PROGETTO BRACCIA TESE TORINO. DISPENSE INFORMATIVE

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1 TITOLO: LA SCLEROSI MULTIPLA SOMMARIO: Lo scopo di questa dispensa è di fornire una conoscenza di base sulla sclerosi multipla. Ben consci di non poter fornire tutte le informazioni necessarie con questa dispensa e ben consapevoli dell enorme quantità di informazioni presenti su tale argomento,speriamo comunque di creare un utile strumento per affacciarsi o indirizzare il lettore nella sua documentazione. Invitiamo il lettore a contattarci al nostro indirizzo mail o al nostro numero di telefono per permetterci di fornirvi del materiale sempre più completo. Ringraziamo Ausilia e tutta l associazione della CCSVI nella Sclerosi Multipla per il supporto fornito alla stesura di questa dispensa. Pagina 1 di 19

2 LISTA DELLE REVISIONI ISSUE DESCRIZIONE DATA / Originale 08/07/2011 Pagina 2 di 19

3 INDICE 1 LISTA DEGLI ACRONIMI SCOPO GLOSSARIO DOCUMENTI APPLICABILI E RIFERIMENTI LA SCLEROSI MULTIPLA SINTOMI La visione: La coordinazione: La forza: La sensibilità: Controllo della vescica: La parola: Le funzioni pisco-cognitive Funzioni intestinali Sessualità Sintomi parossistici: Sintomi dolorosi Aspetti psicologici Segni I MECCANISMI DI UNA PATOLOGIA VARIANTI CLINICHE Benigna Recidivante - remittente (SM-RR) Forma transizionale Secondariamente progressiva (SM-SP) 25-30% Primitivamente progressiva (SM-PP) 10-15% Varianti maligne 5% Complicanze infettive DIAGNOSI E TERAPIA DIAGNOSI Diagnosi clinica Esami strumentali TERAPIA Terapie alternative Pagina 3 di 19

4 1 LISTA DEGLI ACRONIMI CCSVI DNA m/s NOR PP RR Insufficienza venosa cerebro-spinale cronica Acido desossiribonucleico metri al secondo Neurite Ottica Retrobulbare Primariamente Progressiva Recidivante-Remittente SIOOT Società Scientifica di Ossigeno Ozono Terapia SM SP Sclerosi Multipla Secondariamente progressiva Pagina 4 di 19

5 2 SCOPO Lo scopo di questa dispensa è di fornire una visione introduttiva sulla sclerosi multipla. 3 GLOSSARIO In questo capitolo si riportano le definizioni principali necessarie per una corretta comprensione del documento L'adiadococinesia è l'incapacità di effettuare con un ritmo rapido dei movimenti in direzioni opposta Anamnesi: è la raccolta dalla voce diretta del paziente e/o dei suoi familiari (per esempio i genitori nel caso di un neonato o di un bambino), di tutte quelle informazioni, notizie e sensazioni che possono aiutare il medico a indirizzarsi verso una diagnosi. Andatura atassico-spastica: Misto di andatura atassica e spastica, che si osserva talvolta nella sclerosi a placche, nella sclerosi subacuta combinata (mista) e nelle compressioni lente del midollo. Assone: L'assone o neurite è un conduttore d impulsi in direzione centrifuga rispetto al corpo cellulare. L'assone si comporta come un conduttore elettrico. Disfagia: difficoltà a deglutire. Disfonia: difficoltà ad emettere suoni che può andare dalla raucedine all afonia. Dismetria: è un'esecuzione alterata dei movimenti volontari, che risulta sproporzionata ai fini che si propongono. Quindi presenta l'alterazione delle attività motorie, e cioè vi è una grande difficoltà, da parte del soggetto che ne è affetto, a fare piccoli movimenti con facilità. Pagina 5 di 19

6 Guaina Mielinica: è una struttura biancastra multilamellare e con funzioni isolanti, che avvolge gli assoni dei neuroni dei Vertebrati, formando la fibra nervosa. Essa non è altro che la membrana plasmatica delle cellule della neuroglia o glia che vanno a rivestire il neurone. Liquor: Il liquor cerebrospinale è un fluido incolore e trasparente che circonda il cervello, il midollo spinale e le radici dei nervi periferici. Minzione: è l'insieme degli atti fisiologici, volontari e involontari, che determinano l'espulsione dell'urina raccolta nella vescica, attraverso l'uretra. Parestesia: è un'alterazione della sensibilità degli arti o di altre parti del corpo. In particolare, il termine descrive una condizione caratterizzata da perdita del senso del tatto a livello locale, formicolii o ipersensibilità tattile. Pleiocitosi: presenza di un eccessivo numero di cellule (oltre 10 per mm3) nel liquido cefalorachidiano: è segno di processi infiammatorî, acuti o cronici, a carico delle meningi o del neurasse. 4 DOCUMENTI APPLICABILI E RIFERIMENTI Sito internet: Sito internet: Sito internet: Sito internet: Dispensa: di PBT: La CCSVI nella SM Pagina 6 di 19

