Rete Comitati pari opportunità Agenzie ambientali Coordinamento nazionale

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1 TELELAVORO E PARI OPPORTUNITA Il telelavoro può coniugare esigenze di efficacia ed efficienza nella pubblica amministrazione con esigenze individuali di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. La dematerializzazione del lavoro è in continua crescita: in Giappone il numero dei telelavoratori è stimato in oltre (pari al 7,9% della forza lavoro), mentre in Italia nel 2001 erano oltre 1 milione; la Regione Emilia-Romagna ha previsto un tetto del 3% sul totale del personale (120 persone; oggi i/le telelavoratori/telelavoratrici sono circa 115); numerose le sperimentazioni in Italia (Regioni, Province, Ausl, significativo il telelavoro degli ispettori dell Inps). Disciplina normativa e documentazione di riferimento: - Legge 191/1988, art Dpr 70 del 8 marzo Contratto collettivo nazionale quadro sul telelavoro nelle Pubbliche amministrazioni del 23 marzo 2000 (CCNQ) - Contratto collettivo nazionale lavoro integrativo del Comparto Sanità del 20/09/2001, art.36 - Direttiva sulle pari opportunità nelle pubbliche amministrazione maggio 2007(punto 4, III, b) - Direttiva della Regione Emilia-Romagna per l attivazione di rapporti di lavoro a distanza telelavoro - Kit telelavoro realizzato da Regione Emilia-Romagna e altri enti pubblici - Empowerment e telelavoro, un percorso di genere per l Ausl di Cesena, maggio 2008, ministero del avoro e della previdenza sociale, Progetto Donna e Ausl Cesena - anche per sperimentazioni realizzate Definizione: Per telelavoro si intende la prestazione di lavoro eseguita dal dipendente in qualsiasi luogo ritenuto idoneo, collocato al di fuori della sede di lavoro, dove la prestazione sia tecnicamente possibile, con il prevalente supporto di tecnologie dell informazione e della comunicazione, che consentano il collegamento con l amministrazione cui la prestazione stessa inerisce. Il telelavoro è sperimentale, è volontario ed esiste un principio di reversibilità che consente al lavoratore e all azienda di recedere dalla sperimentazione. A parità di mansione e di qualifica, l assegnazione al telelavoro non può determinare differenze di trattamento economico, di carriera e di formazione. L'assegnazione a progetti di telelavoro deve consentire al lavoratore pari opportunità, quanto a possibilità di carriera, di partecipazione a iniziative formative e di socializzazione rispetto ai lavoratori che operano in sede (art. 4, comma 3, CCNQ marzo 2000) Anche il personale dirigente può esercitare le proprie funzioni svolgendo parte dell attività in telelavoro (CCNQ marzo 2000, art.4 comma 5; DPR 70/99, art. 3, comma 6) Tipologie di telelavoro - telelavoro domiciliare (l attività lavorativa è svolta dal domicilio del dipendente) - altre forme di lavoro a distanza come il lavoro decentrato in centri satellite, i servizi di rete e altre forme flessibili anche miste, che comportano l effettuazione della prestazione in un luogo idoneo diverso dalla sede dell Ufficio al quale il dipendente è assegnato Vantaggi Aumento della quantità e della qualità della prestazione (razionalizzazione organizzativa, meno interruzioni permettono maggiore concentrazione, autonomia temporale per l esecuzione della prestazione in relazione a conciliazione con impegni familiari), meno assenze per malattia ecc., meno straordinari; meno abbandono da parte operatori altamente qualificati per la distanza dalla sede di lavoro o per problemi di conciliazione, riduzione costi (trasporto, pasti; per l azienda nel medio periodo anche riduzione esigenze di spazi ecc.). L applicazione del telelavoro costringe inoltre a ripensare il controllo della prestazione dando più importanza al raggiungimento degli obiettivi che alla mera presenza in servizio. Vantaggi ambientali: riduzione dell inquinamento da trasporti e del traffico Pag. 1 di 6 - Scheda informativa. Rif.: Daniela Raffaelli CpoArpaER, draffaelli@arpa.emr.it bozza sett. 2008

