I costruttori dell Ance Il budget non basta Bando casa per giovani coppie, le domande sono raddoppiate

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1 PAG. 5 I costruttori dell Ance Il budget non basta Bando casa per giovani coppie, le domande sono raddoppiate di Teodora Stefanelli Raddoppiano, rispetto all'anno scorso, le adesioni all'ottava edizione del bando «Una casa alle giovani coppie ed altri nuclei familiari». Il fondo, creato per aiutare le giovani famiglie in difficoltà che vogliono acquistare una casa, prevede lo stanziamento di contributi regionali per euro, che possono diventare per gli alloggi realizzati con tecniche a basso impatto energetico. Il problema è che non ci sono soldi sufficienti per rispondere a tutte le richieste. O meglio, ce ne sono solo per soddisfarne la metà. A sottolineare il fatto è l'ance, la sezione regionale che tutela i costruttori edili e gli imprenditori edilizi. Il vicepresidente dell'organizzazione, Giovanni Torri, si è prima complimentato con la giunta Errani e con l'assessore alle Attività produttive, Gian Carlo Muzzarelli, per l'impegno della Regione e ha poi dichiarato: «Negli ultimi mesi avevamo avuto chiari segnali di un deciso aumento dei pre-contratti, oltre 400, è essenziale fin da subito aumentare il plafond delle risorse per garantire il pieno soddisfacimento delle richieste». Parlando del lavoro dell'assessore Muzzarelli, Torri ha dichiarato: «Non si è arreso alle prime difficoltà. I numeri relativi al bando confermano che la strada intrapresa è quella giusta. Con un modesto investimento pubblico si può dare una risposta importante sia alle giovani coppie che al settore delle costruzioni in forte difficoltà». Torri, unico candidato ad assumere la guida dell'associazione a partire dal primo ottobre, ha auspicato, per il 2014, una programmazione rapida della nona edizione del bando. Un'edizione che dovrà guardare necessariamente all'evoluzione del mercato immobiliare e all'importanza di introdurre nuove tipologie di finanziamento in grado di venire incontro alle diverse esigenze delle famiglie in un periodo di difficile congiuntura economica. «In particolare dice il vicepresidente dell'ance riteniamo possa interessare alle nostre imprese associate anche l'introduzione nel bando di una nuova tipologia di contratto: la locazione con patto di futura vendita per 5 o 6 anni, prevedendo un contributo regionale di euro, che equivale a quello previsto per i comuni delle aree terremotate».

2 PAG. 15 Dominicano di 23 anni perse la testa dopo una lite Incendiò la casa della ex: arrestato di Enrico Barbetti HA INCENDIATO la casa della fidanzata e, successivamente, l ha pestata rompendole il naso. Un dominicano di 23 anni, J. L. A. P. è da mercoledì ai domiciliari in virtù di un ordinanza di custodia cautelare firmata dal Gip Bruno Giangiacomo. Il giovane è accusato di minacce aggravate, sequestro di persona, incendio e lesioni gravi aggravate. Per lui il pm Domenico Ambrosino aveva chiesto la cella. LE INDAGINI condotte dagli investigatori del commissariato Bolognina Pontevecchio hanno fatto luce su un episodio avvenuto nel tardo pomeriggio di domenica 9 dicembre in un appartamento al secondo piano di un condominio di via Gandusio. Nell abitazione, hanno ricostruito a posteriori gli accertamenti, erano presenti quattro persone: il dominicano, la sua fidanzata che è coetanea e connazionale, la sorella della ragazza e una loro amica. La coppia ha iniziato a litigare per motivi di gelosia e il giovane, colto da una sorta di raptus, ha chiuso a chiave l appartamento per non far uscire nessuno, ha minacciato la fidanzata con un coltello e ha preso una bottiglia di benzina che ha sparso in casa e addosso alla ragazza, promettendo di dar fuoco a tutto. La 23enne è riuscita a prendere le chiavi dalla tasca del ragazzo e a scappare insieme alle altre due donne. Il dominicano ha appiccato il fuoco, che poi la ragazza ha cercato vanamente di spegnere prima dell intervento dei vigili del fuoco. IL ROGO ha causato gravi danni, rendendo inagibile sia l appartamento del secondo piano che quello superiore. Ai poliziotti intervenuti sul posto, la ragazza, per coprire il connazionale, ha detto che era sola in casa e che le fiamme erano scaturite accidentalmente da una candela, ma i vicini hanno raccontato di avere sentito le urla di una lite e una voce maschile. Risentita due volte a distanza di tempo ha poi rivelato la vera dinamica dei fatti. Nel frattempo, il 26 maggio, ha anche subito un aggressione da parte dell ex, che insieme a un altra donna l ha assalita in un bar della Bolognina, spaccandole il naso con una bottiglia e prendendola a calci e pugni.