7 5 LA SCLEROSI MULTIPLA La sclerosi multipla (SM), è una malattia infiammatoria cronica demielinizzante, a patogenesi autoimmune, che colpisce il sistema nervoso centrale (cervello e midollo spinale). Nel corso della malattia la distruzione delle guaine mieliniche causa il blocco o rallentamento degli impulsi che vanno dal sistema nervoso centrale verso le diverse parti del corpo e viceversa. Le aree in cui la mielina è stata danneggiata vengono anche dette placche; da ciò deriva l'appellativo sclerosi a placche. È una patologia multifattoriale, dipendente da fattori di tipo genetico ed ambientali che colpisce circa tre milioni di persone nel mondo, mezzo milione in Europa e più di in Italia( la Sardegna è la regione italiana più colpita). Tra i disturbi neurologici è il più diffuso tra i giovani adulti e la principale causa neurologica di disabilità. La malattia si presenta primariamente in età compresa tra i 14 e i 40 anni, con un picco verso i 30 anni, mentre risulta poco frequente sopra i 50 anni. 5.1 Sintomi Come accennato in precedenza, la sclerosi multipla può colpire qualsiasi area del sistema nervoso centrale, essendo caratterizzata da un punto di vista clinico da una grande varietà di segni e sintomi che possono presentarsi singolarmente o in concomitanza con altri ad un intensità variabile e graduale. Nelle fasi iniziali essi possono essere di lieve entità e possono passare inosservati (offuscamento transitorio della vista, disturbi nella minzione, debolezza muscolare di uno o più arti, parestesie). Procediamo ora ad una breve descrizione dei sintomi suddivisi per le funzioni colpite. Pagina 7 di 19

8 5.1.1 La visione: I disturbi principali che possono inficiare sulla visione sono la NOR (Neurite Ottica Retro bulbare), primo si manifesta come una visione appannata e offuscata che si accompagna anche a dolore in sede retro o sovra orbitaria, la diplopia o visione doppia, il tremore oculare e la restrizione del campo visivo fino alla cecità nei casi più gravi La coordinazione: Si può avere una perdita parziale o completa dell'equilibrio accompagnata da nausea e vertigini, tremori e incapacità di coordinare i movimenti di locomozione (atassia). Nelle forme avanzate della malattia è frequente l'andatura atasso-spastica Possono essere presenti dismetria, adiadococinesia e tremore intenzionale La forza: In questo caso i principali e più frequenti sintomi sono legati alla debolezza muscolare che si presentano sin dalle prime fasi. Tali sintomi si presentano solitamente agli arti inferiori ed i loro effetti sono via via più percettibili con l aumentare della temperatura. Nei casi più gravi si possono avere anche delle alterazioni tendinee. Mentre spasmi localizzati in altre parti del corpo, come ad esempio il tronco, possono causare difficoltà respiratorie e grosse limitazioni alla mobilità. Che possono costringere il paziente a letto (fare riferimento alla dispensa lesioni da pressione ) La sensibilità: Si può verificare la perdita della sensibilità al tatto, sensazione di bruciore in un'area del corpo, dolori muscolari, senso d intorpidimento e maggiore sensibilità al caldo o dolori dovuti alle placche Pagina 8 di 19

9 lungo le vie lemniscali del midollo spinale o paresi facciale qualora fosse intaccato il nervo facciale Controllo della vescica: Disfunzioni vescicali come minzione frequente e/o impellente fino a incontinenza oppure incompleto svuotamento della vescica; possono coesistere entrambi i disturbi La parola: Difficoltà a parlare fino a perdita della parola, difetti nella pronuncia e cambiamenti nella cadenza vocale; parola scandita, disartria, disfonia e parola esplosiva Le funzioni pisco-cognitive Si possono verificare sintomi come perdita di attenzione e calo della memoria o dell apprendimento. Si può anche verificare una riduzione della capacità critica (come ad esempio la capacità di comprendere analogie o metafore) e nei casi più gravi si può arrivare ad uno stato di demenza. In questi casi si possono presentare crisi di pianto o riso spastico, disfonia, disfagia o addirittura depressione Funzioni intestinali Si possono verificare fenomeni di costipazione e, più raramente, perdita di controllo dello sfintere Sessualità Si può presentare una perdita di sensibilità che può portare nei casi più gravi all impotenza; Pagina 9 di 19