2 Svantaggi: investimenti iniziali (progettazione, formazione, postazioni hardware e software, conformità alle norme di sicurezza della postazione domestica, revisione delle modalità di lavoro nelle unità operative interessate); la sperimentazione iniziale può richiedere un particolare sforzo di messa a punto del sistema tecnologico in relazione all organizzazione del telelavoro; stipulazione di polizze assicurative specifiche; rischio effetto invisibili : minore visibilità dell operatore nel mantenere il ruolo tradizionale in ufficio, preoccupazioni per lo sviluppo della carriera, minori relazioni sociali con i colleghi; possibile riduzione delle attività di tutoraggio da pare dei telelavoratori ai nuovi assunti con indebolimento della trasmissione di conoscenze aziendali L attivazione del telelavoro può essere una leva importante ed estremamente positiva se non è intesa come mero aspetto tecnicistico, ma se è accompagnata da un percorso di cambiamento della cultura organizzativa che: - privilegia la qualità della prestazione rispetto alla mera presenza fisica del/della lavoratore/lavoratrice - riconosce come vantaggio competitivo (miglioramento dell efficacia e dell efficienza) la soddisfazione del lavoratore (cliente interno) Attività telelavorabili (tratte dai risultati del Progetto TWIN finanziato dalla Commissione europea). In linea di principio, ogni attività lavorativa che non richieda produzione di beni materiali o la presenza fisica del lavoratore è una potenziale candidata al telelavoro. Il mondo delle professioni si sta evolvendo sull'onda degli sviluppi tecnologici e del progresso socioeconomico: lavori che oggi richiedono la presenza fisica sul luogo tradizionale di lavoro potrebbero non richiederlo più nel futuro. Non va sottovalutata la possibilità di svolgere il lavoro in parte presso l'azienda, in parte a distanza a domicilio o presso una struttura decentrata dell Amministrazione. Nel secondo caso si tratterebbe probabilmente di formalizzare e regolamentare in modo trasparente forme di telelavoro già in essere nelle PA e nelle Agenzie ambientali. Sono telelavorabili in generale tutte le attività che comportino: - un alto grado di lavoro intellettuale piuttosto che manuale - compiti gestibili individualmente o comunque facilmente suddivisibili in pacchetti di lavoro - spirito di iniziativa e capacità di conseguire obiettivi senza bisogno di stretta supervisione - risultati e criteri di qualità misurabili - apparecchiature non eccessivamente voluminose e costose - limitata necessità di interazione diretta (in presenza) con utenti o colleghi (a titolo esemplificativo: elaborazione di informazione, stesura di documenti e procedure, insegnamento, tutoraggio formazione, inserimento di dati, progettazione e pianificazione, programmazione investimenti, contabilità, ordini telematici, sviluppo database, elaborazione paghe e pensioni, gestione di banche dati, gestione progetti, gestione mailing list, gestione risorse umane, produzione e composizione testi per stampa o per web, attività giornalistica, controllo e gestione reti, sicurezza del luogo di lavoro, servizi di previsione, ispezioni e espressioni di pareri, ricerca di personale, servizio informazioni telefoniche) Il Comitato pari opportunità può proporre un azione positiva di telelavoro indirizzato prioritariamente a: - situazioni di disabilità psico-fisiche tali da rendere disagevole il raggiungimento del luogo di lavoro - esigenze di cura di figli minori di anni 8; esigenze di cura nei confronti di familiari o conviventi - maggiore tempo di percorrenza dall abitazione del dipendente alla sede (Azione positiva in base ad art. 9 L 53/2000, tipologie ammissibili a finanziamento, da verificare ammissibilità di Arpa). Questi criteri di scelta sono indicati nel Dpr 70/99 per l assegnazione del telelavoro qualora le richieste siano superiori al numero delle postazioni disponibili. Il telelavoro può essere proposto come risposta a periodi limitati in caso di particolare necessità da parte di lavoratrice/lavoratore sulla base dei criteri sopra citati. Pag. 2 di 6 - Scheda informativa. Rif.: Daniela Raffaelli CpoArpaER, draffaelli@arpa.emr.it bozza sett. 2008

