NOTA CONGIUNTURALE. Luglio ECONOMIA INTERNA. - Sommario. 2.1 Indicatori reali 2.2 Indicatori finanziari 2.3 Previsioni

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1 NOTA CONGIUNTURALE Luglio ECONOMIA INTERNA - Sommario 2.1 Indicatori reali 2.2 Indicatori finanziari 2.3 Previsioni 1

2 Sommario PIL Nel primo trimestre del 2015 il prodotto interno lordo (PIL), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2010, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato dello 0,3% rispetto al trimestre precedente ed è risultato invariato rispetto al primo trimestre del Fatturato e ordinativi. Record degli ordinativi industriali italiani nel mese di aprile, mentre il fatturato torna a calare. Secondo quanto rileva l'istat, il fatturato, al netto della stagionalità, ha registrato una diminuzione dello 0,6% rispetto a marzo, con variazioni negative sia sul mercato interno (-0,2%), sia su quello estero (-1,3%). Per gli ordinativi totali, si registra un incremento congiunturale del 5,4%, con incrementi sia sul mercato interno (+3,4%), sia su quello estero (+8,4%). Attività Produttiva. Nel mese di aprile, secondo le rilevazioni ISTAT l'indice destagionalizzato dell'attività industriale è diminuito dello 0,3% rispetto a marzo (+0,4%) contro attese per una crescita dello 0,2%. Nella media del trimestre febbraio-aprile 2015 la produzione è aumentata dello 0,5% rispetto al trimestre precedente. Corretto per gli effetti di calendario, l'indice è aumentato in termini tendenziali dello 0,1%. Prezzi al consumo Nel mese di maggio, da quanto riportato dall'istat, l'indice nazionale dei prezzi al consumo, al lordo dei tabacchi, è salito +0,1% sia su base mensile, che annua (la stima preliminare era +0,2%), invertendo il trend su base annua (era -0,1% ad aprile). Ad incidere la minore flessione, su base annua, dei prezzi energetici non regolamentati (-7,2%, da -8,7% di aprile) e l'accelerazione della crescita tendenziale dei prezzi dei servizi, dovuta in particolare all'aumento dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (+0,8%, da -0,6% di aprile). Occupati e disoccupati. Inattesi segnali di miglioramento dal mercato del lavoro italiano. Secondo le ultime rilevazioni dell'istat, ad aprile il tasso di disoccupazione ha mostrato un calo di 0,2 punti percentuali, arrivando al 12,4% rispetto al 12,6% rivisto del mese precedente (era al 13% nella lettura fornita lo scorso 30 aprile) e dopo due mesi di incrementi. 2

3 2.1 Indicatori di Economia reale Pil reale I trim.2015 Nel primo trimestre del 2015 il PIL tricolore ha evidenziato un aumento dello 0,3% rispetto ai tre mesi precedenti, mettendo a segno l incremento più consistente da inizio La lettura finale conferma quella preliminare di metà maggio e le attese degli analisti. Rispetto al primo trimestre del 2014, dunque su base annuale, il Prodotto Interno Lordo è stato rivisto al rialzo al +0,1%. Nella stima flash era stata indicata una variazione nulla. In questo caso il dato è migliore del consensus che aveva stimato una variazione nulla. Nel quarto trimestre del 2014 il PIL era risultato invariato su trimestre, mentre su base annuale era sceso dello 0,5%. L'Ufficio di Statistica ricorda che il periodo in esame ha avuto una giornata lavorativa in meno del trimestre precedente e lo stesso numero di giornate lavorative rispetto al primo trimestre del La variazione acquisita per il 2015 è pari a +0,2%. Fonte: Istat Andamento del PIL in altri paesi Nello stesso periodo il PIL è aumentato in termini congiunturali dello 0,1% negli Stati Uniti e dello 0,3% nel Regno Unito. In termini tendenziali, si è registrato un aumento del 3,0% negli Stati Uniti e del 2,4% nel Regno Unito. Previsioni L'Istat ha rivisto al rialzo le previsioni sulla crescita del Pil italiano del 2015 di +0,2% a +0,7%. Per il 2016 l'istituto di statistica prevede un incremento +1,2% e per il ,3%. 3

4 L'Istat rileva che nel 2015 la domanda interna al netto delle scorte contribuirà positivamente alla crescita del Pil per 0,3 punti percentuali, quella estera netta per 0,4 punti percentuali. Nel biennio successivo il rafforzamento ciclico determinerà un apporto crescente della domanda interna (+0,8 e +1,1 punti percentuali) mentre il conseguente aumento delle importazioni favorirà una diminuzione del contributo della domanda estera netta nel La spesa delle famiglie segnerà una variazione positiva dello 0,5% in termini reali, a seguito del miglioramento del reddito disponibile. Nel successivo biennio, si prevede un rafforzamento dei consumi privati (+0,7% e +0,9%) sostenuto da un graduale aumento dell'occupazione. Gli investimenti torneranno a crescere nell'anno in corso (+1,2%), stimolati dal miglioramento delle condizioni di accesso al credito e delle aspettative associate a una ripresa della dinamica produttiva. Il processo di accumulazione del capitale è previsto riprendere a ritmi sostenuti nel 2016 (+2,5%) e con maggior intensità nel 2017 (+2,8%). In crescita anche l'occupazione. Nel ,6% in termini di unità di lavoro mentre il tasso di disoccupazione mostrerà una moderata riduzione attestandosi al 12,5%. Nel 2016, il tasso di disoccupazione diminuirà al 12% e le unità di lavoro registreranno un aumento significativo (+0,9%). Tale evoluzione proseguirà con maggiore intensità nel 2017, con una discesa del tasso di disoccupazione all'11,4% e una crescita delle unità di lavoro dell'1%. Fonte: Istat Anticipatori CLI. I principali indicatori delineano un rafforzamento della crescita nella maggior parte delle principali economie dell'area OCSE. E' quanto rileva l'ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) citando soprattutto i paesi di Francia e Italia mentre al contrario la dinamica di crescita mostra segnali di allentamento in Canada e negli Stati Uniti. Stabile invece l'espansione nel Regno Unito, Germania e Giappone. Confindustria. Il Centro studi di Confindustria (Csc) stima che a maggio la produzione industriale sia cresciuta dello 0,1% su aprile, come si legge nella consueta Indagine rapida sulla produzione industriale. 4