10 Sintomi parossistici: Possono manifestarsi anche sintomi come crisi epilettiche o forti contratture a seguito di un intenso atto volontario come un comune sforzo Sintomi dolorosi Oltre agli spasmi muscolari citati in precedenza, fra i sintomi dolorosi si possono sicuramente elencare le parestesie dolorose, le nevralgie, le cefalee, soprattutto in caso di avvio di terapie all interferone oppure lombalgie a causa di posture anomale Aspetti psicologici Vi sono anche diversi impatti sul piano psicologico. Si possono presentare situazioni che possono portare ad un instabilità emotiva accompagnata a crisi di pianto, riso incontrollato, euforia o stati d'ansia Segni Segno di Lhermitte è un segno che frequentemente si presenta nella sclerosi multipla ed è costituito da una sensazione di scossa elettrica che percorre la colonna vertebrale e gli arti inferiori in seguito a flessione (o più raramente in estensione) del collo. Segno di Babinski è frequentemente positivo ed è espressione dell'interessamento piramidale. Pagina 10 di 19

11 Segno di Hoffmann: il dito medio della mano del paziente è tenuto tra il pollice e l'indice dell'esaminatore; quando l'esaminatore dà un colpetto verso il basso alla falange del dito medio del paziente, il dito indice e il pollice, ed eventualmente le altre dita del paziente, si flettono transitoriamente. Il segno indica aumento del tono muscolare o alterazioni a livello del primo motoneurone ed è comune nella mielopatia cervicale. 5.2 I meccanismi di una patologia La guaina mielinica (in marroncino nell'illustrazione) funge da isolante e permette una rapida conduzione degli impulsi elettrici lungo la fibra nervosa (in verde). In corrispondenza dei nodi di Ranvier (che vediamo schematizzati nella figura seguente) la mielina s interrompe per permettere il passaggio di ioni e soluti. La disgregazione della guaina mielinica provoca un ritardo della conduzione dell'impulso elettrico (nervoso) attraverso gli assoni dei neuroni. In un individuo sano la velocità di conduzione è di 100 m/s, in un individuo affetto dalla sclerosi multipla la velocità scende gradualmente a 5 m/s. La diminuzione (fino all'arresto) della velocità di conduzione dell'impulso nervoso è responsabile dei sintomi e dei segni della malattia, progressivamente ingravescente. Pagina 11 di 19

12 Nelle fasi iniziali della malattia, il rallentamento della conduzione può essere dovuto anche soltanto all'edema tissutale (che può ridursi): in queste fasi, i disturbi neurologici possono dunque regredire parallelamente al riassorbimento dell'edema. Nella progressione della malattia, quando il rallentamento di conduzione è invece dovuto principalmente alla distruzione della guaina mielinica, il deficit neurologico rimane costante e non vi è possibilità di recupero. Tali placche, nel caso della sclerosi multipla, si trovano nell encefalo e nel midollo spinale. La sclerosi multipla recidivante - remittente si caratterizza per il susseguirsi di ricadute seguite da completo recupero e assenza di progressione nei periodi intercritici. Con il procedere della malattia è possibile che a seguito degli attacchi residui un certo grado di disabilità. Il tasso di recidiva è di 0,3-0,4 accessi all'anno ma il intervallo che intercorre tra il sintomo d'esordio e la diagnosi è molto variabile. Dopo un certo numero di anni, il numero di ricadute tende a diminuire ed il paziente mostra una maggiore tendenza a entrare in una fase denominata "secondaria progressiva" caratterizzata da una lenta ma continua progressione della malattia, con o senza recidive, remissioni o fasi stazionarie. La durata della malattia è estremamente variabile. Di sclerosi multipla non si muore, salvo alcune rare eccezioni (casi rapidamente progressivi - forma maligna). La sopravvivenza media è superiore ai 30 anni. I casi di mortalità di persone con sclerosi multipla sono legate per il 50% a disabilità di grado elevato o problematiche infettive, mentre nell'altra metà dei casi dipendono dalle stesse cause che la provocano in tutte le persone. Le prognosi migliori si ottengono in caso di esordio giovanile che presentano un sintomo singolo e che dimostrano un completo recupero, viceversa, l esodo più sfavorevole si ottiene in caso di esordio tardivo a più sintomi. Pagina 12 di 19

