizza importanti Azioni che si possono raggruppare nel progetto Difesa della Natura, un operazione nata a Bologna nel 1980.

19 Gli artisti tedeschi nella guerra fredda Identifications è un video del 1970, realizzato per Identification - Filz TV è un video del 1970, realizzato per Identification la mostra collettiva dedicata alla registrazione video di azioni artistiche e organizzata dalla Fernseh Galerie di Gery Schum a Düsseldorf. Il video è diviso in due momenti. Nel primo l artista cerca un dialogo con una televisione che ha lo scher- mo coperto da feltro (filz), prima prendendosi a pugni e poi provando a nutrire l elettrodomestico con una salsiccia. Invano. Nel secondo momento la televisione resta sola al centro dell immagine, mentre in sottofondo continuano a sentirsi le musiche e le voci delle trasmissioni

20 20 I like America and America likes me (1974) Una lunga azione di Beuys che dalla Germania vola a New York, si fa portare in ambulanza nella galleria Renè Block e qui trascorre tre giorni in una grande gabbia vuota insieme a un coyote. La performance si focalizza sul rapporto dell artista con l animale selvaggio, figura totemica degli antichi abitanti delle praterie, simbolo di un mondo scomparso. Beuys, avvolto in una coperta di feltro e provvisto di altri suoi segni identitari cappello, gilet e bastone eurasiatico incarna una presenza silenziosa che progressivamente è accettata dal coyote: tra uomo e animale si stabilisce una comunicazione che assume il senso di una riconciliazione tra natura e cultura. I like America and America likes me? è stato girato su pellicola di 16 mm, piano fisso e a colori, e poi riversato in bianco e nero. Come in altri lavori di Beuys il video è inteso come una sostanza intermediaria, duttile e reattiva, capace di attivare uno scambio di informazioni e di idee: per questo l artista si preoccupa di ridurre in termini elementari le caratteristiche linguistiche del mezzo eliminando ogni effetto che possa sovrapporsi al messaggio e interferire con l evento. Sta agli spettatori reagire, prendere coscienza, utilizzare il potenziale energetico del mezzo e dell azione che in esso è prolungata. L opera di Beuys, fatta soprattutto d azioni concettuali e di happening, lo resero famoso soprattutto negli Stati Uniti, dove trovò tra l altro l amicizia e la stima d Andy Warhol. Il confronto tra i due è una chiave di lettura importante per capire la base ideologica che attraversa l arte del secondo dopoguerra, per meglio capire le differenze che, in questo periodo, intercorrono tra l arte americana e quell europea: Beuys, già aviere dell aviazione tedesca combattente dalla

21 Gli artisti tedeschi nella guerra fredda parte dei nazisti durante la seconda guerra mondiale, è una forma radicale dell intellettuale europeo che cerca di rinascere da un passato ingombrante. Non a caso Beuys fu uno dei fondatori del movimento dei Verdi in Germania, nazione che per prima trovò momenti di coesione politica intorno alle idee ecologiche. E proprio dalla proposta di diffondere la sensibilità ecologica tra la gente nacque una delle sue opere più interessanti: 7000 querce. Nel 1982, invitato a partecipare alla settima edizione della grande esposizione documenta che si svolge ogni cinque anni nella cittadina tedesca di Kassel, egli ha espresso tale sensibilità con una delle sue opere più suggestive: 7000 querce. Non si tratta di una scultura tradizionale ma di un grande triangolo posto davanti al Museo Federiciano e composto da 7000 pietre di basalto, ognuna delle quali adottabile da un potenziale acquirente. Il ricavato della vendita di ogni pietra è servito nel corso degli anni a piantare una quercia. L operazione, terminata ufficialmente nel 1987, un anno dopo la morte dell artista, deve in realtà essere ancora ultimata, dal momento che occorreranno circa trecento anni prima che le 7000 querce diventino il grande bosco immaginato da Joseph Beuys il quale, però, oltrepassando addirittura i limiti temporali della sua stessa esistenza, è riuscito a trasformare un azione ordinaria e spesso banalizzata come quella di piantare alberi in un grande rito collettivo capace di evocare i significati più profondi del rapporto fra l uomo e la natura. Attraverso quest operazione, egli ci ha consegnato un qualcosa, che forse è difficile capire nel campo dell arte, ma che sicuramente ha grandissimo fascino nella possibilità che offre di ripensare il ruolo sociale dell uomo d arte Querce