5 Istat fiducia dei consumatori e imprese. L'Istat riporta un miglioramento nei giudizi dei consumatori sulla situazione economica del Paese. Secondo l'istituto Nazionale di Statistica, infatti, l'indice che misura il clima di fiducia dei consumatori sale a giugno a 109,5 punti dai 106 del mese precedente. Anche l'indice composito del clima di fiducia delle imprese italiane sale a 104,3 da 101,8 di maggio, registrando il livello più alto dal giugno Riguardo le imprese, crescono tutti i climi di fiducia: quello delle costruzioni (a 119,7 da 111,8), quello dei servizi di mercato (a 109 da 105,1), quello del commercio al dettaglio (a 105,9 da 103,9) e, in maniera più lieve, quello del settore manifatturiero (a 103,9 da 103,4). Nelle imprese manifatturiere, i giudizi sugli ordini e le attese di produzione rimangono stabili (a -13 e a 11, rispettivamente); il saldo dei giudizi sulle scorte di magazzino passa a 2 da 3. Nelle costruzioni migliorano i giudizi sugli ordini e/o piani di costruzione (a -33 da -37) e le attese sull'occupazione (a -9 da -16). Nelle imprese dei servizi salgono i giudizi sugli ordini (a 3 da 1) ma non le attese (a 4 da 6 il saldo) e crescono le attese sull'andamento generale dell economia (a 18 da 7). Nel commercio al dettaglio migliorano sia i giudizi sulle vendite correnti (a 7 da 2), sia le attese sulle vendite future (a 23 da 22); risultano stabili le giacenze di magazzino (a 5). PMI. L'attività manifatturiera italiana è cresciuta a maggio al ritmo più rapido di oltre quattro anni, alimentando le speranze di una ripresa per la terza economia della zona euro. L'indice 'Purchasing Managers Index' (Pmi), elaborato da Markit/Adaci, a maggio è balzato a 54,8 da 53,8 di aprile, nel quarto mese di fila oltre la soglia di 50 che separa la crescita dalla contrazione. Alla base dell'incremento il balzo nei nuovi ordini per l'export, che fa salire la lettura dell'indice generale al massimo dall'aprile 2011 e oltre le stime raccolte da un sondaggio Reuters per 53,6. Il sotto-indice relativo ai nuovi ordini è salito a 56,7 a maggio da 54,8 di aprile, al massimo dal febbraio Markit sottolinea che le aziende interpellate hanno riferito di una ripresa della domanda aggiungendo di aver assunto personale al ritmo più rapido da oltre quattro anni. Elementi congiunturali Fatturato e ordinativi Record degli ordinativi industriali italiani nel mese di aprile, mentre il fatturato torna a calare. Secondo quanto rileva l'istat, il giro d'affari dell industria, al netto della stagionalità, ha registrato una diminuzione dello 0,6% rispetto a marzo, con variazioni negative sia sul mercato interno (-0,2%), sia su quello estero (-1,3%). Gli indici destagionalizzati del fatturato segnano incrementi congiunturali per l energia (+3,8%) e per i beni intermedi (+0,2%), una flessione per i beni strumentali (-3,2%) e risultano stazionari per i beni di consumo. Per gli ordinativi totali, si registra un incremento congiunturale del 5,4%, con incrementi sia sul mercato interno (+3,4%), sia su quello estero (+8,4%). Nel confronto con il mese di aprile 2014, l indice grezzo degli ordinativi segna un aumento del 7,9%, il più forte da maggio L incremento più rilevante si registra nella fabbricazione di computer, prodotti di 5

6 elettronica e ottica (+40,0%), mentre una flessione si osserva solo nella fabbricazione di apparecchiature elettriche (-31,5%). Fonte: Istat Attività Produttiva Delude la produzione industriale italiana che registra una battuta d'arresto inattesa. Nel mese di aprile, secondo le rilevazioni ISTAT l'indice destagionalizzato dell'attività industriale è diminuito dello 0,3% rispetto a marzo (+0,4%) contro attese per una crescita dello 0,2%. Nella media del trimestre febbraio-aprile 2015 la produzione è aumentata dello 0,5% rispetto al trimestre precedente. Corretto per gli effetti di calendario, l'indice è aumentato in termini tendenziali dello 0,1% (i giorni lavorativi sono stati 21 contro i 20 di aprile 2014). Nella media dei primi quattro mesi dell'anno la produzione è diminuita dello 0,1% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. L'indice destagionalizzato presenta variazioni congiunturali positive nei raggruppamenti dei beni intermedi e dei beni strumentali (entrambi +0,1%); diminuiscono invece l'energia (-1,3%) e i beni di consumo (-1,2%). 6

7 Fonte: Istat Vendite del commercio fisso al dettaglio Ad aprile 2015 l indice destagionalizzato del valore delle vendite al dettaglio (valore corrente che incorpora la dinamica sia delle quantità sia dei prezzi) aumenta dello 0,7% rispetto a marzo Nella media del trimestre febbraio-aprile 2015, il valore delle vendite registra una variazione positiva dello 0,3% rispetto al trimestre precedente. Rispetto ad aprile 2014, l indice grezzo del valore del totale delle vendite segna una variazione nulla. L indice in volume delle vendite al dettaglio aumenta, ad aprile 2015, dello 0,7% rispetto a marzo 2015, mentre diminuisce dello 0,5% rispetto ad aprile Fonte: Istat Immatricolazioni auto (motorizzazione) La Motorizzazione ha immatricolato - nel mese di maggio autovetture, con una variazione di +10,78% rispetto a maggio 2014, durante il quale ne furono immatricolate (nel mese di aprile 2015 sono state invece immatricolate autovetture, con una variazione di +24,67% rispetto ad aprile 2014, durante il quale ne furono immatricolate ). 7

