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1 LE PROFESSIONI SANITARIE NELLA REGIONE TOSCANA UFFICIO DELLE PROFESSIONI SANITARIE Come noto, in seguito alla modifica del titolo V, la materia delle professioni, nonché la materia della tutela della salute, sono ricomprese nell ambito della legislazione concorrente ex art. 117 terzo comma Cost. La circostanza per cui le predette materie sono state ricondotte nell ambito della medesima potestà legislativa regionale deve essere considerata quale fattore che introduce importanti novità nei rapporti Stato Regione; le novità sono attualmente in via di chiarimento interpretativo e non poche difficoltà si riscontrano nello sforzo di portare luce e chiarezza sulle rispettive sfere di competenza, non trascurando fra l altro il ruolo che la Corte Costituzionale ha voluto riconoscere agli Ordini ed ai Collegi professionali. La questione appare una fra le più attuali ed impone soprattutto all ente Regione un impegno diretto ad apportare contributi ricavabili dall esperienza scaturita nelle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere presenti nel territorio anche al fine di individuare e definire temi e materie a cui dare spazio in un corretto ed efficace esercizio della potestà legislativa regionale, seppur in via concorrente.

2 Anche per le ragioni appena indicate, risulta certamente molto utile la creazione di luoghi istituzionali in cui siano rappresentate le istanze delle professioni sanitarie creando le condizioni perché l esperienza di ogni professione sanitaria possa offrire un contributo alla conoscenza dei problemi che limitano una moderna ed efficiente organizzazione del lavoro. Nel senso ora indicato deve configurarsi la creazione di un ufficio che abbia la finalità di raccogliere, valorizzare e organizzare le istanze provenienti dalle professioni sanitarie offrendo la giusta rilevanza ad ogni professione sanitaria nella consapevolezza che molte professioni pur offrendo contributi determinanti per il funzionamento della sanità regionale non hanno un adeguata opportunità di far conoscere il loro contributo che nasce dallo svolgimento della loro attività inserita in un contesto multidisciplinare. Come è noto, esistono esperienze delle professioni sanitarie che hanno indicato delle linee direttrici in base alle quali è stato possibile rettificare in modo vantaggioso l organizzazione di strutture operative conseguendo dei risultati positivi sia in termini di efficienza, contenimento della spesa e vantaggi in termini di assistenza al paziente; si pensi al contributo significativo della professione di infermiere nell organizzazione del lavoro, nella qualità dell assistenza, ovvero dell apporto che i tecnici sanitari di radiologia medica offrono

3 in termini di conoscenza dei macchinari anche in considerazione della consapevolezza dell incidenza che certi agenti dimostrano sulla salute di chi si sottopone a certi esami o cure. Per queste ragioni, risulta necessaria la creazione di un ufficio che nell ambito dell organizzazione della Regione si collochi per finalità elettiva quale Ufficio delle Professioni Sanitarie all interno dell Assessorato alla Salute e alle Politiche Sociali con le seguenti finalità. - Individuazione, studio e sviluppo di Protocolli di Intesa fra la Regione e l Università; Il processo di accelerazione del protocollo d intesa tra la Regione Toscana, le Università di Firenze, Pisa e Siena e le Aziende Ospedalierouniversitarie impone una riflessione che valuti con molta attenzione il ruolo delle professioni sanitarie nei rapporti indicati. La progettualità delle Aziende Ospedaliero-Universitarie operanti nel SSR secondo un modello dipartimentale definito dalle norme, dai protocolli di intesa e attuato in dettaglio dai relativi atti aziendali adottati dai Direttori Generali d intesa con i Rettori delle Università, poi approvati dalla Regione Toscana, impone una considerazione del ruolo delle professioni che sappia valorizzare il contributo scientifico di ogni professione sanitaria. Se come appare ormai chiarito la Regione Toscana mostra,