13 5.3 Varianti cliniche La sclerosi multipla si presenta in 6 principali varianti cliniche che descriviamo brevemente nei punti seguenti: Benigna La sclerosi multipla in forma benigna è caratterizzata da una o due o più recidive con remissione completa. La sua diagnosi può avvenire solo dopo anni dall'esordio dei primi sintomi. Questa forma ha per lo più un esordio di tipo sensorio, non è invalidante oppure in maniera lieve, anche se in alcuni casi può evolvere in una forma progressiva. Questa forma interessa circa il 10% dei malati Recidivante - remittente (SM-RR) In circa il 40% dei pazienti con sclerosi multipla, i segni e i sintomi tendono a comparire e a scomparire. In questa variante si possono distinguere due fasi, la prima detta fase recidiva dove si manifestano nuovi sintomi o aggravano alcuni pre-esistenti ed una detta di remissione dove si rileva uno stato di quiescenza della malattia. Questa variante clinica nell'80% dei casi evolve nella forma secondariamente progressiva. Attualmente è impossibile prevedere una ricaduta e conoscerne le sue cause. Un particolare stato di stress del paziente o un episodio influenzale sono stati riconosciuti fattori in grado di scatenare le recidive. Queste sono comunque informazioni ancora insufficienti. È pur vero, però, che alcuni soggetti riescono a "prevedere" un'eventuale ricaduta in seguito a stress elevato, anche se questo non può e non viene preso in considerazione Forma transizionale È caratterizzata da una serie di attacchi a frequenza maggiore e ad intervalli più brevi l'uno dall'altro, rispetto alla forma recidivante - remittente. Questo stadio rappresenta un peggioramento Pagina 13 di 19

14 costante delle condizioni del paziente che è ad alto rischio di sviluppo della sclerosi secondaria progressiva Secondariamente progressiva (SM-SP) 25-30% L'andamento è caratterizzato dalla riacutizzazione e recupero (inizialmente totale, poi parziale) dei sintomi ma, col passare del tempo, può trasformarsi in un decorso cosiddetto "secondariamente progressivo" ossia con progressione dei deficit anche nei periodi che intercorrono tra una ricaduta e l'altra. Riguarda circa il 30% delle persone affette da sclerosi multipla Primitivamente progressiva (SM-PP) 10-15% Un andamento primariamente progressivo è caratterizzato dal fatto che i segni e i sintomi si accumulano nel tempo in modo graduale senza la comparsa di un vero e proprio attacco e senza remissioni, causando però raramente invalidità permanente poiché il decorso è molto lento. Questa forma colpisce circa il 10% dei malati Varianti maligne 5% Hanno un decorso rapidamente progressivo che porta ad una disabilità completa nel giro di settimane o mesi Complicanze infettive Nei soggetti con elevato grado di disabilità (forme avanzate di malattia) sono frequenti le infezioni delle vie urinarie; le infezioni ricorrenti dell'apparato respiratorio (polmonite ab ingestis) che in rari casi possono anche essere causa di decesso; le piaghe da decubito (dovute all'ipomobilità e all'allettamento). Pagina 14 di 19