8 Nel mese di maggio 2015 il volume globale delle vendite ( autovetture) ha interessato per il 28,76% auto nuove e per il 71,24% auto usate. Nel periodo gennaio-maggio 2015 la Motorizzazione ha in totale immatricolato autovetture, con una variazione di +15,20% rispetto al periodo gennaio-maggio 2014, durante il quale ne furono immatricolate Nello stesso periodo di gennaio-maggio 2015 sono stati registrati trasferimenti di proprietà di auto usate, con una variazione di +7,29% rispetto a gennaio-maggio 2014, durante il quale ne furono registrati Retribuzioni orarie contrattuali A maggio l'indice delle retribuzioni contrattuali orarie è rimasto infatti congelato rispetto al mese precedente. Rispetto all'anno scorso è invece in aumento dell'1,1%. Nel complesso nel 2015 finora, ovvero da gennaio a maggio compresi, la retribuzione oraria media è cresciuta dell'1,1% rispetto all'analogo periodo del Andando ad analizzare i principali macrosettori nel report dell'istat, si scopre che le retribuzioni contrattuali orarie hanno registrato un incremento tendenziale dell'1,6% per i dipendenti del settore privato e una variazione nulla per quelli della pubblica amministrazione. I contratti in attesa di rinnovo, a maggio, erano ben 37 (di cui 15 appartenenti alla pubblica amministrazione) relativi a circa 5,2 milioni di dipendenti (di cui circa 2,9 milioni nel pubblico impiego). A fare impressione sono però i mesi di attesa per i lavoratori con il contratto scaduto: sono in media 51,2, praticamente 4 anni. La cifra è decisamente più alta rispetto al 2014, quando in maggio erano stati registrati 29,3 mesi di attesa). La quota di dipendenti in attesa di rinnovo per l'insieme dell'economia è pari al 40,3%, in lieve diminuzione rispetto al mese precedente. Occupati e disoccupati Inattesi segnali di miglioramento dal mercato del lavoro italiano. Secondo le ultime rilevazioni dell'istat, ad aprile il tasso di disoccupazione ha mostrato un calo di 0,2 punti percentuali, arrivando al 12,4% rispetto al 12,6% rivisto del mese precedente (era al 13% nella lettura fornita lo scorso 30 aprile) e dopo due mesi di incrementi. Il dato è migliore delle attese degli analisti che stimavano un tasso al 12,8%. Nel dettaglio, i disoccupati sono diminuiti su base mensile dell 1,2% (-40 mila) mentre gli occupati sono aumentati dello 0,7% (+159 mila) dopo i cali degli ultimi due mesi, tornando sui livelli registrati a fine Il tasso di occupazione, pari al 56,1%, cresce nell ultimo mese di 0,4 punti percentuali. La crescita dell occupazione registrata ad aprile coinvolge anche i più giovani. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, cioè la quota di giovani disoccupati sul totale di quelli attivi (occupati e disoccupati) è pari al 40,9%, in diminuzione di 1,6 punti percentuali rispetto al mese precedente. 8

9 Indicatori di tensione Nel mese di maggio il numero di ore di cassa integrazione guadagni (CIG) complessivamente autorizzate è stato pari a 65,4 milioni, in diminuzione del 29% rispetto allo stesso mese del 2014 (92,2 milioni). E' quanto emerge dal rapporto INPS in cui si evidenzia che nel confronto con il mese di aprile 2015, i dati destagionalizzati evidenziano una variazione congiunturale pari a -1,3% per il totale degli interventi di cassa integrazione. Nel dettaglio, le ore autorizzate di cassa integrazione ordinaria (CIGO) sono state 22,4 milioni. Nel mese di maggio 2014 erano state 24,7 milioni: si è quindi registrata una diminuzione tendenziale del 9,1%. In particolare, la flessione è stata pari al 5,9% nel settore Industria e al 17,1% nel settore Edilizia. Il numero di ore di cassa integrazione straordinaria (CIGS) autorizzate a maggio è stato di 39 milioni, con una riduzione del 30,2% rispetto al mese di maggio 2014, nel corso del quale erano state autorizzate 55,8 milioni di ore. Infine, per quanto riguarda gli interventi in deroga (CIGD) che come noto risentono dei fermi amministrativi per carenza di stanziamenti le ore autorizzate a maggio sono state pari a 4 milioni, con un decremento del 65,7% rispetto agli 11,6 milioni di ore autorizzate nel mese di maggio Occupati e disoccupati I trim.2015 Nel primo trimestre 2015 continua a crescere il numero di occupati su base annua (+133 mila unità, 0,6%). L'aumento riguarda entrambe le componenti di genere e tutte le ripartizioni territoriali, soprattutto il Nord (+0,6%, 71 mila unità) e il Mezzogiorno (+0,8%, 47 mila unità). Al calo degli occupati nelle classi di età anni e anni (-1,7% e -1,4%, rispettivamente), continua a contrapporsi la crescita degli ultra 50enni (+5,3%). L'incremento dell'occupazione interessa sia gli italiani (+50 mila unità) sia gli stranieri (+83 mila unità). In confronto al primo trimestre 2014, tuttavia, il tasso di occupazione anni degli stranieri diminuisce di 0,4 punti percentuali a fronte di una crescita di 0,5 punti tra gli italiani. Nell'industria in senso stretto, dopo la crescita dei tre trimestri precedenti, l'occupazione si riduce su base annua dello 0,9% (-42 mila unità). Nelle costruzioni, per il diciannovesimo trimestre ma con minore intensità, prosegue la flessione degli occupati (-1,2%, - 17 mila unità). In controtendenza rispetto al Centro-nord, nel Mezzogiorno crescono sia gli occupati nell'industria in senso stretto (+2,3%, 18 mila unità) sia nelle costruzioni (+3,8%, 15 mila unità). Nel terziario gli occupati crescono dell'1,0% (147 mila unità in più su base annua), soprattutto tra i dipendenti e nel Centro-nord. Nel primo trimestre 2015 il numero di lavoratori a tempo pieno torna a crescere in misura significativa, con un incremento di 104 mila unità (+0,6%). Ininterrotta dal 2010, prosegue a ritmo meno sostenuto la crescita degli occupati a tempo parziale (+0,7%, 28 mila unità nel raffronto tendenziale) ma riguarda quasi del tutto il part time involontario, la cui incidenza arriva al 64,1% dei lavoratori a tempo parziale (era il 62,7% un anno prima). 9