22 22 Jörg Immendorff (Bleckede, 14 giugno 1945 Düsseldorf, 28 maggio 2007) scultore e scenografo tedesco. è stato un pittore, Jörg Immendorff studia all Accademia di Belle Arti di Düsseldorf e ha come docente Joseph Beuys. A causa del carattere turbolento e contestatore è espulso dall istituto agli inizi degli anni 60 per motivi politici e per le azioni neo-dada da lui messe in atto che causano danni alla scuola. Nonostante un indole sempre rivolta a combattere ogni forma di istituzione e di potere, riesce a laurearsi e dal 1969 al 1980 insegna pittura in un istituto scolastico pubblico. Continua a condurre una vita dissoluta, a momenti violenta, facendo uso d alcool e droghe e praticando ogni forma di sessualità. Nei primi anni 80, con un gruppo di anarchici e di ambientalisti, partecipa all occupazione abusiva di alcune case comunali a Berlino, espropriate e poi difese dalle cariche della polizia. Di nuovo ha guai con la giustizia. Lasciata la cattedra fissa e la Germania per alcuni anni diventa contrattista e tiene seminari e stage in molte Accademie e Università europee. Nel 1984 apre il bar La Paloma, vicino alla Reeperbahn, una delle strade più famose del quartiere malfamato di St.Pauli, ad Amburgo. Per alcuni anni quello diventa il luogo di ritrovo dell avanguardia artistica tedesca. Nel 1989 accetta di diventare docente di pittura presso la Städelschule di Francoforte sul Meno. Poi, chiamato dal direttore e dal collegio dei docenti, ricopre la stessa cattedra presso l Accademia di Belle Arti di Düsseldorf, proprio in quella scuola che più di vent anni prima lo aveva allontanato. Nel 2000 si sposa con una sua ex studentessa, la bulgara Oda Jaune, ragazza bellissima, modella e indossatrice, più giovane di lui di trent anni. Nel 2001 la coppia ha una bambina, a cui dà il nome di Ida, lo stesso della madre di Immendorff. Nel mese di agosto

23 Gli artisti tedeschi nella guerra fredda del 2003 viene arrestato nella lussuosa suite di un albergo di Düsseldorf. Quando la polizia fa irruzione è assieme a sette prostitute e ad alcuni amici, dei quali, alcuni, sono elementi della malavita cittadina. Nella suite viene ritrovata una grossa quantità di cocaina. Anche il suo studio viene perquisito e gli agenti trovano altra cocaina. Al processo, tenutosi nel luglio 2004, ammette di aver organizzato orge tra il febbraio del 2001 e l agosto del 2003 e che ha usato droghe di vario tipo perché malato cronico (infatti, nel 1998, a Immendorff è stata diagnosticata la Sindrome di Lou Gehrig - sclerosi laterale amiotrofica), poi quale espressione del suo orientalismo e perché, sotto quell effetto, riesce a dipingere e scolpire con più energia. Quindi, spinto dalla moglie e dal suo avvocato, accetta di collaborare con la Giustizia, rivelando il nome del criminale che lo rifornisce di stupefacenti. Alla fine del procedimento, per l aiuto dato alla Legge, è condannato a solo 11 mesi di reclusione e a una multa di Euro. Sospeso dall insegnamento durante il processo, viene riammesso quale docente all Università. Mancino di nascita, con l aggravarsi della malattia, inizia a dipingere con la mano destra. Nel novembre del 2005 viene ricoverato d urgenza all ospedale perché non riesce a respirare. I medici gli praticano una tracheotomia. Nel 2006 è costretto su una sedia a rotelle e smette di dipingere. Muore a 61 anni il 27 maggio del Percorso Artistico Le opere di Jörg Immendorff rappresentano un contributo unico alla storia dell arte: non solo hanno influenzato in modo significativo le generazioni di pittori che lo hanno seguito ma, con il loro ricchissimo immaginario visivo e sfaccettato universo simbolico, sono entrate nelle nostre coscienze. Immendorff ha saputo incorporare nel suo lavoro costanti interrogativi, non soltanto nei confronti della realtà che lo circondava ma anche rispetto alla discussione sulla pittura e alla sua stessa definizione. Nel corso del suo percorso artistico Immendorff ha utilizzato la pittura come riflessione sulla realtà sociale ed economica della Germania postbellica. Espressionismo, Nuova Oggettività, attivismo politico di sinistra e la forte coscienza civile del suo maestro Joseph Beuys, si sono combinati nelle tele rivelando un universo pittorico marcatamente segnato dalla storia contemporanea e dalle sue problematiche. Le sue opere giovanili risentono di elementi cari al Surrealismo e spesso sono intrise di un pesante Simbolismo che fa capo alle idee politiche che pratica. Uno dei suoi primi lavori, notati dalla critica, s intitola provocatoriamente Hört auf zu malen!, cioè Stop col dipingere!. Tra la fine degli anni 60 e gli inizi degli anni 70 è uno dei membri più attivi del movimento artistico tedesco Neue Wilde. Nel 1970 inizia una stretta collaborazione con un altro grande artista tedesco di Dresda: A.R.Penck Raggiunge la notorietà con una serie di sedici grandi dipinti di grandi dimensioni titolata Cafè Deutschland ( ) ispirati dall arte di Renato Guttuso (Caffè Greco) e dal conflitto ideologico tra Germania Ovest e Germania Est, quindi tra lo stile di vita figlio di certi modelli americani, quelli capitalistici, consumistici, omologanti, e la repressione dittatoriale praticata nell allora Est Europa, a quei tempi sotto la dominazione dell URSS. È una denuncia che l anarchico Immendorff scaglia contro il mondo Occidentale nella sua totalità; da un lato contro la società della mercificazione finto liberale dall altro contro il comunismo totalitario, così lui dice. Questi lavori esemplificavano il suo espressionismo drammatico, cupo e tagliente, comunicato da composizioni affollate che negavano ogni gerarchia spaziale. Fino agli anni Novanta i suoi dipinti continuarono a essere popolati da simboli che rimandavano alla storia tedesca degli ultimi cinquanta anni - il muro, la svastica, la bandiera, ecc.- metafore della condizione sociale e politica della Germania divisa. Dalla fine degli anni Novanta, l approccio di Immendorff mutò gradualmente per arrivare