15 6 DIAGNOSI E TERAPIA 6.1 Diagnosi La diagnosi può essere effettuata mediante in due modi distinti: si può procedere ad una diagnosi clinica o ad un esame strumentale che vengono descritti brevemente nei punti seguenti Diagnosi clinica Si possono trovare 3 tipi di diagnosi cliniche: la prima, la diagnosi clinica di certezza, evidenza nell'anamnesi patologica remota o prossima di almeno due episodi di deficit neurologico focale seguiti da remissione (completa o incompleta) dei sintomi. Esame obiettivo neurologico positivo per segni o sintomi riconducibili ad un interessamento plurifocale del Sistema nervoso centrale. La diagnosi clinica probabile è similare alla precedente ma comporta un esame neurologico per segni o sintomi riconducibili ad un interessamento monofocale del Sistema nervoso centrale. L ultimo è la cosiddetta,diagnosi clinica di certezza con supporto di laboratorio che consiste in una diagnosi clinica probabile + esame del liquor con immunoelettrofocusing che evidenzia la presenza di IgG oligoclonali nel liquor. Esami strumentali Esami strumentali Fra gli esami strumentali si possono invece elencare 3 esami principali. Il primo è la risonanza magnetica nucleare dove le placche sono visibili come zone iperintense nelle immagini. Il secondo è l esame a potenziali evocati che consiste in un'indagine neurofisiologica che mostra il ritardo di conduzione delle fibre nervose anche quando il danno è ancora subclinico (asintomatico). Vengono cosi ispezionati i potenziali del nervo ottico, del nervo vestibolo-cocleare ed i cordoni posteriori del midollo spinale. L ultimo è l esame del Liquor che consiste in un esame della proteinorrachia con bande oligoclonali di IgG. Pleiocitosi di solito non superiore a 50 cellule per millimetro cubo. Pagina 15 di 19

16 6.2 Terapia Non esiste ancora una terapia specifica. I trattamenti sono mirati agli episodi acuti, alla prevenzione delle ricadute e al miglioramento generale del quadro sintomatologico. Negli episodi acuti si usano i corticosteroidi (preferibilmente ad alto dosaggio e per brevi periodi) che esercitano un potente effetto antiflogistico (riducono l' infiammazione) abbreviando la durata e accelerando la remissione dei sintomi. I corticosteroidi non si sono tuttavia dimostrati in grado di modificare il decorso a lungo termine della malattia. Per prevenire le ricadute sono utilizzati farmaci immunomodulanti, quali i beta-interferoni o il Glatiramer acetato (GA), con lo scopo di ridurre l'intensità con la quale il sistema immunitario attacca il sistema nervoso, e farmaci immunosoppressori come l'azatioprina, il metotrexate, la ciclofosfamide e il mitoxantrone, che bloccano la replicazione cellulare del sistema immunitario. Gli immunosoppressori sono tendenzialmente più usati nei pazienti con forme aggressive (per cercare di frenare l'attività del sistema immunitario e per cercare di prevenire gli attacchi attraverso una soppressione globale delle cellule del sistema immunitario stesso). Essendo sostanze tossiche usate anche nella chemioterapia dei tumori, sono riservate a casi di sclerosi multipla con progressione rapida e disabilitante e la loro somministrazione è riservata a centri clinici specializzati. Tra le recenti scoperte risultati interessanti si sono ottenuti con il Tysabri (natalizumab). Si tratta di un anticorpo monoclonale che impedisce la migrazione delle cellule T del sistema immunitario dal torrente circolatorio, nel sistema nervoso centrale. È stato approvato come farmaco terapeutico dalla commissione europea nel Le persone colpite da sclerosi multipla necessitano, inoltre, di una terapia rivolta alle eventuali malattie collaterali, alle infezioni delle vie urinarie e alle piaghe da decubito. Molto utili contro la spasticità degli arti si sono dimostrati i farmaci miorilassante e la fisiochinesiterapia. Nell'ambito delle terapie sintomatiche, è possibile usare, a seconda del tipo di disturbi e della loro entità, farmaci per la spasticità, la fatica, le disfunzioni vescicali, i disturbi delle sensibilità, ecc. Pagina 16 di 19

17 Attualmente il baclofen viene utilizzato come farmaco di prima scelta nel trattamento della spasticità. È indispensabile che i malati di sclerosi multipla, nonostante la disabilità, conducano una vita il più normale possibile. Uno strumento importante per sfruttare al meglio le residue risorse individuali è la riabilitazione con la quale studi clinici controllati hanno dimostrato la possibilità di migliorare la disabilità, mentre la psicoterapia singola o di gruppo può aiutare il malato e la sua famiglia a reagire contro la depressione e l'ansietà causate dalla sclerosi multipla. L'ultima concreta novità viene dal Canada, dove c'è il più alto tasso di persone affette da sclerosi multipla: è un farmaco di nome fingolimod o FTY 720 che attualmente è in fase di sperimentazione (esattamente: terza fase). Il farmaco impedisce il passaggio dei linfociti attraverso la BEE (barriera emato-encefalica) in modo che non possano attaccare la mielina, indirizzandoli verso i linfonodi e la periferia. Altra possibilità è data dall ozonoterapia che si pone come valida terapia per le alterazioni fisiopatologiche e per i sintomi presenti nella Sclerosi Multipla dove può apportare un significativo miglioramento della qualità e aspettativa della vita, senza effetti collaterali e a basso costo di intervento terapeutico. Studi rivelano che la sua associazione con i protocolli terapeutici comunemente usati possa migliorare i risultati clinici con una minore incidenza di effetti collaterali. Inoltre, l ozonoterapia potrebbe rappresentare una concreta alternativa terapeutica in quei pazienti che non possono essere sottoposti al trattamento farmacologico tradizionale. Sul sito della SIOOT (Società Scientifica di Ossigeno Ozono Terapia) è possibile, oltre a trovare ogni informazione riguardo alle terapie, scaricare il lavoro: "Proposta di Studio Osservazionale Spontaneo sull'utilizzo dell'ozonoterapia nella Sclerosi Multipla" del Dott. Simonetti e del Dott. Liboni. Pagina 17 di 19