4 attraverso atti formali di accordo, segni ogni giorno più evidenti, di uno specifico interesse alle funzioni di ricerca e di didattica, già peraltro espresse nelle aziende di riferimento, se inoltre la medesima Regione si è espressa (si vedano i appunto i protocolli di intesa) nel senso di voler partecipare concretamente alla programmazione universitaria perseguendo obiettivi di sviluppo della ricerca, corre l obbligo di valorizzazione il livello scientifico ed anche professionalizzante di ogni professione sanitaria che correttamente si inserisca in un processo integrato di ricerca e didattica. In considerazione di questo corrente sviluppo non può non cogliersi l importanza dell istituzione di un Ufficio delle Professioni che in modo coerente, raccogliendo le necessità delle professioni, in funzione della prestazione sanitaria, sappia raccogliere i tratti determinanti per un utile ed importante contributo nella programmazione volta ad un appropriato dimensionamento nonché all individuazione dei contenuti professionalizzanti Tutto ciò appare finalizzato alla precisazione e correzione dei percorsi formativi di studio che rappresenti l occasione per raggiungere un giusto equilibrio fra la necessaria formazione teorica e le adeguate conoscenze che verranno pretese nello svolgimento della professione presso le unità operative di appartenenza specialistica. Ferma dunque la competenza delle Università appare oggi utile una più ampia partecipazione delle Regioni attraverso tuttavia l apporto di un contributo

5 qualitativamente significativo perché il contributo medesimo non si esaurisca in un mero finanziamento alle Università in stato di difficoltà finanziaria, provvedendo a dei Protocolli di Intesa fra questi enti. - Proposte legislative P.S.R. (Piano Sanitario Regionale) Come è stato affermato la riforma del Titolo V ha reso le Regioni il cuore pulsante della produzione normativa nella Repubblica (M. Olivetti). Deve notarsi che con la riforma costituzionale il sistema di una più ampia attribuzione di poteri alle Regioni completa la riforma concretizzata nel D.Lgs n.229 del 1999; a questo riguardo non si può non notare come il servizio sanitario nazionale, come definitivo dall art. 1 della predetta norma, non trascura di affermare come questo rappresenti il complesso delle funzioni e delle attività assistenziali dei servizi sanitari regionali, conferendo dunque all organizzazione regionale un ruolo rilevantissimo nella proposizione di atti normativi che vadano a migliorare l incidenza del servizio con ricadute positive sulla cittadinanza. Non possiamo poi trascurare che la riforma si inserisce in un momento storico in cui il principio di sussidiarietà orizzontale riceve continui stimoli d applicazione creando le circostanze perché le proposte legislative siano la risultante di contributi sia di cittadini sia,

6 naturalmente, di enti che si presentino quali punto di riferimento di esperienze tecniche e professionali all interno del territorio regionale. Per queste ragioni il rilievo delle professioni sanitarie per l attribuzione di un ruolo di proposizione legislativa assume rilievo determinante. Non è infatti chi non veda come i rinnovati percorsi formativi delle professioni sanitarie indichino le professioni quale ruolo privilegiato per la comprensione dei reali problemi e la proposizione di soluzioni efficaci. - Partecipazione attiva alla regolamentazione e all attuativa del piano sanitario regionale Il già richiamato art. 117 comma 2 e 3, come si è visto, dispone la richiamata suddivisione delle competenze legislative ed anche amministrative tra lo Stato e le Regioni; al primo è attribuita la competenza che esprime il valore della solidarietà e dell eguaglianza generali, con indicazione minimi di prestazioni; alle regioni una competenza come si è detto concorrente in merito all organizzazione dei servizi. In questo ultimo ambito, che si prefigura come essenziale, il ruolo delle professioni sanitarie, quale elemento centrale utile per

7 esprimere quelle esperienze necessarie alla produzione dei regolamenti e degli atti legislativi, appare centrale. A questo fine possono individuarsi alcuni nodi rilevanti perché l esperienza delle professioni sanitarie, svolta quotidianamente nel territorio, offra un suo concreto contributo alla comprensione, al miglioramento e al superamento di problematiche attualmente presenti nel servizio sanitario regionale; così questioni come le modalità di accesso alle prestazioni sanitarie, la facoltà di libera scelta della struttura sanitaria, la menomazioni ed incidenza negativa della salute derivante da trattamenti sanitari (si pensi a quest ultimo riguardo al rilevantissimo contributo che alcune professioni stanno offrendo per il rispetto dei principi di ottimizzazione e di giustificazione degli esami e degli interventi sanitari in genere; a quest ultimo proposito possiamo solo accennare in questa sede quanto sia utile la comprensione della complessità della prestazione sanitaria, al fine di isolare i singoli contributi derivanti dalle specifiche professioni sanitarie, per garantire i richiamati principi di ottimizzazione e giustificazione); è infatti noto che una prestazione sanitaria è il frutto di molteplici competenze professionali i cui limiti di utile apporto sono direttamente ed immediatamente percepiti e conosciuti dalle singole professioni sanitarie; attraverso questo processo di scoperta e valutazione della realtà sarà così possibile offrire dei contributi autentici