3 Progetti di telelavoro Nell ambito degli obiettivi fissati annualmente, l organo di governo di ciascuna pubblica amministrazione individua gli obiettivi raggiungibili mediante il ricorso a forme di telelavoro, destinando apposite risorse per il suo svolgimento. Il ricorso al telelavoro avviene sulla base di un progetto generale in cui sono indicati (cfr. Dpr 70/1999): - obiettivi - attività interessate - tecnologie utilizzate e sistemi di supporto - modalità di effettuazione - tipologie professionali - numero di dipendenti che si prevede di coinvolgere - tempi e modalità di realizzazione - criteri di verifica e di aggiornamento - modificazioni organizzative - costi e benefici - parametri qualitativi e quantitativi delle prestazioni (anche attraverso questionari al personale coinvolto: tele-lavoratori, colleghi, dirigenti) L avvio del progetto può essere preceduto da un indagine sull interesse del personale alla sperimentazione del telelavoro (distribuzione e analisi questionario specifico) Consultazione sindacale (CCNQ 2000; art. 36 CCNL integrativo Contratto Comparto Sanità ) Le aziende consultano preventivamente le OO.SS. sui contenuti dei progetti per la sperimentazione del telelavoro. E oggetto di contrattazione integrativa decentrata la formazione, il trattamento accessorio compatibile con la tele-prestazione. Al lavoratore è garantito l esercizio dei diritti sindacali, compresa l informazione sindacale presso il proprio domicilio (bacheca sindacale elettronica). Formazione Tutto il personale coinvolto partecipa a iniziative di formazione specifiche sugli aspetti tecnici, normativi, organizzativi e di prevenzione e sicurezza sul lavoro. Monitoraggio (percezione/gradimento all interno dell organizzazione) E opportuno, in particolare nelle prime fasi di attuazione del telelavoro, verificare gli effetti dell introduzione di questa diversa modalità di organizzazione del lavoro. Il monitoraggio può aiutare a comprendere cosa succede nelle unità produttive interessate dalla sperimentazione e come questo cambiamento è percepito dagli utenti interni delle unità coinvolte; dall esito del monitoraggio possono emergere utili indicazioni su come procedere per ampliare o ridurre la sperimentazione. Il monitoraggio dovrebbe essere gestito da un soggetto diverso da quello che ha direttamente coordinato il progetto di telelavoro: la dialettica e il confronto di prospettive diverse forniscono un quadro più completo e sfaccettato. Il monitoraggio potrebbe riguardare: - la valutazione dei risultati locali (gli operatori coinvolti direttamente, i colleghi e il capo, gli utenti interni dell unità operativa in cui si telelavora ) - la valutazione dei risultati globali (cultura del lavoro, qualità/quantità di lavoro piuttosto che presenza, senso di appartenenza, reti di comunicazione alternative (Riferimenti: Kit sul telelavoro Regione Emilia-Romagna) Postazioni di lavoro La postazione di lavoro deve essere messa a disposizione, installata e collaudata a cura e a spese dell azienda, sulla quale gravano i costi di manutenzione e di gestione dei sistemi di supporto per i lavoratori. Nel caso di telelavoro a domicilio, può essere installata una linea telefonica dedicata presso l abitazione del lavoratore con oneri di impianto e di esercizio a carico delle aziende, espressamente preventivati nel progetto di telelavoro. Lo stesso progetto Pag. 3 di 6 - Scheda informativa. Rif.: Daniela Raffaelli CpoArpaER, draffaelli@arpa.emr.it bozza sett. 2008

4 prevede l entità dei rimborsi, anche in forma forfetaria, delle spese sostenute dal lavoratore per consumi energetici e telefonici. Modalità di svolgimento del lavoro a distanza Il dipendente deve rientrare nella sede di lavoro originaria almeno un giorno la settimana. L orario di lavoro viene distribuito nell arco della giornata a discrezione del dipendente in relazione all attività da svolgere, fermo restando che in ogni giornata di lavoro il dipendente deve essere a disposizione per comunicazioni di servizio in due periodi di un ora ciascuno concordati con l azienda nell ambito dell orario di servizio. Forma di attivazione dell attività lavorativa a distanza: disciplina specifica RER L amministrazione attiva il lavoro a distanza mediante un integrazione al contratto individuale di lavoro subordinato. La Pubblica amministrazione può risolvere tale rapporto di lavoro a distanza con un preavviso al lavoratore di almeno 15 giorni. Il dipendente può presentare per iscritto una richiesta motivata di risoluzione del contratto, con reintegrazione nell ordinario rapporto di lavoro, trascorsi sei mesi dall