18 6.2.1 Terapie alternative Recenti studi medici condotti sia in Italia che in America hanno registrato un effetto statisticamente significativo su alcuni sintomi della Sclerosi Multipla utilizzando bassi dosi di Naltrexone (LDN), un farmaco semisintetico antagonista puro degli oppiodi. Secondo Agrawal YP dell'iowa University esistono dati a sostegno dell'impiego di bassi dosaggi di Naltrexone (Antaxone) nel trattamento della sclerosi multipla e il Naltrexone sembra non solo prevenire le recidive di sclerosi multipla, ma ridurrebbe anche la progressione della malattia. Una terapia per ridurre la spasticità e gli spasmi nella sclerosi multipla è a base di cannabinoidi. Vi sono tuttavia pareri riguardo alla sua efficacia sono discordanti. Nei pazienti affetti da CCSVI il cervello ed il midollo spinale eliminerebbero e drenerebbero il sangue non ossigenato e le tossine con grande difficoltà. Questa insufficienza, dovuta a particolari restringimenti delle vene cerebrali, sarebbe secondo il Prof. Zamboni la causa scatenante della SM. A seguito di approfondite ricerche, il Professore ha evidenziato come alcuni scienziati, già in passato, studiando il cervello di pazienti affetti da sclerosi multipla, si erano accorti della presenza di più alti livelli di ferro non riconducibili all'età degli stessi. Tali depositi di ferro formano nel cervello dei raggruppamenti intorno alle vene che, in condizioni normali, dovrebbero drenare il sangue dalla testa verso il cuore. Nessuno aveva mai pienamente spiegato questo fenomeno, ovvero l'eccesso di ferro era stato considerato un sottoprodotto tossico della SM stessa. Il professore ferrarese, incuriosito inizia, tramite l'ausilio di un Doppler ad ultrasuoni, ad esaminare il collo di pazienti con SM, giungendo di fatto ad una scoperta straordinaria: quasi il 100 per cento dei pazienti presenta un restringimento, torsione o blocco definitivo di quelle vene che dovrebbero servire a drenare il sangue dal cervello. Egli ha poi controllato queste stesse vene in persone sane, non trovando in esse nessuna di queste malformazioni, né ha individuato queste tipologie di blocchi nei pazienti affetti da altre malattie neurologiche. Pagina 18 di 19

19 La presenza di depositi di ferro ha spinto a ricercare una correlazione tra CCSVI e la SM. Lo studio ha incluso varianti progressive di SM, con l'esclusione di forme non standard della malattia come la sclerosi concentrica di Balo o la sindrome di Schilder. Questo ha portato alla redazione di un'interessante ipotesi scientifica atta ad affermare che la CCSVI è presente nella maggior parte dei pazienti affetti da SM. In tutto il mondo, recentemente, sono nati studi atti a confermare le teorie di Zamboni. La più ampia indagine per verificare tale teoria è avvenuta presso il Neuroimaging Analysis Center di Buffalo. In merito al trattamento della CCSVI nei pazienti affetti da SM, i dati pubblicati mostrano un miglioramento della circolazione venosa cerebrale ed una riduzione del numero di ricadute e di lesioni attive, nonché un miglioramento della qualità della vita. In soggetti affetti da SM progressiva questo andamento si blocca o rallenta. Secondo quanto pubblicato, questa esperienza protratta nell osservazione per 2 anni è da considerare con attenzione come un trattamento efficace contro la SM da aggiungere ai trattamenti esistenti. Pagina 19 di 19

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