XXVI CONGRESSO AIP SEZIONE DI PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E DELL EDUCAZIONE PREATTI

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1 XXVI CONGRESSO AIP SEZIONE DI PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E DELL EDUCAZIONE PREATTI Università Cattolica del Sacro Cuore Milano, settembre 2013

2 XXVI CONGRESSO AIP SEZIONE DI PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E DELL'EDUCAZIONE Milano, settembre 2013 A cura di Diego Boerchi, Elena Camisasca, Simona Caravita, Ilaria Castelli, Chiara Ionio, Davide Massaro, Luca Milani, Daniela Traficante, Annalisa Valle, Giovanni Giulio Valtolina

3 Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15 di ciascun volume dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall'art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n Le fotocopie effettuate per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da CLEARedi, Centro Licenze e Autorizzazioni per le Riproduzioni Editoriali, Corso di Porta Romana 108, Milano, autorizzazioni@clearedi.org e sito web Vita e Pensiero - Largo A. Gemelli, Milano ISBN XXVI Congresso AIP - Sezione di Psicologia dello Sviluppo e dell'educazione - 3 -

4 La costellazione materna in gravidanza. Rappresentazioni materne e sintomi depressivi in un campione di donne sarde Antonio Palummieri, Federica Falco, Antonio Dellagiulia Università Pontificia Salesiana, Roma INTRODUZIONE Il periodo della gravidanza, oltre ad essere per la donna un momento di notevoli cambiamenti biologici, richiede profonde trasformazioni psicologiche anche per quanto riguarda la propria identità comportando un passaggio dal vedersi come figlia al rappresentarsi come madre (Innamorati, 2010). Centrale in questo processo è la ridefinizione della relazione con la propria madre e lo sviluppo di un legame con il futuro bambino (Ammaniti, 2013). Tra i diversi modi di concettualizzare le rappresentazioni materne in gravidanza, un rilevante contributo è stato dato dal modello di Stern (1995; 2004) inerente la 'costellazione materna', definita come una peculiare organizzazione psichica della donna in gravidanza che si focalizza attorno a quattro temi: la vita/crescita (le preoccupazioni per la salute e la crescita del bambino); la matrice di supporto (le preoccupazioni rispetto alle persone che potrebbero sostenere madre e bambino); la relazionalità primaria (fantasie della madre sulla relazione con il proprio bambino e sul suo sviluppo); la riorganizzazione dell'identità (l'integrazione delle rappresentazioni di sé come figlia, madre, moglie). Partendo da questo modello sono stati costruiti alcuni strumenti per la rilevazione delle rappresentazioni: sia interviste (Innamorati, 2010) che il questionario Motherhood Constellation Inventory (Innamorati, 2011). L'obiettivo principale del seguente contributo è quello di studiare l'influenza dei sintomi depressivi sulle rappresentazioni materne in gravidanza, oltre che verificare ulteriormente la struttura del questionario. METODO Sono state intervistate 171 donne sarde in attesa di un figlio, di queste 157 avevano risposto completamente a due strumenti: 1) Matherhood Constellation Inventory - MCI: un questionario self-report che indaga le rappresentazioni materne delle donne in gravidanza mediante quattro scale: vita/crescita; relazionalità primaria; matrice di supporto e riorganizzazione dell'identità. è composto da 12 item su una scala Likert a cinque punti (da 'Mai o quasi mai' a 'Sempre o quasi sempre'). 2) Centre for Epidemiologic Studies Depression Scale - CES-D (Radloff, 1977) è un questionario self-report su scala Likert a 4 punti usato per la valutazione della sintomatologia depressiva nel corso della settimana precedente alla compilazione. Punteggi 16, indicano la presenza di sintomi depressivi XXVI Congresso AIP - Sezione di Psicologia dello Sviluppo e dell'educazione

5 RISULTATI Delle 157 donne, di età tra i 20 e i 40 anni (M=34.6, DS=5.9), 9 erano di nazionalità estera; il 60% aveva un titolo pari o inferiore al Diploma di scuola secondaria di secondo grado; il 68% aveva una occupazione lavorativa; il 96% era sposata o con una relazione stabile; il 65% era primipara; il 65% aveva pianificato la gravidanza; il 41% era al di sopra della 31 settimana gestazionale; il 26% aveva avuto un'esperienza di aborto spontaneo e l'8% aveva fatto ricorso all'ivg. L'affidabilità delle scale del MCI è discreta, comparabile a quella ottenuta dal campione di validazione dello strumento: vita/crescita ( =.832); relazionalità primaria ( =.780); riorganizzazione dell'identità ( =.720); matrice di supporto ( =.668), sia della CES-D ( =.835). Più di un terzo delle donne (36%) aveva dei sintomi depressivi alla CES-D. Rispetto alla settimana gestazionale (raggruppata in 1-5 mese; 6-7 mese; 8-9 mese) vi sono delle differenze nelle scale relazionalità primaria (F (2,151) =4.209, p=.017) e CES-D (F (2,151) =3.462, p=.034). Nello specifico chi è nell'8-9 mese di gestazione ha punteggi più elevati nella scala relazionalità primaria rispetto alle donne che sono al 6-7 mese. Inoltre chi è al 6-7 mese ha meno sintomi depressivi rispetto a coloro che sono ai primi 5 mesi o agli ultimi mesi di gravidanza. La CES-D correlava positivamente con le scale vita/crescita (r=.225, p=.005) e riorganizzazione dell'identità (r=.201, p=.012). Confrontando il gruppo delle donne senza sintomi depressivi con il gruppo con sintomi si osservano differenze significative nelle scale vita/crescita t (155) = -2.66, p=.009 e riorganizzazione dell'identità t (155) = -2.15, p=.033 mentre non si riscontrano differenze nelle scale relazionalità primaria e matrice di supporto. DISCUSSIONE I dati riportati confermano la validità del MCI quale strumento utile sia per la ricerca che per l'attività clinica ai fini dello studio delle dinamiche intrapsichiche delle donne in gravidanza. Esso permette di cogliere aspetti differenti delle rappresentazioni materne individuando aspetti che sono maggiormente sensibili a determinate caratteristiche materne. Nel campione si riscontra un'alta percentuale di donne con sintomi depressivi di rilevanza clinica. L'individuazione precoce di rischio depressivo costituisce un importante fattore protettivo nei confronti di successive relazioni madre bambino disfunzionali (Hayes, 2013). Ulteriori studi, anche di carattere longitudinale, potranno portare all'individuazione di percorsi di sviluppo tipici e atipici della 'costellazione materna in gravidanza'. XXVI Congresso AIP - Sezione di Psicologia dello Sviluppo e dell'educazione