10 Per il quarto trimestre consecutivo continua l'aumento dei dipendenti a termine (+3,5%, 72 mila unità su base annua). La crescita interessa soprattutto gli uomini, è più forte nel Nord, ed è concentrata nell'industria in senso stretto e nel terziario. Nel primo trimestre 2015, dopo quattordici trimestri di crescita, diminuisce il numero di persone in cerca di occupazione (-4,2%, 145 mila unità in meno in un anno). La riduzione interessa sia gli uomini sia le donne, riguarda le regioni del Nord e del Mezzogiorno, gli exoccupati e le persone in cerca di prima occupazione. Il 57,1% dei disoccupati cerca lavoro da un anno o più (era 58,7% nel primo trimestre 2014). Nel primo trimestre 2015 il tasso di disoccupazione, cresciuto ininterrottamente dal terzo trimestre del 2011, scende al 13,0% (-0,6 punti percentuali in confronto a un anno prima); la riduzione riguarda sia gli uomini sia le donne, interessa il Nord (-0,4 punti) e soprattutto il Mezzogiorno (-1,2 punti), ma i divari territoriali restano elevati (con valori dell'indicatore del 9,0% e 20,5% rispettivamente). Nelle regioni del Centro, invece, il tasso sale al 12,1% (+0,1 punti). Prezzi alla produzione Dalle ultime rilevazioni ISTAT emerge che ad aprile l indice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali diminuisce rispetto al mese precedente dello 0,1% e del 2,3% rispetto ad aprile I prezzi dei prodotti venduti sul mercato interno diminuiscono dello 0,3% rispetto a marzo e del 3,1% su base tendenziale. Al netto del comparto energetico si registra una variazione nulla sia a livello congiunturale sia su base tendenziale. I prezzi dei beni venduti sul mercato estero segnano un aumento dello 0,5% sul mese precedente (con un aumento dello 0,4% per entrambe le zone). In termini tendenziali si registra un incremento dello 0,6% (con un calo dello 0,1% per l'area euro e una variazione positiva dello 0,9% per l'area non euro). Prezzi al consumo Nel mese di maggio, da quanto riportato dall'istat, l'indice nazionale dei prezzi al consumo, al lordo dei tabacchi, è salito +0,1% sia su base mensile, che annua (la stima preliminare era +0,2%), invertendo il trend su base annua (era -0,1% ad aprile). Ad incidere la minore flessione, su base annua, dei prezzi energetici non regolamentati (-7,2%, da -8,7% di aprile) e l'accelerazione della crescita tendenziale dei prezzi dei servizi, dovuta in particolare all'aumento dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (+0,8%, da -0,6% di aprile). Al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici, l'"inflazione core" segna un rialzo (+0,6%, da +0,3% di aprile); al netto dei soli beni energetici, si porta a +0,8% (era +0,6% il mese precedente). L'aumento su base mensile dell'indice generale si spiega con il rialzo dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (+1,8%) - per effetto dei rialzi dei carburanti - e dei Servizi 10

11 ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,5%), con particolare riguardo a quelli ricettivi. L'inflazione acquisita per il 2015 è pari a +0,1% (era nulla ad aprile). Rapporti con l estero (UE+Extra-UE) Ad aprile 2015, l avanzo commerciale è di 3,7 miliardi (+3,5 miliardi ad aprile 2014). Al netto dell energia, la bilancia risulta positiva per 7,0 miliardi. Nei primi quattro mesi l attivo raggiunge 11,5 miliardi. Rispetto al mese precedente, ad aprile 2015, il valore delle importazioni è sostanzialmente stazionario, mentre per le esportazioni si rileva una lieve flessione (-0,8%). La diminuzione congiunturale dell export è la sintesi di una contenuta crescita delle vendite verso i mercati Ue (+0,2%) e di una più marcata diminuzione verso quelli extra Ue (-1,9%). I beni strumentali (-3,9%) sono in forte calo, mentre i prodotti energetici sono in crescita (+9,9%). L ampia crescita tendenziale delle esportazioni (+9,0%) è trainata dalle vendite verso l area extra Ue (+12,3%). Valori medi unitari (+3,7%) e volumi (+5,1%) sono entrambi in aumento. Nello stesso mese, il rilevante incremento tendenziale dell import (+9,3%) è determinato dalla crescita degli acquisti sia dall area Ue (+11,6%) sia da quella extra Ue (+6,3%). Paesi Extra-Ue A maggio 2015 l avanzo commerciale è pari a milioni di euro ( milioni a maggio 2014). Il surplus nell interscambio di prodotti non energetici è pari a 5,4 miliardi, rispetto ai 6,4 miliardi di maggio A maggio 2015, rispetto al mese precedente, i flussi commerciali con i paesi extra-ue mostrano dinamiche divergenti, con un aumento delle esportazioni (+0,4%) e un calo delle importazioni (-1,9%). L energia (+30,6%) e, in misura meno rilevante, i beni di consumo durevoli (+1,9%) concorrono all aumento delle vendite verso i paesi extra-ue. Le vendite di prodotti intermedi (-2,5%) e di beni strumentali (-1,3%) sono invece in flessione. Al netto dell energia l export è in calo (- 1,1%). Nel mese di maggio 2015, i mercati di sbocco più dinamici sono Giappone e Turchia (entrambi +9,4%); le vendite verso la Russia (-30,6%) sono invece in forte calo. Bilancia dei pagamenti Partite correnti La componente corrente della bilancia dei pagamenti mostra un attivo a febbraio 2015 di ml di euro, (feb.2015:543 ml). La componente capitale è positiva per 7 ml. (feb. 14: ml). Il cumulato gen/feb. 15 è positivo rispettivamente per ml (gen/feb. 2014: ml.) e ml. (1.061ml). 11

12 Partite finanziarie La componente finanziaria evidenzia in febbraio un positivo di 101 ml di euro (feb. 14: ml.). Nell ambito dell aggregato le riserve ufficiali segnalano un negativo di 141 ml (feb. 14: -432ml). Il cumulato gen/feb. 15 è positivo per ml (gen/feb.2014: ml.). Le riserve ufficiali evidenziano una crescita (base monetaria) di 754 ml. (gen/feb. 14 distruzione di moneta per 541 ml.). Errori ed omissioni Il dato compensativo della somma algebrica delle due componenti, conti correnti e finanziari, è negativo a febbraio per ml di euro. Il cumulato gen/feb.2014 segnala un negativo per 584 ml.(gen/feb. 14:+ 268). 12