24 24 ad una figurazione molto più controllata e rigorosa, diversa dal segno ribelle e rivoluzionario che lo aveva caratterizzato fino a quel momento. Fondamentale causa di questo cambiamento fu anche il precario stato di salute dell artista che, colpito da una malattia nervosa, vide gradualmente ridotte le sue capacità fisiche. Negli ultimi anni si faceva aiutare da assistenti che agivano da mediatori tra la sua visione e la superficie della tela, componendo le immagini secondo le precise istruzioni che l artista impartiva loro. Nei dipinti realizzati in questo periodo Immendorff metteva insieme immagini dalla storia dell arte, dalla pittura rinascimentale tedesca, dal Manierismo, da foto tratte dai media, da figure metaforiche che venivano unite, intrecciate o sovrapposte. Figure e allegorie di artisti come Albrecht Dürer, Jacob de Gheyn, Hans Baldung Grien, Francisco Goya divenivano elementi fondamentali, citazioni che poi Immendorff manipolava spesso per mezzo del computer. Solo più tardi il risultato di queste complesse alterazioni ed esperimenti era trasferito sulla tela e sviluppato nella composizione finale. Alla limitazione fisica causata dalla sua malattia l artista rispose con una rinnovata coscienza di sé ed esplorazione del mondo. Attraverso appropriazioni, citazioni, simboli, accumulazioni, variazioni, ramificazioni in costante dialogo tra loro, Immendorff si confrontava con una nuova esperienza della forma. I suoi dipinti incorporavano il processo attraverso il quale venivano ottenuti, esprimendo metaforicamente e concretamente immagini in apparente stato di metamorfosi. A differenza del suo lavoro passato, sembrava essere scomparsa dalla tela quella struttura narrativa fatta di diverse storie o momenti indipendenti. L elemento narrativo veniva sostituito da immagini ambigue, spesso costruite direttamente dalla sovrapposizione di elementi distinti, in un approccio che univa la ricerca formale a quella esistenziale. Anche nei suoi ultimi lavori rimane evidente la critica alla collettività bilanciata dal desiderio di cambiamento dell individuo ma, se prima la sua visione era influenzata dall ideologia e dalla sua esperienza concreta della realtà, ora appare la conseguenza di uno sguardo interiore, lo sguardo di un uomo sulla vita attraverso la sua diversa rinnovata coscienza. Nell ultima fase della vita si dedica al raffigurare soggetti più ironici, definendosi il pittore scimmia per come il suo gesto espressionista diviene sempre più regressivo, infantile, semplice. E la scimmia è, anche, l animale-icona che più volte rappresenta nelle sue opere, in modo che con fattezze da scimmie diventano gli uomini politici, i personaggi televisivi, gli attori, gl intellettuali e gli artisti asserviti al potere e all economia. Molto legato all Italia e a quell arte, espone con artisti come Mario Merz, Mimmo Paladino, Gino de Dominicis, Enzo Cucchi, Gian Ruggero Manzoni, Francesco Clemente, Michelangelo Pistoletto. Nel 1997 vince il più importante premio d arte al mondo, il MARCO, ritirato al Museo d Arte Contemporanea di Monterrey, in Messico. La giuria, ogni anno, è composta dai più famosi critici d arte del pianeta. Nel 1998 riceve la medaglia dell Ordine al Merito della Repubblica Federale di Germania. Ha esposto più volte alla Biennale di Venezia e a Documenta di Kassel, negli USA, in Giappone, in Canada, in Australia. I suoi quadri e le sue sculture sono presenti nei più importanti musei europei e mondiali.

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