avvio al telelavoro. Sicurezza La normativa in materia di sicurezza che detta le disposizioni attuative di alcune direttive CEE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro, ribadendo il principio contenuto nella Costituzione, che considera la salute come fondamentale diritto dell individuo e impone al datore di lavoro di assicurare condizioni di lavoro non lesive per la salute dei lavoratori. Tali norme non fanno riferimento alla specificità del luogo di prestazione d opera, e sono applicabili anche nei casi in cui il lavoratore operi al di fuori dell ufficio tradizionale, sia esso il proprio domicilio, o un telecentro. Prima dell allestimento delle postazioni di telelavoro devono essere effettuate le verifiche di conformità dei locali e degli impianti in cui sarà collocata la postazione di telelavoro alle vigenti norme in materia di sicurezza. Tale verifica verrà fatta dal Servizio Sicurezza dell Amministrazione all inizio e periodicamente con preavviso al telelavoratore. Il telelavoratore si impegna a non modificare la postazione e gli impianti; si impegna inoltre a prendersi cura della propria sicurezza e di quella delle persone in prossimità del proprio spazio di lavoro secondo la formazione e le istruzioni ricevute. Ai telelavoratori sarà, inoltre, consegnato (ove presente) il manuale sulla sicurezza per i dipendenti addetti a video terminali. Assicurazioni L amministrazione garantisce la copertura Inail e stipula una polizza assicurativa per la copertura dei seguenti rischi: - danni alle attrezzature telematiche in dotazione al telelavoratore, con esclusione di quelli derivanti da dolo o colpa grave, inclusi furto e danni subiti durante il trasporto - danni a cose o persone, compresi i familiari del lavoratore, derivanti dall uso delle attrezzature IL CONTROLLO DELLA PRESTAZIONE Il tema di fondo è che il telelavoro presuppone un rapporto di fiducia e correttezza reciproca tra dirigente e lavoratore: introdurre in telelavoro meccanismi di controllo tipici del controllo sulla presenza significa snaturare, almeno in parte, il concetto di telelavoro stesso. Il fatto che il telelavoro sia svolto in un luogo diverso dalla sede porta inevitabilmente a modifiche nelle modalità di controllo della prestazione. La cultura della Pubblica amministrazione è strettamente legata al controllo della presenza come forma di controllo sull'effettuazione della prestazione, un immagine del lavoro pubblico sempre più lontana dalla realtà (lavoro, almeno per certe mansioni e per certe fasce di inquadramento, è sempre più complesso e legato alla gestione di varianti e imprevisti; le tecnologie dell'informazione e della comunicazione permettono di svincolare la disponibilità dell'informazione dalla compresenza fisica nel luogo di lavoro). Tale fatto è chiaramente riconosciuto dai recenti sviluppi contrattuali e normativi, che sempre più legano ad esempio la corresponsione di incentivi al raggiungimento di risultati, relegando il ruolo dello straordinario (in passato indicatore di prestazione quantitativamente rilevante, e quindi meritevole di essere premiata) a casi sporadici. Pag. 4 di 6 - Scheda informativa. Rif.: Daniela Raffaelli CpoArpaER, draffaelli@arpa.emr.it bozza sett. 2008

5 Si possono distinguere due tipi prestazioni controllabili: A) il singolo oggetto di prestazione controllabile comporta alcune (o anche molte) giornate di lavoro (stesura di documenti, report tecnici e dossier informativi, produzione di manuali, cataloghi, documentazione, costruzione e aggiornamento di siti web, analisi e valutazione tecnica di progetti complessi, analisi statistiche). In questo caso il controllo dell'attività è relativamente semplice, e non dovrebbe richiedere particolari adeguamenti rispetto alla prassi corrente, considerando anche il fatto che i lavoratori che svolgono quelle attività hanno alta qualificazione professionale e appartengono di norma a categorie di inquadramento medio-alte, con corrispondente responsabilizzazione sul proprio operato. B) un certo numero di oggetti controllabili è completato in una giornata di telelavoro (controllo e trattamento informatico di documenti contabili, controllo e trattamento informatico di questionari e modulistica, trascrizione di registrazioni, ispezioni presso