8 per la regolamentazione e per l applicazione del piano sanitario regionale; non è possibile trascurare gli effetti benefici che potranno certamente derivare in seguito al contributo espresso in termini anche di acquisizione di dati autentici su cui fondare scelte strategiche di programmazione che porteranno conseguenze positive in due direttrici: - una regolamentazione della pianificazione maggiormente aderente alle necessità; - un sensibile contenimento della spesa pubblica. - Creazione di modelli organizzativi professionali di area vasta Anche con riguardo ai piani strategici di area vasta la partecipazione delle professioni sanitarie alla creazione di un modello di governace che tenga conto delle reali esigenze dell offerta delle prestazioni sanitarie presenta delle novità su cui certamente è utile impiegare delle risorse. Risulta chiaro infatti che l acquisizione capillare e la gestione delle notizie che emergono nel territorio, espressione di molteplici e diversificate offerte sanitarie, si presenterà di grande utilità per una omogeneizzazione verso l alto della offerta sanitaria e assistenziale. Lo studio dei modelli organizzativi che tengano conto del giusto sviluppo delle professioni avendo riguardo ai contributi delle autonome specialità, indica un punto di arrivo di notevole utilità sia per una gestione ordinaria delle prestazioni, sia per far fronte ad

9 emergenze di offerta che si possono rappresentare in seguito a circostanze particolari. Lo sviluppo del concetto di autonomia professionale si presenta come un dato di novità di cui è necessario tenere oggi conto in una moderna governance; del resto la conoscenza delle risorse gestibili sia in termini numerici generali, sia in termini di unità appartenenti ad una specifica professione, insieme, inoltre alla conoscenza dei diversi livelli di approfondimento specialistico, potrà offrire contributi certi per una programmazione dell impiego razionale delle risorse. Del resto questo principio di partecipazione delle professioni alla creazione di modelli organizzativi risulta conforme ed in linea con il principio del partenariato attraverso il quale è possibile acquisire quella specifica funzione di portatore del contributo partenariale alle fasi di: definizione delle scelte politiche di sviluppo degli obbiettivi e delle priorità attraverso la condivisione delle scelte, con individuazione degli strumenti attuativi anche per il reperimento del personale (bandi di concorso); verifica del grado di efficienza e di efficacia degli strumenti. - Analisi e sviluppo delle competenze professionali

10 Anche l analisi dello sviluppo delle competenze professionali dovrebbe trovare un suo punto di riferimento istituzionale; presso l ufficio delle professioni sanitarie dovrebbero costituirsi delle sezioni dedicate allo studio dello sviluppo della professione considerata sia nella sua autonomia sia nell ambito delle dinamiche attraverso le quali si rapporta alle altre professioni. A questo fine potrebbero svilupparsi delle articolazioni idonee ad acquisire le informazioni utili alla correzione e alla progressione delle competenze professionali in un quadro di programmazione e di indirizzo; appare soprattutto rilevante il ruolo di un ufficio che, in forza dei dati numerici e qualitativi presenti nel territorio, sappia individuare le necessità di sviluppo delle professioni in modo appropriato e aderente alle necessità espresse dalla domanda di servizi. Particolarmente significativo risulta quindi la funzione di programmazione per uno sviluppo composto delle particolari professioni attraverso l acquisizione di dati che nascono dall esperienza multidisciplinare. L ufficio delle professioni dovrebbe poi esprimere dei dati statisticamente significativi su cui fondare gli indirizzi per un più adeguato sviluppo delle professioni sanitarie, in un semplice ma efficace scambio di notizie interessanti l organizzazione direttamente

11 pervenute dalle aziende private non escludendo tuttavia anche u n corretto tramite con le aziende ed le strutture private. - Modelli organizzativi per la continuità delle cure tecnicoassistenziali, territoriale e domiciliare Attraverso lo studio finalizzato alla programmazione, l ufficio delle professioni avrebbe lo scopo di creare le condizioni per introdurre una seria continuità di cure tra il livello ospedaliero e il livello domiciliare individuando le procedure per garantirne nel tempo un controllo sulla qualità. A questo proposito l ufficio sarebbe in grado di programmare la così detta alta integrazione tra il servizio sociale e quello sanitario; tutto ciò appare maggiormente definibile attraverso la conoscenza delle diverse professionalità che naturalmente, attraverso un flusso di informazioni direttamente pervenute dalle professioni, sarebbe in grado di valutare i contributi più aggiornati che le diverse professioni potrebbero sviluppare sul territorio, sempre nel rispetto della qualità delle prestazioni (si pensi al recente sviluppo che si è già determinato in alcune regioni in merito ad alcune professionalità che in passato non avevano l opportunità di esprimere servizi domiciliari; si veda in