13 Bilancia dei pagamenti ml di euro Fonte: Banca d Italia 13

14 2.2 Indicatori finanziari Fabbisogno del settore statale (dati MEF) (Il saldo del Settore Statale è un dato di cassa, che tiene conto anche delle variazione presso la Tesoreria dello Stato delle disponibilità dell UE (passività dello Stato secondo le regole del SEC 95) e delle giacenze dei correnti postali intestati a Poste S.p.A e ad altri soggetti privati. E un aggregato più ristretto rispetto a quello della Pubblica Amministrazione definito dai criteri della contabilità europea. Il saldo del settore statale, pertanto, non è rilevante ai fini della verifica del rispetto dei parametri europei, mentre lo è l indebitamento netto elaborato dall Istat). Migliora il fabbisogno statale del mese di maggio, che in via provvisoria è stato pari a circa milioni. Il dato, reso noto dal Ministero del Tesoro si confronta con un fabbisogno di milioni dello stesso mese del Nei primi cinque mesi dell anno, spiega ancora il Tesoro, il fabbisogno del settore statale si è attestato a circa milioni, con un miglioramento di oltre milioni rispetto a gennaio-maggio Tra i fattori che hanno contribuito alla flessione del fabbisogno rispetto al mese di maggio 2014, il MEF segnala minori pagamenti per interessi sul debito pubblico e minori prelevamenti dai conti di Tesoreria. Quanto al dato cumulato dei primi cinque mesi, il miglioramento complessivo è rilevante nonostante il contributo di alcune operazioni di carattere straordinario. Tra esse vi sono il pagamento dell ultima rata di oltre 2,8 miliardi all'european Stability Mechanism (ESM) avvenuto ad aprile 2014 e il riversamento in Tesoreria delle giacenze liquide delle Camere di Commercio all'inizio dell'anno in corso. Inoltre spiega ancora il Tesoro, nel maggio 2014 era stata incassata la prima rata dei premi INAIL slittata dal mese di febbraio; al netto di questo slittamento gli incassi fiscali di maggio registrano un miglioramento rispetto al corrispondente mese del Fabbisogno del settore statale (dati provvisori, fonte MEF) 2014 ( md.euro) Gen/mag ( md.euro) Gen/mag Dati di sintesi di copertura del settore statale nel mese di aprile 2015 (fonte: MEF) 14

15 (1) La copertura del saldo di cassa del Settore Statale indica il reperimento (+) o l accumulazione (-) di risorse finanziarie nette conseguenti al fabbisogno o alla disponibilità registrate dal lato della formazione. E data dalla differenza tra le operazioni di accensione e rimborso prestiti dello Stato, dalla variazione delle giacenze sui conti correnti presso la tesoreria statale intestati a soggetti esterni alla Pubblica Amministrazione, al netto della variazione del conto disponibilità e di altre partite minori. (2) Comprendono la raccolta postale e la variazione del conto di disponibilità. A fronte di un fabbisogno stimato a marzo in ml di euro, il Tesoro ha: - rimborsato titoli a breve per 456 ml di euro; - emesso titoli a medio-lungo per 559 ml. di euro; - emesso prestiti esteri per ml di euro; - attinto al conto di disponibilità per ml di euro. Per un totale di ml di euro. Entrate tributarie Le Entrate Nei primi quattro mesi dell'anno, le entrate tributarie e contributive sono cresciute dell'1,9% (+3,6 miliardi di euro), rispetto all'analogo periodo dell'anno precedente. 15

16 Il dato tiene conto della sostanziale stabilità (+38 milioni di euro) delle entrate tributarie e della crescita delle entrate contributive del 5,2% ( milioni di euro) dovuta agli incassi della prima rata dei premi INAIL che nel 2014 era slittata dal mese di febbraio al mese di maggio Le imposte dirette registrano un gettito complessivamente pari a milioni di euro, in aumento del 2,8% ( milioni di euro) rispetto agli stessi mesi del L'IRPEF, in moderata crescita (+0,5%, pari +296 milioni di euro), riflette principalmente l'aumento delle ritenute sui redditi dei dipendenti del settore privato (+3,1%), dei lavoratori autonomi (+1,6%) e il calo delle ritenute sui redditi dei dipendenti del settore pubblico (- 2,7%). Tale flessione, spiega il Ministero, è determinata dal meccanismo di regolazione contabile del bonus degli 80 euro fino ad oggi corrisposto (900 milioni di euro), che per il settore pubblico avviene l'anno successivo a quello di attribuzione. L'IRES presenta un gettito di 833 milioni di euro, (-353 milioni, pari al - 29,8%) ma, sottolinea il Tesoro, in considerazione del numero limitato di versamenti di tale imposta che vengono effettuati nei primi quattro mesi dell'anno, il dato "non è da ritenersi significativo di una tendenza". Tra gennaio e aprile le entrate tributarie erariali hanno registrato una crescita dello 0,5% a 119,2 miliardi di euro rispetto ai 549 milioni di un anno fa. Le imposte indirette ammontano a milioni di euro con una diminuzione del 2,1% ( milioni di euro) rispetto allo stesso periodo del La variazione di gettito IVA torna positiva con un incremento dello 0,6% (pari a +180 milioni di euro). Sempre nei primi quattro mesi dell'anno, il gettito derivante dall'attività di accertamento e controllo risulta in aumento del 4% (+103 milioni di euro) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Banca d Italia: Entrate contabilizzate in bilancio (I dati pubblicati dall Istituto riguardano i flussi delle entrate tributarie, rilevati al momento della contabilizzazione in bilancio, non contestuale al versamento. Avvenendo in tempi diversi i dati contabilizzati e quelli di cassa possono non coincidere). Le entrate tributarie contabilizzate ad aprile nel bilancio dello Stato sono state pari a 29,5 miliardi, in aumento del 2,9 per cento (0,8 miliardi) rispetto allo stesso mese del Banca d'italia aggiunge che nel primo quadrimestre le entrate tributarie sono state complessivamente pari a 115,2 miliardi, lievemente superiori (+0,7%) rispetto a quelle relative allo stesso periodo dell'anno precedente (114,4 miliardi). Debito delle Amministrazioni Pubbliche Secondo le ultime rilevazioni della Banca d'italia, ad aprile il debito delle Amministrazioni Pubbliche è aumentato di 10 miliardi, portandosi ai nuovi massimi di sempre di 2.194,5 miliardi rispetto al picco di marzo. 16