Enti terzi, cittadini, aziende, rilevazioni in campo aperto, attività di help desk e supporto telefonico, redazione di atti amministrativi standardizzati). L assegnazione e il controllo dell'attività possono richiedere l'adozione di modalità più formalizzate di assegnazione e controllo dell'attività rispetto a quanto avviene normalmente. In particolare, alcune delle attività sopra indicate comportano il fatto che il lavoratore porti a casa (o comunque fuori della sede di lavoro) documenti dell'ente o altro materiale di lavoro. In alcune situazioni si è preferito preparare una sorta di registro di carico e scarico del materiale prelevato; il materiale viene riconsegnato una volta trattato (validato, inserito nel data base ecc.) e la riconsegna costituisce la dichiarazione di svolgimento del compito. In altre situazioni si è preferito ricorrere a un modulo di autodichiarazione delle attività, in cui il lavoratore dichiara, assieme all'orario di lavoro, le attività svolte. Per un certo insieme di attività è infine possibile un controllo della prestazione di tipo automatico. Supponiamo infatti che l'attività consista nella registrazione di documenti contabili in un data base. Se il software applicativo registra automaticamente gli estremi dell'inserimento (data, ora, operatore indicato nominativamente), il controllo della quantità di inserimenti effettuati dal lavoratore può essere effettuata attraverso una semplice ispezione del database. In questo caso è però necessario, in fase di definizione del progetto, rendere esplicito il fatto che verranno effettuati tali controlli e come verranno effettuati. In tal senso, si è suggerito di trattare questo aspetto nel verbale di concertazione. Attestazione dell'orario di lavoro In generale, nello svolgimento dell'attività in telelavoro si preferisce lasciare un'ampia libertà al telelavoratore nell'allocazione oraria del suo tempo di lavoro nella giornata, con i soli vincoli di reperibilità fissati dal contratto nazionale. Possono esistere però casi in cui l'orario di lavoro del telelavoratore deve rispettare certi vincoli (attività di help-desk). Sebbene sia possibile collegare il controllo dell'orario di lavoro a meccanismi automatici (es. apertura e chiusura di una sessione di lavoro su una certa applicazione), si preferisce di solito lasciare al telelavoratore la certificazione dell'orario, anche in considerazione del fatto che l'orario svolto in telelavoro non è comunque valido ai fini dell'erogazione di compenso per straordinario. Il controllo economico Uno degli scopi delle sperimentazioni di telelavoro, secondo la normativa nazionale, è quello di ottenere maggiore economicità nello svolgimento delle funzioni. Sulla base dell esperienza, si ritiene che l obiettivo di un risparmio netto per l Amministrazione, dal punto di vista economico, sia eccessivamente ambizioso. Le fonti di risparmio che tipicamente sono associate al telelavoro sono infatti di tipo logistico: il telelavoro, ove applicato in maniera percentualmente significativa, permette un ridimensionamento delle strutture fisse e degli ambienti di lavoro. Questo mal si concilia con situazioni di tipo sperimentale, con piccoli numeri, legate al vincolo della reversibilità e del mantenimento della disponibilità, per il lavoratore, degli spazi e dell attrezzatura. La consapevolezza di queste limitazioni non può però Pag. 5 di 6 - Scheda informativa. Rif.: Daniela Raffaelli CpoArpaER, draffaelli@arpa.emr.it bozza sett. 2008

6 esimere l amministrazione che svolge una sperimentazione di telelavoro dallo svolgere un attività conoscitiva sugli effetti economici della sperimentazione stessa. Nell ambito di un progetto sperimentale di telelavoro è quindi opportuno definire un piano di monitoraggio degli aspetti economici. Come di consueto, è opportuno distinguere tra spese di avvio e spese di gestione, tra risparmi di gestione ecc. E opportuno inoltre che l Amministrazione, prima di avviare la sperimentazione, fissi degli obiettivi realistici sulla base dei quali valutare l opportunità o meno di proseguire (o ampliare) la sperimentazione. Pag. 6 di 6 - Scheda informativa. Rif.: Daniela Raffaelli CpoArpaER, draffaelli@arpa.emr.it bozza sett. 2008

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