3 12 settembre Link: Alina, sola con tre bambini e una sorella uccisa: avrà i fondi per le vittime di reati La donna è marocchina e vive a Ferrara. Per 15 mesi riceverà un sussidio dalla Fondazione presieduta da Sergio Zavoli. Non è la prima volta che riconosciamo i disagi creati da reati commessi tra le mura di casa di Irene Leonardi ARGENTA (FE) La sua storia è sicuramente toccante, a tratti sconcertante, però adesso Alina può forse tirare un sospiro di sollievo. Alla donna sono stati affidati i figli della sorella, Rachida Lakhdimi, 37enne marocchina uccisa nel giugno 2012 dal marito Hassan Jendari a Consandolo, frazione di Argenta (Ferrara), trovata in casa nascosta sotto il letto all interno di un sacco dell immondizia. Il marito, dopo aver accompagnato i due figli da uno zio a Bologna era fuggito in Francia, poi si è costituito ed adesso sta scontando la pena detentiva. Movente del gesto la forte gelosia per la moglie. Ma ad aggiungere dolore su dolore la sorella Alina, per l appunto, ha dovuto fare i conti con un altro grave lutto: il suicidio del suo compagno che così non ha mai avuto la possibilità di veder nascere il figlio che la donna portava in grembo. Sola e con tre bambini da accudire è stata ora aiutata, oltre che dal suo Comune, dalla Fondazione per le vittime dei reati, che le verserà una somma per i prossimi 15 mesi. La fondazione, costituita nel 2004 e presieduta dal senatore Sergio Zavoli, ha lo scopo di aiutare vittime e familiari delle stesse, siano esse persone italiane o straniere, purché il fatto avvenga in Emilia-Romagna (interviene anche in favore dei residenti regionali quando il reato avviene fuori dal territorio). A luglio la commissione della Fondazione ha esaminato 8 casi e di questi ben 6 erano su femminicidi e maltrattamenti di donne. Non è la prima volta che riconosciamo i disagi creati dai reati che avvengono tra le mura di casa, il fatto è che ora le donne iniziano a parlarne. Purtroppo è un fenomeno che ultimamente sta colpendo molto la nostra regione e di cui si è tanto parlato anche con diverse manifestazioni pubbliche, dice Lucia Biavati, direttrice della Fondazione. E continua: La cosa che più preoccupa è che, prevalentemente, i casi di cui ci occupiamo riguardano violenze domestiche. Ci sono molte aggressioni all interno del nucleo familiare, per lo più donne ma anche uomini. Una cose che abbiamo notato è l assoluta difficoltà degli uomini, italiani e stranieri, di accettare la fine di una relazione quando a cessarla è la donna. Nel 2012 i casi esaminati (35 in tutto e accolti 33), per la maggior parte, hanno riguardato omicidi (14 più 3 attentati), maltrattamenti in famiglia, aggressioni, violen ze sessuali e grave stalking. In totale sono stati stanziati circa 300 mila euro. I dati lievitano se si pensa a quante persone sono state coinvolte con questi aiuti: 24 minori, 32 donne e 12 uomini. A livello territoriale la fondazione ha avuto maggiori richieste dalle province più ampie, in particolare 11 da Bologna e 5 da Reggio Emilia. L aiuto della fondazione mira a sostenere cure mediche particolari, aiuto scolastico e spese dell affitto per brevi periodi. In generale i

4 fondi, sia pure donazioni singole che possano immediatamente affrontare delle urgenze, sono volti a garantire tutti quei servizi che garantiscono la dignità umana. Per chiedere aiuto alla fondazione è necessario che intervenga in sindaco del comune di residenza poiché è lui l autorità riconosciuta dalla fondazione per far richiesta di un sussidio economico.

5 Link: ana_ai_bimbi_stranieri.html Cittadinanza parmigiana ai bimbi stranieri Conto alla rovescia per la cittadinanza parmigiana ai bimbi nati in città da genitori stranieri. Ieri pomeriggio durante la seduta della commissione Affari Istituzionali i consiglieri comunali hanno discusso dello «ius soli» in salsa parmigiana. I rappresentanti dei 5 Stelle e del Pd hanno trovato l intesa sul riconoscimento simbolico da conferire ai bambini nati a Parma da genitori stranieri residenti in Italia da almeno 5 anni. La delibera verrà votata martedì prossimo in consiglio comunale.

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