17 In dodici mesi il debito pubblico è aumentato di 48 miliardi di euro. L'incremento, fa sapere Bankitalia, è stato superiore al fabbisogno del mese (6,4 miliardi) per l'aumento di 4,2 miliardi delle disponibilità liquide del Tesoro (a fine aprile pari a 83,1 miliardi; 77,4 ad aprile 2014). In senso opposto ha operato l'effetto complessivo dell'emissione di titoli sopra la pari, dell'apprezzamento dell'euro e degli effetti della rivalutazione dei titoli indicizzati all'inflazione (0,6 miliardi). Finanziamenti al settore privato (dati ABI) A maggio il totale dei finanziamenti in essere a famiglie e imprese ha presentato una variazione di -0,6 per cento rispetto a un anno prima, -0,9 per cento il mese precedente e migliore rispetto al -4,5 per cento di novembre 2013, quando aveva raggiunto il picco negativo. L ammontare dei prestiti alla clientela erogati dalle banche è stato pari a miliardi di euro, di gran lunga superiore, di 111 miliardi, all ammontare complessivo della raccolta da clientela, miliardi di euro. E quanto emerge dal Rapporto mensile dell Abi che sottolinea come segnali positivi si rilevino per le nuove erogazioni di prestiti bancari: sulla base di un campione rappresentativo di banche (78 istituti che rappresentano circa l 80 per cento del mercato) i finanziamenti alle imprese hanno segnato nel primo quadrimestre del 2015 un incremento di circa il +11,2 per cento sul corrispondente quadrimestre dell anno precedente (gennaio-aprile 2014). Sul fronte delle nuove erogazioni di mutui per l acquisto di immobili, sempre nello stesso periodo, si è registrato un incremento annuo del +55,2 per cento rispetto al medesimo quadrimestre dello scorso anno. Ancora nei primi quattro mesi dell anno, le nuove operazioni di credito al consumo hanno segnato un incremento del +11,6 per cento. Sempre a maggio i tassi di interesse sui prestiti si sono posizionati in Italia su livelli ancora più bassi. A seguito del perdurare della crisi e dei suoi effetti, la rischiosità dei prestiti in Italia è ulteriormente cresciuta. Le sofferenze lorde sono risultate ad aprile 2015 pari a oltre 191,5 miliardi, dai 189,5 miliardi di marzo Il rapporto sofferenze lorde su impieghi è stato del 10 per cento ad aprile 2015 (8,8 per cento un anno prima; 2,8 per cento a fine 2007), valore che raggiunge il 16,8 per cento per i piccoli operatori economici (14,9 per cento ad aprile 2014; 7,1 per cento a fine 2007), il 16,9 per cento per le imprese (14,2 per cento un anno prima; 3,6 per cento a fine 2007) e i 7,2 per cento per le famiglie consumatrici (6,5 per cento ad aprile 2014; 2,9 per cento a fine 2007). Anche le sofferenze nette sono aumentate ad aprile, passando da 80,9 miliardi di marzo a 82,3 miliardi. Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali è risultato pari al 4,56 per cento ad aprile 2015 dal 4,42 per cento di marzo 2015 (4,23 per cento ad aprile 2014; 0,86 per cento, prima dell inizio della crisi). In Italia diminuisce, su base annua, la raccolta a medio e lungo termine cioè tramite obbligazioni, (a maggio 2015: -14,3 per cento segnando una diminuzione su base annua in valore assoluto di 70,3 miliardi di euro), mentre i 17

18 depositi sono cresciuti - sempre a fine maggio di 46,9 miliardi di euro rispetto all anno precedente (su base annua, +3,8 per cento, +3,7 per cento ad aprile 2015). L andamento della raccolta complessiva (depositi da clientela residente + obbligazioni) - sempre secondo le evidenze raccolte nel Rapporto dell Abi - ha registrato a maggio una diminuzione di circa 23,4 miliardi di euro rispetto ad un anno prima, manifestando una variazione su base annua di -1,4 per cento (-1,6 per cento ad aprile 2015), risentendo della dinamica negativa della raccolta a medio e lungo termine. 18

19 2.3 Previsioni Confindustria Riviste al rialzo le stime sul Prodotto Interno Lordo italiano da Confindustria che tuttavia avverte "ancora non si può parlare di ripresa". Gli esperti di Viale dell'astronomia, spiegano che l'economia italiana è "ripartita" ma la strada sarà "lunga e difficile". Nelle previsioni contenute negli "Scenari economici" del Centro Studi, gli industriali migliorano l'outlook prevedendo un PIL quest'anno, in espansione dello 0,8% rispetto alla stima di dicembre che lo attestava allo 0,5%, mentre per il 2016 è atteso a +1,4% (+1,1% la stima precedente). Perchè Confindustria ha alzato le stime sul PIL? Gli industriali stimano che la dinamica del PIL è prevista in accelerazione nel secondo semestre di quest'anno e in graduale attenuazione nel Tale andamento, spiegano, sarà sostenuto dal "pieno dispiegarsi degli effetti positivi della svalutazione dell'euro, del prezzo del petrolio basso, della riduzione dei tassi di interesse e della maggiore domanda interna nell'euro area". Il rapporto deficit/pil è visto al 2,7% quest'anno e al 2% nel 2016, il debito/pil al 132,7% quest'anno e al 131,9% nel Il tasso di disoccupazione è stimato in discesa all'11,8% a fine 2016, dal record del 13% toccato nel novembre FMI Il Fondo monetario internazionale ha rivisto al riazlo le previsioni di crescita dell'italia, portandole allo 0,7% dal precedente 0,5% per quest'anno. Nel 2016 la stima è dell'1,2% (da +1,1%). In entrambi i casi sono in linea a quelle del governo di Matteo Renzi. Nella finanziaria passata in primavera l'esecutivo stima la crescita del Pil a 0,7% per il 2015 e 1,4% nel Oltre a citare fattori esterni, come la manovra di allentamento monetario straordinaria della Bce e il Balance Sheet Assessment che ha aiutato a risolvere alcune incertezze sui bilanci delle banche, il Fondo ha lodato l'esecutivo per le riforme adottate sul fronte interno che hanno aumentato la fiducia". All'istituto di Washington è piaciuta in particolare il decreto di riforma delle popolari, che "ha aumentato le attese per una migliore governance ed efficienza nel settore". Ma nell'elenco delle misure salutate con favore non mancano Jobs act, semplificazione fiscale e giustizia. Quanto al settore finanziario, nella nota a conclusione della missione di primavera Article IV, il Fondo sollecita una ripartenza del mercato dei prestiti non performanti attraverso una società veicolo, anche a partecipazione pubblica se adeguatamente realizzata. "Dopo essersi stabilizzata nell'ultimo trimestre del 2014, l'economia è cresciuta nei primi tre mesi del Sostenuta da più robuste esportazioni e da maggiori investimenti da parte delle imprese, la crescita è stimata a 0,7% quest'anno e 1,2% il prossimo". Commissione europea Nessuna sorpresa dalle stime sulla congiuntura italiana contenute nelle Previsioni economiche di primavera della Commissione Europea. 19