12 proposito l esperienza dei tecnici sanitari di radiologia medica che recentemente offrono servizi domiciliari con prestazioni radiodiagnostiche attraverso l utilizzo di macchinari e tecnologie portatili). - Standard professionali e valutazione dei livelli di professionalità, accreditamento professionale e certificazione di eccellenza Come noto, i sistemi di accreditamento sono procedure di valutazione orientate a favorire il miglioramento delle prestazioni da parte delle strutture aziendali; nell abito delle aziende sanitarie la valutazione della qualità è diretta, in particolare, alla considerazione della qualità dei servizi erogati e i risultati di questo controllo devono essere confrontati tendo conto del miglioramento dello stato di salute di soggetti che abitano in un certo territorio. A questo riguardo l ufficio delle professioni sanitarie e per il suo mezzo le professioni sanitarie stesse, devono offrire un contributo volto alla verifica e alla tenuta del livello qualitativo dei servizi in modo uniforme sul territorio. È nella finalità di promozione della qualità che il ruolo dell ufficio sulle professioni potrà esprimere il suo miglior contributo per scelte che hanno come interessati in primo luogo i

13 fruitori dei servizi, gli amministratori dei servizi ma non ultimi gli operatori stessi (professionisti) che hanno interesse comunque a migliorare le proprie pratiche professionali. A questo riguardo l ufficio delle professioni si pone in una logica in cui potrebbe prevalere l accreditamento professionale rispetto all accreditamento istituzionale; tutto ciò per beneficiare di un orientamento che si è sviluppato negli ambiti professionali in cui è stata valorizzata la ricerca di requisiti e di standard di eccellenza in considerazione di moderne e aggiornate conoscenze scientifiche. È già da qualche anno che dalle rappresentanze professionali sono stati individuati e forniti elenchi in cui sono esplicitati i requisiti di qualità con procedure di accreditamento e procedure di applicazione che oggi potrebbero costituire, attraverso la creazione di un ufficio apposito, l occasione per un acquisizione continuata ed istituzionale dei dati richiamati. Come noto, la Società Internazionale di Qualità (ISQua) ha recentemente indicata una definizione di accreditamento professionale: l accreditamento professione è un processo di autovalutazione e di revisione esterna tra pari, usato dalle organizzazioni sanitarie per valutare accuratamente il proprio

14 livello di performance relativamente a standard prestabiliti e per attivare modalità di miglioramento continue del sistema sanitario. La realtà a cui si è appena accennato suggerisce per altro, appunto, la creazione di un luogo istituzionale dislocato nell ente regione affinché il sistema della qualità, con le verifiche necessarie, diventi uno strumento continuo in cui l esperienza delle professioni sanitarie, poste su uno stesso piano, offra il suo contributo necessario; evitando inoltre che tutto il processo sia rimesso alla mera organizzazione delle singole aziende, con l inevitabile conseguenza di creare le condizioni per delle forti diseguaglianze nella valutazione delle performance, talora davvero molto sensibili. - Programmazione e sviluppo di una vera ed autentica integrazione fra il mondo delle professioni, gli enti sanitari e le istituzioni universitarie È noto che il processo di integrazione fra l esercizio delle professioni e la realtà universitaria, che si esprime con la didattica e la ricerca, è un processo che ha ancora molta strada da percorrere e che si è sviluppato storicamente solo attraverso alcune professioni sanitarie

15 classiche ( professione medica) che tuttavia rappresentano solo una parte dell esperienza che è condotta nella sanità. I diversi corsi di laurea che attualmente sono istituiti riferiti alle diverse professioni sanitarie necessitano di un operazione di programmazione in cui le materie dei corsi di laurea vengano individuate e strutturate in base alle esigenze di una certa tipica professione; esigenze il cui raccordo e la cui conoscenza dovrebbe passare attraverso l ufficio regionale delle professioni. Attraverso questo processo di programmazione la Regione potrà esprimere un proprio indirizzo adeguandosi al nuovo ruolo istituzionale che attribuisce all ente un ruolo di stretta collaborazione con l università. La ricerca è funzione pertinente a tutto il sistema sanitario regionale coinvolgendo le aziende sanitarie del territorio. Un programma di ricerca che coinvolga regione ed università è volto anche alla valorizzazione del ruolo delle aziende ospedaliero-universitarie perché attraverso un processo di coinvolgimento vengano espressi centri di eccellenza professionale. Attraverso l attività di programmazione e di indirizzo dell ufficio delle professioni sanitarie sarà avviato un percorso di