20 Come ampiamente anticipato, Bruxelles ha confermato per la Penisola PIL dello 0,6% nel 2015, mentre nell'anno successivo è prevista un'accelerazione all'1,4%. Si tratta di una view leggermente più ottimista rispetto alle stime di questo inverno, quando Bruxelles indicava un Prodotto Interno Lordo in salita dell'1,3% per il 2016 (era invece sempre a +0,6% nel 2015), mentre il DEF (Documento di Economia e Finanza) indica un +0,7% per quest'anno e un +1,3% per il prossimo. Questa ripresa, sottolinea però la Commissione, è dovuta soprattutto a fattori congiunturali "esogeni" quali il quantitative easing della Banca Centrale Europea e il deprezzamento dell'euro sul dollaro che favorisce l'export. Prova ne è che la disoccupazione non scenderà più di tanto e si attesterà al 12,4% sia quest'anno che il prossimo (a marzo il tasso di disoccupazione è salito al 13%). Da rilevare, comunque, che nelle stime di inverno i tecnici UE prevedevano un tasso al 12,8% per il 2015 e al 12,6% nel Ad infondere ottimismo soprattutto il taglio del cuneo fiscale. Per quanto riguarda deficit e debito, il debito pubblico dovrebbe aumentare al 133,3% quest'anno per poi scendere al 130,8% il prossimo, complice anche il previsto balzo dell'inflazione che il prossimo anno dovrebbe arrivare all'1,8%. Il deficit, invece, sarà pari al 2,6% quest'anno per poi calare al 2% il prossimo (in questo caso le stime sono uguali a quelle di tre mesi fa). Da rilevare che queste previsioni non tengono conto della recente sentenza della Consulta sulle pensioni. La Commissione ha poi messo in luce il fatto che le banche restano appesantite dai crediti deteriorati. Banca d Italia Il commercio mondiale si rafforza ma il quadro geopolitico resta incerto. L attività economica si consolida negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Giappone, mentre si indebolisce in alcune economie emergenti. Per il 2015 è attesa una lieve accelerazione del commercio mondiale. Il prezzo del petrolio, pur leggermente risalito dai minimi toccati a metà gennaio, rimane basso anche in prospettiva. L incertezza riguardo alla situazione della Grecia e ai conflitti in Ucraina, in Libia e in Medio Oriente resta elevata, anche se non si è finora riflessa sulle condizioni dei mercati finanziari internazionali. Si sono avviati gli acquisti di titoli pubblici da parte dell Eurosistema È stato ampliato ai titoli pubblici il programma di acquisto dell Eurosistema. Si prevedono complessivamente acquisti per 60 miliardi di euro al mese almeno sino alla fine di settembre del 2016, e comunque fino a quando non si verifichi un aggiustamento duraturo dell inflazione nell area coerente con l obiettivo di stabilità dei prezzi (un tasso di inflazione inferiore ma prossimo al 2 per cento nel medio periodo). Il programma è volto a scongiurare i rischi di un prolungato periodo di bassa inflazione; andrà portato avanti con decisione e pienamente attuato. con effetti positivi sui mercati Il programma ha già avuto effetti significativi sui mercati finanziari e valutari: sulla scadenza decennale i rendimenti dei titoli di Stato hanno raggiunto un nuovo minimo storico (0,6 per cento, nella media dell area) e l euro si è deprezzato (del 15 per cento nei confronti del dollaro dal novembre 2014). Le aspettative di inflazione, in continua caduta fino all inizio di gennaio, si sono stabilizzate e hanno segnato un primo miglioramento. Sono ancora in corso le trattative sull aggiustamento macroeconomico in Grecia 20