16 collaborazione e di integrazione con il sistema dell università; il programma di ricerca fondato sulla collaborazione sarà diretto all individuazione e allo sviluppo di innovazioni scientifiche, di più adeguate formule organizzative e di processi di formazione che attraverso le reali esigenze del territorio possano nuovamente esprimere centri di eccellenza. Attraverso l attività che dovrà svilupparsi all interno dell ufficio saranno perseguite le seguenti finalità: a) individuazione, contributo e sviluppo di centri di eccellenza attraverso cui migliorare l attività assistenziale del servizio sanitario della regione, in particolare con riguardo alle seguenti materie: diagnostica avanzata, neuroscienze, oncologia, medicina rigenerativa; b) studio e ricerca dei rapporti tra beneficio e rischio legato all uso di tecnologie e di interventi sull assistito, attraverso un monitoraggio dell attività tecnica e clinica diagnostica; c) impatto di alcune strumentazioni tecnologiche sugli assistiti di un determinato territorio attraverso una verifica pluriennale atta a reperire dati utili per l elaborazione di informazioni di alto significato statistico.

17 Come noto, alcuni centri di ricerca di eccellenza hanno già chiarito come vi siano degli aspetti che informano gran parte del sistema sanitario che attualmente stanno producendo alcuni paradossi contrastanti con il principio di ottimizzazione e dunque con quello di giustificazione degli interventi. Vi sono dati anche molto pesanti, che fra l altro sono già di dominio pubblico e dunque dalle conseguenze verosimilmente inarrestabili, circa la consapevolezza dell incidenza negativa di alcune pratiche diagnostiche.; a questo ultimo riguardo una integrazione fra gli fra Regione Aziende e Università potrebbe garantire anche a livelli diversi da quelli fin ora sperimentati, dei risultati tangibili. - Valorizzazione del modello dipartimentale e costituzione di strutture complesse e/o semplici L ufficio delle professioni sanitarie si propone la valorizzazione del dipartimento delle professioni sanitarie in cui le professioni infermieristiche, tecniche, della riabilitazione, della prevenzione, e della professione ostetrica, attraverso un processo di collaborazione, possono esprimere quei contributi di natura gestionale ed organizzativa che potrà certamente portare dei benefici rilevantissimi, anche con riguardo agli input ed agli indirizzi che verranno indicati e

18 rivolti alle strutture complesse e/o semplici all interno delle singole aziende sanitarie/ospedaliere. - Omogeneità fra le disposizioni legislative e le clausole contrattuali previste nei contratti di qualsiasi livello regolanti le professioni sanitarie La complessità degli enti e degli organi, che hanno competenze legislative e regolamentari in particolare di individuazione dei principi generali, nonché di creazione di norme di attuazione e di dettaglio e l incidenza di numerosi soggetti pubblici, che hanno competenze amministrative in materia, impone un lavoro di risistemazione, verifica e controllo costante al fine di evitare che si creino possibili contraddizioni e di inconciliabilità di principi sia sotto il profilo normativo, quello amministrativo nonché contrattuale. Anche per queste ragioni un ufficio delle professioni sanitarie che abbia piena ed aggiornata consapevolezza delle necessità a cui le professioni medesime devono rivolgere il loro impegno, soddisfacendo i bisogni primari degli assistiti, deve essere posto nelle condizioni di recepire ogni flusso di informazione che appaia adeguato a costituire un impianto normativo e contrattuale che risulti coerente al suo interno e nel reciproco rapporto,

19 evitando situazioni che già a livello normativo e contrattuale possano diversamente costituire e costruire problematiche di non facile superamento. Lo sforzo a cui sarebbe chiamato l ufficio delle professioni dovrebbe essere diretto a rimuovere ogni difficoltà anche di carattere interpretativo che si frappone tra lo sviluppo delle professioni e delle professionalità rispetto alle esigenze reali di servizio che emergono nelle realtà aziendali. A questo proposito la finalità della programmazione dei bisogni in termini di risorse umane avrebbe un significativo contributo per via della conoscenza preventiva di notizie e dati utili ad una pianificazione ragionata, bilanciando i bisogni delle professionalità, conoscendone il reale significato e contributo specifico rispetto alle richieste che le aziende sanitarie e ospedaliere devono soddisfare rispetto alla vera domanda sanitaria. La conoscenza dei numeri delle professionalità, la conoscenza del loro patrimonio scientifico, tecnico e culturale unitamente ad un previsione della domanda di sanità, anch essa prevedibile per l acquisizione costante di notizie circa le patologie più emergenti, condurrà l ufficio delle professioni a svolgere un ruolo di non