21 L Eurogruppo si è espresso a favore della richiesta del governo greco di un ulteriore proroga per completare il programma macroeconomico di aggiustamento, al quale sono condizionate misure di sostegno da parte delle istituzioni europee. Tuttavia le trattative sono in corso da oltre un mese e l incertezza sul loro esito resta elevata. Il governo greco si è impegnato a completare il processo di riforma, a rispettare gli impegni nei confronti dei creditori e a garantire la sostenibilità del debito pubblico. Un programma dettagliato delle misure da realizzare dovrebbe essere concordato entro aprile; il raggiungimento di un accordo nei tempi stabiliti è nell interesse comune. In Italia sono emersi segnali più favorevoli, che devono ancora consolidarsi In Italia si sono intensificati i segnali congiunturali favorevoli, anche se deve ancora consolidarsi il riavvio del ciclo economico. Nell ultimo trimestre del 2014, pur a fronte di una stazionarietà del prodotto, i conti nazionali confermano l espansione dei consumi delle famiglie, l accelerazione delle esportazioni e segnalano una lieve ripresa dell accumulazione di capitale, in particolare per macchinari e mezzi di trasporto. Nei primi mesi dell anno in corso l andamento dell attività industriale è ancora incerto, ma si riscontra un netto miglioramento della fiducia di famiglie e imprese. Le prospettive dell occupazione sarebbero in lieve miglioramento Benché nel quarto trimestre il numero degli occupati sia leggermente diminuito, risentendo del calo nelle costruzioni, nel bimestre gennaio-febbraio l occupazione si è stabilizzata; il tasso di disoccupazione si è lievemente ridotto riflettendo tuttavia la minor partecipazione al mercato del lavoro. Nei più recenti sondaggi, famiglie e imprese prefigurano per i prossimi mesi un lieve miglioramento delle prospettive occupazionali, a cui potrebbero aver concorso gli sgravi contributivi introdotti in gennaio e la disciplina prevista dal Jobs Act, in vigore da marzo. La dinamica dei prezzi resta debole Nei primi mesi del 2015 l inflazione al consumo è stata pressoché nulla, per effetto soprattutto di una dinamica negativa dei prezzi dei beni energetici e del debole aumento delle componenti di fondo; dalle inchieste svolte presso le imprese è emerso tuttavia qualche primo segnale positivo, connesso a valutazioni di minore debolezza della domanda. In Italia il programma di acquisto di titoli si è riflesso positivamente sui mercati finanziari Nell ambito del piano di acquisto dell Eurosistema i titoli di Stato italiani che saranno comprati dalla Banca d Italia ammonteranno a circa 130 miliardi; includendo le operazioni della BCE, gli acquisti complessivi di titoli pubblici del nostro paese saranno pari a circa 150 miliardi. Le condizioni dei mercati finanziari italiani sono migliorate sensibilmente già dall annuncio, lo scorso 6 novembre, dell inizio dei lavori preparatori per il programma. Si sono ridotti i rendimenti dei titoli di Stato, i premi per il rischio sul debito sovrano e privato e quelli sui credit default swap delle maggiori banche. Il rendimento del BTP decennale è sceso di 1,2 punti percentuali, dal 2,5 all 1,3 per cento, tra l annuncio dei lavori preparatori per il piano e il suo avvio e, in seguito, è ri-masto appena al di sotto dell 1,3 per cento. I corsi azionari hanno registrato marcati rialzi; la loro volatilità è diminuita. e potrà fornire un impulso all attività economica L ampliamento del programma di acquisto di titoli può imprimere un impulso all attività economica quantificabile, in base all impatto sui tassi di interesse e sul cambio, in oltre un punto percentuale di PIL nel biennio Nel complesso, in uno scenario di piena attuazione del piano, la crescita del prodotto in Italia potrebbe essere superiore allo 0,5 per 21

22 cento quest anno e attorno all 1,5 il prossimo. A tali effetti se ne possono aggiungere altri, di non facile quantificazione, qualora un aumento generalizzato dei prezzi delle attività, dovuto al riequilibrio dei portafogli, fornisca ulteriori incentivi a consumi e investimenti. Al prodotto contribuisce, per circa mezzo punto nel biennio, anche la riduzione del prezzo del petrolio verificatasi dalla metà dell anno scorso. Resta però essenziale un consolidamento della fiducia di famiglie e imprese. Proseguono i segnali di miglioramento delle condizioni del credito Le banche italiane stanno completando il recepimento nei bilanci dei risultati del comprehensive assessment. Secondo i sondaggi le condizioni di offerta del credito alle imprese sono ulteriormente migliorate, ma rimangono differenziate per dimensione aziendale e settore di attività economica. I tassi attivi medi sono scesi, benché restino superiori ai corrispondenti valori per l area dell euro; è verosimile che si riducano ancora nei prossimi mesi per effetto del calo dei rendimenti di mercato. Prosegue tuttavia la flessione dei finanziamenti alle imprese; si è sostanzialmente arrestata quella dei prestiti alle famiglie. Le banche italiane hanno fatto ampio ricorso alla terza operazione mirata di rifinanziamento a più lungo termine, che può favorire l espansione del credito all economia. Il Governo ha presentato il DEF Nel 2014, nonostante la contrazione del prodotto, l indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche è rimasto pressoché stabile, al 3,0 per cento del PIL. Nei programmi del Governo presentati nel Documento di economia e finanza 2015 l indebitamento netto scenderebbe al 2,6 per cento nel 2015 e all 1,8 nel 2016; al netto degli effetti del ciclo economico e delle misure una tantum, di-minuirebbe dallo 0,7 allo 0,5 quest anno, allo 0,4 il prossimo e raggiungerebbe il pareggio nel Il rapporto tra debito e prodotto inizierebbe a ridursi dal Al sostegno della domanda si devono accompagnare azioni mirate a innalzare il potenziale di crescita L uscita dell Italia dalla lunga recessione richiede misure incisive dal lato sia della domanda sia dell offerta. L impulso fornito dalle politiche macroeconomiche si è accentuato significativamente negli ultimi trimestri e ha creato i presupposti per una ripresa della domanda interna, oltre a consolidare i benefici di quella estera. Per sostenere la crescita nel medio termine e conseguire un aumento duraturo dell occupazione è però indispensabile un rilancio del prodotto potenziale. A tale scopo è essenziale proseguire nell azione di riforma: il miglioramento del contesto normativo e delle condizioni per investire può incidere sulla capacità delle imprese italiane di rispondere e adattarsi con successo ai cambiamenti strutturali in atto nell economia mondiale. DEF Il quadro macroeconomico prefigurato nel DEF è in linea con quello prevalente tra i principali previsori nazionali e internazionali. Lo scenario programmatico segna il ritorno della crescita dopo un prolungato periodo di recessione. Per il 2015 si riscontra un incremento del PIL pari allo 0,7 per cento, che si porterebbe all 1,4 e all 1,5 per cento nel 2016 e 2017, rispettivamente. Rispetto al tendenziale la crescita risulta lievemente più elevata, in particolare negli ultimi anni dell orizzonte previsivo; vi contribuiscono gli effetti della politica di bilancio orientata alla crescita, unitamente a quelli delle riforme. 22

23 Vengono confermati gli obiettivi di indebitamento netto indicati lo scorso autunno per il triennio rispettivamente pari a 2,6, 1,8 e 0,8 per cento del PIL. Si riduce la pressione fiscale, al netto della classificazione contabile del bonus IRPEF 80 euro. 23

24 Previsioni dei principali Istituti (MEF, Banca d Italia, CE, FMI, OCSE, BCE) 24

25 Previsioni della Commissione europea maggio

26 DEF aprile 2015 PROSPETTIVE MACROECONOMICHE Fonte: Documento di economia e finanza 26

27 Commissione europea inverno

28 Nota di aggiornamento DEF ottobre

29 DEF- Documento di economia e finanza Aprile