20 poco rilievo sotto il profilo del contributo della qualità e dei contenuti dell impianto normativo. Anche la regolamentazione delle figure dirigenziali, delle posizioni organizzative, del DS gestionale e del DS professional individuata sia nei contratti che nelle norme generali avrebbe certamente da avvantaggiarsi della specifica conoscenza delle problematiche relative all organizzazione e alla gestione dei diversi livelli aziendali in rapporto con le unità operative; una conoscenza specifica che potrebbe rimuovere molti degli ostacoli che spesso diventano determinanti per esprime un corretto servizio delle prestazioni sanitarie, evitando e certamente riducendo, fra l altro, quale conseguenza della certezza dei rapporti, il rischio di problematiche legate alla responsabilità estrinseca della prestazione sanitaria (come noto la prestazione professionale sanitaria ha una responsabilità intrinseca e propria a cui per altro, con l attivazione del processo di verifica e controllo dei rapporti, dovrebbe seguire una rimozione o comunque una sensibile riduzione del rischio estrinseco). - Definizione dei diversi ambiti di responsabilità professionale Anche per le indicazioni riportate nel punto precedente appare utile individuare dei percorsi in cui l estrinsecazione delle attività

21 professionali tipiche sanitarie, nonché le attività organizzative e di gestione abbiano riferimenti sicuri per una conseguente, corretta individuazione delle relative responsabilità che inevitabilmente emergono nella gestione della sanità. A questo riguardo lo sviluppo di processi di individuazione e verifica della qualità con l attivazione di procedimenti di controllo dovrebbe porre le condizioni per una maggior attenzione nello svolgimento delle prestazioni con un incidenza positiva sui casi effettivi di responsabilità, riducendo le circostanze e le ipotesi in cui si possono creare occasioni negative capaci fra l altro di incidere, talora in modo significativo, sulla spesa pubblica. È oramai assodato quanto sia significativo il ricorso al contenzioso verso le aziende ed i professionisti che operando quotidianamente attraverso le prestazioni sanitarie si espongono inevitabilmente ai rischi di richieste risarcitorie; una valutazione attenta della qualità delle prestazioni, unitamente ad un diffuso senso di responsabilità multidisciplinare autorizza a credere che la pratica del controllo, della verifica degli standard qualitativi produca effetti benefici sia per il destinatario della prestazione che per le aziende operanti sul territorio. Fra l altro una considerazione attenta della qualità delle prestazioni combinata

22 con un attenta valorizzazione dei principi di giustificazione e di ottimizzazione produrrebbe delle conseguenze sicuramente migliorative in termini di riduzione della spesa, nella consapevolezza che alcune pratiche diagnostiche e di accertamento, in taluni casi, potrebbero essere evitate attraverso percorsi alternativi senza esporsi a rischi aggiuntivi di responsabilità. **** Per tutte le ragioni esposte riteniamo certamente di grande rilievo ed utilità la costituzione dell Ufficio delle Professioni presso l ente Regione Toscana e/o presso l Assessorato alla Salute e alle Politiche Sociali della medesima Regione, con l individuazione di diverse figure dirigenziali che possano assolvere, anche attraverso personale di supporto, allo svolgimento delle finalità sopra indicate. Riteniamo che il progetto debba essere supportato da una condivisa volontà politica di perseguire gli obbiettivi fissati, con uno sforzo dell Assessorato alla Salute e alle Politiche Sociali che dovrà esprimere e dimostrare una profonda conoscenza delle diverse e variegate realtà delle professioni sanitarie, sia per quelle presenti attraverso gli enti pubblici di appartenenza (Collegi e

23 Ordini) sia per le professioni rappresentate dalle Associazioni Professionali espressione di numerose professioni che il legislatore statale ha individuato tracciando profili professionali definiti. Riteniamo che il ruolo della Regione nella materia delle professioni ed in particolare delle professioni a grosso impatto sociale, quali sono le professioni sanitarie, debba acquisire uno spazio più vasto, nella considerazione che un corretto indirizzo condiviso in materia, sia un serio elemento di sviluppo ed una occasione per un moderna crescita migliorativa della sanità pubblica e privata.

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